Il curriculum vitæ di Suor Eugenia Bonetti
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Il curriculum vitæ di Suor Eugenia Bonetti
Ufficio “Tratta Donne e Minori” Via Zanardelli, 32 - 00186 Roma Tel. +39-06 68400555 - +39-339-1934538 [email protected] [email protected] Curriculum Vitae Sr. Eugenia Bonetti MC 1. Dati Personali Nome e Cognome M. Maddalena Bonetti (Sr. Eugenia) Data di nascita 9 Gennaio 1939 Luogo di nascita Bubbiano - Milano Nazionalità Italiana Stato civile Religiosa - Missionaria Congregazione Suore Missionarie della Consolata Entrata in Istituto 8 Novembre 1959 Attuale Residenza Via P. Foscari, 52 – 00139 - Roma Tel. e Fax +39 06-8862980/88 Fax +39 06-88641492 E-Mail [email protected] Cellulare +39 339-1934538 Attuale impegno U.S.M.I. Nazionale (Unione Superiore Maggiori d’Italia)Responsabile Ufficio “Tratta Donne e Minori” Indirizzo Via Zanardelli, 32 – 00186 – Roma Tel. e Fax E-Mail +39 06-8400555 Fax +39 06-68801935 [email protected] Cellulare +39 339-1934538 2. Studi e Titoli Conseguiti 1960-1962 Formazione Religiosa e Abilitazione per l’insegnamento Catechetico nelle scuole elementari e superiori 1963 Diploma Scuola Magistrale – Torino 1964 Corso biennale di Formazione “Psico-Pedagogica” per Educatrici Specializzate presso la FIRAS di Torino 1965-1966 Corso di Lingua Inglese a Londra 1967 Preparazione e Partenza per la Missione del Kenya - Africa 1977 Corso di Aggiornamento di Pastorale Africana al “Gaba Pastoral Institute”, Eldoret, Kenya (1 anno). 1997-1999 M.A. in “Applied Theology on Mission, Justice and Peace” presso il MIL (Missionary Institute of London), affiliato alla Middlesex University di Londra. Discussione Tesi di Laurea: “A Twentieth Century Slave-Trade. Breaking the chains of forced prostitution: a Jubilee challenge” 1 3. Esperienze Professionali 1962-1965 Esperienze pastorali e sociali nelle nuove zone della periferia di Torino per immigrati dal Sud d’Italia 1967-1991 Durante l’esperienza di 24 anni di lavoro missionario in Africa svolto nelle diocesi di Nairobi, Meru, Nyeri e Murang’a, coinvolta nei seguenti servizi: • Amministrazione di un grosso ospedale di missione nel Meru (2 anni) • Insegnante in una scuola di formazione per Catechisti qualificati (4 anni) • Lavoro socio-assistenziale in tutte le missioni dove ha operato • Impegno catechetico-pastorale nella preparazione di testi di scuola e formazione degli insegnanti di scuole elementari e superiori (10 anni in qualità di “Religious Education Adviser”) • Formazione umana e cristiana di giovani nelle scuole superiori con programmi di pastorale adeguata a livello parrocchiale e diocesano (x molti anni) • Pastorale parrocchiale con una particolare attenzione ai giovani, alle donne e alle famiglie (x 10 anni) • Pastorale vocazionale con gruppi giovanili femminili a livello nazionale (x 3 anni) 1991 Richiamata in Italia per un servizio all’interno dell’Istituto (x 2 anni) 1993-1996 Responsabile del Servizio Migranti della Caritas di Torino, per la Sezione Femminile. Primi contatti con la realtà della “Tratta di donne e minori a scopo di sfruttamento sessuale”, specialmente di donne Nigeriane, presenti sul territorio in modo molto visibile (circa 3.000) 1997-1999 Sosta in Inghilterra per una riqualifica missionaria-professionale. Frequenza ad un corso per “Post Graduates” sulle tematiche sociali di “Missione Giustizia e Pace” e relativa preparazione e discussione di una tesi sulla realtà della tratta delle donne per la prostituzione di donne Nigeriane a Torino. 2000 - 2010 Servizio a tempo pieno all’USMI Nazionale di Roma (Unione Superiore Maggiori d’Italia = Conferenza delle Religiose d’Italia) come incaricata del settore specifico “Tratta di donne e minori”, nell’ambito della Mobilità Etnica. Il servizio all’USMI si articola e si svolge nei seguenti campi e modi: ¾ Sensibilizzare, incoraggiare e sostenere le Congregazioni Religiose per l’assunzione di impegni a servizio di nuove forme di povertà ed emarginazione sociale, specie a favore e protezione della donna. ¾ Coordinare le comunità di accoglienza gestite da religiose per un fruttuoso lavoro di rete, per una condivisione di esperienze e per uno scambio di risorse e di aiuto. ¾ Visitare realtà regionali e diocesane USMI per cogliere difficoltà, cercare soluzioni comuni e offrire alle religiose coinvolte, momenti di riflessione su questa problematica sempre in continua evoluzione. ¾ Programmare con il Coordinamento Nazionale Caritas incontri formativi ed informativi per personale religioso e di volontariato che operano in questo settore, specie per chi è alle prime esperienze. ¾ Aiutare le religiose ad approfondire la legislazione vigente in questo campo per dare legalità, professionalità e serietà al nostro servizio. 