La sicurezza energetica e il ruolo del gas naturale July 2015
Transcript
La sicurezza energetica e il ruolo del gas naturale July 2015
La sicurezza energetica e il ruolo del gas naturale 48 July 2015 Author: Emanuele Paolo Sicuro Language: Italian Keywords: Energy security Energy demand and supply Natural gas Natural resources ISSN: 2281-8553 © Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie ABSTRACT Energy security is one of the most relevant issues that governments and international organizations will face for years to come. The development of global dynamics of energy demand and supply have altered the international market. The relocation of energy demand from high-income economies to developing countries changed international geo-strategic balance, as well as assessments of environmental impact of industrial supply chain have led to reevaluation of the energy policies. The access to natural resources and their unequal geographical distribution have always been a factor of friction between countries; world energy markets continue to be vulnerable to disruptions by events ranging from geopolitical strife to natural disasters. International Energy Agency (IEA) defines energy security as the uninterrupted availability of energy sources at an affordable price. Historically, energy security was linked to oil supply. While oil supply remains a key issue, the increasing complexity of energy systems requires systematic and rigorous understanding of a wider range of vulnerabilities. Therefore, the focus on the natural gas market relates to the growing importance of this resource in the global energy mix. Considerable reserves, a good balance fixed costs/variable costs and low emissions in the combustion cycle made natural gas the most important resource for electricity generation. This report aims thus to describe the main aspects of energy security linked to the particular role of natural gas, the second energy source in Europe and the third one in the world. EMANUELE PAOLO SICURO Master’s Degree in International Relations, Sapienza – University of Rome. Collaborator of the “Geo-economics” Research Programme, IsAG, Rome. [email protected] Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie 2 1. Una definizione di sicurezza energetica Il tema della sicurezza è uno dei luoghi classici della riflessione politica, coniugato, di volta in volta, secondo i canoni propri dell’epoca di riferimento. Prima della nascita dello Stato moderno, il rapporto tra libertà e sicurezza era risolto all’interno dell’ordine gerarchico civile, in cui la dimensione oggettiva della protezione della collettività si fondeva con il diritto soggettivo della salvaguardia dei beni primari dell’esistenza1. Con la pace di Westfalia del 1648, la protezione della sicurezza divenne compito collettivo degli Stati nazionali, nel momento in cui all’ordine naturale o divino pre-moderno si sostituì il germe dello Stato di diritto. In tal senso è possibile guardare alle opere dei grandi interpreti dell’epoca moderna, Hobbes, Locke e Rousseau che, attraverso la chiave del contrattualismo, costruirono il paradigma della sicurezza nello Stato moderno. L’uomo esce dallo stato di natura facendo confluire i suoi diritti all’interno di uno spazio sociale che li legittima e li garantisce. Come sarà in grado di chiarire solo Kant, ecco che l’unico diritto originario dell’uomo è la libertà nella misura in cui essa si configura quale attributo qualitativo della stessa esistenza umana. In questo modo il tema della sicurezza, dal punto di vista oggettivo, viene ricollegato a quello della legalità formale e del controllo, mentre si configura come salvaguardia dello spazio individuale, da quello soggettivo. Con il passaggio dalla società borghese alla società di massa si assiste ad una dilatazione del bisogno di sicurezza, laddove l’allargamento dello spazio sociale, fisico e virtuale produce l’emergere di nuove paure2. Tuttavia, la necessità di ripensare le basi costituzionali del rapporto tra libertà e sicurezza, non riguarda soltanto la gestione dei nuovi rischi, ma anche la nascita di nuovi strumenti capaci di salvaguardare la libertà attraverso lo spostamento delle decisioni sugli individui. La sicurezza in questo senso non può che essere funzione del principio di libertà, garanzia dell’intreccio dei comportamenti che costituiscono l’esercizio delle libertà 3 individuali . In altri termini è possibile rinvenire nell’evoluzione del concetto di sicurezza, una nuova e più ampia configurazione degli stessi