In Camerun Cuore Fratello ce l`ha fatta

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In Camerun Cuore Fratello ce l`ha fatta
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GIOVEDÌ 15 OTTOBRE 2009
il Cittadino
San Donato
L’INAUGURAZIONE UFFICIALE SI TERRÀ IL 19 NOVEMBRE, OGNI ANNO SONO PREVISTI CENTO INTERVENTI PER SALVARE LA VITA AI BAMBINI
In Camerun Cuore Fratello ce l’ha fatta
È operativo l’ospedale che cura i piccoli africani malati di cuore
n L’ambizioso progetto che salve­
rà la vita a tanti piccoli bimbi afri­
cani dal cuore malato è giunto al
capolinea: il 19 novembre sarà ta­
gliato il nastro del centro cardo­
chirurgico di Shisong, in Came­
run. L’assiduo impegno che è par­
tito proprio da questo tratto di
hinterland del Sudmilano ha por­
tato così all’importante traguardo
che è stato perseguito con grande
tenacia sin dal 2003 dall’associa­
zione sandonatese Cuore Fratello
insieme all’associazione Bambini
cardiopatici nel mondo, presiedu­
ta dal primario del Policlinico di
San Donato Alessandro Frigiola, e
alla suore Terziarie Francescane
di Bressanone, che gestiscono il
Saint Elizabeth Catholic General
Hospital presso cui sorge il nuovo
centro.
In realtà, in atte­
sa del momento
ufficiale, il re­
parto è già ope­
rativo vista
l’elevata esigen­
za di fornire im­
mediate rispo­
ste sanitarie ai
piccoli pazienti.
Basti pensare
che ogni hanno in Camerun na­
scono 5mila bambini cardiopatici,
che fino ad oggi hanno avuto a di­
sposizione solo un medico cardio­
logo ogni milione di abitanti, sen­
za alcuna struttura specializzata.
Già nel primo anno l’equipe di ca­
mici bianchi che lavorerà nel nuo­
vo reparto potrà effettuare oltre
cento interventi chirurgici salva­
vita, a cui si potranno aggiungere
circa mille visite e più di trecento
cateterismi diagnostici e inter­
ventisti. Ma le previsioni dicono
che dopo la prima fase di rodaggio
la portata dell’attività potrà incre­
mentare.
In vista dell’inaugurazione nume­
rosi sandonatesi si prepareranno
a partire verso l’Africa per vedere
realizzato un sogno che li ha visti
in prima linea, a fianco del presi­
dente di Cuore Fratello, don Clau­
dio Maggioni, nel percorso di aiu­
ti indirizzati a Shinsong, a cui si è
aggiunto anche il costante lavoro
condotto sul territorio per acco­
gliere e assistere i piccoli che han­
no effettuato un viaggio della spe­
ranza per essere sottoposti agli in­
terventi dei luminari. Guardando
verso la latitudine lontana, i fe­
steggiamenti inizieranno il 17 no­
vembre, il giorno di Santa Elisa­
betta, patrona degli ospedalieri,
con una fiaccolata che si terrà da
Kumbo a Shinsong. La mattina del
18 novembre gli amici di Cuore
Fratello, insieme alle suore fran­
cescane e a un sodalizio che opera
sul posto, in un momento di festa,
incontreranno i bambini che in
questi anni sono stati operati in
Italia, tenendo conto che la mag­
gior parte di loro è passata da San
Donato. La cerimonia principale
si terrà il giorno 19 alla presenza
di illustri rappresentanti, tra cui
il primo ministro del Camerun,
l’ambasciatore italiano e altri
ospiti che arriveranno dall’Italia.
Giulia Cerboni
«L’ambizioso progetto
è stato realizzato»
Sono più di 100
i pazienti aiutati
a San Donato
dal sodalizio
Il centro cardiochirurgico di Shisong, in Camerun, realizzato grazie all’impegno dell’associazione e delle suore sul posto
PARTONO I CORSI DI MUSICA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE: «INSEGNAMO FIN DA SUBITO A FARE SQUADRA»
La Flight Band torna ancora a suonare
n Via ai corsi 2009/10 della Flight
Band, associazione culturale e pro­
getto di educazione musicale nato
esattamente dieci anni fa alla scuola
civica di via De Gasperi. Dopo l’open
day di fine settembre la Flight Band,
che ha stretto da diversi anni una
collaborazione con Afol­Associazio­
ne formazione orientamento e lavo­
ro Sudmilano, raccoglie iscrizioni
per le proposte al via dall’autunno si­
no a giugno 2010 (www.flightband.it).
