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Centro studi Innovazione e Sostenibilità Osservatorio Innovazione e Sostenibilità Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 2/2015 a cura di Alessandra Graziani1 e Giuliana Giovannelli2, Centro Studi Fillea Cgil I commenti della settimana Legislazione - Con la legge di stabilità 2015 l'Iva sul pellet per riscaldamento è stata innalzata dal 10 al 22%, mentre per la legna da ardere l'aliquota Iva resta al 10%.“L'aumento dell'Iva sul pellet è stato un errore che il Governo correggerà”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, secondo quanto riferito dal presidente nazionale dell'Uncem e dell'Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo della Montagna On.le Enrico Borghi (Pd). Risparmio energetico - Germania, sgravio fiscale annuo da 1 miliardo di euro per l'efficienza energetica. La detrazione per risparmio energertico permetterà ai proprietari di edifici di detrarre una certa percentuale degli investimenti dalle tasse per un periodo di 10 anni Rinnovabili – Dal Gse, per le rinnovabili elettriche non Fotovoltaiche, i dati sugli incentivi al 30 giugno 2014: nel 1° semestre 2014 l’energia incentivata ai sensi del DM 6/7/2012 è stata pari a 212 GWh -Dal Report annuale presentato nei giorni scorsi da Bloomberg New Energy Finance emerge che nel 2014, superando le più rosee aspettative degli stessi analisti, gli investimenti globali nelle energie rinnovabili sono stati di 310 miliardi di dollari, e hanno registrato una crescita del 16% rispetto al 2013 - Report IHS: Fotovoltaico, nel 2015 la ripresa e la domanda globale crescerà del 25%, arrivando a 57 GW di nuova potenza installata e boom dei sistemi di accumulo e di monocristallino - Terna, quasi il 40% dell’elettricità nel 2014 dalle rinnovabili - La caduta dei prezzi del petrolio e del gas proietta ombre minacciose anche sulle energie rinnovabili, ma un po' meno preoccupanti di quanto molti potrebbero pensare Innovazione materiali e componenti – 'Alberi del vento', dalla Francia arriva ''Abre à vent', una struttura in acciaio le cui foglie sono delle mini turbine eoliche capaci di produrre 3,1 kW. A marzo i primi due prototipi installati a Parigi -La coscienza ecologica è in espansione :i serramenti in pvc garantiscono isolamento termico e acustico -Presentate le Linee Guida per rendere green i Capitolati ‘Capitolati Recycle’. L'obiettivo è di facilitare le stazioni appaltanti a intraprendere la strada già fissata al 2020 dalla Direttiva 2008/98, quando si dovrà raggiungere un obiettivo del 70% di recupero di materiali inerti -Materiali riciclati: Una soluzione concreta per l’utilizzo dei materiali riciclati nelle infrastrutture da Ecomen Le notizie della settimana News nazionali: Ambiente: Rinnovabili: Materiali e tecnologie innovative: Rapporti e studi: Estero: News dai territori: Regione Liguria: 1 2 Da legge ecoreati a Ilva, l'Ambiente attende decisioni Crollano i prezzi di petrolio e gas, ma le rinnovabili “resisteranno”; Renzi: “Aumento Iva sul pellet un errore che il Governo correggerà” 'Alberi del vento', dalla Francia arrivano gli alberi eolici high tech; Serramenti e infissi in pvc per finestre eco-friendly Dati Terna, quasi il 40% dell’elettricità nel 2014 dalle rinnovabili + 16% per gli investimenti in rinnovabili nel 2014. Investiti a livello globale 310 miliardi di dollari, bene fotovoltaico e eolico; Amianto in Europa, lo studio OMS; Report IHS: Fotovoltaico, nel 2015 la ripresa. Boom dei sistemi di accumulo e di monocristallino; Materiali riciclati: Una soluzione concreta per l’utilizzo dei materiali riciclati nelle infrastrutture da Ecomen; Rinnovabili elettriche non FV, dal Gse i dati sugli incentivi al 30 giugno 2014 Green Deal, esauriti 24 mln di sterline in un solo giorno per l'isolamento Germania, sgravio fiscale annuo da 1 miliardo di euro per l'efficienza energetica Dal 1° gennaio nuove regole per gli impianti termici politiche [email protected] [email protected] Centro studi Innovazione e Sostenibilità News nazionali: Ambiente: Da legge ecoreati a Ilva, l'Ambiente attende decisioni 12/01/2015. La riapertura della laguna di Venezia alle Grandi navi, dopo l'intervento del Tar, e il futuro del relitto della Norman Atlantic che ripropone lo spettro dell'inquinamento della Concordia; ma anche la soluzione di problemi storici come quello dell'Ilva o l'attesa svolta con l'introduzione dei reati ambientali nel codice penale, ritenuta necessaria e ulteriormente sollecitata dopo le prescrizioni arrivate nel processo Eternit. Sono solo alcune delle questioni aperte sul fronte ambientale che governo e parlamento dovranno affrontare nel nuovo anno. L'inserimento dei delitti ambientali nel codice penale, con una fattispecie di reato ad hoc, è all'ordine del giorno delle commissioni competenti di Palazzo Madama: il testo unificato, già approvato da Montecitorio, giace lì da quasi un anno (dal 26 febbraio 2014); un'accelerazione sembrava fosse arrivata a novembre sotto la spinta dei cittadini di Casale Monferrato in seguito alla decisione della Cassazione nel processo Eternit di annullare le accuse per prescrizione. Cosa che con gli eco-reati invece - è opinione diffusa - avrebbe potuto avere altro esito. La stessa cosa riguarda la discarica di Bussi a Pescara. La Norman Atlantic, il traghetto portato a Brindisi, preoccupa per l'ambiente e la possibilità che il relitto incendiato possa produrre inquinamento, tanto che il sindaco della città pugliese chiede di decidere subito che fine farà il traghetto e che a Brindisi può essere ospitato per non più di due mesi, allontanando così lo spetto di un'altra Isola del Giglio; i problemi sono legati soprattutto al fatto che Brindisi è un'area di interesse nazionale e che c'è un problema di sicurezza per la presenza di stabilimenti industriali. Anche quest'anno si ricomincia con un nuovo decreto salva-Ilva e per la riqualificazione dell'area di Taranto: un provvedimento, il primo del 2014, in Gazzetta ufficiale che aspetta il passaggio in Parlamento, portandosi dietro molti interrogativi che ruotano tutti intorno al binomio salute e lavoro. Così come per la Tirreno Power, la centrale di Vado Ligure, che attende la nuova Aia (Autorizzazione integrata ambientale) per 'rientrare' in esercizio. Nei giorni scorsi c'è stato poi il sequestro dell'oleodotto Fiumicino-Civitavecchia, che richiama anche la questione più ampia del via libera alle trivelle contenuto nello Sblocca Italia specie nel canale di Sicilia, dove già si sono fatte sentire le proteste degli ambientalisti. E ancora, tavoli aperti riguardano lo smaltimento e la