Bolettino d´informazione CONTIGO nº18
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Bolettino d´informazione CONTIGO nº18
CONTIGO Nº 18. Luglio 2016 OPINIONE IN EVIDENZA “Il Convegno è stato un vero momento di apprendimento, professionalità, impegno… e soprattutto di aiuto alla sofferenza delle donne affette da malattie mentali” Un gruppo rappresentativo di suore e collaboratori della nostra Istituzione hanno partecipato a "Donne, Cultura e Salute Mentale", il primo Convegno franco-africano sulla Salute Mentale tenutosi a Dakar (Senegal) dal 9 all'11 maggio. Suore e collaboratori partecipano al Convegno di Dakar Dakar, la capitale del Senegal, ha ospitato la conferenza scientifica "Donne, Cultura e Salute Mentale". Evento di gran rilevanza, in quanto il primo di questo tipo ad essere organizzato in Africa sub sahariana, grazie al patrocinio dell'Ospedale di Sant'Anna di Parigi e l'Istituto di Ricerca e Psicopatologia dell'Apprendimento di Dakar. 1 CONTIGO L'impegno in tema di salute mentale Nei tre giorni del convegno, dal 9 all'11 maggio 2016, sono intervenute più di 100 persone provenienti da 21 paesi dell'Africa sub sahariana, dal Magreb e dall'Europa, in un contesto ospedaliero di incontro e comunione. Fra di loro, un gruppo di Suore Ospedaliere e collaboratori provenienti soprattutto dal continente africano. Le giornate del convegno hanno visto la presenza di importanti professori e specialisti in Salute Mentale e Scienze Sociali (psichiatri, psicologi, psicoanalisti, sociologhi, filosofi, antropologi, medici di altre discipline e altri professionisti "amateurs" impegnati in tema di Salute Mentale). I loro studi miravano ad analizzare i meccanismi socioculturali, economici, politici e strutturali che mettono in pericolo la salute mentale della donna. Fra i temi esposti, che sono stati argomento di riflessione e condivisione, le conoscenze e le strategie che potrebbero ridurre e/o alleviare la sofferenza e infine portare alla cura delle malattie mentali. Cerino Ngassam, infermiero a Douala, Camerun “I loro studi miravano ad analizzare i meccanismi socioculturali, economici, politici e strutturali che mettono in pericolo la salute mentale della donna” L'analisi ha chiaramente messo in evidenza che oggi le donne vivono in un contesto di grandi cambiamenti dovuti alla società moderna e postmoderna. Un contesto esigente e molto violento per la donna che si trova a dover affrontare nuove sfide, ruoli e funzioni sociali. Partendo da questa realtà, gli scambi e le riflessioni si sono focalizzati su conferenze, relazioni, dibattiti, workshop e presentazioni di casi clinici. Le varie attività sono state un punto di partenza per la valutazione degli obiettivi e delle misure di supporto eventualmente applicabili, in funzione delle situazioni psicologiche e psicopatologiche, comprese le tradizioni culturali e le nuove forme di vita della donna africana. Le sottotematiche oggetto dei workshop sono state le seguenti: "la dipendenza nella donna", "la disgregazione della famiglia nelle zone di conflitto armato", "la violenza sulle donne e sui bambini", "gli approcci antropologici e culturali per alleviare la sofferenza delle donne", "accoglienza e adozione di un bambino", "femminilità e adolescenza", "la sofferenza delle donne di fronte alle sfide della modernità in cui loro stesse e le famiglie sono coinvolte" Intervento clinico multidisciplinare Gli scambi di conoscenze sopraelencati hanno messo in evidenza la necessità di un intervento clinico multidisciplinare e integrativo. Tenendo comunque sempre presenti l'eterogeneità dal punto di vista clinico (considerare il carattere universale e particolare tra le culture, i sessi e gli individui), le uguaglianze e le differenze. In poche parole, valorizzare e rispettare particolarità e differenze nelle visioni del mondo, l'uso delle tecniche assistenziali 