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L’ALGAROTTINO
Periodico di informazione dell’I.I.S. Francesco Algarotti di Venezia
Anno I n. 1 Dicembre 2013
Editoriale
SI RIPARTE!
SOMMARIO
Il nostro Istituto
p. 2
Vivere l’Algarotti
p. 3-4
Stage a Cardiff
p. 5
Album delle foto
p. 6
Fumo: il divieto
p. 7-8
In Laboratorio
p. 8
Differenziamo..ci
p.9-10
Libri scelti per voi
p. 10
Libri scelti per voi
p. 11
Libri scelti per voi
p. 12
Family Run
p. 12
Occupazione
p. 13
Festa di fine anno
p. 13
Lettera
p. 14
Sospiri all’infinito
p. 14
Il Pendolare
p. 15
Algarotti sportivo
p. 16
La Cronaca
p. 17
Halloween
p. 18
Natale nel mondo
p. 19
Il mese di settembre per tutti gli studenti segna
l’inizio di un nuovo anno scolastico.
Le verifiche, i libri, le notti insonni per studiare, i
professori e gli amici, compagni di mille avventure. Non sappiamo cosa ci riserveranno questi
lunghi mesi invernali, i cambiamenti sono tanti:
le sedi, gli insegnanti, le nuove regole …
Il primo giorno di scuola si rivedono volti famigliari ed è come se non ci si fosse mai persi di
vista.
Chi è ancora in stage ma presto di ritorno nelle
classi, molti quelli nuovi e nei loro occhi l’ansia,
la gioia e le mille emozioni di chi sta per iniziare
un nuovo cammino.
E proprio alle classi prime che ci rivolgiamo,
questa scuola è una grande e bella famiglia ed è
nostro compito tenere alto il prestigio dell’Algarotti.
Un pensiero va, inoltre, a chi a luglio ha
terminato il proprio ciclo di studio, ci mancherete!
Dalla redazione buon inizio e buon lavoro a
tutti!
Finalmente, dopo duro lavoro:
è nato L’ALGAROTTINO!
La 2 M si improvvisa “Redazione”
“Prof, aspetti un attimo finisco di
scrivere l’articolo, inserisco le ultime
note, controllo l’ortografia e BUM!
Pronto!”
Realizzare un giornale non è
una cosa semplice come si
potrebbe immaginare, innanzitutto è indispensabile trovare
argomenti interessanti di cui
parlare, scrivere gli articoli,
cercare foto adeguate e impostare tutte le pagine. Un lavoro non da poco!!
Non vogliamo improvvisarci
giornalisti o reporter, questo è
solo un “esperimento”, come lo
chiamiamo noi, per testare le
nostre capacità ed anche per
esprimere il nostro punto di
vista.
Non pretendiamo che obbligatoriamente a tutti possa piacere, ci saranno sicuramente delle
critiche, commenti positivi e
negativi, anche se preferiremmo più consensi e complimenti
possibili!
Dopo tanta fatica, siamo riusciti a creare un periodico, piccolo per il momento, lavorando
intensamente tutti insieme
abbiamo dato vita ad un progetto innovativo.
Il titolo è nato per caso, ispirandoci al quotidiano locale
“IL GAZZETTINO”, l’intento è quello di creare un clima di
collaborazione e coordinazione
tra tutti gli studenti dell’Istituto.
La Redazione
Il nostro desiderio è di farci
“notare” dai piani alti, facendo
sentire la nostra voce, attraverso
idee e proposte, cercando di
coinvolgere la maggior parte
degli studenti.
All’interno dell’Algarottino sarà
possibile trovare molte tematiche di volta in volta affrontate
anche in lingua straniera, fatti di
cronaca, progetti passati e futuri
che ci riguardano, sarete aggiornati su tutti gli eventi della scuola, e perché no? Anche le nostre
e le vostre polemiche.
Cercheremo di creare un giornalino sempre nuovo e in evoluzione coi tempi e con l’ istituzione
scolastica, in grado di catturare
ogni novità e attenzione.
Buona lettura!
Busato Marco, Niero Sara 2M
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IL NOSTRO ISTITUTO
La storia di F. Algarotti, P. Sarpi e le sedi
Venezia
Non tutti gli studenti hanno la fortuna di andare a scuola in
un edificio seicentesco, con tanto di affreschi alle pareti,
stucchi e amorini svolazzanti sul soffitto. Con un grande
parco alle spalle delle aule e una cappella per aula magna.
La storia del palazzo è antica e risale al XVII sec. , la sede
principale dell’ Istituto Algarotti comprende ca’ Savorgnan e
palazzo Nazareth costruito per la famiglia Savorgnan.
Nei primi anni del XX secolo il palazzo fu trasformato
in un collegio femminile, mentre nel 1968 passò alla Provincia di Venezia diventando poi un Istituto Tecnico
Turistico.
Pochi però conoscono chi era Francesco Algarotti.
Nato l’11 dicembre del 1712 a Venezia, è stato uno scrit- In alto un ritratto d’epoca di
tore, un collezionista d’arte italiano ed un modello di spiriF.
Algarotti,
to illuminista nell’epoca in cui ha vissuto.
a fianco P. Sarpi
Studiò a Roma, successivamente a Bologna discipline
scientifiche, e infine a Firenze letteratura.
Dopo il periodo trascorso in Francia, Algarotti si recò
in Inghilterra, per soggiornare per qualche tempo a Londra,
in seguito si recò a visitare alcune zone della Russia,
fermandosi in particolare a San Pietroburgo, e della Prussia, conoscendo Federico di Prussia, che lo fece
conte, gli diede uffici ragguardevoli e non mancò mai di
stimarlo anche lontano. Quando nel 1753 la debole salute lo costrinse a chiedere ristoro al clima della patria,
sempre viva nei suoi affetti, e, dopo alcune soste a Venezia e a Bologna, si rifugiò a Pisa dove morì il 3 maggio 1764 e sepolto nel celebre Camposanto.
Le numerose iscrizioni al nostro istituto hanno permesAmorini
so un ampliamento con l’aggiunta di un’ulteriore sede a
particolare
palazzo Testa, edificato nel XV sec. e a pochi passi dalla
aula stucchi
sede principale. La particolarità di questo edificio è lo
scorrimano della scala sormontato da teste di marmo.
IIS. Algarotti
Solo di recente si è aggiunto, al complesso dell’Algarotti, l’istituto Paolo Sarpi.
Questo ha una storia molto antica, ben 150 anni. Paolo Sarpi è nato a Venezia il 14 agosto del 1552 ed è morto il 15
gennaio del 1623. È stato un religioso, teologo, uno storico e uno scienziato italiano dell'Ordine dei Servi di Maria.
Fu fermo oppositore della Chiesa cattolica, difendendo le
prerogative della Repubblica veneziana. Rifiutò di presentarsi di fronte all'Inquisizione romana che intendeva processarlo e subì un grave attentato che si sospettò essere stato organizzato dalla Curia romana, che negò tuttavia ogni responsabilità. A tutt’ oggi rimane ancora scomunicato.
Scattolin Noemi 2M
DALL’ALGA
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VIVERE L’ ALGAROTTI: L’ACCOGLIENZA
ALLE CLASSI PRIME!!
ISOLA DELLA CERTOSA
Anche quest'anno l'istituto "Algarotti"
organizza l’uscita delle prime come tradizione alla Certosa
Venezia
Anche quest' anno la gita d’accoglienza è andata a buon fine.
L' istituto "Algarotti" , per promuovere la socializzazione, ha portato a
fine settembre i ragazzi di prima all'
isola della Certosa nell' ambito dei
progetti sulla conoscenza del suolo
lagunare, mostrando nel corso dell'
uscita le varie strutture dell' isola e la
loro storia. Qui gli insegnanti hanno
inoltre organizzato vari giochi, volti
ad aiutare e a socializzare tra loro i
neo studenti delle superiori.
"Ci teniamo molto a quest' uscita e crediamo che sia necessaria per far ambientare i
ragazzi da subito nel nostro istituto"
commenta un insegnante dell' istituto.
"Promuoveremo certamente questa gita anche negli anni successivi, anche in questo
contesto di calo generale dei finanziamenti
statali, perché crediamo fermamente nell'
importanza della socializzazione e della
conoscenza della storia della nostra città".
Veduta dell’isola della Certosa
Positive le opinioni dei genitori e
degli alunni che condividono le
Anno scolastico 2012-2013
motivazioni degli organizzatori.
la prof.ssa Giada e
Durante la visita sono stati moun’alunna della 1M
strati l'ex convento, reso poi edificio militare, e le mura perimetrali, grazie al Comitato Certosa e
“E’ stata un’esperienza formativa
Sant' Andrea che ha fornito una
bellissima, che ci ha permesso di apguida competente.
profondire di più le nostre conoscenIl comitato, diretto da due amze, creare nuovi legami, e passare una
bientalisti Cesare Scarpa e Flavio
Cogo, si batte da anni per la salgiornata divertente.”
vaguardia dell' isola e gestisce gli
Sandrini C., Zambon I. 2M
eventi che la riguardano. Alternate alle
A.S
spiegazioni durante
la
squadra
della M
la visita le classi si
sono sfidate in tre
competizioni di palla
avvelenata, corsa coi
sacchi e corsa a coppie. L' uscita è durata
in totale mezza giornata.