fine della Concordia a Genova, i rifiuti in Campania, quelli in Sicilia, l'avvio del 'nuovo' Sistri, l'infrazione Ue sulle discariche che condanna l'Italia al pagamento di multe salate. C'è il capitolo bonifiche, a cominciare dall'eternit a Casale Monferrato, passando per Bagnoli, Trieste, Taranto, Marghera e Priolo a Siracusa, soltanto per citare alcuni casi esemplari. Con il nuovo anno sono attesi i risultati dei primi passi sul rischio idrogeologico fatti dalla task force di Palazzo Chigi, l'unità di missione contro il dissesto del suolo guidata da Erasmo D'Angelis, e dovrebbe essere approvata anche la legge per 'frenare' il consumo del suolo. Ancora, la questione delle rinnovabili, che ha agitato le imprese della green economy per l'assenza di regole chiare, dovrebbe esser sistematizzata dopo il decreto che ha tagliato le bollette di piccole e medie imprese e lo 'spalmaincentivi'; infine serve una soluzione alternativa al transito delle Grandi navi a San Marco. (ANSA). Fonte: sito internet edilio.it Rinnovabili: Crollano i prezzi di petrolio e gas, ma le rinnovabili “resisteranno” 15/01/2015. “La caduta dei prezzi del petrolio e del gas proietta ombre minacciose anche sulle energie rinnovabili, ma un po' meno preoccupanti di quanto molti potrebbero pensare”. Lo scrive su Il Sole 24 Ore di ieri Leonardo Maugeri, oggi docente ad Harvard dopo aver lavorato ai vertici di ENI per anni, ricoprendo l'incarico di vice presidente con delega alla strategia e allo sviluppo. “Negli ultimi mesi – osserva Maugeri sul quotidiano di Confindustria- il valore di Borsa di molte società impegnate nel solare o nell'eolico è caduto, e gli investimenti nel settore appaiono a rischio, complice la riduzione dei sussidi diretti e indiretti alle due fonti da parte di molti governi. E purtroppo, petrolio e gas a buon mercato rendono meno conveniente ricorrere alle rinnovabili da un punto di vista puramente economico”. CROLLATI I COSTI DI SOLARE E EOLICO. Tuttavia, per le rinnovabili ci sono buone notizie: “i costi di solare e eolico sono crollati negli ultimi 15 anni, e sono 25 volte inferiori a quelli degli anni Ottanta. Nelle aree migliori, l'energia eolica ha ormai raggiunto la parità di rete, ed è quindi sostanzialmente competitiva con i costi delle fonti fossili”. Per quanto riguarda il solare fotovoltaico, i costi – ricorda Maugeri - “sono scesi del 70 per cento dal 2000 al 2014. Certo, i costi di istallazione e gli iter burocratici possono far lievitare il prezzo reale per l'acquirente anche a 5-7 volte, almeno per i pannelli da istallare sui tetti. Ma la vera rivoluzione si sta realizzando nelle centrali elettriche fotovoltaiche, dove i costi totali si stanno rivelando straordinariamente bassi”. LE RINNOVABILI NON SCALZERANNO IL PETROLIO MA POTREBBERO SOPPIANTARE IL NUCLEARE. Certamente “non saranno le rinnovabili a scalzare il petrolio, soprattutto nel settore in cui l'oro nero è ancora insostituibile, quello dei trasporti”; tuttavia “la lunga marcia delle rinnovabili continuerà, in particolare per il solare”. Sicuramente, conclude Maugeri, “se il calo del costo del solare fotovoltaico continuerà, quest'ultimo diventerà in brevi tempi un'alternativa vincente al nucleare, i cui costi iniziali sono estremamente più alti e le cui implicazioni strategiche e di sicurezza rimangono oggetto di molti punti interrogativi”. Fonte: sito internet casa e clima Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rinnovabili:Renzi: “Aumento Iva sul pellet un errore che il Governo correggerà” 12/01/2015. “L'aumento dell'Iva sul pellet è stato un errore che il Governo correggerà”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, secondo quanto riferito dal presidente nazionale dell'Uncem e dell'Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo della Montagna On.le Enrico Borghi (Pd). Con la legge di stabilità 2015 l'Iva sul pellet per riscaldamento è stata innalzata dal 10 al 22%, mentre per la legna da ardere l'aliquota Iva resta al 10%. UNCEM: SUBITO UN PROVVEDIMENTO. "Esprimiamo soddisfazione per questa ammissione di errore - ha detto Borghi e chiediamo che la correzione trovi spazio in un provvedimento specifico da adottare con urgenza". L'aumento dell'Iva sul pellet ha suscitato la reazione in particolare dei residenti nei comuni montani, oltre che di numerosi parlamentari. La Camera ha approvato tra gli altri uno specifico ordine del giorno alla legge di Stabilità, sottoscritto anche dal Presidente Borghi, che impegna il Governo a ripristinare un'aliquota agevolata per le cessioni del pellet di legno nelle aree montane e in quelle più svantaggiate. Fonte: sito internet casa e clima Materiali e tecnologie innovative: 'Alberi del vento', dalla Francia arrivano gli alberi eolici high tech 12/01/2015. Dopo i solar tree arrivano gli alberi del vento. L'obiettivo è lo stesso: produrre energia da fonti rinnovabili, in questo caso dal vento, risolvendo una delle problematiche più evidenti dei sistemi eolici (o fotovoltaici), l'impatto estetico. L''Abre à vent', una tecnologia messa a punto dall'azienda francese New Wind e che verrà testata a marzo con due installazioni in due luoghi simbolo di Parigi (Place de la Concorde e gli Champs-Elysées), è a tutti gli effetti una turbina eolica ma bella da vedere perché a forma di albero. High-tech, ovviamente. E potrà, quindi, integrarsi con maggiore facilità all'interno del paesaggio urbano assolvendo comunque la sua funzione: gli alberi potranno essere collegati sia a reti pubbliche che ad abitazioni private generando l'energia necessaria. Foglie-turbine che producono 31 kW e funzionano 280 giorni l'anno Priva di cavi e generatori a vista (i sistemi sono alloggiati nel 'tronco' in acciaio), la struttura è alta 11 metri per un diametro di 8, ed è dotata di 72 'foglie', ovvero micro-turbine ma camuffate, perché dipinte di verde e dalla forma conica. Le foglie-turbine artificiali ruotano in posizione verticale per poter sfruttare al meglio il soffio del vento, riuscendo a lavorare anche a una velocità di 2m/s, producendo 3,1 kW. Meno delle turbine tradizionali, ma in modo più continuativo, perché rispetto alle 'turbine classiche' le foglie degli alberi high-tech hanno bisogno di meno vento per funzionare e potrebbero essere attive 280 giorni all'anno, rispetto ai 110-120 giorni dei sistemi attuali. Silenzioso e resistente La NewWind garantisce che il sistema è stato progettato per resistere a tempeste, naufragi e violenti cambiamenti climatici ed è assolutemente silenzioso, eccezion fatta per dei lievi fruscii, che dovrebbero però ricordare quelli emessi in natura dalle foglie. Il costo