2 CONTIGO Chiusura e conclusioni Il giorno 11 maggio, durante la chiusura della Conferenza e in presenza del Ministro della Salute senegalese, sono state esposte le raccomandazioni principali emerse dal lavoro svolto: Martine Ngo Mahend Espérance Sona Swana e della conoscenza, adottando un atteggiamento di accoglienza e ascolto, di fronte al dolore, per meglio conoscere i meccanismi di sofferenza, riconoscendo le differenze e le particolarità sociali, culturali... per superare gli ostacoli e guidare il processo terapeutico. Più concretamente, per affrontare il tema della sofferenza mentale è necessario tenere in considerazione credenze individuali e universali su cui il nostro intervento possa fondarsi e avere un senso. Un punto molto importante da tener presente è quello di evitare di psichiatrizzare la sofferenza. La qualità, la ricchezza e la varietà dei lavori presentati ha suscitato fra il pubblico un'ampia discussione e uno scambio di esperienze, vista la diversità di approcci e contesti di intervento dei vari gruppi di interesse. È stato un vero momento di incontro, comunione, apprendimento, professionalità, impegno... e soprattutto di aiuto alla sofferenza del genere umano in generale e a quella delle donne affette da malattie mentali in particolare. Quando parliamo delle donne, parliamo anche dei bambini e della società in generale, in quanto l'equilibrio della famiglia dipende dall'equilibrio di ogni singolo membro. Comunità Ospedaliera Da notare l'importante partecipazione al Convegno dei membri della Comunità Ospedaliera (suore e collaboratori) e la qualità degli studi presentati: Workshop di Suor Esperanza Sona, infermiera e dirigente del centro di Kinshasa, Repubblica Domenicana del Congo. n n Poster di Cerino Ngassam, infermiere del centro di Douala, Camerun. 1. Promuovere un approccio di avvicinamento alla salute mentale che non si limiti al trattamento specifico dei sintomi della malattia. 2. Dare priorità alla prevenzione e alla sensibilizzazione sociale, focalizzandosi soprattutto sugli ambiti educativi e sui bambini in età scolare. 3. Conoscere e affrontare gli elementi sociali che influiscono sulla salute mentale, creando team multidisciplinari che comprendano tutte le discipline sociali. 4. Incentivare gli scambi in ambito di formazione, ricerca e cooperazione fra i paesi del nord e del sud del continente africano. Ringraziamo in modo particolare per la loro presenza le suore Martine Florence Ngo Mahend, psicologa nel centro di Mozambico e Andrea Calvo, Consigliera generale. La loro partecipazione agli incontri rappresenta per noi uno stimolo e un richiamo che ci aiutano a dare maggior visibilità alla missione e all'opera ospedaliera nel mondo della sofferenza psichica. Terminato il Convegno, noi suore e collaboratori abbiamo avuto l'opportunità di conoscere la missione portata avanti dall'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio delle città di Thies e Fatick, in collaborazione con la "scuola psichiatrica di Fann". È stato un momento di allegria, fratellanza e incontro con i nostri Fratelli, che lavorano affinché in questo angolo di mondo splenda la luce dell'ospitalità, quella dello spirito di San Giovanni di Dio e di San Benedetto Menni. Suore e collaboratori assistenti al Convegno 3 CONTIGO ISTITUZIONALE Nuovo Governo della Provincia dell'America Latina Il 18 luglio 2012 ha avuto inizio il progetto per la creazione di un'unica Provincia in America Latina. Da allora i lavori, gli incontri, i successi e le sfide sono parte integrante del cammino e dei tentativi di Unificazione. Gli anni sono passati e il 30 maggio 2016 si è aperto un nuovo capitolo della storia della nostra Istituzione. La Madre Superiora generale, Anabela Carneiro, ha comunicato la composizione del nuovo Governo Provinciale di America Latina, in quanto le tre strutture presenti in