Andrea Bortolato 2 G
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DIRETTA
DALL’ALGA
VIVERE L’ ALGAROTTI: STAGE ED ESPERIENZE
IMPARARE UNA NUOVA LINGUA
PER VEDERE IL MONDO
CON OCCHI DIVERSI.
Noi e le lingue? Migliori amici.
Frequentando una scuola turistica ci troviamo ogni giorno a contatto con lingue da imparare e ne riusciamo a
capire progressivamente l'importanza.
Spesso però il rischio è che le apprendiamo solo in modo
scolastico, con un ridotto numero di vocaboli ed espressioni, non riuscendo così a formulare in modo completo il
nostro pensiero e a cogliere tutte le sfumature e le potenzialità della lingua viva. Per sopperire a questa esigenza
ancora una volta ci pensa il nostro Istituto con gli stage:
un’occasione incredibile che la nostra scuola ci offre per apprendere,
potenziare ed arricchire le nostre competenze linguistiche in un Paese
europeo. Ognuno di noi per affrontare questi viaggi prenderà quel treno che porterà alla conquista di un mondo tutto
nuovo da conoscere e vedere e con cui confrontarsi.
Dopo questa esperienza nuova di vita molti rimasti soddisfatti per le loro potenzialità e per la loro ricchezza insospettabile. Infatti in valigia hanno potuto riportare a casa
materiale utile per la vita e necessario per progettare il
proprio futuro.
È ormai assodato che la conoscenza delle lingue porti ad
aumentare le probabilità di possibili esperienze lavorative
all’estero e un incremento esponenziale dell’interconnessione con il mondo.
Oggi, quindi, è indispensabile saper comunicare e saperlo
fare in lingue diverse, per affrontare un mondo sempre
più globalizzato come il nostro.
Marta Gerotto, Irene Bergamo,
Reato Sara, Galluzzi Laura, Nicoletti Aurora 2E
GARDALAND
“Il premio finale”
Come premio finale alle classi prime più meritevoli dell’Istituto viene
proposta l’uscita al parco giochi più
famoso d’Italia: Gardaland!!!
Il divertimento inizia appena si arriva, fatti i biglietti si parte all’inseguimento dei giochi più adrenalinici.
Essendo giugno è il modo migliore
per iniziare l’estate e scrollarsi di
dosso la fatica dell’anno scolastico,
tutti quei mesi passati al freddo sui
libri a studiare sono ripagati da questa giornata a dir poco fantastica.
La giornata calda e soleggiata ha
LA CONOSCENZA DELLE LINGUE
Saper parlare le lingue straniere è sempre stata una competenza
importante nella vita dell’uomo, ma, al giorno d’oggi, si può
dire sia diventata pressoché indispensabile.
Perché? Perché con la globalizzazione in atto e l'ormai conclamata crisi nel campo del lavoro, la conoscenza delle lingue offre sicuramente maggiori sbocchi per il futuro. Infatti tra i requisiti richiesti al primo posto appare sempre più frequentemente quello della conoscenza delle lingue più parlate e più
diffuse, riconosciute anche come “lingue passaporto” come
l'Inglese.
Quest’ultima ha aiutato il progresso favorendo lo scambio culturale. E’ altresì fondamentale per viaggiare, per non sentirsi
spaesati e per comunicare con persone di altre etnie.
Tra l'altro molti termini, anche tecnologici, derivano dall'Inglese
e sono ormai utilizzati correntemente nel linguaggio comune,
non a caso sono stati inseriti all’interno dei vocabolari di lingua
italiana.
Per un maggiore apprendimento delle lingue straniere è importante trascorrere periodi all’estero a diretto contatto con gli
abitanti del paese. Progetti mirati vengono proposti da molte
scuole ad indirizzo turistico sotto forma di stage e la nostra ne
è un esempio! Alessia, Agnese e Carlotta sono tornate da poco
dalla Francia e possono ribadire che tale esperienza sia stata
indispensabile per completare il percorso formativo, che già in
parte viene offerto dalla scuola. E’ stata una esperienza di formazione e di incremento delle competenze linguistiche, grazie
ad un approccio diverso all'apprendimento dettato dalla necessità e urgenza di capire e farsi capire. È stata inoltre un'occasione imperdibile di confronto con un'altra cultura ed un'altra
identità di popolo che ha permesso di offrire interessanti spunti
di confronto con il proprio piccolo mondo abituale. Ormai non
si può più restare chiusi, bisogna aprire i propri orizzonti se si
vuole davvero essere pronti e competitivi.
Alessia Righetti, Agnese Secchi, Carlotta Rech, Aurora Scarpa, Viktorya Koval
2E
permesso di poterci bagnare sulle gio- pur certi che sarete ricompensati!!!
Feletto Chantal. , Lorenzon Sara 2M
stre, e vivere a pieno la giornata, tanto
poi ci saremmo asciugati nel giro di
qualche minuto.
Il parco era molto affollato e per alcune giostre c’è stata un’attesa di quasi
oltre 20 minuti. Ci siamo divertiti come non mai. E’ una gita che punta
soprattutto a rafforzare il rapporto tra
compagni, perché è il primo anno e
spesso non si riesce a legare con tutti i
compagni della propria classe o della
propria scuola. Passare un’intera giornata insieme a divertirsi, ridere e
scherzare di sicuro serve a renderci un
unico gruppo.
Consigliamo a tutti gli studenti delle
prime di dare il massimo di sé e state
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DALL’ALGA
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GLI ALGAROTTINI IN VIAGGIO
STAGE A CARDIFF
Il primo settembre è iniziata l’ avventura.
Partiti alle 11.00 dall’aeroporto Marco
Polo di Venezia, direzione Bristol siamo
arrivati a Cardiff alle 15.30 dove ci aspettava lo schoolbus che ci avrebbe condotto alle host-family che ci hanno accolto
calorosamente.
Nel centro della città di Cardiff si trovano le principali vie commerciali, ad esempio Queen Street, St. Mary e Hayes, dove
è possibile visitare sotto i portici, vicoli,
che ospitano alcuni negozi specializzati e
boutique.
Il centro della città è stato oggetto di una
serie di progetti di riqualificazione, tra cui
St. David 2, che si estendeva verso Sud,
la creazione di 100 nuovi punti vendita e
un fiore all’occhiello John Lewis, l’unico
ramo in Galles fuori Londra. Rispetto alle
città vicine, il nuovo centro di St. Davis
ha più spazio di vendita al dettaglio di
tutta Newport o Swansea.
Dopo la prima ed estenuante giornata,
siamo andati a scuola per conoscere gli
insegnanti che, per verificare i nostri livelli di conoscenza dell’inglese, ci hanno
sottoposto ad un test.
Successivamente radunati in aula magna
ci è stato illustrato il programma delle
due settimane, che oltre alle tre ore al
giorno di lezione comprendeva anche le
visite turistiche. Tra le mete principali: la
Miniera di carbone della città (Big Pit), il
Castello, l’uscita in Inghilterra, nel paesino di Bath e la visita guidata al Millenium
Stadium. Le classi erano composte da
studenti dell’Algarotti e da studenti di
una scuola di Urbino. Sin dal primo giorno abbiamo stretto amicizia e si è creato
un bellissimo rapporto. Durante le lezioni
c’era l’obbligo di parlare in lingua inglese.
Alla fine delle due settimane abbiamo
ricevuto un attestato con il livello di lingua inglese raggiunto e le nostre valutazioni.
Il Big Pit, situato nella periferia di Cardiff, è una delle miniere carbonifere più
conosciute e importanti del mondo. Gli
operai della miniera ci hanno condotto al
suo interno, raccontandoci la storia.
E’ stato molto interessante scoprire questo nuovo lato della città.
Il castello di Cardiff, fu fondato dai Normanni nel 1081. Il suo occupante più
famoso fu Roberto I di Normandia.
Intorno al 1270 alcune parti del castello vennero ristrutturate ad opera di
Gilbert de Clare. Successivamente
divenne il centro amministrativo principale della regione e nel 1306 il castello passò a Hugh le Despenser, che da
qui continuò a controllare la regione
per conto del re fino alla sua morte nel
1321 mantenendone il possesso.
Nel 1404 la città di Cardiff, durante la
ribellione, fu data alle fiamme e il castello subì gravi danni. I nuovi proprietari, subentrarono nel 1414 e furono i Beauchamps.
Infine il castello cambiò ancora proprietari fino al XVI sec., dove salì al
trono d’Inghilterra la dinastia dei Tudor. Nel 1550 William Herbert, ne
ottenne il controllo. In seguito alla
guerra civile del 1645 il mantenimento
del castello divenne insostenibile per
gli Herbert e così passò ai Bute nel
1776.
Nel 1867 John Patrick CrichtonStuart, avviò un restauro del castello.
Con la meravigliosa opera di restaurazione,la Torre dell’orologio, all’interno
delle mura del castello, è il simbolo
della città.
Nel 1947 la proprietà passò al comune
di Cardiff, che oggi ne cura il mantenimento.
Bath invece, è una città del Regno
Unito che si trova nella regione inglese
del Sud Ovest. Il nome della città deriva dalla parola “bath” che in italiano
significa “bagno”, perché prende origine dai famosi centri termali che ci
sono nella zona. L’elemento che la
contraddistingue dalle altre città è la
sua abbazia. Essa è
stata fondata nel VII
sec. e riorganizzata
nel X sec., la chiesa
fu ricostruita sia nel
XII che XVI sec.
Oltre all’abbazia un
elemento
molto
importante
della
città sono gli artisti
di “strada”, che cantano opere liriche
nelle piazze princi-
pali.
