Ecco quando l`ospedale viene a casa: come

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Ecco quando l`ospedale viene a casa: come
Ecco quando l’ospedale viene a casa: come funziona l’assistenza domiciliare semplice e complessa
Ultimo aggiornamento Lunedì 27 Agosto 2012 10:44
Ne usufruiscono 700 persone al giorno. Interessa soprattutto anziani, ma non solo. Spesso dura
per tutta la vita.
AREZZO - Ma la Asl quanti ospedali ha? Cinque è la risposta tecnica, ma a guardare bene
ne esiste un sesto, di enormi dimensioni, diffuso sul territorio e del quale non sono definiti a
priori i “posti letto”. E’ l’assistenza domiciliare che, avviata molti anni fa come semplice ausilio di
natura infermieristica, oggi è diventato un autentico ospedale mobile che va a casa dei pazienti
per portarvi un tipo di assistenza, spesso specialistica e complessa, come quella in ospedale.
Ecco perché si può parlare di un “sesto ospedale”, diffuso, fatto di spostamenti programmati e
continui, con una incredibile variabilità da soggetto a soggetto. Si può trattare di assistenze
limitate nel tempo o in qualche caso a vita.
L'Azienda ha lavorato molto in questo ambito, anche perché riconosce il valore della qualità
della vita che a molti pazienti, specie anziani, può essere garantito con cure lunghe nel tempo,
restando nel proprio ambiente familiare. Ma che non deve per questo essere inferiore alle cure
che lo stesso paziente avrebbe restando ricoverato in una struttura.
Le prestazioni che ogni anno l’azienda porta a casa delle persone sono 270.000 mila. Più di
settecento al giorno. Poco meno di tremila le persone che usufruiscono di questi servizi, spesso
assai diversi fra loro: Chi una o più volte al giorno, chi invece una a più volte a settimana e per
fortuna anche chi ne ha bisogno solo saltuariamente. Ma per questi pazienti si tratta di un
servizio (che sia infermieristico, sociale, fisioterapico, o medico specialistico), fondamentale e
spesso insostituibile. Il tutto è regolato da norme e linee guida. L’azienda assicura attraverso le strutture territoriali dei
distretti sia prestazioni infermieristiche domiciliari, che quella che si chiama ADI, cioè
Assistenza domiciliare integrata che, appunto, eroga su prescrizione del medico di medicina
generale, in modo coordinata e continuativa di prestazioni sanitarie e socio-assistenziali.
Come detto, per ogni tipo di paziente e di patologia, c’è un percorso definito.
In particolare gli operatori a domicilio garantiscono ,con una pianificazione che può durare fino
ad un massimo di tre mesi, , interventi semplici quali prelievi ematici, medicazioni ecc., ad
interventi più complessi come fleboclisi, nutrizione artificiale, riabilitazione e riattivazione. . Ma
non basta: gli Infermieri, gli OSS i terapisti della riabilitazione si occupano in ADI anche di
prevenzione e monitoraggio delle situazioni di rischio di infezioni di prevenzione e
monitoraggio delle lesioni da decubito.
Negli ultimi tre anni sono stati poi incentivati specifici percorsi di alta specializzazione per
soggetti gravi cronici per i quali sono necessarie cure permanenti , primo fra tutti quello legato
alle cure palliative , (non solo oncologiche!) con la gestione integrata a livello distrettuale con il
Calcit nel progetto Scudo: 10.000 gli interventi annui che interessano in media da 300 a 400
pazienti all’anno. Le cure a domicilio nell’ambito respiratorio sono gestite da uno specifico team (Pneumologia
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territoriale) che attualmente segue a domicilio circa 500 pazienti in ossigenoterapia mentre per
i soggetti con malattie neurologiche si integrano in una attività multidisciplinare professionisti
con competenze diverse in progetti assai complessi . Un esempio per tutti : attualmente le
persone affette da Sla (una ventina ) in provincia di Arezzo, anche nelle condizioni più gravi
sono assistiti pressoché tutte a domicilio, contrariamente a quanto avviene di solito per questi
pazienti ,troppo spesso istituzionalizzati, con l’intervento coordinato di specialisti(neurologo,
pneumologo, nutrizionista ecc.) terapisti della riabilitazione, infermieri , assistenti sociali, con
risultati positivi sulla qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari.
Da non dimenticare l’importante intervento a domicilio realizzato per le persone con gravi turbe
della nutrizione: anche qui seguiti da uno specifico Team ( nutrizione clinica) con centinaia di
situazioni di grande complessità, gestite in modo unitario all’interno di un’azione distrettuale
sempre più articolata ed efficace.
Del tutto recente è l’azione specifica coordinata a livello aziendale per le cosiddette ferite
difficili, quelle cioè che hanno bisogno di interventi complessi, spesso ad alto costo, finora
attuate solo in ospedale ed ora rese possibili anche a domicilio.
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