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Teatro Grande comunicato stampa venerdì 1 novembre 2013 UNICA DATA ITALIANA TEATRO GRANDE DI BRESCIA 19 NOVEMBRE 2013 ORE 21.00 YOUN SUN NAH LENTO In linea con le passate stagioni del Teatro Grande di Brescia anche la proposta di spettacolo 2013 volge lo sguardo alle giovani rivelazioni. Ne è un esempio l’appuntamento, unica data italiana, del 19 novembre alle 21.00 con Youn Sun Nah, una delle più incredibili giovani voci che negli ultimi anni si siano affacciate sul panorama del jazz internazionale. Le voci femminili che riescono a scuotere un intero genere non si trovano spesso. Diana Krall e Norah Jones sono state dei talenti eccezionali per il nuovo colore che hanno donato al jazz vocale, e la cantante coreana Youn Sun Nah è stata allo stesso modo fenomenale. Negli ultimi anni ha conquistato il mondo della musica con i suoi album “Voyage” (2009) e “Same Girl” (2010) pubblicati da ACT. “Un miracolo“, “una grande opera d’arte“, “incantevole” “una cantante di prim’ordine”: sono alcune delle reazioni della stampa ai suoi album. Disco d’Oro in Francia e vincitrice di prestigiosi premi, tra cui quattro “Korean Music Award”, il BMW World Jazz Award, il Choc Jazzman e l’ECHO Jazz Award come migliore cantante donna a livello internazionale, al Teatro Grande porterà in prima nazionale il nuovo album Lento che combina le qualità uniche dell’artista tra cui il saper miscelare diversi elementi musicali e culturali in modo insolito ma rispettoso: oltre al jazz e agli stili correlati, attinge alla “chanson”, al pop, alla musica folk e, per la prima volta, Nah si richiama anche alla musica classica europea. Youn Sun Nah svela il suo potere espressivo in modo particolare nei momenti più calmi e lenti: la precisione della sua intonazione e del fraseggio, un gran senso del tempo e la voce cristallina le rendono possibile trasformare forme minimaliste in potenti emozioni, eleganza pura e magia. Tutto ciò richiede di avere accanto musicisti estremamente acuti e attenti, come il compagno di lunga data Ulf Wakenius che si esibirà alla chitarra accompagnando Nah nel concerto al Teatro Grande. I biglietti per lo spettacolo sono in vendita on line sui siti teatrogrande.it e vivaticket.it e alla Biglietteria del Teatro Grande (si ricordano gli orari di apertura della Biglietteria del Teatro Grande: dal martedì al venerdì dalle 13.30 alle 19.00 e il sabato dalle 15.30 alle 19.00). --------BIGLIETTI Posto unico INTERO 15 euro INTERO TGC** 13,00 euro RIDOTTO* 10,00 euro * riservato agli under30 e agli over65 | ** riservato ai possessori della TeatroGrandeCard RIDOTTO TGC** 8,50 euro YOUN SUN NAH Il suo album “Same Girl”, ha toccato il primo posto della classifica jazz in Francia e ci è rimasto per quattro settimane. Inoltre ha ricevuto il premio CHOC da Jazzman/Jazz Magazin (FR) e una vasta acclamazione internazionale. The Vogue (DE) ha affermato: “Sensazionale! Grande arte da un vero miracolo vocale." e Jazzwise (GB) ha aggiunto: „una collezione che sfida i generi, attraversando senza fatica jazz, chanson française, musica folk coreana e altro. Same Girl è un ancora più audace, un’affermazione ancora più convincente rispetto al precedente [Voyage].” Youn Sun Nah è cresciuta in una famiglia dove la musica aveva un ruolo centrale: suo padre era un direttore d’orchestra e sua madre una cantante classica. Il suo debutto come cantante avvenne all’età di 23 anni, durante un concerto con l’Orchestra Sinfonica della Corea, e fu seguito da numerose performance per musical coreani su palchi di rilevanza nazionale, per le quali ricevette diversi riconoscimenti. Ciononostante, lei non trovava soddisfacente questo ambiente musicale. Decise quindi di partire per Parigi nel 1995, per studiare il jazz e la canzone francese al CIM (una delle scuole jazz più antiche d’Europa), al National Music Institute di Beauvais, e al Conservatorio Nadia e Lili Boulanger. Il suo innato talento per il jazz si rivelò quando iniziò a esibirsi nei jazz club di Parigi con il suo gruppo, il Youn Sun Nah Quintet. Fece il giro della scena jazz di Parigi, con performance che le avrebbero fatto guadagnare diversi inviti a lavorare con molti musicisti famosi. Youn Sun Nah fece anche dei concerti eccezionali in diverse competizioni jazz come La Défense, St. Maur, e Montmartre, diventando l’artista di richiamo per i teatri e i festival di tutta la Francia e contemporaneamente esibendosi in Corea, portando avanti in simultanea la sua carriera in due paesi diversi. Ha prodotto cinque album in sei anni e