PROGETTO DI EDUCAZIONE RELIGIOSA per la scuola primaria

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PROGETTO DI EDUCAZIONE RELIGIOSA per la scuola primaria
PROGETTO DI EDUCAZIONE RELIGIOSA
per la scuola primaria
classe 1° e 2°
di
Daniela Grande
NON E' IL SOLITO PINOCCHIO
“Tu, Gesù e Pinocchio” vuole essere un nuovo modo di fare e insegnare
religione. L'educazione religiosa ha come obiettivo quello di “alfabetizzare” gli
alunni a riguardo di una realtà fortemente legata alla storia, alla cultura,
all'arte, alle tradizioni, alla concezione di vita e ai valori essenziali che marcano
profondamente la realtà italiana e che il bambino vede e, molto spesso, vive e
sperimenta personalmente nella sua famiglia e nel suo ambiente di vita.
Mentre le finalità della “catechesi” sono la fede e mira a fare del bambino un
“catecumeno”, quelle dell'insegnamento della religione, in una scuola statale,
sono di indole “culturale” e mirano a mettere in mano agli alunni strumenti con
cui interpretare un aspetto importante della realtà del nostro Paese, fare
dell'alunno un “cittadino” pienamente consapevole dei valori che fanno parte
della sua storia.
Lo sfondo integratore di questo progetto educativo è Gesù, è Pinocchio.
Pinocchio è un libro ancora attuale che abbraccia tutte le discipline, ed è di
stimolo per educare i bambini alla “cittadinanza”, affrontare l'avventura della
crescita, del farsi cittadino.
L'incontro con la fiaba è molto stimolante per i bambini sia sul piano cognitivo,
affettivo, linguistico e creativo. Collodi servendosi della fiaba ha trasmesso, in
un contesto storico dove la libertà religiosa era censurata, l'annuncio del regno
di Dio. Pinocchio è solo un burattino di legno, è privo di personalità, ma nelle
sue avventure ogni lettore può ritrovare un po' di sé stesso. Qualche bugia,
tanta ingenuità, ma anche voglia di trasgressione e desiderio di diventare un
bambino per bene, un cittadino pienamente consapevole dei valori che fanno
parte della sua storia, proprio come dai programmi ministeriali di religione.
Il Cardinale Giacomo Biffi ha scritto sul libro “Il Mistero di Pinocchio” : “Il libro di
Collodi rivela una sensibilità e valori che sono cristiani. Nello sviluppo delle
vicende e dei personaggi traspaiono chiaramente gli interrogativi dell'esistenza
umana e si colgono in modo velato, quasi parabolico, le risposte che vengono
dalla visione cristiana della vita. Al punto che è
possibile una “lettura
teologica” di Pinocchio”.......Pinocchio è “cattolico”..... per la perfetta
corrispondenza tra il racconto collodiano e la storia della salvezza come è
proclamato dall'annuncio evangelico......».
In altre parole Collodi racconta attraverso la fiaba la vera storia dell'uomo, che
è la storia cristiana della salvezza. Partendo da questi presupposti viene
naturale introdurre la narrazione di un'avventura ancora più grande e reale di
quella di Pinocchio, vale a dire “L'avventura” di Gesù di Nazareth e di coloro
che ne sono stati coinvolti.
Dopo la Bibbia, “Le Avventure di Pinocchio” è il libro più tradotto al mondo. Un
libro incantevole e nello stesso tempo misterioso. Pinocchio inizia il suo viaggio
come burattino e se imparerà le leggi della vita e le regole di convivenza,
diventerà in bambino vero. Pinocchio è sempre combattuto. Inizia con buoni
propositi, ma poi cade in tentazione. “Peccato non posso venire, oggi devo
andare a scuola”, ma neanche un attimo dopo dice: “per andare a scuola c'è
sempre tempo!” (cap. IX)
“No, non ci voglio venire. Oramai sono vicino a casa, dove c'è il mio babbo che
mi aspetta.......Andiamo subito: io vengo con voi” (cap. XII)
“Vieni con noi, o rimani? Io rimango, io voglio tornare a casa mia......fece un
sospiro......fatemi un po' di posto, voglio venire anch'io. (cap. XXXI)
Proprio come scriveva Paolo nella Lettera ai Romani: “ Io non riesco a capire
neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che
detesto. Ora se faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge è buona;
quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io so infatti che in
me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma
non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male
che non voglio” (Rm 7,15-19).
