mangio qui o compro là? curiosità e indirizzi di gola 7
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mangio qui o compro là? curiosità e indirizzi di gola 7
mangio qui o compro là? curiosità e indirizzi di gola Le sagre Gli appuntamenti per gli appassionati di acciughe sono davvero molti. Saltando da un punto all’altro delle Riviere ecco Camogli (GE) che ha festeggiato a maggio, con la 50° “Sagra del Pesce”, un record particolare: la padella nuova di zecca, di ben tre metri e ottanta di diametro. Sono 26 quintali di acciaio inossidabile, pronti, anche per il 2002, ad offrire la tradizionale maxi frittura, più di due tonnellate, alle migliaia di turisti e camoglini che affollano il borgo. Non è solo quello azzurro il pesce protagonista, ma acciughe e sardine hanno comunque un ruolo di rilievo. Il numero dei partecipanti è talmente cresciuto, negli anni, che a Camogli si organizza ormai un secondo “punto di frittura” a Ruta: per rifocillare chi non riuscisse ad arrivare alla celebre piazzetta. A Celle Ligure (SV) La Sagra del pesce azzurro coincide con i giorni di ferragosto. E’ organizzata dall’Avis e si svolge ormai da ventisette anni. Il pesce fritto viene cucinato e servito in uno spazio appositamente organizzato e arricchito da numerosi stands. Anche a Spotorno (SV) è la locale Sezione AVIS che organizza da circa trenta anni la tradizionale sagra del “Frizze e Mangiâ”. Si svolge nel terzo week end di luglio sulla terrazza a mare di Spotorno. La manifestazione impegna soci e collaboratori nella preparazione e nell’allestimento di piatti tipici della tradizione ligure: il pesce, naturalmente, la fa da padrone. A Vado Ligure (SV) si è svolta per la prima volta quest’anno la “Sagra del pesce azzurro” che si propone di diventare un appuntamento fisso per le prossime estati. Si svolge a Porto Vado nel giorno della festa dei pescatori, il 29 giugno, ed è organizzata dal Circolo della Baia dei pirati. Le acciughe, cucinate in vari modi, vengono distribuite gratuitamente. Nella stessa festività di S. Pietro e Paolo si tiene annualmente anche la Sagra dell’acciuga di Lavagna (GE) mentre, a fine luglio, a Sestri Levante (GE) è la sardina protagonista della Fiera Do Bagnon. Oneglia (IM) festeggia con la Sagra dell’acciuga salata e dell’olio d’oliva. Si ripete tutti gli anni il secondo fine settimana di settembre. All’altro capo della regione si svolge invece la manifestazione invernale “Nel segno dei Pesci” di La Spezia; qui la gastronomia accompagna una lunga serie di iniziative culturali e sportive. Dal 1970, il primo sabato del mese di agosto di ogni anno, si svolge a Ospedaletti (IM), sul Piazzale al Mare, la “Sagra do Pignurin Pan e Vin”. Un appuntamento ormai tradizionale che ha visto nell’ultima edizione ben 5 mila persone: un bel numero di golosi da sfamare con i minuscoli pignurin. Ogni anno si utilizzano infatti circa 5 quintali di pesce, 10 quintali vino bianco, 4 di olio rigorosamente d’oliva e 2 di pane. L’appuntamento con le due maestose padelle (2 m. di diametro) poste sul piazzale prospiciente il mare è alle 20 di sera. Sono molti anche i ristoranti dove è possibile gustare il pesce fresco, acciughe comprese, cucinato nelle ricette liguri, tradizionali o reinventate dalla fantasia gastronomica dei cuochi. Nel lungo arco della Liguria puntiamo a caso tre località e, con queste, altrettanti “indirizzi di gola”: il Ristorante “Da Iseo” a Portovenere (SP),“Da Claudio” a Bergeggi (SV) e, a Sestri Ponente (GE) le “Toe Drue”, rinomato per una squisita zuppa di acciughe. Su Internet Alla memoria di Caterina Pescatori ed appassionati arrivano in ritardo... Sono molti i nomi di dominio in vendita su Internet. Previdenti razziatori hanno fatto incetta di nomi e cognomi illustri, pronti a rivenderli all’interessato (che, spesso, solo in ritardo si è interessato al mondo web) e di denominazioni, qual è ad esempio “acciuga”, sperando nell’interesse futuro di produttori o commercianti disposti a sborsare qualche quattrino in più per poter intitolare così il proprio sito Internet. Centinaia di denominazioni, registrate da chissà quanto tempo, giacciono in pagine - loculi virtuali in attesa del bacio del principe azzurro. Chi risveglierà www.acciuga.it? Gli interessati sappiano che, anche su Internet, esistono le “svendite”: in breve tempo, da 98.000 lire, www.acciuga.it è passato al prezzo di saldo: fino al 31 ottobre 2001, può essere acquistato a sole 39.000. E’ uscito sulla stampa in questi giorni: a Caterina Bixio, a Cataina, venditrice di pesce, gli abitanti di Sestri Levante hanno eretto un busto sul lungomare. E’ una notizia curiosa, quasi commovente. Il pensiero corre immediatamente ad un’altra Caterina, Campodonico, in questo