Il Millennium Stadium è un impianto di rugby e calcio situato nel centro di Cardiff.
E’ stato per molti anni il più grande
stadio del Regno Unito, prima di
essere superato dall’Old Trafford.
La costruzione del Millennium Stadium si deve alla scelta del Galles e
di Cardiff come sede per ospitare la
Coppa del Mondo di rugby nel
1999.
Il Millennium ospitò la sua prima
partita il 26 giugno 1999, con un’amichevole di rugby tra Galles e
Sudafrica, terminata 29-19 per i
padroni di casa. L’inaugurazione si
ebbe il primo ottobre 1999 con
l’apertura della Coppa del Mondo
di Rugby.
La nostra vacanza studio è stata
un’esperienza di vita e ciò conferma
che non potevamo fare una scelta
migliore. Frequentare l’istituto Algarotti arricchisce la nostra cultura,
non solo teoria ma pratica sul campo. Bello e appagante!!
Pertile Emma, Zambon Ilaria,
Sandrini Chiara 2M
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DALL’ALBUM DELLE FOTO ….. CARDIFF
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FUMO: LE POLEMICHE, PARERI DISCORDANTI
DA QUALE PARTE
STARE?
Il D.L. n°104/13 del 12 Settembre, al
comma 5, sancisce gli ulteriori divieti sul
fumo nella scuola, vietando agli studenti
la possibilità di fumare anche nei luoghi
pertinenti agli edifici scolastici. Questo
decreto ha inevitabilmente scatenato
numerose polemiche nelle scuole, tanto
da provocare una netta divisione degli
alunni in due schieramenti : quello dei sì
e quello dei no. “Era necessario integrare
i divieti già esistenti con altre restrizioni,
proibendo così di accendere e condividere una sigaretta almeno in quei venti
minuti di pausa?” Questa è la domanda
che muove lo schieramento delle persone contrariate dal decreto, le quali si sono viste portare via la possibilità di fumare nell’unico momento di libertà concesso durante l’orario scolastico e dunque anche durante uscite d’istruzione o
simili spazi di tempo scuola. Non è facile
per chi abbia ormai il vizio del fumo,
privarsene per almeno cinque/sei ore al
giorno. “E’ proprio questa nuova restrizione così dura che forse faciliterà quel
processo di iniziale distacco per perdere
l’abitudine alla sigaretta facile!” commentano i favorevoli, i quali affermano che il
decreto sia giusto per vari motivi, tra cui
il principale risulta essere un dichiarato ed
inequivocabile motivo di salute e, non
ultimo, di rispetto per i non fumatori.
Inoltre affermano che quello che la legge
prevede sia assolutamente efficace per
evitare che coloro i quali non abbiano
ancora provato a fumare, soprattutto
studenti del biennio, possano imitarli e
avviarsi così anche loro alla già nutrita
schiera dei fumatori .
Chi ha ragione? E chi ha torto? A voi la
scelta di chi appoggiare. Sicuramente tale
argomento merita una seria riflessione…
Jennifer Catto, Giovanni Serena, Olga Riccato, Sara
Moretto, Joanita Nantongo Classe 2 E
NICOTINA: VUOI METTERE CON L'ARSENICO??
U.S."ultima sigaretta". Zeno Cosini ci
ha provato milioni di volte...!
Urgeva un Decreto come quello
emanato il 12.09.2013 per limitare
gli spazi in cui è possibile fumare
e cercare di dissuadere chi ne necessita.
La questione è: “Berreste mai una
boccetta d'Arsenico?”. La risposta
è ovvia, ma al giorno d'oggi il veleno é nelle mani di tutti: si chiama sigaretta.
E' ormai risaputo e assodato da
numerose ricerche medico scientifiche che il vizio del fumo danneggi il fumatore e chi gli stia attorno; provoca infatti gravi danni
cardiovascolari, malattie mortali,
invecchiamento della pelle e ingiallimento di denti e unghie...
solo per dare inizio ad un triste e
lungo elenco di infinite conse-
guenze negative.
Può portare alla dipendenza a causa
della nicotina contenuta all'interno
delle sigarette.
La nicotina é un veleno che provoca
effetti simili a varie sostanze stupefacenti come l'eroina. Il dato più sconfortante è che i giovani fumatori siano sempre di più, conoscano i rischi
e i costi di questo vizio, ma ritengano
più importante apparire e rischiare
che vivere. Il nostro gruppo redazionale é palesemente schierato contro
il fumo, quindi l'unico consiglio che
per ora ci sentiamo di dare ad un
ragazzo é che:
" la vera felicità non la trovi nelle sigarette,
ma nel cuore di chi ti ama".
Provare per credere.
Diego Piccoli
Sara Calderan
Davide Casagrande
Alessia Fuser
Beatrice Salvalaio
Valentina Padurea
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DALL’ALGA
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BANDITO IL FUMO NELLE SCUOLE
Ricreazione senza sigarette!
Il divieto di fumo, che fino ad ora riguardava solo l’interno degli edifici scolastici è stato esteso anche alle aree
esterne e ai cortili delle scuole che sono ora area completamente off-limits al fumo.
E’ vietato fumare sia le classiche sigarette che quelle elettroniche, la regola vale per gli studenti, i professori e il
personale ATA.
Accade talvolta, purtroppo, che la normativa non venga
rispettata a dovere!
La nuova direttiva che la ministra della Salute Beatrice
Lorenzin ha presentato e fatto approvare in consiglio dei
ministri fa e certamente farà ancora discutere.
Resta il fatto che una scuola su quattro non espone nemmeno il cartello riportante il divieto di fumo dentro l’edificio.
Ai professori il compito di controllare e sgridare gli studenti che infrangono il divieto, anche se maggiorenni.
Il Decreto Legislativo sul divieto di fumo a scuola si basa
sulla legge del 16 gennaio 2003 n.°3, meglio conosciuta
come legge Sirchia, voluta dall’ex ministro Girolamo Sirchia.
La ricreazione è un momento per "ricaricare le pile" ed
obiettivamente nel rispetto delle regole bisognerà rinunciare a fumare una sigaretta anche in cortile nonostante
sia all'aria aperta, in quanto considerata nociva alla salute
e istigatrice dei non fumatori. Procuratevi dei chewinggum o caramelle per addolcire la difficile rinuncia!
Cornacchia Anna, Toffoli Giulia,
Michielotto Giorgia 2M
ACQUA DEL RUBINETTO
VS
ACQUA OLIGOMINERALE NATURALE
La classe 2I ha effettuato dei test per valutare confrontare i parametri chimici e
fisici dei due campioni di acqua di diversa
origine.
Dai risultati ottenuti relativi al pH, ai cloruri, ai nitrati e nitriti, ai solfati, alla durezza, alla temperatura, al calore e odore, si
evidenzia che l’acqua del rubinetto della
scuola, presenta lieve eccesso di calcare.
Questo parametro non è comunque rigorosamente regolamentato per legge ed il
valore è probabilmente determinato da
alcune incrostazioni presenti nei tubi.
Ci sono quindi delle ottime ragioni per
utilizzare l’acqua del rubinetto in alternativa all’acqua oligominerale, in quanto questo comporta un risparmio economico
consistente; una riduzione della plastica
(non sempre riciclata mediante lo smalti-
mento differenziato); e una riduzione delle emissioni di anidride carbonica derivanti dalla produzione
della plastica stessa e dall’utilizzo
dei combustibili nei mezzi di trasporto su gomma.
La classe 2I in collaborazione con
la prof.ssa F. Ginevra
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DIFFERENZIAMO...CI!
IL RICICLAGGIO: CRESCE LA DIFFERENZIATA NEL NOSTRO TERRITORIO
E ANCHE NELLE SCUOLE
Venezia
Durante l'anno scolastico 2013-2014 l'istituto superiore Francesco Algarotti con
sede a Venezia, ha deciso di aderire alla
raccolta differenziata. Ogni giorno alunni
e docenti si impegnano a differenziare i
rifiuti in modo che possano successivamente venire riciclati appropriatamente.
In ogni piano dell' istituto sono posizionati tre bidoni colorati, adibiti a contenere
carta, plastica, lattine e secco non riciclabile. In ogni classe sono presenti due cestini,
così che anche gli alunni all'interno della
propria aula possano dividere i rifiuti da
loro prodotti. Molti studenti non differenziano correttamente i rifiuti e la conseguenza è stata quella di ricevere richiami e
sanzioni. Sensibilizzare e coinvolgere i
giovani in tale iniziativa è indispensabile
per poter vivere in un mondo più pulito e
meno inquinato. Certamente non è semplice e ogni classe cerca la opportuna strategia per evitare gli errori più comuni. In
PULIAMO IL MONDO
Il riciclaggio dei rifiuti è una cosa davvero
importante, poiché è l’insieme delle operazioni che consentono il riutilizzo di specifici materiali contenuti negli scarti urbani
e industriali dove si va a recuperare materiali utili al fine di riutilizzarli anziché
smaltirli direttamente in discariche o inceneritori. Il riciclare è stato introdotto anche in alcune scuole italiane, visto che la
percentuale di persone che fanno la raccolta differenziata è in fase di sviluppo in
alcune città. È stato analizzato dalla Stampa che in Italia solo in 33% dei rifiuti
urbani viene riciclato, è cosi uscito dai dati
che la regione che ha la percentuale più
bassa di riciclaggio è la Lombardia con
l’8% del totale, mentre la regione che
smaltisce maggior quantità di rifiuti è il
Lazio con 74%.
