AIGA Messina
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AIGA Messina
Rassegna Stampa aiga 07.06.2013 – 14.06.2013 Rassegna Stampa S Sommario Pag. 2. RIFORME GIUSTIZIA. In preparazione un decreto legge per smaltire le 480mila cause giacenti in appello (Il Sole24Ore – 9.6.2013) Pag. 3. GEOGRAFIA GIUDIZIARIA. Tribunali. La corsa (pericolosa) per salvarli. (Corriere Economia – 9.6.2013) Pag. 5. CASSA FORENSE. Avvocati, maxisconto sui contributi minimi (Italia Oggi – 8.6.2013) Pag. 6. CASSA FORENSE. Cf, il nove settembre il rinnovo dei vertici (Italia Oggi – 8.6.2013) Pag. 7. ARRETRATO CIVILE. Gli avvocati cauti sul piano anti arretrato (Il Sole 24Ore – 10.6.2013) Pag. 8. CASSA FORENSE. Alla Cassa quota dimezzata (Il Sole24Ore – 10.6.2013) Pag. 9. CONDOMINIO. Conto alla rovescia per le nuove regole del condominio (Il Sole 24Ore – 10.6.2013) Pag. 10. GEOGRAFIA GIUDIZIARIA. “Tribunali, scandaloso rinviare la riforma” (Il Corriere della Sera – 11.6.2013) Pag. 11. CARCERI. Rinnovare il sistema delle sanzioni (La Stampa – 11.6.2013) Pag. 12. AVVOCATI. Tirocinio vecchio stile (Italia Oggi – 11.6.2013) Pag. 13. GEOGRAFIA GIUDIZIARIA. Palma, riforma tribunali partirà con pochi correttivi (Adnkronos – 12.6.2013) Pag. 14. CARCERI. Uno svuotacarceri (Italia Oggi – 12.6.2013) Pag. 15. MAGISTRATI. Responsabilità toghe, al via Ddl al Senato (Ansa – 12.6.2013) Pag. 16. PROFESSIONI. L‟impoverimento dei professionisti per i giovani redditi dimezzati (Il Corriere della Sera – 14.6.2013) Pag. 17. Agenda del Presidente Pag. 18. Eventi delle Sezioni A cura di: Avv. Alberto Vermiglio / Avv. Fleur Casanova / Avv. Mariella Sottile Ufficio Stampa AIGA Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 1 aiga Rassegna Stampa S IL SOLE 24 ORE IN PREPARAZIONE UN DECRETO LEGGE PER SMALTIRE LE 480MILA CAUSE GIACENTI IN APPELLO Dom. 9 - Un pacchetto di mischia di 400 giudici per aggredire il moloch di (almeno) 200mila cause. Il ministero della Giustizia stringe i tempi sul versante della giustizia civile. E lo fa affrontando le magagne di quello che è da tempo l'ufficio giudiziario in maggiore sofferenza, le Corti d'appello. Qui stazionano circa 480mila procedimenti in attesa di definizione, 200mila dei quali hanno già superato il limite fissato dalla legge Pinto e quindi necessitano di un intervento immediato. Per questo è in fase di elaborazione un decreto legge che potrebbe essere già presentato tra meno di una settimana, venerdì prossimo, in Consiglio dei ministri. Il cardine dell'intervento è rappresentato dal reclutamento di 400 giudici ausiliari con lo status di magistrato onorario, a termine, con il compito di abbassare anno per anno, lo stock di controversie arretrate davanti ai giudici di secondo grado. Secondo le simulazioni che stanno alla base del progetto della Giustizia, in 4 anni l'emergenza attuale potrebbe rientrare e permettere alle Corti d'appello di tornare a fissare la trattazione dei processi in tempi almeno ragionevoli. La task force dovrebbe essere ingaggiata con riferimento in particolare ai magistrati in pensione, ai docenti universitari, agli avvocati. Per evitare contestazioni sul livello di preparazione degli ausiliari, che potrebbero trovarsi a dovere affrontare anche cause di una certa complessità, lo schema di articolato che sta prendendo forma in queste ore prevede che vengano inseriti nei collegi giudicanti delle Corti d'appello stesse. In sostanza, ogni collegio sarebbe così costituito da due magistrati togati e da un giudice ausiliario; a quest'ultimo sarebbe però affidato il ruolo di relatore della sentenza. Sciolto in questo modo il nodo della competenza, si pone però quello della remunerazione. Ogni pronuncia che definisce la causa dovrebbe essere retribuita con una cifra che, al momento, è stata individuata in 200 euro. L'obiettivo è quello di rendere vincolante la definizione, per giudice ausiliario, di circa 100 controversie all'anno. Al ministero si è fiduciosi sul fatto che i fondi necessari per finanziare tutta l'operazione – che avrebbe il pregio di andare nella direzione chiesta dall'Europa di una giustizia civile più efficiente e con tempi più brevi – potrebbero essere reperiti senza dovere fare ricorso a (ulteriori) aumenti del contributo unificato. Del resto, il peso del Fisco sulla giustizia è andato via via aumentando negli ultimi due anni e altri incrementi vedrebbero l'avvocatura osteggiare un intervento per il quale serve invece la sua collaborazione. Nel decreto dovrebbe poi trovare anche posto un altro intervento sollecitato sia dalla magistratura sia dall'avvocatura: la costituzione di un ufficio del processo a supporto dell'attività del giudice. Già oggi è previsto un coinvolgimento del mondo forense e dell'università attraverso la stipula di convenzioni, come avvenuto per esempio nel tribunale di Milano, ma il progetto del ministero della Giustizia renderebbe istituzionale la soluzione. Prevedrebbe infatti la possibilità di svolgere 18 mesi di tirocinio al fianco di un magistrato con il compito di coadiuvarlo nella trattazione del fascicolo sino a renderlo "maturo" per la definizione. Il tirocinio così svolto