la pressione dei pari

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la pressione dei pari
Programma
Dipendenze
Regionale sulle
n° 10
Anno
2009
LA PRESSIONE
DEI PARI
L’influenza
che ha sugli adolescenti
e sulle loro decisioni
Programma Regionale sulle Dipendenze - Regione Veneto
TEEN’s PAPER
n° 10 - Anno 2009
A cura di:
Dipartimento delle Dipendenze - Azienda ULSS 20 Verona
Programma Regionale sulle Dipendenze, Regione Veneto
Direttore Scientifico: dott. Giovanni Serpelloni
Tratto da:
http://www.scholastic.com/headsup - Headsup Real News about Drugs and your body
(in collaborazione con National Institute on Drug Abuse - NIDA)
Traduzione e adattamento:
Annalisa Rossi, Dipartimento delle Dipendenze - Azienda ULSS 20 Verona
Progetto Grafico:
Alessandra Gaioni, Dipartimento delle Dipendenze - Azienda ULSS 20 Verona
S
pesso, per evitare di entrare in collisione con gli altri, scegliamo di seguire la folla. Anche a te, probabilmente, sarà già capitato di sperimentare quella che viene definita comunemente come pressione dei pari
o, per essere più corretti, influenza dei pari, o influenza sociale: un particolare tipo di comportamento, di
abbigliamento, di atteggiamento che adottiamo per essere accettati all’interno di un gruppo di coetanei.
Non si tratta necessariamente di una cosa negativa. Tutti subiamo l’influenza sia positiva che negativa dei
nostri coetanei, a qualsiasi età. Durante l’adolescenza, si è coinvolti in numerose attività scolastiche ed extrascolastiche, e si trascorre quindi più tempo con i propri pari rispetto a quello con i genitori e con i fratelli.
Ne deriva che i propri pari assumono naturalmente un ruolo più importante nella propria vita. Talvolta
può essere difficile resistere alla loro influenza, che diventa una vera e propria pressione e, specialmente in
situazioni emotive, ci si può sentire costretti a fare qualcosa che non ci piace.
L’aspetto positivo
Se da una parte può essere difficile per gli adolescenti resistere all’influenza dei pari, talvolta, specialmente
in situazioni immediate, questa può avere un effetto positivo.
Così come alcune persone possono influenzare altre a compiere delle scelte negative, allo stesso modo queste possono esercitare anche un’influenza positiva.
Può accadere infatti, che un giovane decida di aderire ad un progetto di volontariato perché lo fanno i suoi
amici, o cerchi di prendere buoni voti perché per il suo gruppo sociale di appartenenza questo è un aspetto
importante.
Gli amici possono esortare a studiare, a fare attività fisica o a seguire nuovi interessi artistici.
In questo senso, l’influenza dei pari può portare gli adolescenti ad intraprendere nuove attività in grado di
costruire forti circuiti cerebrali.
Le connessioni neurali che sono deboli o poco utilizzate vengono rimosse durante l’adolescenza attraverso
un processo chiamato “sfoltimento sinaptico” che permette al cervello di reindirizzare preziose risorse verso
connessioni più attive. Ciò significa che gli adolescenti hanno la capacità potenziale, attraverso le loro scelte
e i loro comportamenti, di plasmare lo sviluppo del loro cervello.
Perciò, l’esercizio fisico, l’apprendimento di nuove discipline, le attività creative, a cui gli adolescenti si dedicano grazie all’influenza positiva dei propri pari, non rappresentano soltanto sfide stimolanti ma consentono
anche di costruire dei circuiti positivi a livello cerebrale.
Se da una parte è vero che siamo costantemente influenzati da coloro che ci circondano, alla fine però decidiamo noi, individui singoli, se fare o non fare qualcosa.
Cosa dice la ricerca
Due sono le caratteristiche principali che sembrano distinguere gli adolescenti dagli adulti nel prendere
le loro decisioni, secondo L. Steinberg, un ricercatore della Temple University di Philadelphia. Innanzitutto i
ragazzi, in modo particolare all’inizio dell’adolescenza, sono più inclini alla ricerca di gratificazioni immediate
derivanti da una potenziale scelta e meno attenti ai possibili rischi. Secondariamente, stanno imparando a
controllare i loro impulsi, a progettare, a resistere alle pressioni degli altri, capacità queste che si sviluppano
e migliorano gradualmente con il tempo. Secondo B.J. Casey del Medical College, Cornell University, gli adolescenti sono molto veloci ed accurati nel prendere decisioni per conto proprio e in situazioni in cui hanno il
tempo necessario per pensare. Quando invece, devono decidere nell’immediato o in contesti sociali, le loro
decisioni vengono spesso influenzate da fattori esterni, in particolare dai propri pari. In uno studio finanziato
dal National Institute on Drug Abuse (NIDA), alcuni adolescenti volontari sono stati sottoposti ad un esperimento: attraverso un videogame è stato chiesto loro di simulare la guida di un autoveicolo prima da soli e,
successivamente, con degli amici che assistevano. Ciò che è emerso è che il livello di rischio corso alla guida
risultava più che duplicato in presenza degli amici rispetto alla guida per conto proprio, il che indica che
per gli adolescenti è più difficile controllare i comportamenti impulsivi o rischiosi in presenza degli amici o in
situazioni che sono cariche di emozioni.
A cura di:
Programma
Dipendenze
Regionale sulle
c/o Dipartimento delle Dipendenze
Azienda ULSS 20 Verona
Via Germania, 20 37136 - Verona