Anche Gesù prima di capire quale fosse la sua missione, dovette affrontare
nella vita la sua lotta contro le tentazioni, affinchè trovasse la strada giusta per
annunciare il messaggio divino: la verità sull'avventura umana, il senso del
nostro destino.
Con le avventure di Pinocchio, quindi, possiamo affrontare l'avventura della
crescita, del farci cittadino, con tutta la fatica e l'euforia che l'accompagnano,
in quanto nessuno diventa adulto da solo.
Tutti abbiamo bisogno di : Io, Tu, Gesù e Pinocchio.
TUTTI UGUALI.......TUTTI DIVERSI
Tu lo chiami Yahvè,
lui lo chiama Allah,
loro lo chiamano Dio,
io lo chiamo Padre,
Pinocchio lo chiama Babbo.
OBIETTIVO DI APPRENDIMENTO
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Dio e l'uomo: scoprire che per la religione cristiana Dio è Padre e
che fin dalle origini ha voluto stabilire una all'alleanza con
l'uomo.
La Bibbia e le altri fonti: ascoltare, leggere e saper riferire circa
alcune pagine bibliche fondamentali
Come è curioso il nome di Dio! Milioni di uomini, donne e bambini, lo
pronunciano tutti i giorni, in tutto il mondo, come una parola familiare e
rassicurante. Tra le grandi religioni del mondo, tre proclamano la fede in un Dio
unico: l'ebraismo, il cristianesimo e l'islamismo. Queste religioni si sono
sviluppate nel corso dei secoli come i rami maestosi di uno stesso albero.
Imparando a conoscere meglio la propria religione, si imparerà a non aver
paura di chi è diverso da noi. E alla fine si scoprirà anche il valore più bello che
Dio ha insegnato a tutti i credenti: il rispetto di sé e degli altri.
Anche Pinocchio è diverso, non è un bambino vero, ma un pezzo di legno. Nella
scuola dell’inclusione, l’esperienza della diversità è vasta ed in quanto tale può
offrire a tutti i bambini esperienze uniche nell’imparare a commisurarsi con
l’uguale/diverso da sé: uguale quanto a diritti universali, diverso in quanto ad
abilità, lingua, costumi, religione. Solidarietà, aiuto reciproco, tolleranza,
confronto, valorizzazione delle differenze per il raggiungimento di scopi
comuni, rappresentano atteggiamenti ed abilità indispensabili per una
concezione di cittadinanza in contesti multiculturali, retta da regole comuni e
da inedita capacità di confronto e dialogo con il diverso da sé. Attraverso un
viaggio in mongolfiera incontrando Pinocchio e Gesù, si vuole offrire al bambino
il passaporto valido per un giro intorno al mondo. Mondo di cui il bambino non
ne conosce per ora la geografia, ma con cui può fin da ora commisurarsi nei
colori e nelle forme, nelle lingue e negli sguardi.
ATTIVITA':
 Lettura della storia: “Va-Lentino il bradipo saggio”.
attraverso un viaggio in mongolfiera i bambini comprenderanno il
significato del diverso e dell'importanza e del rispetto dell'altro.
 Lettura della storia: “ Il nome per un coniglietto”
per scoprire l'importanza di avere un nome
 Scoprire che gli uomini chiamano Dio con nomi diversi
 Schede sull'identità personale: Io ci sono!
DIO MI HA CREATO IL MONDO: COSI' GRANDE, COSI' TONDO
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
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Dio e l'uomo: scoprire che per la religione cristiana Dio è
Creatore e Padre e che fin dalle origini ha voluto stabilire
un'alleanza con l'uomo.
