programma di ricerca

Transcript

programma di ricerca
ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA
NUCLEARE
Preventivo per l'anno 2004
Codice
Esperimento
Gruppo
CRDC
5
Rapp. Naz.: Paolo Russo
Rappresentante nazionale:
Paolo Russo
Struttura di appartenenza:
NA
Posizione nell'I.N.F.N.:
PROGRAMMA DI RICERCA
A) INFORMAZIONI GENERALI
Linea di ricerca
Laboratorio ove
si raccolgono i dati
Sigla dello
esperimento assegnata dal
laboratorio
Acceleratore usato
Tecniche nucleari di caratterizzazione dei materiali e di usura
meccanica
Laboratorio dell'acceleratore Tandem di Napoli
CRdC
Accelereatore Tandem 3MV di Napoli
Fascio
(sigla e caratteristiche)
Protoni e ioni radioattivi
Processo fisico
studiato
Fluorescenza x, RBS, impiantazione ioni radioattivi
Apparato strumentale
utilizzato
Rivelatori x e gamma
Sezioni partecipanti
all'esperimento
Napoli
Istituzioni esterne all'Ente
partecipante
Durata esperimento
Centro Regionale di Competenza su "Nuove tecnologie per le
attività produttive" della Regione Campania
3 anni
B) SCALA DEI TEMPI : piano di svolgimento
PERIODO
2003−2005
Mod EN. 1
ATTIVITA' PREVISTA
2003: acquisizione attrezzature per potenziamento Tandem.
2004: acquisizione attrezzature per linea di fscio impiantazione ionica e
acquisizione attrezzature per linea di fascio caratterizzazione materiali.
2005: studi applicativi
(a cura del responsabile nazionale)
ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE
Preventivo per l'anno 2004
Struttura
NA
Codice
Esperimento
CRDC
Resp. loc.: Paolo Russo
Gruppo
5
PREVENTIVO LOCALE DI SPESA PER L'ANNO 2004
In KEuro
IMPORTI
VOCI
DI
SPESA
Totale
DESCRIZIONE DELLA SPESA
Parziali Compet.
SJ
Consorzio
Ore CPU
Spazio Disco
Cassette
SJ
Altro
Totale
Sono previsti interventi e/o impiantistica che ricadono sotto la disciplina della legge Merloni ?
Breve descrizione dell'intervento:
Mod EC./EN. 2
(a cura del responsabile locale)
A cura della
Comm.ne
Scientifica
Nazionale
ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE
Preventivo per l'anno 2004
Struttura
NA
Codice
Esperimento
CRDC
Resp. loc.: Paolo Russo
Gruppo
5
ALLEGATO MODELLO EC2
Il presente progetto è svolto nell'ambito del programma triennale di realizzazione di un futuro Centro
Regionale di Competenza su "Nuove tecnologie di attività produttive" nella Regione Campania.
Il contributo regionale di 702 K€ nei tre anni è comprensivo di un 30% di cofinanziamento a carico dell'INFN
come quota di stipendi per personale dipendente ed associato ed utilizzo di attrezzature.
Il Responsabile del Centro Regionale di Competenza è rappresentante INFN in seno al Consiglio Direttivo
del Centro Regionale di Competenza.
Mod EC./EN. 2a Pagina 1
(a cura del responsabile locale)
ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE
Preventivo per l'anno 2004
Struttura
NA
Codice
Esperimento
CRDC
Resp. loc.: Paolo Russo
Gruppo
5
ALLEGATO MODELLO EC2
Mod EC./EN. 2a Pagina 2
(a cura del responsabile locale)
Regione Campania
Programma Operativo Regionale 2000/2006
Asse prioritario di riferimento 3 –Risorse umane-Misura 3.16
PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DEL CENTRO
REGIONALE DI COMPETENZA
“Nuove Tecnologie per le Attività Produttive”
CAPITOLATO TECNICO
Referente del Progetto : Prof. Ruggero Vaglio
Universita’ di Napoli “Federico II” (Soggetto giuridico capofila )
Napoli, 11 Settembre 2002
CAPITOLATO TECNICO
1) Nome del CRdC
NUOVE TECNOLOGIE PER LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE
2) Soggetto giuridico capofila del progetto
Denominazione Università di Napoli Federico II
Corso Umberto I
Sede legale
081/2531111
Tel.
[email protected]
e.mail
3) Referente del Progetto (indicare Cognome e Nome del responsabile del progetto)
Vaglio
Cognome
Ruggero
Nome
0817682608
Tel./
[email protected]
e-mail
4) Importo di Progetto
Totale al netto di IVA
22344 KEuro
Imponibile
11355 KEuro
IVA(solo per Enti Pubblici):
2271 KEuro
TOTALE FINANZIAMENTO RICHIESTO:
17231 KEuro
CONTRIBUTO SOGGETTI ATTUATORI
7384 KEuro
COSTO TOTALE :
24615 KEuro
4a) COSTO PER ANNUALITA’
1° anno
11907 KEuro 2° anno
8418 Keuro
3° anno
4290 Keuro
5) Soggetti Attuatori (SA)
Università di Napoli Federico II
Responsabile Prof. Ruggero Vaglio
Telefono/e.mail 0817682548/ [email protected]
Denominazione SA : Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione (FII-DIMP)
Responsabile Prof. Ignazio Crivelli Visconti
Telefono/e.mail 0817682159 / [email protected]
Denominazione SA : Dipartimento di Scienze Fisiche
(FII-DISF)
Responsabile Prof. Giancarlo Abbate
Telefono/e.mail 081676118 / [email protected]
Denominazione SA : Dipartimento di Chimica
(FII-DipCHI)
Responsabile Antonio Roviello
Telefono/e.mail 081674371 / [email protected]
Denominazione SA : Dipartimento di Ingegneria Chimica
(FII DIC)
Responsabile Nino Grizzuti
Telefono/e.mail 0817682285 / [email protected]
Denominazione SA : Dipartimento di Ingegneria Elettronica e Telecomunicazioni (FII DIET)
Responsabile Prof. Paolo Spirito
Telefono/e.mail 0817683138 / [email protected]
Denominazione SA : Dipartimento di Informatica e Sistemistica
(FII DIS)
Responsabile Prof. Franco Garofalo
Telefono/e.mail 081 768 38 44 [email protected]
Seconda Università di Napoli
Resp. Prof. Raffaele Martone
Telefono/e.mail 0815010209/[email protected]
1
Denominazione SA : Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale
Responsabile Prof. Oronzio Manca
Telefono/e.mail 0815010216 / [email protected]
Denominazione SA : Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione
Responsabile Prof. Giuseppe De Maria
Telefono/e.mail 0815010208 / [email protected]
Denominazione SA : Dipartimento di Medicina Pubblica, Clinica e Preventiva
Responsabile Scientifico : Prof. Adriana Oliva
(IIUNI-DIAM)
(IIUNI-DII)
(IIUNI-DIMPC)
Responsabile Prof. Adriana Oliva
Telefono/e.mail 081441688 / [email protected]
Università di Salerno
Resp. Prof. Stefano Riemma
Telefono/e.mail 089964095 /[email protected]
Denominazione SA : Dipartimento di Ingegneria Meccanica
(UNISA-DIMEC)
Responsabile Prof. A. Lambiase
Telefono/e.mail 08964036 / [email protected]
Denominazione SA : Dipartimento di Ingegneria Elettronica ed Informatica
(UNISA-DIIIE)
Responsabile Prof. S. Bellone
Telefono/e.mail 089 964224 / [email protected]
Denominazione SA : Dipartimento di Chimica
(UNISA-DICHIM)
Responsabile Prof. Gaetano Guerra
Telefono/e.mail 089965362 / [email protected]
Università del Sannio
Resp. Prof. Domenico Villacci
Telefono/e.mail 0824 305811 / [email protected]
Denominazione SA : Dipartimento di Ingegneria
(UNI Sannio)
Responsabile Prof. Domenico Villacci
Telefono/e.mail 0824 305811 / [email protected]
Università “Parthenope”
Resp. Prof. Francesco Calza
Telefono/e.mail 081 5475719/ [email protected]
Denominazione SA : Istituto di Studi Aziendali
(PARTH)
Responsabile Prof. Francesco Calza
Telefono/e.mail 081 5475719/ [email protected]
CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche
Resp. Dott. Luigi Ambrosio
Telefono/e.mail 0817682513 /[email protected]
Denominazione SA : Istituto di Cibernetica : IC
Responsabile Dott. Maurizio Russo
Telefono/e.mail 0818675013 [email protected]
Denominazione SA : Istituto ITMC
Responsabile Dott. Luigi Ambrosio
Telefono/e.mail 0817682513 / [email protected]
Denominazione SA : Istituto IRTEMP
Responsabile Dott. Giuseppe Ragosta
Telefono/e.mail 081/8675201 / [email protected]
ENEA, Ente Nazionale Energia Alternative
Resp. Dott. Marcello Garozzo
Telefono/e.mail 0630484089 / [email protected]
Denominazione SA : Unita' Tecnico-Scientifica MAT
Responsabile Dott. Girolamo Di Francia
(CNR-IC)
(CNR-ITMC)
(CNR-IRTEMP)
(ENEA-MAT)
2
Telefono/e.mail 0817723277 / [email protected]
INFM, Istituto Nazionale per la Fisica della Materia
Resp. Prof. Nicola Spinelli
Telefono/e.mail 081676261 / [email protected]
Denominazione SA : SGD Campania
Responsabile Dott. Fabio Miletto
Telefono/e.mail 0817682423 / [email protected]
INFN, Istituto Nazionale Fisica Nucleare
Resp. Prof. Paolo Russo
Telefono/e.mail 081676146 / [email protected]
Denominazione SA : INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Responsabile Prof. PaoloRusso
Telefono/e.mail 081676146 / [email protected]
ASI, Agenzia Spaziale Italiana
Resp. Dott. Roberto Ibba
Telefono/e.mail 06-8567353 [email protected]
Denominazione SA : MARS Center
Responsabile Dott. Luigi Carotenuto
Telefono/e.mail 0816042480 / [email protected]
TECHNAPOLI
Resp. Ing. Massimo Mendia
Telefono/e.mail 0815255182/ [email protected]
Denominazione SA : TECHNAPOLI
Responsabile Ing. Massimo Mendia
Telefono/e.mail 0815255182/[email protected]
(INFM)
(INFN)
(ASI-MARS)
(Technapoli)
6) Iniziale Schema Organizzativo e Gestionale del Centro
La proposta organizzativa prevede due distinte soluzioni una per ciascuna fase della vita del Centro:
• Fase A): schema organizzativo relativo allo start-up del CRdC, ovvero nei 36 mesi dell’avvio;
• Fase B): schema organizzativo di massima relativo alla gestione a regime del CRdC nel
periodo successivo ai tre anni di inizio attività.
FASE A) : START-UP DEL CRdC
I processi principali ai quali il Centro è chiamato in questa fase sono :
• Processo di Aggregazione delle risorse umane
• Processo di messa a punto della sua capacità operativa.
• Processo di inserimento nel mercato produttivo.
• Processo di progettazione esecutiva della fase di regime.
Al vertice della struttura organizzativa è previsto un Consiglio Direttivo (CD) composto da un
rappresentante per ciascun Ente; il CD elegge al suo seno un Presidente al quale sono conferiti i
compiti di Coordinamento Scientifico e di rappresentanza esterna del Centro. Al CD sono attribuite
tutte le funzioni primarie di indirizzo tecnico-scientifico del Centro.
Il Comitato di Valutazione Tecnico-Scientifico è composto da esponenti del mondo accademico,
industriale e professionale nazionale e internazionale non appartenenti al CD ed ha la funzione di
fornire suggerimenti sulle linee guida delle attività del Centro e valutazioni sulla qualità della
attività svolta,.
La Direzione Esecutiva (DE) ha la responsabilita’ operativa e gestionale del Centro. La DE è
costituita da un Project Manager e da alcuni collaboratori. Essa cura l’attuazione delle decisioni del
CD e garantisce il coordinamento dei Servizi Comuni (informazione, assistenza finanziaria,
trasferimento tecnologico, brevetti ecc.).
3
Il Project Manager sarà un manager di area industriale di comprovata esperienza in gestione di
Progetti complessi al quale sarà richiesto un impiego a tempo pieno alle dipendenze del Centro.
L’attività tecnica operativa è assicurata dalle Unità Operative (UO), strutture agili ed
interdisciplinari, finalizzate alla realizzazione delle azioni dei Progetti (in particolare il Dimostratore
nella fase di start-up).
Segue la Flow-Chart del modello organizzativo.
4
S OGGE T T I AT T U AT OR I
Comita to V a luta zio ne T e cnico
S cie ntifico
Consiglio D ire ttivo
S e rvizi Comuni:
gestione amministrativa e contabile
Competenza 1
Competenza 2
Competenza 3
Competenza 4
Competenza N
D ire zio ne E se cutiva
P R O G E T T O D IM O S T R A T O R E
N uo v o pro ge t t o 1
Unità Operativa 1
Unità Operativa 1
N uo v o pro ge t t o N
Unità Operativa 1
Unità Operativa 2
Unità Operativa 2
Unità Operativa 2
Unità Operativa 3
Unità Operativa 3
Unità Operativa 3
Unità Operativa 4
Unità Operativa 4
Unità Operativa 4
Unità Operativa N
Unità Operativa N
Unità Operativa N
SER VIZ I GEN ER ALI : Finanza per l'innovazione; Brevetti; Sistema per Lavoro Cooperativo in Rete; attività di
sensibilizzazione alle PMI; Analisi e Studi.
AMBIENT E EST ERNO (imprese, mercato,
ricerca pubblica)
LE G E N D A
UO:
U nità Operativ a
UOSG:
PD:
U M &T T :
U nità Operativ a Serv izi Generali
Progetti D imostratori
U nità M anagement & T rasferimento T ec nologic o
2
FASE B) : FASE DI REGIME DEL CRdC
La definizione di dettaglio della struttura organizzativa del Centro nella fase B di regime rientra tra i
compiti principali del Centro nella prima fase (start-up). In questa sede vengono quindi tracciate le
sole linee guida e i criteri generali previsti per la Organizzazione della seconda fase.
Nella fase di regime il CRdC sarà dotato di propria soggettività giuridica e goderà di ampia
autonomia gestionale e patrimoniale rispetto agli Enti Proponenti. Una soluzione ipotizzabile è
quella del Consorzio tra gli Enti di ricerca proponenti aperto al contributo delle imprese regionali o
non, purché interessate ad una localizzazione nella Regione.
Il nuovo Soggetto dovrà armonizzare le risorse strumentali acquisite ed organizzate nella prima fase
di attuazione del progetto; dovrà altresì coordinare il patrimonio di competenze e di conoscenze
tecniche e scientifiche maturato durante la fase di start-up.
La struttura operativa del Centro a regime dovra’ prevedere :
1 Settore commerciale (opportunita’, marketing)
2 Area delle risorse umane e della comunicazione
3 Area tecnico–amministrativa (forniture, contratti, competenze legali )
4 Area Tecnico-scientifica (attivita’ di sviluppo tecnico-scientifico, esecuzione dei progetti,
formazione )
5 Area dei servizi generali (servizi informativi e documenti; supporto ai progetti
6 Call center (rapporti con le imprese, assistenza ai processi di trasferimento tecnologico)
7
7) Descrizione degli investimenti
Tab7.1 Lista delle attrezzature da acquisatare e Workpackage di riferimento
WP
Sogg.
Denominazione Attrezzature
Attuatore
wp4
FII-DIMP
Macchina a controllo numerico per la prototipizzazione rapida (fresatura a step)
wp4
FII-DIMP
Macchina a controllo numerico per la prototipizzazione rapida
wp4
FII-DIMP
Pultrusore sperimentale
Costo
(Keuro)
225
126
126
wp1b FII-DIMP
Analizzatore di chemiluminescenza
wp1b FII-DIMP
ISSOSPRP- BG Rubotherm
wp1a FII-DIMP
Q 100 MDSC Advanced with PCA e HPDSC
wp1b FII-DIMP
Reometro elongazionale
wp1a FII-DIMP
Impianto di filatura
Wp1c
FII-DIMP
Wp1c
FII-DIMP
wp3 FII-DISF
microtomografo skyscan-1072
stampante per ogetti solidi
Cluster Alpha
wp3
Spettrofotometro (FT-IR) con microscopia
90
225
126
108
180
235
100
120
FII-DISF
90
wp1a FII-Dip.CHIM Diffrattometro di raggi X a 4 cerchi con rivelatore “ area detector”
231
wp1a FII-Dip.CHIM Viscosimetro
125
wp1b FII-Dip.CHIM Spettrometro per risonanza paramagnetica elettronica del tipo E 500 ELEXIS
Bruker
wp1a FII-DIC
Reometro rotazionale a velocità di deformazione controllata per fluidi
246
115
wp1b FII-DIC
Analizzatore reo-ottico di proprietà
wp3
FII-DIET
85124° Pulsed Modeling System
wp3
FII-DIET
Sorgente laser per caratterizzazioni veloci
115
665
85
wp1a FII-DIS
Sistema integrato per lo sviluppo di sistemi di controllo real-tim
wp1a FII-DIS
wp1a FII-DIS
Ensemble sperimentale per la progettazione di sistemi di automazione per la
gestione automatica dei magazzini e la movimentazione delle merci
Stazione per l’identificazione, la modellistica e la simulazione di sistemi,
processi e strategie di controllo complesse
Complesso prove non distruttive elettromagnetiche
wp4
IIUNI-DIAM
Laboratorio portatile per strutture aerospaziali
wp4
IIUNI-DIAM
Complesso Misure
wp4
IIUNI-DIAM
Complesso di Diagnostica non Invasiva Termofluidodinamica
wp4
IIUNI-DIAM
Banco controllo propagazione cricche (MSD)
wp4
IIUNI-DIAM
Banco prova termografia
90
wp1a FII-DIS
135
99
72
81
189
670
86
86
8
wp4
IIUNI-DIAM
Software per risk- analysis
WP1c IIUNI-DIMPC environmental scanning electron microscopy
wp4 IIUNI-DII
Minicentro di lavorazione per incisioni e fresature in piano e 3D
89
375
48
wp4
IIUNI-DII
Sistema ECT per prove in laboratorio;
wp4
IIUNI-DII
Sistema di Acquisizione, tracciamento ed elaborazione dati di moto
wp3
IIUNI-DII
Criostato per caratterizzazioni a bassa temperatura
wp3
IIUNI-DII
Apparato per microlavorazioni dirette via laser
wp4
UNISA-DIIIE
attuatore idraulico ultradinamico modello MTS 248.21
wp4
UNISA-DIIIE
centrale idraulica di potenza MTS Silent Flo da 380 l/min
165
117
50
90
72
Wp3 UNISA-DIIIE
Wp3 UNISA-DIIIE
wp4 UNISADIMEC
wp4 UNISADIMEC
wp4 UNISADIMEC
wp4 UNISADIMEC
wp4 UNISADIMEC
wp4 UNISADIMEC
wp4 UNISADIMEC
wp4 UNISADIMEC
wp1b UNISADICHIM
wp1b UNISADICHIM
wp1b UNISADICHIM
wp1b UNISADICHIM
wp1b UNISADICHIM
wp1b UNISADICHIM
wp1a UNISADICHIM
wp4 UNISannio
Litografia
Sistema di deposizione multi target
Centro di tornitura cnc alta precisione
Sistema diffrattometrico con sorgente ad alta brillanza utilizzabile per misure a
basso angolo
Magnetometro a vibrazione vettoriale
wp3
UNISannio
Box anecoico per scanner ORBIT AL5706 ed accessori
wp3
UNISannio
Text fixtures criogeniche per analizzatore ettoriale Agilent 85107B
wp3
UNISannio
Sistema di spettroscopia tunnel a punta di contatto
105
175
125
225
CNC orizz. 5 assi alta velocità cubo 600 mm
366
Incastellatura
63
Macchina per applicazione di carichi multipli dinamici,
108
Macchina per rilievo superfici
117
Sistema acquisizione dati prove a fatica
72
Software di simulazione per processi produttivi
45
Stazione di progettazione di software di controllo
45
Analizzatore dinamico-meccanico
45
Completamento Laboratorio tecnologia dei polimeri
72
Cromatografo a permeazione di gel con viscosimetro
86
Dinamometro per micro-campioni
45
Pressa per stampaggio ad iniezione
77
RFSIII (Reometro per fluidi), Rheometrics, Inc.)
54
315
135
110
90
50
wp1a UNISannio
Sist. Int. per simulazione HIL e la prototipazione rapida
wp1b CNR-ITMC
Estrusore
275
115
9
wp1b CNR-ITMC
Sistema di Microstereolitografia
wp4
CNR-ITMC
Autosizer 4800 (Malvern Instruments)
wp4
CNR-ITMC
Scanner 3D Cybermare
wp4
CNR-ITMC
Impianto di liquid molding sensorizzato
70
70
80
150
75
85
155
100
Wp1c CNR-ITMC rheo vision (reometro rotazionale)
Wp1c CNR-ITMC scanner 3d
Wp1c CNR-ITMC impianto di liquid modeling sensorizzato
Wp1c CNR-IRTEMP miniestrusore bibite
wp1a CNR-IRTEMP Explorer AFM Liquid Scanner e Heating cooling stage for Explorer (HCEX –
1000)chemilum
wp1b CNR-IRTEMP Viscosimetro automatico – Calorimetro differenziale a scansione (TA
Instruments)
wp4 CNR-IRTEMP Spettrometro Raman con microscopio
70
52
110
wp4
CNR-IRTEMP Analizzatore dinamico-meccanico
wp3
CNR-CIB
Ultra High Resolution Electron Beam Lithography
wp3
ENEA-MAT
Sistema di microlavorazioni e testing con fascio ionico (FIB)
wp3
INFM
Apparato per la deposizione e caratterizzazione di film
wp4
INFM
Magnete Superconduttore “cryogen free”
wp4
INFN
Attrezzature per analisi composizionali di materiali e fluorescenza X
wp4
wp4
wp4
wp4
wp4
INFN
INFN
ASI-MARS
ASI-MARS
ASI-MARS
Totale
Attrezzature per caratterizzazione dell'usura meccanica con metodologie nucleari
Attrezzature per potenziamento TANDEM
Camera bianca classe 10000
Sistema termografico
Diagnostica ultrasonora di potenza
60
610
700
1.200
300
167
156
126
104
59
63
13627
Tab7.2 Pianificazione trimestrale dell’ acquisto delle attrezzature
S.O
Denominazione
attrezzatura
Costo
(Ke)
Mese
3
FII-DIMP Macchina a controllo numerico
per la prototipizzazione rapida
(fresatura a step)
FII-DIMP Macchina a controllo numerico
per la prototipizzazione rapida
FII-DIMP Pultrusore sperimentale
FII-DIMP Analizzatore di
chemiluminescenza
FII-DIMP ISSOSPRP- BG Rubotherm
225
6
15
126
126
126
126
90
18
21
24
27
30
33 36
225
90
225
FII-DIMP Q 100 MDSC Advanced with
PCA e HPDSC
FII-DIMP Reometro elongazionale
9 12
225
126
126
108
108
FII-DIMP Impianto di filatura
FII-Dimp microtomografo skyscan-1072
FII-Dimp stampante per ogetti solidi
180
235
235
100
100
180
180
180
FII-DISF Ellissometro spettroscopico
10
FII-DISF OPG
125
125
FII-DISF Cluster Alpha
120
FII-DISF Spettrofotometro (FT-IR) con
microscopia
FIIDiffrattometro di raggi X a 4
Dip.CHI cerchi con rivelatore “ area
M
detector”
FIIViscosimetro
Dip.CHI
M
FIISpettrometro per risonanza
Dip.CHI paramagnetica elettronica del
M
tipo E 500 ELEXIS Bruker
FII-DIC Reometro rotazionale a
velocità di deformazione
controllata per fluidi
FII-DIC Analizzatore reo-ottico di
proprietà
FII-DIET 85124° Pulsed Modeling
System
FII-DIET Sorgente laser per
caratterizzazioni veloci
FII-DIS Sistema integrato per lo
sviluppo di sistemi di controllo
real-tim
FII-DIS Ensemble sperimentale per la
progettazione di sistemi di
automazione per la gestione
automatica dei magazzini e la
movimentazione delle merci
FII-DIS Stazione per l’identificazione,
la modellistica e la
simulazione di sistemi,
processi e strategie di
controllo complesse
FII-DIS Complesso prove non
distruttive elettromagnetiche
IIUNILaboratorio portatile per
DIAM
strutture aerospaziali
IIUNIComplesso Misure
DIAM
IIUNIComplesso di Diagnostica non
DIAM
Invasiva Termofluidodinamica
IIUNIBanco controllo propagazione
DIAM
cricche (MSD)
IIUNIBanco prova termografia
DIAM
IIUNISoftware per risk- analysis
DIAM
IIUnienvironmental scanning
dimpc
electron microscopy
IIUNI-DII Minicentro di lavorazione per
incisioni e fresature in piano e
3D
IIUNI-DII Sistema ECT per prove in
laboratorio;
IIUNI-DII Sistema di Acquisizione,
tracciamento ed elaborazione
dati di moto
IIUNI-DII Criostato per caratterizzazioni
a bassa temperatura
IIUNI-DII Apparato per microlavorazioni
dirette via laser
UNISA- attuatore idraulico
DIIIE
ultradinamico modello MTS
248.21
UNISA- centrale idraulica di potenza
DIIIE
MTS Silent Flo da 380 l/min
UnisaLitografia
diiie
UnisaSistema di deposizione multi
diie
target
UNISA- Centro di tornitura cnc alta
DIMEC precisione
120
90
90
231
231
125
125
246
246
115
115
115
115
665
369
85
85
90
90
135
135
222
99
99
72
72
81
81
189
670
74
90
160
45
54
100
400
86
86
86
86
89
30
30
375
188
187
48
48
165
55
30
55
55
90
117
27
50
90
50
90
72
72
105
105
175
175
125
125
225
225
11
UNISADIMEC
UNISADIMEC
UNISADIMEC
UNISADIMEC
UNISADIMEC
UNISADIMEC
UNISADIMEC
UNISADICHIM
UNISADICHIM
UNISADICHIM
UNISADICHIM
UNISADICHIM
UNISADICHIM
UNISADICHIM
UNISannio
UNISannio
UNISannio
UNISannio
UNISannio
CNRITMC
CNRITMC
CNRITMC
CNRITMC
CNRITMC
cnr-itmc
Cnr-itmc
CNC orizz. 5 assi alta velocità
cubo 600 mm
Incastellatura
Macchina per applicazione di
carichi multipli dinamici,
Macchina per rilievo superfici
366
366
63
63
108
108
117
Sistema acquisizione dati
prove a fatica
Software di simulazione per
processi produttivi
Stazione di progettazione di
software di controllo
Analizzatore dinamicomeccanico
Completamento Laboratorio
tecnologia dei polimeri
Cromatografo a permeazione
di gel con viscosimetro
Dinamometro per microcampioni
Pressa per stampaggio ad
iniezione
RFSIII (Reometro per fluidi),
Rheometrics, Inc.)
