Notiziario Accademia Italiana Cucina
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Notiziario Accademia Italiana Cucina
I N O S T R I C O N V E G N I IL CUOCO IERI, OGGI E DOMANI S i è svolto a Chieti, organizzato dal Delegato Mimmo D’Alessio, un importante e interessante convegno dedicato al cuoco nella sua storia, nel suo presente, nelle sue prospettive. Non a caso questo tema è stato affrontato a Chieti: infatti nella sua provincia si trova Villa Santa Maria, paese che ha dato e continua a dare cuochi alle cucine di tutto il mondo, oggi anche attraverso un istituto professionale alberghiero all’avanguardia per serietà e professionalità didattica e culturale. Il convegno si è svolto nell’affollata sala di rappresentanza della Camera di Commercio di Chieti, il cui presidente, comm. Dino Di Vincenzo, ha portato il proprio saluto ai presenti, sottolineando l’importanza della figura del cuoco nell’economia generale, per i rapporti stretti che la sua attività ha con l’industria agro-alimentare, il commercio e il turismo. “I cuochi - ha detto - sono dei veri artisti, pieni di passione, amore e intelligenza”. Il dottor Donato De Falcis, direttore dell’Arsa (Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo) ha espresso il plauso del suo ente per l’iniziativa dell’Accademia, che pone il cuoco come soggetto e non oggetto della cucina. Ha quindi raccomandato che venga salvaguardata l’identità delle tradizioni locali, contrastando la tendenza verso nuovi modelli alimentari estranei alla nostra cultura. Il Delegato di Chieti, Mimmo D’Alessio, ha quindi dichiarato aperti i lavori del convegno portando il saluto proprio e dell’Accademia ai numerosi cuochi presenti, alle autorità e agli Accademici. “Questo convegno - ha detto - vuole essere un omaggio dell’Accademia a Villa Santa Maria e a tutta la Valle del Sangro, una terra che è veramente la patria dei cuochi, e punto di riferimento non solo geografico per l’arte della cucina nel mondo”. Mimmo D’Alessio ha poi ricordato che Sua Santità papa Giovanni Paolo II ha elevato a patrono dei cuochi San Francesco Caracciolo, nato proprio a Villa Santa Maria. La prima relazione è stata pronunciata dal direttore della nostra rivista, Gianni France- schi, che ha illustrato il tema “Il cuoco nella tradizione italiana”. Si è trattato di un’interessante esposizione, che ha tratteggiato il profilo del cuoco dal Rinascimento a oggi, attraverso gli scritti dei grandi scalchi e cuochi di corte. “La figura del cuoco - ha detto Franceschi - ha sempre rivestito una grande importanza nelle corti e nei palazzi, e il suo mestiere è sempre stato considerato come un’arte, sia pure minore, ma di grande importanza e rispetto”. L’oratore ha poi rilevato che purtroppo, al giorno d’oggi, si è perduta questa importante connotazione culturale, tanto che sono considerati “artigiani” (nel senso più nobile del termine) gli idraulici, i falegnami e persino i barbieri, mentre la figura del cuoco viene associata ai lavoratori del commercio. È seguita la relazione del giornalista Tony Sarcina, che ha svolto il tema “Il cuoco ideale di oggi e di domani”. “L’Abruzzo - ha esordito - ha sempre dato molto alla cucina e ha contribuito in maniera determinante, con i suoi cuochi, con i suoi prodotti, con i suoi piatti, alla diffusione della tradizione italiana nel mondo”. Sarcina ha poi constatato che negli ultimi anni si è verificato un importante cambiamento nel rapporto cuoco-cliente. “Il cuoco ideale - ha detto - prepara i piatti per il cliente come se li preparasse per sé stesso”. E in quest’ottica ha rilevato come si stia verificando un’intelligente abitudine, quella del cuoco che, in sala, realizza un rapporto diretto con il cliente, senza l’intermediazione del maître o del cameriere. Ed è grazie ai cuochi, ha concluso, “che oggi la ristorazione italiana è la migliore del mondo, soprattutto perché il cuoco non è più un improvvisatore ma un professionista serio, preparato, convinto del proprio ruolo”. È quindi intervenuto l’assessore provinciale per il Turismo, Nuccio Campli, il quale ha parlato anche in qualità di cuoco professionale. Dopo aver ricordato di essere stato allievo di un grande maestro, Luigi Carnacina, all’hotel “Danieli” di Venezia, egli ha voluto ribadire che la lunga esperienza profes- L ’ A C C A D E M I A 2 0 0 1 • N . 1 1 6 • PA G . 