La Bibbia e le altre fonti: ascoltare e saper riferire alcune pagine
bibliche fondamentali della creazione
C'era una volta un pezzo di legno.....................la storia comincia proprio così.
Un artigiano di nome Geppetto crea da un pezzo di legno un burattino
chiamandolo subito figlio. Ma non un legno qualunque, ma il legno della croce
di Gesù, cioè il primogenito, come specifica San Paolo nella Lettera ai romani
(8,29). “Poichè quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati
ad essere conformi all'immagine del Figlio suo, perchè egli sia il primogenito
tra molti fratelli”. Siamo davanti alla storia del mondo e dell'uomo.
Prima della “creazione” di Pinocchio, Geppetto pronuncia a Mastro Ciliegia
testuali parole: “ho pensato di fabbricarmi da me un burattino meraviglio che
sappia ballare, tirar di scherma e fare i salti mortali”.
É facile riconoscere nel padre Geppetto il buon Dio Padre di tutti. È il Dio da cui
tutto proviene e a cui tutto fa ritorno. È un «Creatore» che al tempo stesso vuol
essere «Padre».
Come Dio ha creato dal fango l'uomo, così Geppetto ha creato dal pezzo di
legno: Pinocchio .
Geppetto si rende conto che ha bisogno dell'aiuto di Dio per avere su Pinocchio
il soffio della vita e far muovere il burattino. Allora esprime un desiderio alla
Fata Turchina, il lato femminile di Dio, colui che crea e fa nascere la vita. La
fata, conferisce a Pinocchio il dono della vita e del libero arbitrio; proprio come
Dio si serve di Maria, per far nascere il suo figlio Gesù.
“Geppetto prese il burattino sotto le braccia e lo posò in terra, sul pavimento
della stanza per farlo camminare.........lo conduceva per mano per insegnargli a
mettere un passo dopo l'altro” ( III capitolo) .
Proprio come scriveva il profeta Osea (Os 11,3 ): “al mio popolo io insegnavo a
camminare tenendolo per mano, ma essi compresero che avevo cura di loro. “
ATTIVITA':
 Leggere I, II, III, capitolo del libro “ Le Avventure di Pinocchio” di Collodi
 Proporre la visione di alcuni episodi del film “Pinocchio” di Comencini.
 Colorare schede relative alla storia di Pinocchio.
 Lettura sulla creazione : “Un mondo a colori” Storia di Daniela Grande
 Colorare scheda relativa alla storia
 Comprendere la differenza delle cose create da Dio e delle cose costruite
dall'uomo.
TUTTI QUANTI ABBIAMO UN ANGELO.....
OBIETTIVO DI APPRENDIMENTO
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Dio e l'uomo: conoscere la figura di Gesù di Nazareth
La Bibbia e le altre fonti: ascoltare episodi chiave sull'annuncio e
la nascita di Gesù
Il linguaggio religioso: riconoscere i segni cristiani del Natale,
nell'ambiente e nella tradizione popolare
Tutti quanti abbiamo un angelo, Tutti quanti abbiamo un angelo....... ♩♪♫♬♫♩♪
Lo dice anche Ron in una sua canzone.
Anche Pinocchio si trova alle prese con il suo angelo custode, personificato
nella figura del grillo parlante. “Io sono il Grillo Parlante e abito in questa casa
da più di cent'anni....”. Pinocchio arrabbiato gli tira dietro un martello per far
smettere la romanzina. La figura del Grillo metaforicamente assomiglia alla
figura dell' Angelo Custode. Il Grillo è un messaggero di morale, di educazione,
come un porta voce della Fata turchina. Anche l'Angelo è un messaggero di
Dio. Spesso sono mandati da Dio ad annunciare liete notizie o a salvare
qualcuno in pericolo. L'Arcangelo Gabriele viene mandato da Dio a Maria per
annunciare l'annuncio della nascita di Gesù (Lc 1, 26-28). Nove mesi più tardi,
lo stesso Angelo, si presenta ai pastori che vegliano il gregge di notte, e
annunciano la nascita di Gesù.
