in 3603 per 5 posti da infermiere

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in 3603 per 5 posti da infermiere
delPiemonte
ilGiornale
DOMENICA 21 FEBBRAIO 2016
EDITORE : POLO GRAFICO S.P.A.
Anno XV numero 30
www.ilgiornaledelpiemonte.com
FAME DI LAVORO
IN 3603 PER 5 POSTI DA INFERMIERE
Alla faccia della ripresa sbandierata da Renzi: mercoledì a Torino arriverà da tutta Italia un esercito
di disoccupati e precari che sognano un contratto fisso con l’Asl To3 e il San Luigi di Orbassano
L’OMICIDIO DI GLORIA ROSBOCH
Gabriele e l’amico confessano il delitto
Il pm: «Colpisce la mancanza di umanità»
«Non pensavo che Roberto volesse ucciderla. Io non volevo, credevo uccidesse anche». Gabriele
Defilippi,ilgiovaneaccusatodell’omicidio di Gloria Rosboch, davanti
agli inquirenti si è giocato la carta
del giovane smarrito e spaventato,
scaricandolacolpasulcompliceRoberto Obert. Ma anche Obert scarica su Gabriele: «L’ha strangolata in
auto.Iohocercatodifermarlo».Domani l’udienza davanti al gip.
Ecco la ripresa di Renzi.
Mentre il premier celebra i due
anni al governo - come un immancabile tweet e l’hashtag
#Ventiquattro -, Torino si trova
suo malgrado a riflettere sugli
effetti della riforma del mercato del lavoro targata Pd: è uno
schiaffo all’ottimismo renziano il concorso indetto dall’AslTo3con ilSanLuigidiOrbassano,chemercoledìvedràsfidarsi ben 3603 candidati provenienti da tutta Italia. In palio ci
sono soltanto 5 posti.
CUNEO
STAGIONE SCIISTICA
Penne nere in pista:
già 460 persone soccorse
Laneve,quella«vera»,sembrafinalmenteesserearrivata.Ma lastagionesciistica ha
giàdatoilsuobelsuperlavoroaglialpiniche
prestanoserviziosullepistedasciperaiutare chi si fa male: già 460 gli interventi.
Simona Lorenzetti a pagina 2
Emma Basile a pagina 4
Ilaria Dotta a pagina 3
DIALOGO E ACCETTAZIONE
FRA CHIESA E MASSONI
NON PARTE DA ZERO
L'APPELLO DI RAVASI
OGGI LA FESTA PER IL DECENNALE
Note e magia per il compleanno della metro
Servizio a pagina 11
VREBANIA
Cento bimbi
svegliano
la Primavera
Servizio a pagina 12
VERCELLI
di Aldo A. Mola
La metropolitana di Torino compie
10anni.Efesteggiaconunalungadomenica di appuntamenti nelle stazioni.
Conunabellasorpresapertuttiipasseggeri: per tutto il giorno si potrà infatti
viaggiare sulla rete urbana e suburbana
conunsolobigliettoda1,50euro.Unmotivo in più per muoversi da una stazione
all’altra, alla scoperta delle iniziative
messe in programma da Gtt. Dalle 9.30
alle12.30,ilComprensoriometrodiCollegno aprirà le porte ai cittadini per visite guidate alla Centrale Operativa (PCC
- Posto di Comando e di Controllo) e all’officina di manutenzione dei treni.
Bus navetta speciali collegheranno la
stazioneFermiconilComprensoriometro di Collegno. Al pomeriggio, invece,
dalle14.30alle19,sisvolgeràlafestanelle stazioni con musica, animazioni e
spettacoli. Le stazioni coinvolte saranno undici. (...)