Sistema diffrattometrico con
sorgente ad alta brillanza per
misure a basso angolo
Sistema di spettroscopia
tunnel a punta di contatto
Magnetometro a vibrazione
vettoriale
Box anecoico per scanner
ORBIT AL5706 ed accessori
Text fixtures criogeniche per
analizzatore ettoriale Agilent
85107B
Sist. Int. per simulazione HIL e
la prototipazione rapida
Estrusore
72
72
45
45
45
45
45
45
72
72
86
86
45
45
77
77
54
54
315
315
50
50
135
135
110
110
90
90
275
115
Sistema di
Microstereolitografia
Autosizer 4800 (Malvern
Instruments)
Scanner 3D Cybermare
117
275
115
70
70
70
70
80
80
Impianto di liquid molding
150
150
rheo vision (reometro
rotazionale)
75
scanner 3d
85
85
155
155
Cnr-itmc impianto di liquid modeling
sensorizzato
CNRExplorer AFM Liquid Scanner
IRTEMP e Heating cooling stage for
Explorer (HCEX – 1000)
CNRViscosimetro automatico –
IRTEMP Calorimetro differenziale a
scansione (TA Instruments)
CNRSpettrometro Raman con
IRTEMP microscopio
CNRAnalizzatore dinamicoIRTEMP meccanico
CNRminiestrusore bivite
IRTEMP
CNR-CIB Ultra High Resolution Electron
Beam Lithography
ENEASistema di microlavorazioni e
MAT
testing con fascio ionico (FIB)
INFM
Apparato per la deposizione e
caratterizzazione di film
INFM
Magnete Superconduttore
“cryogen free”
75
70
70
52
52
110
110
60
60
100
100
610
610
700
700
1.200
600
300
300
600
12
INFN
INFN
INFN
ASIMARS
ASIMARS
ASIMARS
Attrezzature per analisi
composizionali di materiali e
fluorescenza X
Attrezz. per caratterizzazione
dell'usura meccanica con
metodologie nucleari
Attrezzature per
potenziamento TANDEM
Camera bianca classe 10000
167
167
156
156
126
126
104
104
Sistema termografico
59
59
Diagnostica ultrasonora di
potenza
Totale
63
13.627
2016 5365
140 397 2.479
63
207 1.524
620
332
474
72
-
7.3 ELEMENTI DI VERIFICA DEL CHECK POINT A 18 MESI
1. Le attrezzature il cui acquisto è previsto entro il quarto trimestre (vedi Tabella precedente)
devono essere pienamente operative;
2. Devono essere terminate le procedure di acquisto per le attrezzature la cui acquisizione è
prevista entro il sesto trimestre.
13
8) Progetto dimostratore
8.1 Descrizione
La crescita economica per i paesi sviluppati dipende, oltre che dalla ricerca e dalle risorse umane,
anche dall’applicazione e dalla diffusione di nuove tecnologie. E’ dimostrato che gli investimenti in
settori strategici dell’economia hanno un effetto trainante sull’economia.
Tra i grandi paesi industrializzati, l’Italia si colloca all’ultimo posto nella spesa (pubblica e privata)
destinata al personale ed agli investimenti nella ricerca. Cio’ si traduce in una ridotta competitivita’
del nostro paese rispetto ai principali concorrenti europei e mondiali, che si manifesta soprattutto in
termini di scarsa qualita’ della struttura produttiva, poco orientata allo sviluppo dei settori ad
elevato valore aggiunto e con maggiore contenuto di innovazione. Nel ritardo italiano, pesa anche la
peculiare struttura imprenditoriale, rappresentata per oltre il 90% da Piccole e Medie Imprese, con
poche risorse da destinare agli investimenti in Ricerca e Sviluppo. In tale contesto, appare
particolarmente preoccupante il quadro della situazione campana, segnato da un progressivo
processo di marginalizzazione dell’economia, nel quale, nonostante la presenza di imprese ad alta
tecnologia, si assiste ad un indebolimento del sistema produttivo ed alla caduta dell’occupazione
anche nei settori piu’ tradizionali, come quello manufatturiero. Cio’ naturalmente riduce la gia’
bassa propensione del sistema imprenditoriale ad investire nell’innovazione come fattore strategico
di sviluppo.
Inoltre, le PMI campane, comprese quelle piu’ competitive, introducono generalmente innovazione
senza fare ricorso ad attivita’ di R&S formalmente strutturate come nelle grandi imprese. E’
difficile ipotizzare che tali imprese possano dotarsi, a causa degli elevati costi di investimento e
gestione, di proprie strutture di ricerca e sviluppo equivalenti a quelle delle grandi imprese, le quali,
del resto, in molti casi operano sovente una revisione dei propri schemi organizzativi,
commissionando sempre piu’ spesso all’esterno le attivita’ di R&S.
In un panorama complessivo certamente non incoraggiante rispetto agli standard comunitari, va
tuttavia ricordato, come elemento positivo, che la Campania rappresenta il principale polo di ricerca
pubblico del Meridione e che sono presenti in ambito regionale sette Atenei ed un significativo
numero di Enti ed Istituti di ricerca. In tali centri operano, a livello internazionalmente riconosciuto,
numerosi ricercatori la cui attivita’ si avvale di proficui scambi culturali con le piu’ importanti
istituzioni di ricerca nazionali ed estere e del supporto finanziario di grandi gruppi industriali
operanti in Italia ed all’estero.
Tra le aree di competenza specifica nelle quali la richiesta di ricerca innovativa e’ particolarmente
sentita sono le seguenti:
- Processi di produzione industriale, attraverso lo sviluppo e l’implementazione di sistemi
avanzati di automazione della produzione, di progettazione, di diagnostica e gestione
dell’approvvigionamento energetico;
- Tecnologia dei materiali, attraverso lo sviluppo di nuovi materiali funzionali e strutturali, e
tecnologie produttive che si avvalgano di tecniche innovative dei processi di progettazione,
trasformazione e riciclo;
- Tecnologie avanzate per la diagnostica e piu’ in generale per la componentistica avanzata,
attraverso lo sviluppo di sensoristica, sistemi di controllo di parametri fisici, chimici e biologici,
trasduttori, componenti per l’elaborazione di segnali e l’elaborazione di immagini.
Alimentare il ciclo dell’innovazione, tuttavia, richiede un sistema di ricerca capace non solo di
interpretare le esigenze dell’innovazione ma anche di anticiparle e sostenerle con una costante
attenzione al necessario terreno di coltura. In tale ambito, l’offerta di ricerca va indirizzata verso
l’uso sinergico delle diverse competenze scientifiche che operano sul territorio regionale, dalla
fisica e chimica dei materiali innovativi all’ingegneria dei materiali e della produzione,
dall’ingegneria strutturale alle tecnologie informatiche, dall’elettronica all’ingegneria chimica e
meccanica.
Il Progetto Dimostratore è il frutto collegiale di un intenso lavoro svolto, in piena armonia e
14
completa comunanza di intenti, dagli Enti pubblici di ricerca che hanno aderito al Protocollo di
Intesa alla base del Progetto di Centro. I risultati conseguiti, dalle scelte strategiche generali alle
soluzioni tecnico-operativo fino agli indirizzi finanziari, sono stati comunemente definiti e
collegialmente condivisi. Il Progetto iniziale prevedeva interventi su cinque aree tematiche
(calzaturiera-tessile, energetica, elettronica, aeronautica, biomedicale). Sulla base delle indicazioni
della Commisione di Valutazione del Progetto istituita dalla Regione, si e’ deciso di operare
inizialmente sui seguenti Work Package (WP) suddivisi in Azioni Dimostrative (AD), su cui
saranno impegnati circa 300 ricercatori delle istituzioni scientifiche proponenti del Centro
Regionale di Competenza. Essi sono:
WP1A “Innovazione nei materiali e tecnologie delle calzature”, suddiviso in 3 Azioni Dimostrative
con 40 ricercatori coinvolti:
AD1A.1 Materiali e tecnologie innovative per tomaia, intersuola, inserti, suola
AD1A.2 Sviluppo di plantare bio-funzionale
AD1A.3 Tecnologie dell’informazione per l’automazione di impianti, reti e processi produttivi
WPIB” Innovazione nei materiali e tecnologie dei tessuti”, suddiviso in 3 Azioni Dimostrative con
41 ricercatori coinvolti:
AD1B.1 Tessuti ignifughi
AD1B.2 Microincapsulazione in fibra
AD1B.3 Automazione e controllo
WP1C “Biomateriali” , suddiviso in 2 Azioni Dimostrative con 38 ricercatori coinvolti:
AD1C.1Sviluppo di strutture per la sostituzione di tessuti ossei
AD1C.2Metodiche innovative per lo sviluppo di adesivi ed compositi in odontiatria.
WP3” Dispositivi innovativi per l’industria elettronica” suddiviso in 3 Azioni Dimostrative con 95
ricercatori coinvolti:
AD3.1 Sintesi di materiali innovativi
AD3.2 Progettazione e realizzazione di dispositivi
AD3.3 Caratterizzazione e testing di dispositivi e circuiti “
WP4 “Analisi di fattibilita’ e trasferimento delle tecnologie per la modellazione e controllo di una
struttura aero-elasto-dinamica ”, suddiviso in 5 Azioni Dimostrative con 97 ricercatori coinvolti:
AD4.1 Progettazione
AD4.2 Materiali
AD4.3 Prototipizzazione
AD4.4 Controllo
AD4.5 Testing
Azione trasversale 1 Gestione dei processi di innovazione
Azione trasversale 2 Messa in rete delle competenze ed interazione con il sistema imprenditoriale.
Azione trasversale 3 : Gestione amministrativa del Progetto
Ognuna di queste Azioni Dimostrative e’ articolata inoltre in uno o piu’ obiettivi specifici che
vengono realizzati in sintonia da una Unita’ Operativa a cui afferiscono ricercatori provenienti da
diversi Enti di Ricerca (per il dettaglio, si veda la descrizione dei singoli Work Package).
Oltre agli interventi tematici, il P. D. prevede inoltre tre “azioni trasversali”
• la prima ha il compito precipuo di svolgere un ruolo di supporto, in termini di competenze
economico-gestionali, per tutte le attivita’ realizzate all’interno del Progetto, e piu’ in generale
nell’ambito del Centro Regionale di Competenze;
• la seconda risponde all’esigenza di fornire strumenti per facilitare la diffusione delle
competenze scientifiche del Centro e favorire l’interazione con l’ambiente esterno, in
particolare, ovviamente, con il mondo delle PMI e in generale con il settore imprenditoriale
regionale.
• la terza riguarda esclusivamente il Soggetto Capofila ed e’ relativa alla gestione di tutti gli
aspetti strettamente amministratvi del progetto.
15
Durante i primi dodici mesi di attivita’ del Centro verranno rimodulati e riproposti per il
finanziamento su fondi aggiuntivi o su fondi eventualmente resisi disponibili nell’ambito dei CRDC
i seguenti Work Pachages del Progetto Dimostratore, cosi’ come definiti nel Progetto complessivo
del Centro :
WP 2 “Tecnologie innovative per la generazione distribuita e compatibile di energia elettrica”
WP 5 “Innovazione nelle tecnologie dei biomateriali e del imaging biologico e medico”
Verranno inoltre rimodulati e riproposti alcuni temi relativi al WP 3 , presenti a livello di Progetto
e non inseriti nel presente Capitolato Tecnico.
8.2 Obiettivi generali del Progetto dimostratore
Il Progetto Dimostratore si prefigge lo scopo primario di attuare una serie di attivita’ di traferimento
e di innovazione tecnologica in alcune aree tematiche strategicheper il tessuto produttivo campano e
di particolare interesse delle PMI. Esso prevede la messa a punto nuovi approcci, di nuove
metodologie e di nuovi strumenti per le attivita’ produttive capaci di conferire un vantaggio
potenzialmente competitivo sulla concorrenza.
Attraverso il P.D., il Centro Regionale di Competenza intende svolgere un ruolo centrale di
riferimento per le imprese attraverso la produzione di sviluppo pre-competitivo e di interlocuzione
utile al trasferimento tecnologico, con l’obiettivo di contribuire alla qualificazione di domanda, alla
concentrazione di risorse scientifiche e strumentali, e al relativo inserimento nel sistema
imprenditoriale.
Gli ambiti in cui operano le strutture di ricerca confluenti nel Centro Regionale di Competenza a cui
fa’ riferimento il Progetto Dimostratore (relativamente al I lotto) comprendono la scienza e
tecnologia dei materiali metallici, ceramici, polimerici, compositi, l’ingegneria meccanica e
strutturale, l’elettronica, l’automazione industriale, la robotica e meccatronica, la progettazione
assistita, le tecnologie ottiche e superconduttive, le tecniche avanzate di diagnostica e di
caratterizzazione.
I risultati che si intendono conseguire al termine del triennio del P.D. sono principalmente:
• l’aggregazione delle professionalita’ e delle competenze presenti in Campania nell’ambito delle
nuove tecnologie;
• la nascita ed il rafforzamento nell’ambito delle PMI, di una rinnovata propensione
all’innovazione tecnologica di processo/prodotto e di una maggiore fiducia verso il sistema
della ricerca campano;
• l’attivazione di una forte domanda di servizi a sostegno delle attivita’ di sviluppo di prodotto e
della produzione;
• l’incremento delle competenze aziendali nelle nuove tecnologie e l’introduzione di nuove
metodologie di approccio all’innovazione;
• il rafforzamento delle aree di specializzazione regionali ad elevata competitivita’ (ad esempio,
calzaturiero, tessile, aeronautico)
• l’aumento nella domanda di formazione, da parte
applicata, e la promozione di un circuito virtuoso tra conoscenza, formazione e innovazione.
Gli obiettivi specifici del P.D. sono ovviamente strettamente legati alle Azioni Dimostrative in cui
si sviluppano i Work Package, e possono dunque essere cosi’ suddivisi:
1. aggregazione sinergica delle competenze presenti nel CRdC per lo sviluppo di materiali,
strutture e tecnologie di interesse per la realizzazione di tessuti e calzature innovative e per il
settore dei biomateriali.
2. dimostrazione delle potenzialita’ di sistemi di diagnostica innovativa e di dispositivi non
convenzionali per lo sviluppo di componentistica avanzata nel campo delle micro- e
nanotecnologie;
3. ricerca di soluzioni innovative per l’analisi aero-elasto-dinamica di strutture avanzate e
trasferimento tecnologico dei risultati nel settore aerospaziale
A tali azioni puntuali si accompagnano all’interno del P.D. attivita’ trasversali che riguardano:
16
•
•
supporto metodologico alla pianificazione, gestione e valutazione sia dei singoli Work Package
sia dell’intero P.D.;
lo sviluppo e la condivisione di strumento applicativo multimediale per facilitare la messa in
rete delle competenze scientifiche presenti all’interno del CRdC
17
8.3.Articolazione del Progetto ed obiettivi specifici
Work Package 1A
“Innovazione nei materiali e tecnologie delle calzature”
Coordinatore: Ing. Luigi Ambrosio
Istituto per la Tecnologia dei Materiali Compositi (ITMC-CNR)
Introduzione
Il bisogno primario dell'uomo di proteggere il proprio corpo da agenti esterni si è venuto
modificando nel tempo in funzione dei materiali e delle tecnologie disponibili.
L'avvento dei nuovi materiali e delle sempre più sofisticate tecnologie di trasformazione ha
rivoluzionato la filosofia di approccio alla progettazione di prodotti innovativi nel campo delle
calzature. Oggi si tende a progettare il materiale in base alle specifiche richieste della particolare
applicazione, ed in particolare alla realizzazione di un materiale che simuli correttamente la
funzionalità delle strutture naturali coinvolte.
Attraverso l'interpretazione della funzionalità dei singoli elementi costituenti i tessuti naturali il
progettista acquisisce le direttive progettuali per la definizione dell'elemento da realizzare. I risultati
ottenuti possono essere trasferite alle calzature, da quelle sportive a quelle con uso tutore/protezione
senza dimenticare quello tradizionale e della moda.
Il benessere ed il comfort, prima elementi connaturati con un certo tipo di prodotto calzaturiero,
quasi casuali, sono diventati elementi decisivi per l'apprezzamento ed il successo stesso dei prodotti,
da progettare fin dall'inizio del concepimento del particolare capo. Oggi inoltre si progettano e si
realizzano sempre più spesso prodotti multi funzionali, per i quali cioè devono coesistere e
convivere prestazioni anche contrastanti tra di loro, come ad esempio l'impermeabilità all'acqua e la
permeabilità all'aria, così come la forte resistenza abbinata alla morbidezza. Chiaramente i materiali
(fibre, film, schiume, gel) hanno un ruolo centrale, così come per le calzature nate e sviluppate
espressamente per assicurare il comfort, ma altrettanto importanti, soprattutto in alcune applicazioni
specifiche, sono i trattamenti di nobilitazione per conferire prestazioni che di per sé tali prodotti non
avrebbero.
Questa nuova linea di approccio conduce alla realizzazione degli elementi strutturali di una
calzatura con proprietà idonee alle diverse condizioni applicative. Inoltre, tale prodotto può essere
un’occasione interessante per sensibilizzare l’elevato numero di piccole-medie imprese (alcune
sommerse) ad intraprendere la direzione; altamente richiesta da società del settore a livello
nazionale ed internazionale, di sviluppare nuove tecnologie e nuove strutture. Un altro aspetto da
18
considerare consiste nell’utilizzo di materiali innovativi (funzionalizzati,, biodegradabili, riciclabili)
che portino un elevato contributo sull’impatto ambientale e sulla qualità della vita.
Il progetto intende coagulare le sinergie ed esperienze presenti nel centro di competenza per
sviluppare materiali, strutture e tecnologie da poter essere trasferiti per la realizzazione di calzature
innovative.
Descrizione ed Obiettivi del Work Package :
L’obiettivo fondamentale di tale progetto dimostratore consiste nell’evidenziare e rendere
disponibile le competenze interdisciplinari dei ricercatori afferenti a tale progetto per la
realizzazione di elementi costituenti prodotti di elevato interesse regionale, nazionale ed
internazionale. I prodotti esaminati riguardando il comparto industriale delle calzature.
La costruzione di una calzatura ha raggiunto dei valori tecnologici paragonabili a quelli
utilizzati in settori avanzati come in aeronautica ed automobilistico sportivo.
Inizialmente tali tecnologie avanzate erano applicate soltanto nel campo sportivo in cui i costi erano
pienamente giustificati dalle prestazioni degli atleti.
L'ottimizzazione di tali tecnologie e l'aumento della disponibilità di materiali a costi accessibili ha
permesso di allargare il campo di applicazione anche a calzature da passeggio.
I principali componenti di una calzatura sono: suola, intersuola, plantare e tomaia, ognuno di essa
deve soddisfare dei requisiti specifici. Il plantare per esempio deve assorbire sudore, l'intersuola
deve contenere elementi (inserti) da poter meglio reagire agli sforzi, ad esempio deve assorbire
sforzi nella fase di appoggio e reagire nella zona dell'avampiede; la tomaia invece deve ben aderire
al piede mentre la suola deve aderire al suolo.
La progettazione di una calzatura deve quindi assolutamente passare attraverso l'analisi del moto
fino alle proprietà dei materiali e all’individuazione delle tecnologie di trasformazione.
La realizzazione di calzature sportive è stata affrontata mediante strategie di elevata competizione
dalle diverse case costruttrici dalla Diadora all'Asics, dalla. Reebok alla Nike mediante prodotti
mrati principalmente al confort.
Tali soluzioni sono state riprese e opportunamente adattate su calzature da passeggio quali quelle
sviluppate da Impronte, Ciak, Stonefly, etc.
Ciò nonostante è riconosciuto che tali sistemi, anche se tecnologicamente avanzati, assolvono solo
marginalmente, ed in misura sensibilmente diversa fra loro, la problematica fondamentale della
corretta distribuzione degli sforzi e delle conseguenti trasformazioni energetiche. Diventa quindi di
estrema importanza analizzare le proprietà meccaniche dei materiali coinvolti sia singolarmente che
accoppiati ad altri nella struttura finale.
19
I materiali utilizzabili efficacemente nella progettazione di una calzatura possono identificarsi
come: fluidi polimerici, superassorbenti, polimeri e compositi, le cui proprietà specifiche sono
ottenute manipolando ad esempio la composizione chimica delle catene costituenti il network
polimerico, il grado di reticolazione, il tipo e la concentrazione del plasticizzante, la lunghezza ed il
peso molecolare dei crosslinking, il grado di cristallinità etc. e le relative variabili di processo.
Tomaia, Intersuola, Dispositivo di propulsione/ammortizzante, Suola
La tomaia rappresenta uno degli elementi principali delle calzature in quanto ha il compito
di soddisfare requisiti estetici e meccanici. Essa deve proteggere il piede da condizioni climatiche,
assicurarne la traspirabilità e permettere di trasferire i carichi dal piede agli altri componenti. I
materiali utilizzati hanno raggiunto prestazioni elevate grazie allo sviluppo sinergico di nuovi
materiali e tecnologie. Tali materiali vanno dal tradizionale cuoio al GORE-TEX® materiale
estremamente avanzato in quanto a caratteristiche estetiche accoppia elevata resistenza meccanica,
durabilità, traspirazione e protezione ambientale. Un ulteriore innovazione comunque può essere
realizzata attraverso i materiali compositi e relative tecnologie permettendo di realizzare tomaie con
appropriate funzionalità e caratteristiche (traspirabilità, termoregolabilità, bio-funzionalità).