6 1 I N O S T R I sionale lo ha condotto a concepire la figura del cuoco come elemento importantissimo per la conservazione delle abitudini gastronomiche locali, per la salvaguardia e la trasmissione dei valori tradizionali legati alla buona tavola, per la determinazione di un rapporto virtuoso tra il mercato, la cucina e la tavola. Il giornalista Fausto Celestini, presidente onorario della Federazione Cuochi di Pescara, ha portato il saluto e il compiacimento della propria organizzazione, ricordando come proprio dall’Abruzzo siano partiti a centinaia, se non migliaia, i cuochi che, nel mondo, hanno sempre tenuto alto il buon nome della tradizione gastronomica italiana. Il presidente regionale della Federazione italiana Cuochi, Giacomucci, ha portato il consenso della sua organizzazione all’iniziativa dell’Accademia e ha espresso il convincimento che oggi troppi cuochi improvvisati offuscano l’immagine del vero cuoco, la cui professionalità nasce dalla passione e dall’esperienza. Egli ha esaltato quello che ha definito “uno stupendo mestiere” e ha intrattenuto i presenti con alcuni gustosi episodi frutto della sua personale esperienza professionale. Il presidente dell’Associazione Cuochi di Pescara, Di Garbo, ha affrontato il tema dell’importanza degli istituti alberghieri per il raggiungimento di una qualificazione professionale sempre più incisiva, proprio in un’epoca come quella odierna in cui molto spesso agli operatori gastronomici mancano quella preparazione e quell’esperienza che, uniche, possono determinare la qualità del servizio e quindi il successo di un locale. Egli ha suffragato queste affermazioni con il racconto di fatti ed episodi di cui è stato testimone. Anche i relatori Gianni Franceschi e Tony Sarcina, a questo punto, sono brevemente intervenuti esprimendo giudizi e pareri sull’attività degli istituti alberghieri. Il preside dell’istituto alberghiero di Stato di Villa Santa Maria, professor Rosica, ha illustrato, con forti accenti, le modifiche apportate con le recenti disposizioni legislative alla didattica degli istituti alberghieri, specialmente per quanto riguarda le ore dedicate alle esercitazioni pratiche di cucina e di sala. Egli ha poi ribadito la necessità che l’attività degli istituti contribuisca a un arricchimento delle tradizioni artigiane della cucina, alla salvaguardia dei prodotti e delle tradizioni del territorio e al recupero di quella professionalità che, purtroppo, la nuova struttura organizzativa non sempre consente di raggiungere. L’architetto Parziale, esperto di arredo di pubblici esercizi, ha posto l’accento sulla necessità che la professionalità in cucina e in sala vengano accoppiate a un ambiente accogliente, luminoso, moderno e rilassante in cui il cliente possa immediatamente trovarsi a proprio agio. Il convegno è stato concluso da brevi interventi dei due relatori, che hanno espresso unanimemente la loro soddisfazione per l’ampio dibattito e le testimonianze portate C O N V E G N I dai cuochi presenti. Ha dichiarato chiusi i lavori il Delegato di Chieti Mimmo D’Alessio, ricapitolando brevemente i temi affrontati con passione e interesse in tutti gli interventi. È seguita un’interessante colazione a buffet, sul tema “Acqua e farina”, nel ristorante “La Lanterna” di Villanova, dove il cuoco Angelo Chiavaroli ha preparato una serie di gustosissimi primi piatti cui ha fatto seguito un ricco buffet di dolci. Ottimi i vini, tutti abruzzesi. In serata Mimmo D’Alessio, Gianni Franceschi e alcuni Accademici chietini sono stati ospiti, al ristorante “Rigoletto” di Sulmona, della Commanderie des Cordons bleu de France, di cui Tony Sarcina è segretario generale. La cena, preparata da Celestino Le Donne e dalla sua gentile consorte, abilissima in cucina, ha visto tra gli scelti commensali la presenza di S. E. l’arcivescovo di Sulmona, mons. Giuseppe Di Falco, il quale in precedenza aveva accolto gli ospiti nel palazzo arcivescovile dove, dopo aver celebrato la messa nella sua cappella privata, ha offerto un gustoso buffet sulla terrazza panoramica della sua residenza. Al levar delle mense, Gianni Franceschi ha brevemente e accademicamente commentato il menu, sottolineandone l’accurata progressione di gusti e sapori. Nel corso della cena hanno preso la parola Tony Sarcina e il delegato regionale della Commanderie, Fausto Celestini. See International Summary page 85 COLAZIONE ACQUA E FARINA Ristorante “La Lanterna” Villanova (Chieti) 24 marzo 2001 Primi piatti: Frascarelli “Tajarelli” e ceci al peperone rosso secco Tacconi e fagioli Fracchiata Cavatelli e rape Gnocchi al sugo di papera Mezze maniche al guanciale e pecorino Dolci: Zeppole Tagliata di frutta Bombette fritte alla cannella ripiene Frappe Gelato yogurt e cioccolato I vini: Cerasuolo di Montepulciano Azienda Baldovino Trebbiano Doc Fattoria Pasetti L ’ A C C A D E M I A 2 0 0 1 • N . 1 1 6 • PA G . 6 2