Francia: gli orientamenti del Presidente Sarkozy e del Ministro dell
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Francia: gli orientamenti del Presidente Sarkozy e del Ministro dell
anno I, n.1, 2011 Cronache e Rassegne-Focus Francia: gli orientamenti del Presidente Sarkozy e del Ministro dell'interno Guéant di Alessia D'Annibale L'interpretazione è molto critica nei confronti della politica presidenziale, considerata prima di tutto tardiva, visto che la prima sortita sul tema immigrazione da parte dell'inquilino dell'Eliseo è del 27 febbraio scorso, quando le rivoluzioni nel mondo arabo erano cominciate da oltre un mese. Il 5 marzo 2011 Libération pubblica l'articolo “Sarkozy ou le réflexe du douanier” (Sarkozy o il riflesso del doganiere) nel quale l'autore, Nicolas Cori, mette in luce come il Presidente tratti la crisi del mondo arabo sotto l'unico punto di vista dell'immigrazione. Nel momento in cui i sondaggi raggiungono il punto più basso per lui, ecco risorgere un vecchio ritornello: giocare sulla paura nei confronti degli immigrati, quindi, mostrarsi come presidente “garde-frontière” che protegge i francesi da questo rischio fantasma. Nicolas Sarkozy ha messo in guardia i francesi contro i flussi migratori potenzialmente “incontrollabili” provenienti da Tunisia e Libia che possono trasformarsi in un rischio terrorista. Il rischio inoltre, secondo l'autore, è che questa politica sia oltretutto improduttiva, ben lontana dall'assicurare segnali confortanti nell'opinione pubblica. Così come accaduto in passato quando si è voluto mettere al centro del dibattito il anno I, n.1, 2011 Cronache e Rassegne-Focus tema dell'immigrazione, la prospettiva probabile è quella di perdere i simpatizzanti di centro a fronte di un guadagno di popolarità nell'estrema destra. Con l'unico risultato chiaro di far avanzare il Fronte nazionale. A distanza di mesi dall'inizio della cosiddetta “primavera araba”, il Ministro dell'interno francese Claude Guéant si è recato il 16 maggio in visita a Tunisi per cercare di “distendere” le relazioni tra i due Paesi, come riferisce su Le Figaro del 17 maggio Jean-Marc Le Clerc. Una visita di fondamentale importanza quella compiuta dal Ministro dell'interno francese a Tunisi, in un Paese che detiene la chiave del rompicapo migratorio che agita Parigi, Roma e Bruxelles da oltre cinque mesi, dove ha incontrato il Premier tunisino, Caïd Essebsi, e il suo omologo, Habib Essid. Sui 25.000 tunisini passati dalle coste italiane di Lampedusa dall'inizio delle rivoluzioni arabe, la Francia ne ha già controllati circa 6.000 alle sue frontiere; la regolarizzazione da parte di Roma di circa 20.000 clandestini ha suscitato grande preoccupazione nel Paese. I rimpatri dipendono dalla buona volontà del Paese d'origine, e la Tunisia vi sta procedendo col 'contagocce'. Molto calibrate, quindi, le parole espresse ieri dal Ministro Guéant: «Ognuno comprende gli obblighi ai quali l'altro deve sottostare». Ma né Tunisi né Parigi hanno «nulla da guadagnare nel far espatriare dei tunisini che potrebbero utilmente contribuire allo sviluppo del loro Paese, soprattutto quando questo Paese si apre alla libertà», ha insistito Claude Guéant. Come l'Italia ha saputo fare un gesto a favore delle autorità locali, concedendo crediti e guardiacoste, così la Francia ha annunciato varie iniziative, come ad esempio la firma di convenzioni per corsi di formazione del Gafsa (che offre un apprendistato simile a quello del servizio militare adattato in Francia), nonché il sostegno a “microprogetti” «per ridare ossigeno ai giovani in loco». Parallelamente, il Ministro ha tenuto a ricordare le opportunità dell'immigrazione legale in Francia, sancita da un accordo del 2008 che stabiliva, prima della crisi economica, sino anno I, n.1, 2011 Cronache e Rassegne-Focus a 9.000 ingressi l'anno, dalla Tunisia, per motivi di lavoro. Il Ministro dell'interno ha promesso di promuovere la Tunisia presso investitori stranieri e francesi. Consapevole della pressione migratoria che investe anche la stessa Tunisia al confine libico, il Ministro ha assicurato che il Paese nordafricano potrà «contare sull'appoggio francese». Un primo contatto «utile» e «necessario», secondo l'entourage del Ministro, quello fra i due Paesi. Che dovrà comunque concretizzarsi alla frontiera franco-italiana. anno I, n.1, 2011 Cronache e Rassegne-Focus