avrebbe una validità di 12 mesi per lo svolgimento della pratica forense e verrebbe poi valutato in maniera preferenziale per il concorso di accesso in magistratura. Anche in questo caso la bussola è quella di una riduzione dei tempi di decisione dei processi, in questo caso attraverso un alleggerimento dei carichi di lavoro dei magistrati per concentrare le attività delle toghe sui punti della controversia maggiormente suscettibili di approfondimento giuridico. L'ipotesi di fare ricorso a un decreto legge da approvare definitivamente entro l'estate è favorita in fondo dalla sostanziale neutralità della materia e delle soluzioni rispetto alla maggioranza che sostiene il Governo. A differenza delle tensioni che caratterizzano la gran parte delle misure penali, un intervento di riduzione dell'emergenza civile dovrebbe trovare l'appoggio sia del Pd sia del Pdl. Giovanni Negri Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 2 aiga CORRIERE ECONOMIA TRIBUNALI. LA CORSA (PERICOLOSA) PER SALVARLI Rassegna Stampa di Sergio Rizzo S C‟è chi, come la parlamentare democratica Rosanna Filippin, rigetta i sospetti di voler affossare tutto, spiegando che è necessario «salvaguardare sei tribunali nazionali» che sarebbero soppressi da una riforma frettolosa e pasticciata: fra questi anche quello di Bassano del Grappa, la sua città. E non, tiene a precisare, per orgoglio personale o localismi d`altro tempo. Ma perché, è convinta, la chiusura «costerebbe più quattrini di quanti ne farebbe risparmiare». C`è invece chi sostiene l`esatto contrario, come i giudici di Magistratura democratica, corrente certo non ostile al Pd. La presidente del tribunale di Massa Carrara Cristina Failla, per esempio, argomenta che rinviando tutto di un anno, come chiedono molti parlamentari di quasi tutti gli schieramenti, si continuerebbe inutilmente a pagare l`affitto della sede giudiziaria di Pontremoli. Mentre il magistrato della procura di Sanremo, Marco Zocco, paventa un «disastro organizzativo». Chi ha ragione? Di certo c`è che la legislatura, anziché con un colpo di acceleratore, parte sul fronte della giustizia con un colpo di freno che preoccupa anche il nuovo Guardasigilli Anna Maria Cancellieri. «Uno stop o un differimento improvviso, a ridosso dell`entrata in vigore della riforma finirebbe per provocare il caos negli uffici giudiziari e il disorientamento dei cittadini», ha dichiarato. Ricordando come la legge contempli la possibilità di «disposizioni integrative e correttive», concedendo per questo due anni di tempo. Ma non il rinvio della partenza. La storia. La riforma di cui si parla è quella prevista dalla legge approvata a fine 2011 che ha stabilito la chiusura e l`accorpamento di 31 tribunali, 220 sezioni distaccate e ben 667 uffici del giudice di pace. Con risparmi considerevoli. Già arrivarci non è stato facile: la battaglia parlamentare è stata aspra, e si è conclusa con il salvataggio di alcuni uffici. E` il caso dei giudici di pace di Portoferraio sull`isola d`Elba, e poi quelli delle isole di Pantelleria, Capri, Ischia, La Maddalena, Lipari e Procida. Non è bastato. Da Orvieto a Bassano del Grappa, come abbiamo visto, fioccano le lamentele. Mentre nelle stanze del ministero della Giustizia i tecnici si affannano a spiegare che una nave così imponente, una volta messa in movimento, si può fermare solamente affondandola. Gli effetti. Per prima cosa, il personale. In previsione dell`entrata in vigore della riforma, fissata per il 13 settembre prossimo, sono state già approvate le relative piante organiche. Il Consiglio superiore della magistratura ha cessato di coprire i vuoti che si sono creati negli uffici giudiziari soppressi già a partire dal momento in cui i decreti sono stati approvati, il 13 settembre 2012. Senta contare i magistrati che hanno chiesto e ottenuto il trasferimento dalle sedi che devono essere chiuse. Idem per gli altri dipendenti. C`è poi il problema delle udienze. Siccome i processi in calendario dopo il 13 settembre del 2013 devono svolgersi nelle sedi cui gli uffici giudiziari soppressi sono stati accorpati, ecco che gran parte delle udienze sono state già fissate. Per non parlare delle citazioni, dei rinvii a giudizi e altro. Inevitabilmente un rinvio comporterebbe la necessità di mandare migliaia di nuove notificazioni, con tutti i possibili disguidi del caso. Compreso l`allungamento abnorme dei tempi dei procedimenti (dei quali già ora non possiamo andare fieri) e addirittura il «rischio altissimo», denuncia sempre Magistratura democratica, «di prescrizioni di massa». Ancora. Dal settembre dello scorso anno sono già partite istruzioni ministeriali che insieme alle delibere del Consiglio superiore della magistratura relative agli organici hanno già di fatto svuotato di funzioni le sedi distaccate in procinto di essere soppresse. Ancora più caotici potrebbero essere gli effetti del rinvio, sostengono gli esperti del ministero della Giustizia, sugli uffici dei giudici di pace, per cui sono siate già istruite circa 200 istanze di salvataggio avanzate dagli enti locali disposti ad accollarsene il costo. Proprio i costi rischiano di essere