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window > n°. 6
La sky ball di Adrian
11 marzo 2016 di Paolo Sgandurra
scheda autore
Gli elementi della sky ball in analisi
La window di oggi è l‟occasione per riprendere brevemente ma in modo un po‟ più specifico la skyball di Adrian Carambula, atleta che
gioca per la nazionale italiana di beach volleyball. L‟occasione è data dal video realizzato in questi giorni del gran slam di Rio de Janeiro
dedicato a questa caratteristica battuta. Una delle analisi pubblicate sulla “sky” di Adrian è datata 16 settembre 2015.
In altri post abbiamo raccontato di come negli anni „80 ci furno diversi rappresentanti della scuola brasiliana in primis ed americana che
utilizzavano di frequente questa battuta. Bernard Raijzman ne fu uno splendido esecutore. La sky ball viene spesso associata alla
presenza di vento, ma in realtà le peculiarità non sono legate alla sua presenza, essa può essere con successo eseguita in qualsiasi
condizione.
Ovvio che cambiano alcuni dettami tecnici, dalla posizione al lancio alla direzione del corpo al punto di impatto secondo situazione
ambientale, si può sfruttare la portanza del vento (effetto vela) oppure la direzione (way out-in) oppure il contrasto con esse (muro
d‟aria)
Le immagini
Le immagini in questo lavoro sono in progressione temporale sono della semifinale di Gstaadt (Svizzera) major FIVB World Tour del
2015. Carambula e Ranghieri opposti a Alison e Bruno. Raccomandiamo al termine della lettyra di osservare il video FIVB per avere una
panoramica completa (link sulla pagina facebook di At)
In questa gara Adrian ha usato la skyball per ¾ gara costantemente, fino al 11-13 del 2° set, optando per la salto (poi la gara non
ebbe più storia terminando 0-2).
Nel video , che potete vedere nel post sulla pagina di At nella stessa data, un editing di alcune sue sky ball, sia corte che lunghe, con
alcuni replay che aiutano da angoli differenti ad apprezzare le esecuzioni.
Da queste immagini possiamo fissare alcuni elementi che si ripetono nelle varie esecuzioni, con qualche modifica:
1.
La posizione molto vicina alla riga, cosa determinante visto il proseguo del movimento (skyball1)
2.
Il lancio con la mano opposta alla dominante (che colpisce) con la rotazione iniziale (skyball2)
3.
La posizione con il piede sinistro avanti (è mancino), seguita da un breve spostamento che porta il piede destro avanti per creare
lo spazio necessario al colpo sulla palla (skyball1)
4.
L‟inclinazione del corpo in allontanamento della palla per favorire il colpo tenendo vicina con il lancio la palla e agevolare il
movimento del braccio che colpisce (skyball2 e 3)
5.
Lo sbilanciamento in allontanamento (skyball4)
6.
L‟uscita in allontanamento verso il centro delle righe ma con direzioni che possono essere diverse (skyball5)
Gli elementi
L‟
altezza è da mettere in relazione alla velocità di caduta, due componenti sequenziali, la rotazione impressa due volte (dal
lancio prima e colpo poi), la possibile interazione col vento contrario (accorciamento repentino della parabola) o a favore
(allontanamento dalla rete), le deviazioni verso le righe laterali.
Scopo della
prima rotazione
con la mano che non colpisce (Carambula è mancino) è
accelerare il moto rotatorio
della palla iniziale. Questa azione permette insieme al movimento del braccio di acquisire accelerazione, e quindi velocità, in modo da
vincere la resistenza dell‟aria, e contrastare la forza gravitazionale Il tutto per far raggiungere al pallone una altezza molto elevata in
verticale. Nella prima immagine portate la vostra attenzione alla flessione del polso della mano destra che, e nel video tutorial della
FIVB, con le riprese dal basso ravvicinate, potrete apprezzare benissimo. Così come potrete apprezzare la combinazione di rotazione,
intorno all‟asse inclinato (trasversale-longitudinale) in direzione alto-mano sinistra.