del sistema? Circa 30mila euro, ammortizzabili, secondo l'azienda produttrice, in pochi anni. Fonte: sito internet casa e clima Materiali e tecnologie innovative: Serramenti e infissi in pvc per finestre eco-friendly 09/01/2015. La coscienza ecologica è in espansione: molti desiderano vivere in un’abitazione che tuteli l’ambiente, ecco perché la bioedilizia diventa sempre più popolare, così come tutti quei dettagli di qualità, come infissi e serramenti in pvc, che possono facilmente migliorare l’eco-sostenibilità della casa. Il pvc è un materiale innovativo e con una prospettiva green: si tratta di un polimero plastico 100% riciclabile, che rientra nel ciclo produttivo dopo l’esaurimento della propria funzione; risulta più economico di altri materiali come l’alluminio, poiché la lavorazione è più veloce, e dura nel tempo senza manutenzione, molto più del legno ad esempio. Il maggiore vantaggio di queste finiture è la garanzia dell’isolamento termico: praticamente doppio rispetto ad infissi normali, con minori sprechi, risparmio di denaro e con un occhio di riguardo per le risorse naturali. Questo grazie a dettagli nella progettazione dell’infisso stesso, come i vetri utilizzati da aziende specializzate come winDirect, che impiegano solo vetrocamera 4/16/4, uno specifico composto vetroso che non solo mantiene la temperatura ma anche l’isolamento acustico. Inoltre, altro plus innovativo sono i serramenti con sistema di ventilazione: è stato rilevato grazie a un recente studio universitario che su un campione di 5000 case italiane, ben il 22% presenta danni da umidità. Il ristagno di condensa causa muffe e danneggia pareti, soffitti e mobili: per prevenirlo, gli infissi auto-aeranti utilizzano un sistema integrato e invisibile, che fa circolare l’aria anche a finestre chiuse, in maniera autonoma e regolando l’intensità anche in giornate di forte vento. Per le famiglie, l’aumento costante dei costi vivi di condizionamento d’estate e ancor più di riscaldamento in inverno, fa sì che le bollette del gas pesino sempre più sulle economie domestiche. Le innovazioni edili favoriscono il risparmio, grazie a queste finestre di ultima generazione che consentono non solo di mantenere la temperatura interna costante e gradevole, ma anche di combattere l’umidità. Una casa più sana ed economica, quindi, ma anche un minor spreco di risorse per il bene dell’ambiente. Fonte: sito internet infobuild energia Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rapporti e studi: Dati Terna, quasi il 40% dell’elettricità nel 2014 dalle rinnovabili 15/01/2015. Terna ha presentato i primi dati provvisori relativi al 2014 da cui emerge che la domanda di energia elettrica ha registrato una flessione del 2,1% rispetto al 2013, a parità di temperatura e calendario. “Non considerando l'effetto congiunto del calendario (due giorni lavorativi in meno) - si legge nel comunicato - e della temperatura (inverno più mite ed estate più fresca), la richiesta di 309,0 miliardi di kilowattora del 2014 corrisponde ad un calo del 3%". Nel 2013 si era registrato un calo del 3.4% rispetto al 2012, che a sua volta aveva segnato un 1.9% sul 2011. A livello regionale la dimunuzione maggiore si registra in Lombardia che segna un -6,4%, nella macroarea del NordOvest - (-4,4%) che comprende Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta, e in Sicilia (-3,4%)". "Nel 2014 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’85,9% con produzione nazionale e per la quota restante (14,1%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (267,6 miliardi di kWh) è in diminuzione del 4,0% rispetto al 2013". Significativo il ruolo delle fonti rinnovabili: crescono il fotovoltaico (+9,8%), l'idroelettrico (+7,4%), il geotermico (+4,2%) e l'eolico (+1,0%). In forte calo il termoelettrico (-9,7%). Nel complesso, la produzione delle fonti idroelettriche, fotovoltaiche, eoliche e geotermiche ha raggiunto i 102 miliardi di kWh rispetto ai 95 miliardi di kWh nel 2013), pari al 38% della produzione nazionale netta. Per quanto riguarda invece il mese di dicembre 2014, la domanda di energia elettrica ha fatto registrare una flessione del 2,9%, a parità di temperatura, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Non considerando le rettifiche per temperatura - quasi un grado centigrado in più rispetto a dicembre 2013 - e a parità di giorni lavorativi (20), la richiesta di 25,6 miliardi di kWh corrisponde a una flessione del 3,4%. I 25,6 miliardi di kWh richiesti nel mese di dicembre 2014 sono distribuiti per il 44,65% al Nord, per il 30,4% al Centro e per il 25,0% al Sud. A livello territoriale, la domanda di energia elettrica di dicembre 2014 è risultata ovunque negativa: -3,5% al Nord, 2,8% al Centro e-3,6% al Sud. Nel mese di dicembre 2014 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’85,0% con produzione nazionale e per la quota restante (15,0 %) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (22,0 miliardi di kWh) è calata del 5,2% rispetto a dicembre 2013. In particolare, sono risultate in crescita le fonti di produzione idrica (+5,8%), geotermica (+9,4%) ed eolica (+37,0%). In flessione, invece, le fonti termica (-10,8%) e il fotovoltaico (-2,2%) . In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di dicembre 2014 rispetto al mese precedente (novembre 2014) è risultata in calo dello 0,9%. Il profilo del trend si mantiene su un andamento negativo. Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: + 16% per gli investimenti in rinnovabili nel 2014. Investiti a livello globale 310 miliardi di dollari, bene fotovoltaico e eolico 13/01/2015. Dal Report annuale presentato nei giorni scorsi da Bloomberg New Energy Finance emerge che nel 2014, superando le più rosee aspettative degli stessi analisti, gli investimenti globali nelle energie rinnovabili sono stati di 310 miliardi di dollari, e hanno registrato una crescita del 16% rispetto al 2013. A spingere questo successo sono stati soprattutto gli investimenti in fotovoltaico che registra un + 25% per circa 150 miliardi di dollari ed eolico, +11% per 100 milioni. Bene anche le tecnologie energetiche intelligenti, con una crescita del 10% e investimenti per 37,1 miliardi di dollari. Calano invece biocarburanti, biomasse e mini idro. Tra i paesi che hanno maggiormente investito troviamo la Cina che ha registrato una crescita record del 32%, con investimenti per 89,5 miliardi di dollari, l’India con una crescita del 14%, e investimenti per 7,9 miliardi, il Giappone che segna un +12% per un totale di 41,3 miliardi, gli Stati Uniti che registrano un aumento dell’8% e investimenti pari