08 - Emma Bonino
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AttiCairoInterventi4-Progetto.qxd 07/06/2004 10.54 Pagina 111 SEMINARIO AFRO -ARABO DI ESPERTI SULLE N ORME LEGISLATIVE PREVENZIONE DELLE MUTILAZIONI DEI GENITALI FEMMINILI PER LA 5. Il progetto «Stop FGM» I. CAMPAGNA MEDIATICA CONTRO LE MGF IN TANZANIA CHIKU LWENO-ABOUD Coordinatrice per “TAMWA”(Tanzania Media Women’s Association) della Campagna “Stop FGM” MGF IN TANZANIA Il taglio dei genitali femminili o la mutilazione dei genitali femminili (MGF) interessa circa dieci delle 26 regioni del paese. Si stima che il 18% delle donne pratichi la mutilazione dei Genitali Femminili in Tanzania. Tale dato potrebbe sembrare ottimistico se comparato con quello dei paesi confinanti come Kenya, con una prevalenza delle MGF pari al 50%, o della Somalia con oltre il 90%. In realtà in certe regioni della Tanzania le donne che hanno subito la pratica delle MGF raggiungono l'81% . Ci sono molte ONG e CBO (Community based organisations, organizzazioni a base comunitaria) che portano avanti campagne anti-MGF in Tanzania che operano offrendo dai consultori per le vittime delle MGF, a programmi per il recupero e l'aumento della consapevolezza sulla tematica MGF delle autorità sociali del villaggio e dei membri della società. Le organizzazioni operano su più livelli: dalle comunità, sia nazionale che regionale, al network internazionale. Le organizzazioni comprendono anche il Comitato Inter-Africano, il "Tanzania Chapter", il Network contro le mutiulazioni dei genitali femminili (AFNET), tanto per citarne solo alcuni. La Tanzania è uno di quei paesi africani che ha approvato una legge contro le MGF. Il Reato previsto nello speciale provvedimento del 1998 vieta la pratica delle MGF, con pene fino a 15 anni di reclusione ed ammende fino a un massimo dell'equivalente di 300 dollari americani. Nonostante le campagne e la promulgazione della legge, la popolazione pratica ancora le MGF, e recentemente si è osservato che, al fine di depistare le rilevazioni, l'età, i tempi e i luoghi delle pratiche cambiano frequentemente. C HE COS'È TAMWA TAMWA è una organizzazione non governativa, fondata nel 1987, con l'intento soprattutto di fornire informazioni sui diritti delle donne e dei bambini in Tanzania. Attraverso i suoi membri (più di cento, oggi), l'organizzazione si batte per la protezione e il IL CAIRO, 21-23 GIUGNO 2003 111 AttiCairoInterventi4-Progetto.qxd 07/06/2004 10.54 Pagina 112 SEMINARIO AFRO-ARABO DI ESPERTI SULLE N ORME LEGISLATIVE MUTILAZIONI DEI GENITALI FEMMINILI PER LA P REVENZIONE DELLE rispetto dei diritti delle donne nei diversi ambiti e livelli sociali, in particolare sui temi legati alla violenza sessuale. Attraverso l'innovativo e strategico sistema di utilizzo dei media quali radio, televisione, giornali e settimanali, attraverso i quali vengono diffusi simultaneamente messaggi di forte impatto, TAMWA ha contribuito a dare adito a dibattiti pubblici che hanno rotto il silenzio su temi di carattere sociale, prima considerati, dalla stessa società, dei tabù. Tra le sue campagne TAMWA ha realizzato programmi contro la violenza domestica e sessuale, la discriminazione del potere decisionale delle donne, a favore dell'abolizione dell'uccisione delle donne anziane secondo antiche credenze legate alla tradizione e alla magia, e della diffusione dei temi sulla diffusione dell'HIV correlata alla pratica delle MGF. TAMWA, a nome della Coalizione Attivista delle Femministe, di cui fa parte dal 1998, ha aperto la strada alla pubblica difesa e alla promulgazione di una legge che permetta la pubblica difesa dei diritti delle donne anche attraverso le organizzazioni interessate. La legge speciale per i crimini sessuali è volta alla protezione di donne e bambini dagli abusi. Nel corso del prossimo