sette paesi dell'America Latina andranno a formare una sola Provincia, che agli effetti giuridici sarà funzionante dal 30 ottobre 2016. Il Governo incaricato di dirigere e motivare la nuova Provincia di America Latina è composto da 6 suore: Ernestina del Carmen Aros Alegría Superiora Provinciale Nata a Valparaíso, in Cile, è entrata a far parte della Congregazione nel 1985. È laureata in Infermeria all'Universidad Católica de Bolivia e la sua formazione interessa gli ambiti di pianificazione pastorale, gerontologia generale e formazione iniziale. La sua Viceprovincia di appartenenza è l’Argentina. Esperienza e servizi realizzati nella vita ospedaliera: ha sviluppato la missione ospedaliera nel campo dell'infermeria, nell'area della formazione come maestra di postulanti, novizie e juniores, e nel settore motivazionale come Superiora di Comunità in Cile, Uruguay, Bolivia e Coordinatrice di centro. Dal 2000 fino al 2006 è stata Madre Superiora Viceprovinciale dell'Argentina. Nel 2012 è stata nominata Delegata generale per portare avanti il processo di creazione di un'unica Provincia Canonica in America. Con quali disposizioni affronta il nuovo servizio conferitole dalla Congregazione? Con grande fiducia in Dio, nei nostri Fondatori e in ogni Sorella. Accettando le sfide, insieme alle sorelle del nuovo Governo in questa realtà di grande ricchezza multiculturale, estensione geografica e nel mezzo della crisi economica e sociale che stanno attraversando i paesi dell'America Latina e che ha avuto ripercussioni sulle nostre Opere Apostoliche. Accogliendo la forza dello Spirito che ci sta portando a Ricreare l'ospitalità in America Latina, dal nuovo paradigma della Vita Religiosa e dal grido delle persone con sofferenze psichiche, applicando i nuovi modelli di Motivazione e Governo, oltre che di Gestione dell'Opera Ospedaliera. Favorendo la comunione, partecipazione e comunicazione della Comunità Ospedaliera. 4 CONTIGO María Dolores Buitrago Ojeda Vicaria e prima Consigliera - Opera Ospedaliera Nata a Santander (Colombia), è entrata nella Congregazione nel 1970. Si è diplomata in infermeria superiore con studi specializzati in direzione ospedaliera. La sua Provincia di appartenenza è la Colombia. Esperienza e servizi realizzati nella vita ospedaliera: ha lavorato nel campo dell'infermeria. Nel servizio motivazionale come Consigliera locale, Vicesuperiora, Vicaria e come Superiora provinciale. Nayara Santana Seconda Consigliera - Formazione di Suore e Pastorale Giovanile Vocazionale Nata a Itapetinga Bahia (Brasile), è entrata nella Congregazione nel 1994. É diplomata in teologia (Clarentianum, Pontificia Università Lateranense, Roma), in Psicologia (Universidade de Minas Gerais, Brasile) ed ha una specializzazione in Dipendenza Chimica. La sua Viceprovincia di appartenenza è il Brasile. Esperienza e servizi realizzati nella vita ospedaliera: ha realizzato vari servizi motivazionali come Superiora, Vicesuperiora locale e Consigliera nella Viceprovincia del Brasile. Nel campo della motivazione vocazionale e della formazione iniziale come maestra di postulanti e novizie a livello interprovinciale in America Latina. Angélica Cleofé Flores García Terza Consigliera - Identità Istituzionale e Rapporti con i Collaboratori Nata a Sucre, capitale del dipartimento di Chuquisaca (Bolivia), è entrata nella Congregazione nel 1985. Vanta una formazione in contabilità Generale, Formazione iniziale e pianificazione pastorale. La sua Viceprovincia di appartenenza è l’Argentina. Esperienza e servizi realizzati nella vita ospedaliera: ha esercitato l'Ospitalità in vari Centri e Comunità della Viceprovincia di Argentina. A livello locale: è stata Madre Superiora di comunità e Dirigente di centro. Nel servizio motivazionale Viceprovinciale è stata impegnata come prima e seconda Consigliera; è stata coinvolta nella motivazione vocazionale e formazione iniziale delle suore in varie tappe: Maestra di Postulanti, Novizie e Juniores.. 