caso. La venditrice di nocciole che ci guarda ancora, con i suoi occhi di marmo, dal Cimitero Monumentale di Staglieno. Memorie di un passato che stiamo dimenticando. Chi non sa rinunciare a schermo e mouse ed ama “navigare” più nel mondo virtuale che sul mare, non avrà difficoltà ad acquistare acciughe sott’olio e sotto sale su Internet: alla voce “acciuga” qualsiasi motore di ricerca è pronto ad elencare una nutrita serie di produttori. Qualche indirizzo? http://www.geomare.com http://www.teloconsiglio.it http://www.oliosommariva.it http://www.oliocarli.it http://gabbianoblu.bizland.com http://www.giacomira.com http://www.programmadit.net http://www.delampe.com http://www.netmarket.it Si svolge annualmente a Dronero - Val Maira (CN) per ricordare la tradizione degli acciugai, uomini che scendevano in Liguria, attraverso montagne impervie, per scambiare la tela di canapa con le acciughe. Giorni interi di viaggio per commerciare con i pescatori liguri che non potevano pagare in denaro. I montanari trasformavano il pesce in denaro, perché l'acciuga si vendeva bene nelle città che attraversavano. Non per nulla, il più importante ingrediente del tradizionale piatto piemontese “bagna caoda” è proprio l’acciuga. Piazza Caricamento, alla fine del 1800, in una foto di A. Noak Si frigge in allegria a Spotorno ma anche a Ospedaletti e a Camogli nel maxi padellone in piazza Collegarsi per credere! La fiera degli acciugai Dal un interessante CDRom dell’Archivio Fotografico del Comune di Genova, Genova e la Liguria alla fine dell’Ottocento, è tratta questa immagine di Piazza Caricamento nel 1880. È una foto di Alfred Noak, un incisore di Dresda che della nostra città ha lasciato immagini preziose e bellissime. Come questa che mostra l’antica piazza su cui si affacciano i Portici di Sottoripa. E’ facile immaginarne l’animazione, la folla colorata che riempe negozi e botteghe: donne che contrattano vivacemente i loro acquisti nelle tante pescherie, uomini che s’allontanano tenendo in mano il cartoccio caldo di panisse o di pigneu fritti. Le friggitorie di Sottoripa: ancioe, fainâ, ‘n gotto de vin gianco, in mezzo agli odori del fritto mescolati al profumo del mare e al brusio della folla confuso tra i rumori del porto. Alle spalle c’era il cuore della città, davanti il suo motore. Oggi vi si incontrano spesso turisti. Tornano dall’Acquario, dalle luccicanti nuove opere del Porto Antico. Camminano piano, annusano l’aria, si guardano attorno incerti e incuriositi, scrutano verso il dedalo dei caruggi che si perde verso il centro, senza avventurarvisi, le mani pronte sulla cinepresa appesa al collo. S’attardano, s’accalcano davanti alle vetrine delle friggitorie, a quelle ricolme e variegate delle drogherie, forse per loro antiche e misteriose. La folla li scarta, indifferente. Sono tre le pescherie della Liguria citate da Veronelli nella sua guida “Le buone cose”: - a Genova: la Pescheria Mario, in via Jori; - a Sestri Ponente: la Pescheria Beppe di Via Cerruti, raccomandata per le acciughe sotto sale; - a Santa Margherita, in Via Bottaro, la Pescheria Bardi che, cito testualmente, offre “le alici sotto sale preparate secondo le modalità degli antichi pescatori di Pescino (l’attuale Santa Margherita): subito si comprimono in barili di castagno stagionato, poi si travasano sotto vetro (un procedimento che supera i tre secoli)”. Se lo dice Veronelli... Chi preferisce procurarsi le acciughe in grande quantità può comunque acquistarle nei porti, al rientro delle barche dei pescatori: a Camogli come in scia-a Ciappa, a Pra’ come a Sestri Levante. L’importante è l’ora: che sia l’alba. Quelle tonnellate di Acciuga Non poteva mancare nella marineria italiana un omaggio all’acciuga. Dall’archivio storico della nostra Marina Militare ecco l’“Acciuga”. Già peschereccio germanico, fu trasformata in dragamine e successivamente in cannoniera. Fu catturata dai tedeschi nel 1943. Una curiosità per chi ama acciughe ed escursionismo equestre Perchè non seguire l’antica strada degli acciugai? È descritta (con innumerevoli altri interessanti percorsi che dal mare attraversano l’Appennino) da SIlvio Zanelli: “Sulle strade del sale e dei briganti dal mare al Monviso”, Edizioni Gribaudo (CN) presidente: Carlo Perrone amministratore delegato: Cesare Brivio Sforza direttore responsabile: Antonio Di Rosa condirettore: Luciano Angelini progetto editoriale: Gualtiero Schiaffino cura redazionale e impaginazione: Emanuela Profumo cartoon: Skiaffino foto: Mario Barbagelata hanno collaborato:Walter Fochesato, Enrica Guidotti, Virgilio Pronzati, Giovanna Riccobaldi, Franco Savio stampato da SAN BIAGIO STAMPA spa v. al Santuario N.S. della Guardia, 45 tel. 010.7231711 - fax 010.7231740 7