ATTIVITA':
 Leggere i riassunti dei capitoli IV, V, VI, VII, VIII del libro
“ Le Avventure di Pinocchio” di Collodi
 Visione di alcuni episodi del film “Pinocchio” di Comencini.
 Lettura dal Vangelo sull'annuncio e la nascita di Gesù
 Colorare scheda relative alla storia
 Canto di Natale: “In Israele viveva Maria”
 Drammatizzazione del canto
 Canto: Tutti quanti abbiamo un angelo” di Ron
versione cantata dallo Zecchino d'oro
OGNI COSA E' VENUTA AL MONDO NON PER CASO,
MA PER LIBERA DECISIONE DI DIO
OBIETTIVO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO
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Dio e l'uomo: conoscere Gesù di Nazareth, Emmanuele e Messia,
e come tale testimoniato dai cristiani.
La Bibbia e le altre fonti: ascoltare episodi chiave dei racconti
evangelici
Dopo la Creazione del mondo e la nascita di Gesù, dopo la costruzione del
burattino Pinocchio, non tutto andò liscio come l'olio….In tutte e due le storie è
presente la ribellione umana.
Pinocchio si ribella: alle regole di convivenza, alla libertà, ai valori e persino allo
studio.
Sia Pinocchio che Gesù hanno un padre putativo, ed entrambi sono falegnami.
Quasi lo stesso nome. Geppetto è Giuseppe in lingua aramaica e lo si trova già
nel nuovo testamento.
Geppetto come un buon Padre, è capace di commuoversi, di intenerirsi. Di
rinunciare alla sua unica e povera colazione, alla sua unica giacca anche in
pieno inverno. Inoltre non smette mai di cercare Pinocchio, per più di quattro
anni, finchè non trionferà l'amore e il figliol prodigo tornerà a casa.
Dio è un papà che vuole bene come una mamma. E come dice un antico
proverbio ebraico: - “Dio non poteva essere dappertutto così ha creato le
madri”. Si serve di Maria per accudire suo Figlio Gesù. Geppetto si serve della
Fata Turchina, (colore celestiale), per accudire suo figlio Pinocchio. Geppetto
apparentemente burbero, ma è capace di instristirsi fino alle lacrime.
Non ha ancora finito di intagliare quel legno, e già lo chiama Figlio. Ma un
attimo dopo esclama: “ Birba di un figliolo! Non sei ancora finito …...e già
cominci a mancar di rispetto a tuo padre!......E si rasciugò una lacrima.
Restevano sempre da fare le gambe e i piedi. Quando Geppetto ebbe finito di
fargli i piedi, sentì arrivarsi un calcio sulla punta del naso. Me lo merito!
…..Dovevo pensarci prima! Oramai è tardi!”. Ma non gli viene in mente di
disfare l'opera: colui che crea non può essere colui che distrugge.
Nella Bibbia troviamo la stessa testimonianza: “Il Signore si pentì di aver fatto
l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo” (Gn. 6,6).
Ma l'amore di Dio, come quella di un buon Padre, è Grande. Dio è un buon
Padre Misericordioso. La Misericorida è il perdono, la base di un buon cristiano.
Ma tu Gesù, quando eri bambino, sei stato bravo o birichino?
Pinocchio e Gesù, ne combinano tante. Passano la loro prima notte fuori casa,
dovendo portare a termine un compito, lasciando nello sconforto i loro genitori.
Pinocchio commette la sua prima marachella quando invece di andare a scuola
va a vedere lo spettacolo dei burattini. Ma ha un compito da svolgere:
convertire Mangiafuoco. Uomo, possente, burbero e dall'aspetto spaventoso,
ma in cuor suo capace di intristirsi....solo dopo aver starnutito. In fondo
Pinocchio ha insegnato l'amore a Mangiafuoco, l'amore del Padre.....e grazie a
questo ha capito l'importanza di ogni individuo, il diritto alla vita, e non ha più
ucciso i suoi burattini, bruciandoli sul fuoco.