anno, in collaborazione anche con altre associazioni della società civile, TAMWA vuole promuovere la promulgazione di una legge nazionale, che riconosca tra i diritti delle donne anche quello di poter esprimere il proprio punto di vista riguardo a temi di interesse sociale. IL P ROGETTO "S TOP FGM" Nel 2002 TAMWA, in collaborazione con AIDOS e Non c’è pace senza giustizia ha messo in atto la campagna "Stop FGM". Le attività Lo studio della situazione. TAMWA ha condotto una ricerca nelle 5 regioni in cui la prevalenza delle MGF era la più alta del paese. Le regioni sono: Arusha 81%, Dodoma 67%, Mara 43%, Kilimanjaro 37% e Singida 35%.Le ricerche sono state condotte visitando i villaggi delle succitate regioni, per sondare il livello di conoscenza e accettazione della pratica delle MGF, la situazione socio-culturale, le principali attività economiche e i problemi prioritari. Le ricercatrici di TAMWA hanno anche raccolto le convinzioni sulle MGF nelle 5 regioni: che cosa simboleggiano le MGF, il livello di consapevolezza degli effetti sulla salute e la conoscenza sulle implicazioni legali. Ne è risultato che la popolazione crede che la conoscenza della legge e la sua applicazione possa costituire la reale soluzione del problema. Programmi e spot radiofonici. Un programma radiofonico della durata di quindici minuti, intitolato “Tubadilike” (Cambiamo) è stato prodotto e mandato in onda sulla radio di stato (Radio Tanzania). Gli esperti, così come persone comuni, intervengono nel programma per discutere diversi argomenti, incluso quello dei diritti delle donne, nell'ambito delle MGF. L'impatto sui media. Il lancio e la messa in atto della campagna, hanno riscosso una notevole pubblicità in Tanzania come pure in altri paesi dell'Africa. La radio, tanto per fare un esempio, informa regolarmente sulle attività del progetto di TAMWA. Il Magazine 'Sauti ya Siti'. Un'edizione speciale sulle MGF è stato prodotto e diffuso in Tanzania in due lingue, inglese e Kiswahili. 112 IL CAIRO, 21-23 GIUGNO 2003 AttiCairoInterventi4-Progetto.qxd 07/06/2004 10.54 Pagina 113 SEMINARIO AFRO -ARABO DI ESPERTI SULLE N ORME LEGISLATIVE PREVENZIONE DELLE MUTILAZIONI DEI GENITALI FEMMINILI PER LA Materiale di informazione, educazione e comunicazione. Abbiamo prodotto un kit per la stampa che è stato distribuito a tutti i giornalisti di tutte le testate, anche allo scopo di fornire un elenco di referenti facilmente rintracciabili per i temi e le notizie legate alle MGF. Abbiamo inoltre prodotto posters e calendari che abbiamo distribuito tra gli attivisti interessati al tema, il governo e le comunità. I messaggi scelti per i materiali informativi, sono stati elaborati sulla base dei risultati delle ricerche di TAMWA nei villaggi. Training. Abbiamo organizzato dei seminari per giornalisti ed editori, al fine di incrementare la loro consapevolezza e le loro conoscenze in materia di MGF e per favorire la loro partecipazione alla campagna. È stato inoltre programmato un corso per artisti teatrali, per incentivare la produzione di opere teatrali e di canzoni che diffondano il messaggio della campagna "Stop MGF" anche attraverso questi canali. C ONCLUSIONI Oltre 150 articoli informativi della campagna sono stati pubblicati sui giornali locali e regionali. Inoltre media internazionali quali Voice of America (VOA), la BBC - British Broadcasting Corporation e la Radio Deustche Welle (DW) hanno citato la campagna, di cui hanno appreso dai servizi dei loro programmi radiofonici locali in lingua Kiswahili. Il Manifesto/Appello Solenne della Campagna, lanciato in Tanzania il 23 dicembre 2002, ha ricevuto ampia attenzione dai media ed è stato sottoscritto da Ministri, parlamentari, giudici, altri esponenti del governo, rappresentanti della società civile organizzata, giornalisti e privati