il problema più rilevante. Perché l`approvazione della riforma ha già determinato tagli consistenti alla dotazione finanziaria del ministero della Giustizia, che in caso di un rinvio bisognerebbe ripristinare. Ma con quali soldi? Tanto più considerando che il personale amministrativo, ormai ridotto a meno di 37 mila unità, ha ben 7 mila posti vacanti. Sul piano internazionale, poi, tutto questo non renderebbe certo più smagliante l`immagine di un Paese messo ripetutamente sotto accusa proprio per le gravi carenze della sua giustizia. Non è un Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 3 aiga caso che fra le raccomandazioni di Bruxelles recapitateci contestualmente alla chiusura della procedura d`infrazione per deficit eccessivo ci sia anche questo capitolo. Rassegna Stampa S Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 4 aiga ITALIA OGGI CASSA FORENSE: LE REGOLE PER CHI GUADAGNA MENO DI 10 MILA Rassegna Stampa S AVVOCATI, MAXISCONTO SUI CONTRIBUTI MINIMI Sab. 8 - Aliquota soggettiva minima ridotta a metà per i primi cinque anni di iscrizione «indipendentemente dall'età», mentre il dimezzamento di quella integrativa è esteso «a un ulteriore quinquennio». E a chi non supera la soglia reddituale di 10 mila 300 euro è concesso per un decennio di pagare il 50% del contributo soggettivo minimo obbligatorio. È pronto il regolamento con cui la cassa forense attua l'art. 21 commi 8-9 della legge 247/2012 che, modificando l'ordinamento professionale degli avvocati, impone la contestuale iscrizione agli albi e all'istituto. E il suo «debutto» avverrà il 15 giugno, quando sarà posto al vaglio degli ordini e degli organismi di rappresentanza della categoria. Fra i punti salienti del testo, anticipati il mese scorso durante la Giornata della previdenza (si veda ItaliaOggi del 17/05/2013) vi è l'opportunità, per iscritti agli albi una volta inseriti nelle liste della cassa di giovarsi, «su base volontaria», della retrodatazione dell'iscrizione all'ente «per gli anni di appartenenza all'elenco dei praticanti abilitati al patrocinio sostitutivo»; in via transitoria, invece, per coloro che alla data del 2 febbraio 2013 erano già presenti nell'albo, la retrodatazione può essere allungata «anche ai primi tre anni di iscrizione all'albo». Agevolazioni previste poi per i legali che, al momento della registrazione, abbiano compiuto il 40° anno d'età, beneficiari del «pagamento di una speciale contribuzione pari al doppio dei contributi minimi, soggettivo ed integrativo, dell'anno di presentazione della domanda per ciascun anno a partire da quello del compimento del 39° anno di età, fino a quello anteriore alla decorrenza di iscrizione, entrambi inclusi». Simona D'Alessio Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 5 aiga ITALIA OGGI CF, IL NOVE SETTEMBRE IL RINNOVO DEI VERTICI Rassegna Stampa S Sab. 8 - Elezioni per il rinnovo dei vertici di cassa forense il 9 settembre. E non a novembre, come l'ente previdenziale aveva deciso, ricevendo il semaforo rosso del ministero del welfare che reclama lo svolgimento della tornata in questo mese, quando scadrà il mandato del comitato dei delegati (si veda ItaliaOggi di ieri). Alberto Bagnoli, presidente dell'istituto, inviata una comunicazione ufficiale ai consigli degli ordini, afferma che «la data del 18 novembre era stata scelta non certo per procrastinare il confronto elettorale all'interno dell'avvocatura, ma per cercare di risolvere tempestivamente», entro l'anno di tempo assegnato dalla riforma professionale (legge 247/2012) la questione del regolamento di attuazione previsto dalla normativa che, ricorda, sancisce il principio della coincidenza tra iscrizione all'albo e alla cassa, «un principio che ci ha imposto di individuare le opportune modalità per inserire nel sistema quasi 60 mila avvocati» che fino ad oggi non figurano negli elenchi, a causa dei «redditi troppo bassi». Un problema che, incalza, «pur prendendo atto delle ragioni tecniche esposte dal ministero» e «prontamente recepite», rimane sul tavolo, poiché le nuove regole rischiano «di subire ritardi legati ai tempi procedurali» del voto. Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 6 aiga IL SOLE 24 ORE GLI AVVOCATI CAUTI SUL PIANO ANTI ARRETRATO Rassegna Stampa S All'avvocatura piace l'idea della task force con l'ambiziosa mission di affrontare il "mostro" rappresentato dalle 480mila cause arretrate. Anche se c'è chi teme che si ripetano i fallimenti del passato. «Troviamo positiva la proposta anticipata dalla stampa (si veda «Il Sole 24 Ore» del 9 giugno) di una task force con 400 ausiliari nelle Corti di appello - spiega il presidente dell'Organismo unitario dell'avvocatura Nicola Marino – lo stesso vale per l'attenzione ai requisiti di qualità e il coinvolgimento dei giovani avvocati nell'ufficio del giudice. Ci auguriamo solo che non sia, come in passato, un meccanismo di rottamazione dei diritti dei cittadini, che ci sia, inoltre, la necessaria copertura economica senza ulteriori aumenti del contributo unificato. Deve essere il primo tassello di un processo più ampio di modernizzazione del sistema giustizia con il