«
In abbinamento obbligatorio al numero odierno de «il Giornale» (GDP+ il Giornale Euro 1,50) non vendibile separatamente
Bra, le foto
antiche
vanno online
Cari fratelli massoni» è l'invito al dialogo
lanciato il 14 febbraio 2016 dal cardinale
Gianfranco Ravasi («Domenica» di «Il Sole-24 Ore»). Suscita entusiasmo e qualche
scalpore, come fosse novità assoluta. Per fare
«piùluce»(comeinvocòmorendoilmassoneGoethe)treosservazioni allora s'impongono. Anzitutto, l'Inquisizione non imperversa più da tempo.NeiPaesi«occidentali»chientrainmassoneria non rischia la tortura né la vita. Gli accadeva
neiparadisidelsocialismoreale(UrsseStativassalli) e capita ancora nei regimi fondamentalisti
islamici,che,fermialMedioEvo,vietanolelogge
sottopenegravissime.Insecondoluogo,lamaggior parte degli euro-americani sempre più coniugatolleranzaeindifferenza,perle«portesante» come per le statue erette nell'Ottocento a ricordodegliereticisuppliziati,daArnaldodaBresciaafra'DolcinoeGiordanoBruno.Dunque,«libera loggia in libero Stato»? Anche troppo, lamentanoleComunitàmassonichelegittimeeregolari, perché, in assenza di una tutela giuridica
delloro nome,chiunquepuò abusaredi insegne
come Grande Oriente o Gran Loggia. Anche su
questo terreno, però, non siamo all'anno zero,
proprioperchél'informazione(cartaceaoperinternet) consente a chiunque lo voglia davvero di
distinguere i «soggetti» storici da imitazioni scadenti e spesso truffaldine. Vero è, però, che in un
Paesequal èl'Italia,piùdevotoaisantichealDio
uno e trino, le cappelle rurali sono più affollate
delle cattedrali. Perciò pullulano le massonerie
sedicenti e quelle «di frangia», così denominate
daMassimoIntrovigneebersagliatedalpolemico «Inimica vis» di don Ennio Innocenti, esperto
di neognosticismo. Il ritardo della «cultura» si
somma a quello della politica, cioè del legislatore,chesitrinceradietrolapropriaincompetenza
(giuridica, non solo dottrinaria) ad avallare l'albero genealogico delle diverse Obbedienze e,
quindi,lerivendicazionidilegittimitàeregolarità. Ne consegue che in Italia la massoneria è conosciuta(pocoemale)manonriconosciuta.EppureproprioloStato,cosìcautodinnanziallelogge,stipulainteseconunampioventagliodi«chiese», senza entrare nel merito delle loro «verità».
La Repubblica si limita ad accertarne i requisiti
amministrativi a cospetto delle leggi ordinarie,
senzavalutarneifondamentiteologici,dottrinari, catechistici né le promesse ultraterrene. (...)
segue a pagina 8
«I pazienti
peggio che
in un lager»
Servizio a pagina 13
ASTI
Controlli,
chiuso
un circolo
Servizio a pagina 15
segue a pagina 8
LA CURIOSITÀ
A Badalucco, quando Eco valeva il suo peso in «evo»
Fulvio Basteris
Annifa,nel2000,all'uscitadelromanzo picaresco «Baudolino» del semiologo,scrittoreetuttologoUmbertoEco,appenascomparsoaMilano,nelpaesinoligure di Badalucco, alle spalle di Taggia,
in valle Argentina, finsero di non prenderlabenesu un passaggiodell'opera(a
pagina242erascritto:«[...]AlloraBaudolino aveva raccontato la sua idea. Il primo a reagire era stato Gagliardo: “Standoconquellolàmidiventiunbadalucco
come lui”», cioè uno «sciocco o simile»)
in cui il protagonista usava appunto il
termine «badalucco» in senso negativo
e gli mandarono una lettera, colta e
scherzosa insieme, sull'etimologia del
toponimoincuiloinvitavanoaltradizionale«Festivaldellostoccafisso»,chevisi
tiene la terza domenica di settembre.
Per i contatti passarono tramite l'ufficio
stampa della Bompiani, editore storico
diEco.Fralealtrecosegliavevanopreparato,unamostradiceramichesuipersonaggi del romanzo e un dono: tanti chili
diolioextravergined'oliva(evo)da«cultivar» taggiasche quanto era il suo peso.
Ma lui all'ultimo non venne e i badalucchesi,dabuoniliguri,siconsolaronocol
risparmio di olio.
ALESSANDRIA IN LUTTO
La città piange
il «mandrogno»
Bandiere a mezz’asta, commemorazioni e lutto cittadino ad AlessandriaperlascomparsadiUmberto Eco, nato in città 84 anni fa.
Elena Girani a pagina 15
8 TORINO
Domenica 21 febbraio 2016 il Giornale del Piemonte
IN VIA PO Tra sacro e profano
ANNIVERSARIO
La metro compie
dieci anni: festa
in undici stazioni
Al Museo Accorsi
è in mostra
la «Putto-mania»
EBMMB QSJNB QBHJOB
L’esposizione presenta dipinti, sculture
e argenti dedicati ad angioletti e amorini
Andrea Feltrinelli
Una nuova mostra al Museo di Arti
Decorative Accorsi-Ometto di Torino.