cittadini da diverse parti del paese, e stiamo continuando a raccogliere adesioni da tutto il paese. Il programma radiofonico 'Tubadilike” messo in onda dalla Radio nazionale di stato, Radio Tanzania, continua a riscuotere un notevole successo, lo testimoniano le numerosissime lettere inviate alla radio dagli ascoltatori del programma. I kit per la stampa sono stati utilizzati dai giornalisti e dagli attivisti di altre organizzazioni, quale spunto per altre campagne. I kit comprendevano anche le informazioni risultanti dalla ricerca di TAMWA sul campo. Alcune delle persone contattate e intervistate nei villaggi sono state mobilitate nella campagna portata avanti da TAMWA finalizzata all' eliminazione delle MGF. Sono stati istituiti utilizzati per costituire i comitati locali per il monitoraggio della pratica delle MGF, ed hanno contribuito all'attuazione dei programmi volti a incentivare la consapevolezza sociale sul tema delle MGF nei villaggi stessi. La campagna ha favorito anche il dibattito pubblico attraverso i media sulle ragioni per le quali le MGF non dovrebbero venire più praticate, dibattito che ha riscontrato un notevole successo, testimoniato dalle numerose lettere di commento giunte agli editori e ai redattori. Abbiamo inoltre riscontrato un notevole incremento delle visite agli uffici di TAMWA, di persone che chiedono informazioni sulla campagna "Stop MGF" e che chiedono di poter usufruire dei materiali prodotti per la campagna. Abbiamo anche registrato una notevole partecipazione maschile alla campagna per l'eliminazione della pratica delle MGF, e questo dato rappresenta per noi uno dei maggiori successi, perché essi rappresentano coloro che prendono le decisioni più importanti nelle società locali; nel corso di una conferenza una donna ha preso la parola ed ha affermato che “se gli uomini assicurano che prenderanno in IL CAIRO, 21-23 GIUGNO 2003 113 AttiCairoInterventi4-Progetto.qxd 07/06/2004 10.54 Pagina 114 SEMINARIO AFRO-ARABO DI ESPERTI SULLE N ORME LEGISLATIVE MUTILAZIONI DEI GENITALI FEMMINILI PER LA P REVENZIONE DELLE mogli le loro figlie anche se non saranno stato mutilate, allora noi smetteremo di imporre la pratica delle MGF alle nostre figlie”. Tra coloro che si rivolgono alla sede di TAMWA, vi sono anche gli studenti delle scuole superiori che richiedono informazioni sulla campagna contro le MGF per i loro progetti scolastici in atto. Si rivolgono a TAMWA per avere i dati delle campagne contro la violenza contro le donne, in particolare contro le MGF. Negli ultimi quattro mesi ho personalmente ricevuto gruppi di oltre venticinque persone: erano tutti ragazzi! OBIETTIVI E METODI PER RAGGIUNGERLI I risultati delle varie ricerche effettuate sul campo dalle ricercatrici di TAMWA, hanno evidenziato che per combattere le MGF nei villaggi in Tanzania è necessario un approccio complesso basato su diversi livelli di comunicazione che variano a seconda del destinatario del messaggio. La nostra scelta di un approccio giornalistico alla tematica ci ha permesso di comprendere che è innanzitutto necessario individuare le aree che necessitano di maggiore attenzione da parte dei media. Come abbiamo sottolineato anche nel corso di questo congresso, è la comunicazione che gioca un ruolo fondamentale nella lotta contro le MGF. Dalla nostra inchiesta risulta che: — alcune dei/le intervistati/e comprendono i rischi per la salute che le MGf implicano; — altre rifiutano qualsiasi tipo di intervento per prevenire la pratica; — per altre la fine della pratica rappresenta il rischio della perdita di potere e di stato sociale (è la posizione di alcuni capi villaggio e addirittura di parlamentari!); le vittime rifiutano gli interventi di sensibilizzazione mirati all’abbandono della pratica per paura di essere ripudiate dalla società a cui appartengono (questo tipo di atteggiamento è dovuto alla povertà e all'ignoranza delle donne); — altre sono disposte al cambiamento e richiedono protezione ai membri della comunità (ma spesso poi non sanno dove andare!); — alcune delle praticanti eludono la punizione perché la legge presenta delle scappatoie; — alcune famiglie cambiano il tipo di mutilazione per eludere la legge; — altre sottolineano l’urgenza di proteggere le ragazze che hanno compiuto i diciotto anni e che vengono forzate alla mutilazione prima del matrimonio. La sfida di TAMWA, dei partner del progetto e degli attivisti impegnati, consiste nel monitorare costantemente il progresso della campagna, cambiando le strategie di quelle parti del progetto che si sono rivelate meno efficaci, e di informare i media al fine di continuare a coinvolgere, attraverso l'informazione, gli organi interessati - ivi inclusi le corti penali come pure i membri della società. Tutto ciò è possibile solo ed esclusivamente attraverso strategie efficaci di comunicazione. 114 IL CAIRO, 21-23 GIUGNO 2003 AttiCairoInterventi4-Progetto.qxd 07/06/2004 10.54 Pagina 115 SEMINARIO AFRO -ARABO DI ESPERTI SULLE N ORME LEGISLATIVE PREVENZIONE DELLE MUTILAZIONI DEI GENITALI FEMMINILI PER LA II. IL PORTALE WEB WWW.STOPFGM.ORG E L’APPELLO INTERNAZIONALE “STOP FGM” CRISTIANA SCOPPA Responsabile delle attività di comunicazione e coordinatrice dei progetti per la prevenzione delle mutilazioni dei genitali femminili di AIDOS – Associazione italiana donne per lo sviluppo. Coordinatrice del progetto “Stop FGM” Il progetto “STOPFGM. Campagna internazionale per l’eliminazione delle mutilazioni dei genitali femminili”, co-finanziato dalla Commissione europea nel quadro dell’Iniziativa europea per la democrazia e i diritti umani intende contribuire alla lotta contro le mutilazioni dei genitali femminili (MGF), una pratica tradizionale diffusa in 28 paesi africani, cui sono state sottoposte già 130 milioni di donne mentre 2 milioni di bambine rischiano di subirla ogni anno (dati OMS). Il progetto ha una durata complessiva di due anni - si conluderà all’inizio del 2004 - e ha i seguenti obiettivi: 1.Aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica in Africa, Europa e a livello internazionale sulle gravi violazioni dei diritti umani costituite dalla pratica delle MGF attraverso un appello/manifesto rivolto alla comunità internazionale e sottoscritto da personalità di rilievo; 2.Raccogliere e diffondere le informazioni esistenti su attori e interventi in Africa, Europa e nel resto del mondo a tutti i livelli attraverso un vero e proprio portale web alimentato e aggiornato con il contributo di 8 organizzazioni africane, dove saranno reperibili e comparabili testi di legge nazionali e internazionali, strategie per cambiare il comportamento individuale e le norme sociali, ricerche, materiale documentario e giornalistico; 3.Rafforzare il ruolo della società civile monitorando gli sforzi dei governi per eliminare le MGF e adempiere agli obblighi cui sono sottoposti dai trattati internazionali sui diritti umani cui hanno aderito; 4.Definire con maggiore precisione e specificità il ruolo del sistema legale e giudiziario sia in Africa che nei paesi europei attraverso una conferenza di esperti di provenienza governativa e non governativa dei 28 paesi africani dove le MGF sono diffuse; 5.Sviluppare campagne di informazione e comunicazione per accompagnare le misure legislative sulla base di un progetto pilota sul coinvolgimento dei media realizzato in Tanzania. 