Pinocchio proprio perchè racconta di avere un Padre, spesso riesce a cacciarsi
fuori dai guai. Per esempio Mangiafuoco si intenerisce sapendo che il suo
babbo sta cercando la sua pecorella smarrita. Proprio come ci ha raccontato
Gesù nel Vangelo di Matteo al capitolo 18, 12.
Mangiafuoco intenerito regala cinque monete d'oro a Pinoccchio, in modo che
possa ricomprare una giacca nuova al babbo e vivere un po' dignitosamente.
Ma Pinocchio si comporta come l'ultimo dei servi della Parabola dei talenti (Mt
25, 14 -30). Anche Gesù si trovò al tempio a discutere sulle cose del Padre suo
a 12 anni, facendo spaventare i suoi genitori, perchè non li aveva avvisati del
suo spostamento.
ATTIVITA'
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Leggere i riassunti dei capitoli IX, X, XI, XII del libro
“ Le Avventure di Pinocchio” di Collodi
Visione di alcuni episodi del film “Pinocchio” di Comencini.
Narrare la storia: “Il ritrovamento di Gesù al tempio”
Colorare scheda relativa alla storia
Drammatizzazione della storia
L'ALBERO PER GESU' E PER PINOCCHIO
OBIETTIVO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO
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La Bibbia e le altre fonti: ascoltare episodi chiave dei racconti
evangelici
L'Albero nella tradizione cristiana è sinonimo di vita e spesso viene associato al
Paradiso. “Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. A chi vince
io darò a mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio”
(Apocalisse 2,7).
Molto tempo fa le piante erano considerate il tramite per arrivare o comunicare
con Dio, in quanto essendo verticalmente alte univano il cielo alla terra.
L' Albero della Vita, l' Albero della Conoscenza, l' Albero del Bene e del
Male.........rappresenta, simbolicamente, anche la Croce di Cristo. Di fatti Gesù,
in alcune rappresentazioni, è inchiodato su un albero e non su una croce. Il
legno ci viene dato dall'albero. Geppetto e Giuseppe sono falegnami, nella loro
vita lo intagliano, lo lavorano e costruiscono qualcosa......
Pinocchio come Gesù si trova ad un certo punto appeso ad un albero. …...
“Allora il burattino, perdutosi d'animo, fu proprio sul punto di gettarsi per terra
e di darsi per vinto, quando nel girare gli occhi all'intorno vide fra mezzo al
verde cupo degli alberi biancheggiare in lontananza una casa candida come la
neve. - Se io avessi tanto fiato da arrivare fino a quella casa, forse sarei salvo, disse dentro di sé. E senza indugiare un minuto riprese a correre per il bosco a
carriera distesa. E gli assassini sempre dietro. E dopo una corsa disperata di
quasi due ore, finalmente tutto trafelato arrivò alla porta di quella casina e
bussò. Nessuno rispose. Tornò a bussare con maggior violenza, perchè sentiva
avvicinarsi il rumore dei passi e il respiro grosso e affannoso de' suoi
persecutori. Lo stesso silenzio”. Avvedutosi che il bussare non giovava a nulla,
cominciò per disperazione a dare calci e zuccate nella porta allora si affacciò
alla fìnestra una bella bambina..........in questa casa non c'è nessuno. Sono tutti
morti.....Sono morta anch'io”. Per tre volte Pinocchio bussa alla porta. Per tre
volte Gesù, nell'orto degli ulivi, “bussa a Dio” si unisce in preghiera al Padre. “Ho capito – disse allora uno di loro – bisogna impiccarlo! Impicchiamolo! Impicchiamolo! - ripeté l'altro” Si ripete per tre volte la parola impicchiamolo,
proprio come nel Vangelo si ripetono per tre volte: in croce, in croce, in croce.