5 CONTIGO Luz Uvaldina Campos Peralta, Economa Provinciale Nata nella Provincia di Cuenca (Ecuador), è entrata nella Congregazione nel 1994. È laureata in Scienze Politiche, Sociali e anche in Contabilità. La sua Provincia di appartenenza è la Colombia. Esperienza e servizi realizzati nella vita ospedaliera: ha esercitato l'ospitalità in ambito motivazionale come Vicesuperiora e Superiora locale, anche come economa provinciale, e ha collaborato con il coordinamento della pastorale giovanile a livello provinciale. Blanca Flor Guerrero Anganoy, Segretaria Provinciale Nata nella città di Pasto (Colombia), è entrata nella Congregazione nel 1993. È laureata in Scienze Religiose, diplomata in metodologia e pedagogia delle vocazioni per la vita religiosa e ha conseguito un master in amministrazione della salute. La sua Provincia di appartenenza è la Colombia. Esperienza e servizi realizzati nella vita ospedaliera: ha collaborato in ambito motivazionale in varie comunità come Vicesuperiora e madre superiora locale, oltre che alla formazione delle suore Juniores. Successivamente è passata a offrire il suo supporto dalla segreteria provinciale. Attività assistenziale in America Latina “Diversità, grandezza, potenzialità e interculturalità” La presenza ospedaliera in America Latina ha avuto inizio nel 1949 a Pasto in Colombia. Attualmente la Congregazione vanta 13 Centri propri, 2 reti di Salute Mentale e un'Opera di Inserimento, distribuiti in 7 paesi (Cile, Argentina, Uruguay, Brasile, Bolivia, Ecuador e Colombia). Il servizio ospedaliero viene effettuato da oltre 80 suore e circa 2000 collaboratori, le cui principali aree di intervento sono le seguenti: Salute Mentale, Psicogeriatria, Disabilità Intellettuale e Cure Palliative. Per rispondere alle necessità essenziali e urgenti delle persone vulnerabili presenti nel continente, le Suore Ospedaliere portano avanti una grande Opera Sociale effettuando vari servizi comunitari in parallelo con altre istituzioni pubbliche, private e/o ecclesiastiche. La Congregazione vanta anche 22 Centri non di sua proprietà, la maggior parte dei quali sono piccole strutture dedicate alla salute riabilitativa e preventiva. 6 CONTIGO Agnès Villepelet “Mi sono imbattuta nella sofferenza e nella povertà, ma anche in una generosità che non conosce limiti: quella delle Suore Ospedaliere che dedicano la loro vita a servire Cristo...” malati e le loro famiglie. Attualmente, grazie a questo servizio più di 2000 persone ricevono aiuto sanitario e sociale. Il tipo di sostegno varia in funzione delle necessità individuali di ogni persona: consulenze, visite a domicilio, aiuto nell'alimentazione, scolarizzazione... Agnès Villepelet, che ha collaborato come infermiera nella Clinica Oudinot dei Fatebenefratelli a Parigi, racconta la sua recente esperienza di 4 mesi come volontaria nell'Associazione "Vivere nella Speranza" gestita dalle Suore Ospedaliere a Dapaong in Togo. Che tipo di attività assistenziale svolge l'Associazione? L'Associazione "Vivere nella Speranza" aiuta i bambini e gli adulti malati di AIDS. In Africa questa malattia è altamente stigmatizzante e purtroppo porta frequentemente all'abbandono dei figli malati da parte dei genitori. Se i genitori sono malati e muoiono, i figli sono solitamente rifiutati dall'ambiente circostante, anche se non hanno contratto la malattia. Di fronte a una tale tragedia, nel 1999 le Suore Ospedaliere hanno dato vita a un nuovo servizio per aiutare i Di cosa ti sei occupata durante la tua permanenza a Dapaong come volontaria? Dal momento che l'Associazione ha due orfanotrofi, sin dal mio arrivo il mio lavoro è stato quello di offrire cure infermieristiche ai bambini, in particolare a quelli con il virus dell'HIV. Li accompagnavo