6.Fornire agli enti locali gli strumenti necessariper mostrare alla popolazione immigrata quanto nei paesi di provenienza si sta facendo contro la pratica e come questa non costituisca più un prerequisito necessario all’integrazione nella propria comunità d’origine una volta tornati in patria. Il progetto è stato presentato da AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo, in partnership con NPSG, Non c'è pace senza giustizia e TAMWA, Tanzania Media Women's Association, e vede inoltre la collaborazione di altre 7 organizzazioni non governative (ONG) IL CAIRO, 21-23 GIUGNO 2003 115 AttiCairoInterventi4-Progetto.qxd 07/06/2004 10.54 Pagina 116 SEMINARIO AFRO-ARABO DI ESPERTI SULLE N ORME LEGISLATIVE MUTILAZIONI DEI GENITALI FEMMINILI PER LA P REVENZIONE DELLE africane: AMSOPT in Mali, Voix des femmes in Burkina Faso, BAFROW in Gambia, ESPTP in Egitto, AID in Somaliland, EMWA in Etiopia e AMWIK in Kenya. IL PORTALE WEB WWW.STOPFGM.ORG Concepito come strumento per documentare e diffondere l'informazione relativa alle varie attività per eliminare la pratica delle MGF, il portale è stato realizzato dalla società Agorà Telematica di Napoli sulla base del progetto messo a punto da AIDOS in collaborazione con i partner del progetto. Obiettivo della campagna STOP FGM è costruire un vasto movimento di opinione pubblica che dica no alle MGF, e attraverso questo costruire – in Africa e nei peasi di immigrazione, in Europa innanzitutto – un ambiente sociale e culturale in cui le singole persone – donne e uomini – sentano che la loro scelta di abbandonare la pratica, salvando le loro figlie, è accolta e approvata, anziché condannata. Per fare questo occorreva inanzitutto rendere visibile il forte movimento di oppositori alla pratica – che in Africa comprende ormai centinaia di organizzazioni, migliaia di donne e uomini e tutti i livelli, nei più piccoli villaggi e dentro le istituzioni, sfatando anche il mito, o meglio il pregiudizio, spesso molto forte nei paesi occidentali, che contro la pratica in Africa non si fa nulla, che l’Africa è rimasta “ferma”. Un sito, o meglio un portale web, è sembrato lo strumento più adatto. Esso è stato concepito per avere una struttura parallela in tre lingue – inglese, francese e arabo, anche se nella fase di programmazione, validazione, messa a punto si è lavorato solo sulla versione inglese, quella francese è in fase di traduzione, la programmazione di quella araba verrà avviata con il supporto della nostra partner egiziana, la Egyptian Society for the Prevention of Harmful Practices. Abbiamo infatti considerato che: — Internet è oggi il primo strumento di ricerca e documentazione per chiunque si appresti ad affrontare qualsiasi argomento, ricerca, lavoro; — l’informazione esistente sulle MGF è abbondante, ma spesso di difficile reperibilità, in particolare quando è prodotta dalle organizzazioni che lavorano a livello locale, in diretto contatto con le comunità. Su Internet essa è quasi sempre contenuta nei siti che presentano singole organizzazioni, inparticolare grandi organizzazioni del Nord del mondo, donors, organizzazioni internazionali; — l’accesso e la visibilità in rete costituiscono uno strumento di empowerment per le organizzazioni coinvolte. Il sito, ma in realtà si tratta di un portale è stato dunque progettato per — costruire uno spazio in cui l’informazione disponibile – online, ma anche e soprattutto offline, cartacea – fosse reperibile, presentata, diffusa, un luogo da cui partire per poi esplorare altri siti web, eventualmente, oppure contattare organizzazioni; — costruire un archivio delle organizzazioni che lavorano sul campo a a tutti i livelli, dalle piccole Ong locali alle grandi organizzazioni internazionali, agli enti statali, formando in particolare alle prime una visibilità online che altrimenti non hanno; 116 IL CAIRO, 21-23 GIUGNO 2003 AttiCairoInterventi4-Progetto.qxd 07/06/2004 10.54 Pagina 117 SEMINARIO AFRO -ARABO DI ESPERTI SULLE N ORME LEGISLATIVE PREVENZIONE DELLE MUTILAZIONI DEI GENITALI FEMMINILI PER LA — costruire uno spazio di informazione e attualità