Siintitola«Spiritelli,Amorini,Geniettie
Cherubini. Allegorie e decorazioni di
puttidalBaroccoalNeoclassicismo»l’esposizione inaugurata venerdì nelle sale di viaPo, dopo ilgrande successo della mostra dedicata al Divisionismo tra
Piemonte e Lombardia, in assoluto la
più vista dall’apertura del museo nel
1999. L’evento, curato da Vittorio Natale, con il patrocinio della Città di Torino
edellaRegionePiemonteeilcontributo
ALLA SCOPERTA DI 63 OPERE
Sono stati possibili importanti
restauri di oggetti d’arte
di varie collezioni pubbliche
diRealeMutua Assicurazioni,èilprimo
in assoluto in Europa dedicato al tema
della rappresentazione nella storia dell’arte di età moderna di putti, eroti e angioletti. Assoluti protagonisti sia in ambito profano che sacro, si presentano
neipiùvari atteggiamentiesottosvariate forme: dipinti su tela e tavola, modellatiinraffinateterracotte,scolpitiinmagistralisculture in marmo evirtuosistici
intagliligneiosbalzatiinpreziosiargenti.Ilpercorsodivisitatematicopresenta
63 opere, privilegiando la fortuna del
soggetto nelle raccolte sabaude e piemontesi. Sono stati possibili importanti
FINO AL 5 GIUGNO
È la prima mostra
dedicata al tema della
rappresentazione
in età moderna di
putti, eroti e angioletti
recuperierestauridioggettid’arte,individuatineidepositidicollezionipubbliche. Diparticolare importanza èla ricostruzione del ciclo allegorico, commissionatoaRomaacelebriartisti,dalcardinal Maurizio di Savoia, grazie alla ritrovamento di un dipinto conservato nei
depositi del castello di Racconigi e restaurato grazie al contributo dell’Associazione Amici di Racconigi. Tra il primissimo Seicento e la fine del Settecento, diversi sono stati gli approci stilistici
al tema e i modelli, spesso meditazioni
sull’antico, che hanno ispirato gli artisti:dallagraziaclassicistadegliangioletti musicanti del Moncalvo o dell’erote
dormientediIsidoroBianchi,allavivacità barocca di Paul Heermann; dalla leggiadria rococò di Francesco Ladatte e
Claudio Francesco Beaumont, al rigore
neoclassico di Ignazio Collino. Ricco è
dunque il panorama degli artisti attivi
per la corte sabauda, grazie a prestiti da
musei torinesi e piemontesi, ma anche
allagenerositàdi privatichehanno permessodiscoprireoperemaiprimaesposte al pubblico. Non mancano alcuni
«specialguest» con importanti arrivi internazionali.
Confermando un approccio già da
tempoavviatodalMuseoAccorsi-Ometto e gradito al pubblico, sono stati organizzatiunaseriedieventi«corollario»allamostra:le«Conversazionid’arte»,approfondimenti dei miti e allegorie di cui
sono attori putti ed eroti con percorsi
guidatiatema;levisiteanimatedaintermezzi teatrali a cura dell’Associazione
«Le Vie del Tempo» e, in partnership
conilCastellodiRivolieilcastellodiRacconigi,itinerarimiratidovepoterammiraredipintieoggettidecoraticonamoriniecherubininellesalediquesteduenote residenze sabaude.
La mostra sarà visitabile fino al 5 giugno nei consueti orari del museo: da
martedì a venerdì dalle 10 alle 13 e dalle
14alle18,sabatoedomenicadalle10alle 13 e dalle 14 alle 19.
