Comprensione Empatica - CVM – Comunità Volontari per il Mondo
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Comprensione Empatica - CVM – Comunità Volontari per il Mondo
Dati identificativi UNITÀ DI LAVORO su COMPRENSIONE EMPATICA ANNO SCOLASTICO 2010/11 SCUOLA Primaria Da Vinci di Falconara Elena Bruno [email protected] DOCENTI COINVOLTI CLASSE/I III Macroconcetto Mappa Concettuale (micro-concetto) COSCIENZA DI SPECIE = COMPRENSIONE EMPATICA RICONOSCIMENTO tra di VIVENTI LEGAME UMANI E NON UMANI di RESPONSABILITÀ verso VIVENTI METTERSI NEI PANNI DELL’ALTRO UMANI E NON UMANI Obiettivo Formativo Conoscere i sentimenti e i comportamenti degli umani e non umani per favorire la consapevolezza di appartenere tutti alla specie dei viventi, con legami che richiedono forme di empatia. Fase 0 Obiettivo: rilevare l’ostacolo epistemologico mediante la Conversazione Clinica Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno Per introdurre l’argomento chiede agli allievi di Si dispone in circle time e ascolta disporsi in circle time, spiega la modalità e la funzione di svolgimento della Conversazione Clinica. Pone una serie di domande stimolo del tipo: Risponde uno per volta alle domande Cosa ti fa venire in mente la parola “comprensione”? stimolo. E l’aggettivo empatico? Cosa è l’empatia? Cosa provi quando sei di fronte a qualcuno che è molto diverso da te? E se il diverso è un’animale, magari un gatto, cosa provi? Che cosa, secondo te, può provare un animale, magari un gatto? Secondo voi gli animali possono provare emozioni: soffrire, gioire….? …………………………………………………………………………………….. Raggruppamento alunni: lavoro con il gruppo classe Metodo: euristico, partecipativo, dialogico Mezzi e strumenti: conversazione clinica, registratore audio, computer per trascrizione. 1. Che cosa ti fa venire in mente la parola “ comprensione”? ALESSIA : la parola “ comprensione” mi fa venire in mente di riflettere su una cosa RICCARDO : la parola “ comprensione” mi fa venire in mente capire ELISA – GIOVANNI – MADALENA : descrizione CHRISTIAN : la parola “ comprensione” vuol dire comprendere le domande ELEONORA – ALEX – KALOYAN –ANNA MARIA : verificare, verifica Alla prima domanda “Che cosa ti fa venire in mente la parola comprensione?” gli allievi associano alla parola il significato legato alla capacità di capire un testo o delle domande, di saper riflettere su una cosa, di verificare l’esattezza o meno delle parole di un brano. MATTIA- KARIM –VALENTINA - ALESSANDRO: comprendere JENNIFER : se sei stato attento ad una fiaba EVA: capire le cose scritte MICHELE : verificare le parole di un brano se sono giuste 2. E l’aggettivo “empatico”? Cosa è l’empatia? ELEONORA : per me la parola empatico vuol dire STRANO o STRANEZZA CHRISTIAN : la parola empatia significa allegria RICCARDO : L’aggettivo “ empatico” vuol dire che un bambino o una bambina non pensa alle conseguenze delle azioni che fa oppure che è simpatico ALESSANDRO- ALEX : antipatia, antipatico KARIM- GIOVANNI- ALESSIA – KALOYANMICHELE – ELISA – ANNA MARIA – MATTIA : simpatico, simpatia JENNIFER : per me empatico significa felicità, allegria, simpatia VALENTINA : intelligente EVA : che una persona non ti sta molto amichevole MADALENA : stranezza e diversità 3. Cosa provi quando sei di fronte a qualcuno che è molto diverso da te? ELEONORA : quando c’è qualcuno che è molto diverso da me penso di aver paura ma anche di fare amicizia CHRISTIAN : io penso che venga da un altro paese RICCARDO : provo molta paura ma cerco comunque di calmarmi e di salutarlo ALESSANDRO : povertà e pena ALEX - GIOVANNI : paura KARIM : dispiacere se vedo qualcuno sulla carrozzella o un down ALESSIA : io non provo niente, sono sempre uomini! JENNIFER : io quando vedo qualcuno diverso da me ho un po’ paura. VALENTINA : sono felice EVA : gli chiederei da dove viene, come si chiama e come si sente ad essere diverso e vorrei diventare sua amica MICHELE : vorrei essere come lui ELISA : ho paura però cerco di fare amicizia MADALENA: Valentina è molto diversa da me MATTIA : mi fa molta pena ma sento che ci posso fare amicizia ANNA MARIA : provo un po’ di timore e non riesco a parlargli e muovermi 4. E se il diverso è un