attraverso il quale monitorare la visibilità della tematica sulla stampa e sui media, rendere disponibili notizie provenienti dall’Africa altrimenti scarsamente notate in Occidente. Abbiamo quindi cominciato a elaborare la struttura del sito, suddividendo l’informazione nelle sezioni che potete osservare nella barra di navigazione: — “basic informations”, le informazioni essenziali su cosa è la pratica, dove e quando si fa, ma soprattutto “perché” e cosa si può opporre ai “perché”, alle giustificazioni date tradizionalmente; — “working in the fields”, il cuore del sito, cioè il database delle organizzazioni che lavorano sul campo; — “books and documents”, bibliografia redatta con il contributo del Centro documentazione dell’AIDOS; — sezione dedicata ai media, con la rassegna stampa che monitora regolarmente 25 giornali internazionali, europei ed africani, e una sezione news costruita con il contributo dell’agenzia Reuters. Quello che rende prezioso questo portale è il fatto che tutti i contenuti delle diverse sezioni vengono forniti e aggiornati dalle 10 organizzazioni partner del progetto grazie a un secondo portale invisibile, che in realtà è un sofisticato database costruito ad hoc. La sua definizione ha comportato un lungo lavoro di aggiustamento e messa a punto, in particolare dopo il corso di formazione per le organizzazioni partner condotto a Roma nel novembre dello scorso anno, nel corso del quale le diverse esigenze sono state meglio definite. Esso consente attualmente di alimentare il sito con tutti i materiali scritti con caratteri latini, purtroppo non ancora con i file contenenti caratteri arabi, che hanno una struttura informatica diversa e non compatibile con il database. Allo sviluppo di questa sezione stiamo lavorando. Proprio la struttura del portale e il suo sistema di alimentazione rendono questo strumento espandibile oserei quasi dire all’infinito. Infatti nuove organizzazioni in altri paesi africani potrebbero essere associate al progetto, dotate degli strumenti tecnici e delle risorse umane e finanziarie per condurre la ricerca su quanto viene fatto nel campo delle MGF nel proprio paese e poi confezionare tali informazioni per “caricarla” nel portale www.stopfgm.org. Questo richiede però risorse adeguate per assicurare la sopravvivenza del portale oltre la fine del progetto finanziato dalla Commissione europea, per espandere lo spazio web occupato e per aumentare il numero di partner e dei paesi coinvolti. L’APPELLO INTERNAZIONALE “S TOP FGM” Nel sito una speciale sezione è dedicata all’Appello/manifesto alla comunità internazionale il cui testo, ispirato ai contenuti della prima risoluzione del Parlamento europeo sulle MGF approvata nel settembre del 2001 e nutrito dale riflessioni e considerazioni di tutte le organizzazioni partner del progetto, si trova integralmente nell’Appendice di questa pubblicazione. AIDOS e NPSG hanno promosso il 10 e 11 dicembre 2002 un evento a Bruxelles, chiamando personalità di rilievo per la lotta contro le MGF - ministre africane, parlamentari, IL CAIRO, 21-23 GIUGNO 2003 117 AttiCairoInterventi4-Progetto.qxd 07/06/2004 10.54 Pagina 118 SEMINARIO AFRO-ARABO DI ESPERTI SULLE N ORME LEGISLATIVE MUTILAZIONI DEI GENITALI FEMMINILI PER LA P REVENZIONE DELLE attiviste per i diritti delle donne e i diritti umani, esperte e rappresentanti delle organizzazioni internazioni e delle organizzaizioni non governative che si occupano di MGF - a svolgere un ruolo di leadership nella campagna contro le MGF sottoscrivendo e promuovendo l’Appello, oppure rispondendo alle richieste in esso contenute. L'Appello/manifesto, già pubblicato dal quotidiano Le monde e dalle riviste Jeune Afrique/L’intelligent e East African, nonché da numerosi quotidiani nazionali e locali nei diversi paesi coinvolti nel progetto