I temi al centro dei corsi di musica
sono diversificati in un ampio venta­
glio, ma quasi tutti si riferiscono a
quella che è un po’ la stella polare
della band­scuola musicale sandona­
tese. «La Flight Band, da quando è
nata nel ‘99, e più ancora da quando
siamo parte attiva della scuola di via
De Gasperi e dei progetti Afol ­ spie­
gano Biagio Coppa, coordinatore
musicale e Giuseppe Fiorito, diretto­
re tecnico del progetto ­ si è posta un
imperativo su tutti: far suonare as­
sieme la gente prima che si può. Que­
sto approccio costituisce, almeno in
parte, un ribaltamento della didatti­
ca tradizionale ancora oggi egemone
nelle scuole di musica italiane. Gli
approcci stanno cambiando anche in
Italia, ma ancora oggi la maggioran­
za delle nostre strutture di educazio­
ne musicale è impostata attorno al
presupposto della lezione individua­
le, cioè sul rapporto frontale mae­
stro­alunno. Noi, senza peccare di
semplicismo visto che la teoria indi­
viduale viene insegnata anche qui,
abbiamo pensato di avvicinare fra
loro i momenti dell’approccio allo
strumento e dell’approccio a quello
che nel jazz si chiama “interplay”,
vale a dire la coralità. Del resto, si
impara a suonare soprattutto per
suonare assieme, mettere su un
gruppo».
In altri termini, l’ensemble di jazzi­
sti sandonatesi (ma c’è gente che ar­
riva da tutto l’hinterland) cerca di
“risparmiare” più che può ai suoi
iscritti lo scontro con gli ottavi, i se­
dicesimi e i trentaduesimi che tan­
tissimi ragazzi non riescono a capire
se vengono spiegati sul rigo, ma poi
“sentono” spontaneamente se viene
messo alle spalle un (buon) batteri­
sta. «Un po’ è così, ripetiamo senza
farla troppo facile ­ continuano Cop­
pa e Fiorito ­ Un’altra cosa che cer­
chiamo di “domare” negli alunni è la
tentazione di suonare su basi sinte­
tizzate (trend che spopola su youtu­
be, ad esempio) perchè in quel caso
si scopre che poi, quando ci si con­
fronta con altri musicisti in carne ed
ossa, non si riesce a far nulla». Su
questi presupposti teorici partono i
corsi: musica d’assieme propedeuti­
co, intermedio e avanzato (da 2 a 6
elementi); teoria e armonia jazz (da 2
a 6); arrangiamento combo e Big
Band (da 2 a 6), tecnica d’improvvi­
sazione (da 3 a 6 elementi); guida al­
l’ascolto ed analisi.
Emanuele Dolcini
n Il bilancio della solidarietà, che
vede in primo piano l’associazione
Cuore Fratello, nata nel 2002, con­
ta 122 bimbi che sono arrivati da
lontano per effettuare un interven­
to salvavita. Grazie ai 300 soci e ai
160 volontari, i giovanissimi pa­
zienti, la maggior parte cardiopa­
tici, sono stati accolti e assistiti
nel migliore dei modi, al fine di
rendere meno traumatico il diffici­
le periodo della loro vita, trascorso
in terra straniera.
Mentre 52 pazienti sono stati aiu­
tati con i micro progetti salute, che
in questo caso non si sono rivolti a
gruppi ma a singoli casi gravi pro­
venenti da paesi svantaggiati, con
patologie su cui i rinomati centri
della Lombardia erano in grado di
intervenire.
È stato così eretto un vero proprio
ponte della solidarietà, che è en­
trato a fare parte di alcune impor­
tanti reti nazionali dedicate al
mondo del no profit. Non solo: nel
2005 l’associazione è stata insigni­
ta del Premio Pace per la Lombar­
dia per la categoria voto on line.
La maggior parte dei volontari so­
no di San Donato e il radicamento
con il territorio è rimasto molto
forte. Settimana scorsa il simbolo
di Cuore Fratello è capeggiato nel
corso della festa di Poasco, ma an­
che nella manifestazione che si è
tenuta a San Giuliano, al fine di
sensibilizzare la collettività del
Sudmilano sull’importante avven­
tura in corso che guarda all’infan­
zia che ha maggior bisogno di ri­
sposte concrete. Grazie anche alla
solidarietà dei tanti sostenitori
che con il loro contributo hanno
creduto nei progetti sanitari messi
in campo negli ultimi anni, il so­
dalizio sandonatese si prepara a
festeggiare il taglio del nastro del
nuovo centro cardochirurgico di
Shisong.
Giu. Cer.