coinvolgimento dell'avvocatura, non una scorciatoia figlia dell'emergenza». Più o meno sulla stessa linea il presidente dell'Associazione avvocati italiani Maurizio de Tilla, che ritiene il reclutamento straordinario la strada giusta anche per anticipare i tempi delle decisioni nel secondo grado. Il presidente dell'Anai chiede però che si tratti di ausiliari, selezionati indipendenti ed adeguatamente retribuiti. Non si lascia poi sfuggire l'occasione per ricordare al ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, l'opportunità di prorogare di almeno un anno la geografia giudiziaria. Richiesta a cui non si associa il presidente dei civilisti Renzo Menoni che, in controtendenza con il resto dell'avvocatura, appoggia la riforma. Le sue perplessità le riserva tutte al progetto di smaltimento dell'arretrato civile. «Sono vent'anni che si fanno interventi urgenti annunciati come risolutivi e si finisce per peggiorare la situazione - spiega il presidente dell'Unione camere civili italiane - avevamo chiesto l'istituzione di una Commissione ristretta composta da avvocati e magistrati, ma sembra in arrivo l'ennesimo intervento dall'alto». Per Menoni i punti deboli del progetto sono le scarse risorse finanziarie e l'assenza di adeguati riconoscimenti ai "cavalieri" che tentano l'impresa. «Quando non hai soldi devi dare delle motivazioni forti - afferma Menoni – i magistrati che si vorrebbero arruolare hanno, buon per loro, ottime pensioni, non so quanti sono disposti a smaltire una pratica per 200 euro. Lo stesso discorso vale per i professori universitari». Diverso potrebbe essere per gli avvocati, una folla di 250mila professionisti. «Se si punta ad avere avvocati di buon livello è necessario pensare a loro non come delle ruote di scorta sostiene il numero uno dei civilisti - se non si possono dare soldi bisogna dare incarichi di prestigio. Sarebbe ragionevole cercare soluzioni condivise, altrimenti sarà un altro buco nell'acqua». Al presidente dei giovani avvocati, Dario Greco, piace l'idea di supportare l'ufficio del giudice. Di più se dietro compenso. «Abbiamo sempre pensato che l'ufficio del giudice potrebbe essere un'opportunità non solo per i tirocinanti ma anche per gli avvocati neo abilitati - chiarisce il presidente dell'Aiga - se il ministero si impegna può pensare anche a delle borse di studio o a uno "stipendio" da pagare con i fondi europei. Da Bruxelles non prendiamo solo i rimproveri per i ritardi, cerchiamo di usufruire anche dei finanziamenti previsti per le best practices». Il presidente dell'Associazione nazionale avvocati, Ester Perifano, fa i suoi conti e decide che si può fare di più. «Sulla base di quello che si legge con 400 giudici per smaltire metà dell'arretrato ci vorranno 6 anni. Se si impiegassero 800 giudici il tempo sarebbe ridotto e tre anni lasciando immutata la spesa. Poi – conclude Perifano - direi di fare molta attenzione alle incompatibilità». Patrizia Maciocchi Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 7 aiga IL SOLE 24 ORE PREVIDENZA. LE AGEVOLAZIONI PER I LEGALI SOTTO I 10MILA EURO DI REDDITO Rassegna Stampa ALLA CASSA QUOTA DIMEZZATA S La Cassa forense taglia di un ulteriore 50% il contributo minimo previsto per l'iscrizione di chi non raggiunge i 10 mila 300 euro l'anno. Il beneficio, messo nero su bianco in una bozza di Regolamento, dura 10 anni con la possibilità di integrare il versamento per evitare che si dimezzi anche il riconoscimento dei mesi di iscrizione: 6 anziché 12. «Se nessuno si mette di traverso spiega il presidente della Cassa forense Alberto Bagnoli - il Regolamento dovrebbe essere approvato entro l'estate. Poi tocca al ministero». La bozza sarà presentata 15 giugno in un'assemblea aperta a Ordini, Oua e Cnf. Il Regolamento è destinato a spianare la strada dell'iscrizione ai 56 mila avvocati rimasti fuori dalla Cassa, prima della riforma, perché sotto il reddito di 10 mila euro. Un passo che preoccupava, oltre all'avvocatura timorosa per la tenuta dei conti, anche i diretti interessati, spaventati dai nuovi oneri. Questi ultimi sono però rassicurati, come promesso (si veda «Il Sole 24 Ore» del 31 maggio) la Cassa ha previsto delle agevolazioni ad hoc. «Il documento ci convince – spiega il presidente dei giovani avvocati Dario Greco –, perché viene incontro alle nostre esigenze e ci concede la possibilità di recuperare». Resta da risolvere il problema voto. L'Aiga non accetta la decisione di tagliare fuori i 56 mila dalla prossima tornata elettorale di settembre. Il presidente della Cassa comprende le ragioni del disagio e si augura, sul punto un intervento chiarificatore del ministero. Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 8 aiga IL SOLE 24 ORE CONTO ALLA ROVESCIA PER LE NUOVE REGOLE DEL CONDOMINIO Rassegna Stampa S Deleghe, quorum e amministratore: primi effetti già da martedì 18 giugno. Sono serviti sei mesi per farla entrare in vigore, ma il 18 giugno la riforma del condominio entrerà subito nel vivo. Sono tante le novità in partenza martedì della prossima settimana, destinate a rivoluzionare i rapporti tra amministratori e condomini fin dal primo giorno. A partire dalle modifiche al Codice civile che investiranno le assemblee condominiali. Gli amministratori, intanto, dovranno fare attenzione alle regole per la convocazione: la nuova versione del Codice civile impone l'avviso con raccomandata, Pec, fax o consegna a mano. E chi continuerà a utilizzare l'avviso "a voce" rischia seriamente di incappare nei ricorsi avviati dai condòmini dissenzienti o assenti. Le assemblee del 18 giugno saranno poi le prime a dover tenere conto dei nuovi limiti alle deleghe. Che dovranno per forza essere date in forma scritta (addio, quindi, alle telefonate dell'ultimo minuto agli assenti) e non potranno più essere affidate all'amministratore, per nessun tipo di votazione. Inoltre, negli edifici in cui i condòmini sono più di venti, ogni delegato non potrà rappresentare più di un quinto dei comproprietari e del valore dell'edificio (vale a dire 200 millesimi). Una norma che potrebbe complicare parecchio le cose negli edifici più grandi, con effetti paradossali dove un unico soggetto possiede più di 200 millesimi. Sempre in assemblea, diventerà un po' più semplice far passare le decisioni "ordinarie". Finora, infatti, è stato necessario raccogliere i voti di un terzo dei partecipanti al condominio che rappresentino almeno un terzo del valore dell'edificio, espresso in millesimi. Ma dal 18 giugno – fermo restando il limite di un terzo del valore – basterà il voto favorevole della maggioranza dei presenti. Questo dovrebbe semplificare il raggiungimento del quorum soprattutto nei grandi palazzi dove la partecipazione è tradizionalmente scarsa e ci sono alcuni proprietari che possiedono diversi alloggi (anche se per la validità della seduta dovranno comunque esserci almeno un terzo dei condòmini). Dall'entrata in vigore della riforma, poi, la nomina dell'amministratore sarà nulla senza accettazione, un passaggio che prima non era richiesto e al quale dovrà accompagnarsi la presentazione da parte del professionista del proprio compenso analitico. L'obiettivo è aumentare la trasparenza e la concorrenza, ma per questo i preventivi dovrebbero essere presentati prima della deliberazione e – soprattutto – strutturati secondo voci confrontabili, cosa che spesso non avviene. Al momento dell'incarico, l'assemblea potrà anche pretendere che l'amministratore sia assicurato: in pratica, la nomina potrà essere subordinata alla presentazione ai condòmini di una polizza individuale di responsabilità civile per gli atti compiuti nell'esercizio del mandato. E i massimali dovranno essere adeguati se nel corso del suo mandato l'assemblea delibererà dei lavori straordinari. Cristiano Dell'Oste Valentina Maglione Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 9 aiga IL CORRIERE DELLA SERA «TRIBUNALI, SCANDALOSO RINVIARE LA RIFORMA» Rassegna Stampa Interviene Napolitano, ma la commissione Giustizia non si ferma Iter veloce per il ddl costituzionale: prima approvazione entro luglio S ROMA - Le parole di Giorgio Napolitano scuotono la politica e la magistratura. Il Presidente parla di «scandalo» di fronte a chi vorrebbe rimettere in discussione la riforma dei tribunali. Ed è un monito per la commissione Giustizia del Senato che intende rivedere il progetto. Ma, rivolgendosi ai giovani magistrati tirocinanti ricevuti al Quirinale, Napolitano è altrettanto severo sul loro lavoro: «Indipendenza, imparzialità ed equilibrio nell`amministrare la giustizia sono più che mai indispensabili in un contesto di persistenti tensioni e difficili equilibri sul piano sia politico sia istituzionale». Auspicando poi che il Csm «non sia solo un organo di mera difesa, ma di autogoverno». Come dire, dal Colle è arrivato un altro richiamo alle toghe e al plenum di Palazzo dei Marescialli, di cui il capo dello Stato è presidente. Nella stessa cornice poi l`attenzione si è spostata sulla Consulta: «Il Paese ha oggi grande bisogno di punti di solido riferimento nella capacità di vigilanza e di intervento della magistratura... ciò vale anche pensando all`indispensabile, effettivo e conseguente riconoscimento del ruolo del giudice delle leggi, di quella Corte costituzionale che è anche chiamata ad arbitrare i conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato». Poi il capo dello Stato ha rivolto la sua attenzione al Parlamento: «Sarebbe inammissibile e scandaloso voler rimettere in qualsiasi modo in questione per ciechi particolarismi anche politici la già deliberata revisione delle circoscrizioni giudiziarie». Parole che hanno innescato reazioni di segno opposto. Sulla riforma che taglia decine di tribunali e centinaia di uffici del giudice di pace, e che andrà a regime a settembre, la commissione Giustizia del Senato ha risposto rilanciando una nuova proposta al governo: «Se il ministro Cancellieri è favorevole a varare un decreto legislativo correttivo, che contenga anche un rinvio di 3 o 4 mesi dell`entrata in vigore della riforma, la nostra proposta di legge sulla proroga di un anno può essere accantonata», ha detto Giacomo Caliendo (Pdl). Sono sulla stessa linea la Lega, il socialista Enrico Buemi, Felice Casson del Pd e Mario Giarrusso del M5S: così