In questi giorni sono stati portati per le
case dei volantini della Veritas che dicono
che il riciclaggio nel nostro territorio cresce sempre di più, infatti secondo questi
dati la percentuale è passata dal 54,56%
del 2012 al 57,88% dei primi sei mesi del
2013. Merito anche del nuovo sistema di
raccolta (dove il cassonetto viene aperto
solo se si possiede la chiave personale e
certe classi gli studenti hanno incollato
adesivi colorati con spiegazioni dettagliate relative al riciclaggio. A fine
settimana i rappresentanti degli studenti verificano il contenuto dei cestini
per controllare che ogni rifiuto sia nel
bidone giusto.
Eleonora Tegon 2G
quindi devono essere rispettate alcune
regole). In testa alla graduatoria c’è
Spinea (78%) seguito da Martellago
(77,90%) e Meolo (77,08%). È cresciuto anche il numero di Comuni che nel
2012 hanno raggiunto il 65%, ora sono
18 tra cui: Mestre, Marcon, San Donà
di Piave, Cavarzere, Mogliano Veneto,
Chirignago, Pianiga e Salzano.
Una buona raccolta differenziata consente di risparmiare materie
prime,
limitare l’emissione di sostanze nocive
e ridurre la quantità di rifiuti e imballaggi e contenere i costi del servizio.
C. Torri 2G
Il riciclaggio dei rifiuti
Riciclare i rifiuti in materiali riutilizzabili consente di ridurre i consumi energetici delle industrie per risparmiare
sulle materie prime.
Il riciclaggio previene dunque lo spreco di materiali potenzialmente utili
garantendo maggiore sostenibilità al
ciclo di produzione/utilizzazione dei
materiali, riduce il consumo di materie
prime, l'utilizzo di energia e l'emissio-
ne di gas serra associati. Possono essere
riciclate materie prime, semilavorati, o materie di scarto derivanti da processi di
lavorazione, da comunità di ogni genere
(città, organizzazioni, villaggi turistici,
ecc), o da altri enti che producono materie di scarto che andrebbero altrimenti
sprecate o gettate come rifiuti, spesso
grazie ad un precedente processo di
raccolta-differenziata.
La raccolta differenziata finalizzata al
riciclaggio e al recupero, è uno dei sistemi più efficaci per fronteggiare l'emergenza rifiuti perché permette di ridurre
il volume dei materiali da inviare in
discarica. Il vetro, la carta, la plastica,
l'alluminio recuperati dalle campane,
arrivano in apposite ditte che li lavorano
fino a farle tornare ad essere materie
prime pronte ad essere lavorate e riutilizzate.
Margherita Bellio 2G
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DIRETTA
DALL’ALGA
IL RICICLAGGIO IN ITALIA
Italia terzultima in Europa per percentuale di riciclaggio.
Riciclare per inquinare meno e produrre meno rifiuti che potrebbero impiegare anni
per degradarsi in natura sarebbe un gran passo per la società.
Negli ultimi 10-15 anni in Italia la popolazione ha cominciato a riciclare in modo migliore grazie a piani formulati dal governo, e a programmi di istruzione e introduzione
al riciclaggio.
Buona parte dei rifiuti del nostro Paese finisce in discarica o bruciato dagli inceneritori.
In Europa solo Grecia e Portogallo riciclano meno di noi, mentre la media del continente è del 42%.
In Veneto sono in atto molti progetti di istruzione e formazione per aumentare
ancora la percentuale attuale di riciclo che sfiora il 65%, e in quasi tutti i comuni
sono presenti dei sistemi di differenziazione dei rifiuti, ad esempio con la raccolta porta a porta, in cui vengono forniti 6 bidoni a famiglia, ognuno destinato a un
materiale diverso, e che verranno svuotati settimanalmente secondo un calendario prestabilito. I 6 bidoni possono essere destinati alla carta, alla plastica, al vetro, al secco non riciclabile, all’umido e ai rifiuti che provengono dai giardini
come erba o ramaglie.
Ci sono anche delle regole che prevedono multe per chi ricicla male, a volte i
bidoni non vengono svuotati se gli operatori ecologici si accorgono di eventuali
errori evidenti nella spartizione dei vari tipi di materiale.
Spesso succede che le scuole riciclino meno dei privati, o che non lo facciano per
niente. Anche per questo sono previste delle multe e grazie a queste sanzioni
molte scuole si stanno organizzando per differenziare i rifiuti più frequentemente
con programmi di informazione per le scuole con progetti che insegnano agli
studenti a riciclare nel modo corretto.
Riciclaggio %
Nicola Scaggiante 2G
LIBRI SCELTI PER VOI
A cura di Emma Pertile, Greta Tordi- 2M
SUZANNE COLLINS
Hunger Games
Mondadori - pp. 376 , euro 13,00
Quando un libro ha successo se ne ricava un film. È
il destino anche di questo best-sellers. Katniss Everdeen ha 16 anni, vive con la madre e la sorella, nel
distretto 12 di Panem. Capitol City è la capitale del
Paese che controlla tutti gli altri distretti. Katniss
non ha un padre, scomparso in un incidente in miniera, dal quale la madre, non si è più ripresa.
Ogni anno a Panem, si organizzano dei giochi chiamati “Hunger Games” o giochi della fame. La regola
è: uccidi o muori. Sono dei giochi ai quali partecipano 24 tributi (due per ogni distretto, maschio e femmina) dove solo uno può vincere. Quando Katniss
dice “mi offro volontaria come tributo”, non sa di aver
firmato la sua condanna a morte, il legame che lega
lei e sua sorella Prim è troppo forte, e Katniss si
sacrifica al suo posto, poiché la sorella è ancora
troppo giovane. Il tributo maschio Peeta Mellark,
soprannominato da Katniss “il ragazzo del pane”; è
un ragazzo dolcissimo e forse troppo buono, infatti
a differenza di Katniss avrà più difficoltà a sopravvivere nell’arena … L’amore che sboccerà tra i due
tributi, trionferà? Chi sarà il vincitore della 74° edizione degli Hunger
Games?
Felici Hunger Games, che la buona sorte
sia sempre con voi!
Dal successo del primo libro ne è
stato tratto il film.
Il libro, fornisce dettagli che nel film
non sono presenti ma entrambi
particolari e con una morale significativa. Durante la lettura, ci si immedesima nei personaggi, nei momenti di gioia, tensione e sofferenza.
Ne consigliamo davvero la visione e
la lettura, perché porta il lettore in
una dimensione completamente
diversa dalla realtà attuale. Dopo il
grande successo del primo libro, la
scrittrice Suzanne Collins ha pubblicato altri due libri: La Ragazza di
Fuoco; Il Canto della Rivolta.
Chi ha letto il primo volume della
trilogia non può non appassionarsi
alla storia d’amore-amicizia di Katniss e Peeta. Il 27 Novembre 2013
l’uscita del secondo film The Catching
Fire. Vedremo Katniss la vincitrice,
nuovamente nell’arena a rivivere
nuove tensioni e paure.
Questa volta riuscirà a sopravvivere?
IN
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L’ IMPORTANZA DELLA LETTURA
PER UNA RAGAZZA DELLA MIA ETÀ.
Oggi ci troviamo in un epoca in cui i ragazzi sono completamente inghiottiti dalle nuove tecnologie. Ahimè, è difficile
resistere ed opporsi alla marea di nuovi intrattenimenti che
garantiscono uno svago ventiquattro ore su ventiquattro.
Ormai i vecchi libri sono robacce che appartengono all’altro
secolo: sono stati sostituiti dagli smartphone, dai tablet e dai
computer. Con tutte queste innovazioni, quando trova del
tempo un ragazzo per leggere un libro interessante?
Innanzitutto bisogna cominciare dall’ambiente nel quale
cresci, perché si sa, siamo una generazione molto progredita
e fortemente orientata alla dipendenza dalle tecnologie. Ma,
se solo riuscissi ad entrare in quello strano posto chiamato
libreria, scopriresti un mondo tutto tuo. Lì non ci sono
limiti, ma soltanto tu e la tua fantasia. Ed è una cosa meravigliosa perché sei tu il regista, è tua la musica e sono tuoi
gli attori. Un buon libro non è soltanto un intrattenimento,
è anche il tuo maestro. Dai libri un adolescente può trovare
la soluzione ad un suo problema, un nuovo amore, nuovi
amici o un aiuto per andare bene a scuola ... Può confidare
le sue incertezze, ricevere risposte alle numerose domande.
Perché di libri ne esistono molti e tanti ti possono aiutare
ad andare avanti. Anzi, ti aprono nuove prospettive. Ti rendono più saggio, più colto e molto più interessante. Un bel
libro è di gran lunga meglio di un film.