pubblici poteri nel momento in cui essi sono chiamati a svolgere nuovi compiti. La dimensione energetica del concetto di sicurezza può essere considerata l’asse di tale spostamento, da una rappresentazione tradizionale territoriale alla sua attuale concezione funzionale4. In tal senso la gestione della sicurezza si ricollega alla stessa qualità delle politiche pubbliche poiché investe tanto l’ambito infrastrutturale quanto l’allocazione e la gestione delle risorse, nonché la stessa imputazione delle responsabilità. Dati questi presupposti è possibile costruire una definizione di sicurezza energetica in grado di individuare il sistema di riferimento e le dimensioni delle azioni volte alla sua tutela. In altri termini, all’allargamento del concetto di sicurezza, in ragione dei nuovi orizzonti del rischio, è necessario inquadrare, da un lato, soggetto e oggetto di tale minaccia, dall’altro, gli strumenti idonei a contrastarla, sempre tenendo conto della sua specifica natura. Durante il secondo conflitto mondiale, la decisione di Winston Churchill di alimentare le navi inglesi con il petrolio anziché con il carbone al fine di renderle più veloci delle rivali tedesche, segna l’apertura del dibattito sulla sicurezza energetica. Tale scelta implicava la sostituzione di una risorsa la cui 1 4 P. Ridola, Diritti fondamentali: Un’introduzione, Giappichelli, Torino, 2006, p. 136. 2 C. Mongardini, Le dimensioni sociali della paura, Franco Angeli, Milano, 2004. 3 P. Ridola, op. cit., p. 144. www.istituto-geopolitica.eu A. Locatelli, Prefazione in M. Verda, Politica estera e sicurezza energetica: l’esperienza europea, il gas naturale ed il ruolo della Russia, Edizioni Epoké, Novi Ligure, 2012. www.geopolitica-rivista.org Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie 3 produzione era affidata al mercato interno, con un’altra che avrebbe dovuto essere importata. Ciò poneva una serie di interrogativi circa la sicurezza e l’affidabilità delle forniture, di fronte ai quali il Primo Ministro inglese rispose in questo modo: Da nessuna singola qualità, da nessun singolo processo, da nessun singolo Paese, da nessuna singola rotta e da nessun singolo giacimento dobbiamo dipendere. La sicurezza e la certezza del petrolio stanno nella varietà e nella varietà soltanto5. La diversificazione diviene così il pilastro della sicurezza degli approvvigionamenti. A partire da allora il mito dell’autarchia crolla e il commercio internazionale comincia ad essere inteso come driver di sicurezza. Le relazioni internazionali divengono il sistema di riferimento delle politiche energetiche, nella misura in cui il mercato delle risorse diviene un mercato globale complesso e, in virtù delle particolari caratteristiche del bene energetico, strategico per la salvaguardia della medesima sicurezza nazionale6. Il mercato dell’energia è rilevante sia dal punto di vista strumentale, poiché la filiera energetica può essere considerata un fattore abilitante per lo sviluppo economico costituendo la base di tutti i processi produttivi, sia poiché rappresenta di per sé un vasto mercato. Dal punto di vista metodologico è possibile definire l’energia una merce, nella misura in cui le viene attribuito un valore di scambio; ed un servizio, che apre lo spettro d’analisi agli obblighi di servizio pubblico, alle dinamiche di accesso alla rete ed alle normative sulla concorrenza. L’energia può essere considerata sia una risorsa sociale, ossia servizio di pubblica utilità, sia una risorsa strategica, enfatizzando gli aspetti geo-politici e di sicurezza nazionale collegati alla disomogeneità delle risorse nella 5 D. Yergin, Ensuring Energy Security, Foreign Affairs, vol. 85, n. 2, 2006, p. 69. 6 C. Stagnaro (a cura di), Sicurezza Energetica. Petrolio e gas tra mercato, ambiente e geopolitica, Rubbettino/Leonardo Flacco, Catanzaro, 2007, p. 73. www.istituto-geopolitica.eu localizzazione geografica. In tal senso la politica energetica diviene una funzione a più obiettivi e si presenta come compromesso all’interno di un sistema di preferenze fra i possibili obiettivi che una società, in un dato contesto storico, sceglie di perseguire. La dimensione sociale del concetto di energia si estrinseca laddove le condizioni materiali, politiche ed economiche, non già le preferenze soggettive, orientano le scelte del trade-off energetico. Le politiche orientate alla sicurezza non sono dunque gratuite, né tanto meno a costo negativo; pongono invece una serie di interrogativi in ordine alla scelta di misure e provvedimenti