oggi, all`unanimità, la commissione potrebbe varare una mozione per impegnare il governo a «correggere e ritardare la messa a regime» della riforma. La Guardasigilli Anna Maria Cancellieri, che ieri ha incontrato Napolitano, ha convocato per il 18 giugno i capigruppo della maggioranza ma da via Arenula fanno già sapere che «i margini di manovra sono stretti». Sulle riforme - che Napolitano ieri ha definito «ineludibili» - invece governo e Parlamento ora corrono. Il ministro Dario Franceschini ha stimato che entro luglio il ddl costituzionale del governo dovrebbe esser approvato in prima lettura, sia alla Camera sia al Senato. Qui il provvedimento (numero 813, relatore Anna Finocchiaro) inizia il suo iter in commissione già domani. E anche il ministro Gaetano Quagliariello fissa un nuovo timing per il Pdl: «Quattro mesi per fare le riforme altrimenti ce ne andiamo». Dino Martirano Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 10 aiga LA STAMPA RINNOVARE IL SISTEMA DELLE SANZIONI Rassegna Stampa S Carlo Federico Grosso Anna Maria Cancellieri, appena insediata al Ministero della Giustizia, aveva dichiarato che il problema carcerario sarebbe stato al centro della sua attenzione. E` stata di parola. Nel corso di una sua audizione al Senato ha annunciato, qualche giorno fa, un decreto legge per limitare gli ingressi e favorire le uscite di chi sta scontando l`ultima parte della pena, l`apertura a breve di nuove strutture per un totale di 4000 posti, la riapertura (se possibile) di alcune strutture in disuso. E in prospettiva, modifiche alle leggi (già programmate dal ministro Severino) in tema di misure alternative alla detenzione e di depenalizzazione dei reati bagatellari in grado di renderle ancora più incisive. Benissimo. Non vi è dubbio che il problema del sovraffollamento delle carceri sia ineludibile: per una ragione di elementare rispetto dei principi costituzionali di umanità e di funzione rieducativa delle pene, e per evitare che l`Italia continui ad essere incalzata dalla giurisdizione europea sul terreno della violazione dei diritti fondamentali della persona. E` d`altronde evidente che strutture carcerarie pensate per contenere 45.000 detenuti, e che sono costrette ad ospitarne quali 66.000, non sono in grado di assicurare condizioni civili di convivenza alla popolazione ristretta e la piena realizzazione (nonostante gli sforzi di talune amministrazioni penitenziarie) di principi cardine della «rieducazione» quali il lavoro e l`istruzione. L`obiettivo delle misure programmate dal Ministero è, evidentemente, raggiungere (attraverso un contemporaneo doppio intervento: sul terreno della riduzione delle «occasioni» di carcerizzazione e sull`aumento del numero dei posticarcere) un rapporto più equo fra capienza degli istituti penitenziari e popolazione concretamente detenuta. L`interrogativo è tuttavia ancora una volta, oggi come ieri, se esse siano davvero in grado di conseguire il risultato prefisso. In ogni caso, da qualche parte bisogna pur cominciare. Questo precisato, mi siano consentite alcune parole volte a giustificare comunque la parte delle misure ipotizzate dal ministero che mirano a diminuire la popolazione carceraria attraverso una più ampia utilizzazione di pene non detentive o, addirittura, di sanzioni non penali (depenalizzazione). Qui non si tratta, semplicemente, di migliorare le condizioni della vita carceraria, ma di dare corpo nel nostro Paese ad un sistema sanzionatorio profondamente rinnovato, aderente ai più recenti orientamenti della scienza penalistica e della politica criminale: nel quale la sanzione penale costituisca l`estrema ratio di protezione giuridica, ed all`interno del sistema penale il carcere costituisca a sua volta l`estrema ratio di sanzione, da impiegare soltanto quando non siano utilmente utilizzabili sanzioni diverse. Naturalmente, la detenzione carceraria dovrà continuare a colpire i reati più gravi o i delinquenti pericolosi; ma quando il delinquente non desta allarme sociale ed il reato non è particolarmente grave, bene potrà il carcere essere sostituito da detenzioni domiciliari, da interdizioni da uffici o attività, da lavori di pubblica utilità, da pesanti pene pecuniarie. Ritornando al problema carcerario, ho comunque qualche dubbio che le misure ipotizzate dal Ministro, pur in sé apprezzabili, siano davvero in grado di fronteggiare adeguatamente, e soprattutto in tempi rapidi, il problema del sovraffollamento. Ed allora, ancora una volta, si propone, prepotente, il tema della amnistia e dell`indulto, l`unico strumento che sarebbe davvero in grado di garantire, a breve, assieme ai provvedimento programmati, una (sia pure temporanea) forte diminuzione della popolazione carceraria. Ma avrà il coraggio, il Parlamento, di farsi finalmente carico di questa difficile «questione»? Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 11 aiga Rassegna Stampa S ITALIA OGGI TIROCINIO VECCHIO STILE Nuovo modello soltanto da gennaio 2015 Nuovo tirocinio forense a regime dal 1° gennaio 2015. Le novità previste dalla riforma forense, fatta eccezione per la durata della pratica ridotta a 18 mesi, non sono infatti applicabili per i due anni successivi dall'entrata in vigore della legge n. 247/2012. Lo ha chiarito il Consiglio nazionale forense in un parere inviato ai presidenti dei Consigli dell'ordine tramite la circolare n. 11-C-2013 del 7 giugno scorso. La Commissione consultiva del Cnf ha adottato anche un secondo parere sul giuramento del praticante abilitato alla luce della nuova disciplina. Il nuovo tirocinio. L'Unione lombarda degli ordini forensi ha formulato una serie di quesiti tutti riconducibili al tema dell'applicabilità immediata o meno delle disposizioni sul tirocinio per l'accesso alla professione forense contenute nella legge n. 247/2012, e in particolare all'art. 48. La risposta del Cnf, formulata nel parere n. 32/2013, è nel senso dell'inapplicabilità nell'immediato della disciplina, salvo la norma sulla durata del tirocinio. «La conclusione», si legge nel parere, «è autorizzata dalla stessa formulazione dell'art. 48 della legge in commento secondo il quale fino al secondo anno successivo alla sua entrata in vigore «(_) l'accesso all'esame di abilitazione all'esercizio della professione di avvocato resta disciplinato dalle disposizioni vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge, fatta salva la riduzione a diciotto mesi del periodo di tirocinio». Le nuove norme, tra l'altro, richiedono «una concretizzazione contenutistica di stampo attuativo cui deve provvedere il ministro competente ai sensi dell'art. 41, comma 13 che prevede l'adozione di un decreto ministeriale per la regolamentazione degli aspetti lì precisamente indicati». L'Unione ha formulato poi un quesito in relazione all'obbligo di iscrizione nel registro dei praticanti di coloro che frequentano le scuole di specializzazione per le professioni legali. La Commissione del Cnf richiama quindi il parere n. 27/2010 «nel quale si è preso atto dell'orientamento consolidato della giurisprudenza amministrativa che, a fronte del diploma di specializzazione, non ritiene necessaria la maturazione di un effettivo biennio di iscrizione nel registro dei praticanti. Si ritiene pertanto», conclude la Commissione, «che il diploma di specializzazione valga a sostituire un anno di tirocinio a prescindere dalla contestualità, o meno, della frequenza della scuola rispetto all'iscrizione nel registro dei praticanti». Il giuramento. Riguardo all'istituto del giuramento del praticante abilitato al patrocinio (previsto dal rdl n. 1578/1933) a seguito dell'entrata in vigore della riforma dell'ordinamento forense, che non contiene espresse disposizioni in merito, la Commissione afferma che, dall'entrata a regime della disciplina, «sembra preferibile una soluzione interpretativa basata sull'applicazione analogica al praticante abilitato della disciplina dell'impegno solenne prevista per l'avvocato». Quindi, a partire dal 1° gennaio 2015, «si ritiene che anche il praticante abilitato debba assumere l'impegno solenne innanzi al Coa al pari dell'avvocato». Gabriele Ventura Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 12 aiga ADNKRONOS PALMA, RIFORMA TRIBUNALI PARTIRÀ CON POCHI CORRETTIVI Rassegna Stampa Se Cancellieri promuove riunione del 18/6 sa che sono necessari S Roma, 12 giu. (Adnkronos) - "La riforma dei tribunali deve partire: condivido in pieno le parole del ministro Cancellieri e del Presidente Napolitano". Lo dice Francesco Nitto Palma, presidente della commissione Giustizia del Senato, dove l'invito del Guardasigilli ai capigruppo di maggioranza e ai presidenti delle commissioni per un tavolo il prossimo 18 giugno ha prodotto la messa in stand by di un documento che i capigruppo stavano preparando con i puntini sulle 'i' contro la riforma delle circoscrizioni. "Nel promuovere la riunione -ha aggiunto Palma- il ministro rileva la necessita' di piccoli interventi correttivi rispetto al decreto legislativo e credo che responsabilita' della politica sia quella di proporre al ministro i correttivi per far decollare la riforma il 13 settembre prossimo". Senza alcuna proroga, dunque, come invece rischiava di profilarsi in caso di stallo nell'interlocuzione con il Guardasigilli. Nitto Palma ricorda che "siccome la riforma delle circoscrizioni giudiziarie e' stata fatta dal governo Berlusconi, con il sottoscritto ministro della Giustizia, e' chiaro che io e il Pdl non possiamo che sostenere la partenza della riforma, con i pochi correttivi assolutamente necessari". (Red/Ct/Adnkronos) 12-GIU-13 16:05 Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 13 aiga Rassegna Stampa ITALIA OGGI In dirittura il decreto del ministro della giustizia UNO SVUOTACARCERI Obiettivo: a casa 4 mila detenuti S Porte del carcere pronte ad aprirsi per chi, in custodia cautelare, deve estinguere una condanna inferiore ai tre anni. Decurtazione (ulteriore) dello sconto di pena per la liberazione anticipata: scende da 45 a 60 giorni per ogni semestre di permanenza dietro le sbarre. E, per specifiche categorie di detenuti non pericolosi, nonché per i tossicodipendenti che non si siano macchiati di gravi reati, via libera all'assegnazione «a titolo volontario all'esecuzione di progetti di pubblica utilità». È