C’è da dire che molti film sono tratti da essi. E dopo aver
“I LOVE SHOPPING A NEW
YORK”
di Sophie Kinsella
“I love shopping a New York” è il secondo libro della serie di Sophie Kinsella dedicato alla protagonista Rebecca
Bloomwood. Come il primo libro, cattura
il lettore dalla prima pagina, per la sua
semplicità, ma anche per il suo modo di
vedere la vita di tutti i giorni. Sophie Kinsella riesce a mantenere viva la voglia di
continuare la lettura. Spiritoso e più dinamico del precedente, “I love shopping a
New York” ha catturato subito l’attenzione di moltissime lettrici. La storia parla di
Rebecca Bloomwood, esperta nella finanza che vive a Londra con la migliore amica, Suze. Becky ha ottenuto un soddisfacente lavoro in televisione nell’ambito di
un programma mattutino nel quale dispensa saggi consigli finanziari. La sua vita
sentimentale è perfetta, infatti è felicemente fidanzata con il giovane e capace
imprenditore Luke Brandon, capo e creatore di un’importante compagnia, la
“Brandon Communications”. Becky ha
saldato tutti i suoi debiti riuscendo a instaurare un ottimo rapporto con il funzionario di banca che si occupa del suo conto
1 1
letto un romanzo non puoi più guardare la pellicola: tutto è
diverso da come lo hai immaginato tu. La lettura ti rilassa e ti
trascina. Quando ti affezioni tanto al racconto, mentre lo leggi
ti sembra che le frasi si trasformino in immagini animate. Tu
soffri, festeggi, combatti insieme ai protagonisti. È come vivere
un’avventura surreale; e dopo di essa avrai sete di altre. I vantaggi di questo passatempo sono infiniti ed ognuno di noi possiede una precisa ragione per farlo. Divertirsi, imparare, rincuorarsi, emozionarsi e per un momento allontanarsi dalla realtà.
Immergersi in un mondo diverso da quello reale, forse anche
migliore. Provare quello che non hai mai provato. E dopo in
paio di libri, smetterà di essere un hobby e la lettura diventerà
un tuo amico. Perché dei videogiochi, social network e di tutto
questo, ad un certo punto ti stanchi: del libro, invece, non ti
stancherai mai.
corrente. La vita finalmente le sorride.
Come se ciò non bastasse, Luke, ha
intenzione di aprire una filiale della
“Brandon Communications” a New
York e la vuole accanto a sé. Ed è per
questa ragione che partono assieme per
un soggiorno di due settimane nella
“Grande Mela”. Qui Luke dovrà concludere un vantaggioso contratto con
importanti finanziatori americani per
l’espansione della sua azienda negli
States. Becky, invece, dovrà prendere
contatto con le emittenti televisive del
luogo per creare all’interno di un programma una rubrica simile a quella che
teneva a Londra.Ma la sua irrefrenabile
passione per lo shopping, in un luogo
come New York, scintillante di luci, di
colori, ma soprattutto di enormi negozi, rischierà di farla ripiombare nel baratro. Durante la sua permanenza in
America, su un giornale londinese,
viene pubblicato un articolo che rivela
lo stato delle sue finanze, nel frattempo
tornate disastrose.
Luke la accusa di non essere riuscito a
concludere l’accordo con i finanziatori
a causa della cattiva pubblicità provocata dai suoi comportamenti ed, in
seguito ad una terribile lite, Becky deci-
Caterina Shudra 1E
de di tornare a Londra. D’altra parte
nessuna delle produzioni televisive
contattate, all’inizio entusiaste della sua
persona, ha più intenzione di ingaggiarla per alcun programma. A Londra
troverà un’altra spiacevole sorpresa: la
redazione del suo “Caffè del mattino”
la sostituirà con un’altra esperta.
Letteralmente sommersa dai debiti,
cerca un brillante espediente per cavarsela ancora una volta senza perdere la
faccia e, risolta la questione, decide di
trasferirsi da sola in America. Sarà proprio Becky a salvare Luke e la sua compagnia? Riuscirà ad ottenere il lavoro
dei suoi sogni? Lavorare come personal
shopper in un noto negozio americano? Ma soprattutto,
dopo
aver scoperto la
verità, Luke si
recherà nuovamente a New
York per raggiungerla?
A cura di
A. Pesce 2G
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LIBRI SCELTI PER VOI
A cura di M. Seno 2G
LA VOCE DEGLI UOMINI FREDDI di Mauro Corona
UN LIBRO LUCIDO E AMARO SU UN POPOLO MONTANARO
CHE RIMANDA ALL’EPOCA DELLA GENTE DEL VAJONT
È una favola amara, l’ultimo libro di Mauro Corona, nelle librerie nei prossimi giorni, s’intitola “la voce degli uomini freddi”,
pubblicato grazie alla sua affidabile casa editrice “Mondadori”; racconta di un villaggio montano “desolato e fiabesco”,
dove nevica tutta l’estate e tutto l’inverno e gli abitanti di questo villaggio sono sempre molto pallidi e silenziosi. Questo
isolamento li ha abituati ad ascoltare solo la voce della natura ed a collaborare fra loro, dandosi una mano e a non facendosi guidare dal capo-branco e dalla voglia di imporsi verso gli altri. Per fortuna, nel loro modo, essi vivono sereni, accettando anche le sofferenze e la morte. Un giorno però, una valanga travolse il paese, uccidendo la maggior parte del villaggio, ma dopo una settimana esatta da sepolto vivo, compare un bambino biondo, di nome Alfredo, che farà una drammatica profezia ai compaesani … Cosa sarà questa profezia? Da dove viene questo bambino? Ma soprattutto, sarà vero
quello che ci dirà?“ Quello era un paese di neve, nevicava anche d’estate. E anche nelle altre stagioni nevicava, lassù nevicava sempre. Un paese lontano, sperduto tra le montagne, fatto di anime solitarie appese alle rocce, dove nevica in ogni
stagione dell’anno, dove la gente ha la faccia bianca di chi sta sempre al chiuso, e il carattere silenzioso e gelido delle nevicate. Lassù vivono donne uomini e bambini soffiati nella neve, statue di ghiaccio che nessun fuoco potrà mai sciogliere. Si
allenano a resistere alla vita, sfidando le avversità, il freddo, le difficoltà di coltivare la terra e il pericolo delle valanghe. Ogni sera si riuniscono accanto alle stufe e i vecchi, a voce bassa, cantano ai
giovani i fatti che hanno accompagnato le loro giornate”. Lo scrittore torna a raccontare l’epoca
della sua gente confrontandola con la modernità che rimanda all’ispirazione de “la fine del mondo
storto”, altro suo libro. Il pessimismo prevale e alla fine l’unico conforto rimane quello della memoria, che grazie alle pagine di questo libro può trasmettere e forse fare da argine alla grande follia
contemporanea. Una storia che non deve essere dimenticata, la storia di un paese dove nevica anche d’estate e gli uomini hanno la pelle fredda, che Mauro Corona regala a tutti i suoi lettori in questo nuovo romanzo, lirico e profondamente poetico.
FAMILY RUN
26 OTTOBRE 2013
un’altra nuova esperienza da collezionare!
Mestre, Parco San Giuliano.
Ogni anno si tiene nel Parco di San Giuliano a Mestre la corsa della FAMILY
RUN.
Quest’ anno gli iscritti erano ben 6.000!
A partecipare all’ evento anche molti
studenti di tutti gli istituti, dalle scuole
primarie alle superiori.
Al ritrovo della Porta Rossa di questo
meraviglioso parco, tutti erano pronti a
vivere questa nuova esperienza!
Verso le 10.00 dall’altoparlante si annunciava l’inizio della gara: i concorrenti col
proprio numero erano sulla linea di partenza.
Per i più pigri c’erano gli stand, che
esponevano prodotti o sponsorizzavano
eventi, ai quali ci si poteva avvicinare,
parlare con gli esperti del settore, ottenere buoni consigli, idee e anche qualche
gadget.
Tra i vari partecipanti sono arrivati
rispettivamente al 9° e 15° posto due
ragazzi dell’ Alga! Tra cui uno dei nostri capo redattore Marco Busato.
A fine giornata molti sono rimasti nel
parco, mentre altri hanno preferito
tornare a casa. E’ stato stancante a
causa delle gambe un po’ doloranti e le
guance arrossate per il freddo, ma divertentissimo.
Giulia Chiancone 2M
Marco
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Algarotti occupato!
OCCUPAZIONE STUDENTESCA
la voce agli studenti
Venezia
Novembre 2012 - per la prima volta lo scorso anno è
stata organizzata dai rappresentanti dell’istituto un’occupazione studentesca con lo scopo di far sentire la
voce di chi sta tutti i giorni tra i banchi di scuola.
Tutto iniziò giovedì 29 novembre quando davanti
all’entrata dell’istituto, gli studenti trovarono uno striscione appeso con su scritto: “Pronto agenzia Algarotti,
mi dispiace è occupato!”
L’accesso era consentito solo agli studenti, rimaneva
fuori tutto il personale della scuola.
I rappresentanti d’istituto, dopo aver riunito una parte
degli studenti in Aula Magna, spiegarono le motivazioni
di tale gesto, inerenti ai problemi nati in seguito ai tagli
sull’istruzione e illustrando il programma previsto in
alternativa alla regolare didattica.
In quei giorni vennero svolte diverse attività, per la
maggior parte dibattiti, con un buon numero di studenti presenti a giornata, il clima era di grande entusiasmo e tanta era la voglia di RIVOLUZIONE!
L’esperienza si è ripetuta anche quest’anno, occupando
il 28, 29 e 30 novembre 2013, con le seguenti motivazioni: i tagli all’edilizia scolastica, la scomparsa dei madrelingua, tagli alle ore
1 3
Purtroppo, dobbiamo constatare
che i risultati son stati ben diversi dall’anno precedente.
Scarsa è stata la partecipazione,
dovuta al fatto che l’anno scorso, essendo un’esperienza nuova per gli studenti dell’Algarotti,
c’è stato più spirito di collaborazione, invece quest’anno si è
riscontrato sia dispersione che
disinteresse, difatti molti studenti hanno approfittato di
questi giorni per starsene a casa
a dormire.