a 51,8 miliardi, e il Sud Africa, con un +5% e 5,5 miliardi. Male l’Europa che registra una crescita solo dell’1%, legata soprattutto all’eolico offshore Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: Amianto in Europa, lo studio OMS 12/01/2015. Sebbene rappresenti appena il 13% della popolazione mondiale, l'Europa è “il centro globale storico di uso dell'amianto” e “il centro globale attuale delle malattie a esso riferite”. Lo rivela l'indagine “Asbestos: use, bans and disease burden in Europe” dell'Oms (Organizzazione mondiale della sanità), dalla quale emerge che perdono la vita per malattie legate all’amianto circa 176 mila persone ogni anno, di cui il 60% sono europei. Nel mondo sono ancora lavorati e utilizzati 25 milioni di tonnellate di amianto l’anno, mentre il picco ha riguardato il periodo dal 1971 al 2000, con 113,8 milioni di tonnellate. Comprendendo anche Israele, Russia e gli Stati nati dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica, in Europa si utilizzano oggi ancora 7,8 milioni di tonnellate annue di amianto, pari a un terzo del consumo globale (31,4%). ITALIA. Per quanto riguarda l'Italia, dal 1920 al 1970 sono stati impiegati ogni anno in media 0,83 chilogrammi procapite di amianto, mentre nel trentennio dal 1970 al 2000 si è arrivati a 1,81 chilogrammi. Dal 2001 ad oggi l'utilizzo si è azzerato. In Europa tra il 1994 e il 2010 le vittime per mesotelioma più numerose si sono registrate in Islanda (24,5 l'anno ogni milione di abitanti), seguita da Malta (21,3), Regno Unito (18,3) e Olanda (15,9). Centro studi Innovazione e Sostenibilità L’Italia si colloca al sesto posto con 10,3 vittime annue per ogni milione di abitanti. Quanto all’asbestosi, i paesi più colpiti sono Malta, Islanda, Slovenia, Finlandia e Lussemburgo. L'Italia, invece, è uno dei paesi con un tasso di malattia (per quanto riguarda l'asbestosi) tra i più bassi, con 0,3 vittime all’anno per milione di abitanti. Secondo lo studio dell'Oms, tra il 2015 e il 2020 si avrà il picco di decessi, che si concentrerà progressivamente sui paesi che non hanno ancora introdotto nella loro legislazione divieti alla produzione e lavorazione dell'amianto (come molti degli stati ex socialisti), mentre si ridurrà in modo progressivo nei paesi che non ne consentono più l'impiego, come ad esempio l’Italia (legge n. 257/1992). Fonte: sito internet casa e clima Rapporti e studi: Report IHS: Fotovoltaico, nel 2015 la ripresa. Boom dei sistemi di accumulo e di monocristallino 12/01/2014. Dopo un anno difficile, il 2014, caratterizzato da un calo delle installazioni e un plus di produzione, il 2015 segnerà la ripresa per il fotovoltaico a livello mondiale. Le previsioni arrivano dall'istituto di ricerca IHS secondo cui il mercato crescerà a doppia cifra e sarà caratterizzato da un boom di impianti ad accumulo e da sistemi di piccola taglia. Lo scenario resta ad ogni modo delicato. “Attraverso fusioni, acquisizioni e fallimenti, la base dei fornitori si è consolidata ulteriormente, in quanto le aziende hanno lottato con bilanci indebitati e un rapido cambiamento nella loro base di clienti dai loro mercati tradizionali”, ha dichiarato Ash Sharma, direttore di ricerca del settore fotovoltaico di IHS, aggiungendo come 'tutti i segali indicano una ripresa rafforzamento del settore del solare nel 2015, anche se la ripresa rimane incredibilmente fragile." Gli analisti, nel tracciare un quadro il più completo possibile del settore e degli scenari di sviluppo, riassumono le principali tendenze dell'anno appena iniziato in 10 punti. 1- La domanda crescerà del 25%. Grazie anche a una riduzione dei costi, la crescita della domanda globale passerà dal 16% del 2014 al 25%, con un numero di installazioni pari a 57 GW di nuova potenza installata. I mercati più attivi saranno la Cina, il Giappone, gli Stati Uniti e l’India. 2- Forte accelerata del fotovoltaico a concentrazione (CPV). Il solare fotovoltaico a concentrazione crescerà del 37%, con 250 MW di nuova potenza installata. L'installazione di impianti fotovoltaici ad alta concentrazione (HCPV) e bassa concentrazione (LCPV) si espanderà a percentuali a due cifre ogni anno fino al 2020. 3. Crescita del fotovoltaico distribuito in Cina La generazione distribuita conoscerà nel 2015 un incremento del 20% in Cina, con 4,7 GW di potenza installata. 4. Il numero di sistemi di stoccaggio del fotovoltaico collegati alla rete triplicheranno Le batterie di accumulo rappresentano l'elemento di svolta del settore fotovolaico. Le installazioni annuali di impianti fotovoltaici connessi alla rete, in coppia con i sistemi di accumulo di energia, crescerano più di tre volte, fino a raggiungere 775 MW nel 2015. Una crescita che coinvolgerà oltre al residenziale anche l'utility scale e il commerciale. 5. I mercati emergenti maturi Il Cile seguirà il Sud Africa fino a raggiungere 1 GW di potenza fotovoltaica installata. Sarà questo il prossimo mercato emergente, dopo il Sud Africa, a raggiungere tale traguardo. Altri nuovi mercati emergenti in bilico per una rapida crescita nel 2015 sono la Giordania, le Filippine e l'Honduras. Al contrario, grande incertezza regna in Messico, Brasile e Turchia. 6. Le tecnologie monocristalline aumenteranno la loro quota di mercato Anche se la tecnologia monocristallina non minaccerà il multicristallino in un prossimo futuro, IHS prevede che potrà costantemente guadagnare quote, beneficiando della crescita sulle installazioni su tetto, così come l'aumento della domanda di prodotti ad alto rendimento. IHS prevede la quota della produzione di celle monocristalline globale aumenterà al 27 per cento nel 2015, rispetto al 24 per cento del 2014. 7. I sistemi fino a 100 kilowatt rappresenteranno il 30 % delle installazioni globali Gli impianti con una potenza fino a 100 kilowatt (kW) rappresenteranno il 30% delle installazioni totali, con 15,7 GW di nuova potenza installata rispetto ai 13,2 GW del 2014. Il più grande mercato per tali impianti nel 2015 sarà il Giappone, con il 70% di impianti di tale potenza 8. Battuta d'arresto per il fotovoltaico utility scale nel secondo trimestre nel Regno Unito Quest'anno vi sarà la scadenza del programma britannico di incentivi che potrebbe porre fine al boom di installazioni di questo tipo. Ma per gran parte del 2015, il Regno Unito dominerà il settore in Europa con l'installazione di 1,4 GW di sistemi a terra. 