L’intersuola costituita generalmente da elastomeri termoplastici e poliuretani, è l’elemento di
collegamento tra tomaia e suola, e permette di essere utilizzata come “contenitori” di eventuali
inserti capaci di migliorare le prestazione di una calzatura. La sua realizzazione e progettazione e
principalmente legata alla tipologia degli inserti da realizzare. I processi tecnologici analizzati sono
principalmente stampaggio ad iniezione e stampaggio reattivo per poliuretani. Particolare attenzione
verrà rivolta alle caratteristiche meccaniche dell’intersuola in quanto attualmente esse riducono le
prestazioni notevolmente dell'inserto ammortizzante.
Poiché l’obiettivo consiste nell’ammortizzare l’impulso medio alto in corrispondenza del
tallone, il dimensionamento e la disposizione attuale delle strutture risolvono solo marginalmente
tale problematica. Infatti dal confronto fra l’intersuola e il sistema intersuola-inserto si deduce che il
comportamento dinamico-meccanico differisce lievemente. L’aumentare della componente
dissipativa del sistema intersuola-inserto può essere raggiunta mediante l’inclusione di inserti in
serie-parallelo.
La possibilità di disporre di un dispositivo propulsivo nella parte anteriore del plantare di
scarpe per impiego agonistico é di fatto uno degli obiettivi principali che diversi produttori di
calzature si sono prefissi. L’obiettivo di tale progetto consiste nel progettare e caratterizzare sistemi
costituiti da gel o schiume che durante il movimento del piede assorba energia e la restituisca quasi
integralmente, ovvero un dispositivo elastico che assorbe e cede energia.
20
La suola é l'elemento che permette il contatto della calzatura con il suolo, pertanto le
caratteristiche principali consistono nel presentare elevata resistenza all'abrasione, adattabililità alle
diverse condizioni climatiche e geometriche del suolo ed elevata aderenza. I materiali utilizzati
vanno da miscele poliuretaniche a cuoio. Le prestazioni di tali materiali sono accettabili ma
l'utilizzo di strutture polimeriche interpenetrate può sicuramente condurre a delle prestazioni
notevolmente superiori a quelle presentate dai materiali attualmente utilizzati.
L’obiettivo di tale azione è quella di ottenere materiali con prestazioni innovative in termini di
usura ed aderenza, nonché di possibilità di recupero e/o riutilizzo nell’ottica di uno sviluppo ecosostenibile ed eco-compatibile. Per migliorare l’aderenza verranno studiati nuovi sistemi
multicomponente capace di modificare le proprietà superficiali della suola e quindi migliorarne
l’aderenza sul bagnato.
Plantare
La necessità di disporre di un dispositivo che sia in grado di assorbire il sudore conduce allo
studio ed allo sviluppo di sistemi assorbenti di diversa natura. Di fatto tali sistemi si basano sulle
proprietà di materiali polimerici i quali messi a contatto con una sostanza a basso peso molecolare
sono in grado di assorbirla in quantità tanto più alte quanto maggiore é l’affinità tra le due sostanze.
Comunque un approccio di tale tipo presenta degli svantaggi, tra cui: a) sotto la pressione del piede
il materiale polimerico in genere riduce le sue proprietà assorbenti; b) poiché all’aumentare del
sudore assorbito la matrice polimerica perde le sue proprietà meccaniche, il polimero non deve
assorbire al di sopra di certe quantità di sudore altrimenti assume sempre più la consistenza di una
gelatina.
Uno dei modi per poter risolvere tale problema é quello di adottare un plantare multistrato costituito
da: un primo strato di pelle a contatto con il piede, da uno strato drenante, uno strato costituito da
materiale superassorbente.
Il materiale supeassorbente può essere caricato con un battericida oppure un farmaco (antimicotico)
che può essere rilasciato in tempi predeterminati.
Tecnologie dell’informazione per l’automazione di impianti, reti e processi produttivi
In tale progetto dimostratore diventa necessario la competenza nello sviluppo e la
progettazione di sistemi di controllo, versatili e flessibili, classificabili nei tipi DCS (distributed
control systems), PLC (programmable logic controller), CNC (controllo numerico computerizzato)
e TLC (sistemi di telecontrollo).
Queste tipologie di sistemi di automazione sono applicabili in svariati settori dell’industria di
processo e manifatturiera campana con l’obiettivo di costituire sistemi aggregati volti alla
21
automazione dei vari aspetti legati alla produzione. Esse rappresentano pertanto una importante
classe di nuove tecnologie per le attività produttive – dal controllo di processo alla fabbrica
automatica - che possono essere applicate a tale progetto dimostratore.
Organizzazione, Metodologia e Tempistica
Il Work Package ha un coordinatore ed è organizzato in quattro Azioni, ciascuna sotto la
responsabilità di un Ricercatore. Le Azioni vengono svolte in parallelo tra loro, ad opera di Unità
Operative (UO). La realizzazione delle Azioni all'interno delle UO spetta alle Strutture Operative
(SO) ed afferenti, secondo lo schema seguente:
Azione n. 1
Materiali e Tecnologie
Innovative per tomaia,
intersuola,inserti,suola
Unità Operativa n. 1.
Ricercatori: 9
(Resp S. Iannace)
Work Package
" Innovazione
nei materiali e
tecnologie delle
calzature
Azione n. 2
Sviluppo di plantare
bio-funzionale
(Resp. G. Mensitieri)
Unità Operativa n. 2
Ricercatori: 17
(Coordinatore:Lu
igi Ambrosio)
Azione n. 3
Tecnologie dell’informazione per
L’automazione di impianti, reti e
processi produttivi
(Resp. F. Garofalo )
Unità Operativa n. 3
Ricercatori: 14
22
Azioni/Unità
Operative
Responsabile
Strutture
Operative
Ricercatori
1.Tomaia/intersuol S. Iannace
a/inserti/suola
1.
2.
3.
4.
5.
1.
2.
3.
4.
5.
2. Plantare
DIMP-UNINA 1. Mensitieri, Quaglia
2. Borzacchiello
ITMC-CNR
3. Vitagliano, Costantino, Del Re, De
DC-UNINA
Rosa, Sartorio, Ortona, Paduano,
DC-UNISA
Auriemma, D’Errico.
4. Longo, Grassi, Venditto, Oliva,
Grisi.
1. Ambrosini, Cementano, Garofalo,
1. DIS-UNINA
Lando, Chiacchio, Pironti, Villani,
2. DI-UNISN
3. DIIE-UNISA
Ariola, Santini.
2. Glielmo, Vasca, di Bernardo,
3. Siciliano, Basile
ITMC-CNR
DIMP-UNINA
DIC-UNINA
DICA-UNISA
IRTEMP-CNR
Iannace, Carotenuto, Greco.
Acierno.
Grizzuti, Simeone.
Nobile, Pantani.
Di Lorenzo.
G. Mensitieri 1.
2.
3.
4.
3.
Automazione- F. Garofalo
Controllo
Le attività del progetto dimostratore che costituiscono le Azioni proposte sono riportate di seguito
AZIONE 1. MATERIALI E TECNOLOGIE INNOVATIVE PER TOMAIA, INTERSUOLA,INSERTI,SUOLA.
Attività:
1.1
Individuazione di strutture polimeriche per la realizzazione di tomaia.
1.2
Individuazione di elastomeri con elevate proprietà di usura e aderenza e relativa
caratterizzazione chimico-fisica e meccanica.
1.3
Individuazione di soluzioni polimeriche (PVA, cellulosa, etc) e di polimeri (schiume a celle
aperte/chiuse, PU) per inserti e relative proprietà chimico-fisiche e meccaniche.
1.4
Ottimizzazione di adesivi
1.5
Definizione delle tecnologie di processo e progettazione del sistema completo
tomaia/intersuoala/inserti/suola
1.6
Valutazione delle proprietà meccaniche e stabilità termica
AZIONE 2. MATERIALI E TECNOLOGIE INNOVATIVE PER LO SVILUPPO DI PLANTARI BIOFUNZIONALI.
Attività:
2.1
Individuazione di superassorbenti (PAA, polisaccaridi) con elevate proprietà di
assorbimento e relativa caratterizzazione chimico-fisica.
2.2
Studio della cinetica di rilascio di antibatterici, antimuffa, antimicotici, etc.
2.3
Definizione delle tecnologie di processo e progettazione del plantare
2.4
Valutazione della funzionalità del plantare in termini di bioattività e proprietà meccaniche.
AZIONE 3. TECNOLOGIE
DELL’INFORMAZIONE PER L’AUTOMAZIONE DI IMPIANTI, RETI E PROCESSI
PRODUTTIVI
Attività:
3.1
Progettazione di strategie di controllo “real time”
3.2
Sviluppo di sistemi meccatronica
23
3.3
3.4
Validazione e testing mediante simulazione.
Sviluppo e prototipizzazione di gestione di magazzini e merci, e trasferimento di strategie di
controllo.
3.5 Modellistica e simulazione di sistemi, processi e strategie di controllo complesse ad
integrazione elevata
TEMPISTICA
ID
1
2
2003
2004
2005
2006
Tri 4 Tri 1 Tri 2 Tri 3 Tri 4 Tri 1 Tri 2 Tri 3 Tri 4 Tri 1 Tri 2 Tri 3 Tri 4 Tri 1
Nome attività
Workpackage "INNOVAZIONE NEI MATERIALI E TECNOLOGIE DELLE CALZATURE
Azione 1: Materiali e Tecnologie per Tomaia, Intersuola, Inserti, Suola
3
attività 1.1: Individuazione strutture polimeriche per tomaia
4
attività 1.2: Individuzione elastomeri e caratterizzazione chimico-fisica-meccanica
5
attività 1.3: Individuazione di soluzioni polimeriche per inserti
6
attività 1.4: Ottimizzazione adesivi
7
attività 1.5: Definizione delle tecnologie di processo e progettazione sistema tomaia/intersuola/inserti/suola
8
attività 1.6: Valutazione proprietà meccaniche e stabilità termica
REPORT ANNUALE
9
10
11
REPORT FINALE
Azione 2: Materiali e Tecnologie per plantari biofunzionali
12
attività 2.1: Individuazione di superassorbenti e relativa caratterizzazione
13
attività 2.2: Studio della cinetica di rilascio di antibatteri/antimuffa/antimicotici ect
14
attività 2.3: Defin. Tecnologie di processo e progettazione plantare
15
attività 2.4: Valutazione della funzionalità del plantare
REPORT ANNUALE
16
17
18
REPORT FINALE
Azione 3: Tecnologie dell'informazione per l'automazione di impianti, reti e processi produttivi
19
attività 3.1: Progettazione di strategie di controllo "real time"
20
attività 3.2: Sviluppo di sistemi di di meccatronica
21
attività 3.3: Validazione e testing mediante simulazione
22
attività 3.4. Prototip. della gestione di magazzini e merci
23
attività 3.5: Modellaz. e simulaz. di sistemi , processi e strategie di controllo
REPORT ANNUALE
24
25
26
REPORT FINALE
Azione 4: Ottimizzazione Energia: Integrazione di prodotto e controllo di sistema
27
attività 4.1: Progettazione di sistemi di controllo e di protezioni intelligenti
28
attività 4.2: Individuazione di apparati elettronici di potenza per l’interfacciamento in rete di unità per la GD
29
attività 4.3: Messa a punto di procedure per la gestione ed il controllo ottimo di reti di distribuzione con presenza di GD
30
attività 4.4. Sviluppo di metodologie di gestione di GD in regime di libero mercato
31
attività 4.5: Metodologie e tecniche di gestione ottimizzata ed automatizzata di sistemi energetici complessi
32
attività 4.6: Progettazione moduli di generatori eoloci ad alto rendimento, trasportabili ed interfacciabili
33
attività 4.7: Ottimizzazione della distribuzione delle risorse e inquadramento nels istema regionale
34
attività 4.8:Monitoraggio a distanza dei problemi di "power quality"
35
36
attività 4.9: Sviluppo di test di compatibilità di apparecchiature
REPORT ANNUALE
37
REPORT FINALE
CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI
L’andamento dell’attività di ricerca di ciascuna Azione sarà monitorato attraverso dei
Reports Annuali, che descriveranno le metodologie e le strumentazioni utilizzate nonché i risultati
ottenuti per ciascuna attività.
Obiettivi al 18° Mese
Azione 1:
Materiali e Tecnologie Innovative per tomaia, intersuola,inserti,suola
24
Identificazione e realizzazione di procedure relative ai prodotti/processi per
la realizzazione delle diversi componenti della calzatura.
Azione 2.
Materiali e tecnologie innovative per lo sviluppo di plantari biofunzionali.
Identificazione e realizzazione di procedure relative ai prodotti/processi per
la realizzazione delle diversi componenti del plantare..
Azione 3.
Tecnologie dell’informazione per l’automazione di impianti, reti e processi
produttivi
Definizione procedure atte a definire opportune metodologie di gestione e
controllo nel settore di interesse.
Obiettivi al 36° Mese
L’esito finale del progetto potrà essere valutato sulla base dei seguenti parametri di
controllo:
Azione 1:
Materiali
e
Tecnologie
Innovative
per
tomaia,
intersuola,inserti,suola
Definizione dei prodotti/processi per la realizzazione delle diversi
componenti della scarpa con migliorate proprietà antiusura e ottimizzazione
della funzionalità degli adesivi con riduzione dell’impatto ambientale
Azione 2.
Materiali e tecnologie innovative per lo sviluppo di plantari biofunzionali.
Definizione delle tecnologie per la realizzazione di plantare funzionale dotato
di proprietà di assorbimento di vapor acqueo e rilascio di sostanze atte a
garantire un alto confort termo-fisiologico del piede
Azione 3.
Tecnologie dell’informazione per l’automazione di impianti, reti e processi
produttivi
Definizione di opportune metodologie di gestione e controllo e verifica della
loro applicabilità nel settore di interesse
Benefici attesi
In considerazione della forte espansione del mercato delle calzature, l’ innovazione
tecnologica introdotta con lo sviluppo dei prodotti analizzati nel progetto dimostratore, determinerà
una ricaduta economica ed occupazionale grazie ad un incremento della competitività del prodotto.
Inoltre le ricadute tecnologiche della ricerca potranno essere più ampie investendo anche altri settori
industriali.
In definitiva si ritiene che i settori industriali presenti sul territorio che potranno trarre maggior
vantaggio, diretto od indiretto, dallo sviluppo di tale progetto sono i seguenti:
•
•
•
•
•
industria calzature sportive.
Industria calzaturiera tradizionale
Industria calzaturiera correttiva
industria per arredamenti domestici
industria nel settore automobilistico ed aerospazio
Alcune strutture e tecnologie utilizzate possono trovare interesse ed applicazione anche nei seguenti
settori industriali:
25
•
•
industria nel settore cosmetico
industria biomedicale
La ricaduta occupazionale è prevista anche nei seguenti settori industriali
•
•
Industria chimica degli additivi per polimeri
Industria dei prodotti casalinghi.
Organizzazione e Obiettivi delle Azioni
AZIONE 1.
Denominazione Unita’ Operativa 1: Materiali e Tecnologie Innovative per la Realizzazione di
Suola/Intersuola/Inserti e Tomaia innovative.
Composizione dell’Unita’ Operativa
Responsabile : Ing. Salvatore Iannace
Struttura Operativa n..1 : Istituto per la Tecnologia dei Materiali Compositi- ITMC- CNR.
-Ricercatori :
Salvatore Iannace, Primo Ricercatore
Gianfranco Carotenuto, Ricercatore
Francesco Greco, Ricercatore
Struttura Operativa n..2 : Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione, Università di
Napoli “Federico II”
- Ricercatori :
Domenico Acierno, Professore Ordinario
Struttura Operativa n..3 : Dipartimento di Ingegneria Chimica – Università di Napoli “Federico II”
- Ricercatori :
Nino Grizzuti, Professore Associato
Marino Simeone, Ricercatore
Struttura Operativa n. 4.: Dipartimento di Ingegneria Chimica e Alimentare- Università di Salerno
- Ricercatori :
- Maria Rossella Nobile, Professore Associato
- Roberto Pantani, Ricercatore
Struttura Operativa n. 5.: Istituto di Ricerca e Tecnologia delle Materie Plastiche (CNR-IRTEMP)
- Ricercatori :
- M.L. Di Lorenzo, Ricercatore
Obiettivi dell’ Azione dimostrativa
L’obiettivo di tale azione è quella di ottenere materiali con prestazioni innovative in termini
di usura ed aderenza, nonché di possibilità di recupero e/o riutilizzo nell’ottica di uno sviluppo eco26
sostenibile ed eco-compatibile. Per migliorare l’aderenza verranno studiati nuovi sistemi
multicomponente capace di modificare le proprietà superficiali della suola e quindi migliorarne
l’aderenza sul bagnato. Per quanto riguarda i problemi legati all’usura, verranno esplorate soluzioni
innovative basate sulla modifica delle proprietà di abrasione mediante l’ottimizzazione della
composizione chimica dei materiali ed inoltre mediante l’uso di sistemi nano-strutturati. Tali attività
verranno effettuate su due classi di materiali: la prima riguarda gli elastomeri termoplastici,
costituite da miscele di un polimero termoplastico e da una gomma che può essere anche reticolata
dinamicamente durante il processo di miscelazione; la seconda riguarda la classe dei poliuretani,
ampiamente utilizzate nelle attuali tecnologie di produzione delle suole. I processi tecnologici
utilizzati sono principalmente stampaggio ad iniezione e stampaggio reattivo per poliuretani
L’utilizzo di strutture cellulari a matrice polimerica è ampiamente diffuso nel campo calzaturiero, in
particolare nelle parti che costituiscono la suola e l’intersuola. Particolare interesse verrà rivolto alla
realizzazione di inserti costituiti da gel e schiume polimeriche(celle aperte e chiuse) per soddisfare
alle necessità di confort, traspirazione, proprietà meccaniche e leggerezza dei materiali che le
costituiscono. Inoltre, i risultati ottenuti vengono utilizzati anche per la realizzazione della tomaia in
modo da ottenere una continuità chimica-strutturale.
Un altro aspetto di notevole importanza riguarda gli adesivi, in tale progetto si intende
principalmente ottimizzazione la funzionalità degli attuali adesivi senza trascurare l’impatto
ambientale e la qualità della vita dell’operatore.
AZIONE 2.
Denominazione Unita’ Operativa 2: Sviluppo di Plantari Biofunzionali.
Composizione dell’Unita’ Operativa
Responsabile : Prof. Giuseppe Mensitieri
Struttura Operativa n..1: Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione, Università di
Napoli Federico II
27
Ricercatori :
- Giuseppe Mensitieri, Professore Associato
- Fabiana Quaglia, Ricercatore
Struttura Operativa n..2: Istituto per la Tecnologia dei Materiali Compositi- CNR.
Ricercatori :
- Assunta Borzacchiello, Ricercatore
Struttura Operativa n. 3: Dip. di Chimica, Università di Napoli Federico II
Ricercatori :
- Vincenzo Vitagliano , Professore Ordinario
- Lucia Costantino, Professore Ordinario
- Giuseppe Del Re, Professore Ordinario
- Claudio De Rosa, Professore Associato
- Roberto Sartorio, Professore Associato
- Ornella Ortona, Professore Associato
- Luigi Paduano, Professore Associato
- Finizia Auriemma, Ricercatore
- Gerardino D’Errico, Ricercatore
Struttura Operativa n. 4 : Dipartimento di Chimica, Università di Salerno
Ricercatori :
- Pasquale Longo, Professore Ordinario
- Alfonso Grassi, Professore Associato
- Vincenzo Venditto, Professore Associato
- Leone Oliva, Professore Ordinario
- Fabia Grisi, Ricercatore
Obiettivi dell’ Azione dimostrativa
28
Un obiettivo fondamentale nella realizzazione delle moderne calzature è senz’altro quello di
assicurare il comfort termo-fisiologico del piede, attraverso un controllo “attivo” dell’ambiente
interno della calzatura. A tale scopo, l’intento di tale progetto dimostratore è quello di sviluppare un
plantare funzionale che sia in grado di garantire un livello ottimale di umidità, di limitare lo
sviluppo di cattivi odori e di evitare la formazione di funghi. Si intende infatti sviluppare tale
plantare partendo dalla messa a punto dei materiali più adatti per l’assorbimento di umidità in
eccesso derivante dalla sudorazione del piede, per il rilascio di sostanze deodoranti e per
l’inibizione dello sviluppo miotico. Tali materiali potranno essere idrofillici (poliacrilati, gel a base
di polietilenossido e polipropilenossido, gel polisaccaridici), idrofobici (sistemi adsorbenti
nanoporosi a base di polistirene sindiotattico o di copolimeri stirenici) o idrofillici/idrofobici (gel
multidominio). Contemporaneamente verranno individuate le sostanze da rilasciare. Estratti secchi,
olii essenziali e sostanze di loro derivazione naturale e sintetica al fine di controllare i fenomeni
ossidativi che determinano la formazione di odori sgradevoli. Si valuteranno ed ottimizzeranno tutte
le proprietà funzionali del/dei formulato/i nelle effettive condizioni operative e si modellerà il
comportamento allo scopo di sviluppare uno strumento simulativi che possa essere di supporto nella
successiva fase finale di progettazione del plantare.
AZIONE 3
Denominazione Unita’ Operativa 4: Tecnologie dell’informazione per l’automazione di impianti,
reti e processi produttivi
Composizione dell’Unita’ Operativa
Responsabile : Prof Franco Garofalo
Struttura Operativa n. 1 : Dipartimento di Informatica e Sistemistica, Università di Napoli Federico
II
Ricercatori : Nome
Cognome
Qualifica
A. Giuseppe Ambrosino
Professore Ordinario
B. Giovanni Cementano
Professore Ordinario
C. Francesco Garofalo
Professore Ordinario
D. Marcello Lando
Professore Ordinario
E. Pasquale Chiacchio
Professore Ordinario
F. Alfredo Pironti
Professore Associato
G. Luigi Villani
Professore Associato
H. Marco Ariola
Ricercatore
I. Stefania Santini
Ricercatore
Struttura
Operativa
n.
2
:
Dipartimento
di
Ingegneria,
Università
del
Sannio
Ricercatori : Nome Cognome
Qualifica
J. Luigi Glielmo
Professore Ordinario
29
K. Francesco Vasca Professore Associato
L. Mario di Bernardo
Ricercatore
Struttura Operativa n. 3 : Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Ingegneria Elettrica,
Università degli Studi di Salerno
M. Ricercatori : Nome Cognome Qualifica
N. Bruno Siciliano Professore Ordinario
O. Francesco Basile Ricercatore
Obiettivi dell’ Azione dimostrativa
L’unità operativa ha competenze sullo sviluppo e la progettazione di sistemi di controllo,
versatili e flessibili, classificabili nei tipi DCS (distributed control systems), PLC (programmable
logic controller), CNC (controllo numerico computerizzato) e TLC (sistemi di telecontrollo).
L’obiettivo dell’azione dimostrativa è quello di sviluppare sistemi di automazione applicabili al
settore delle calzature dell’industria campana con l’obiettivo di costituire sistemi aggregati che
permettano automazione dei vari aspetti legati alla produzione. Esse rappresentano pertanto una
importante classe di nuove tecnologie per le attività produttive – dal controllo di processo alla
fabbrica automatica - che possono essere applicate anche ad altri Work Package del progetto
dimostratore.
L’obiettivo principale delle azioni dimostrative è il controllo e l’automazione dei processi di
produzione. Questo obiettivo viene raggiunto attraverso i seguenti sviluppi:
•
Progettazione di strategie di controllo “real-time”
•
Sviluppo di sistemi meccatronici
•
Validazione e testing attraverso strategie di simulazione “hardware in the loop”
•
Sviluppo e prototipazione di metodi per la gestione automatica dei magazzini e la
movimentazione delle merci
•
Prototipazione rapida attraverso il trasferimento della strategia di controllo sintetizzata su
centraline elettroniche (ECU)
•
Identificazione, modellistica e simulazione di sistemi, processi e strategie di controllo
complesse.