agli appuntamenti col medico, somministravo loro medicine, curavo le loro ferite croniche... anche se la difficoltà maggiore era convincere i ragazzi a prendersi cura delle proprie medicazioni invece di andare a giocare a calcio. Ho anche collaborato nei servizi ambulatoriali. Due volte al mese, il personale dell'Associazione si reca nelle città di Bogou e Mango per seguire quei pazienti che sono stati già reintegrati nella società, ai quali viene somministrato un trattamento antiretrovirale. Quali sono state le maggiori sfide che hai dovuto affron- tare nello svolgere il tuo lavoro? Il materiale che avevo a disposizione era chiaramente molto più scarso di quello che avevo in Francia, e le condizioni igieniche erano molto limitate. Il mio lavoro era decisamente meno tecnico di quello che svolgo normalmente, tuttavia ho scoperto che si può fare tanto anche con pochissimi mezzi. L'Associazione si propone sfide importanti, cercando di fare quanto possibile perché le persone possano ricostruire la propria vita, nonostante tutte le difficoltà. Che cosa ti ha colpito di più di quest'esperienza? Il volontariato svolto in questo paese è stata per me un'esperienza che mi ha arricchito molto a livello umano e soprattutto un modo di vivere meraviglioso. Mi sono imbattuta nella sofferenza e nella povertà, ma anche in una generosità che non conosce limiti: quella delle Suore Ospedaliere che dedicano la loro vita a servire Cristo aiutando i malati e i bisognosi. Ho provato in prima persona che quello che diamo è molto poco rispetto a quello che riceviamo. In tutte le risorse dell'Associazione, nonostante tutte le avversità, regnano allegria e Misericordia. 7 CONTIGO Ospedale Aita Menni I Convegno Europeo di Giustizia Riparativa e Terapeutica Mikel Tellaeche, direttore dell'Ospedale Aita Menni L'Ospedale Aita Menni partecipa al I Convegno Europeo "Giustizia Riparativa e Terapeutica: verso modelli innovativi di Giustizia" che si è tenuto dal 16 al 18 giugno presso il Palazzo dei Congressi del Kursaal di San Sebastián (Spagna). Prima Unità di Psichiatria Legale Spagnola Alla fine del 2013, l'Ospedale Aita Menni delle Suore Ospedaliere di Mondragón (Spagna) ha inaugurato la prima Unità di Psichiatria Legale (UPL) del paese; destinata a persone con malattie mentali implicate in processi giudiziali dovuti a atti derivati dalla propria patologia. Da allora, il lavoro dell'ospedale è un chiaro esempio di come, una volta prese le opportune misure di sicurezza, si articola l'integrazione di questi pazienti nel sistema di salute in base ai bisogni assistenziali di ognuno di essi. Durante il Convegno, prestigiosi esperti in materia hanno affrontato i nuovi e più umani concetti di giustizia. La giustizia terapeutica coniuga l'applicazione della legge e l'assistenza nella salute mentale. Dal mondo giudiziario questo viene considerato il modo più consono per affrontare situazioni penali che interessano persone affette da dipendenze o malattie mentali. Iñaki Madariaga, responsabile dell'UPL Giustizia terapeutica nell'esecuzione penale In questo contesto, Mikel Tellaeche, direttore generale dell'Ospedale Aita Menni e Iñaki Madariaga, responsabile dell'Unità di Psichiatria Legale, hanno condotto il workshop "Giustizia terapeutica nell'esecuzione penale". Come spiegava Iñaki Madariaga, "il modello penitenziario classico sta assumendo un ruolo sempre più estraneo nei paesi giuridicamente più sviluppati". "È necessario procedere in questa direzione di intervento e indubbiamente la UPL di Aita Menni rappresenta un riferimento eccezionale. Se c'è qualcosa che rappresenta la giustizia terapeutica, quella è la nostra Unità". Aggiungeva inoltre che "il progresso all'interno dello Stato Spagnolo avverrà in funzione del progressivo collegamento dei fondi sanitari e di giustizia". Si stima che circa il 25% della popolazione carceraria presenta qualche tipo di malattia psichiatrica. Oggi in Spagna ci sono circa 470 persone affette da malattia mentale ricoverate in due ospedali psichiatrico-penitenziari. In tali centri, il modello di funzionamento si avvicina molto a quello di un carcere, mentre invece il modello della UPL di Aita Menni è più simile a quello di un ospedale specializzato in salute mentale. 