STOPFGM, è stato promosso da tutte le organizzazioni partner che hanno contribuito a raccogliere le firme: è la prima volta che un esperimento simile viene tentato sul continente africano, la prima volta che si chiamano personalità della politica e della cultura, ma anche ex praticanti tradizionali, capi di villaggio, gente comune, a sottoscrivere un appello che tratta un argomento, le MGF, ancora molto spesso se non proprio tabù, quanto meno relegato a una trattazione “discreta”. In Italia esso è stato adottato dall’Udi, Unione donne in Italia, che ha raccolto circa 15.000 firme in occasione della Festa della donna dell’8 marzo 2003. Tra i/le firmatari/e autorevoli troviamo la scrittrice premio Nobel Nadine Gordimer, l’attuale ministra degli Esteri del Somaliland Edna Adan Ismail, che è stata una delle pioniere nella lotta contro le MGF nel suo paese, le first ladies della Nigeria e del Burkina Faso, diverse parlamentari europee, la griotte (cantastorie) maliana Amy Koita, adorata nel suo paese, la leader politica indiana Sonia Gandhi e la moglie del primo ministro spagnolo Ana Botelo Aznar, e numerosissimi/e attivitisti/e che da anni si occupani in Africa e non solo di MGF e di diritti umani e diritti delle donne. Ovviamente la lista dei firmatari è molto più lunga, e può essere consultata sul portale web www.stopfm.org, dove c’è anche un apposito schema per la sottoscrizione online. L’appello è stato inoltre tradotto in diverse lingue africane, per cui è ora disponibile anche in amarico, kiswahili, mandinka, oltre che in arabo, spagnolo, italiano, inglese, francese. Non posso che invitare tutti i/le presenti a sottoscriverlo. Grazie. III. IL DIZIONARIO SULLE MGF SOPHIE BESSIS Giornalista e scrittrice Mentre alla fine degli anni ’70 la questione era pressoché totalmente occultata, la conoscenza in materia di MGF continua a essere approfondita dalla fine di quel periodo in poi. Infatti, a partire dagli anni ’80, la questione delle MGF acquisisce diritto di cittadinanza sia a livello di denuncia che di ricerca. Tuttavia, non esiste ancora un’opera che sintetizzi l’insieme delle conoscenze riguardo questo fenomeno e che sia accessibile a un pubblico profano (mezzi d’informazione, governanti del Nord e del Sud, Ong non specializzate, etc.). È la ragione per la quale la campagna STOP MGF ha assunto l’iniziativa di redigere un “Dizionario delle MGF” che possa costituire strumento d’informazione e di lavoro per tutte le persone e le associazioni che s’interessano a questo problema. Un simile strumento sembra tanto più necessario dal momento che questo fenomeno si è 118 IL CAIRO, 21-23 GIUGNO 2003 AttiCairoInterventi4-Progetto.qxd 07/06/2004 10.54 Pagina 119 SEMINARIO AFRO -ARABO DI ESPERTI SULLE N ORME LEGISLATIVE PREVENZIONE DELLE MUTILAZIONI DEI GENITALI FEMMINILI PER LA esteso ed è diventato più complesso nel corso degli ultimi decenni. Nei paesi, soprattutto africani, dove le mutilazioni genitali sono frequenti, la pratica persiste nonostante la volontà politica e le azioni condotte per eliminarle. D’altra parte, in seguito alle migrazioni Sud-Nord, numerosi paesi occidentali contano oggi importanti comunità di persone originarie di paesi dove si praticano le MGF e dunque i confronti ci sono. In Europa occidentale, nel Nord America e in Australia, le MGF non sono più un costume lontano ed esotico, ma cominciano a essere diffuse. Ecco qualche ragione che giustifica la stesura di un inventario di quelli che sono i luoghi delle MGF nel mondo. Tenuto conto dell’informazione disponibile, che è ancora insufficiente e parziale per numerosi paesi, il Dizionario non potrà pretendere di essere esaustivo. Ma tenterà, per ogni paese, di raccogliere il massimo d’informazione e di trattare tutti i temi in modo da presentare le MGF nel loro contesto socio-culturale, ciò per permettere di agire più efficacemente per la loro eliminazione. C OME SI PRESENTA IL DIZIONARIO? La presentazione generale della pratica è seguita da un dizionario paese per paese: i paesi africani, i paesi della penisola arabica, i paesi asiatici dove le MGF sono praticate sporadicamente, i paesi occidentali, questi ltimi suddivisi in due sezioni. 