“Detto fatto, gli legarono le mani dietro le spalle, e passatogli un nodo scorsoio
intorno alla gola, lo attaccarono penzoloni al ramo di una grossa pianta detta la
Quercia grande........dopo tre ore, aveva sempre gli occhi aperti......e sebbene
sentisse avvicinarsi la morte........allora gli tornò in mente il povero babbo......e
balbettò quasi moribondo: - Oh babbo mio! Se tu fossi qui!.......e non ebbe fiato
per dir altro. Chiuse gli occhi, aprì la bocca, stirò le gambe e, dato un grande
scrollone, rimase lì come intirizzito.....” Tre ore di agonia per Pinocchio
attaccato all'albero e alla fine preso dalla disperazione chiama il suo babbo.
Proprio come Gesù stette tre ore sull'albero della croce agonizzante. E poco
prima di emanare l'ultimo respiro si rivolse al Padre: “Mio Dio, mio
Dio.....perché mi hai abbandonato?” e poco dopo spirò.
ATTIVITA':
 Leggere i riassunti dei capitoli XIII, XIV, XV, XVI, XVII del libro
“ Le Avventure di Pinocchio” di Collodi
 Raccontare la storia: “ I tre alberi” di Bruno Ferrero
 Rappresentare la storia graficamente
LA ZOOLOGIA E' UNA BRANCA DELLA TEOLOGIA
(parole di A. Pronzato)
OBIETTIVO DI APPRENDIMENTO
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Riconoscere i segni cristiani in particolare la Pasqua,
nell'ambiente e nelle tradizioni popolari
La Bibbia e le altre fonti: ascoltare episodi chiave dei racconti
evangelici
La fata turchina appare a Pinocchio sotto forma di vari animali per indicargli la
strada giusta da seguire......Prima in colombo, poi in capretta.....e poi la
presenza della lumaca. Pinocchio è costretto dal contadino a far cane da
guardia a un pollaio e poi successivamente, viene trasformato in asino.
Scriveva Pronzato nel suo libro: Gli animali del Vangelo raccontano “...che per
fare teologia bisogna passare dalla stalla” .
La Fata turchina appare a Pinocchio sotto forma di capretta. È probabile che
Collodi si sia servito di questa similitudine per ricordarci la parabola della
pecorella smarrita, oppure quella del Buon Pastore.
Giovanni ci racconta nel suo Vangelo che Gesù diceva: “Io sono il buon pastore.
Il buon pastore è pronto a dare la vita per le pecore. Chi fa il guardiano solo per
mestiere, quando vede venire il lupo, lascia le pecore e scappa, perché le
pecore non sono sue. Così il lupo le rapisce e le disperde. Questo accade
perché il guardiano non è pastore: lavora per denaro e non gli importa delle
pecore. Io sono il buon pastore: io conosco le mie pecore ed esse conoscono
me, come il Padre mi conosce e io conosco il Padre. E per queste pecore che io
do la vita. (GV 10, 11-16)
Pinocchio si comporta proprio come pecora smarrita. “Come pecora smarrita
vado errando” (Sal 119,176). ll burattino più famoso del mondo ad un certo
punto della storia subisce una trasformazione in asino. Viene venduto ad un
proprietario di un circo. Qui impara a fare salti e danze di ogni tipo per far
arricchire il suo padrone. Dopo, il pentimento e buoni propositi, ritorna di nuovo
burattino.
Diversi popoli antichi riconoscevano la sacralità dell'asino. Nella religione
cristiana la figura dell'asino è legata a diversi momenti della vita terrena di
Gesù: lo riscalda nella grotta, lo trasporta nella fuga in Egitto e sempre sul
dorso di un asino fa il suo ingresso trionfale a Gerusalemme.
Nella Bibbia, la figura dell'asino, appare in diversi racconti.
Nel Vangelo di Marco (Mc 11, 1-11) ci raccontano che Gesù non si è
accontentato di un asino, ma ha preteso l'asino. Ma non un'asina qualunque.
Ma un'asina casta e illibata. Scrive Pronzato: -“ la scelta dell'asino da parte di
Gesù assume un significato preciso: l'adozione di uno stile di umiltà e
semplicità, e il ripudio di ogni forma di trionfalismo, esibizionismo, mania di
grandezza, sfoggio di potenza”.