9. Gli inverter trifase di stringa avranno un terzo del fatturato globale degli inverter solari Incentivato dai prezzi dei mercati fotovoltaici chiave, il fatturato globale per gli inverter trifase di stringa nel 2015 potrebbe raggiungere i 2,2 miliardi dollari, pari a un terzo del fatturato mondiale dl mercato globale per gli inverter. Crescite importanti sono attese in mercati come la Cina e il Giappone, le cui spedizioni insieme rappresenteranno 7,6 GW del totale. 10. California, nel 2015 leader mondiale del fotovoltaico Secondo gli analisti di IHS, entro la fine del 2015, la California, il più grande mercato di energia rinnovabile degli Stati Uniti, raggiungerà la leadership a livello mondiale per la quota di mercato della produzione di energia annuale ottenuta dal fotovoltaico. Qui il solare potrebbe fornire oltre il 10 per cento della produzione di energia annuale della California nel 2015. Questo livello di penetrazione spingerebbe lo Stato al di sopra di altri forti mercati, come la Germania e l'Italia. Fonte: sito internet casa e clima Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rapporti e studi: Materiali riciclati: Una soluzione concreta per l’utilizzo dei materiali riciclati nelle infrastrutture da Ecomen 12/01/2015. La presentazione del Rapporto Cave 2014 di Legambiente è stata l'occasione per presentare Capitolati Recycle, le Linee Guida per rendere green i Capitolati. L'obiettivo è di facilitare le stazioni appaltanti a intraprendere la strada già fissata al 2020 dalla Direttiva 2008/98, quando si dovrà raggiungere un obiettivo del 70% di recupero di materiali inerti. Lo studio, elaborato da un gruppo di lavoro composto da Edoardo Zanchini e Gabriele Nanni di Legambiente, dall'Ing. Alessio Velo di Eco.Men., dal Prof. Giacomo Moriconi dell'Università di Ancona e dal Prof. Marco Pasetto dell'Università di Padova con la collaborazione tecnica di Atecap, vuole fare chiarezza nell'utilizzo, nelle garanzie e nelle prestazioni degli aggregati riciclati e superare la diffidenza dei Direttori Lavori legata alle responsabilità amministrative e penali derivanti da un eventuale uso improprio dei materiali. A entrare nel merito, l'Ing. Alessio Velo, Responsabile di Eco.Men.® del Gruppo Mefin SpA, Azienda veneta che dal 1998 produce materiali riqualificati, testandone la fattibilità con l'Università di Padova e che dal 2011 collabora con Legambiente. Il documento definisce tutte le tipologie di materiali, naturali e non, che devono entrare nei Capitolati Speciali di Appalto (CSA) e nell'Elenco Prezzi Unitari (EPU): un contenuto "minimo" da inserire in quelli esistenti e uno "massimo" che comprenda tutte le tipologie di materiali. Tali integrazioni semplificano e uniformano le Normative esistenti sui materiali riqualificati e impediscono che questi possano essere esclusi dall'impiego nelle infrastrutture, garantendone l'utilizzo, condizione necessaria per una transizione verso un settore delle costruzioni più moderno. Il Prof. Moriconi ha invece sottolineato come, per superare il pregiudizio nell'utilizzo di questi materiali, sia necessaria una scelta progettuale responsabile e ineludibile, i cui benefici ambientali, ener-getici ed economici derivanti si traducano in riduzione dei consumi per uno sviluppo sostenibile. A conferma di ciò, Edoardo Zanchini ha affermato: "Occorre promuovere una profonda innovazione nel settore delle attività estrattive con regole di tutela efficaci in tutta Italia e canoni come quelli in vigore negli altri Paesi europei. Ridurre il prelievo di materiali e l'impatto delle cave nei confronti del paesaggio è oggi possibile. Lo dimostrano i tanti Paesi in cui si sta riducendo la quantità di materiali estratti attraverso una politica incisiva di tutela del territorio, la spinta al riutilizzo dei rifiuti inerti provenienti dalle demolizioni edili". Il documento si rivolge a Stazioni appaltanti, Enti pubblici e privati, Aziende, Direzioni Lavori, Produttori di materiali, Università, Istituti di ricerca ed Enti Certificatori. Legambiente procederà alla richiesta alle Stazioni appaltanti di modificare i Capitolati per integrare, dove necessario, le definizioni. Al fine di far crescere l'utilizzo di nuovi prodotti e tecnologie, verrà costruito un Osservatorio per approfondire aspetti tecnici e normativi e far conoscere e valorizzare le realtà orientate in questa direzione. La Redazione ha quindi rivolto qualche domanda all'Ing. Velo per saperne di più su questo tema così importante. "Strade & Autostrade' Cosa sono un CSA e un EPU?"' "Alessio Velo": "Il CSA è un documento tecnico contenente il dettaglio delle opere, delle modalità realizzative delle stesse, dei materiali che verranno utilizzati e dei requisiti reputati sufficienti per la corretta esecuzione dell'opera. L'EPU è il riferimento economico per ciascuna delle voci contenute nel CSA e assume valore di base e di riferimento per la valutazione economica dell'opera e per la partecipazione alle gare d'appalto da parte delle Imprese". "S&A": "Perché sono stati scelti tali strumenti?". "AV": "Ad oggi in Italia esistono Norme tecniche e ambientali complete e valide. Quando si passa alla fase esecutiva tuttavia Progettisti, Enti e Aziende si trovano di fronte a due ordini di problematiche: " sistemi di applicazione: in fase esecutiva, quando si va a considerare il CSA e I'EPU, Progettisti, Direttore Lavori e Enti trovano le Normative ambientali e tecniche non collegate tra loro. Di fatto i CSA e gli EPU, così come ora strutturati, escludono i materiali dì recupero rendendo inutili le autorizzazioni, inapplicate le Norme UNI e vanificati gli obiettivi della Direttiva; " cultura: l'uso consolidato dei materiali naturali e la loro facilità di utilizzo scoraggia l'esplorare nuove tecniche che ad oggi ai più sembrano (e anche sono) rischiose sotto il profilo amministrativo e penale. D'altra parte l'uso dei materiali riqualificati richiede, oltre ad adeguate conoscenze, anche capacità organizzative notevoli. Questo ha portato nel tempo il cimentarsi di improvvisati riciclatori a causare danni ingenti ambientali nonché alle infrastrutture e ad un conseguente ulteriore diffidenza all'utilizzo di questi materiali. Uno strumento semplificativo a integrazione di quelli esistenti insieme a una campagna informativa e culturale che incentivi l'uso dei materiali riqualificati è la strada che può portare al cambiamento richiesto dalla Direttiva europea. "S&A": "Che obiettivo ha il Capitolato Recycle e che metodo è stato utilizzato per sviluppare il progetto?". "AV": "L'obiettivo è fornire Linee Guida pratiche e operative ad integrazione dei CSA e EPU esistenti che diano certezza dell'utilizzo e sull'utilizzo. Il metodo seguito si fonda su cinque punti: " condivisione: concertazione e confronto del Team e con Progettisti e con Associazioni di settore attori nella valutazione delle esigenze; " conoscenza: riferimento a Normative esistenti per i contenuti; " compatibilità: produrre un documento compatibile o comunque assorbibile dai CSA/EPU esistenti e di facile lettura e applicazione; " unificazione: elencazione dei materiali e/o lavorazioni generica per evitare esclusioni; " facilità: rifarsi, per quanto possibile a metodi già consolidati e facilmente utilizzabili sul campo da Progettisti Imprese ed Enti pubblici". 