1. Dati generali sulle MGF: — le tappe della presa di coscienza; — convenzioni e risoluzioni internazionali che condannano le MGF; — le differenti tipologie di MGF; — le conseguenze delle MGF sulla salute delle donne; — bibliografia sintetica. 2. Paesi africani e asiatici dove la pratica è antica: Arabia Saudita, Bahrein, Benin, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Ciad, Costa d’Avoria, Gibuti, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Eritrea, Etiopia, Gambia, Ghana, Guinea Bissau, Guinea Conakri, India, Indonesia, Iran, Kenya, Liberia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Oman, Uganda, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sudan, Tanzania, Togo, Yemen. 3. Paesi occidentali dove è recente: Australia, Belgio, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Israele, Italia, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Stato Uniti, Svezia, Svizzera. LE RUBRICHE PER PAESE Il contesto socio-economico Principali statistiche sui paesi: superficie, popolazione, tasso di crescita demografica, PIL, PIL pro capite, spesa pubblica per la sanità e l’educazione, copertura medica della popolazione, numero di persone viventi al di sotto della soglia di povertà. Principali statistiche sulla sanità, la mortalità materna e infantile, la scolarizzazione delle bambine. IL CAIRO, 21-23 GIUGNO 2003 119 AttiCairoInterventi4-Progetto.qxd 07/06/2004 10.54 Pagina 120 SEMINARIO AFRO-ARABO DI ESPERTI SULLE N ORME LEGISLATIVE MUTILAZIONI DEI GENITALI FEMMINILI PER LA P REVENZIONE DELLE Politica seguita in materia demografica:stato della pianificazione familiare. LA CONDIZIONE FEMMINILE Informazioni sul tema sono indispensabili poiché la pratica delle MGF non può essere scissa dalla condizione femminile globale: più le donne sono costrette a subire costumi, legislazioni e pratiche sociali discriminatorie, meno le MGF hanno opportunità di regredire. Per i paesi occidentali si tenterà – per quanto possibile – di capire questi fenomeni all’interno delle comunità immigrate. Stato della condizione femminile: stato matrimoniale, importanza della poligamia, età media di matrimonio, fecondità, età di maternità. Posizione delle donne nella società: lavoro retribuito, responsabilità politiche. LE MGF IN CIFRE Cifre generali: percentuale della popolazione femminile che ha subito la pratica (prevalenza). Quali tipi di mutilazioni. Ripartizione etnica, regionale e religiosa. Età al momento della mutilazione, etc. Evoluzione della prevalenza nei tempi, quando è possibile fornire dati comparativi, per tentare di capire le possibili evoluzioni. Attitudini della società, donne e uomini, davanti alle MGF. LEGISLAZIONI E POLITICHE Le leggi sulle MGF: in che senso legifera il paese in esame? È evoluta la legge? Legislazioni nei vari paesi. Le politiche: l’attitudine dello Stato davanti a questo fenomeno, politica o assenza di politica condotta per eliminare le MGF. C’è rispetto della legge quando quest’ultima è abolizionista? 120 IL CAIRO, 21-23 GIUGNO 2003 AttiCairoInterventi4-Progetto.qxd 07/06/2004 10.54 Pagina 121 SEMINARIO AFRO -ARABO DI ESPERTI SULLE N ORME LEGISLATIVE PREVENZIONE DELLE MUTILAZIONI DEI GENITALI FEMMINILI PER LA IL CAIRO, 21-23 GIUGNO 2003 121 AttiCairoInterventi4-Progetto.qxd 07/06/2004 10.54 Pagina 122 SEMINARIO AFRO-ARABO DI ESPERTI SULLE N ORME LEGISLATIVE MUTILAZIONI DEI GENITALI FEMMINILI PER LA P REVENZIONE DELLE 122 IL CAIRO, 21-23 GIUGNO 2003