idonei a garantire un livello di sicurezza accettabile al minimo costo possibile. In tal senso la sicurezza energetica può essere definita efficacemente come la disponibilità di energia a prezzi ragionevoli. Tale definizione integra all’accessibilità delle risorse (Reliability) la ragionevolezza economica dei prezzi (Affordability)7. Inoltre, alla disponibilità materiale dell’energia, si affianca la garanzia che i meccanismi di prezzo di questo particolare bene siano sottratti da fluttuazioni eccessive ed imprevedibili. Quest’ultimo profilo è particolarmente significativo proprio per le peculiarità della domanda di energia: la sua rigidità nel brevemedio periodo si attiene all’insostituibilità dell’energia come bene, così come delle singole risorse tra loro; il costo principale dell’energia è proprio quello delle infrastrutture, e risulta dunque difficilmente ipotizzabile uno spostamento continuo da una risorsa all’altra in relazione all’andamento dei prezzi. I fattori di rischio sono molteplici, sia dalla parte dei consumatori, che da quella dei produttori di energia: 7 Vedi M. Verda, Una politica a tutto gas: sicurezza energetica europea e relazioni internazionali, Università Bocconi Editore, Milano, 2011; M. Verda, Politica estera e Sicurezza energetica, op. cit. www.geopolitica-rivista.org Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie 4 Rischio tecnico: incidenti di trasporto, aumento dei volumi trasportati da giacimenti remoti. Rischio criminale: possibili attentati terroristici. Rischio finanziario: fattore che si attiene soprattutto al breve periodo, dove le speculazioni sul mercato dei prodotti finanziari collegati all’energia possono causare forti disequilibri proprio in ordine alla rigidità della domanda. Prezzo del petrolio: anche quando i mercati finali sono diversi e la sostituibilità tra i beni energetici è bassa, l’oscillazione del prezzo del greggio può amplificare gli effetti destabilizzatori su tutto il mercato dell’energia. Contrazione dell’offerta: può essere dovuta ad un livello troppo basso degli investimenti, che, data la loro natura ciclica, per quanto riguarda il settore, possono causare nel medio periodo una carenza di capacità produttiva a fronte di un aumento della domanda; la contrazione può essere causata d’altra parte da un preciso intervento sul mercato dei Paesi esportatori, che adoperano il loro potere di mercato per aumentare prezzi e profitti. Contrazione della domanda: crisi economiche, politiche e ambientali. D’altra parte dal punto di vista delle dimensioni delle azioni volte alla tutela della sicurezza energetica è possibile individuare tre profili tra loro integrati: Tecnico: si attiene alla resilienza delle infrastrutture energetiche, cioè alla loro capacità di resistere in condizioni di emergenza. Il rafforzamento di tale parametro attiene allo sviluppo tecnologico e alla diversificazione delle infrastrutture di importazione, nonché delle risorse impiegate. In questo senso la resilienza delle infrastrutture energetiche di un Paese non può prescindere dalla definizione di 8 standard di sicurezza adeguati per gli impianti ed altresì da una certa capacità di stoccaggio in grado di fronteggiare eventuali picchi stagionali della domanda o eventuali interruzioni delle forniture. Economico: la sicurezza energetica esprime un costo opportunità all’interno del trade-off tra rischio accettabile e spesa sostenibile. È evidente come sia impensabile un’eliminazione totale del rischio, dato che ogni investimento in sicurezza può soltanto ridurlo. La stessa strategia di diversificazione ha dei costi, seppure in parte compensati dalla maggiore concorrenzialità dei mercati; le misure di efficienza energetica, allo stesso modo, hanno dei costi ricompresi all’interno di piani strategici di riduzione dell’input di energia nei processi produttivi, al fine di ridurre la vulnerabilità relativa alla eccessiva dipendenza dalle importazioni di combustibili. Politico: la politica energetica è una funzione a più obiettivi che si occupa dell’allocazione di porzioni consistenti delle risorse di un Paese. In tal senso le scelte di politica energetica rappresentano i valori di un determinato tipo disocietà, a prescindere da soli criteri di efficienza. Il rischio e le azioni volte a contrastarlo interessano non solo i Paesi importatori di risorse energetiche, ma anche coloro che le esportano. Il settore energia tende ad attrarre i capitali disponibili, riducendo, nei Paesi esportatori netti, le alternative di creazione della ricchezza. Ecco