(...)APortaNuovaci saràuna
postazione di Radio Gtt che, in
direttalive,intratterràilpubblico con musica e interviste. La
stazioneReUmbertosaràdedicataallosportealladanza,Vinzaglio ospiterà «Metro Circus»,
spettacoliconclownegiocolieri, mentre a Porta Susa ci sarà
«Viaggi al centro della Metro»,
unminicartellonedi spettacoli
acuradeiLettorid’Assalto.Eancora: nella stazione XVIII Dicembre andrà in scena la magia,graziealCircolo«AmicidellamagiadiTorino».Allastazione Principi d’Acaja, invece, saràlavoltadi«Scacchiinmetro»:
il pubblico potrà giocare con i
maestri e assistere ai tornei. Alla stazione Bernini ci saranno
proiezionisultemadeitrasporti e «Scherma in metro» sarà l’iniziativa in programma a Fermidovesaràmontataunapedana e si potrà scoprire i segreti
dellascherma.Marconisarà riservata ai bambini con giochi e
animazioni. Alla stazione Carducci è in programma «La metrotihaacuore»,condimostrazionidiutilizzodeidefibrillatorichesonopresentidapiùdiun
anno in tutte le stazioni della
metrotorinese.Infine,lastazioneLingottosaràdedicataaltango con esibizioni e balli aperti a
tutti.Inoltre,nellestazioniPrincipid’Acaja,PortaSusa,ReUmberto,Marconi,CarduccieLingotto, i viaggiatori potranno
confrontarsi con esperienze e
proposte da parte delle personecondisabilità.Infine,aPorta
Nuova sarà possibile vedere la
mostra realizzata dal Primo Liceo Artistico in collaborazione
con Infra.To. E in contemporanea con la festa della metro, si
svolgerà anche quella del tram
13, con corse su vetture storiche e spettacoli di magia a bordo.
Il fondo Dialogo e accettazione
Fra Chiesa e massoni non parte da zero l’appello di Ravasi
EBMMB QSJNB QBHJOB
(...)Altrettantopotrebbequindifare
conleComunitàmassoniche,mettendolealriparoda inchiestespericolate,
da sospetti di chissà quali riti orrorosi
e dalla ricorrente tentazione di alcuni
magistrati di pretendere la lista degli
affiliati, fatalmente destinata a finire
inpastoalpubblico,comeèricorrentemente accaduto. Dovrebbe farlo, tanto più che la massoneria non è né una
religione né un partito, ma un Ordine
iniziatico: non insidia né pretende.
Chiede solo la libertà di essere sé stessa come è da tre secoli. Questo passo è
dacompiereancheperchéalcunipartitipresentiinParlamentosenzaargomentiplausibilivietanoaipropriiscrittidiassociarsialoggemassoniche,cosìintroducendoun«vulnus»cheinvestel'interasocietàeifondamentidella
democrazia. Orbene, per l'articolo 49
della Costituzione i cittadini «hanno
dirittodiassociarsiliberamenteinpartiti per concorrere con metodo democraticoadeterminarelapoliticanazionale»: ma chi ne accerta la democraticità interna? Da 70 anni questa è una
domandasenzarisposta.Perciòcircolanopregiudizideplorevoli.L'hamesso a nudo la ministra per le riforme,
MariaElenaBoschi,chesièritenutalibera di sibilare «Massone lo dice a sua
sorella»achiinsinuavaun'influenzali-
beromuratoria su certi fatti di cronaca, manco che, declassato a epiteto,
«massone»possasuonarecomeuninsulto nel Paese che alle logge ha dato
Vittorio Alfieri e Giuseppe Garibaldi,
Giosue Carducci ed Enrico Fermi, fior
di politici, generali e il padre della Costituzione, Meuccio Ruini (*).
L'immobilismo normativo è alla radice del (finto?) scalpore suscitato dal
cardinaleRavasi.Sessant'anniorsono
inFrancia,chesulpiano dellelibertàè
sempre di decenni più avanti dell'Italia, molti ecclesiastici dicevano altrettanto,anzidipiù.Perunpubblicoconfronto sulla compatibilità tra chiesa
cattolica e massoneria il gesuita Michel Riquet venne accolto in una loggiaa Parigi «a magliettibattenti», onoreriservatosoloaigrandidignitaridell'
Ordine, presente il giurista cattolico
Alec Mellor, non iniziato ma autore
del celebre «I massoni, nostri fratelli
separati». Era il 1962, in pieno Concilio Ecumenico Vaticano I, al quale il
messicano Méndez Arceo, vescovo di
Cuernavaca,proposel'abolizionedellascomunicadeimassoni«lateaesententiae»,cioèsenzaaccertamentodella loro posizione personale, una sorta
di«esecuzionesommaria»senzaistruzione processuale, per puro pregiudizio.
