Pag 2 - Federazione Coldiretti Torino

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IL COLTIVATORE PIEMONTESE
16-30 SETTEMBRE 2010
n
ANNO 66 – NUMERO 17
in regione
Con Diderot Coldiretti Piemonte
promuove l’educazione alimentare
Progetto promosso dalla Fondazione Crt per scuole primarie e secondarie
nn Torino – Lunedì 20 settembre
scorso, nella sede torinese della
Fondazione Crt è stato presentato
il progetto Diderot 2010-2011,
rivolto alle scuole primarie e
secondarie del Piemonte e della
Valle d’Aosta.
Si tratta di una opportunità per
conoscere e avvicinarsi all’arte e alla storia, alla matematica e alla tecnologia, alla conoscenza del territorio e alla tutela dell’ambiente:
vengono sviluppate, infatti, diverse
linee progettuali su temi di grande
interesse per alunni e insegnanti,
che si concretizzano in interventi
in classe, laboratori, spettacoli,
materiale didattico, destinati alle
classi che aderiscono all’iniziativa.
Coldiretti Piemonte partecipa al
progetto Diderot con il progetto
“AAA Agricoltura, Ambiente, Alimentazione”: attraverso lezioni, visite alle fattorie didattiche, materiali didattici dedicati, i ragazzi
avranno la possibilità di acquisire
una sana consapevolezza alimentare e un’adeguata conoscenza del
proprio territorio.
«Con il percorso didattico individuato – afferma Franca Sandrone,
responsabile Donne Impresa Coldiretti Piemonte – si intende promuovere un rapporto equilibrato
con il cibo, educare al gusto stimolando i ragazzi a riscoprire frutta e
verdura di stagione oltre ai prodotti
locali, ma anche sostenere la salvaguardia dell’ambiente attraverso la
promozione del consumo consapevole e del recupero delle risorse,
con la conseguente riduzione degli
sprechi».
Il progetto Diderot costituisce
un’importante strumento per avvicinare i giovani studenti all’agricoltura e al nostro ricco e produttivo territorio: l’interesse è alto se si
pensa che lo scorso anno alla linea
progettuale di Coldiretti hanno
aderito 380 classi per un totale di
7.500 studenti.
Delibera della Giunta regionale
a sostegno dei costi di fideiussione
L’assessore Sacchetto: «Un nuovo tassello nella semplificazione normativa»
nn Torino – Un aiuto concreto e immediato alle imprese attive nella
produzione di prodotti agricoli che
hanno già avuto l’approvazione delle
domande di finanziamento relative
al Psr. Con la delibera approvata in
Giunta regionale, tali imprese potranno beneficiare della completa
copertura dei costi delle fideiussioni.
Il contributo sarà pari quindi al
100 per cento del costo della fideiussione per l’anno di rilascio e per il
primo rinnovo, nel limite massimo
dell’1,80 per cento dell’importo garantito, con un contributo aggiuntivo del 50 per cento a coprire l’eventuale costo eccedente fino a un massimo del 2,60 per cento. Per le sole
imprese ubicate in zona di montagna sono ammissibili anche i costi
relativi al secondo rinnovo della fideiussione, secondo le medesime
modalità.
Di notevole importanza e semplicità anche la modalità di erogazione
di tale contributo. Per poter ottene-
re gli aiuti previsti da questo provvedimento, i potenziali beneficiari riceveranno una lettera con allegato
un modulo precompilato da completare e inviare via fax.
Per il finanziamento della misura
di aiuto a copertura dei costi di fideiussione sono stati stanziati
700mila euro per l’anno finanziario
2010 e 500mila euro per il 2011.
«Questa delibera – afferma Clau-
dio Sacchetto, assessore regionale
all’Agricoltura – è la conseguenza
della strategia adottata dall’Assessorato per quel che concerne la ricerca
di una migliore efficienza nella gestione del Programma di sviluppo
rurale. Con questo provvedimento
le aziende agricole che hanno già ottenuto l’approvazione della domanda di finanziamento potranno quindi attivare la fideiussione a carico
della Regione, in modo da avere a disposizione in tempi brevissimi le risorse per gli investimenti».
Claudio Sacchetto conclude:
«Dopo lo snellimento delle procedure di istruttoria delle domande attivato ad agosto, si aggiunge un
nuovo tassello per il raggiungimento dell’obiettivo primario: la velocizzazione dell’erogazione dei finanziamenti del Psr».
n INFO Gli uffici zona di Coldiretti sono a disposizione degli associati per
l’espletamento delle pratiche.
