Irruzione in un summit di camorra la polizia arresta sei persone

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Irruzione in un summit di camorra la polizia arresta sei persone
Gazzetta del Sud 26 Aprile 2007
Irruzione in un summit di camorra la polizia arresta sei persone
Agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli irrompono, in un summit di camorra e
arrestano sei esponenti di spicco del clan dei Grimaldi. È accaduto nelle prime ore del giorno
in località Varcaturo. Gli arrestati, vertici e componenti fondamentali del clan, operante a
Napoli, nel quartiere Soccavo, stavano pianificando un'azione di fuoco contro il gruppo
avverso del rione Traiano in risposta all'omicidio di Massimo Diana accaduto alcuni giorni
fa. Sequestrate anche tre pistole. L'obiettivo dei sei arrestati era quello di mettere a segno un
duro colpo nei confronti del clan opposto del Rione Traiano, i Puccinelli, anche per vendicare
la morte di Massimo Diana, ucciso lo scorso 20 aprile e considerato elemento di spicco dei
Grimaldi. Una faida, quella trai Grimaldi e i Puccinelli, iniziata ne11995. A finire in manette,
ieri mattina, sono stati Pasquale Grimaldi, 29 anni, figlio del capo clan Ciro Grimaldi, detto
Settirò, attualmente detenuto; Luigi Cappello, 52 anni; Ciro Bellopede; 34 anni; Rosario Scognamiglio, 38 anni; Vincenzo Pugliese, 27 anni e Antonio Grimadi, 43. Come spiegato, in
conferenza stampa, dal dirigente della Squadra mobile, Vittorio Pisani, i sei, nella villetta di
Varcaturo, stavano prendo parte ad una riunione operativa. Nessuna reazione all'arrivo degli
agenti e tre le pistole trovate in loro possesso: di calibro 9, 7.65 e 6.35. Nessuna sostanza
stupefacente è stata ritrovata anche se, confermano gli inquirenti, diversi arrestati facevano
uso di cocaina.
I sei sarebbero anche legati al ferimento di Pasquale Castagliola, 31 anni, verificatosi la
scorsa notte a Rione Traiano. Castagliola, incensurato, come lui stesso ha riferito alla polizia,
poco dopo la mezzanotte, mentre stava percorrendo a bordo della sua auto via Tertulliano, era
stato raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco nella zona inguinale. È probabile che
Castagliola fosse nel mirino dei Grimaldi.
Quasi contestualmente un avvocato di 42 anni veniva rapinato della sua auto all'uscita della
tangenziale di via Calmieri: auto ritrovata successivamente bruciata a Soccavo. Eventi,
dicono gli inquirenti, che molto probabilmente vedono i sei arrestati coinvolti. Gli arresti
sono avvenuti nell'ambito delle indagini svolte dalla sezione omicidi e coordinate dalla Dda
di Napoli, pm Alberto Cannavale.
A Napoli non c'è un allarme camorra e la stessa escalation di morti ammazzati è un «dato fisiologico» di una realtà, quale è la criminalità organizzata, che a Napoli è presente da
decenni. Non sminuisce la situazione il dirigente della Squadra mobile di Napoli, Vittorio
Pisani, ma analizza una realtà che «va guardata in faccia».
«Non c'è un allarme camorra - ha detto Pisani a margine della conferenza stampa relativa agli
arresti del clan Grimaldi - se poi a volte ci si dimentica della camorra e poi all'improvviso ci
si ricorda, allora parliamo di un allarme camorra». «La camorra è un'organizzazione
criminale che esiste in questa città da più di un quarto di secolo - spiega Pisani - sono faide
scoppiate decine di anni fa e che proseguono negli anni». Nulla di che sorprendersi, dunque,
di fronte all'escalation di morti ammazzati? «In una realtà criminale organizzata in linea
orizzontale con delle faide che sono scoppiate in quasi tutti i quartieri della città da più di die-
ci anni e, che proseguono negli anni - risponde Pisani - il dato dei fatti di sangue e omicidi è
un dato che definirei, con tranquillità, meramente fisiologico».
Il controllo delle piazze di droga come di qualsiasi attività illecita «è una delle cause di queste faide»: faide che «è difficile interrompere» perché sono morti figli, mogli, parenti».
Amalia Sposito
EMEROTECA ASSOCIAZIONE MESSINESE ANTIUSURA ONLUS