che il rapporto esportatore-importatore si configura come una vera e propria interdipendenza energetica dove i Paesi produttori richiedono investimenti e trasferimento di tecnologie, mentre i Paesi consumatori regolarità delle forniture a prezzi di mercato. Il meccanismo dei prezzi suggerisce, dando indicazioni sia statiche che dinamiche su domanda e offerta, i comportamenti da M. Verda, op. cit., p. 30. www.istituto-geopolitica.eu www.geopolitica-rivista.org Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie 5 adottare se rivolti alla conservazione o allo sviluppo di alternative. L’ordine di mercato diviene un’istituzione sociale, uno strumento di diffusione della conoscenza, capace di indicare gli impieghi a seconda delle preferenze. La scarsità di una risorsa costituisce l’opportunità per lo sviluppo di alternative, e la ricerca del profitto incontra la ricerca di soluzioni. 2. Il mercato del gas naturale L’enfasi globale sul mercato del gas naturale attiene alla capacità con cui questa particolare risorsa si presta ad assorbire l’aumento della domanda globale di energia, rispondendo allo stesso tempo alle esigenze di contenimento delle emissioni e di sviluppo sostenibile. In tal senso negli ultimi anni la domanda di gas naturale è andata crescendo, tanto che questa risorsa si presenta oggi come la seconda fonte energetica in Europa e la terza dopo il carbone a livello globale9. Le ragioni del “successo” del gas sono molteplici, ma possono essere ricondotte a tre profili fondamentali: le riserve note di gas sono abbondanti; buon rapporto costi fissi/costi variabili nella generazione elettrica; basse emissioni di gas serra nel ciclo di combustione10. Fig. 1: Generazione elettrica globale per combustibile (%)11 40,50% 22,30% 19,40% 12,90% 4,60% 0,30% Combustibili solidi Gas Rinnovabili Nucleare Petrolio e derivati altri Il dato fondamentale nell’evoluzione storica dei consumi mondiali di energia è il progressivo passaggio verso forme di energia più dense: l’elettricità è il combustibile più denso a nostra disposizione, idoneo ad essere utilizzato per scopi diversi. Il passaggio inerziale all’elettricità ha prodotto l’affermazione sul mercato mondiale del gas naturale (assieme ad un revival del carbone) per le particolari caratteristiche di questa risorsa sotto i profili di economicità e sostenibilità. Oggi il mercato del gas si presenta particolarmente lungo. Da un lato, la crisi economica ha portato ad una generalizzata contrazione dei consumi, sostenuta, almeno per quanto riguarda l’Europa, da importanti politiche per l’efficienza. Inoltre, il carbone a 9 11 Fonte: elaborazione dell’Autore su dati IEA, Aprile 2013, Commissione Europea, EU Energy in figures. Statistical pocket book 2013. Fonte: EIA, International Energy Outlook 2013. A parità di energia prodotta il ciclo di combustione del gas naturale comporta emissioni inferiori di anidride carbonica (mediamente dal 25 al 40%) rispetto ad altri combustibili di origine fossile come il petrolio. 10 www.istituto-geopolitica.eu www.geopolitica-rivista.org Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie 6 basso costo ha insidiato il ruolo predominante del gas nella generazione elettrica. Per ciò che riguarda l’offerta, l’evoluzione dei mercati risente in primo luogo della rivoluzione unconventional degli Stati Uniti e del surplus di volumi che ne deriva. Le previste importazioni di GNL del Nord America sono state dirottate sui mercati europeo ed asiatico, aumentandone la liquidità. D’altra parte, l’entrata in funzione di nuove infrastrutture, progettate prima della significativa contrazione dei fabbisogni nazionali, ha prodotto un aumento dell’offerta a fronte di una domanda stagnante. Gli effetti di tale congiuntura internazionale hanno rivoluzionato la struttura dell’intera filiera di questa risorsa, aumentando la flessibilità del suo commercio su scala globale. I limiti fisici circa il trasporto del gas hanno influenzato fortemente la struttura del suo mercato, che, a differenza di quello petrolifero, può essere considerato prevalentemente regionale. Il gas naturale, infatti, viene per lo più trasportato attraverso tubature sotto pressione dette gasdotti o pipeline; tali infrastrutture rigide e molto costose hanno ostacolato la nascita di un mercato globale liquido sul modello di quello petrolifero. Dunque, il livello di concentrazione delle riserve e i vantaggi comparati delle importazioni via tubo, rispetto alla tecnologia liquida via metaniera (GNL o LNG), hanno contribuito alla