30
Tabelle Finanziarie riassuntive
S.O
Denominazione attrezzatura
FII-DIMP
FII-DIMP
FII-Dip.CHIM
FII-Dip.CHIM
FII-DIC
FII-DIS
FII-DIS
Q 100 MDSC Advanced with PCA e HPDSC
Impianto di filatura
Diffrattometro di raggi X a 4 cerchi con rivelatore “ area detector”
Viscosimetro
Reometro rotazionale a velocità di deformazione controllata per fluidi
Sistema integrato per lo sviluppo di sistemi di controllo real-tim
Ensemble sperimentale per la progettazione di sistemi di automazione per la gestione automatica
dei magazzini e la movimentazione delle merci
FII-DIS
Stazione per l’identificazione, la modellistica e la simulazione di sistemi, processi e strategie di
controllo complesse
FII-DIS
Complesso prove non distruttive elettromagnetiche
UNISA-DICHIM Sistema diffrattometrico con sorgente ad alta brillanza utilizzabile per misure a basso angolo
UNISannio
Sist. Int. per simulazione HIL e la prototipazione rapida
CNR-IRTEMP
GPM 500 Analytical gas permeability tester Lyssy
CNR-IRTEMP
Explorer AFM Liquid Scanner e Heating cooling stage for Explorer (HCEX – 1000)chemilum
Totale
S.A
FII-DIMP
FII-DIC
FII-Dip. Chim
FII-DIS
UNISA-DICHIM
UNI-Sannio
CNR-IRTEM
Totale
Attrez. Pers
(Keuro) (Keuro)
306
188
356
168
115
40
396
186
315
149
275
77
70
70
1833
878
costo (Ke)
126
180
231
125
115
90
135
99
72
315
275
70
1.833
Spese Generali Totale
(Keuro)
(Keuro)
113
606
101
625
24
179
112
695
89
553
46
398
42
182
527
3238
31
-Work Package 1B
“Innovazione nei materiali e tecnologie
dei tessuti”
Coordinatore: Prof. Cosimo Carfagna
Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione
Introduzione
L’industria tessile rappresenta uno dei settori più complessi dell’industria manifatturiera, non solo
per la lunghezza e articolazione della filiera, ma anche perché estremamente frammentata ed
eterogenea, dominata da una stragrande maggioranza di medie, piccole e piccolissime imprese. La
domanda è rappresentata da tre grandi gruppi di impieghi finali: abbigliamento, arredamento,
applicazioni tecniche.
L’importanza del settore tessile nell’Unione Europea è dimostrata da un fatturato complessivo
dell’ordine di 200 miliardi di euro e soprattutto dalla presenza di oltre 120000 aziende che danno
lavoro a oltre 2,5 milioni di persone.
Se tali valori già appaiono estremamente rilevanti a livello globale, per l’Italia l’importanza del
settore tessile-abbigliamento risulta particolarmente evidente. Anche l’interesse accademico per il
tessile appare del tutto non confrontabile con l’importanza del settore e con le sue necessità a
differenza di quanto avviene soprattutto in Germania e in Giappone.
Il risultato di questa situazione comincia già oggi a farsi evidente soprattutto nei settori a più alto
contenuto tecnologico, come i tessili per uso tecnico e innovativo (trasporti, protezione, costruzione,
medicali, agricoltura, imballaggio, etc). In questo campo, caratterizzato da valore aggiunto
nettamente superiore a quello del tessile tradizionale e per il quale la concorrenza dei paesi a basso
costo della mano d’opera è scarsa come conseguenza dell’elevato contenuto tecnologico, l’industria
tessile ha ritrovato slancio nei paesi più industrializzati. Basti pensare che, al giorno d’oggi, il
tessile per usi tecnici e innovativi rappresenta circa il 20-25% del totale della produzione mondiale,
ma presenta un trend di sviluppo nettamente superiore a quello dei settori tessili tradizionali.
Purtroppo in questo settore l’Italia è stata in breve superata dagli altri paesi industrializzati e si trova
a dover fronteggiare un deficit sempre crescente. Infatti mentre in Germania il settore dei tessili
avanzati rappresenta oltre il 30% della produzione, l’Italia si assesta su valori inferiori al 5% e il
divario pare destinato a crescere.
Infine, tra i problemi principali che il settore tessile deve oggi affrontare, non si può dimenticare
quello ambientale. Come è noto l’industria tessile è tra i maggiori consumatori di acqua e la
crescente scarsità di questa risorsa e gli obblighi di legge impongono costi sempre più elevati,
normalmente assenti nei paesi in via di sviluppo.
Il futuro dell’industria tessile nel nostro paese è quindi legata alla possibilità di far fronte con
successo alle sfide sopra indicate e ciò sarà possibile solo grazie a un crescente sforzo di ricerca sia
per l’innovazione di processo sia per quella di prodotto, senza trascurare gli aspetti ambientali.
Prima di iniziare un’analisi tecnica dei possibili nuovi “processi/prodotti” che si possono realizzare
tramite l’ausilio di nuove tecnologie è opportuno rispondere a queste domande:
Perché una iniziativa in questa direzione??
Cosa ci aspetta da tale ricerca??
Alla prima domanda si può facilmente rispondere pensando a quello che il “mercato/cliente”
richiede , prodotti sempre innovativi con forti spunti tecnici (tessuti con protezione UV, tessuti
antibatterici, tessuti antifiamma che rispondano alle legislazioni correnti etc) e con nuovi “effetti”
atti a valorizzare il prodotto (si pensi ad esempio a tessuti con anime composite fino a quelle con
anime in acciaio ). Con una premessa così era logico iniziare una ricerca di nuovi processi
produttivi che permettessero di realizzare nuovi prodotti.
La seconda domanda invece rappresenta per noi un’investimento ed una scommessa che deve essere
assolutamente vinta per poter ricercare nuovi “prodotti/processi” che possano rilanciare il settore.
32
Nello specifico elenchiamo alcuni degli obiettivi che ci si propone di raggiungere nell’ambito di
questo WP, tenendo presente la disanima economico/commerciale precedentemente introdotta.
*l’additivazione di opportuni agenti antifiamma ecocompatibili alle fibre tessili al fine di
migliorarne in generale la resistenza al fuoco e rendere il polimero ignifugo;
*Attivazione e deavatizzazione di materiali tessili naturali e non a base cellulosica, della lana, della
seta e di materiali sintetici mediante tecnologie alternative note come sistemi sorgenti di radicali:
-e-beam
-plasma
*Studio delle modifiche delle proprietà dei materiali irraggiati sia in seguito al probabile
decadimento spontaneo di radicali intermedi, sia in seguito alla loro reattività in reazioni di
aggraffaggio di prodotti chimici, oligomeri, polimeri e in reazioni di reticolazione. Studio delle
relazioni tra l’attivazione impiegata e le proprietà dei nuovi materiali.
*Immobilizzazione di nanoparticelle ceramiche su manufatti tessili mediante film polimerici
intelligenti legati chimicamente al supporto;
* sviluppo della tecnica della microincapsulazione in fibra
Organizzazione, Metodologia e Tempistica
L’articolazione del WP prevede l’individuazione e lo sviluppo di tre settori strategici di innovazione
tecnologica legati al mercato tessile delle fibre sintetiche
A. Obiettivo 1: Polimeri e Tecnologie per Tessuti Innovativi Ignifughi.
B. Obiettivo 2: Sviluppo della Tecnica della Microincapsulazione in Fibra
C. Obiettivo 3: Automazione e controllo
Di seguito si riportano le azioni da sviluppare per il conseguimento degli obiettivi
A1
A2
A3
A4
A5
A6
A7
A8
A9
A
zi
o
ne
A
1
A
2
A
3
A
4
individuazione della famiglia di additivi da impiegare con i materiali selezionati
realizzazione di miscele e valutazione preliminare del comportamento alla fiamma
Prove preliminari di filatura
Valutazione reologica delle mescole
Ottimizzazione della fase di trasformazione e stiro
Classificazione delle caratteristiche antifiamma sulla base della normativa vigente
Caratterizzazione meccanica, meccanici-dinamica delle fibre
Correlazione tra variabili di processo, caratteristiche chimico-fisiche e strutturali delle fibre
Valutazione della degradabilità delle fibre prodotte
m 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 1 1 1 14 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2
e
0 1 2 3
5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7
s
e
2 2 3 3 3 3 3 3 3
8 9 0 1 2 3 4 5 6
X X X X X X
X X X X X X X X X
X X X X X X X
X X X
X X X X
X X X X X
33
X X X X X X X X X X X X
A
5
A
6
A
7
A
8
A
9
X X X X
X
X X X X X X X X X X X X X X X X X
X X X X X X X X X X X X
B1
B2
B3
B4
B5
B6
B7
B8
B9
B10
A
zi
o
ne
B
1
B
2
B
3
B
4
B
5
B
6
B
7
B
8
B
9
B
1
0
X X X X X X X X X X X X
individuazione del processo di microincapsulazione in relazione alle proprietà desiderate ed
alle fibre da filare.
prove preliminari di microincapsulazione di additivi a transizione di fase per la realizzazione
di fibre termoregolabili
prove preliminari di filatura della mescola per valutare le caratteristiche nel filato
Valutazione delle proprietà di termoregolazione
prove di filatura
individuazione di una seconda tipologia di microcapsule per il rilascio di specifici chemicals
(antibatterici, antimuffa, deodoranti…)
prove di filatura tra le microcapsule del punto B6 e il polimero da filare
caratterizzazione reologica delle mescole relativamente ai prodotti delle fasi B2 e B6
caratterizzazione meccanica delle fibre prodotte
valutazione della degradabilità delle fibre prodotte
m 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2
e
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7
s
e
2 2 3 3 3 3 3 3 3
8 9 0 1 2 3 4 5 6
X X X X X X
X X X X X X X X X
X X X X X X X X X X X
X X X X X X X X
X X X X X X X X X X X X
X X X X
X X X X X X X X X X X X X
X X X X X X X X X X X X X X X X X
X X X X X X X X X X X X
X X X X X X X X X X X X X X X
34
C1
Progettazione di strategie di controllo “real-time”
C2
Sviluppo di sistemi meccatronici
C3
Validazione e testing attraverso strategie di simulazione “hardware in the loop”
C4
Sviluppo e prototipazione di metodi per la gestione automatica dei magazzini e la
movimentazione delle merci
C5
Prototipazione rapida attraverso il trasferimento della strategia di controllo sintetizzata su
centraline elettroniche (ECU)
C6
Identificazione, modellistica e simulazione di sistemi, processi e strategie di controllo
complesse.
A
zi
o
ne
C
1
C
2
C
3
C
4
C
5
C
6
m 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2
e
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7
s
e
2 2 3 3 3 3 3 3 3
8 9 0 1 2 3 4 5 6
X X X X X X
X X X X X X X X X
X X X X X X X X X X X X X X X X X
X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X
X X X X X X X X X X X X X X X X X X X
X X X X X X X X X X X X X X X X X X
Milestones:
Per quanto riguarda le azioni del tipo A
Al 18°mese
individuazione dell prototipo di mescola tra l’additivo antifiamma e il polimero da
filare
Al 36°mese realizzazione di prototipi di filati dalle caratteristiche antifiamma desiderate
Per quanto riguarda le azioni del tipo B:
Al 12° mese individuazione della procedura di microincapsulazione per il raggiungimento delle
proprietà di termoregolazione desiderate
Al 18° mese individuazione delle procedure di microincapsulazione relativamente al rilascio di
agenti desiderati
Al 36° mese messa a punto del processo di filatura per entrambe le tipologie di prodotto
Per quanto riguarda le azioni del tipo C:
35
al 18° mese
Definizione delle metodologie di gestione e controllo automatico specifiche per il
settore tessile.
al 36° mese
Trasferimento della strategia di controllo sintetizzata su centraline elettroniche
(ECU).
Benefici attesi
In considerazione della forte espansione del mercato tessile nei settori strategici di innovazione
tecnologica la ricaduta economica nel territorio è fortemente legata alla realizzazione di spin off con
aziende interessate alla produzione di filati ad elevato valore aggiunto nei seguenti settori:
industria tessile di confezionamento di indumenti sportivi
industria tessile di produzione di filati in genere
industria tessile per la realizzazione di tessuti per arredamenti domestici
industria tessile per la realizzazione di tessuti per arredamenti nel settore automobilistico ed
aerospazio
La ricaduta occupazionale è prevista nei seguenti settori industriali
Industria chimica degli additivi per polimeri
Industria della produzione di fibre sintetiche
Industria del confezionamento di tessuti in genere
fornire le informazioni necessarie a valutare il prevedibile ritorno economico degli obiettivi
programmati nell’Azione nonche’ le prospettive di utilizzazione dei predetti risultati in termini di
ricadute industriali volte a favorire condizioni di sviluppo competitivo e di salvaguardia e/o
incremento occupazionale
Obiettivo/Unità
Operative
Responsabile
Strutture
Operative
Ricercatori
1. Tessuti
ignifughi
E.Amendola
DIMP-UNINA
Carfagna, Marotta, Costantini,
ITMC-CNR
IRTEMP- CNR
Giamberini, Amendola
Cimmino, Silvestre, Greco
DIC-UNINA
Busico, Cipullo, Petraccone, Pirozzi,
Ruiz, Talarico, Vacatello
36
P. Iannelli
2.
Microincapsulazi
one in fibra
ITMC-CNR
Montanino, Lavorgna
DIC-UNINA
ENEA
Marrucai,Ianniruberto, Guido,
.
Titomanlio, Brucato, Pantani
Di Lorenzo
Colaci
DIC- UNISA
,Guerra, Iannelli, Rizzo
DIS-UNINA
DI-Sannio
DIIE-UNISA
Ambrosino, Celentano, Garofalo,
Lando, Chiacchio, Pironti, Villani,
Ariola, Santini
Glielmo, Vasca, di Bernardo
Siciliano, Basile
DICA-UNISA
3. AutomazioneControllo
F. Garofalo
37
ORGANIZZAZIONE ED OBIETTIVI DELLE AZIONI
Azione 1
Denominazione dell’Unità Operativa 1: Polimeri e Tenologie per Tessuti Innovativi Ignifughi
Composizione dell’Unita’ Operativa
Responsabile: Dott. E. Amendola
Struttura Operativa n. 1: UniNA – Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione
(DIMP)
Cosimo Carfagna
P.O.
Aniello Costantini
Ric.
Alberto Marotta
P.O.
Soggetto Attuatore n. 2: CNR - Istituto per la Tecnologia dei Materiali Compositi (CNR-ITMC)
Eugenio Amendola
Primo Ric.
Mario Montanino
Tecnologo
Marta Giamberini
Ric.
Soggetto Attuatore n. 3: CNR - Istituto di Ricerca e Tecnologia delle Materie Plastiche (CNRIRTEMP)
Sossio Cimmino
Primo Ric.
Roberto Greco
Dirig. Ricerca
Clara Silvestre
Primo Ric.
Soggetto Attuatore n. 4 : UniNA - Dipartimento di Chimica
Vincenzo Busico
P.O.
Odda Ruiz
Roberta Cipullo
Ric.
Giovanni Talarico
Vittorio Petraccone
P.O.
Michele Vacatello
Beniamino Pirozzi
P.O.
Ric.
Ric.
P.O.
Soggetto Attuatore n. 5 : ENEA
Vincenzo Colaci
Ric.
Obiettivi dell’ Azione Dimostrativa
L’obiettivo centrale dell’azione dimostrativa consiste nella individuazione di alcune proprietà
innovative che si intendono sviluppare nel settore delle fibre tessili e nello sviluppo di filati
intelligenti per specifiche applicazioni.
Oggi sono richieste ai prodotti tessili caratteristiche e prestazioni antagoniste: in alcuni casi si tratta
di caratteristiche che superano quelle dei materiali che la natura e la tecnologia in genere mette di
norma a disposizione.
Il comfort è oggi visto come un aspetto fondamentale per la valutazione del prodotto tessile.
Gli aspetti fisici legati al confort del tessuto sono legati a diversi parametri, alcuni dei quali sono
insiti alla natura del materiali, altri ancora sono conseguenza della tecnologia del processo
Le fibre chimiche d’oggi, anche quelle più comuni hanno delle caratteristiche e delle prestazioni
sicuramente migliori di quelle delle loro omologhe di venti anni or sono. Si pensi, per esemplificare,
alla nascita di nuovi tipi di poliestere, accanto a quelli tradizionali, allo sviluppo delle microfibre ed
alle fibre più prettamente tecniche, dove l’innovazione ha reso disponibili fibre altamente avanzate.
Pertanto, l’interesse è rivolto allo definizione di materiali, caratterizzazione chimico-fisica e
tecnologie di produzione per la realizzazione di tessuti ignifughi.
38
Azione 2
Denominazione Unità Operativa 2: sviluppo della tecnica di microincapsulazione in fibra
Composizione dell’Unità Operativa
Responsabile: Prof. Pio Iannelli
Struttura Operativa n. 1: UniNA – Dipartimento di Ingegneria Chimica (DIC)
G. Marrucci
P.O.
R.
G. Ianniruberto
P.A.
S. Guido
Soggetto Attuatore n. 2: CNR - Istituto per la Tecnologia dei Materiali Compositi (CNR-ITMC)
M. Lavorgna
R
Mario Montanino
Tecnologo
Soggetto Attuatore n. 3: UNISA - Dipartimento di Ingegneria Chimica Alimentare
G. Titomanlio
P.O.
V. Brucato
P.A.
Soggetto Attuatore n. 4 : ENEA
Vincenzo Colaci
Ric.
Soggetto Attuatore n.5: UNISA – Dipartimento di Chimica
G. Guerra
P. Iannelli
R. Rizzo
P.O..
P.A.
R
Obiettivi dell’ Azione Dimostrativa
Nello specifico elenchiamo alcuni degli obiettivi che ci si propone di raggiungere nell’ambito di
questa azione dimostrativa, tenendo presente la disanima economico/commerciale precedentemente
introdotta.
* sviluppo della tecnica della microincapsulazione in fibra finalizzata alla realizzazione di filati
termoregolabili. L’azione prevede l’individuazione degli opportuni additivi da aggiungere alle fibre
tessili per la realizzazione di filati termoregolabili, il relativo studio reologico di filatura e la
caratterizzazione meccanica delle fibre.
39
Azione3.
Denominazione Unità Operativa 3:Tecnologie dell’informazione per l’automazione di
impianti, reti e processi produttivi
Composizione dell’Unita’ Operativa
Responsabile: Franco Garofalo
Soggetto Attuatore n. 1: UniNA - Dipartimento di Informatica e Sistemistica
Giuseppe Ambrosino
P.O.
Alfredo Pironti
P.A.
Francesco Garofalo
P.O.
Luigi Villani
P.A.
Giovanni Celentano
P.O.
Marco Ariola
Ric.
Marcello Lando
P.O.
Stefania Santini
Ric.
Pasquale Chiacchio
P.O.
Soggetto Attuatore n. 2: UniSN - Dipartimento di Ingegneria
Luigi Glielmo
P.O.
Francesco Vasca
Mario di Bernardo
Ric.
P.A.
Soggetto Attuatore n. 3: UniSA - Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Ingegneria
Elettrica
Bruno Siciliano
P.O.
Francesco Basile
Ric.
Obiettivi dell’ Azione Dimostrativa
L’unità operativa ha competenze sullo sviluppo e la progettazione di sistemi di controllo, versatili e
flessibili, classificabili nei tipi DCS (distributed control systems), PLC (programmable logic
controller), CNC (controllo numerico computerizzato) e TLC (sistemi di telecontrollo). L’obiettivo
dell’azione dimostrativa è quello di sviluppare sistemi di automazione applicabili al settore dei
tessuti dell’industria campana con l’obiettivo di costituire sistemi aggregati che permettano
automazione dei vari aspetti legati alla produzione. Esse rappresentano pertanto una importante
classe di nuove tecnologie per le attività produttive – dal controllo di processo alla fabbrica
automatica - che possono essere applicate anche ad altri Work Package del progetto dimostratore.
L’obiettivo principale dell’azione è il controllo e l’automazione dei processi di produzione. Questo
obiettivo viene raggiunto attraverso i seguenti sviluppi:
Progettazione di strategie di controllo “real-time”
Sviluppo di sistemi meccatronici
Validazione e testing attraverso strategie di simulazione “hardware in the loop”
Sviluppo e prototipazione di metodi per la gestione automatica dei magazzini e la movimentazione
delle merci
Prototipazione rapida attraverso il trasferimento della strategia di controllo sintetizzata su centraline
elettroniche (ECU)
Identificazione, modellistica e simulazione di sistemi, processi e strategie di controllo complesse.
40
Tabelle Finanziarie riassuntive
S.O
FII-DIMP
Denominazione attrezzatura
Analizzatore di chemiluminescenza
Costo (Ke)
FII-DIMP
ISSOSPRP- BG Rubotherm
FII-DIMP
Reometro elongazionale
FII-Dip.CHIM
Spettrometro per risonanza paramagnetica elettronica del tipo E 500
ELEXIS Bruker
Analizzatore reo-ottico di proprietà
90
225
108
FII-DIC
246
115
UNISA-DICHIM Analizzatore dinamico-meccanico
45
UNISA-DICHIM Completamento Laboratorio tecnologia dei polimeri
72
UNISA-DICHIM Cromatografo a permeazione di gel con viscosimetro
86
UNISA-DICHIM Dinamometro per micro-campioni
45
UNISA-DICHIM Pressa per stampaggio ad iniezione
77
UNISA-DICHIM RFSIII (Reometro per fluidi), Rheometrics, Inc.)
54
CNR-ITMC
Estrusore
CNR-ITMC
Sistema di Microstereolitografia
CNR-IRTEMP
Viscosimetro automatico – Calorimetro differenziale a scansione (TA
Instruments)
115
70
52
Totale
1.399
S.A.
Attrez. Personale
(Keuro) (Keuro)
FII-DIMP
423
259
FII-Dip. Chim
246
116
FII-DIC
115
40
UNISA-DICHIM
378
178
CNR-ITMC
185
66
CNR-IRTEMP
52
19
Totale
1399
678
Spese Generali
(KEuro)
156
69
24
107
39
11
407
Totale
(KEuro)
838
431
179
663
290
82
2483
41
Work Package 1c
“Innovazione nelle tecnologie dei biomateriali e ricostruzione dei tessuti”
Coordinatore: Ing. Paolo Netti
Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione
Introduzione
Nell'ambito del Progetto Dimostratore, il presente Work Package descrive il contributo di
competenze presenti nel Centro, relative a tecnologie dei biomateriali innovativi per la ricostruzione
dei tessuti danneggiati sia da patologie che incidenti. In particolare si intende rendere disponibile
l’esperienza e la conoscenza dei SA nel campo della ricostruzione ossea mirando alla progettazione
di strutture e tecniche di riparazione a basso contenuto invasivo.
L’elevato numero di interventi di chirurgia ortopedica e maxillo-facciale ha notevolmente
incrementato l’interesse verso nuovi materiali utilizzabili come sostituti ossei per far fronte alle
numerose patologie che determinano la necessità di reintegrare il tessuto naturale. I tessuti duri
quali osso e dente presentano una struttura composita, costituita fondamentalmente da una matrice
organica (fibre di collagene), e da un rinforzo ceramico (cristalli di apatite) organizzati in maniera
complessa, in modo da avere una struttura altamente specializzata con una mirata anisotropia di
proprietà meccaniche. Le patologie connesse con la perdita o degenerazione del tessuto osseo sono
numerose, dalle più comuni, legate al fattore età, come osteoporosi, artrosi ossea, artriti etc., alle più
gravi come i sarcomi e le cisti ossee. Soprattutto quando ci riferiamo a patologie particolarmente
gravi quali gli osteosarcomi è, infatti, indispensabile intervenire chirurgicamente per asportare la
massa tumorale. Ad interventi cosi radicali, si associano, molto spesso, problematiche rilevanti, tra
le quali spicca per importanza, la necessità di riempire le cavità prodotte dall’intervento e di
associare una terapia farmacologica loco-regionale.
In entrambi i casi è necessario provvedere alla sua reintegrazione con materiali di sintesi o impianti
autologhi.