Dunque non si parte da zero. Nel
suoimportantearticolo-appelloilcar-
dinalRavasinonloricorda,manellontano19luglio1974ilprefettodellaCongregazione per la Dottrina della Fede,
Ferenc Seper, scrisse al pari grado
JohnJosephKrol,presidentedellaconferenza episcopale degli USA, che ormai si poteva «insegnare e applicare
l'opinione di quegli autori» secondo i
quali la scomunica colpisce «soltanto
i cattolici iscritti ad associazioni che
"veramente"cospiranocontrolaChiesa»: cosa che di rado i massoni hanno
fatto, sia perché per statuto non si occupano di religione né di partiti, sia
perché semmai (come molti cattolici,
delresto)avversaronoilpoteretemporaledeipapi,nonlachiesainquantotale.Il«documento»delcardinaleSeper
costituì «un punto di arrivo dopo un
lungolavoroperifericoeassolutamenteinformaledichiarificazione,dicontatti, di migliore conoscenza – dall'
una e dall'altra parte – della "genuina
impostazioneoriginaria"dellamassoneria speculativa moderna». A scrivere parole così pacate fu il gesuita Giovanni Caprile per l'«Enciclopedia italiana». Era il 1978. Quasi quarant'anni
orsono. Insieme con il paolino Rosario F. Esposito e il salesiano don VincenzoMiano,padreCapriledialogòripetutamente con una delegazione di
massoni del grande Oriente, formata
da un ebreo (Pellegrino Ascarelli), un
valdese(AugustoComba,storicoinsi-
gne)eGiordanoGamberini,giàvescovodellachiesagnostica,pernoveanni
Gran Maestro del Grande Oriente
d'Italiaetraduttore delVangelodiSan
Giovanni per la «Bibbia Concordata»:
unospiritualistachesolevafarminotare quanto siano rare in Italia le chiese
dedicate allo Spirito Santo.
Dunque, per riflettere sull'appello
del cardinal Ravasi non si parte dalla
scomunicafulminatadaClementeXII
nel 1738, dalla pena di morte decretata dal cardinale Ercole Firrao ai danni
deimassoni,nédallecondanneribadite da Pio IX o Leone XIII, come la «Humanum genus» ripubblicata da Guglielmo Adilardi per l'editore Pontecorboli. La Dichiarazione voluta il 23
novembre 1983 da Joseph Ratzinger
non cancellò il passo compiuto dal
suo predecessore, Seper né reinserì
nominativamentelamassoneriatrale
associazioni «scomunicate» dal codicedidirittocanonicocheriformòquello varato nel 1917 da Benedetto XV, in
piena guerra mondiale e mentre la
Russia,predadella rivoluzione,precipitava sotto il tallone dei bolscevichi
che decretarono l'incompatibilità fra
la Terza intenazionale comunista e le
logge. Dai tempi di padre Riquet il
mondo ha camminato in fretta, ma
qualcuno(soprattuttoinItalia)èrimasto fermo ai pregiudizi del passato remoto.Benehafatto,quindi,ilcardinal
Ravasi a rimettere in moto le lancette:
queste, tuttavia, debbono ripartire
nondalloscontroottocentescotraclericali e anticlericali né dalle dispute
pro o contro il monumento di GiordanoBrunoinCampodeiFiori,«oveilrogo arse» (difeso da Mussolini dopo i
PattiLateranensi,quandoalcunifanaticine chiedevanolarimozione), bensìdallapronunziadelprefettoSeper:e
ciò, per non disperdere come foglie
secchequarant'annididialoghi,diapprofondita reciproca conoscenza e di
quotidiano esercizio di tolleranza e di
pazienza operato da studiosi come il
gesuita José A. Ferrer Benimeli e tanti
ecclesiastici di varie confessioni cristiane,sullatracciadell'incontrotrap.
Gruber e il massone Lennhoff (1928),
concordinelfarearginecontroilmaterialismo di Stalin e il nazismo in ascesa,edelmagisterodidonFrancoMolinari, assistente all'Università Cattolicaerimpiantoautoredi«LaMassoneria, cattedrale laica della fraternità»
(1981).
Aldo A. Mola
(*)Loricordail«Quaderno»deiMartedì Letterari del Casinò di Sanremo,
«Ideali e uomini della Massoneria per
la Costituzione», pubblicato a cura di
Marzia Taruffi per memoria dell'incontro dei Grandi Maestri il 26 gennaio 2016 (ed. De Ferrari, Genova, già in
2ª edizione).