Altri invece, non condividendo
la teoria dell’occupazione hanno
preferito recarsi nella succursale di “Palazzo Testa” per
svolgere regolarmente le lezioni.
Giulia Bordon,
Giulia Piazza 2M
Nelle foto in alto i due striscioni
a. s.
- a. s.
;
a lato l’assemblea degli studenti
in Aula Magna.
Festa di fine anno all’Alga
Studenti scatenati dopo aver ricevuto emozionanti premiazioni.
Venezia
Il 9 giugno 2013, al parco Ca’ Savorgnan, i 1250 studenti dell’Algarotti si
sono riuniti per salutare l’anno scolastico
con musica, buffet e tanta allegria.
La mattinata è iniziata con un discorso
della Preside prof.ssa Marina Perini e
con le premiazioni agli studenti che si
sono distinti per l’impegno durante
l’anno scolastico.
I primi a ricevere lodi e applausi sono
stati gli alunni con la media migliore, a
seguire coloro i quali hanno vinto i concorsi dei componimenti poetici o racconti ed infine la studentessa Claudia
Crivellanti si è aggiudicata il premio per
la composizione musicale divenuta sigla
del nostro istituto.
Per concludere sono stati consegnati i
trofei a chi si è classificato ai primi posti
nei giochi sportivi, e per il secondo anno
consecutivo l’Algarotti si è aggiudicato il
trofeo Sigalotti per il calcio.
Finite le premiazioni, il
gruppo delle ragazze di
danza sportiva hanno
deliziato i presenti con
un’esibizione coreografica.
Ma la vera festa è iniziata
con tanto di gavettoni e musica del DJ
Mario Angelini (4A). Tutti noi abbiamo
apprezzato la riuscita della festa, entusiasti
dei risultati ottenuti.
Un grazie va ai rappresentanti d’istituto
Jordan Calderone, Elena Simionato e
Matteo Barbassa che si sono impegnati
con anime e corpo alla realizzazione di
questo fantastico evento.
Ci auguriamo che la prossima sia altrettanto bella!
Giulia Bordon,
Giulia Piazza 2M
Nelle foto in alto gli studenti
durante la cerimonia
di premiazione a.s.
;
sotto il DJ Mario Angelini
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UNA TRISTE DECISIONE
lettera alla Redazione
Venezia
Istituto Algarotti,
Anno Scolastico 2013-2014 tra l’elenco delle classi manca la 3M!!
Il primo giorno di scuola non è stato emozionante, rivedere i compagni di classe dovrebbe essere un momento di
gioia ed allegria ed invece per noi ex alunni della 2M è stato un colpo al cuore. Sapevamo già a fine anno che
molto probabilmente saremmo stati divisi ed abbiamo cercato di fare in modo che tutto ciò non avvenisse, ne
abbiamo parlato con i professori, discusso tra di noi, inviato lettere, esponendo le ragioni per le quali sarebbe
stato un grosso errore separarci e forse per certi aspetti anche ingiusto, considerando il fatto che nessuno di noi è
stato rimandato a settembre o bocciato. Ma nonostante i nostri sforzi la mitica 2M è stata suddivisa in piccoli
gruppetti nelle sezioni B, E, H.
La conferma di questa decisione ci è giunta attraverso il sito della scuola, mentre alcuni di noi erano in stage o
ancora in vacanza. Ci si può immaginare lo sconforto ….!!
L’unica cosa che ci rimaneva da fare era cercare di rimanere vicino ai compagni più cari, e così è iniziato il
valzer dei cambi, di sezione in sezione, finché non siamo giunti ad una sistemazione consolante.
Oramai sono passati circa tre mesi dall’inizio della scuola, per tutti noi non è stato affatto facile ambientarsi
nelle nuove classi ma nonostante tutto andiamo avanti, studiare e condividere altre esperienze con nuovi compagni ci ha reso più maturi, più forti e consapevoli che il legame nato in due anni ancora oggi è forte e tale rimarrà sempre. In cuor nostro siamo la 3M che si ritrova all’entrata di scuola, si cerca durante la ricreazione si
aiuta nei momenti difficili.
Veronica Borgarelli per la ex 2M
SOSPIRI ALL'INFINITO
“Non sembrava una persona che potesse fare
del male, era solo molto strana, anzi, forse
nemmeno quello.
Se ne stava seduta lì, su una panchina, a
rimirare le onde del mare che si infrangevano
fragili contro l’impetuosa durezza della
costruzione che si stagliava alta fino al cielo
e, guardando il mare infinito, sospirò più
volte; quella donna era sconsolata, forse
persino triste: "avrà perso qualcosa di importante?” mi chiesi proseguendo il mio
cammino.
Anche oggi quella donna è lì che sospira
ancora all’infinito.
Quell’immagine riecheggia nella mia mente come quando
uno spiraglio di vento passa da una finestra chiusa; dolce
e silenziosa imponendosi come un pensiero fisso.”
Gavagnin Nicole 1E
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DAL MONDO DI QUARK: IL PENDOLARE UN ANIMALE MANSUETO
A cura della prof.ssa Raffaella Zennaro
“Il Pendolare è un animale mansueto. Mammifero bipede
o tripode, a seconda dell’età, ama radunarsi in piccoli
gruppi sulle banchine ferroviarie, pur non disdegnando la
solitudine. In tale caso, si apparta per dedicarsi all’autoapprendimento utile a ingannare le lunghe attese tra uno
spostamento e l’altro. Il Pendolare, infatti, è in grado di
compiere lunghissimi tragitti al fine di raggiungere il luogo
di operosità; qui trascorre buona parte della giornata intento in un’occupazione che, nel migliore dei casi, è contraria alla sua natura nonché scarsamente retribuita, fattori
entrambi che mettono costantemente a dura prova la pazienza del mite mammifero. Predatore naturale del Pendolare è il feroce e pericolosissimo Sistema Ferroviario
Rex ( che per brevità denomineremo SFRex, da qui in
avanti ), crudele bradipide antropofago.
Il SFRex si riproduce per ritardogenesi e concepisce cuccioli ferrei a forma di treno.
I cuccioli- dal canto loro- sono imprevedibili, manifestano
sin dalla giovane età avversione per le regole imposte dal
capobranco (nominato “Orario”) e curano poco l’igiene
personale. I piccoli divorano centinaia di Pendolari ad
orari variabili per vomitarli poi nella Tana, denominata
“Stazione di Arrivo”. Per quanto ingerito, rimestato,
schiacciato da propri simili nel maleodorante tubo digerente, accatastato in pile umane , il Pendolare Mansueto ha
scarsa propensione alla ribellione, tende a non fuggire e a
M
Guzzo 1
Beatrice
ripetere anche più volte al giorno la singolare esperienza, con una
pervicacia che ha dello stupefacente. I parassiti del SFRex, detti
“controllori”, vessano senza posa i Pendolari con angherie e
soprusi persin fantasiosi. Attente osservazioni hanno permesso
di constatare che i Controllori pretendono che i Pendolari addirittura PAGHINO anticipatamente per essere ingeriti dai cuccioli treniformi , sottoposti a maltrattamenti e rigettati in luoghi
spesso lontani da quello domestico. Il dr. Chadwick, illustre studioso, sostiene che i piccoli mammiferi siano costretti ad esibire
un documento di viaggio, pare cartaceo, ai parassiti e che i Pendolari sprovvisti di tale documento vengano espulsi in modi che
è contrario al comune decoro descrivere qui.
I piccoli treniformi si divertono peraltro a sparire, fermarsi in
zone deserte e brumose, variare orari e percorsi, fattori tutti che
disorientano il Pendolare e lo lasciano stremato e confuso già
prima di iniziare la fase di operatività.
E’ quindi un animale singolare, verrebbe da dire privo del naturale istinto di conservazione : l’eccessiva mitezza e l’incapacità di
riunirsi in branco per coalizzarsi contro l’efferato predatore ha
spinto il team di studiosi che hanno condotto le ricerche a richiedere l’intervento del WWF, al fine di dichiarare la specie
“protetta” e di destinare fondi alla creazione di riserve in cui i
Pendolari possano muoversi liberamente senza incorrere nel
rischio di imbattersi in qualche esemplare antropofago appartenente alla famiglia dei Trasporti Pubblici.
L’Angolo della Poesia
“Ognuno
sta solo davanti al suo Bancomat,
trafitto da un codice PIN.
Ed è subito in rosso.”
L’ EVOLUzIoNE !?
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A Cura di A. Pamio, Puzzolo B. 2M
Un Algarotti sportivo
I tre sport più praticati tra gli studenti dell’Algarotti:
Pallavolo, Danza
In seguito ad un sondaggio fatto a scuola su quali
sport vengono praticati dagli studenti dell’Istituto:
Calcio, Basket, Danza Classica, Danza Hip-Hop,
Danza Jazz, Danza Moderna, Zumba, Equitazione,
Tennis, Judo, Karatè, Jeet Kune Do, Taekwondo,
Nuoto, Hockey, Parkour, Atletica, Pallanuoto,
Rugby, Pallavolo, Pattinaggio, Ginnastica Ritmica,
Ginnastica Artistica, Scherma, Baseball, Football
americano, Arrampicata, Ciclismo, e Yoga; è risultata la seguente classifica:
al primo posto, la Pallavolo è, tra gli studenti
dell’Algarotti, lo sport più praticato; secondo si
classifica la danza hip-hop; terzo il calcio .