animale, magari un gatto, cosa provi? GIOVANNI : vorrei accarezzarlo KALOYAN – ELISA : lo adotterei ANNA MARIA : i miei amici sanno che odio i Alla seconda domanda “Cosa è l’empatia?” le risposte si concentrano sul concetto di simpatia/antipatia con una prevalete attenzione verso la prima declinazione congiunta ad un senso di felicità, allegria. Alcuni invece collegano il termine a qualcosa si strano,di diverso o di intelligente. Alla terza domanda “Cosa provi quando sei di fronte a qualcuno che è molto diverso da te?”la maggior parte degli allievi rileva un sentimento di timore, paura, pena, curiosità Alcuni affermano che nonostante un impatto di disagio, sentono il desiderio di conoscere l’altro e di stringere amicizia. Un ragazzo esprime il desiderio di immedesimarsi nell’altro, nel diverso che non conosce. Alla quarta domanda “E se il diverso è un animale, magari un gatto, cosa provi?” la maggior parte esprime sentimenti di tenerezza, d’amore, contentezza, gioia, felicità. Solo due allievi denunciano sensazioni gatti, è vero, ma quelli abbandonati no. Sento che mi dice “ aiutami “ e lì provo tenerezza VALENTINA : proverei tanto amore e felicità e sarei contentissima MADALENA : il gatto è molto diverso da me MICHELE : vorrei essere come lui MATTIA : provo che è molto bello, liscio e peloso KARIM : niente CHRISTIAN : io penso che sia randagio EVA : lo prendo in braccio e lo riporto a casa RICCARDO- ELEONORA : provo tenerezza ALEX : se vedo un animale randagio mi vengono i brividi JENNIFER : io provo amore per l’animale ed osservo la sua bellezza ALESSANDRO : penso che è molto diverso da me ma è come una persona perché ha sempre dei sentimenti profondi ALESSIA . anche se lo straniero fosse un gatto lo accudirei e gli farei le coccole 5. Che cosa, secondo te, può provare un animale, magari un gatto? GIOVANNI : vorrebbe farsi coccolare e giocare KALOYAN : un gatto può essere contento ANNA MARIA : il gatto all’inizio prova paura ma poi gli passa ELISA : l’animale davanti a me sarà molto contento VALENTINA : sarebbe contento e anche un po’ pauroso MICHELE : il gatto vuole essere come me MATTIA : pensa se lui per le persone è carino KARIM : dolore CHRISTIAN : pensa che non mi conosce EVA : è felice e contento RICCARDO: “ Chi è questo? Mi sembra strano! Ehi, però è simpatico! E sa anche come giocare con gli animali ! “ ELEONORA: per me un animale può provare paura ALEX : pensa che gli faccio del male, che gli do dei calci JENNIFER : può provare dentro di sé paura però anche un po’ di felicità ALESSANDRO : un animale prima prova molta paura ma poi gli passa piano piano, si abitua a me e si farà accarezzare ALESSIA : all’inizio si spaventerà di sicuro perché non mi ha mai visto ma piano piano mi conoscerà e se ne farà l’abitudine negative legate a brividi indesiderati e odio. Una bambina afferma che farebbe le coccole anche ad un gatto straniero. 6. Secondo voi gli animali possono provare emozioni: soffrire,gioire…? GIOVANNI : vorrebbe farsi coccolare e giocare Alla sesta domanda “Secondo voi gli animali possono provare emozioni: soffrire,gioire…?” la maggior parte degli allievi conferma che gli animali possono provare emozioni. Un allievo Alla quinta domanda “Che cosa, secondo te, può provare un animale, magari un gatto?” gli allievi dichiarano che un gatto può aver paura, spavento, può essere contento, sente bisogno di coccole, vuole piacere, prova felicità, teme di essere maltrattato. Qualcuno afferma che all’inizio i gatti possono aver paura delle persone, ma poi – grazie ad una maggiore conoscenza-si lasciano accarezzare. KALOYAN : un gatto può essere contento ANNA MARIA : l’animale può gioire quando il padrone è felice e soffrire quando il padrone è triste MADALENA : secondo me gli animali non possono provare sentimenti o soffrire MICHELE : il gatto prova questi sentimenti RICCARDO: certo che possono perché come noi sono esseri viventi e tutti gli esseri viventi hanno delle sensazioni sia brutte sia belle ELEONORA: per me gli animali possono fare più di quello che immaginiamo ALEX : possono essere tristi, allegri, contenti, infelici, scontenti, impauriti… JENNIFER : possono provare tutto quello che proviamo noi ALESSANDRO : possono avere emozioni, possono soffrire tanto poi quando muore un padrone soffrono tanto tanto ALESSIA – EVA – CHRISTIAN - KARIM – MATTIA- VALENTINA – ELISA – KALOYAN – GIOVANNI : secondo me gli animali possono provare emozioni sostiene che gli animali sono esseri viventi come gli uomini per cui anch’essi hanno le stesse sensazioni positive e negative che attraversano gli umani. Un’ allieva, invece, dichiara che a suo avviso gli animali non possono provare sentimenti o soffrire. Analisi della Conversazione Clinica. Alla prima domanda “Che cosa ti fa venire in mente la parola comprensione?” gli allievi associano alla parola il significato legato alla capacità di capire un testo o delle domande, di saper riflettere su una cosa, di verificare l’esattezza o meno delle parole di un brano. Alla seconda domanda “Cosa è l’empatia?” le risposte si concentrano sul concetto di simpatia/antipatia con una prevalete attenzione verso la prima declinazione congiunta ad un senso di felicità, allegria. Alcuni invece collegano il termine a qualcosa si strano,di diverso o di intelligente. Alla terza domanda “Cosa provi quando sei di fronte a qualcuno che è molto diverso da te?”la maggior parte degli allievi rileva un sentimento di timore, paura, pena, curiosità Alcuni affermano che nonostante un impatto di disagio, sentono il desiderio di conoscere l’altro e di stringere amicizia. Un ragazzo esprime il desiderio di immedesimarsi nell’altro, nel diverso che non conosce. Alla quarta domanda “E se il diverso è un animale, magari un gatto, cosa provi?” la maggior parte esprime sentimenti di tenerezza, d’amore, contentezza, gioia, felicità. Solo due allievi denunciano sensazioni negative legate a brividi indesiderati e odio. Una bambina afferma che farebbe le coccole anche ad un gatto straniero. Alla quinta domanda “Che cosa, secondo te, può provare un animale, magari un gatto?”gli allievi dichiarano che un gatto può aver paura, spavento, può essere contento, sente bisogno di coccole, vuole piacere, prova felicità, teme di essere maltrattato. Qualcuno afferma che all’inizio i gatti possono aver paura delle persone, ma poi – grazie ad una maggiore conoscenza - si lasciano accarezzare. Alla sesta domanda “Secondo voi gli animali possono provare emozioni: soffrire,gioire…?” la maggior parte degli allievi conferma che gli animali possono provare emozioni. Un allievo sostiene che gli animali sono esseri viventi come gli uomini per cui anch’essi hanno le stesse sensazioni positive e negative che attraversano gli umani. Un allieva, invece, dichiara che a suo avviso gli animali non possono provare sentimenti o soffrire. MAPPA MENTALE Comprensione è: capire riflettere verificare l’esattezza di conoscenze L’empatia è simpatia antipatia felicità allegria stranezza diversità L’altro, il diverso suscita: timore paura pena curiosità voglia di conoscerlo desiderio di immedesimazione Se l’altro è un animale si prova: tenerezza amore contentezza gioia felicità brividi indesiderati odio Gli animali provano: paura, spavento desiderio di coccole e di essere accettato felicità le stesse sensazioni positive e negative degli uomini gli animali non possono provare sentimenti o soffrire Commento alla Conversazione Clinica Le conoscenze spontanee dei bambini evidenziano un primo orientamento volto a declinare la parola comprensione verso il senso tecnico della parola per cui comprendere vuol dire essenzialmente capire un oggetto culturale piuttosto che stati d’animo o qualcuno. Il termine empatia richiama per associazione fonica quello di antipatia e/o simpatia e gli allievi dimostrano di prediligere quest’ultimo significato a cui associano sentimenti di felicità e allegria. L’introduzione di concetti come quello di stranezza e/o diversità può diventare un elemento per rendere più complessa la riflessione degli allievi e avviarli ad una considerazione che superi sia l’antipatia che la simpatia. Questi infatti sono sentimenti che si provano sulla base della conoscenza mentre l’empatia scatta proprio nei confronti di chi non si conosce, è “strano” nel senso che non rientra nel proprio universo esperienziale, nei propri contatti quotidiani. Questo filo di pensieri si