ha tenuto numerosi concerti in Francia, Europa e in Asia, Corea inclusa. Un’attività così vigorosa le ha fatto vincere un premio come “Miglior Artista” nella categoria Crossover in Corea nel 2004. Lo stesso anno, la pubblicazione di So I Am... è stata caldamente accolta dal pubblico francese così come dalla stampa, che l’ha ritenuta una delle più notevoli cantanti di questa generazione. Le lunghe tournée e le sue performance musicali hanno infine dato il loro frutto sotto forma del Grand Prize del rinomato concorso Jazz à Juan del 2005, e del premio come Miglior Giovane Artista dell’anno in Corea. Youn Sun Nah ha affermato la sua posizione come artista jazz di prim’ordine nella scena e nel mercato musicale asiatico con l’album Memory Lane, coprodotto con il grande pianista danese Niels Lan Doky e il bassista coreano Kim Jeong-Ryul nel 2007. Si è anche guadagnata il riconoscimento dei media americani e di importanti personalità di tutto il mondo e l’invito a esibirsi al Jazz at Lincoln Center, trampolino di lancio per la sua notorietà nel mondo. Youn è un’artista che non manca mai di emozionare il pubblico, ovunque si esibisca, che sia in Europa, USA, Australia o Asia. Nel 2009 ACT ha firmato con lei un accordo di esclusiva. Insieme ad artisti svedesi di fama mondiale come Ulf Wakenius e Lars Danielsson ha registrato il suo debutto con ACT, VOYAGE (ACT 9019-2), pubblicato nel maggio 2009. “Voyage“ l’ha portata nella top ten francese della classifica jazz e le ha fatto vincere l’ambito “CHOC” come CD del mese (Jazzman) e il “Korean Music Award” (Miglior Album Jazz 2009). L’album si è guadagnato anche il riconoscimento della critica internazionale. Jazzwise (UK) ha dichiarato: “Una voce incredibilmente chiara, con un controllo melismatico e una padronanza dinamica superbi. Una nuova presenza davvero benvenuta nella scena jazz internazionale.” E il Göteborgs Posten (SE) ha esclamato: ”Oh, che voce!” Nell’ottobre 2009, Youn Sun Nah è stata insignita “Chevalier de l`Ordre des Arts et des Lettres“ per i risultati straordinari nel campo delle arti dal Ministero alla Cultura della Francia. Questo riconoscimento la mette alla pari con artisti di spicco come David Bowie, Dee Dee Bridgewater, Albert Mangelsdorff, Leonardo Di Caprio e Dustin Hoffman. Inoltre, nel 2009, Youn Sun Nah ha vinto il premio della giuria popolare del prestigioso Munich BMW Welt Jazz Award. Il sindaco di Monaco Christian Ude ha dichiarato: “Si può quasi fisicamente sentire come Youn Sun Nah riesce a racchiudere il pubblico fra le sue dita con il suo fascino e il suo carisma.” Il Süddeutsche Zeitung ha commentato: “Il modo di cantare di Youn Sun Nah è ipnotizzante. Un programma eclettico, elettrizzante e sofisticato.” E il “Neue Musikzeitung” ha aggiunto: “Youn Sun Nah padroneggia anche le sfumature più sottili e travolge il pubblico con la ricchezza dei suoi timbri vocali, il controllo della voce, la straordinaria sensazione di narrazione e il suo fascino immenso.” Nella primavera del 2013 l’uscita del suo nuovo album, il terzo per l’etichetta ACT, intitolato “Lento” seguita da una nuova tournée internazionale che è partito dalla Francia e prosegue in Europa, Asia e in America del Nord. Dopo tre giorni dalla pubblicazione, l’album era già nella prima posizione tra gli album jazz di Amazon France e nella classifica iTunes France e dopo dieci giorni era al N. 1 della iTunes Jazz Chart in Belgio e Germania. Inoltre ha già raccolto diverse recensioni eccezionali. LENTO In seguito all’uscita del suo album Same Girl”(disco d’oro in Francia) nell’autunno 2010, Youn Sun Nah ha segnato le stagioni musicali. Riportando al suo passaggio qualche bella ricompensa come quella ricevuta dall’Académie du Jazz in Francia, l’Echo Jazz in Germania, il Korean Music Award nel suo paese natale, e tenendo quasi 250 concerti che hanno registrato in buona parte il tutto esaurito. La sua voce, la sua interpretazione, la sua personalità le hanno fatto conquistare nuovi fan un po’ in tutto il mondo. Con il suo nuovo album Lento Youn Sun Nah continua a sviluppare il filo del suo particolare universo, che già si distingueva nelle sue precedenti opere (Voyage e Same Girl). Accompagnata dai suoi fedeli musicisti: Ulf Wakenius (chitarra), Lars Danielsson (contrabbasso e violoncello), Xavier DesandreNavarre (percussioni) e Vincent Peirani (fisarmonica) prosegue la sua bella avventura nel tempo costruita. Sulla scia dell’uscita di Lento Youn parte in tournée in Francia nella primavera 2013, prosegue con una tournée estiva internazionale che debutta in America