8 CONTIGO Presenza Ospedaliera nella città di CHU HAI, Vietnam Ospitalità senza frontiere... Nel 1987 diviene ufficialmente operativa la Congregazione delle Suore Ospedaliere in Vietnam. Da quel momento, la vita religiosa ospedaliera nasce e cresce con forza in questo paese, grazie alla tempra umana e spirituale delle tre prime suore, purificate da molte sofferenze e avversità. Il 31 maggio 2007 il Vietnam diventa una Delegazione dipendente della Provincia di Barcellona. Questa nuova organizzazione rappresenta un nuovo impulso per la vita religiosa e la missione in Vietnam. L'accompagnamento della Provincia di Barcellona si estende alla vita religiosa delle suore nonché allo sviluppo della missione. Nel 2016, con la creazione della Provincia di Spagna, la Delegazione del Vietnam comincia a dipendere da questa nuova realtà. Sin dall'inizio, la missione portata avanti dalle suore in Vietnam si è focalizzata essenzialmente sull'assistenza ai bambini orfani e abbandonati con gravi disabilità fisiche e intellettuali. Non hanno mai ricevuto aiuti economici dal governo del Paese, vivono con il sostegno della Congregazione, le donazioni di alcune famiglie dei bimbi che vi vivono, delle persone che visitano la "Casa della Carità" e soprattutto del proprio lavoro. Hanno acquistato alcuni terreni dove coltivano riso, hanno un orto e un allevamento che permette loro di contare su qualche entrata. A Chu Hai, località di 6000 abitanti situata a circa 100km a sud-ovest di Ho Chi Minh, le suore hanno quattro case a disposizione: Chu Hai, Vietnam 9 La prima casa, una struttura semplice dove ebbe inizio la vita della Congregazione in questo paese, è stata ristrutturata di recente e vi dormono i bambini più grandi dell'orfanotrofio. n La seconda casa, più grande e di recente costruzione, accoglie e prepara i giovani alle chiamate di Dio e della vita ospedaliera, e vi vive anche la comunità di suore. Vi è inoltre un collegio con più di 40 bambini, di età comprese fra i 6 e i 16 anni, provenienti da zone rurali dove non avrebbero la possibilità di scolarizzarsi e ricevere l'istruzione di base, al quale hanno accesso in quanto residenti a Chu Hai. n n La terza casa è un centro in cui è data piena assistenza a 60 bambini e bambine con gravi disabilità intellettuali che sono stati abbandonati dalla famiglia. Qui ricevono non solo le cure di riabilitazione e medicina orientale, ma anche l'amore e la devozione materna delle suore. La quarta casa, conosciuta come "Casa della Carità", è di recente creazione e la sua missione è aiutare a combattere le malattie delle persone della zona. Le suore offrono loro dei trattamenti attraverso metodi tradizionali. n Le case di CHU HAI sono gestite da un totale di 38 suore. Non hanno collaboratori. In qualità di volontari, un medico si reca a visitare i bambini una volta alla settimana e un seminarista una volta al mese per offrire assistenza. Chu Hai, Vietnam Date importanti: agosto, settembre e ottobre Visita Canonica della Madre Superiora generale in India. Dal 17 al 27 luglio. 100 aniversario della Casa di Burgos (Spagna) 02.08.2016 n Termina la permanenza delle Giuseppine 2015-2016 a Ciempozuelos (Spagna). Agosto 2016 n Visita Canonica della Madre Superiora generale alla Provincia di Colombia e alla Viceprovincia di Argentina. Fine agosto, settembre e ottobre. n 75 aniversario della Clínica San Miguel di Madrid (Spagna) 12.10.2016 n n Maggiori informazioni e contatto [email protected] www.hospitalarias.org