La caratteristica fondamentale, insieme alla biocompatibilità, per un materiale utilizzabile come
sostituto osseo è la possibilità di poter rimanere a contatto con il tessuto naturale per un tempo ben
determinato e poter svolgere la funzione per la quale è stato finalizzato, senza la necessità di dover
intervenire chirurgicamente per la rimozione dello stesso. Accanto a ciò, la crescente diffusione
della tecnica artroscopica, ha fatto sì che crescesse l’interesse nella ricerca di materiali iniettabili in
modo da, lì dove è possibile, eliminare la necessità anche del primo intervento chirurgico.
Attualmente il più diffuso materiale iniettabile utilizzato in chirurgia ortopedica è il PMMA che
però, sviluppando alte quantità di calore all’atto della sua applicazione, può determinare fenomeni
di necrosi dei tessuti con cui viene a contatto. Per questo è necessario che i materiali iniettabili siano
l’oggetto di ulteriori studi e ricerche affinché possano adempiere ai requisiti caratteristici dei
sostituti ossei.
La biocompatibilità, come già accennato, è la caratteristica fondamentale per questi materiali, nel
senso che essi non devono indurre una risposta infiammatoria, nè possedere un’eccessiva
immunogenicità né citotossicità e anche i prodotti della loro, anche se parziale, degradazione
devono possedere le medesime caratteristiche.
Altra caratteristica fondamentale è la capacità di questi materiali di stimolare la ricrescita del tessuto
osseo fornendo un valido supporto per l’ancoraggio e la crescita cellulare per una completa
osteointegrazione.
In odontoiatria conservativa oggetto della presente ricerca, differenti materiali sono stati proposti
per i restauri di elementi dentari. Tuttavia i numerosi requisiti richiesti ai materiali stessi e le
problematiche connesse al loro utilizzo (biocompatibilità, resistenza a corrosione e ad usura,
proprietà meccaniche, resistenza alla colonizzazione batterica, tempo di indurimento ottimale,
adesività alle strutture dentali, radioopacità, buona stabilità cromatica, non tossicità per l’ambiente
42
di lavoro, facilità di smaltimenti) non sono completamente soddisfatte da nessuno dei materiali
attualmente disponibili.
Esso si articola in n. 3 Azioni, volte a validare, ciascuna in uno specifico settore, le capacità di
integrazione tra attività di ricerca ed attività produttiva, e le capacità di generare nuova tecnologia e
nuova impresa.
I settori produttivi cui fanno riferimento l’insieme delle attività di questo Work Package vanno
principalmente rivolti all’industria biomedica che in Campania è caratterizzata da piccole e medie
imprese di tipo principalmente commerciale ma con elevato interesse allo sviluppo di nuovi
prodotti. Tale interesse è anche manifestato da una serie di imprese nazionali che hanno un
consolidato rapporto con alcuni SA di tale WP. Un altro aspetto da considerare consiste nell’utilizzo
di materiali innovativi (funzionalizzati, biodegradabili, riciclabili) che portino un elevato contributo
sull’impatto ambientale e sulla qualità della vita.
Descrizione ed Obiettivi del Workpackage :
L’obiettivo fondamentale di tale progetto dimostratore consiste nell’evidenziare e rendere
disponibile le competenze interdisciplinari dei ricercatori afferenti a tale progetto per la
realizzazione di elementi costituenti prodotti di elevato interesse regionale, nazionale ed
internazionale. I prodotti esaminati riguardano il comparto industriale biomedico nel settore
ortopedico, maxillo-facciale ed odontoiatrico)
Tra le caratteristiche fisiche, quando ci riferiamo ai tessuti mineralizzati, di particolare
importanza sono le proprietà meccaniche del materiale che devono essere più simili possibile a
quelle dell’osso naturale, per fornire un valido supporto durante il periodo di degenza e
consentendo, successivamente, un graduale trasferimento delle sollecitazioni al tessuto naturale,
favorendone così la ricrescita. Pertanto è essenziale per la loro efficacia, la formazione di
un’interfaccia stabile, dal punto di vista meccanico, attraverso la completa fusione tra la superficie
stessa del materiale impiantato ed il tessuto osseo naturale evitando così la formazione di tessuto
fibroso all’interfaccia.
Una soluzione interessante è associare una matrice organica ed un rinforzo ceramico, riproducendo,
così i costituenti fondamentali dell’osso. I materiali che possono essere utilizzati per tale scopo sono
idrogeli rinforzati con particelle a base di fosforo e calcio. La caratteristica, forse la più interessante,
di questo composito, oltre alla bassa temperatura di lavorazione, è la consistenza fluida che esso
possiede all’atto della sua preparazione, che ne consente l’applicazione direttamente vicino all’osso
nativo, riempiendo perfettamente la cavità senza bisogno di conoscere in anticipo la sua forma e
dimensione.
Per la realizzazione di sostituti biodegradabili con geometria pre-definita come ad esempio per la
realizzazione di segmenti ossei ( come ad es. metatarso, o protesi per osteosintesi) diventa necessario
l’utilizzo di polimeri biodegradabili rinforzati con idrossiapatite.
I materiali descritti presentano proprietà chimico-fisiche tali da poter essere utilizzati non soltanto
come sostituti di tipo strutturale ma anche come sistemi che siano veicolanti di farmaci. Infatti, sia
gli idrogeli che i polimeri biodegradabili possono essere caricati con farmaci (es.: antibiotici, fattori
di crescita, etc.) che possono essere rilasciati nell’ambiente circostante mediante cinetiche di rilascio
predeterminate. Da qui si evince l’importanza di tali strutture in settori come quello reumatologico e
l’oncologia dove si associano problematiche rilevanti, tra le quali spicca per importanza la necessità
di riempire le cavità e di associare una terapia loco-regionale in quanto la terapia sistemica presenta
notevoli effetti collaterali.
Un altro aspetto fondamentale ed estremamente innovativo consiste nella ricostruzione dei tessuti
ossei mediante la tecnica dell’ingegneria dei tessuti.
L'ingegneria dei tessuti rappresenta una nuova frontiera della moderna biotecnologia sviluppatasi
dall'integrazione delle conoscenze provenienti dalle diverse discipline scientifiche: biologia
molecolare e cellulare, scienza dei materiali, chirurgia ricostruttiva, etc.
I biomateriali utilizzati per interfacciarsi con cellule sono di origine sia naturale che sintetica o ibridi.
La progettazione di substrati ottimali per l'ingegneria dei tessuti rappresenta uno degli obiettivi
43
fondamentale in questo campo. Il substrato ideale deve possedere diverse proprietà funzionali e
strutturali. Dal punto di vista funzionale, il substrato deve avere la capacità di seguire e indurre la
crescita delle cellule che migrano dal tessuto circostante o di quelle che si trovano sullo stesso
substrato mediante adesione cellulare, proliferazione e differenziazione. Dal punto di vista strutturale
essi devono possedere elevata porosità, area superficiale, resistenza e determinata struttura
tridimensionale.
Materiali biodegradabili porosi di origine naturale e sintetici, o sistemi misti, sono utilizzati come
matrice per la rigenerazione della pelle, cartilagine, osso ed altri tessuti. La loro realizzazione è stata
effettuata mediante diverse tecniche quali separazione di fase, rilascio di sali o zuccheri, tecnologie
che interessano strutture a base di fibre.
Pertanto, la scelta di materiali per la realizzazione di scaffolds per applicazioni in ingegneria dei
tessuti prevede oltre ad un'analisi della biocompatibilità e dell'interazione cellulare, la definizione
della tecnologia di preparazione ed uno studio delle proprietà chimico-fisiche. A tale scopo diventa
fondamentale definire alcune caratteristiche chimico-fisiche dei materiali che andranno a costituire
la struttura dello "scaffold", l’interazione cellulare e la relativa differenziazione.
L’ingegneria tissutale in ortopedia consente di creare tessuti completamente naturali mediante
l’impiego di materiali biocompatibili, cellule e segnali induttivi. La scelta del tipo di cellula è
fondamentale per lo sviluppo di un tessuto osseo che svolga adeguatamente, nel tempo, la peculiare
funzione di sostegno, adattandosi anche ai segnali dell’ambiente.
In odontoiatria conservativa, gli amalgami di mercurio, pur dotati di adeguate proprietà meccaniche
e buona resistenza alla corrosione ed all’usura e largamente utilizzati per i restauri posteriori,
vengono messi in discussione per la presenza del mercurio identificato da alcuni come un possibile
rischio sia per il paziente sia, a causa della sua elevata volatilità, per l’operatore sanitario. Gli
amalgami al gallio commercializzati in Australia e Giappone, pur possedendo buone proprietà
meccaniche, mostrano scarsa resistenza alla corrosione e/o eccessivo aumento di volume durante la
reazione di indurimento.
Le resine composite a base di bis-GMA (costituite da una matrice polimerica con particelle
inorganiche di natura ceramica o vetrosa che fungono da filler rinforzante), pur potendo essere
considerate idonee per restauri di cavità di tipo III, IV e V, per chiusure di diastemi, per mascherare
colorazioni indotte da tetracicline, presentano notevoli problemi nell’utilizzo per restauri di
posteriori a causa della loro notevole usura da carico masticatorio e per l'infiltrazione marginale
successiva alla contrazione da polimerizzazione, responsabile di processi patologici recidivi e nuovi.
Inoltre tests clinici hanno dimostrato la loro tossicità sull’odontoblasto, da mettere in relazione con
la presenza di monomero non polimerizzato e con i sistemi fotoinizianti presenti nella formulazione.
Nelle ultime versioni di queste resine un rafforzamento delle proprietà è stato ottenuto utilizzando
una grande quantità di riempitivo avente dimensioni micro- o nanometriche. Il filler usato è silice
micronizzata ottenuta per plasma spray. Il suo basso indice di rifrazione la rende non particolarmente
adatta dal punto di vista estetico, inoltre è scarsamente radioopaca.
I cementi vetro-ionomerici, ottenuti per reazione di acidi poliacrilici con vetri a base di
fluoro-allumino-silicati, pur caratterizzati da alcune proprietà fisiche e chimiche (elevata
biocompatibilità, cariostaticità per il rilascio di fluoro, buona adesività alle strutture calcificate del
dente) molto interessanti per alcuni impieghi clinici (otturazioni anteriori, sottofondo di cavità,
cementazione) sono sconsigliati per i restauri sottoposti a forte carico occlusale a causa della
scarsa resistenza a trazione e ad usura. Questi inconvenienti hanno portato alla formulazione di
cementi vetro-ionomerici con particelle vetrose sinterizzate con polvere d’argento (cermet) e
successivamente all’incorporazione di componenti fotopolimerizzabili indurenti per esposizione
alla luce ultravioletta oltre che per normale reazione acido-base. Ulteriore sviluppo è stato
l’introduzione dei compomeri, ottenuti per mescolamento di resine composite e vetro-ionomeri
opportunamente modificati, che mostrano però scarse caratteristiche superficiali e scarsa capacità
adesiva nell’interfaccia materiale/parete della cavità dentale, con conseguente distacco
dell'otturazione ed invasione batterica.
44
La metodica di produzione delle resine adesive con stabilità a lungo termine prevede l’utilizzo di
monomeri come: MMA, HEMA, DMA, BMA, GMA, GA, MDP.
A questi monomeri sono poi aggiunti l’attivatore e sostanze stabilizzatrici.
Lo strato ibrido che si viene a formare fra il tessuto naturale e quello sintetico è responsabile della
distribuzione degli sforzi meccanici che si trasmetteranno fra la ricostruzione sintetica ed il tessuto.
Le zone di maggiore vulnerabilità sono i margini o eventuali difetti (porosità della resina).
L’ottimizzazione è intesa in termini di resistenza adesiva e sigillo marginale.
La ricostruzione completa del dente si avvale inoltre di ulteriori materiali compositi a matrice
polimerica. Filler ceramici e fibre sono i rinforzi delle matrici. I primi sono utilizzati nel caso delle
ricostruzioni che prevedono polimerizzazione in situ. Le resine composite sono i materiali che
consentono di soddisfare l'esigenza estetica e funzionale dei restauri dentali.
Un elevato grado di conversione e una bassa contrazione da polimerizzazione sono sempre gli
obiettivi perseguiti, inoltre dimensioni ridotte dei filler consentono una buona lucidatura. Fibre di
carbonio, di vetro e di Kevlar sono invece i rinforzi di manufatti (perni) il cui processo di sintesi è
esterno al dente. Le tecnologie in tal caso sono meno vincolate: temperatura, forze meccaniche e
sollecitazioni in generale sono utilizzate per realizzare il perno a matrice polimerica (epossidica o
polieterimidica) che viene cementato nell’elemento dentario utilizzando i sistemi adesivi.
Da quanto esposto, considerando anche l’ampiezza del mercato interessato, è facile comprendere il
grande sviluppo della ricerca internazionale sulla formulazione di materiali da restauro sostitutivi
degli amalgami di mercurio e sull’ottimizzazione di quelli esistenti (l’apporto di pubblicazioni
USA-Europa è però di 3:1). Grosse multinazionali USA e Giapponesi (3M e GC) sono impegnate in
programmi di ricerca in questo campo. In Europa, ed in particolare in Italia, operano medie e
piccole imprese interessate alla commercializzazione di nuovi prodotti.
Organizzazione, Metodologia e Tempistica
Il workpackage ha un coordinatore ed è organizzato in 2 Azioni, ciascuna sotto la responsabilità di
un Ricercatore. Le Azioni vengono svolte in parallelo tra loro, ad opera di Unità Operative (UO).
La realizzazione delle Azioni all'interno delle UO spetta alle Strutture Operative (SO) ed afferenti,
secondo lo schema seguente:
Azione n. 1
Sviluppo di strutture per la
sostituzione di tessuti ossei
(Resp. L. Ambrosio)
Workpackage
" Innovazione
nelle tecnologie
dei biomateriali
e ricostruzione
dei tessuti
(Coordinatore:P.
Netti)
Azione n. 2
Metodiche innovative per lo
sviluppo di adesivi e compositi
in odontoiatria
Unità Operativa n. 1.
Ricercatori: 15
Unità Operativa n. 2
Ricercatori: 13
(Resp. S. Rengo)
45
Azioni/Unità
Operative
1. Sviluppo di
Responsabile
Strutture
Operative
S. Iannace
strutture per la
sostituzione di
tessuti ossei
2. Metodiche
S. Rengo
innovative per lo
sviluppo di adesivi e
compositi in
odontiatria
5.
6.
7.
Ricercatori
1.
ITMC-CNR
2.
DIMP-UNINA
3. IRTEMP-CNR
4. IC-CNR
5. DBB-SUN
1.
2.
3.
4.
5.
Ambrosio, Borzacchiello, Petrosino, Caracciuolo
Netti, Buri, Catauro, La Rotonda,Ruosi
Avella, Errico, Immirzi, Russo, Laurienzo, Raimo.
de Petrocellis.
Oliva, Barbarisi, D’Amato ,Guida, Ronca
DIMP-UNINA
ITMC-CNR
DBB-SUN
5.
Rengo, Riccitiello, A.Valletta,, Ausiello, Simeone,
Amato, Martina, Giardino, Materasso, Zarone, R.
Valletta,Cigala
De Santis, Milella.
Giudice, Tartaro, Lampa,.
6.
7.
Le attività del progetto dimostratore che costituiscono le Azioni proposte sono riportate di seguito.
AZIONE 1. Sviluppo di strutture per la sostituzione di tessuti ossei
Attività:
Le metodologie seguite prevedono le seguenti attività:
1. Preparazione di sostituti compositi iniettabili a base di polimeri idrofilici (mesi 0-18),
2. Preparazione di sostituti non iniettabili a base di polimeri biodegradabili (mesi 0-18),
3. Caratterizzazione chimico-fisica e meccanica dei sostituti ossei (Proprietà termiche,
cinetiche di degradazione, proprietà di trasporto, proprietà dinamico-meccaniche) (mesi 1224),
4. Definizione e validazione di tecniche per la determinazione della biocompatibilità in vitro e
in vivo e interazione cellulare dei materiali preparati (mesi12-28),
5. Studio delle cinetiche di rilascio controllato di farmaci (mesi 6-28),
6. Definizione delle tecnologie di produzione (mesi 24-36).
7. Applicazione, validazione funzionale ed analisi dei rischi e delle complicanze nell’uomo di
biomateriali nell’ambito della chirurgia ortopedica, con particolare riguardo alle protesi, ai
cementi ossei, ai biomateriali per osteosintesi ed anche a possibili strumenti terapeutici
innovativi nel campo della ricostruzione tessutale e dei tessuti ingegnerizzati (mesi 28-36).
AZIONE 2. Metodiche innovative per lo sviluppo di adesivi e compositi in
odontoiatria
Attività:
Le metodologie seguite prevedono le seguenti attività:
1. Valutazione delle proprietà chimico-fisiche e meccaniche delle resine da restauro (grado di
conversione, morfologia, prove a compressione e flessione) e relativa contrazione da
polimerizzazione e dello stress residuo (mesi 0-18).
2. Valutazione dell’adesione delle resine da restauro al substrato dentinale (mesi 18-24),
3. Ottimizzazione delle tecniche di polimerizzazione di adesivi e compositi nelle ricostruzioni
MOD (mesio-occluso-distali) di premolari (mesi 18-36).
4. Definizione e validazione di tecniche per la determinazione della biocompatibilità in vitro e in
vivo e interazione cellulare dei materiali preparati (mesi12-28),
5. Progettazione e caratterizzazione di perni endocanalari (mesi 0-18),
46
6. Valutazione dell’adesione dei perni a substrati dentinali. Definizione delle tecnologie di
produzione (mesi 18-36).
7. Applicazione, validazione funzionale ed analisi dei rischi e delle complicanze nell’uomo di
biomateriali nell’ambito della chirurgia oro-maxillo-facciale, con particolare riguardo alle
protesi, ai cementi ossei, ai biomateriali per osteosintesi ed anche a possibili strumenti
terapeutici innovativi nel campo della ricostruzione tessutale e dei tessuti ingegnerizzati (mesi
28-36).
TEMPISTICA
2002
ID Nome
i ià
1 Workpackage
2
Azione 1: Sviluppo di strutture per la sostituzione di tessuti ossei
3
attività 1.1: Preparazione di sostituti iniettabili idrofilici
4
attività 1.2: Preparazione di sostituti non iniettabili biodegradabili
5
attività 1.3: Caratterizzazione chimico-fisica e meccanica di sostituti ossei
6
attività 1.4: Studio di cinetiche di rilascio controllato di farmaci
7
attività 1.5: Definizione delle tecnologie di
d i ANNUALE
REPORT
8
9
10
REPORT FINALE
Azione 2: Metodiche innovative per lo sviluppo di adesivi e compositi in odontoiatria
11
attività 2.1: Propietà chimico-fisiche e meccaniche di resine
12
attività 2.2: Valutazione della adesione resina-substrato dentinale
13
attività 2.3: Ottimizzazione tecniche di polimerizzazione di adesivi e compositi
14
attività 2.4: Progettazione di perni endocanalari
15
attività 2.5: Definizione delle tecnologie di
d i ANNUALE
REPORT
16
17
18
2003
2004
2005
2006
Tri 4 Tri 1 Tri 2 Tri 3 Tri 4 Tri 1 Tri 2 Tri 3 Tri 4 Tri 1 Tri 2 Tri 3 Tri 4 Tri 1 Tri 2
REPORT FINALE
Attività 1.6/2.6 Biocompatibilità ed interazione cellulare
19
1.6/2.6a: Modelli cellulari
20
1.6/2.6b: Biocompatibilità e capacità osteoinduttiva di biomateriali
21
1.6/2.6c Biocompatibilità su animali
22
1.6/2.6d. Applicazione e validazione clinica
23
REPORT ANNUALE
24
REPORT FINALE
CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI
OBIETTIVI
L’andamento dell’attività di ricerca di ciascuna Azione sarà monitorato attraverso dei
Reports Annuali, che descriveranno le metodologie e le strumentazioni utilizzate nonché i risultati
ottenuti per ciascuna attività.
Obiettivi al 18° mese
Azione 1:
Sviluppo di strutture per la sostituzione di tessuti ossei
Identificazione e realizzazione di procedure relative ai prodotti/processi per
la realizzazione di sostituti ossei biocompatibili a base polimerica.
Azione 2.
Metodiche innovative per lo sviluppo di adesivi ed compositi in
odontoiatria
Identificazione e realizzazione di procedure relative ai prodotti/processi per
la caratterizzazione di materiali compositi biocompatibili in odontoiatria.
Obiettivi al 36° mese
47
L’esito finale del progetto potrà essere valutato sulla base dei seguenti parametri di
controllo:
Azione 1:
Sviluppo di strutture per la sostituzione di tessuti ossei
Definizione dei prodotti/processi per la realizzazione di sostituti ossei
biofunzionali e biocompatibili
Azione 2.
Metodiche innovative per lo sviluppo di adesivi e compositi in odontoiatria
Definizione delle metodologie per la caratterizzazione e realizzazione di
adesivi e compositi biocompatibili in odontoiatria conservativa.
Azione 3.
Biocompatibilità ed interazione cellulare
Definizione delle metodiche di validazione delle interazioni cellulari con i
materiali.
Benefici attesi
In considerazione dell’ampio mercato attualmente esistente nel settore dei materiali polimerici e
delle problematiche connesse con gli attuali sistemi, la ricaduta economica è strettamente legata ad
una maggiore efficienza di riparazione e terapeutica con conseguente miglioramento della qualità
della vita del paziente e riduzione delle spese di assistenza sanitaria.
Relativamente alla problematica del precoce fallimento dei restauri dentari in generale, la ricaduta
economica è strettamente legata ad una maggiore durabilità dei sistemi adesivi in odontoiatria
conservatrice.
L’innovazione tecnologica introdotta con lo sviluppo dei prodotti analizzati nel progetto
dimostratore, determinerà una ricaduta economica ed occupazionale grazie ad un incremento della
competitività del prodotto. Inoltre le ricadute tecnologiche della ricerca potranno essere più ampie
investendo anche altri settori industriali.
In definitiva si ritiene che i settori industriali presenti sul territorio che potranno trarre maggior
vantaggio, diretto od indiretto, dallo sviluppo di tale progetto sono i seguenti:
•
•
industria biomedica.
industria nel settore cosmetico-sanitario
La ricaduta occupazionale è prevista anche nel seguente settore industriale
•
Industria chimica degli additivi per polimeri
Organizzazione e Obiettivi delle Azioni
AZIONE 1.
Denominazione Unità Operativa 1: Sviluppo di strutture per la sostituzione di tessuti ossei.
Composizione dell’Unità Operativa
Responsabile: Ing. Luigi Ambrosio
48
Struttura Operativa n.1: Istituto per la Tecnologia dei Materiali Compositi-ITMCCNR.
-Ricercatori :
Luigi Ambrosio, Dirigente di Ricerca
Assunta Borzacchiello, Primo Ricercatore
Alfredo Petrosino, Ricercatore
Luisa Caracciuolo, Ricercatore
Struttura Operativa n.2 : Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione,
Università di Napoli “Federico II”
- Ricercatori :
Paolo Antonio Netti, Ricercatore
Alberto Buri, Professore Ordinario
Michelina Catauro, Ricercatore
Maria I. La Rotonda, Professore Ordinario
Struttura Operativa n. 3: Istituto di Ricerca e Tecnologia delle Materie Plastiche
(CNR-IRTEMP)
-
Ricercatori :
M. Avella, Primo Ricercatore
M.E. Errico, Ricercatore
-
B. Immirzi, Ricercatore
R. Russo, Ricercatore
P. Laurienzo, Ricercatore
M. Raimo, Ricercatore
Struttura Operativa n. 4.: Istituto di Cibernetica (CNR-IC)
-
Ricercatori :
Luciano de Petrocellis, Primo Ricercatore
Struttura Operativa n. 5 Dipartimento di Biochimica e Biofisica “F.