Il lancio cortissimo fra la mano che lancia e quella che colpisce, favorisce la coordinazione in quanto riduce la valutazione fra
l‟azione delle due mani, ma non solo: essa favorisce anche questa scelta in caso di vento sostenuto, tenendo presente che oltre a tutti
gli adattamenti che abbiamo descritto e che occorre conoscere e saper fare, c‟è anche da considerare la direzione di lancio secondo lato
e angolo di battuta. Molti anni fa a Vasto durante un world tour ci fu un vento al limite del regolamento e forse anche oltre, molte
squadre sui campi laterali, comprese le big, decisero per la battuta dal basso.
A Gstaadt non c‟era particolare vento, lo dimostrano le bandiere in alto sul bordo dello stadio, ma quando si gioca in campi secondari
l‟effetto può essere ben maggiore (turni precedenti, questa delle immagini è una semifinale).
Adrian Carambula la utilizza anche in questa situazione con buon esito, spesso risolto solo dalla bravura dei ricevitori di una delle prime
2-3 coppie al mondo attuali.
Uno degli aspetti decisivi riguarda il
punto dove viene colpita
la palla, bastano 1-2 cm rispetto al raggio interno della
palla perpendicolare al piano sabbia (emisfero sud della palla), ovvero il punto centrale più in basso, e il pallone assume ampiezza di
parabola completamente diversa e angolo d‟uscita diverso.
impulso
Abbiamo parlato di ampiezza di parabola perché l‟altezza è data dall‟
sul
pallone. Il lancio con l‟altra mano come detto è necessario per dare la prima rotazione alla
palla verso il campo avversario, cosa che sarebbe molto difficile con la stessa mano vista la
diversa mobilità del polso umano e i movimenti del gomito possibili.
L‟
uscita del corpo
in sbilanciamento, per i motivi sopra descritti, assume
direzioni diverse proprio in seguito a lancio e al punto di impatto scelto.
all‟
A volte l‟uscita è
indietro (in allontanamento da rete), a volte è quasi parallela
alla riga di
fondo e più spesso è con un angolo intermedio fra essi (fasi 5 e 6 delle immagini). L‟idea di
massima in partenza, la variabilità del lancio, gli sbilanciamenti dovuti alla meccanica
necessaria, l‟agevolare un contatto per una determinata direzione di massima, tutto porta
ad uscite diverse.
L‟
altezza è decisiva, avete mai visto come si prospetta un campo visto dall’alto sopra di esso? Un francobollo (come quello che
vedono i tuffatori dalla piattaforma di 10 metri), che si ingrandisce a dismisura proporzionalmente all‟avvicinarsi con la velocità che
assume la palla in caduta.
La posizione nel punto morto della parabola in cielo è di
difficile interpretazione rispetto al campo ed alla propria posizione,
la previsione del punto di impatto è il problema principale, più
gli altri che ne seguono all‟impatto.
Nell‟editing di settembre non tragga in inganno il replay nelle
immagini al min 0‟50”, la variazione di traiettoria repentina è dovuta
allo spostamento della telecamera per cambio di inquadratura nel
punto discendente della parabola, mentre invece nella prima azione,
con ripresa laterale (ottimale per l‟ampiezza della parabola), si può
apprezzare proprio un lieve ma decisivo effetto “
spin back” di
ritorno verso il battitore (in un commento si accennava proprio a
questo).
Ovvio immaginare che tipo di influenza può essere esercitata in condizioni esogene sensibili, con vento sostenuto contrario o a favore
del battitore e con buona abitudine a quelle condizioni.
Nelle tante variabili di questa battuta ci sono tutte le caratteristiche di questa particolare battuta: della mutabilità della situazione ad
ogni lancio che non sarà mai uguale ad un altro. Il senso di “freedom” che enuncia Adrian è anche in questo, è una
battuta
libera, si ha un idea, si fanno delle cose per farle accadere, poi si lascia che il pallone, il vento, il sole, il caso, facciano il resto.
Magari tutta una combinazione di essi insieme.
Il video completo dell’azione lo trovi sulla pagina face book di At in data 28 settembre 2015
Il video FIVB lo trovate a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=P47siAoDr8A
Paolo Sgandurra
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