2. Un impianto di lavorazione degli inerti Centro studi Innovazione e Sostenibilità "S&A": "Cosa presenta di nuovo?". "AV": "Prima l'ambito normativo tecnico e quello ambientale seguivano strade diverse e separate. L'obiettivo è quello di integrare questi due aspetti esplicitare tutte le tipologie di materiali: naturali e non. Un contenuto "minimo" (da inserire nei CSA/EPU esistenti) ma al contempo "massimo" (che comprenda tutte le tipologie di materiali). Queste integrazioni permetteranno ai CSA e agli EPU di diventare Recycle. Il progetto permette, tra l'altro, di dare attuazione agli obiettivi della Direttiva". "S&A": "Come pensate sia recepitile questo progetto? Ci vuole una Legge?". "AV": "Sicuramente una Legge permetterebbe di agire in maniera più incisiva sull'effettiva applicazione dei materiali riqualificati. Rendere questo documento utilizzabile su base volontaria sarebbe comunque un punto di partenza". "S&A": "In che modo il CSA Recycle eviterebbe i problemi legati all'uso improprio di questi materiali?". "AV": "I casi negativi dell'uso di questi materiali trovano origine da una parte dalla poca preparazione degli attori coinvolti, dall'altra dalla poca chiarezza e dalla mancanza di collegamento tra Norme ambientali e tecniche. L'obiettivo iniziale espresso è quello di chiarire Normative ambientali e tecniche a chi utilizza i materiali di recupero". "S&A": "Questo CSA prevede un Organo di controllo superiore?". "AV": "Gli Organi di controllo sono quelli già previsti dalle Norme sia ambientali (Provincia, ARPA, Forestale, NOE Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri) che tecniche (Enti Certificatori, Direzione Lavori, ecc.)". "S&A": "Alla fine, qual è l'obiettivo dell'EPU?". "AV": "L'obiettivo è di favorire l'utilizzo dei materiali di recupero. Per la qualità le prestazioni definite in progetto devono essere sempre rispettate come per i prodotti naturali. Favorirà sicuramente le Aziende che operano nell'ambito del recupero, una svolta necessaria - quindi - per apportare il cambiamento, poiché l'etica nel business prescinde dal settore". "S&A": "Passando al tema dei prodotti riqualificati: quali materiali sono ricompresi nel CSA e con quale logica sono stati scelti?". "AV": "Sono stati scelti i materiali per i quali ci sono definizioni di aggregato in armonia con la definizione e le caratteristiche dei rifiuti. Trattandosi di un CSA e un EPU relativo alle costruzioni, per ora altri materiali come il legno o l'acciaio non sono inclusi". "S&A-: "In termini numerici, quali sono i vantaggi ottenibili da questi prodotti?". "AV": "L'utilizzo di questi prodotti permetterà una diminuzione dell'estrazione di materiali naturali dalle cave, un riuso di materiali altrimenti destinati alla discarica con spreco economico e di risorse, nonché un sensibile diminuzione dell'impatto ambientale e una possibilità di aumento di posti di lavoro". Fonte: Marina Capocelli, Strade&Autostrade, gen 2015 Rapporti e studi: Rinnovabili elettriche non FV, dal Gse i dati sugli incentivi al 30 giugno 2014 9/01/2015. Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato il documento “Incentivazione delle fonti rinnovabili. Bollettino aggiornato al 30 giugno 2014”, che fornisce un aggiornamento dei dati sull’accesso ai meccanismi di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti alimentati a fonti rinnovabili diversi da quelli fotovoltaici. Il documento contiene informazioni sulle attività di qualifica e verifica degli impianti, emissione dei certificati verdi, erogazione delle tariffe onnicomprensive, incentivazione ai sensi del D.M. 6/7/2012. Nel bollettino è possibile consultare gli elenchi degli impianti ammessi agli incentivi con l’indicazione del comune di ubicazione. NUMERO E POTENZA DEGLI IMPIANTI FER-E. Nel 1° semestre 2014, 378 impianti, per una potenza complessiva di 166 MW, hanno beneficiato degli incentivi previsti dal DM 6/7/2012. ENERGIA E CORRISPETTIVI. Nel 1° semestre 2014 l’energia incentivata ai sensi del DM 6/7/2012 è risultata pari a 212 GWh, per un corrispettivo economico erogato dal GSE di 29 milioni di euro. LA QUALIFICA DEGLI IMPIANTI. Ai sensi del DM 18/12/2008 (e dei decreti che lo hanno preceduto) la qualifica degli impianti alimentati da fonti rinnovabili (Qualifica IAFR) è un prerequisito necessario per l’ottenimento dei certificati verdi (CV) in funzione dell’energia elettrica netta prodotta, o per l’accesso alla tariffa incentivante onnicomprensiva (TO) in funzione dell’energia elettrica netta prodotta ed immessa in rete. Al 30 giugno 2014, 5.639 impianti di produzione di energia elettrica risultano in possesso della qualifica IAFR, di cui 5.109 in esercizio e 530 a progetto. In termini di potenza (facendo riferimento alla potenza dei motori primi installati negli impianti), risultano 21.883 MW di impianti qualificati IAFR in esercizio e 1.562 MW di impianti qualificati IAFR a progetto. Fonte: sito internet casa e clima Estero: Green Deal, esauriti 24 mln di sterline in un solo giorno per l'isolamento 12/01/2014. Nato dalla consapevolezza del Governo britannico che il patrimonio immobiliare del Paese risulta essere tra i meno efficienti in termini energetici di tutta Europa, il Green Deal è stato accolto fin da subito dai cittadini con grande entusiasmo, tanto che nel mese di dicembre 2014 i 24 milioni di sterline messi a disposizione dal Government's Green Deal per l'isolamento delle pareti sono esauriti in appena 24 ore. Attualmente sono rimasti a disposizione "solamente" 6 milioni di sterline che potrebbero essere utilizzati dalle famiglie per montare i doppi vetri alle finestre oppure per installare una nuova caldaia. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Il fondo è andato letteralmente a ruba - ha dichiarato Amber Rudd, ministro dell'energia e del cambiamento climatico e così abbiamo deciso di rendere disponibili più incentivi nel mese di febbraio. Attualmente non abbiamo denaro disponibile per altri finanziamenti. I FONDI. Ricordiamo che nel dicembre del 2013 il Governo britannico aveva annunciato un pacchetto di finanziamenti per l'efficienza energetica pari a 540 milioni di sterline, ma non è stato del tutto chiaro sul QUANDO e sul QUANTO verranno rilasciati i fondi, anche se nel mese di febbraio 2015 qualcosa i cittadini britannici si aspettano. L'unica cosa certa, perché confermata dal Governo, è che entro aprile 2015 verranno rilasciati altre 120 milioni di sterline. Fonte: sito internet casa e clima Estero: Germania, sgravio fiscale annuo da 1 miliardo di euro per l'efficienza energetica 09/01/2015. Il 3 dicembre 2014 è stata una giornata "storica" per il settore del solare termico tedesco che ha visto l'approvazione da parte del Governo del National Action Plan for Energy Efficiency (NAPE), documento che elenca una serie di misure a breve termine per il settore per contribuire a raggiungere l'obiettivo nazionale del 14% del calore ottenuto mediante fonti rinnovabili entro il 2020. La misura chiave di questo provvedimento riguarda uno sgravio fiscale annuo per l'ammodernamento e l'efficienza energetica degli edifici esistenti del valore di 1 miliardo di euro. Ovviamente le associazione rinnovabili tedesche hanno accolto il piano favorevolmente, ma - memori di quanto successo due anni fa con un provvedimento simile mai attuato a causa del rifiuto dei governi statali - hanno invitato i politici a trovare un compromesso il prima possibile. NAPE. Ma, in cosa consiste il NAPE? Prima di tutto il piano permetterà ai proprietari di edifici unifamiliari o plurifamiliari di detrarre una certa percentuale degli investimenti (che può variare tra il 10 e il 25%) dalle loro tasse per un periodo di 10 anni, molto simile alla detrazione per risparmio energetico che vige in Italia, sebbene con importi decisamente più generosi. Il livello di rimborso non sarà legato al reddito del richiedente; in questo modo anche le famiglie a basso reddito potranno beneficiare del rimborso fiscale che dovrebbe entrare in vigore già a partire dal mese di febbraio. La sovvenzione sarà concessa per la completa ristrutturazione di un edificio, così come per le singole misure come, ad esempio, la sostituzione della caldaia. TRE MILIONI DI CALDAIE OBSOLETE. Non a caso in Germania la sostituzione delle caldaie sta diventando sempre più urgente, dato che circa il 70% dei 20 milioni di sistemi di riscaldamento presenti nel Paese richiedono una modernizzazione. Basti pensare che 3 milioni di impianti sono stati dichiarati addirittura obsoleti da una ricerca condotta da BSW Solar. Fonte: sito internet casa clima News dai territori: Regione Liguria: Rinnovabili: Dal 1° gennaio nuove regole per gli impianti termici 12/01/2015. Dal 1° gennaio 2015 sono in vigore in Liguria le nuove disposizioni e i nuovi criteri per l'esercizio, il controllo, la manutenzione e l'ispezione degli impianti termici, approvato il 22 dicembre 2014 dalla Giunta regionale in recepimento delle recenti normative in materia. Le nuove regole rendono omogenee su tutto il territorio regionale le procedure di trasmissione dei rapporti, i costi, le modalità degli accertamenti e le ispezioni sull'efficienza energetica e la sicurezza degli impianti termici (caldaie condominiali, impianti autonomi e per il raffrescamento di potenza superiore ai 12 kW). La nuova normativa prevede anche l'attivazione di modalità informatizzate per l'invio dei rapporti per semplificare e snellire le procedure e trasparenza dei controlli e delle ispezioni. Il provvedimento, in vigore dal 1 gennaio 2015, sostituisce gli attuali regolamenti comunali e provinciali relativi alle manutenzioni e ispezioni degli impianti confermando il ruolo di autorità competenti ai comuni sopra i 40 mila abitanti ed alle province sulla restante parte del territorio che opereranno sulla base dei criteri fissati dalle disposizioni regionali. CATASTO REGIONALE DEGLI IMPIANTI TERMICI DEGLI EDIFICI. La Regione Liguria istituisce, gestisce e aggiorna il Catasto Regionale degli Impianti Termici degli Edifici, secondo quanto previsto all’art. 10, comma 4, lettera a) del D.P.R. 74/2013. Il Catasto contiene la seguente documentazione in formato digitale: a) scheda identificativa dell’impianto; b) rapporti di controllo di efficienza energetica; c) rapporti di ispezione eseguiti dall’Autorità competente (allegato 1 alle presenti disposizioni). Ogni impianto censito sarà individuato da un “codice catasto” assegnato in modo automatico dal sistema di gestione informatica del Catasto. Tale codice deve essere riportato su tutti i documenti e le comunicazioni relative all’impianto. Il Catasto, disponibile in ambiente web sul portale ambientale della Regione Liguria in un’area dedicata, permette la consultazione dei dati e dei documenti in esso contenuti e la relativa compilazione ed aggiornamento attraverso una procedura di registrazione tramite credenziali univoche per ogni operatore abilitato alla installazione e/o alla manutenzione e controllo degli impianti termici. Ai suddetti operatori viene infatti attribuita, all’atto di registrazione presso il Catasto, una password tramite la quale potranno successivamente accedere ai dati degli impianti esistenti da essi manutenuti, ovvero inserire impianti di nuova installazione. Per i nuovi impianti, l’accatastamento deve avvenire entro e non oltre 30 giorni dalla data di redazione della dichiarazione di conformità. Centro studi Innovazione e Sostenibilità In caso in cui l’impianto sia già presente nella banca dati, il codice catasto viene attribuito alla prima richiesta di accesso ai dati di impianto da parte dell’operatore incaricato del controllo e manutenzione al fine di inserire il primo rapporto di controllo di efficienza energetica in formato digitale. È compito dell’operatore verificare che i dati già presenti nel Catasto siano congruenti con quelli in suo possesso; in caso contrario deve apportare le necessarie correzioni. In tutte le situazioni sopra descritte, l’installatore all’atto di registrazione di un nuovo impianto o il manutentore alla prima trasmissione del rapporto di controllo di efficienza energetica successivo al suo primo intervento sull’impianto, attesta sotto la propria responsabilità di aver ricevuto incarico formale da parte del Responsabile di impianto. Le modalità operative di accesso, accreditamento, utilizzo e consultazione della banca dati sono riportate in un apposito manuale che sarà reso disponibile sul Portale della Regione Liguria. TRASMISSIONE DEL RAPPORTO DI CONTROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA. Il rapporto di controllo di efficienza energetica, firmato digitalmente dall’operatore incaricato del controllo e della manutenzione, deve essere trasmesso al Catasto, in via telematica, entro 60 giorni dalla data di effettuazione del