del Nord, tocca l’Europa e termina in Asia. Nel 2010, Youn Sun Nah metteva insieme My Favorite Things con la Chanson d’Hélène, Sergio Mendès con i Metallica, rivisitava un brano tradizionale coreano e poi una canzone del folk americano, tutto passando attraverso la sua singolare voce. Tre anni dopo, eccola che torna, sempre la stessa, per parafrasare il titolo della sua precedente opera che l’ha consacrata alla gloria. Non c’è dubbio che colei che si presentava già nel 2004 senza ricorrere a trucchi, con l’esplicita So I Am…, ci svela ancora pienamente la sua particolarità. Una cantante di jazz che non può limitarsi a recitare una storia che non è affatto la sua. Non può mascherare la verità che si nasconde in fondo alla sua gola e che l’ha portata a raggiungere le orecchie di un pubblico sempre più ampio, seducendo allo stesso modo il pubblico rock del Printemps de Bourges che gli appassionati di jazz a Marciac e gli esteti della classica del festival di Verbier. Allo stesso tempo i media generalisti hanno fatto da eco alle sue dolci melodie ispirate ad un repertorio non settario. Pop, metal, musica popolare, country, folk… Tutto é possibile. A partire dal jazz, del quale intende conservare l’integrità delle qualità, la capacità di aprirsi ad altro, di suggerire riflessi insondati a qualunque strofa. E così che bisogna ascoltare Lento, il tema di Scriabine che serve d’apertura a questo nuovo album. Ce ne offre una versione delicata, sottili ripetizioni e improvvisazioni intorno a uno spartito che nell’originale è lungo in tutto appena un minuto. Questo inizio instaura subito un atmosfera di raccoglimento, ma aperta verso altri universi, una molteplicità che è parte della sua particolarità. Non è l’unica cover di quest’opera: Youn Sun Nah fa suo Hurt dei Nine Inch Nails, un brano commovente, una semplice melodia a suo tempo reinterpretata da Johnny Cash. «Rifarla mi sembrava impossibile! E poi l’abbiamo provata, così». Allo stesso modo, imbocca The Ghost Riders In The Country, una melodia americana della quale lo stesso Johnny Cash aveva posto le basi. Youn ce ne offre una visione rinnovata, al pari di quella di Enter Sandman dei Metallica in Same Girl. «Volevamo vedere cosa poteva offrire.» Alla fine, l’abbiamo fatto. Una registrazione ed era dentro, come d’altronde tutti i titoi dell’album. Proprio come Arirang una canzone folk coreana, il tema di un popolo intero che lei ridipinge con dei raffinati tocchi minimalisti, uno degli altri elementi distintivi di Lento. «Arirang è come un secondo inno nazionale. Ce ne sono tantissime versioni in Corea. È la base, la culla.» Per avvolgersi, Youn Sun Nah privilegia la nudità della sua voce, limitando l’arrangiamento a qualche linea di corde sensibili. Undici temi, quarantacinque minuti. Lento è l’ultima parte di una storia iniziata nel 2008 con il predestinato Voyage. La chiusura di una trilogia che l’ha lentamente ma sicuramente fatta passare dall’altra parte dello specchio. Durante questi cinque anni, ha beneficiato della presenza dei tre musicisti che l’hanno accompagnate: Ulf Wakenius, il chitarrista svedese con il quale si esibisce spesso in duo, Lars Danielsson, il contrabbassista di culto della scena scandinava, e il percussionista Xavier Desandre-Navarre. I primi due hanno creato una composizione per celebrare questa storia d’amicizia, una fedeltà fondata su sentimenti condivisi. «Ho avuto la fortuna di incontrare dei musicisti che hanno creduto in me. E tutto questo mi ha rassicurato.» Lo stesso vale per Vincent Peirani, il fisarmonicista che ha apportato un tocco nuovo, un altro colore alla tavolozza della coreana. Proprio come il malinconico Empty Dream, una delle due composizioni che lui firma insieme a Youn Sun Nah. «Può far cantare la sua fisarmonica, ma anche suonarla come una tastiera». A riprova, il crescendo di Lament, un’ammaliante preghiera nella quale la fisarmonica suona come un organo. Lament ha tutto della musica classica. Tre minuti e quaranta emblematici dell’evoluzione di Youn Sun Nah che con questo disco percorre ancora una nuova rotta. Lei afferma, raffina, è così che fa la differenza: l’arte di comporre con il pop, lo stile con cui pone la melodia. «Sono autrice di tre brani, di alcuni testi e della maggior parte degli arrangiamenti…» Dopo aver per davvero fatto le sue scale e le sue prove, la cantante ha scelto di lasciar esprimere tutta la sua creatività. Con il tempo, così come ha così ben cantato, la coreana ha avuto l’accortezza di ascoltarsi, di capirsi: «Questo disco é senza dubbio più personale, più intimo.»