intreccia ineluttabilmente con le risposte che i bambini danno sulle sensazioni che provano per “ l’altro”: timore, paura, pena. Su queste affermazioni è bene riuscire ad approfondire i sentimenti degli allievi in modo da dare loro la possibilità di decodificarli, di capire come e perché, in quale situazione l’altro ha suscitato disagio. La modalità didattica da utilizzare dipende dal contesto: generalmente in sede scolastica si preferisce lavorare sul simbolico come specchio per analizzare se stessi ed in tal senso la fiaba sicuramente è utile. Del resto la pista offerta da chi dice che sente il desiderio di conoscere l’altro, di immedesimarsi in lui aiuta nell’interpretazione del testo e ne arricchisce la lettura così da facilitare l’apprendimento del concetto di empatia superando l’ostacolo epistemologico che consiste nel dare giudizi sull’altro prima di una seria ed autentica conoscenza ma solo sulle basi dell’apparenza o ancor peggio di condizionamenti mediali come mostra l’ultima parte della conversazione clinica. La predilezione per i gatti o comunque per il mondo animale se da un lato rientra in una sfera di possibili esperienze dirette, dall’altro è presumibile derivarla da un sistema pubblicitario- legato tra l’altro ad un ricco mercato- in cui soprattutto l’animale domestico è sempre presentato in modo attraente di contro “i brutti e clandestini” che invadono le nostre coste. Attivare una serie di riflessioni sulle immagini mediali può essere un’attività di meta cognizione che può arricchire il percorso di insegnamento-apprendimento. Matrice cognitiva (ciò che sanno) La comprensione richiede la conoscenza L’altro va conosciuto L’immedesimazione è una forma di conoscenza. Compito di apprendimento (ciò che non sanno) L’empatia richiede una conoscenza dell’altro con sospensione di giudizio L’empatia esige un decondizionamento mediale. L’empatia richiede ascolto come premessa dell’immedesimazione. Rete Concettuale EMPATIA = ASCOLTO dell’ALTRO per IMMEDESIMAZIONE con SOSPENSIONE DI GIUDIZIO Fase 1 Obiettivo: mettersi nei panni dei viventi non comprendere l’altro al di là dell’aspetto esteriore. Cosa fa l’insegnante Chiede agli allievi: Quale animale vorreste essere e perché? Immagina di essere un animale, disegnalo e spiega il perché della tua scelta. Raggruppamento alunni: lavoro individuale, Metodo: attività iconico – espressiva Mezzi e strumenti: fogli, colori. umani sviluppando qualità empatiche; Cosa fa l’alunno Si predispone all’attività e si concentra al massimo su ciò che gli viene richiesto. Sceglie l’animale al quale vorrebbe assomigliare, lo disegna e in un breve testo spiega il perché. (ALL.A) ALL. A Fase 2. Comprendere la compartecipazione empatica attraverso la fiaba Cosa fa l’insegnante Introduce in classe la fiaba di “La Bella e la Bestia” (versione di Beaumont). Costituisce le coppie e presenta la fiaba divisa in cinque sequenze. Prima della lettura di ogni sequenza consegna un foglio con delle domande di comprensione. Ognuno deve prendere appunti e alla fine di ogni sequenza la coppia confronta gli appunti e risponde insieme alle domande di comprensione. Cosa fa l’alunno Forma la coppia di lavoro; legge le domande di riflessione; ascolta la narrazione; prende appunti, confronta i propri appunti con quelli dei compagni; risponde alle domande di comprensione. Porta gli allievi in sala video per vedere il film “La Bella e la Bestia” di W. Disney Si reca in sala video e assiste alla proiezione del film. Invita gli allievi ad individuare differenze ed analogie tra la narrazione e la visione del film Individua analogie e differenze e completa lo schema di analisi. (ALL. A) Chiede di esprimere le proprie considerazioni. Esprime le sue considerazioni ed ascolta quelle degli altri. Raggruppamento alunni: lavoro individuale,lavoro a coppie. Metodo: narrazione, lettura per sequenze con lavoro di coppia. Mezzi e strumenti: testo; film ALL. A DIFFERENZE Nella storia le antagoniste sono le sorelle, nel cartone Gaston Nella storia non ci sono i personaggi-oggetti animati del cartone Nella storia il papà di Belle è un ricco mercante, nel cartone un inventore Nella storia il padre raccoglie la rosa per Belle, nel