Radon e Tumori: cosa li accomuna

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Radon e Tumori: cosa li accomuna
Conferenza con la dottoressa
Silvia Villa
Radon e Tumori: cosa li accomuna?
I.I.S.S. Greppi, Progetto “Scuola e casa…a misura di radon”
L’oncologa Silvia Villa
Tra le varie attività programmate nel progetto “Scuola e casa...a misura di Radon”, il 1°
Aprile 2015, la dottoressa Silvia Villa, oncologa dell’ospedale Manzoni di Lecco e
presidente della lega Italiana per la lotta contro i tumori nella sezione di Lecco, è
intervenuta all’Istituto Greppi di Monticello Brianza, per esporre le diverse cause che
provocano i tumori considerando anche quelle legate al radon.
Questo gas radioattivo, inodore, incolore, insapore si origina dalle rocce granitiche, quindi
dal sottosuolo, per poi risalire in superficie, e la cui concentrazione in un luogo chiuso
risulta dannosa per l'uomo.
Di fondamentale importanza si rivela l’individuazione delle cause in base alle quali il
Radon è in grado di modificare la struttura del DNA.
L’oncologa ha spiegato che l’incidenza del cancro è in forte aumento in tutti i paesi del
mondo.
Tale aumento è causato dagli agenti esogeni e oncogeni che si possono suddividere in tre
categorie principali: biologici (costituiti da batteri o virus), chimici e Xenobiotici (si
distinguono in organici che appartengono alla famiglia degli idrocarburi e in inorganici che
sono i metalli) e fisici (esposizioni alle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti).
L'oncologa spiega i vari tipi di tumore
Particolare importanza è stata attribuita alle radiazioni ionizzanti che danneggiano le
cellule, causando l'apoptosi (ovvero la morte cellulare) o il cancro. Tra le cause fisiche vi è
il radon, che rappresenta un problema per la salute tanto che, tramite il progetto in atto, ci
si prefigge soprattutto di sensibilizzare l’opinione pubblica.
La dottoressa ha evidenziato che aveva già riscontrato il problema del radon 15 anni or
sono perché nella zona di Sondrio il numero di individui, soprattutto giovani, affetti da
tumori ai polmoni aveva fatto registrare un incremento sostanziale, nonostante fosse una
zona scarsamente industrializzata e con una minima percentuale di fumatori. Analizzando
questa anomala situazione, con l'aiuto dell'ASL di Sondrio, gli studiosi si erano accorti che
le cantine delle abitazioni degli ammalati erano ricche di radon. Di conseguenza si è
potuto affermare scientificamente che il Radon costituisse la causa di questi tumori.
Nel corso di decadimento del Radon vengono infatti emesse particelle alfa che possono
essere
inalate depositandosi
sulla
superficie dell’ albero bronchiale, esponendo
così le cellule ad un elevato rischio di radiazioni. Tale meccanismo spiega perché il cancro
più probabile, in conseguenza dell’esposizione al Radon, sia quello ai polmoni. E' stato
riscontrato ad esempio che nei minatori l’incidenza dei tumori ai polmoni è 100 volte
superiore rispetto alle persone comuni perché lavorano sotto terra, sono privi di protezioni
e sono maggiormente esposti al rischio di inalazione del Radon.
Il Radon oggi sarebbe responsabile del 9% in Europa di neoplasia polmonare e del 2 % a
livello mondiale.
Risulta di fondamentale importanza mettere in atto un’adeguata prevenzione primaria,
ossia evitare l'insorgenza della malattia, intervenendo su due fronti: sull'ambiente e sulla
riduzione di rischi delle esposizioni occupazionali.
Tramite l'ausilio di particolari rilevatori è possibile misurare la concentrazione di radon e
tale monitoraggio consente o di evitare di costruire in zone dove la percentuale di radon
superi i valori ritenuti dannosi per la salute oppure di adottare nelle abitazioni “semplici”
accorgimenti per evitare l'esposizione alle radiazioni, quali ad esempio opportuni sistemi di
aspirazione. La riduzione di rischi dell'esposizione occupazionale è stato affrontato sul
piano medicale puntando sulla ricerca e sul miglioramento di tecniche alternative come la
risonanza magnetica e gli ultrasuoni.
Gli alunni dell'Istituto seguono la conferenza
Vi è un ulteriore elemento che rende ancora più prezioso il compito di sensibilizzare
l'opinione pubblica sul problema del radon: la consapevolezza che la probabilità di
guarigione di un tumore causato da agenti biologici, quale ad esempio la leucemia, è del
90%, mentre scende al 20% per quelli causati da radiazioni perché i danni causati da
agenti fisici, come il Radon stesso, sono irreparabili.
Concludendo la conferenza, la dottoressa Villa ha lasciato spazio per domande o
chiarimenti riguardo l'argomento da lei esposto. Ecco alcune delle domande e risposte più
significative:
 In quale modo la radiazione riesce a modificare la struttura del DNA?
◦ Poiché il DNA ha una forma a elica in cui una delle due serve da stampo per
quell'altra nella divisione cellulare, la radiazione può andare a modificare una
delle sostanze che ci sono sulle colonne e poi di conseguenza viene modificata
anche la seconda elica che a sua volta va a modificare il resto della cellula.
 Perché i tumori più gravi colpiscono più i giovani che gli anziani?
◦ Perché nei giovani tutti i tessuti sono in fase di duplicazione quindi se il DNA è
danneggiato, questo errore si ripeterà più volte.
 Come faccio a capire che ho un tumore causato dal Radon se non c'è un dolore
fisico?
◦ Non esistono sintomi di tumore perché un tumore può essere in qualsiasi
organo. Il tumore mimetizza i dolori dell'organo, però quello che posso sapere
sono le forme tumorali tipiche dell'età.
Per esempio nell'età tra 15/17 anni sono di due tipi: i linfomi e i tumori al
testicolo; nelle femmine molto difficile il tumore all'ovaio, perché è una forma
particolare chiamata disgerminoma.
 Ci sono dei cibi che diminuiscono il rischio di tumore se si è esposti ad alte
concentrazioni di Radon?
◦ Non c'è nessun tipo di alimentazione che tutt'oggi abbia dimostrato di essere
efficace contro un tumore. Però si deve stare attenti, perché il grasso
corporeo
trattiene
di
più le radiazioni, quindi bisogna avere una
alimentazione corretta e fare movimento.
 Perché il gas Radon è sottovalutato o delle volte anche non conosciuto?
◦ Perché la pericolosità di questo gas è noto da poco tempo.
La dottoressa Villa risponde alla domanda di uno studente relativa alla
struttura del DNA; in primo piano il corrispettivo modello 3D, costruito
dagli studenti.