Cedrangolo” Facoltà di Medicina e Chirurgia - Seconda Università di Napoli
Ricercatori :
o
o
o
o
Nome Cognome
Adriana Oliva
Alfonso Barbarisi
Salvatore D’Amato
Giuseppe Guida
o Dante Ronca
Qualifica
Professore Ordinario
Professore Ordinario
Ricercatore
Professore Ordinario
Professore Associato
Obiettivi dell’Azione dimostrativa
Tale azione si propone di ottimizzare nuove strutture con prestazioni vicine a quelle dell’osso
naturale. I materiali che possono essere utilizzati per tale scopo sono idrogeli (PVA, collagene, etc.)
rinforzati con particelle a base di fosforo e calcio. La caratteristica, forse la più interessante, di
questo composito oltre alla bassa temperatura di lavorazione, è la consistenza fluida che esso
possiede all’atto della sua preparazione, che ne consente l’applicazione direttamente vicino all’osso
nativo, riempiendo perfettamente la cavità senza evidenti fenomeni di ritiro. Inoltre l’ottimizzazione
del riempitivo verrà anche mediante analisi di immagine del sito interessato.
Per la realizzazione di sostituti biodegradabili con geometria pre-definita come ad esempio per la
realizzazione di segmenti ossei (come ad es. metatarso, o protesi per osteosintesi) diventa necessario
l’impiego di polimeri biodegradabili (PLLA, PCL, etc) rinforzati con idrossiapatite. Questi
materiali,oltre ad avere i requisiti chimico fisici idonei devono non essere citotossici e quindi
49
biocompatibili; pertanto saranno necessari lo sviluppo di tecniche sperimentali per la determinazioni
delle caratteristiche di biocompatibilità.
I materiali descritti presentano proprietà chimico-fisiche tali da poter essere utilizzati non soltanto
come sostituti di tipo strutturale ma anche come substrati per l’ingegneria dei tessuti, e come sistemi
che siano veicolanti di farmaci. Infatti, sia gli idrogeli che i polimeri biodegradabili possono essere
caricati con farmaci (es.: antibiotici, fattori di crescita, etc.) che possono essere rilasciati
nell’ambiente circostante mediante cinetiche di rilascio predeterminate. Da qui si evince
l’importanza di tali strutture in settori come quello reumatologico e oncologico dove si associano
problematiche rilevanti, tra le quali spicca per importanza la necessità di riempire le cavità e di
associare una terapia loco-regionale in quanto la terapia sistemica presenta notevoli effetti
collaterali.
AZIONE 2.
Denominazione Unità Operativa 2: Metodiche innovative per lo sviluppo di
adesivi e compositi in odontoiatria.
Composizione dell’Unita’ Operativa
Responsabile: Prof. Sandro Rengo
Struttura Operativa n..1: Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della
Produzione, Università di Napoli “Federico II”
Ricercatori :
- Sandro Rengo, Professore Ordinario
- Francesco Riccitiello, Ricercatore Confermato
- Alessandra Valletta, Ricercatore Confermato
- Pietro Ausiello, Ricercatore Confermato
- Michele Simeone, Ricercatore Confermato
- Massimo Amato, Ricercatore Confermato
- Roberto Martina, Professore Ordinario
- Costantino Giardino, Professore Ordinario
- Sergio Materasso, Professore Ordinario
- Fernando Zarone, Professore Associato
- Ambra Michelotti, Professore Associato
Struttura Operativa n.2: Istituto per la Tecnologia dei Materiali Compositi-CNR
Ricercatori :
- Roberto De Santis, Ricercatore
- Evelina Milella, Tecnologo
Struttura Operativa n. 3 Dipartimen
50
Obiettivi dell’Azione dimostrativa
Definizione di metodologie di preparazione di resine polimeriche adesive ad elevato grado di
conversione a base di bis-GMA, volte all’ottimizzazione del processo di condizionamento del
substrato dentinale e del processo di polimerizzazione in funzione della stabilità dell’interfaccia
tessuto-resina.
La contrazione da polimerizzazione è strettamente legata alla cinetica del processo.
Per questo motivo sono state sviluppate diverse tecniche che, utilizzando onde elettromagnetiche
prodotte da lampade e semiconduttori, permettono di controllare il processo di reticolazione
tridimensionale della resina.
Prove sperimentali in vitro su sistemi substrati ingegnerizzati e su premolari, ricostruiti secondo
cavità standardizzate MOD (mesio-occluso-distale), sono eseguite applicando carichi dinamici
(fatica) e simulando cicli masticatori in ambiente condizionato.
Il “gap” che si viene a creare fra i substrati biologici e i materiali, legato alla contrazione volumetrica
durante la polimerizzazione, nelle cavità MOD è maggiore in corrispondenza della base del restauro
(piano cervicale) specialmente se i margini sono localizzati nella dentina o nel cemento radicolare.
Inoltre si intendono progettare e caratterizzare perni endodontici in materiale composito con
proprietà ottimali in termini di rigidità, resistenza, interazione con dentina e cemento e
biofunzionalità. Questi materiali,oltre ad avere i requisiti chimico fisici idonei devono non essere
citotossici e quindi biocompatibili; pertanto saranno necessari lo sviluppo di tecniche sperimentali
per la determinazioni delle caratteristiche di biocompatibilità.
Il settore industriale di riferimento è quello delle industrie biomedicali che producono adesivi per
tessuti duri e perni endodontici.
Tabelle Finanziarie riassuntive
S.O
Denominazione attrezzatura
cnr-itmc
rheo vision (reometro rotazionale)
costo (Ke)
cnr-irtemp
miniestrusore bivite
itmc
scanner 3d
itmc
impianto di liquid modeling sensorizzato
155
dimp
microtomografo skyscan-1072
235
dimp
stampante per ogetti solidi
75
100
85
100
IIUni-dimpc environmental scanning electron microscopy
S.O
cnr-itmc
costo (Ke)
375
Personale spese generali Totale
160
97
573
cnr-irtemp
100
51
31
182
FII-dimp
335
171
103
IIUni-dimpc
375
192
Totale
315
1125
609
115
574
682
346
2046
51
Work Package 3
“Dispositivi innovativi per l’industria elettronica”
Coordinatore: Prof. Ruggero Vaglio
Descrizione generale
L’industria elettronica, alla quale questo Work Package si rivolge, è fortemente caratterizzata da
ritmi di produzione sempre più elevati e da uno sviluppo di conoscenze e competenze d’altissimo
livello ed in continua competizione a livello mondiale. In questo settore industriale, si possono
individuare due tipologie di prodotto:
- Prodotti largamente innovativi dal punto di vista anche concettuale, a livello d’integrazione più
modesto, con investimenti industriali più limitati e, quindi, più accessibili alle PMI. Tali prodotti si
basano su materiali alternativi e/o dispositivi di nuova concezione, le cui proprietà, diverse da
quelle dei classici dispositivi al silicio monocristallino, consentono di coprire una vasta gamma
d’applicazioni, con ampie aree di mercato occupabili anche dalle imprese nazionali e che possono
giustificare nuovi investimenti produttivi in Campania.
- Dispositivi elettronici sempre più raffinati, ad alta integrazione di scala (VLSI), con investimenti
dell’ordine dei miliardi di dollari ed un mercato mondiale nelle mani di pochissime multinazionali
(fra le quali, quarta nel mondo, la STMicroelectronics).
In questo contesto è possibile individuare i campi d’intervento dove la ricerca pubblica campana
trova una proficua interazione colle imprese ai fini di un miglioramento di prodotto e/o processo e
con lo scopo o di rendere maggiormente competitive le industrie già operanti nel territorio o di
attrarre nuove imprese ed indurre nuovi investimenti, con ricadute positive a livello occupazionale.
Per la prima tipologia di prodotti, si punta a coinvolgere le migliori risorse scientifiche e le facilities
tecnologiche disponibili, opportunamente potenziate, per l’individuazione e la realizzazione di
prototipi, prodotti e tecnologie che possano essere trasferite anche alle piccole e medie industrie
operanti nel settore (industrie di misura e testing, di produzione di sensori e dispositivi per controllo
e diagnostica, industrie di packaging di componenti e moduli elettronici ecc..).
Per quel che riguarda la seconda tipologia, si mira, considerata la presenza in Regione di realtà
significative e di grosso rilievo nazionale, come STMicroelectronics e il Gruppo IPM, a giocare un
ruolo essenziale nello sviluppo di tecniche di caratterizzazione avanzata di processo e/o di prodotto
e nella diagnostica non intrusiva del “chip on wafer”.
Il Work Package è, quindi, legato in maniera puntuale alle specifiche esigenze imprenditoriali
presenti a livello regionale, pensando da una parte alla realizzazione di prototipi da trasferire agli
operatori del mercato e, dall’altra, nell’individuare, definire e consolidare metodologie di
diagnostica di diretto interesse industriale.
Si intende quindi rendere disponibili per l’industria elettronica l’esperienza maturata nel campo
della ricerca nel campo della sintesi di materiali innovativi, delle micro e nano tecnologie della
realizzazione di dispositivi e della diagnostica innovativa, attraverso una strategia integrata che
potra’ essere testata nello sviluppo dimostrativo di un ristretto numero di prototipi di dispositivi di
diretta trasferibilita’ .
Metodologia :
E’ necessario rendere disponibili per l’utilizzazione industriale i risultati delle varie competenze
scientifiche disponibili e sostenere la ingegnerizzazione dei prodotti innovativi proposti; in questo
contesto, risulteranno particolarmente significativi gli sforzi tecnico-scientifici nei seguenti ambiti:
52
•
•
•
•
•
sviluppo e sperimentazione di materiali innovativi, in particolare per nano e microsistemi
sviluppo e sperimentazione di tecnologie avanzate per la realizzazione di sensori e
componenti innovativi;
sviluppo e sperimentazione di tecniche e metodiche per il testing non distruttivo e la
valutazione delle prestazioni di componenti, apparati e sistemi;
sviluppo e sperimentazione di nuove metodologie per l’integrazione di componenti ottici ed
optoelettronici con i sistemi elettronici per la realizzazione di sensori, microsistemi ed
apparati innovativi.
predizione degli impatti tecnici ed economici delle scelte di investimento nel settore;
L'obiettivo primario e’ quello di integrare le competenze, sparse nella Regione, in un Centro di
Competenza operativo e capace di dialogare con l'industria. L’esistenza di un tale Centro potrà
inoltre favorire ulteriormente i processi di insediamento nella Regione, già verificatisi negli ultimi
anni, di Industrie operanti in campo nazionale e multinazionale, le quali vedono come un
significativo valore aggiunto la presenza di un centro di ricerca e alta formazione nel settore
dell’elettronica delle telecomunicazioni.
Attrezzature
Il Work Package e’ caratterizzato dal consistente potenziamento della capacita’ di ricerca orientata
al trasferimento tecnologico di Enti di ricerca operanti in Campania nel settore della dispositivistica
elettronica e delle nano e micro tecnologie. Sono infatti previsti quasi esclusivamente investimenti
di rilievo finalizzati all’aquisizione di alcune attrezzature uniche nel panorama nazionale del settore
e competitive sui piu’ alti standard internazionali .
In particolare verranno acquisite :
Sistema di deposizione di materiali per Ablazione Laser ( INFM)
Sistema di Electron Beam Lithography a risoluzione nanometrica (CNR-IC)
Sistema di microlavorazioni e testing con fascio ionico (FIB) (ENEA)
Sistema di contactless testing (basato su 85124° Pulsed System) (Universita’ di Napoli Federico II)
Benefici attesi
Le Azioni previste nel Work Package si collocano in segmenti molto vivaci sia per l’intera
comunità internazionale della ricerca, che in particolare per l’industria campana. Le industrie di
Elettronica e di Telecomunicazioni presenti nella Regione Campania, come la IPM, l’Alenia, ELES,
Alenia , EEMS, etc che hanno già stretti rapporti di collaborazione con i gruppi di ricerca coinvolti
in questo WP, ed hanno dichiarato il loro interesse allo sviluppo delle azioni proposte.
Inoltre una importante industria internazionale, come la STMicroelectronics, ha di recente
installato un centro di progettazione di grosse dimensioni nell’area napoletana, attratta dalle
capacità di ricerca e di formazione avanzata dimostrate dai ricercatori in questa area. Altre industrie
multinazionali, come l’IR, stanno seguendo il loro esempio. Ciò dimostra come le attività connesse
a questo WP, e la rete di ricerca così creata, rappresentino un forte incentivo all’insediamento in
Campania di strutture produttive da parte di imprese operanti nel settore high-tech, con la
prospettiva di significative ricadute in termini occupazionali.
Organizzazione
Il Work Package e’ organizzato in moduli di lavoro in serie/parallelo:
1
2
3
4
5
6
Studio e realizzazione di materiali funzionali innovativi per dispositivi e sistemi elettronici,
Tecnologie di materiali e di processo per la realizzazione di nuovi dispositivi elettronici,
Realizzazione di sensori per applicazioni specifiche,
Integrazione dei sensori con le apparecchiature di elaborazione per il controllo e la diagnostica,
Testing dei sensori, dispositivi e sistemi,
Realizzazione della strumentazione per la diagnostica e la caratterizzazione,
53
7
8
9
Verifica delle prestazioni dei nuovi dispositivi e sistemi obiettivo del progetto dimostratore
Messa a punto di procedure per il trasferimento tecnologico delle competenze a favore delle
aziende e per il loro sostegno tecnico-scientifico.
Direzione–gestione–verifica–controllo del processo di avanzamento del progetto dimostratore,
e delle integrazioni tra le diverse azioni del progetto.
Tali moduli vengono organizzati in "Azioni" come segue :
Azione 1 : Sintesi di materiali innovativi (Resp. F. Miletto, INFM )
Azione 2 : Progettazione e realizzazione di dispositivi (Resp. G. Di Francia, ENEA-MAT )
Azione 3 : Caratterizzazione e testing di dispositivi e circuiti (Resp. P. Spirito, UniNa)
Le tre Azioni Dimostrative verranno sviluppate dalle corrispondenti Unità Operative, composte
come segue :
Unita’ Operativa 1 : Resp. Fabio Miletto Granozio (INFM)
Soggetto Attuatore n. 1: INFM – SGD Campania
Antonio Barone
P.O.
Umberto Bernini
P.A.
Giovanni Carapella
Ric. INFM
Vittorio Cataudella
P.A.
Giulio De Filippis
Ric. INFM
Filomena Lombardi Ric. INFM
Luigi Maritato
P.A.
Xuang Wang
Ric. INFM
Fabio Miletto Granozio
Canio Noce
Matteo Salvato
Umberto Scotti Di Uccio
Arturo Tagliacozzo
Ruggero Vaglio
Antonio Vecchione
Francesco Ventriglia
Ric. INFM
P.A.
Tecn. Laur.
P.A.
P.A.
P.O.
Ric. INFM
Ric. Univ.
Soggetto Attuatore n. 2: CNR-ITMC
Eugenio Amendola
Ric.
Gianfranco Carotenuto
Ric.
Soggetto Attuatore n. 3: UniNA –Dipartimento di Chimica
Ugo Caruso
Ric.
Augusto Sirigu
Roberto Centore
Ric.
Angela Tuzi
Antonio Roviello
P.O.
P.O.
P.A.
Unita’ Operativa 2 Responsabile Girolamo Di Francia ENEA – MAT
Soggetto Attuatore n. 1: ENEA – MAT
Girolamo Di Francia
Ric.
Antonio Imparato
Ric.
Vera La Ferrara
Ric.
Carla Minarini
Ric.
Tiziana Polichetti
Ric.
Luigi Quercia
Ric.
Alfredo Rubino
Ric.
Fulvia Villani
Ivana Nasti
Paolo Di Lorenzo
Antonio Citarella
Oronzo Calò
Tommaso Fasolino
Ezio Terzini
Ric.
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecnico
Tecnico
I° Ric.
Soggetto Attuatore n. 2: C.N.R. -Istituto di Cibernetica “E. Caianiello”
Carlo Camerlingo
Antonio Calabrese
Ric. IC
Ric. IC
Roberto Monaco
Pasquale Mormile
Ric. IC
Ric. IC
54
Giuseppe Coppola
Giuseppe Delle Cave
Luciano De Petrocellis
Carmine Granata
Mario Iodice
Ric. IRECE
Ric. IC
I Ric. IC
Ric. IC
Ric. IRECE
Giuseppe Nolfe
Berardo Ruggiero
Maurizio Russo
Luigi Sirleto
I Ric. IC
Ric. IC
Dir. Di Ricerca IC
Ric. IRECE
Soggetto Attuatore n. 3: UniNA - Dipartimento di Scienze Fisiche
Giuseppe Iadonisi
P.O.
Domenico Ninno
P.A.
Gaetano Corso
T. L. DBBM
M. Fiammetta Romano Ric. DBBM
Annalisa Lamberti
Ass. DBBM
M. Rosaria Ruocco
Ric. DBBM
DBBM : Dipartimento di Biochimica e Biotecnologie Molecolari
Soggetto Attuatore n. 4: UniSN – Dipartimento di Ingegneria
Innocenzo M. Pinto
P.O.
Giovanni Filatrella
Stefania Petracca
P.A.
Paola Romano
Vincenzo Pierro
P.A.
Ric. Univ.
Ric. Univ
Soggetto Attuatore n. 5: SUN - Dipartimento di Ingegneria dell’Inform Unita’ Operativa
Paolo Silvestrini
P.O.
Luigi Zeni
P.A.
Soggetto Attuatore n. 6: INFM – SGD Campania
Antonello Androne
P.A.
Adele Ruosi
Giovanni Costabile
P.O.
Francesco Tafuri
Bruno Preziosi
P.O.
Vincenzo Marigliano
Soggetto Attuatore n. 7: UniSA-Dip. Informazione ed Ingegneria Elettrica
Salvatore Bellone
P.O.
Salvatore De Pasquale
Heinrich-Christoph
P.A.
Antonio Di Bartolomeo
Neitzert
Nicola Antonio Lamberti P.A.
Michele Guida
Annamaria Cucolo
P.O.
Bonaventura Savo
Joseph Quartieri
P.O.
Domenico Vicinanza
Fusco Girard Mario
P.A.
Fabrizio Bobba
Sandro Pace
P.O.
Massimiliano Polichetti
Ric. Univ.
P.A.
P.O.
P.A.
Ric.
Ric.
Ric.
Ric.
Ric.
Ric. Univ.
Unita’ Operativa 3 Resp. Paolo Spirito, Univ. Napoli “Federico II”
Soggetto Attuatore n. 1: UniNA-Dipartimento
(DIET)
Giovanni Breglio
P.A.
Antonio Caruso
P.O.
Santolo Daliento
Ric.
Massimo D’Apuzzo
P.O.
Andrea Irace
Ric.
Antonio Langella
P.O.
Angelo Luciano
P.A.
Ettore Napoli
Ric.
Niccolò Rinaldi
P.A.
di Ingegneria Elettronica e Telecomunicazioni
Nunzia Sanseverino
Paolo Spirito
Antonio Strollo
Gianfranco Vitale
Giovanni Lupò
Giovanni Miano
Carlo Petrarca
Claudio Serpico
Ric.
P.O.
P.O.
P.O.
P.O.
P.O.
Ric.
Ric.
55
Soggetto Attuatore n. 2: UniNA –Dipartimento di Scienze Fisiche
Giancarlo Abbate
P.O.
Pasqualino Maddalena P.A.
Giuseppina Ambrosone
Ric.
Enrico Santamato
P.O.
Ubaldo Coscia
Ric.
\
Obiettivi , Milestones e criteri di valutazione
Azione 1 : Sintesi di materiali innovativi
Obiettivi dell’Azione dimostrativa :
L’azione e’ rivolta alla crescita e caratterizzazione (strutturale e morfologica) di film mono e
multistrati di materiali di interesse per l’industria microelettronica e le TLC, e fortemente innovativi
rispetto a quelli utilizzati nei dispositivi attualmente in produzione. I campioni saranno prodotti
saranno di elevatissima qualità, e saranno ampiamente caratterizzati dal punto di vista delle
proprietà strutturali, morfologiche, chimiche, elettroniche ed ottiche.
Le classi di materiali innovativi sui ai quali sarà rivolta l’attività di trasferimento tecnologico
nell’ambito di questa azione, sono i seguenti :
- Film sottili di ossidi di metalli di transizione, tipicamente a struttura perosvkitica, dotati di
particolari proprietà superconduttive, magnetiche e dielettriche. Questi saranno prodotti sotto forma
di film e multistrati epitassiali di elevatissima qualità cristallografica, e destinati ad applicazioni di
"oxide electronics" (p es., nuovi materiali per la barriera di gate e per il channel di dispositivi ad
effetto di campo),
all’elettronica e sensoristica superconduttiva, alla realizzazione di filtri
superconduttori per applicazioni nelle TLC. Verranno inoltre depositati film sottili ibridi costituiti
da strati alternati di ammine e da blocchi di perovskite.
- Materiali organici conduttivi di interesse per la dispositivistica elettronica. L'attenzione sarà
focalizzata sulle molecole di polithiophene e su quelle di pentacene che presentano un elevata
mobilità dei portatori. Inoltre, verranno analizzate le proprietà di cluster metallici passivati
superficialmente con materiali organici o inglobati in matrici polimeriche. In particolare, verranno
investigate le proprietà elettriche di cluster di piombo inglobati in matrici polimeriche e
eventualmente verranno analizzate le proprietà di cluster di Au o Ag passivati con molecole di tioli.
Milestones :
obiettivi intermedi (a 18 mesi):
- Operativita’ dell’apparato di deposizione per ablazione laser con controllo atomico della crescita.
- Realizzazione di multistrutture epitassiali con controllo di crescita dei singoli strati atomici.
- Realizzazione di campioni ottimizzati per l’Azione 2
- Sintesi di polimeri conduttori con elevata mobilita’ di portatori
- Sintesi di cluster metallici passivati superficilamente con materiali organici o inglobati in matrici
polimeriche.
obiettivi finali (a 36 mesi):
- Operatività completa dell’apparato di deposizione e caratterizzazione, con implementazione di
tecniche diagnostiche per il monitoraggio “in situ” della crescita e per l’analisi delle superfici.
- Realizzazione di campioni per l’Azione 2: film superconduttori per la realizzaione filtri
innovativi per telecomunicazioni e di SQUIDs di caratteristiche avanzate
- Progettazione e realizzazione di multistrati epitassiali per dispositivi ad effetto di campo e/o a
controllo di spin.
- Dimostrazione di effetto di campo significativo in polimeri conduttori e cluster metallici
56
-
Sintesi del materiale policristallino ottimale per la realizzazione di TFETs su polimero.
Fabbricazione di silicio poroso con proprietà ottiche ideali per la fabbricazione di arrays di
sensori.
Azione 2 : Progettazione e realizzazione di dispositivi
Obiettivi dell’Azione dimostrativa :
In questa azione verranno sviluppati dispositivi innovativi ad alta risoluzione ed integrazione,
largamente basati sui materiali preparati nell’Azione 1. In particolare verranno sviluppati sensori
SQUID per strumentazione biomedicale ed per analisi non invasive di materiali basati su
superconduttori ad alta e a bassa Tc, nonche’ filtri rf ed antenne basati su superconduttori ad alta Tc
e smart-coatings per telecomunicazioni.
Saranno inoltre progettati e realizzati, transistori a film sottile con i quali saranno progettati e
realizzati
semplici
circuiti
analogici
e/o
digitali
nonchè
strutture
ibride
semiconduttore/organico/metallico (o superconduttore) quali TFET. Saranno progettati e realizzati
inoltre silicon array per DNA. La realizzazione sarà eseguita per via fotolitografica oppure per
mask-evaporation a partire da substrati di silicio di uso elettronico. Il processo sarà completato con
la realizzazione del trasduttore emettitore per via chimica e/o elettrochimica.
Milestones :
obiettivi intermedi (a 18 mesi):
- Operatività del sistema di Electron Beam Lithography a risoluzione nanometrica
- Capacità di operare per scrittura diretta su substrati commerciali con risoluzione minore di 0.5
micron.
- Operativita’ del sistema di microlavorazioni e testing con fascio ionico (FIB)
- Individuazione parametri di deposizione ed irraggiamento di film di silicio amorfo
- Individuazione del processo chimico e/o elettrochimico per la produzione di silicio poroso.
obiettivi finali (a 36 mesi):
- Messa a punto dei processi per la definizione geometrica di film sottili con risoluzione minore di
0.2 micron; dimostratori relativi.
- Disponibilità dei protocolli di fabbricazione di circuiti integrati, contenenti componenti sia attivi
che passivi di dimensioni submicroniche.