cartone una fata la dà alla Bestia ANALOGIE Lo specchio magico La rosa Punizione dell’antagonista: le due sorellastre vengono trasformate in statue e Gaston muore Bella è buona e generosa e si offre alla Bestia per lasciare libero il padre ALL. B DEBRIEFING Sentimenti e sensazioni socializzate dalla classe: • non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze ma guardare dentro le persone • Belle è coraggiosa , riesce ad amare la Bestia, anche se lui si comporta male e impaurisce tutti • Tutti hanno sentimenti e provano emozioni, anche gli animali: quando noi non siamo a casa il mio cane è molto triste • Penso che se mi trattassero male come hanno fatto con la Bestia mi arrabbierei molto anche io e non sarei capace di trasformare l’odio in amore. Fase 3 Obiettivo: cogliere i sentimenti vissuti dal “diverso” Cosa fa l’insegnante Legge la fiaba “Il principe granchio” di Italo Ascolta Calvino, di origine veneziana Cosa fa l’alunno Consegna agli allievi la fotocopia di un testo cloze Completa il testo.( All.A) Invita gli allievi ad esprimere i sentimenti provati Riflette sulla fiaba narrata, individua le situazioni e i sentimenti e li socializza con la classe. (ALL. B) Raggruppamento alunni: lavoro con il gruppo classe, lavoro individuale. Metodo: attività di ascolto; attività di comprensione; conversazione per socializzare sentimenti Mezzi e strumenti: testo; schema cloze; All. A TESTO CLOZE Completa il testo con le parole mancanti Una volta c’era un …............ pescatore................. che non riusciva mai a pescare abbastanza e a comprare la …... polenta............................... per la sua famiglia. Un giorno tirando le ….............. reti..... pescò un grosso…. granchio.... Partì da casa e si recò a ….................... palazzo......... del re. In quel momento entrò la figlia che disse: “Oh, che bel granchio! Papà, compramelo, ti prego. Lo metteremo nella ….. peschiera......... insieme con i cefali –– …......... e le orate”.Il re lo comprò per far piacere a sua ….... Figlia...................Il pescatore mise il granchio nella peschiera e la principessa che lo osservava spesso, s’accorse che il granchio ….......... spariva....... da mezzogiorno alle ….. tre................... All. B Il granchio prima si vede considerato come una merce da sfruttare, poi invece viene apprezzato dalla figlia del re. Il granchio capisce che ci sono diversi modi con cui gli altri ti possono considerare. Per il pescatore era merce di scambio per mangiare la polenta; per il re era un animale per far contenta la figlia, per la figlia del re era un essere importante con cui passare le ore. La sua capacità di considerare un granchio un amico ha reso possibile la trasformazione da granchio in principe. principe. Come nella “ Bella e la bestia” l’amore trasforma e rende felici. Fase 4 Obiettivo: costruire una nuova storia in cui il diverso è accettato da tutti. Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno Chiede di scrivere una fiaba che narri Scrive la fiaba. (ALL.A) l’esistenza di un animale con i suoi modi di sentire ed i suoi comportamenti. Analizza i testi espositivi e socializza con ciascun allievo una valutazione basata sul livello di coerenza e chiarezza del testo e sulla sua correttezza formale. Raggruppamento alunni: lavoro con il gruppo Metodo: laboratorio di scrittura creativa Mezzi e strumenti: quaderno. Ascolta l’insegnante e prende coscienza del grado di coerenza e chiarezza del testo e della sua correttezza formale. classe, individuale. ALL.A LA FIABA DI ELEONORA LA FIABA DI RICCARDO LA FIABA DI ELISA Fase 5 Obiettivo. Consolidare le conoscenze acquisite Cosa fa l’insegnante Cosa fa l’alunno Chiede di portare giornali dai quali ritagliare Porta a scuola i giornali, ritaglia le figure immagini che fanno pensare alla comprensione adatte allo scopo ed elabora lo slogan. empatica ed elaborare uno slogan. Predispone il cartellone alla parete. Socializza il lavoro con i compagni allestisce il cartellone conclusivo ( All. A) ed Raggruppamento alunni: lavoro con il gruppo classe, individuale. Metodo: autovalutazione del proprio incremento cognitivo. Mezzi e strumenti: giornali, forbici, fogli, cartellone. All. A