ATTIVITA':
 Leggere dei riassunti dei capitoli XXI, XXII, XXII, XXIV del libro
“ Le Avventure di Pinocchio” di Collodi
 Lettura dal Vangelo della storia della pecorella smarrita
 Suddivisione in sequenze della storia
 Racconto dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme
 Colorare scheda relativa alla storia
 Spiegazione della Pasqua cristiana e relative schede
LUI E' IL GATTO, ED IO LA VOLPE, ♩♪♫♬♫♩♪DI NOI TI PUOI FIDAR
OBIETTIVO DI APPRENDIMENTO
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Dio e l'uomo: conoscere Gesù di Nazareth e come tale
testimoniato dai cristiani.
La Bibbia e le altre fonti: ascoltare, leggere e saper riferire circa
alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui episodi chiave dei
racconti evangelici.
Il gatto e la volpe si mostrano con un atteggiamento persuasivo nei confronti di
Pinocchio. Ripetono tante volte le parole che dicono......e inoltre come ogni
figura malvagia cercano di colpire al cuore per catturare la propria attenzione.
Si mostrano proprio come il serpente nel giardino dell'Eden. Gli parlano del suo
babbo, conoscono la sua storia.
Il Gatto e la Volpe raccontano a Pinocchio del campo dei miracoli. Di un campo
dove piantando monete.....cresce l'albero pieno di denari.
I falsi profeti, o come li chiama Collodi: il Gatto e la Volpe, si servono diverse
volte dell'albero per fregare o cercare di distruggere Pinocchio.
Pinocchio derubato delle sue quattro monete, decide di denunciare il fatto al
giudice della città. Ma questo si comporta come Ponzio Pilato. “.... quando il
burattino non ebbe più nulla da dire......il giudice.....disse loro: - Quel povero
diavolo è stato derubato di quattro monete d'oro: pigliatelo dunque e mettetelo
subito in prigione”.
Si ripete questo “dunque” anche nel Vangelo di Giovani (19, 4-6) “...io non
trovo in lui nessuna colpa, dunque crocifiggetelo...”
Dopo quattro mesi Pinocchio esce di prigione. Vuole ritrovare il suo Babbo.
Ritorna nuovamente la parabola del figliol prodigo.
ATTIVITA':
 Leggere i riassunti dei capitoli XVII, XVIII, XIX, XX del libro
“ Le Avventure di Pinocchio” di Collodi
 Visione di alcuni episodi del film “Pinocchio” di Comencini
 Raccontare la storia tratta dal Vangelo del Figliol prodigo
 Colorare scheda relativa alla storia
PINOCCHIO, GIONA E LA BALENA
E ALLA FINE TUTTO RI...TORNA
OBIETTIVO DI APPRENDIMENTO

La Bibbia e le altri fonti: ascoltare, leggere e saper riferire circa
alcune pagine bibliche fondamentali
Eravamo partiti che il buon pastore era andato alla ricerca della sua pecora
perduta. Ad un certo punto dentro un grosso pesce enorme aspetta il ritorno
del suo figliolo. Proprio come ci racconta il Vangelo di Luca (15, 11-32):
Il Padre attende il figlio: è la misericordia del Padre. È una nuova resurrezione.
Pinocchio per diventare un bambino vero deve risorgere a nuova vita.
Viene divorato da un grosso pesce. Anche questa volta Collodi si serve della
similitudine per trasmettere il messaggio divino. Come Pinocchio diverse volte
ha disubbidito al Padre sottraendosi alla sua volontà; cosi anche Giona tenta di
sottrarsi alla volontà della missione affidatagli da Dio. Proprio come Giona trova
la fede in Dio, anche Pinocchio trova il suo babbo, suo Padre, il suo Dio a cui
tutto fa ritorno.
« Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il
Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.» (Matteo 12,
40)
ATTIVITA':
 Leggere i riassunti dei capitoli dal XXVI al XXXVI del libro
“ Le Avventure di Pinocchio” di Collodi
 Visione dell'ultimo episodio del film “Pinocchio” di Comencini
 Racconto della storia di Giona
 Colorare le schede relative alla sequenza del racconto del Libro di Giona
Daniela Grande