regionalizzazione dei mercati. È possibile individuare tre distinti mercati regionali del gas: Nord America/Bacino Atlantico: con le loro grandi riserve e con un sistema di gasdotti integrato, Stati Uniti, Canada e Messico storicamente sono sempre stati in grado di soddisfare la propria domanda interna. Negli anni scorsi si riteneva che gli Stati Uniti avrebbero cominciato ad importare grossi quantitativi di GNL. Tuttavia, una produzione migliore delle aspettative ha ridimensionato i risultati supposti. Tale produzione si deve, non solo allo sviluppo di tecnologie legate all’estrazione ed alla produzione di shale www.istituto-geopolitica.eu gas, ma anche alla crescita di mercati più attrattivi per le metaniere di GNL. Europa: l’importanza cruciale del gas nel mix energetico e l’elevata dipendenza dalle importazioni rendono il mercato europeo il più importante del mondo. Asia/Pacifico: quest’area è il più grande mercato GNL del mondo; il Giappone è il primo importatore della regione, seguito dalla Corea del Sud e da Taiwan. A differenza del mercato petrolifero, dove flessibilità e sicurezza sono legate alla natura globale di tale mercato, per il gas il trasporto via tubo, ed i rapporti bilaterali che ne derivano, alterano i meccanismi di stabilizzazione e minano la resilienza del sistema. La minore liquidità dei mercati regionali ostacola le possibilità di arbitraggio, alterando i meccanismi di formazione del prezzo. I gasdotti creano rapporti di interdipendenza tra consumatore e produttore; una volta posata la condotta non è più possibile cambiare partner commerciale. Le caratteristiche del mercato hanno portato i partner a vincolarsi attraverso tipologie contrattuali a lungo termine, capaci di garantire l’afflusso di capitali necessario agli ingenti investimenti delle infrastrutture e, d’altra parte, di assicurare la disponibilità materiale della risorsa all’importatore. Attraverso le clausole Take or Pay, le transazioni a lungo termine vedono il venditore farsi carico del rischio prezzo e l’acquirente del rischio volume. Tali clausole vincolano l’importatore a comprare una quantità minima di gas, di solito circa il 90% della quota contrattuale, indipendentemente dalla quantità ritirata; d’altra parte il prezzo della fornitura è indicizzato ad un paniere di prodotti petroliferi che ne stabilizzano le oscillazioni. In questo contesto emergono due driver di cambiamento: da un lato l’espansione del mercato del GNL e dall’altro la nascita di mercati spot per la vendita del gas naturale, simili a quelli petroliferi. Il mercato del gas naturale è strettamente collegato a quello del petrolio; le due risorse sono sostitute e correlate sin dal momento www.geopolitica-rivista.org Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie 7 dell’estrazione; il gas, infatti, è molto spesso associato ai giacimenti petroliferi, in quanto il meccanismo di formazione dei prezzi del gas è costruito su clausole di indicizzazione a diversi prodotti petroliferi. La necessità di svincolare il mercato del gas naturale da quello del petrolio e di avviare una competizione gas-togas sul mercato internazionale diviene sempre più stringente, anche guardando alla recente congiuntura internazionale. Gli effetti della liberalizzazione e la ristrutturazione dei mercati del gas risalgono anche al significativo sviluppo del mercato del gas liquefatto. Il GNL ha assunto oggi il ruolo di driver di sicurezza energetica per la flessibilità offerta dalla sua struttura industriale, nonché per la competitività dei prezzi e la diversificazione dei fornitori. L’aumento dei volumi di GNL nel mercato internazionale del gas, tuttavia, è avvenuto principalmente a seguito dell’evoluzione tecnologica dei vari segmenti della filiera, che ha permesso lo sviluppo di economie di scala12 tali da rendere sempre più conveniente questa tipologia di trasporto. A livello mondiale la capacità di liquefazione è passata da 167,1 Bcm nel 2000 a 383,9 Bcm nel 201213 a testimonianza del rinnovato interesse per il GNL. Il mercato GNL è stato capace di garantire prezzi competitivi all’interno di un contesto di crescente liberalizzazione dei mercati e maggiore concorrenzialità, offrendo sicurezza degli approvvigionamenti e diversificazione delle forniture. Sia i gasdotti che gli impianti GNL sono particolarmente sensibili alle economie di scala per l’ammortamento dei costi. Tuttavia, mentre il gasdotto veniva costruito in base alle dimensioni massime consentite dal mercato di riferimento, le economie di scala sul mercato