- Realizzazione di magnetometri SQUID ad alta e bassa temperatura critica per impieghi in
ambiente non schermato
- Realizzazione di filtri superconduttori innovativi per telefonia cellulare ed altre applicazioni
- Realizzazione di dispositivi planari ad effetto di campo basati su polimeri conduttori, cluster
metallici o sistemi ibridi organico-inorganico
- Fabbricazione di transistori a film sottile con tecnologia innovativa.
- Messa a punto e realizzazione di silicon array
Azione 3. Caratterizzazione e testing di dispositivi e circuiti
Obiettivi dell’Azione dimostrativa
In questa azione verranno testati e caratterizzati i dispositivi ed i prototipi sviluppati nelle Azione 1
e 2., sviluppando tecniche e metodologie di misure adeguate.
La parte piu’ innovativa dell’azione prevede la realizzazione di un prototipo di apparato per il
testing di circuiti e dispositivi, anche in condizioni criogeniche. Tale apparato permettera’ il testing
“on wafer” di dispositivi e circuiti ultraveloci con una tecnica di sampling elettro-ottico
assolutamente non invasiva (senza contatti elettrici), e la misura del comportamento dinamico ad
elevata banda, cioè fino a frequenze >> 10 GHz, non testabili con i sistemi attualmente utilizzati. La
57
presenza di questo strumentazione innovativa, oltre ad essere di grande interesse per le industrie
produttrici di dispositivi e circuiti commerciali a RF, permetterà il test di dinamiche ultraveloci
(dell'ordine del ps) in giunzioni e dispositivi Josephson ad alta e bassa Tc, e negli altri dispositivi
innovativi sviluppati nelle azioni 1 e 2. A questa tecnica, saranno associate numerose altre attività di
caratterizzazione e testing tradizionali (a contatto, induttive, etc.) , in tutto il range di frequenze da
DC a RF, anche in condizioni criogeniche ed in funzione del campo magnetico applicato.
Milestones :
obiettivi intermedi (a 18 mesi):
- messa a punto della strumentazione e della metodica per il testing dei dispositivi prodotti
nell’Azione 2
- realizzazione e caratterizzazione delle sonde elettroottiche e del sistema di controllo per il
sistema di testing veloce non invasivo
- messa a punto catena elettronica per la traduzione del segnale delle sonde
obiettivi finali (a 36 mesi):
- test dei dispositivi realizzati nell’Azione 2
- corretta risoluzione spaziale del sistema di testing veloce non invasivo
- determinazione della banda di frequenza massima.
Criteri per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi :
Il monitoraggio avverrà attraverso la presentazione di report periodici ed attraverso la realizzazione
di specifici deliverables in corrispondenza della tempistica definita per le singole Azioni.
Le specifiche caratteristiche tecniche da raggiungere per i dispositivi proposti risultano definiti in
relazione allo stato dell’erte internazionale nel settore specifico.
Gli obiettivi del Work Package prevedono la realizzazione di dimostratori e prototipi e
permetteranno di valutare il grado di trasferibilità dei risultati ottenuti alle aziende del settore che
hanno dimostrato il loro interesse agli obiettivi identificati. Per le diverse azioni sono previsti
inoltre milestones intermedie che permettono di valutare il progresso delle attività attraverso i
check-point definiti.
Schema a blocchi del WP, delle azioni e dei partecipanti
Schema temporale dell'attività delle diverse Strutture Operative, degli incontri e dei reports
Work Package 3
Dispositivi innovativi per l'industria elettronica
Coordinatore R. Vaglio
Azione n.3
Caratterizzazione e testing di dispositivi e circuiti
Resp. P. Spirito
Azione n.2
Progettazione e realizzazione di dispositivi
Resp. G.Di Francia
Azione n.1
Sintesi di materiali innovativi
Resp. F. Miletto Granozio
UNISA-DIIE
INFM-SGD Campania
CNR-IC
UniNA-Dip. Ing. Elettr. Telecom.
ENEA-MAT
ENEA-MAT
UniNA-Dip. Fisica
CNR-ITMC
UniSN Dip. Ingegneria
INFM-SGD Campania
UniNa - Dip. Chimica
SUN - Dip. Ing. Informazione.
INFM-SGD Campania
UniNa - Dip. Fisica
T r ime s tr i
M a t e ria li
D is po s it iv i
T e s t ing
I n c o n tr i
R e p o r ts
1
RP1
2
3
4
5
R S1
RP2
SA1
SA2
6
R S2
7
R S3
SA3
8
R S4
9
R S5
SA4
10
R S6
11
R S7
SA5
12
R S8
RP3
RF
58
RP = Riunioni plenarie; partecipanti tutti. RP1: kick-off; RP2: coordinamento; RP3: consuntivo
RS = Riunioni strategiche; partecipanti: coordinatore e responsabili di attività. RS1-RS8: monitoraggio
dell’avanzamento del WP e del rispetto delle milestones.
SA = Stati di avanzamento, elaborati dai partecipanti alle RS; SA1-SA5: relazioni tecniche relative alla
messa a punto della strumentazione acquistata ed al conseguimento degli obiettivi intermedi.
RF = Relazione consuntiva finale, con autovalutazione critica e confronto tra gli obiettivi ed i risultati
ottenuti nell'ambito del WP3.
Tabelle finanziarie riassuntive
S.O
FII-DISF
FII-DISF
FII-DISF
FII-DISF
FII-DIET
FII-DIET
IIUNI-DII
Denominazione Attrezzatura
Ellissometro spettroscopico
OPG
Cluster Alpha
Spettrofotometro (FT-IR) con microscopia
85124° Pulsed Modeling System
Sorgente laser per caratterizzazioni veloci
Criostato per caratterizzazioni a bassa temperatura
Costo (Ke)
180
125
120
90
665
85
50
IIUNI-DII
UNISannio
Apparato per microlavorazioni dirette via laser
Box anecoico per scanner ORBIT AL5706 ed accessori
UNISannio
UNISannio
Text fixtures criogeniche per analizzatore ettoriale Agilent
85107B
Sistema di spettroscopia tunnel a punta di contatto
CNR-CIB
Ultra High Resolution Electron Beam Lithography
90
110
90
50
610
ENEA-MAT Sistema di microlavorazioni e testing con fascio ionico (FIB)
INFM
Apparato per la deposizione e caratterizzazione di film
Unisa-DIIE
Unisa-DIIE
Totale
Litografia
Sistema di deposizione multitarget
S.A.
Attrezzature
(Keuro)
Personale
(Keuro)
700
1.200
170
130
4.465
Spese Generali
(Keuro)
FII-DISF
FII-DIET
IIUNI-DII
Unisa-DIIE
515
750
140
300
214
328
59
153
129
197
36
92
Totale
(KEuro)
858
1275
235
545
Uni-Sannio
250
56
34
340
CNR-CIB
610
307
183
1100
ENEA-MAT
700
250
150
1100
INFM
1200
625
375
2200
Totale
4465
1.992
1.196
7653
59
Work Package 4
Analisi di fattibilità e trasferimento delle tecnologie per la modellazione e il controllo di una
struttura aero-elasto-dinamica
Coordinatore: Prof. Carmine Golia
Seconda Università di Napoli
Premessa.
Il comportamento dell’ala di un velivolo è caratterizzato dalla complessa interazione tra fenomeni
dinamici (distribuzione delle masse), elastici (proprietà dei materiali) e aerodinamici (forme, assetti,
forze e momenti). In linea di massima ci si aspetta che le azioni aerodinamiche smorzino le
oscillazioni (naturali o forzate da raffiche) dell'ala. Al di sopra di determinate velocità ciò non
avviene e si verificano fenomeni aeroelastici molto indesiderati tra i quali quelli di divergenza e di
flutter.
Per prevenire situazioni potenzialmente pericolose, in genere si limita la velocità dell'aeromobile;
una possibile alternativa è quella di dotare il “sistema ala” di dispositivi adatti (passivi o attivi, i.e.
controlli) a prevenire che le azioni aerodinamiche trasferiscano energia a quelle elasto-dinamiche (e
quindi le amplifichino: instabilità).
Tra le ali a freccia quelle con freccia in pianta positiva hanno un buon comportamento aeroelastico
ma scarsa efficienza di carico aerodinamico, al contrario ali a freccia negativa (in avanti) sono
estremamente efficienti in termini di distribuzione dei carichi e quindi di manovrabilità anche se,
purtroppo, estremamente critiche sotto il profilo della stabilità aeroelastica.
La soluzione dei problemi tecnico-scientifici e tecnologici associati all’utilizzo di configurazioni
alari innovative prefigura un significativo salto di qualità nel settore aerospaziale nazionale e
internazionale; tenendo conto della ricca presenza di aziende aeronautiche nella regione, un
investimento di ricerca applicata e di trasferimento tecnologico sul tema può rappresentare un
efficace strumento di promozione della industria campana.
L'oggetto e gli strumenti prospettati nel progetto dimostratore trovano ampia ed immediata
applicazioni in ambito aerospaziale e non tra i quali: pale di elicotteri, convertiplani, rotori di
aerogeneratori di grande diametro posti su strutture snelle, ponti a grande campate, grattacieli …..
per finire ai pantografi dei TAV, agli isolatori dei cavi ad alta tensione in condizioni di ghiaccio e
forte vento…. ed alla miriade di problematiche di vibrazioni e di aero-fluido-acustica in campo
industriale, civile, navale quali: i piani di controllo delle carene dei natanti ad alta velocità o degli
aliscafi ad alte prestazioni ma intrinsecamente instabili in dotazione alle forze armate.
60
Da un punto di vista più generale, quindi, il progetto dimostratore si configura in un'ottica di
strawman approach - tipica del settore spaziale - dove il vero obiettivo non è tanto l'oggetto quanto
il processo ingegneristico, tecnologico e di know-how che necessita per affrontare problematiche
simili.
Principale oggetto del Work Package è la ricerca delle soluzioni innovative per i numerosi e
complessi problemi (tecnici, tecnologici, controllistici, progettuali) connessi con l'analisi e controllo
di una di struttura aero-elasto-dinamica (rappresentata da un' ala a freccia).
Il progetto non intende produrre ricerca innovativa ma sfruttare ed applicare quella disponibile - allo
stato dell'arte - simulandone il ciclo completo di industrializzazione.
Il Work Package include quindi l'analisi del relativo processo di ingegnerizzazione, organizzazione
e gestione (in un'ottica industriale a livello internazionale) della tecnologia necessaria ed il relativo
trasferimento dei risultati conseguiti.
Per questi motivi saranno utilizzate le più recenti formalizzazioni dei deliverables, in linea con la
ormai universalmente richiesta di traceability.
Obiettivi.
Sviluppare la conoscenza e la confidenza con le problematiche connesse all’uso di configurazioni
innovative di profili alari attraverso lo studio di uno o più modelli estremamente semplificati
dell'ala (materiali convenzionali con aletta di estremità o con masse oscillanti, ovvero materiali
compositi intelligenti) in modo da riportare le problematiche aeroelastiche a velocità molto basse e
con gradi di libertà (a numero limitato) facilmente controllabili.
Rendere disponibili per l’utilizzazione industriale i risultati delle varie competenze scientifiche
disponibili ed acquisibili e sostenere la ingegnerizzazione dei prodotti innovativi proposti; in questo
contesto, risulteranno particolarmente significative gli sforzi tecnico-scientifici nei seguenti ambiti:
•
sviluppo e sperimentazione di tecnologie avanzate e innovative nei processi di
progettazione;
•
sviluppo e sperimentazione di materiali innovativi e delle relative lavorazioni meccaniche;
•
sviluppo e sperimentazione di tecniche e metodiche per il testing non distruttivo e la
valutazione delle prestazioni;
•
sviluppo e sperimentazione di tecniche e metodiche di controllo passivo e attivo;
•
sviluppo e sperimentazione di nuove metodologie e tecniche per l’integrazione,
l’armonizzazione e il controllo delle varie fasi del processo di produzione;
•
predizione degli impatti tecnici ed economici delle scelte di investimento nel settore;
61
il tutto con l'obiettivo primario di rendere molte competenze, sparse nella Regione, un centro di
competenza integrato, operativo e capace di dialogare con l'industria.
Metodologia
Simulare il ciclo completo di analisi industriale del progetto sfruttando le competenze e le
attrezzature esistenti insieme a quelle proposte per l'acquisizione per il CRdC (con volute
ridondanze sinergiche).
Il ciclo include le analisi numeriche e sperimentali su prototipo di laboratorio; esse saranno
consentite dall’utilizzo delle competenze e delle attrezzature esistenti insieme a quelle proposte per
l’acquisizione presso il CRdC.
Saranno ovviamente fortemente ricercate e sperimentate azioni di cooperazione con industrie
interessate al trasferimento tecnologico.
Organizzazione
Mediante struttura a pacchi di lavoro in serie/parallelo:
0. direzione–gestione–verifica–controllo del processo di avanzamento del progetto dimostratore,
1. progettazione del/dei modelli,
2. costruzione del/dei modelli, assemblaggi e collaudi,
3. testing dei componenti e dei modelli,
4. strumentazione del/dei modelli - loro integrazioni,
5. prove in galleria per l'analisi e la visualizzazione del campo di moto, misure di forze, momenti,
transizioni, separazioni, frequenze e modi di oscillazioni e velocità critiche,
6. logiche di controllo e relativa catena (rilevatori ed attuatori) nelle due opzioni/alternative di
progetto,
7. verifica della rottura (accelerata mediante difetti innescati) con diagnostiche non invasive per la
localizzazione, l'entità e la propagazione del danno,
8. messa a punto di procedure per il trasferimento tecnologico delle competenze a favore delle
aziende e per il loro sostegno tecnico-scientifico,
9. modellistica numerica,
Tali pacchi di lavoro vengono organizzati in "Azioni" come dai diagrammi che seguono.
62
struttura di I° livello
Work Package
"AERONAUTICA"
Gestione del progetto
Azione n.1
"Progettazione"
Azione n.2
"Materiali"
Azione n.3
"Costruzione"
Azione n.4
"Controllo"
Azione n.5
"Testing"
E’ prevista la stretta interazione operazionale tra strutture differenti principalmente basata su
metodologie di comunicazione a distanza.
struttura di II° livello
Progetto Dimostratore
"AERONAUTICA"
Controllo qualità
e pianificazione
Azione n.1
Progettazione
Azione n.2
Materiali
Coordinamento
e gestione
Azione n.3
Prototipizzazione
Azione n.4
Controllo
Azione n.5
Testing
SUN-DIAM
CNR (IRTEM)
UNISA
SUN-DII
SUN-DIAM
ASI
SUN-DIAM
CNR (ITMC)
INFM (GSD)
UniNA/SUN-DIAM
Campania
INFN
INFN
Napoli
SUN-DII
UNINA
UNISN
INFM
Napoli
UNISA-DIIE
63
Tempistica
3 anni – con Gant-Chart di controlli trimestrali sulle Azioni/tempoeconomico (tempo coerente alla
disponibilità dei fondi erogati dalla Regione)
Work Package "AERONAUTICA" : Gant Chart Azioni/tempoeconomico
GESTIONE
PROGETTO
MATERIALI
PROTOTIPIZZAZIONE
CONTROLLO
TESTING
eventi
1
0
1
3
2
6
1
9
2
3
3
4
5
4
6
5
2
12
15
18
21
24
27
30
33
36
mesi economici
Eventi (milestones) :
(RP) Riunioni Plenarie (1 Kick-off, 2 Chiusura); Livello: tutti
(RS) Riunioni Strategiche ( 1 analisi pre-progetto, 2 decisioni sui modelli, 3 congelamento:
modelli/controllo/testing, 4 pre-rendicondazione esiti prove, 5 finale; operazioni: conclusioni,
O.K. alla stesura delle relazioni finali); Livello: responsabili
(RR) Riunioni di routine e controllo; Livello: responsabili e ricercatori in azione
64
Criteri per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi
Soddisfacimento delle milestone (eventi) e dei deliverables - secondo gli standards fissati - in
relazione ai mesi/uomo impegnati.
Benefici Attesi
Know-how di base ed operativo:
• di un processo tecnologico (ciclo completo di analisi industriale) - integrato e
multidisciplinare - di alto valore in campo internazionale e di interesse multi-settoriale,
• su aspetti tecnologici innovativi integrati e multidisciplinari,
• facilmente trasferibile ad aziende medie/piccole per un loro inserimento in programmi multinazionali,
• trasformazione di competenze sparse in un centro di competenze operativo ed integrato.
Inoltre: dimostrazione di capacità di integrazione ed interlacciamento anche a distanza in un centro
di competenze integrato ed operativo.
Aziende potenzialmente interessate
In primo luogo quelle aerospaziali quali Alenia, Magnaghi, Fiat Avio, VulcanAir, Tecnam, OMA
Sud e subfornitori; in secondo luogo tutte le aziende a tecnologia avanzata dell’indotto. Alcune di
queste hanno già espresso il loro interesse all’iniziativa.
Soggetti Attuatori coinvolti
ASI (MARS), CNR(IRTEMP e ITCM), INFM (GSD), INFN, SUN, UniNA, UniSA, per le
rispettive competenze di: progettazione, costruzione e strutture aeronautiche, aeroelasticità,
lavorazione e costruzioni meccaniche, aerodinamica, trasmissione del calore e termografia,
aerodinamica sperimentale e visualizzazioni, materiali compositi e leghe di alluminio, controllo,
elettronica di controllo e di azionamento, dinamica delle vibrazioni, sensori ed attuatori,
integrazioni, indagini non distruttive, modellazione e simulazione numerica.
Coordinamento, Articolazione
Gestione, coordinamento generale di progetto, controllo di qualità, controllo di configurazione,
ripianificazione, controllo di gestione, analisi dell' impatto economico e finanziario, logistica di
riferimento).
Responsabili coordinamento generale:
C. Golia, M. Giorgio, A. Marino, R.Macchiaroli, R.
Martone
65
Unità operative:
tabella sinottica di riferimento
Azioni
Responsabile Attività
principali
1. Progettazione
Scaramuzzin progetto di strutture
o
aeronautiche
aeroelasticità
modellazione 3D aerodinamica
applicata -progetto e
costruzioni
di
macchine
simulazione numerica
Ragosta
materiali
convenzionali
materiali compositi analisi della frattura –
danneggiamento
strutturale
2. Materiali
Unità Operative
6.
7.
8.
Ricercatori
SUN6.
DIAM_1
ASI
MARS
7.
Scaramuzzino, Iuspa, Blasi,
Viviani, Denaro, Riccardi, de
Falco, Golia, A.Marino,
Macchiaroli, Toscano
Lappa,
Castagnolo,,
Fortezza, Minei
Ragosta, Musto, Russo,
Abbate, Scarinzi
Caputo,
del
Soprano,
Giudice, Mandara, Minale,
Giorgio,
L.Gialanella,
Romano,V.
Roca
Crivelli Visconti, Caprino,
Langella, Leone, Durante,
Russo Spena
12. Piluso, Ciarletta, Passarella,
Scarpetta
UniSA
- 1.
Caiazzo, Calì, Cappetti,
DIMEC
Caputo,
Cricrì,
CNR (ITMC)
Donnarumma,
Lambiase,
Palazzo, Palmieri Roberto,
Pappalardo,
Pasquino,
Pellegrino, Pozzi, Riemma,
Sergi,
Zirpoli,
Femia,
Spagnuolo, Siciliano
2. Giordano, Antonucci
SUN-DII_1
1. De Maria, Natale, Toscano
2. Lanotte, Luponio, Lannotti,
INFM-GSD
Androne, d'Auria
Campania
INFN Napoli_2 3. De Magistris Vaccaro, De
Menna
UNISN
4. Visone
CNR
- 8.
IRTEMP
9. SUN-DIAM_2 9.
10. INFN Napoli_1
11. UNINA
10.
DIMP
12. UNISA-DIIIE
11.
3. Prototipazione
Lambiase
prototipizzazione
4.
rapida - lavorazioni e
finiture -attuatori e 5.
sensori - assemblaggi,
integrazioni e collaudi
4. Controllo
De Maria
controllo attivo – 1.
azionamenti
- 2.
elettronica di controllo
- attuatori e sensori
3.
4.
5. Testing
Cascetta
visualizzazione
- 1. SUN-DIAM_3
aerodinamica
2. UniNAsperimentale - prove
DETEC/ /SUNnon distruttive
DIAM_4
3. SUN-DII_2
4. INFN Napoli_3
5. UNINA
1.
2.
3.
4.
5.
Manca, delCore, Nardini,
Ponte, De Stefano
Cascetta, , Morrone, Naso,
Bianco
Formisano, Vitelli, Greco,
Martone, Mustilli
G.C.Gialanella,
Masullo,
Napolitano
Coccorese,
Corti,
De
Magistris
Grasseto sottolineato i Focal points delle Azioni nelle rispettive Strutture Operative
66
Azioni
Mesi uomo previsti (strutturati e non)
1. Progettazione
81
2. Materiali
203
3. Prototipizzazione
114
4. Controllo
66
5. Testing
109
Totali mesi uomo
573
67
Azione 1. Progettazione
Composizione dell’Unita’ Operativa
Responsabile: Francesco Scaramuzzino
Soggetto Attuatore n. 1: SUN-DIAM_1
Francesco Scaramuzzino
P.O.
Domenico de Falco
P.A.
Luigi Iuspa
Ric.
Carmine Golia
P.O.
Luciano Blasi
Ric.
Alfonso Marino
P.A.
Antonio Viviani
P.A.
Roberto Macchiaroli
P.A.
Filippo Denaro
Ric.
Raffaele Toscano
P.O.
Giorgio Riccardi
P.A.
Soggetto Attuatore n. 2: ASI - MARS
Dario Castagnolo
Ric.
Marcello Lappa
Ric.
Raimondo Fortezza
Ric.
Giovanni Minei
Ric.
Obiettivi dell’Azione Dimostrativa
Progetto di strutture aeronautiche - aeroelasticità - modellazione 3D - aerodinamica applicata progetto e costruzioni di macchine -simulazione numerica
Mesi uomo coinvolti: 81
Deliverables:
18° mese: emissione del progetto esecutivo congelato della struttura, con modellazione e
simulazione numerica.
36° mese: versione definitiva di quanto sopra
Criteri di valutazione: Rispetto degli obiettivi e delle relative scadenze; efficacia della
trasferibilità e della traceability dei risultati conseguiti; numero e contenuti delle azioni di
cooperazione con industrie interessate al trasferimento tecnologico.
68
Azione 2. Materiali
Composizione dell’Unita’ Operativa
Responsabile: Giuseppe Ragosta
Soggetto Attuatore n. 1: CNR - IRTEMP
Giuseppe Ragosta
Dirig. Ricerca
Pietro Russo
Ric.
Pellegrino Musto
Primo Ric.
Mario Abbate
Ric.
Gennaro Scarinzi
Ric.
Soggetto Attuatore n. 2: SUN – DIAM_2
Alessandro Soprano
P.O.
Alberto Mandara
Ric.
Francesco Caputo
Ric.
Massimiliano Giorgio
P.A.
Ettore del Giudice
P.A.
Mario Minale
Ric.
Soggetto Attuatore n. 3: INFN – Sezione di Napoli
Lucio Gialanella
Ric.
Vincenzo Roca
Coord. Gener.
Mario Romano
P.A.
Soggetto Attuatore n. 4: UniNA - DIMP
Giancarlo Caprino
P.O.
Antonio Langella
P.A.
Ignazio Crivelli Visconti
P.O.
Claudio Leone
Ric.
Massimo Durante
Ric.
Francesco Russo Spena
P.O.
Soggetto Attuatore n. 5: UniSA – DIIE
Vincenzo Piluso
P.O.
Francesca Passarella
Ric.
Michele Ciarletta
P.O.
Edoardo Scarpetta
P.A.
Obiettivi dell’Azione Dimostrativa
Materiali convenzionali - materiali compositi - analisi della frattura – danneggiamento strutturale
Sviluppo di materiali innovativi per la realizzazione di strutture aeronautiche, ed in particolare, di
compositi a struttura nanometrica (nanocompositi) basati su matrici epossidiche o poliimmidiche.
Caratterizzazione molecolare, strutturale, morfologica e meccanica dei materiali realizzati. Sviluppo
69
e ottimizzazione di test per la valutazione prestazionale dei materiali realizzati (prove meccaniche,
di frattura, di trasporto, di stabilità termica e termo-ossidativa).