pronto il decreto, che approderà nel Consiglio dei ministri della fine di questa settimana, con cui il Guardasigilli Annamaria Cancellieri intende sulla linea del suo predecessore Paola Severino (che aveva già stilato dei capitoli) alleviare il dramma del sovraffollamento nelle prigioni italiane: al 15 maggio, infatti, il totale dei reclusi è di 65 mila 891, di cui circa 23 mila stranieri e 18 mila 821 in eccesso rispetto alla capienza regolamentare in 206 strutture. E la Corte europea dei diritti dell'uomo ha recentemente condannato il nostro paese (dando un anno di tempo per risolvere il fenomeno), sottolineando la violazione dei diritti dei carcerati, trattenuti in spazi particolarmente angusti (si veda anche ItaliaOggi del 28/5/2013). Il testo si prefigge di diminuire la popolazione carceraria di 3.500-4.000 unità, secondo le prime stime (quindi, gli effetti, considerata la mole di detenuti, non sarebbero ad oggi pienamente risolutivi del problema), e punta ad alleggerire progressivamente la liberazione anticipata per coloro che daranno prova di volere partecipare ad un processo rieducativo: la riduzione del periodo, infatti, aumenta da 45 a 60 giorni per ogni sei mesi trascorsi in carcere. C'è, poi, la facoltà di «congelare» l'esecuzione della pena nei casi di detenzione domiciliare, in cui la pena non oltrepassi i 4 anni, così come si allarga il perimetro che comprende la possibilità di destinare il lavoro dei carcerati a opere utili alla collettività, prevedendo che specifiche categorie di detenuti non pericolosi possano cimentarsi in attività in base a «programmi aggiornati con frequenza semestrale e trasmessi al magistrato di sorveglianza». Infine, quando la pena residua da scontare, computando le detrazioni per buona condotta, non superi i 3 anni, o i 6 per i reati commessi da persone dipendenti dalla droga, il pm è tenuto a trasmette gli atti al magistrato di sorveglianza, affinché provveda «senza ritardo con ordinanza» alla riduzione della pena; stesso meccanismo, si legge nel provvedimento dei tecnici di via Arenula, riguardo alla custodia cautelare, per la quale si stabilisce che il pm debba trasmettere gli atti al magistrato di sorveglianza «per la decisione sulla liberazione anticipata». Simona D'Alessio Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 14 aiga ANSA RESPONSABILITÀ TOGHE, AL VIA DDL AL SENATO Rassegna Stampa S (ANSA) - ROMA, 12 GIU - Comincia l'iter del ddl sulla responsabilita' disciplinare dei magistrati. In Commissione Giustizia del Senato il relatore Felice Casson (Pd) ha svolto nel pomeriggio la sua relazione. Il provvedimento, spiega il parlamentare, punta a colmare una vuoto legislativo relativo alla sanzione delle esternazioni delle toghe ''che risultino palesemente in contrasto con idoveri di imparzialita', terzieta' e indipendenza richiesti per il credibile esercizio delle funzioni giurisdizionali''. Questa lacuna, si legge nella relazione, verrebbe colmata ''con una significativa riscrittura dell'articolo 3 del decreto legislativo n. 109 del 2006''. ''La nuova formulazione – si spiega – intende allinearsi alle indicazioni espresse in materia dal Presidente della Repubblica, eliminando dal testo originario 'spazi di discrezionalita'' che avrebbero potuto condizionare indebitamente la liberta' di manifestazione del pensiero da parte dei magistrati''. Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 15 aiga Rassegna Stampa S Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 16 aiga Agenda del Presidente GIUGNO 2013 Rassegna Stampa 07.06.2013 Convocazione assemblea OUA 7-8 giugno 2013 – LEGNANO MENFI (AG), Hotel Menfi Beach Resort 14.06.2013 “Azioni di contrasto alle infiltrazioni della „ndrangheta nella P.A. e nei circuiti economici locali” – REGGIO CALABRIA 15.06.2013 Incontro con le componenti dell‟Avvocatura – ROMA, Cassa Forense, Via Ennio Quirino Visconti, 6 19.06.2013 XXXII Congresso Nazionale Forense di Venezia – seconda convocazione comitato organizzatore – ROMA, CNF 19.06.2013 Presentazione Rapporto OCSE sulla Giustizia Civile – ROMA, Senato della Repubblica 28.06.2013 Consiglio Direttivo Nazionale di Salerno – SALERNO, Circolo Cannottieri Irno S Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 17 Eventi delle Sezioni aiga Rassegna Stampa GIUGNO 01.06.2013 Il sistema della previdenza forense – ROSSANO 04.06.2013 “Telematica e Giustizia o Giustizia Telematica” – PALERMO 05.06.2013 Incontro di studio Fondazione AIGA – FIRENZE 06.06.2013 Corso per delegati alle vendite e custodi giudiziari – TRANI 14.06.2013 “Azioni di contrasto alle infiltrazioni della „ndrangheta nella P.A. e nei circuiti economici locali” – REGGIO CALABRIA 14.06.2013 Corso di perfezionamento in diritto minorile e di famiglia – LECCE 14.06.2013 Il danno biologico di lieve entità – CASSINO 14.06.2013 I giovani sfidano la crisi: imprenditori e professionisti a confronto – NOLA 18.06.2013 Globalizzazione delle professioni: esperienze a confronto – ROMA 25.06.2013 Contratti on line e tutela del consumatore – MANTOVA S Associazione Italiana Giovani Avvocati Via Tacito 50 · 00193 Roma · [email protected] · http://www.aiga.it 18