GNL hanno permesso che i maggiori volumi prodotti da treni di liquefazione di dimensione superiore potessero essere distribuiti su più mercati. Il vantaggio comparato del GNL è tutto racchiuso nella flessibilità dei volumi, che, per la maggior parte, derivano dall’asimmetria tra l’espansione di un impianto dedicato e la crescita del mercato del cliente. In tal senso, all’aumento della competitività del mercato del gas corrisponde una propensione dei fornitori di GNL a lasciare scoperta una parte della produzione per le contrattazioni a breve termine14. La crescita della quota spot del mercato GNL si accompagnerà ad una maggiore esposizione delle forniture verso la volatilità tipica dei mercati finanziari. Laddove i contratti a lungo termine fissavano la variabile prezzo, indicizzandola ad un paniere composto da diverse risorse energetiche, per il mercato spot a tale stabilità si sostituiscono le quotazioni a pronti, che seguono l’andamento dei prezzi spot dei principali hub del gas. È evidente, in questo modo, la corrispondenza tra alcuni fattori: espansione del mercato GNL – mercato spot – hub del gas – decoupling gas/petrolio – concorrenza e ristrutturazione dei mercati. All’aumento della quota spot del mercato del gas, aumentano gli sfasamenti temporali tra obiettivi di profitto dei venditori e sicurezza dell’approvvigionamento dei compratori. Il contratto di compravendita tradizionale a lungo termine assicurava una copertura totale del rischio di investimento; i mercati spot, invece, prevedono un sistema di gestione del rischio nuovo, affidato ai meccanismi di stabilizzazione offerti dal mercato dei derivati finanziari: contratti futures, options e swap. Tali strumenti molto liquidi hanno assicurato la copertura delle transazioni a breve termine e costituiscono l’asse portante del mercato finanziario legato al gas nella borsa di New York (NYMEX). Nella maggior parte dei mercati europei il prezzo del gas è indicizzato a quello del petrolio. Ciò non vale per il mercato britannico, dove circa la metà del gas consumato è scambiato in mercati spot, con il National Balancing Point (NBP) che agisce da piattaforma di interconnessione virtuale dei flussi import/export. Anche i recenti contratti a 12 14 J.T. Jensen, Il commercio internazionale e il ruolo del GNL, in Enciclopedia degli Idrocarburi, vol. IV Economia, Politica, Diritto degli Idrocarburi, Treccani. 13 Dati Eni, World Oil and Gas Review 2013. www.istituto-geopolitica.eu Vedi J.T. Jensen, The development of a global LNG market: is it likely? If so when?, The Oxford Institute for Energy Studies, NG 5, 2004. www.geopolitica-rivista.org Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie 8 lungo termine, siglati da Regno Unito e Qatar per finanziare alcuni grandi progetti infrastrutturali, presentano clausole di indicizzazione dei prezzi ricollegate al sistema NBP più che all’andamento dei prezzi del greggio15. Anche il mercato nordamericano, originariamente, operava attraverso clausole di indicizzazione dei prezzi simili a quelle dei contratti a lungo termine europei. A partire dalla liberalizzazione dei mercati energetici, negli anni Ottanta e Novanta, si è affermato un nuovo modello di mercato del gas, basato su un sistema di hub. Per hub si intende una piattaforma contrattuale e di interconnessione dove intervengono compratori e venditori di gas naturale. Un hub può essere fisico, nel momento in cui convergono in uno stesso punto più gasdotti relativi a sistemi di trasmissione diversi; solitamente a tale snodo fisico è associato un trading hub, una vera e propria borsa finanziaria del gas naturale in cui, non solo vengono scambiati volumi di gas, ma anche prodotti finanziari derivati. Un hub può essere, inoltre, anche solo virtuale, o system hub, simulando le caratteristiche di un hub fisico; questo tipo di hub è una vera e propria piattaforma finanziaria virtuale, dove diversi competitor, attori nazionali e regionali, si scambiano quantitativi di gas indipendentemente dalla sua provenienza. I volumi scambiati non sono immediatamente trasferibili, ma tali snodi forniscono liquidità al mercato ed incoraggiano il raggiungimento di un prezzo unico per il gas. Il gas naturale in Nord America viene scambiato in oltre 40 hub sparsi in tutto il territorio, il più importante dei quali è l’Henry Hub in Louisiana, che è anche il punto di riferimento per i prezzi NYMEX16 dei contratti futures17 del gas. Negli ultimi anni i mercati spot sono in forte espansione. La loro flessibilità si riflette soprattutto nelle condizioni di prezzo più favorevoli rispetto a quelle relative ai contratti a lungo termine. Fig. 2: Confronto tra prezzi indicizzati e mercato spot18 15 Susan L. Sakmar, Esq., The Globalization and Environmental Sustainability of LNG: Is LNG a Fuel for the 21st Century, World Energy Congress, Montreal, Canada, September 12-16, 2010. 