LA PALLAVOLO:
Le origini di questo sport vanno riconosciute a
William Morgan, un istruttore di Educazione Fisica
presso un college dell’ YMCA nel Massachussets
(Stati Uniti).
Il 6 Febbraio 1895 Morgan radunò alcuni insegnanti nel college di Springfield per la dimostrazione di un nuovo sport, da lui chiamato Minonette.
Con l’aiuto di due squadre composte da 5 membri,
nacque un nuovo sport con caratteristiche profondamente diverse dagli altri a quel tempo, destrezza,
prontezza dei riflessi, capacità di concentrazione e
agilità.
Fu però Alfred F. Halstead, il 10 Marzo 1896, a
cambiare il nome di questo sport da Minonette a
Volleyball.
Nel 1898 la Pallavolo era praticata nella maggior
parte dell’America del Sud, nelle Filippine, in Cina
e in Giappone. In Europa arrivò durante la prima
guerra mondiale. Nel 1947 i rappresentanti di 15
federazioni si ritrovarono a Parigi e crearono la
Fédération Internazionale de Volleyball (FIVB). Ancora
oggi la pallavolo ha grande seguito nei paesi dell’estremo Oriente, dell’est Europa, dell’Europa meridionale ed in Brasile. Uno dei maggiori esponenti
della pallavolo è Osmany Juantorena Portuondo
(Santiago di Cuba, 12 Agosto 1985).
Osmany è un pallavolista cubano naturalizzato
italiano che milita nella squadra “Halkbank Spor
Kulübü” al quale viene assegnato il ruolo di schiacciatore. È nipote di Alberto Juantorena, campione
olimpico a Montréal 1976 nonché politico di Cuba.
Ha vinto 19 premi individuali, 2 Campionati italiani, 3 Coppe Italia, 1 Coppa dell’Emiro, 1 Coppa
del Principe, 1 Supercoppa italiana, 1 Supercoppa
turca, 4 Coppe del Mondo per club e 2 Champions
League.
LA DANZA HIP-HOP: L’hip hop è un movimento culturale nato nell’anno 1973, che ha probabilmente mosso i primi passi con il lavoro di DJ
Kool Herc, che in competizione con DJ Africa
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Bambaataa, si dice abbia inventato il termine “hip hop” per descrivere
la propria musica. Tutto iniziò con il fenomeno dei Block Party: feste di
strada, in cui i giovani afroamericani e latino americani interagivano
suonando, ballando e cantando a ritmo della musica che è in 4/4. Parallelamente il fenomeno del writing contribuì a creare un’identità comune
in questi giovani che vedevano la città sia come spazio di vita sia come
spazio di espressione, ogni persona era libera di esprimere i propri sentimenti con questo nuovo metodo musicale. Negli anni ‘80/90, questo
stile di vita si espanse in tutto il mondo. Il riflesso di questa cultura
“urbana” ha generato oggi un imponente fenomeno commerciale e
sociale, rivoluzionando il mondo della musica, della danza, dell’abbigliamento e del design. B-boying (Breakdance), Locking, Popping e Uprock
sono le originali danze Hip hop “di strada” (street dance). I principali 4
“elementi” della cultura hip hop sono:
il rap, introdotto dagli afroamericani
il Djing, introdotto dai giamaicani
il Writing, introdotto dai latinoamericani
il B-boying, ovvero il ballo, sviluppatosi nel Bronx da afroamericani e latinoamericani.
La ballerina di danza hip hop più famosa e brava a livello Internazionale è Sofia Boutella. Sofia (Bab El Oued, 3 Aprile 1982) è una giovane
ballerina (e attrice) francese (di origine Algerina) di grande talento. Studia danza classica dall’età di 5 anni, fino al 1992, anno in cui lascia l’Algeria con la sua famiglia per poi trasferirsi in Francia, dove inizia a praticare ginnastica ritmica. All’età di 18 anni entra a far parte della squadra
nazionale olimpica. Contemporaneamente studia danza hip hop, partecipando ad alcuni film e spot pubblicitari. Nel 2012 è stata la protagonista del film Street Dance 2.
IL CALCIO: In epoca romana abbiamo un primo antenato del calcio,
chiamato “harpstum”, nel quale due fazioni dovevano portare una palla
oltre la linea di fondo avversaria. Nelle isole britanniche questo sport
antenato del calcio, portato dai conquistatori romani, incontrò diverse
opposizioni. La patria del calcio moderno fu quindi l’Inghilterra, e in
particolare, i college britannici. Il calcio nacque infatti come sport praticato da giovani provenienti dalle scuole e università britanniche più
ricche. Le classi erano sempre composte da dieci alunni, e a questi si
aggiungeva il maestro che giocava sempre insieme a loro: nacque così la
consuetudine di giocare in undici. Il capitano di una squadra di calcio è
quindi una sorta di discendente del maestro che, in quanto tale, dirigeva
la sua classe di alunni. Il calcio si espanse a macchia d’olio: in Inghilterra ben presto divenne lo sport per eccellenza della classe lavorativa e
non solo di quella benestante, dato che uno sport divertente, semplice e
stancante era l’ideale per sfogarsi dopo una settimana lavorativa. Il fenomeno divenne in seguito di dimensioni intercontinentali e uno degli
sport più diffuso ed apprezzato nel mondo.
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LA CRONACA: UN MOMENTO DI RIFLESSIONE
Nelson Mandela
Sudafrica, è morto Nelson Mandela: la commozione del mondo intero
"Era un gigante di giustizia", un esempio per tutta l’umanità
Nelson Mandela, il padre dell’ apartheid che ha cercato di
combattere il razzismo e che voleva vedere neri e bianchi
insieme, è morto il 5 dicembre 2013, lasciando un vuoto nel
cuore dei sudafricani e di tutti coloro che seguivano il suo
pensiero. Il presidente era malato da tempo ed è morto a
causa di un’infezione polmonare legata ad una tubercolosi di
cui aveva sofferto in carcere, quando era più giovane. Fu
arrestato due volte, la seconda nel 1963, al suo rientro in
Patria, la Corte lo condannò all’ergastolo (con l’accusa di
voler creare un regime comunista) ma tuttavia il discorso di
denuncia che pronunciò prima di andare in carcere destò un
enorme eco in tutta l’ Africa e ora che a causa della sua malattia, si è spento, questo rimane ancora il punto più alto della
sua militanza. Da tempo Mandela non si vedeva più, l’uomo
stimato anche dai nemici non parlava più nelle manifestazioni
pubbliche e dagli schermi tv. Ma per molti, l’immagine di
Mandela, è impossibile da cancellare. E’ stato un grande uomo, un esempio da seguire per tutta l’umanità, credeva in
quello che faceva, nel suo sogno, ovvero di eliminare le differenze tra bianchi e neri e in un certo senso, almeno nel Sud
Africa ci è riuscito. Nelson Mandela “avrà funerali di Stato”,
ha annunciato Zuma, il presidente del Sud Africa. Le bandiere saranno a mezz’asta in tutto il Paese fino al giorno
del funerale. Una folla si è radunata sotto l'abitazione della
famiglia Mandela, a Johannesburg, per rendere omaggio a
Madiba. Le immagini in diretta dalla CNN hanno mostrato molte persone in lacrime, tra cui tanti giovani. La sua
vita dovrebbe essere d’esempio per tutta l’umanità, non
esistono differenze sociali basate sul colore della pelle.
Sono barriere invisibili create dalla mentalità limitata di
certi individui, è ora di dire basta a chi discrimina un essere umano esclusivamente per come appare. Questo ha
cercato insegnarci con la sua vita e le sue azioni. A noi
metterla in pratica!
Scabbio Beatrice, Artusi Giorgia 2M
LA STORIA : dalla tragedia di Lampedusa.
TRISTEZZA SUI VOLTI
Le vittime “288” e “289”
insieme nella stessa bara
LAMPEDUSA – Mercoledì 9 Ottobre 2013.
Tristezza sui volti dei sub. Lei annegava, impossibilitata ad uscire, dentro la prua del barcone che sprofondava sul fondo del mare di Lampedusa. Lui, da
poco nato e ancora legato alla madre dal cordone
ombelicale. Una ragazza di origini africane che aveva
poco meno di 20 anni, portava in grembo quel bambino di appena sette mesi. Loro sono diventati, purtroppo, le vittime 288 e 289, tornati insieme dentro
una semplice bara marrone. Li volevano separare: il
neonato con gli altri bambini e la madre con gli
adulti. Alla fine è prevalso il buonsenso e sono stati
messi assieme .
L’orribile scena, quell’immagine, non andrà mai via
dalla mente dei subacquei e dei poliziotti. Ma c’è
anche un altro uomo, un maresciallo capo dei carabinieri che non dimenticherà. Renato Sollustri che
non riesce a dormire da quando ha avuto lo sgradevole compito di portare a galla la donna che aveva
suo figlio, da poco nato, nascosto dentro i fuseaux
bianchi. Loro non sapranno mai se il bambino abbia
visto la luce o soltanto il nero fondo del mare. Quel che è certo, dicono con orgoglio
dall’hangar, che il piccolo è stato considerato
come un individuo, conteggiato nel computo
delle vittime della tragedia e disposto in una
bara assieme alla sua giovane mamma.