controllo dell’impianto. All’atto dell’inoltro del documento alla banca dati, al manutentore viene richiesto il versamento di un contributo, il cui pagamento può essere effettuato esclusivamente on-line, tramite carta di credito, nel sistema del Catasto. Il pagamento del contributo è condizione necessaria per la trasmissione in via telematica del rapporto di controllo al Catasto. Il rapporto di controllo di efficienza energetica deve essere firmato digitalmente dall’operatore incaricato del controllo e manutenzione dell’impianto. La validità effettiva del rapporto di controllo di efficienza energetica decorre a partire dalla data di protocollazione dello stesso da parte di Regione Liguria: la ricevuta di protocollazione viene resa disponibile sul catasto. Qualora da parte del manutentore venga trasmesso al Catasto un rapporto di controllo di efficienza energetica in cui il rendimento di combustione è inferiore al minimo di legge come specificato nella tabella C (Rendimento di combustione) di cui al paragrafo 14, o nel caso venga riscontrata dal manutentore una anomalia tale da rendere l’impianto non sicuro all’utilizzo, la trasmissione avverrà senza il pagamento del contributo previsto in tabella B (Contributi per fasce di potenza). Nel caso in cui si verifichino una o entrambe le suddette condizioni, l’impianto sarà infatti automaticamente oggetto di visita ispettiva da parte dell’Autorità competente, con addebito dei costi. CONTRIBUTO PER L'INVIO. Come stabilito all’art. 10 del D.P.R. 74/2013, ai fini della copertura dei costi di gestione del Catasto, dei servizi correlati e delle ispezioni degli impianti termici, è prevista la corresponsione di un contributo versato in occasione dell’invio del rapporto di controllo di efficienza energetica. Nel rispetto del principio di equità, tale contributo è determinato secondo modalità uniformi sul territorio regionale ed è diversificato in ragione delle fasce di potenza termica utile nominale dell’impianto, come indicato nella successiva tabella B (Contributi per fasce di potenza). ISPEZIONI. Le ispezioni si effettuano su impianti con sottosistemi di generazione a fiamma o con scambiatori di calore collegati ad impianti di teleriscaldamento aventi potenza termica utile nominale non minore di 10 kW e impianti a ciclo frigorifero con potenza termica utile nominale, in uno dei due servizi (riscaldamento/raffrescamento), non minore di 12 kW. L'ispezione comprende una valutazione dell’efficienza energetica del generatore, una stima del suo corretto dimensionamento rispetto al fabbisogno energetico per la climatizzazione invernale ed estiva dell'edificio, in riferimento al progetto dell'impianto se disponibile, e una consulenza sui possibili interventi atti a migliorare il rendimento energetico dell'impianto in modo economicamente conveniente; i risultati delle ispezioni sono allegati al libretto di impianto. Al fine di favorire un incremento dell'efficienza energetica, le ispezioni sono programmate come segue: a) ispezioni su tutti gli impianti per cui non sia pervenuto il rapporto di controllo di efficienza energetica o per i quali in fase di accertamento siano emersi elementi di criticità; b) ispezioni, ogni anno, sul 5% degli impianti di potenza termica utile nominale compresa tra 10 kW e 100 kW, dotati di sottosistemi di generazione a fiamma, alimentati a gas (metano e GPL), destinati alla climatizzazione invernale e/o alla produzione di acqua calda sanitaria nonché degli impianti a ciclo frigorifero di potenza termica utile nominale compresa tra 12 e 100 kW, con anzianità superiore a 15 anni; c) ispezioni, ogni due anni, sul 100 % degli impianti dotati di generatori a combustibile liquido o solido, con potenza termica utile nominale superiore a 100 kW; d) ispezioni, ogni quattro anni, sul 100 % degli impianti dotati di macchine frigorifere con potenza termica utile nominale superiore ai 100 kW; e) ispezioni, ogni quattro anni, sul 100 % degli impianti dotati di generatori a gas con potenza termica utile nominale superiore a 100 kW e impianti dotati di generatori a combustibile liquido o solido con potenza termica utile nominale compresa tra 20 e 100 kW; f) ispezioni su tutti gli impianti per i quali dai rapporti di controllo dell'efficienza energetica risulti la non riconducibilità a rendimenti superiori a quelli fissati nell'Allegato B del D.P.R. n. 74/2013 e riportati nella successiva tabella C (Rendimento di combustione) di cui al paragrafo 14. Saranno inoltre effettuate ogni anno verifiche a campione sul 2% degli impianti di potenza termica utile nominale compresa tra 10 kW e 100 kW, dotati di sottosistemi di generazione a fiamma, alimentati a gas (metano e GPL), destinati alla climatizzazione invernale e/o alla produzione di acqua calda sanitaria, nonché per gli impianti a ciclo frigorifero di potenza termica utile nominale compresa tra 12 e 100 kW con anzianità inferiore a 15 anni. Tali verifiche saranno effettuate con le stesse modalità previste per le ispezioni. Per gli impianti di micro - cogenerazione e cogenerazione di qualunque potenza elettrica, se ne prevede la verifica del 100%, ogni 4 anni. Centro studi Innovazione e Sostenibilità TARIFFE DELLE ISPEZIONI CON ADDEBITO. Le tariffe delle ispezioni con addebito sono stabilite dalla Regione in funzione del tipo di impianto e per potenza. Gli impianti che, all’atto dell’ispezione, siano in possesso del rapporto di controllo di efficienza energetica reso conformemente alle disposizioni di cui al paragrafo 8 e in corso di validità, non saranno soggetti ad alcun onere di spesa. Gli impianti per cui non sia pervenuto il rapporto di controllo di efficienza energetica saranno soggetti ad ispezione con addebito a carico del responsabile dell’impianto. Le ispezioni con addebito sono a totale carico del Responsabile di impianto che riceverà apposito avviso contenete data, ora dell’ispezione e le modalità di pagamento. Eventuali ispezioni su impianti condominiali effettuate a seguito di richiesta del singolo condomino che utilizza l’impianto (art. 9 comma 7 del D.P.R. 412/93) sono effettuate con addebito, indipendentemente dal fatto che l’impianto stesso risulti o meno in possesso di regolare rapporto di controllo di efficienza energetica; l’onere di spesa per l’ispezione è posto a carico di colui che ha richiesto il controllo, nel caso in cui l’ispezione non riscontri alcuna anomalia; è invece a carico del condominio se l’ispezione dovesse rilevare situazioni di criticità. Quanto sopra fatta salva l’applicazione di eventuali sanzioni a carico del Responsabile dell’impianto. Fonte: sito internet casa e clima