Clicca qui per scaricare il PDF
Transcript
Clicca qui per scaricare il PDF
3 PRIMO PIANO __Giovedì 7 aprile 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ bufera sul governo INSENSATO Il primo cittadino partenopeo, invece di ringraziare chi gli toglie le castagne dal fuoco, attacca sostenendo che il governo vuol mettere la mani sulla città Giggino fa ilmiracolo Stavolta tifiamo Renzi Matteo ha un progetto per sanare la ferita Bagnoli. Magari è un’altra balla ma è pur meglio di chi sa solo aizzare la folla ::: segue dalla prima MAURIZIO BELPIETRO (...) Morta e sepolta la finanziaria cui era affidato il recupero, i due milioni di metri quadri occupati dall’Italsider sono rimasti lì, abbandonati tra l’incuria e il degrado, fino a quando, con lo Sblocca Italia,lo stesso che in questigiorni ha messo nei guai l’ex ministro dello Sviluppo economico e ha fatto litigare Renzi con i magistrati di Potenza, il governo non lo ha ripreso in mano intestandosi il potere di realizzare su quei terreni una serie di opere.Centoventi ettari affacciati sulla spiaggia,trasformati in Polo sportivo, ambientale, porto turistico e acquario tematico. Un intervento importante per una città come Napoli, che progressivamente negli anni ha perso ogni cosa. Ora si può pensare che sia meglio il Polo sportivo di quello terziario, che vada bene l’acquario ma non la cittadella dello spettacolo,quella della Scienza (che pure c’è) al posto della città del divertimento. Sta di fatto che dopo 25 anni di inutili discussioni, di tempo perso e di soldi buttati, finalmente la bonifica potrebbe partire e per farlo - come ai tempi dell’immondizia abbandonata per le strade - interviene il governo, che in questo caso è appunto Renzi. Apriti o cielo. Luigi De Magistris, uno che purtroppo rischia anche di essere rieletto sindaco grazie alle divisioni Gli 80 euro a chi prende «la minima» Metà governo boccia il bonus ai pensionati Il sottosegretario Nannicini: «Non è priorità». Zanetti rincara: «Populismo». E Poletti frena per tutelare i conti pubblici ::: ROMA ■■■ Le esigenza di finanza pubbli- ca. Il populismo. Altre priorità. Scatta la fronda del governo sul bonus da 80 euro annunciato da Matteo Renzi per alzare le pensioni minime, quelle che ballano attorno ai 500 euro. Il primo a dare voce ai ribelli, ieri, è stato Enrico Zanetti. «Senza un ordine di priorità - ha dichiarato ieri il viceministro dell’Economia - si rischia di affiancare all’esasperato populismo dell’opposizione che affligge il nostro Paese al populismo di governo di cui non abbiamo bisogno». Pure il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, Tommaso Nannicini, ha preso le distanze e cercato di rimandare la questione addirittura al 2018. «I tempi - ha detto non so prevederli. Non è la priorità. La visione deve essere d’insieme. A un certo punto arriveremo al tema di sostenere il reddito di pensioni molto basse. Quanto costa il provvedimento? Capisco che il tema delle ::: LA PROPOSTA DIRETTA WEB La proposta di estendere il bonus 80 euro anche ai pensionati che percepiscono una cifra inferiore alla minima (501 euro al mese) è stata lanciata dal premier Renzi durante una diretta web in cui rispondeva alle domande dei cittadini. I COSTI Secondo i dati di Itinerari previdenziali, coloro i quali percepiscono un assegno pensionistico inferiore ai 501 euro mensili sono 3,5 milioni. Se il bonus fosse dato su questi trattamenti costerebbe alle casse dello Stato 3,5 miliardi di euro in più ogni anno. pensioni sia un tema sexy, ma stiamo parlando solo di un tema, non c’è una istruttoria sul tema». Nannicini ha sostanzialmente rivelato che l’annuncio del premier è estemporaneo e non programmato. Che poi era chiaro: con il caso «petrolio» che scotta e le imminenti elezioni amministrative, al governo servono come il pane argomenti validi da un lato per spegnere le polemiche dall’altro per «convincere» gli elettori a votare i candidati del Pd nelle grandi città, con Milano, Roma e Torino in bilico. Diversa e in qualche modo interlocutoria la posizione di Giuliano Poletti. Il ministro del Lavoro da una parte dice di condividere la misura messa sul tavolo dal premier, dall’altra mette le mani avanti, facendo riferimento alla salvaguardia dei conti pubblici. «Questo è un tema - ha spiegato Poletti ai microfoni Radio 24 - che è presente da quando si decise il bonus degli 80 euro ai lavoratori due anni fa. Naturalmente va affrontato all’interno della legge di stabilità perché abbiamo una ovvia esigenza di compatibilità rispetto all’utilizzo delle risorse. Sono favorevole naturalmente - ha aggiuntoil ministro - al fatto che anche le pensioni più basse abbiano un loro adeguamento. Lo dovremo vedere dentro a questo contesto generale di equilibrio della nostra economia e del nostro bilan- cio». Come dire: non possiamo crare altri buchi nei conti dello Stato. Anche nelle file della maggioranza, c’è chi prende le distanze. È il caso di Renato Schifani. Secondo il presidente dei senatori di Area popolare Ncd-Udc «l’allargamento del bonus degli 80 euro alle pensioni minime è una misura apprezzabile, ma temo che si trasformerà in maggiori risparmiper le famiglie e non in un aumento dei loro consumi, come in passato con analoga misura per i lavoratori a basso reddito». Contrari al bonus per le pensioni minime anche i sindacati. «Il fatto che dopo la manifestazione di sabato sulle pensioni ci sidedichi ad insultare il sindacato e improvvisamente si tiri fuori l’idea degli 80 euro è un modo per non affrontare i problemi veri. Invece di affrontare le riforme strutturali si inventano i bonus per chiamarsi fuori dalle difficoltà evidenti che ha questo governo» ha affermato la segretaria della Cgil, Susanna Camusso. nel centrodestra e nel centrosinistra, invece di ringraziare Palazzo Chigi per essersi presa la patata bollente, liberandolo da ogni responsabilità, attacca e critica la cabina di regia necessaria a far decollare il progetto, sostenendo che è un corpo di reato, la prova provata che Renzi vuole mettere le mani sulla città. Risultato, in una Napoli già incandescente per la disoccupazione e la malavita si scaldano gli animi e ieri un corteo di protesta è sceso in piazza contro il piano del premier. Il Masaniello di Palazzo San Giacomo non c’era ma è come se ci fosse stato, perché alla manifestazione erano presenti due suoi assessori. Il corteo ha attraversato la città e giunto sul lungomare alcuni gruppetti hanno cercato di forzare il cordone della polizia. Tafferugli, lanci di pietre, fumogeni e alla fine,come sempre, a rimetterci sono stati undici uomini delle forze dell’ordine. E come al solito qualcuno dei manifestanti sosterrà che la sassaiola è colpa di infiltrati, anzi di provocatori che volevano mettere in cattiva luce chi contesta la bonifica di Bagnoli e l’impegno del governo. Tuttavia, di fronte allo “spettacolo” di ieri, alla protesta di chi cerca di fermare un intervento che è fermo da 25 anni e per impedirne la realizzazione è pronto anche a usare metodi violenti, viene voglia di difendere Renzi. Sarà arrogante, come dice il suo compagno di partito Gianni Cuperlo. Spesso se ne infischierà delle regole democratiche, come sostengono Zagrebelski e compagni. Racconterà anche un sacco di balle, come diciamo spesso noi a proposito di occupati e 80 euro. Però, peggio di lui sono i De Magistris e i contestatori di professione. [email protected] @BelpietroTweet © RIPRODUZIONE RISERVATA