Greta Tordi 2M
P A G I N A
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Halloween,
la notte degli scherzi
Scherzi terrificanti e paurosi
C’è chi voglioso di una notte indimenticabile e da paura organizza una serie di scherzi
per far sentire più vivo lo spirito di Halloween. Girando per il web se ne trovano di svariati. Tra i più paurosi:
la bambina dell’ascensore, il video ingannatore, la bimba fantasma e
l’indemoniata.
DIRETTA
DALL’ALGA
bina legata ad una sedia e coperta da un lenzuolo. La
povera vittima lasciata sola con la presunta indemoniata, ha il compito di darle le medicine che la farebbero guarire.
Al momento di alzare il lenzuolo appare una faccia a
dir poco spaventosa, e da sotto il letto, mani dal nulla.
La ragazza inizia a scappare accompagnata da un
grande spavento!
Michela Stavinschi 2M
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1) Un gruppo di persone organizza uno scherzo in ascensore: nascondono una bambina truccata in modo spaventoso con in mano
una bambola mal ridotta. Man mano che l’ascensore sale, si ferma di
colpo e si spengono le luci, così la bambina ha il tempo per uscire dal
suo nascondiglio per spaventare a morte le vittime all’interno. Quando si riaccendono le luci ….. si salvi chi può!
2) Scherzo da fare ai bambini o alle persone più sensibili:
durante la visione di un documentario interessante, appare un’immagine spaventosa con suoni da far venire i brividi. A quel punto è impossibile non urlare!
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3) Candid camere da brivido!
“la bimba fantasma”, in un Hotel prestigioso una bambina si aggira tra i
corridoi stretti e bui. Chiunque se la trova davanti finisce per darsela
a gambe levate a causa del suo aspetto pauroso!
4) “l’indemoniata”. Una signora ferma una passante per strada per chiederle aiuto, ha una figlia indemoniata! Una ragazza accetta di aiutarla,
e viene condotta in una stanza semi buia, dove si intravede una bam-
Makeup da Halloween
Per la notte più paurosa dell’anno la fantasia si sbizzarrisce ed in giro durante la notte più spaventosa
dell’anno possiamo incontrare streghe, vampiri,
fantasmi e zombie.
È una festa notturna perciò sono banditi tutti i colori sgargianti a favore del nero, il viola o il rosso sangue.
Qui a destra abbiamo un tipico esempio di trucco da
zombie per ragazze. Viene usato un fondotinta bianco per il viso, invece per gli occhi un ombretto nero.
Da una guancia all’altra, compresa la bocca, è stata
disegnata una linea nera, simile ad una corona di
spine. Per quanto riguarda i capelli, si può tranquillamente indossare una parrucca nera lunga.
Per i ragazzi, il trucco da zombie è forse quello più
originale ma al tempo stesso quello più elaborato.
Fondotinta bianco per il volto, con una matita nera
si contornano gli occhi dando un senso di colatura e
si indossano delle lenti a contatto bianche l’effetto è
spettacolare! La bocca invece viene colorata con un
rossetto nero e sfumature di rosso, come se fosse
sangue.
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Divertitevi a creare il vostro travestimento, per spaventare gli amici o
semplicemente passare una serata diversa dalle altre all’insegna della
paura!
Noemi Vallombrosi. 2M
IN
DIRETTA
DALL’ALGA
P A G I N A
Natale nel Mondo
IL CAPODANNO CINESE
Tradizioni e celebrazioni
Il Capodanno cinese viene chiamato anche La Festa di Primavera o
Capodanno lunare.
E’ una delle più importanti e sentite festività tradizionali della Cina, e
celebra per l’appunto l’inizio del nuovo anno secondo il calendario
cinese. Questa festività viene celebrata anche in molti paesi dell’
Estremo Oriente , come la Corea , la Mongolia, il Nepal, Bhutan,Vietnam e Giappone (festività ufficiale fino al 1873) e nelle innumerevoli comunità cinesi sparse in tutto il mondo.
Nel calendario cinese, tradizionale lunisolare, i mesi iniziano a ogni
novilunio.
Esso corrisponde al secondo novilunio dopo il solstizio d'inverno: la
data varia quindi ogni anno ed è compresa tra il 21 gennaio e il 19
febbraio del nostro calendario. Le celebrazioni per il capodanno
cinese durano ben due settimane e si concludono con la Festa delle
Lanterne. Nella mitologia cinese, l'origine della Festa di Primavera
viene fatta risalire a un'antica leggenda, secondo la quale nei tempi
antichi visse in Cina un mostro chiamato Nian che era solito uscire
dalla sua tana una volta ogni 12 mesi per mangiare esseri umani;
l'unico modo per sfuggire a questo tributo di sangue era spaventare
il Nian, sensibile ai rumori forti e terrorizzato dal colore rosso. Per
questo motivo, ogni 12 mesi si è soliti festeggiare l'anno nuovo con
canti, strepitii, fuochi d'artificio e con l'uso massiccio del colore rosso.
I festeggiamenti veri e propri iniziano con la cena della vigilia, rigorosamente trascorsa in famiglia, per seguire con sfilate raffiguranti
leoni (che rappresentano Nian), fuochi d'artificio, scambio di pacchetti rossi contenenti denaro (rigorosamente in quantità pari); il
quindicesimo giorno, si conclude con la Festa delle Lanterne, quando i cinesi girano per la città tenendo in mano lanterne colorate e si
pongono candele alle finestre delle case, per guidare gli spiriti benevoli.
Natale nel Mondo
In Russia tra passato e presente
In tutto il mondo si dice che in Russia il Natale si festeggia
come in nessun altro paese. Nei paesi cattolici il Natale è
celebrato nel mese di dicembre, mentre in quelli ortodossi in
gennaio. Così bambini e adulti russi ricevono i regali di Natale due settimane più tardi. In Russia, il Natale è sempre stato
associato con molte tradizioni e usi, che poi sono stati quasi
dimenticati perché il Natale fu vietato, e si poteva festeggiare
solo Capodanno. Oggi in Russia Natale è di nuovo molto
celebrato e sempre più persone comprendono il significato di
questa festa. In questo giorno, le persone sono felici e ricordano la nascita di Cristo. Anticamente Natale era atteso tutto
l’anno e ci si preparava con cura.
Innanzitutto si faceva pulizia generale della casa, si decorava
l’albero e si preparava il cibo per la cena di Natale. Il giorno
della Vigilia si faceva un solo pasto, la cena: si digiunava per
tutto il giorno “fino alla prima stella”, cioè fino alla sera. I
piatti erano “di digiuno”, cioè vegetariani, senza carne. Il
tavolo si decorava in modo particolare, mettendo sotto la
tovaglia della paglia o del fieno, simbolo della mangiatoia in
cui è nato Gesù.
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Ogni anno è associato ad un animale e ad un "ramo terrestre", per una rotazione totale di 12 elementi. Il capodanno viene festeggiato dalle comunità cinesi in tutto il
mondo ma è ovviamente a Pechino che raggiunge la
massima spettacolarità.
Il più importante appuntamento gastronomico è la cena
della vigilia che durante le festività del Capodanno si
svolge la sera precedente l'arrivo dell'anno nuovo. Si
tratta di un momento di intimità familiare, in cui i parenti più stretti si ritrovano generalmente a casa della
persona più anziana, davanti a una tavola riccamente
imbandita. Le pietanze principali e immancabili sono
pesce e pollo che hanno un significato scaramantico, le
stesse vengono servite durante le festività e contengono
spesso significati benauguranti e di buon auspicio.
Li Gianna Jun Ting 2M
Sotto il tavolo veniva messo un oggetto di ferro, e chi ci si
sedeva davanti doveva metterci un piede sopra. Il ferro simboleggia la salute e la forza, e quindi toccandolo ci si sarebbe
mantenuti sani e forti tutto l’anno.
La cena era molto lunga e ricca, con tanti piatti di carne, verdura e sottaceti, focacce e dolci decorati. Poi veniva il momento più atteso – soprattutto dai bambini: tutti si facevano
gli auguri e ci si scambiavano i regali. In passato e ancora oggi,
l'attività più popolare a Natale è la divinazione, cioè predire il
futuro. E’ un passatempo divertente ed emozionante, soprattutto perché ha elementi mistici e paurosi, che spaventano
sempre molto le ragazze che lo fanno. Ci sono molti modi
tradizionali per predire il futuro, ma il più usato è la cera: si
versa in una ciotola piena d’acqua della cera fusa; questa forma nell’acqua delle strane
forme che vengono tirate
fuori e interpretate.
Vavryk Olha 2M
in collaborazione con la
prof.ssa Marta Vanin
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Buon Natale a
tutti voi!!!!
Ciao ragazzi e ragazze
L’Algarottino
Periodico di informazione dell’IIS
“F. Algarotti”
di Venezia
Anno I N. 1
Dicembre 2013
IN REDAZIONE
Le classi 2 M, 2G, 2E, 2I, 1E
con la collaborazione di
Prof.ssa Giovannina Ranieri
Prof.ssa Chiara de Manzano
Prof.ssa Donatella Alzetta
Prof.ssa Francesca Ginevra
Prof. ssa Raffaella Zennaro
Prof.ssa Marta Vanin
Grafica a cura di
Saccarola Federica
Ronchin Shennon
Volete dire anche voi la vostra? Avete trovato il
posto giusto! Potete farlo singolarmente o anche
come classe! Se pensate di aver fatto qualcosa di
originale, se avete partecipato ad attività formative, se avete vinto premi o vi siete distinti in qualche Concorso e volete farlo conoscere a tutto l’Istituto non esitate ad inviarci i vostri articoli!
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La Redazione