2 ¾ Collaborare con organismi religiosi, laicali e governativi per trovare punti di convergenza nel contrastare i trafficanti e proteggere le vittime della “Tratta”. Assistenza per i rimpatri volontari protetti. ¾ Mediare con le Ambasciate per ottenere i documenti ed inserire le vittime nei progetti di reintegrazione sociale. ¾ Aiutare le vittime a riscoprire le loro radici e valori umani, culturali e religiosi che sono alla base della loro identità di donne Africane. ¾ Comunicare e collaborare con le comunità religiose dei paesi di origine, specie con la Nigeria, per trovare appoggio per il rimpatrio volontario di alcune giovani e per garantire sicurezza e protezione alle famiglie di coloro che denunciano i loro sfruttatori. ¾ Collaborare con i mezzi di comunicazione sociale per offrire informazioni corrette su questa problematica. ¾ Partecipare a incontri nazionali e internazionali per essere voce di chi non ha diritto di parola, per denunciare con forza e coraggio lo sfruttamento della donna e minori e stimolare attenzione e risposte adeguate dalle autorità competenti. Dal 2001 conta 33 viaggi di sensibilizzazione in paesi d’Europa, Africa e America. 4. Iniziative particolari degne di essere menzionate: Collaborazione con la Nigeria: Di grande utilità è stata la partecipazione ad un convegno PanAfricano sulla “Tratta” che si è svolto nel Febbraio 2001 ad Abuja, Nigeria, e conseguente permanenza di altre due settimane per meglio capire i meccanismi di questo esodo di massa di tante giovani donne. Ha rivisto ragazze ritornate in patria e visitato le loro famiglie, incontrato autorità religiose e governative, condiviso e studiato il problema con 300 religiose locali incontrate in diverse località. Dopo questo prima visita in Nigeria ne sono seguite altre tre volte, due per corsi di formazione per religiose e il terzo in occasione dell’apertura di una casa di accoglienza a Benin City per donne rimpatriate, finanziata dalla CEI con l’8 x 1000 e gestita da religiose della Nigeria. . La casa può ospitare 18 persone. Per l’occasione è stato organizzato un viaggio con una delegazione di 14 persone tra religiose e laici per un contatto più diretto con la realtà di provenienza di uno dei paesi più a rischio per quanto riguarda il commercio delle nuove schiave moderne specie per lo sfruttamento sessuale. Corsi di formazione per religiose realizzati nel 2004-2009 in diversi Paesi maggiormente toccati dal fenomeno: Italia, Nigeria, Albania, Romania, Tailandia, Repubblica Dominicana, Brasile, Filippine, Portogallo, Sud Africa, Senegal… Contatti personali con le vittime: sulla strada di notte per monitorare direttamente il fenomeno e offrire informazioni per scelte alternative alla strada, interessamento per le degenti in ospedali, frequenti visite alle comunità di recupero per smussare eventuali tensioni create a causa della carente conoscenza della lingua e della cultura. Da Marzo 2003 visita settimanale, con 16 suore provenienti da vari paesi e appartenenti a diverse congregazioni religiose, al Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria (Roma) per un incontro di fraternità e di preghiera con le ragazze immigrate, in attesa di espulsione perché prive di documenti. Il centro può ospitare fino a 180 donne e altrettanto uomini. Seminario Internazionale per 33 religiose provenienti da 26 paesi organizzato nel mese di 0ttobre 2007 a Roma dall’USMI in collaborazione con l’Ambasciata USA presso il Vaticano per creare una rete di comunicazione e lavoro tra religiose che operano nei paesi di origine, transito e destinazione. Al termine di questo seminario è stato lanciata una nuova rete con il nome di: “International Network of Religious Against Trafficking in Person” (INRATIP). 3 5. Riconoscimenti: Nel 2005 Durante l’ultima udienza pubblica ha incontrato Papa Giovanni Paolo II con un gruppo di ragazze ospiti nelle case famiglia. Nel 2007 Ha incontrato Papa Benedetto XVI con 33 religiose provenienti da 26 paesi di tutti i continenti venute a Roma per un seminario per creare una rete di collaborazione. Nel 2004 Sr. Eugenia fu dichiarata una dei sei “Eroi che combattono la schiavitù moderna” nell’annuale relazione di TIP, pubblicata dal Dipartimento degli Stati Uniti per controllare e combattere il Traffico di persone. Nel 2005 Nella Giornata Internazionale della Donna, fu insignita del titolo di “Commendatore” al Merito dell’Ordine Italiano dal Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, per il suo lavoro nel campo del traffico di persone. Nel 2007 Nell’ambito della medesima giornata internazionale della Donna le è stato conferito dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti il riconoscimento di “Donna Coraggio” (“Secretary of State's Award for International Women of Courage”). Aggiornato a Dicembre 2009 4