16 New York Mercantile Exchange è il principale mercato mondiale per futures and options sui prodotti energetici. www.istituto-geopolitica.eu 17 Future Contract è un “contratto a realizzazione futura”. Sinteticamente è un contratto di compravendita in cui le controparti si impegnano a scambiarsi in data prefissata ed ad un prezzo (future price) definito dal contratto, l’ammontare di strumenti finanziari o di uno specifico bene reale sottostante al contratto, il cui prezzo si forma sul relativo mercato. 18 Fonte: AEEG, Platts. www.geopolitica-rivista.org Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie 9 Il grafico mostra l’andamento del prezzo di un contratto storico indicizzato ai prodotti petroliferi e quello dei prezzi all’hub olandese TTF, assunto come riferimento del mercato spot europeo. Il nuovo contesto internazionale ha esercitato forti pressioni verso la rinegoziazione dei contratti a lungo termine europei, fino al raggiungimento di nuove condizioni. Alcuni Paesi, che hanno scelto di mantenere prezzi di riferimento per il mercato domestico, hanno però incrementato l’incidenza dei prezzi del mercato spot nelle formule di indicizzazione (per esempio 36% in Francia contro il precedente 26%), riformando la metodologia di aggiornamento tariffario e di fatto limitando lo stringente legame ai prezzi dei prodotti petroliferi19. Il Belgio, mercato adiacente a quello britannico, è passato ad una indicizzazione totale al mercato spot. Il rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti di gas è riconducibile all’eccesso di offerta sul mercato internazionale, in parte dovuta al calo della domanda e al contingentamento dei consumi, in parte alla ristrutturazione del mercato. Le risorse non convenzionali hanno rivestito in questo senso un ruolo significativo poiché hanno spostato gli equilibri economicostrategici, ridefinendo la geografia dell’offerta. L’aumento delle aree di produzione e la diversificazione dei fornitori hanno modificato i trend di sviluppo dei mercati ed il loro andamento inerziale. D’altra parte le conseguenze ricollegabili direttamente alla rivoluzione unconventional sembrano contenute, tenendo conto della decisione di molti Paesi europei di non ricorrere a tali risorse in ragione di valutazioni ambientali20. L’espansione del mercato GNL e l’aumento della quota spot dei mercati hanno risposto alle esigenze di diversificazione delle rotte e dei partner commerciali. Gli investimenti nelle nuove capacità di importazione rispondono all’esigenza di aumentare la liquidità del mercato, favorendo la resilienza del sistema ai picchi della domanda ed alle emergenze. D’altra parte le peculiarità della struttura dell’intera filiera energetica pongono una serie di interrogativi in ordine alle valutazioni ed alle strategie, che, di volta in volta, gli organi politici scelgono di perseguire. Per quel che riguarda l’Unione Europea, il rapido declino della produzione interna e il conseguente aumento della dipendenza dalle importazioni rendono la questione energetica una priorità. D’altra parte i grandi temi della sicurezza degli approvvigionamenti, della concorrenza e dell’integrazione dei mercati energetici si affiancano a quello della sostenibilità ambientale, banco di prova della qualità con la quale l’Unione intende porsi come principale attore economico internazionale. La sicurezza, la competitività e la sostenibilità del sistema a lungo termine divengono obiettivi raggiungibili laddove, all’interno di un quadro normativo comune, sia possibile attuare quelle misure strategiche che indirizzino gli investimenti nella giusta direzione21. 19 Energetica, n. 13 – Gennaio/Giugno 2013, Parte II – Approfondimento, p. 50. 21 European Commission, Energy Roadmap 2050, Brussels 15.12.2011, SEC (2011) 1565 final. Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, Mercato del Gas Naturale. Riforma delle condizioni economiche nel servizio di tutela, Documento per la consultazione 58/2013/R/Gas, p. 7 e ss. 20 N. Rossetto, La rivoluzione del non convenzionale statunitense e l’impatto sui mercati europei, Osservatorio di Politica Internazionale, Focus Sicurezza www.istituto-geopolitica.eu www.geopolitica-rivista.org