Tunisia - Non Solo Asilo

Transcript

Tunisia - Non Solo Asilo
Tunisia
Popolazione: 10.434.000
Capitale: Tunisi
La rivoluzione dei Gelsomini
A Sidi Bouzid (Tunisia) il 17 dicembre 2010 un
venditore ambulante di verdure – Mohamed Bouazizi
– si dà fuoco. L’episodio è quello conduce alla
cosiddetta Rivoluzione dei Gelsomini tunisina.
Bouazizi come tanti altri suoi compaesani era
esasperato da una storia di vessazioni, minitangenti e
umiliazioni continue che non gli permettevano di
svolgere e guadagnare il pane dal suo lavoro. Non a
caso fra gli slogan più presenti nei giorni degli scontri
vi erano: “Lavoro, dignità, libertà” e “Lavoro per tutti,
via i criminali al potere”. A partire dal gesto del
venditore ambulante – morto in ospedale il 4 gennaio
2011 - si moltiplicano come un fuoco dilagante le
proteste di strada in tutte le città del paese. I
Tunisini si mobilitano in massa per chiedere la fine
della dittatura ultraventennale di Zine El-Abidine Ben
Ali e vi riescono quando il 14 gennaio 2011 il
presidente scappa in Arabia Saudita.
Gli scontri hanno portato a morte circa un’ottantina
di persone e alla formazione di una serie di governi
ad interim che tutt’oggi appaiono molto instabili. Il
primo, nato subito dopo la fuga di Ben Ali e guidato
dal primo ministro dell’ex regime Mohamed
Ghannouci, ha condotto a nuove manifestazioni di
piazza (e a nuove morti) e alle quasi immediate
dimissioni dell’ex primo ministro: i Tunisini infatti
sono chiari e determinati:
non vogliono più
connivenze e permanenze al potere dei membri del
governo di Ben Ali 1 .
Ghannouci è sostituito da Beji Caïd Essebsi, un altro veterano della politica tunisina, già a
più riprese ministro dei governi guidati dal primo presidente del paese Bourguiba. Anche in
questa nuova presa al potere i Tunisini non hanno però reagito con entusiasmo.
A partire dalla Rivoluzione dei Gelsomini si sono innescati una serie di contraccolpi a catena
che hanno coinvolto diversi paesi del Nord Africa e del Medio Oriente e sono iniziati esodi e
fughe di massa di Tunisini verso l’Europa.
Alcuni dati e informazioni
Da 1 gennaio al 6 aprile ci sono stati in Italia 390 sbarchi, con l'arrivo di 25.867 persone:
23.352 sono arrivati sulle Isole Pelagie, di questi 21.519 erano tunisini provenienti dal sud
della Tunisia.
L’Italia che ha stentato per settimane a offrire una qualsiasi forma di regolarizzazione ai
tunisini approva, all’inizio di aprile 2011, con un decreto del presidente del Consiglio, un
1
Il primo governo provvisorio comprendeva infatti 8 ministri dell’era di Ben Ali
permesso di soggiorno per motivi umanitari. Il testo è destinato a tutte le persone presenti
(alla data di approvazione del decreto) nelle tendopoli e negli altri “Cie temporanei” sorti in
questi giorni. Il documento per circolare liberamente sul territorio nazionale dura sei mesi
per l'Italia, di cui tre anche per gli altri Stati dell'area Schengen. Al momento i possibili
beneficiari sono 14.500, cioè le presenze stimate dal Viminale nei vari centri.
Va specificato che il decreto non ha suscitato grande entusiasmo a livello europeo a causa
del suo livello di indeterminatezza e incertezza.
Fonti:
www.sole24ore.it
www.intopic.it
www.tmnews.it