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Con una megapeperonata
la città di Carmagnola
entra nel Guinness dei primati
zz Carmagnola – La città è entrata nel Guinness dei primati. Domenica 5
settembre la 61esima Sagra del Peperone ha chiuso con un record assoluto,
quello della peperonata più grande del mondo: 1.190 chilogrammi.
Soddisfazione evidente per Comune e Ascom, che hanno preparato l’impresa
con la piena collaborazione di associazioni, esperti e singoli cittadini: il quantitativo raggiunto ha superato di più del doppio il limite minimo imposto dal
Guinness World Records – che era di 500 chilogrammi – per l’omologazione.
Altro record, il tempo di distribuzione gratuita al pubblico della peperonata da
Guinness: è andata esaurita in meno di un’ora. La vittoria è stata suggellata,
in tarda serata, dai fuochi d’artificio che hanno chiuso ufficialmente la sagra.
È la prima volta di un’impresa del genere nella storia del Guinness, tanto che
la denominazione adottata dal Gwr nella proclamazione è di “largest vegetable stew with carmagnolesi peppers” – “il più grande stufato di verdure con
peperoni carmagnolesi” –, non esistendo un’esatta traduzione di questa specialità culinaria.
«Sono stata molto colpita, non solo
dall’idea brillante, ma anche dall’ottima organizzazione – ha commentato
dopo la consegna della targa del
record Tarika Vara, il giudice del
Gwr che ha sovrinteso a tutte le operazioni e ha assaggiato per prima la
peperonata da Guinness –. Solo con
il volontariato si possono compiere
grandi imprese».
L’assessore locale alle Manifestazioni
Delfo Chialva ha avuto l’intuizione:
«Abbiamo cominciato a pensarci a
dicembre, poi le intenzioni hanno
preso corpo. Abbiamo contattato il
Gwr, che ha dettato le condizioni, e
siamo partiti. Siamo felicissimi per il
risultato raggiunto, che è merito di tutti i Carmagnolesi». Il sindaco di Carmagnola Gian Luigi Surra ha aggiunto: «Anche i produttori carmagnolesi
della preziosa bacca hanno avuto un ruolo essenziale: senza il loro contributo, non avremmo potuto contare su una tale quantità di peperoni».
Infine, il cuoco della manifestazione, Guido Pochettino, ha spiegato la ragione dell’eclatante risultato: «Con la storia agroalimentare e produttiva di Carmagnola, per ottenere una peperonata come si deve era necessario raggiungere almeno una tonnellata. Ce l’abbiamo fatta».
La lunga giornata è iniziata alle 8 del mattino, con l’arrivo degli ortaggi portati
dai trattori in piazza Sant’Agostino, nel pieno centro storico della città.
Quindi, l’avvio del lavoro in “batteria”: le tre vasche nelle quali i circa 1.500
chilogrammi di peperoni interi delle quattro varietà locali – Trottola, Corno di
Bue, Quadrato e Tomaticòt – sono stati lavati; le tavolate dove sono stati puliti e tagliati; altre tavolate per preparare la cipolla per il soffritto e i pomodori
per la passata. Poco dopo le ore 11 è stata pesata la tara – 1.294 kg – del
pentolone da 3 metri di diametro, che doveva ospitare i vari ingredienti. A
seguire, alle 13,30, sono stati pesati gli ingredienti della ricetta: 139 chili di
cipolla; 71 chili di olio di semi di girasole; 108 chili di passata di pomodoro;
327,5 chili di peperoni Quadrato; 350 chili di peperoni Trottola; 246 chili di
peperoni Corno di Bue; 40 chili di peperoni Tomaticòt; con l’aggiunta di zucchero e sale.
In totale, sono stati gettati nel calderone 1.281,50 chili, ma poco alla volta,
iniziando dalle cipolle. La speciale casseruola è stata fornita dalla Confraternita d’la tripa, di Moncalieri. Sotto la guida esperta del responsabile tecnico
Enzo Inglese e del cuoco Guido Pochettino, titolare di un’importante azienda
agroalimentare locale, i volontari si sono dati il cambio ai remi usati per
mescolare la maxi peperonata. Alle 17,30 l’impresa era compiuta: alla pesata
finale il giudice del Gwr ha decretato il raggiungimento del record. Così il
nome di Carmagnola, città di 28.000 abitanti nella cintura Sud di Torino, è
stato iscritto per la prima volta nel grande Libro dei record.