Mesi uomo coinvolti: 203
Deliverables:
18° mese: emissione del rapporto congelato sulla individuazione, sviluppo, caratterizzazione
e reperibilità dei materiali intelligenti da usare.
36° mese: versione definitiva di quanto sopra.
Criteri di valutazione: Rispetto degli obiettivi e delle relative scadenze; efficacia della
trasferibilità e della traceability dei risultati conseguiti, numero e contenuti delle azioni di
cooperazione con industrie interessate al trasferimento tecnologico.
Azione 3. Prototipizzazione
Composizione dell’Unita’ Operativa
Responsabile: Alfredo Lambiase
Soggetto Attuatore n. 1: UniSA – DIMEC
Fabrizia Caiazzo
P.A.
Antonio Donnarumma
P.O.
Calogero Calì
P.O.
Alfredo Lambiase
P.O.
Mauro Caputo
P.O.
Gaetano Palazzo
P.A.
Gabriele Cricrì
Ric.
Roberto Palmieri
P.A.
Nicola Cappetti
Ric.
Michele Pappalardo
P.O.
Raimondo Pasquino
P.O.
Arcangelo Pellegrino
Ric.
Stefano Riemma
P.A.
Alfredo Pozzi
Ric.
Francesco Zirpoli
Ric.
Vincenzo Sergi
P.O.
Nicola Femia
P.A.
Bruno Siciliano
P.O.
Giovanni Spagnuolo
Ric.
Vincenza Antonucci
Ric.
Soggetto Attuatore n. 2: CNR - ITMC
Michele Giordano
Ric.
70
Obiettivi dell’Azione Dimostrativa
Prototipizzazione rapida - lavorazioni e finiture - assemblaggi, integrazioni e collaudi, verifiche di
lavorazione.
Mesi uomo coinvolti: 114
Deliverables:
18° mese: emissione del rapporto congelato sulla individuazione delle componenti e delle
relative tecnologie di lavorazione e reperibilità del manufacturing del modello.
27° mese: modello assemblato completo: integrato sensori ed attuatori e con collaudi
operativi
36° mese: rapporto completo dell’attività
Criteri di valutazione: Rispetto degli obiettivi e delle relative scadenze; efficacia della
trasferibilità e della traceability dei risultati conseguiti, numero e contenuti delle azioni di
cooperazione con industrie interessate al trasferimento tecnologico.
Azione 4. Controllo
Composizione dell’Unita’ Operativa
Responsabile: Giuseppe De Maria
Soggetto Attuatore n. 1: SUN – DII_1
Giuseppe De Maria
P.O.
Ciro Natale
Ric.
Raffaele Toscano
P.O.
Soggetto Attuatore n. 2: INFM – GSD Campania
Luciano Lanotte
P.O.
Carlo Luponio
P.A.
Antonello Andreone
P.A.
Vincenzo Iannotti
Ric. INFM
Soggetto Attuatore n. 3: INFN – Sezione di Napoli
Massimiliano
de P.O.
Luciano De Menna
P.O.
Magistris
Vaccaro Vittorio
P.O.
Soggetto Attuatore n. 4: UniSN – Dipartimento di Ingegneria
71
Ciro Visone
P.A.
Obiettivi dell’Azione Dimostrativa
Controllo attivo – azionamenti - elettronica di controllo - attuatori e sensori
Mesi uomo coinvolti: 66
Deliverables:
9° mese: rapporto di definizione della strategia di controllo,
18° mese: rapporto di reperibilità dell’hardware di controllo e di attuazione,
27° mese: fornitura del software operativo,
36° mese: rapporto completo dell’attività.
Criteri di valutazione: Rispetto degli obiettivi e delle relative scadenze; efficacia della
trasferibilità e della traceability dei risultati conseguiti, numero e contenuti delle azioni di
cooperazione con industrie interessate al trasferimento tecnologico,
Azione 5. Testing
Composizione dell’Unita’ Operativa
Responsabile: Furio Cascetta
Soggetto Attuatore n. 1: SUN – DIAM_3
Oronzio Manca
P.O.
Sergio Nardini
P.A.
Giuliano De Stefano
Ric.
Salvatore Ponte
Ric.
Giuseppe Del Core
P.A.
Soggetto Attuatore n. 2: UniNA – DETEC / SUN - DIAM_4
Furio Cascetta
P.O.
Vincenzo Naso
P.O.
Biagio Morrone
Ric.
Nicola Bianco
Ric.
Soggetto Attuatore n. 3: SUN - DII_2
Alessandro Formisano
P.A.
Oreste Greco
P.O.
Massimo Vitelli
P.A.
Raffaele Martone
P.O.
Mario Mustilli
P.O.
72
Soggetto Attuatore n. 4: INFN – Sezione di Napoli
Giancarlo Gialanella
P.O.
Marco Napolitano
P.O.
Maria Rosaria Masullo
Ric.
Lorenza Corti
Ric.
Soggetto Attuatore n. 5: UniNA – DIE
Vincenzo Coccorese
Massimiliano
P.O.
De P.A.
Magistris
Obiettivi dell’Azione Dimostrativa
Visualizzazione - aerodinamica sperimentale - prove non distruttive
Mesi uomo coinvolti: 109
Deliverables:
6° mese:
rapporto di supporto all’azione di progettazione
18° mese: rapporto di supporto al congelamento del prototipo, del controllo, pianificazione
prove, e reperimento attrezzature e sistemi di prove
27° mese: relazione preliminare dei testing
33° mese: relazione finale sul prototipo
36° mese: rapporto completo dell’attività
Criteri di valutazione: Rispetto degli obiettivi e delle relative scadenze; efficacia della
trasferibilità e della traceability dei risultati conseguiti, numero e contenuti delle azioni di
cooperazione con industrie interessate al trasferimento tecnologico.
73
Tabelle finanziarie riassuntive
S.O
Denominazione attrezzatura
FII-DIMP
FII-DIMP
FII-DIMP
IIUNI-DIAM
IIUNI-DIAM
IIUNI-DIAM
IIUNI-DIAM
IIUNI-DIAM
IIUNI-DIAM
IIUNI-DII
IIUNI-DII
IIUNI-DII
UNISA-DIIIE
UNISA-DIIIE
UNISA-DIMEC
UNISA-DIMEC
UNISA-DIMEC
UNISA-DIMEC
UNISA-DIMEC
UNISA-DIMEC
UNISA-DIMEC
UNISA-DIMEC
UNISannio
CNR-ITMC
CNR-ITMC
CNR-ITMC
CNR-IRTEMP
CNR-IRTEMP
INFM
INFN
INFN
Macchina a controllo numerico per la prototipizzazione rapida (fresatura a step)
Macchina a controllo numerico per la prototipizzazione rapida
Pultrusore sperimentale
Laboratorio portatile per strutture aerospaziali
Complesso Misure
Complesso di Diagnostica non Invasiva Termofluidodinamica
Banco controllo propagazione cricche (MSD)
Banco prova termografia
Software per risk- analysis
Minicentro di lavorazione per incisioni e fresature in piano e 3D
Sistema ECT per prove in laboratorio;
Sistema di Acquisizione, tracciamento ed elaborazione dati di moto
attuatore idraulico ultradinamico modello MTS 248.21
centrale idraulica di potenza MTS Silent Flo da 380 l/min
Centro di tornitura cnc alta precisione
CNC orizz. 5 assi alta velocità cubo 600 mm
Incastellatura
Macchina per applicazione di carichi multipli dinamici,
Macchina per rilievo superfici
Sistema acquisizione dati prove a fatica
Software di simulazione per processi produttivi
Stazione di progettazione di software di controllo
Magnetometro a vibrazione vettoriale
Autosizer 4800 (Malvern Instruments)
Scanner 3D Cybermare
Impianto di liquid molding sensorizzato
Spettrometro Raman con microscopio
Analizzatore dinamico-meccanico
Magnete Superconduttore “cryogen free”
Attrezzature per analisi composizionali di materiali e fluorescenza X
Attrezzature per caratterizzazione dell'usura meccanica con metodologie
nucleari
Attrezzature per potenziamento TANDEM
Camera bianca classe 10000
Sistema termografico
Diagnostica ultrasonora di potenza
INFN
ASI-MARS
ASI-MARS
ASI-MARS
Totale
Costo (Ke)
225
126
126
81
189
670
86
86
89
48
165
117
72
105
225
366
63
108
117
72
45
45
135
70
80
150
110
60
300
167
156
126
104
59
63
4.805
S.A. Attrezzature Personale Spese Generali Totale
(Keuro) (Keuro)
(Keuro) (Keuro)
FII-DIMP
477
218
131
826
IIUNI-DIIAM
1200
506
304
2010
IIUNI-DII
330
164
99
593
Unisa-DIIIE
177
63
38
277
Unisa-DIMEC
1041
366
219
1627
Uni-Sannio
135
38
23
196
CNR-ITMC
300
66
39
405
CNR-IRTEMP
170
44
26
240
INFM
300
106
63
469
INFN
450
158
95
702
ASI-MARS
225
79
48
352
Totale
4805 1.807
1.084
7696
74
Azioni trasversali
Oltre agli interventi tematici, il P. D. prevede anche due “azioni trasversali” nelle quali sono
coinvolti circa 20 ricercatori.
• la prima ha il compito precipuo di svolgere un ruolo di supporto metodologico alla
pianificazione, gestione e valutazione sia dei singoli Work Package sia dell’intero P.D.;
• la seconda, attraverso lo sviluppo e la condivisione di strumenti di elaborazione e di
comunicazione multimediale, intende rispondere all’esigenza di favorire la diffusione delle
competenze scientifiche presenti all’interno del Centro e l’interazione con l’ambiente
imprenditoriale regionale, con particolare riferimento alle PMI.
Azione trasversale 1. Gestione dei processi di innovazione
Per quanto riguarda la fase iniziale di attivazione del Progetto (I lotto) non vengono previsti specifici costi associati a
questa azione, ovvero i costi rientreranno nelle spese generali dei soggetti attuatori corrispondenti.
L’azione potra’ richiedere specifici finanziamenti in lotti successivi.
Composizione dell’Unita’ Operativa
Responsabile : Paolo Stampacchia
Soggetto attuatore n. 1: UniNA –Dipartimento di Economia Aziendale (associato al DIMP)
Paolo Stampacchia
Mauro Sciarelli
P.O.
P.A.
Mirella Migliaccio
Alessandra De Chiara
Ric.
Ric.
Soggetto attuatore n. 2: UniNA - Dipartimento di Ingegneria Economico-Gestionale (DIMP)
Mario Raffa
Guido Capaldo
P.O.
P.A.
Giuseppe Zollo
Antonella Batà
P.O.
Ric.
Soggetto attuatore n. 3 : UniSA - Dipartimento di Ingegneria Meccanica
Mauro Caputo
P.O.
Francesco Zirpoli
Ric.
Soggetto attuatore n. 4 : Universita’ “Parthenope”
Adriana Calvelli
Francesco Calza
Gaetano Aiello
P.O.
P.A.
P.A.
Luca Dezi
Michele Quintano
P.O.
P.A.
Obiettivi dell’ Azione Dimostrativa
• Svolgere un ruolo di supporto, in termini di competenze economico-gestionali, per tutte le
attività realizzate nell'ambito del Centro Regionale di Competenze "Nuove tecnologie per le
attivita' produttive” in merito alla pianificazione, progettazione e gestione di progetti di
innovazione; in particolare si intende favorire l'interazione tra le PMI regionali e le unità
scientifiche rappresentate nel CRdC, e ad individuare le opportunità di impiego delle
competenze di ricerca del centro a vantaggio della domanda di ricerca nazionale ed
internazionale.
• Supportare i singoli progetti in cui si articolerà l’attività del Centro con azioni ed interventi
specifici volti a massimizzare le potenzialità applicative e le occasioni di spin-off sia in ambito
locale che nazionale ed internazionale.
• Sviluppare, anche a partire dalle esperienze dirette di supporto all’attività del Centro sopra
richiamate, progetti specifici di ricerca sulle modalità assunte dai processi di innovazione in
generale, sugli elementi che determinano vincoli alla loro realizzazione e sulle tecnologie e sugli
interventi di comunicazione, dimostrativi e formativi più adatti a superare i vincoli individuati;
75
anche in questo caso l’analisi sarà svolta con riferimento sia alla specifica realtà locale, che al
più generale contesto nazionale ed internazionale.
In tal senso, si intende favorire il dialogo ed la cooperazione fra le culture economico-gestionali e
scientifico-tecnologiche, per ricondurre ad omogeneità d’intenti fattori apparentemente contrapposti
(ricerca di base ed esigenze/opportunità di sviluppo, ideazione e progettualità, direzione strategica e
gestione operativa dei processi di ricerca tecnologica) a valorizzare, attraverso processi di
interazione continua e di co-evoluzione, il valore economico e l’impatto sul mondo della
produzione dei “prodotti di ricerca” promossi dal Centro.
Principali attività che compongono l’Azione Dimostrativa
Le principali attività svolte nell'ambito dell'unità sono:
- Realizzazione di un “cruscotto” informatico per la mappatura e l'utilizzo delle competenze dei
dipartimenti tematici.
Uno dei processi fondamentali da svolgere nell'ambito del Centro di Competenze sarà la mappatura
delle competenze afferenti ai diversi comparti tematici e la loro successiva aggregazione in progetti
che, integrando opportunamente tali competenze, siano in grado di dare efficaci risposte alle
esigenze di specifici comparti industriali.
Di qui la necessità di disporre di un sistema di adeguate metodologie e strumenti di tipo informatico
che supportino adeguatamente il processo di mappatura ed analisi delle competenze e la loro
“aggregazione” in progetti.
La finalità di tale sistema è di implementare, a partire dal database contenente le competenze
afferenti ai diversi dipartimenti tematici una serie di funzionalità che costituiscano un quadro di
controllo e monitoraggio per tutte le funzioni direzionali del Centro di Competenze, in particolar
modo per i responsabili dei singoli progetti.
- Attivare una azione di supporto verso i singoli Work Package, eventualmente con specifici
accoppiamenti struttura operativa/Work Package in funzione delle specifiche esperienze.
L’attività consiste nella analisi delle esigenze di innovazione delle PMI dei comparti
industriali potenzialmente interessati ad usufruire delle competenze afferenti al centro; la
creazione di un supporto metodologico alla pianificazione, gestione e valutazione di progetti
di innovazione in tutte le sue fasi (ideazione, valutazione di pre-fattibilità tecnicoeconomica, progettazione, testing, valutazione di fattibilità, ingegnerizzazione, trasferimento
al manufacturing, lancio sul mercato, monitoraggio post-lancio).
Inoltre, l’attività prevede che ciascuna categoria di “utenti aziendali” saranno resi disponibili, una
serie di informazioni aggregate sotto forma di opportuni report utili sia in fase di analisi delle
competenze, che per la pianificazione ed il controllo di specifici progetti per la cui realizzazione le
competenze dei dipartimenti tematici costituiscono il principale tipo di risorsa.
- Realizzazione di un Portale per la veicolazione delle innovazioni verso il mondo delle imprese.
Il Portale fungerebbe da filtro in ingresso ed in uscita dal Centro per la creazione di un rapporto
strutturato di scambio di informazioni tra i ricercatori del Centro e le imprese. Tale strumento
consentirebbe al Centro di coinvolgere le imprese già nella fase di creazione, ideazione del brevetto,
ovvero di affidare all’esterno le fasi di sperimentazione su campo. Peraltro, la logica del portale
troverebbe una interfaccia sistematica con le azioni di mappatura già identificate in attività
precedentemente descritte e proporrebbe routine di aggregazione e finalizzazione delle competenze
esistenti nel centro.
Il Portale rappresenta, altresì, una occasione per l’analisi dei meccanismi di aggregazione della
domanda di tecnologie utile sia ai fini della ricerca in se, sia, soprattutto per fornire indicazioni di
indirizzo strategico al Centro.
76
Organizzazione, Metodologia e Tempistica
L’organizzazione interna dell’Unità Operativa si basa su quattro strutture:
1. Dipartimento di Economia Aziendale – Laboratorio di gestione dell’innovazione - Università
degli studi di Napoli “Federico II”
2. Dipartimento di Ingegneria Economico-Gestionale - Università degli studi di Napoli “Federico
II”
3. Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università degli studi di Salerno
4. Università degli studi di Napoli “Parthenope”
La metodologia che si intende seguire è basata su meccanismi procedurali di interazione
programmata che permettano di espletare le diverse ed integrate attività svolte nell’ambito
dell’Unità Operativa, massimizzando le conoscenze e le competenze di ciascuna struttura. Ne
consegue che le attività pianificate si muovono in parallelo e, pur conservando autonomia rispetto ai
singoli soggetti operativi designati, trovano nel portale per il trasferimento di tecnologie il “luogo
virtuale” di aggregazione ed interazione.
Azione trasversale 2.
Composizione dell’Unita’ Operativa
Responsabile: Lucio De Paola
Soggetto attuatore n. 1: Consorzio Technapoli
Massimo Mendia
Resp. scientifico Paola Mazzocca
Lucio De Paola
Resp. Organizz. Marco Melillo
Marco Matarese
Supporto
Eduardo Ceparano
Adriana Calò
Supporto
Supporto
Tecnico Inform.
Tecnico Inform.
Obiettivi dell’ Azione dimostrativa
Obiettivo dell’azione di Technapoli è duplice:
• da un lato, fornire strumenti per facilitare la messa in rete delle competenze scientifiche del
CRdC;
• dall’altro favorire l’interazione con l’ambiente esterno, in particolare con il settore
imprenditoriale.
A tal fine, Technapoli renderà disponibili competenze finalizzate alla realizzazione di strumenti
software (lavoro cooperativo in rete e banche dati relazionali), al marketing della ricerca ed alla
progettazione ed attuazione di piani di trasferimento tecnologico.
Si riporta una breve descrizione delle 2 azioni che si intende implementare.
La prima azione riguarda lo sviluppo di uno strumento software che consentirà il funzionamento e
la gestione del CRdV, almeno nella fase di start-up; la seconda, invece, riguarda le azioni tese al
trasferimento di tecnologie/metodologie all’ambiente esterno.
Nell’ambito delle attività del CRdC, infatti, particolare rilievo assume il trasferimento tecnologico.
Il processo del trasferimento tecnologico implica la presenza di almeno tre tipologie di attori:
1. la “sorgente” delle competenze scientifiche
2. il “trasferitore” di tecnologie
3. l’organizzazione “ricevente”.
Nel caso di TT alla PP.AA si può avere un quarto attore come partner imprenditoriale nella messa a
punto e gestione dell’applicazione. Il trasferimento tecnologico può assumere diverse forme, in
relazione ai diversi bisogni degli utenti, e come tale individuare diverse modalità di intervento e
dunque differenti ruoli per i soggetti deputati alla consulenza. Possiamo, a grandi linee, individuare
le seguenti tipologie:
77
•
ruolo diretto, in cui i “trasferitori” hanno sviluppato o sono in grado di sviluppare al loro interno
le tecnologie o il know-how necessario per soddisfare i bisogni dell’utente (o ricevente);
• il soggetto intermediario acquisisce la tecnologia dall’esterno (Università, centri di ricerca,
laboratori privati) trasferendola all’utente, attraverso una sorta di impollinazione;
• l’intermediario funziona semplicemente come una sorgente di contatti che mette in
comunicazione sorgente e ricevente.
Obiettivo 1 - Lavoro cooperativo in rete
Sviluppo e manutenzione di un applicativo multimediale ed interattivo in rete per la gestione
progettuale anche in presenza di strutture operative diffuse sul territorio, con la realizzazione di
singole aree riservate strutturate come segue:
- settore di raccolta dei documenti ufficiali prodotti a monte ed in fase di realizzazione
del progetto (contratti e/o convenzioni, allegati tecnici, progress report periodici,
etc.). I documenti possono essere consultati o scaricati;
- settore dedicato alla redazione congiunta dei rapporti, dei risultati e/o di altri
documenti progettuali. Le applicazioni realizzate per tale settore vengono sviluppate
ad hoc in relazione alle specifiche esigenze e/o attività di competenza del gruppo o
sottogruppo di ricerca. E’ possibile prevedere differenti sottosettori in relazione alle
specifiche aree tematiche individuate. Ciascun sottosettore può essere caratterizzato
secondo le specifiche esigenze in tema di natura e tipologia dei dati trattati, di
supporti informatici utilizzati, etc. garantendo comunque sempre l'integrabilità dei
dati forniti dai diversi sottosettori, in fase di formulazione del progetto dimostratore
integrato;
- settore contenente informazioni utili sui progetti quali scadenze, prossimi incontri in
calendario, verbali di incontri già realizzati;
- settore in cui vengono archiviati i messaggi e-mail scambiati nell’ambito della
mailing list dello specifico gruppo di ricerca (viene creata una mailing list per
ciascun gruppo, al fine di velocizzare ed agevolare lo scambio di informazioni fra
tutti i partecipanti). Sarà possibile effettuare una ricerca per mittente/autore o per
parole chiave sia nel subject che nel testo dei messaggi;
- settore la cui finalità è la condivisione di documenti, pubblicazioni e ogni altra
informazione relativa alla tematica del progetto. Si tratta di una sorta di archivio che
viene però direttamente gestito dai singoli partecipanti al gruppo di ricerca che
possono caricare i file dal proprio computer direttamente sul server del Consorzio;
- settore che rappresenta un'area di discussione riservata ai membri del gruppo.
Tale servizio sarà gestito con i seguenti standard relativi alla sicurezza:
gestione delle transizioni tramite protocollo SSL (Secure Socket Layer);
installazione di Apache web server e Apache-SSL su un server linux;
protezione pagine a livello web server tramite una finestra di login (User, Password) con
password archiviate in un file e criptate con una codifica MD5
Organizzazione, Metodologia e Tempistica
Elenco delle attività
progettazione e sviluppo del sistema software: progettazione e sviluppo di un applicativo che
prevede la realizzazione di un’area riservata per ciascuna area tematica del CRdC e per il
singolo progetto dimostratore, accessibile mediante username e password, organizzata in più
settori, alcuni strutturati come library per la raccolta ed il rapido reperimento di informazioni
necessarie per il corretto funzionamento del CRdC e per la realizzazione del progetto, altri dei
78
veri strumenti di lavoro per la progressiva compilazione dei documenti progettuali e lo
scambio di informazioni in tempo reale
acquisizione ed installazione del hardware
sperimentazione dell’applicativo per ciascuna area riservata realizzata e per ciascuno dei
settori in cui la stessa è strutturata
messa a regime del sistema con verifica degli standard di sicurezza adottati
gestione e manutenzione
Attività
Trim 1 Trim 2 Trim 3 Trim 4 Trim 5 Trim 6 Trim 7 Trim 8 Trim 9 Trim
10
Trim
11
Progettazione e sviluppo
del sistema software
Acquisizione
ed
installazione
del
hardware
Sperimentazione
dell’applicativo
Messa a regime del
sistema con verifica degli
standard di sicurezza
adottati
Gestione e manutenzione
Criteri per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi
Identificare gli indicatori per il monitoraggio e la valutazione dei risultati attesi e determinazione minima delle soglie di
accettabilita’ per la definizione del successo dell’azione intrapresa
Indicatore
Breve descrizione
Aree
riservate
realizzate/totale aree tematiche
Rapporto fra le aree riservate
realizzate ed il totale da realizzare
Soglia di accettabilità
60 %
Benefici attesi
fornire le informazioni necessarie a valutare il prevedibile ritorno economico degli obiettivi
programmati nell’Azione nonche’ le prospettive di utilizzazione dei predetti risultati in termini di
ricadute industriali volte a favorire condizioni di sviluppo competitivo e di salvaguardia e/o
incremento occupazionale
Il principale beneficio riguarda la possibilità di far cooperare gruppi di lavoro che operano in sedi
geografiche differenti; il sistema, inoltre, consente di monitorare lo stato di avanzamento delle
attività sia tecnico-scientifico (tramite reports), sia economico (gestione informatizzata del budget).
In tal modo si realizza una strumentalità direttamente finalizzata a creare la massa critica di
competenze scientifiche su cui si basa il successo del CRdC.
Obiettivo 2 - Servizi specializzati di supporto per il Trasferimento Tecnologico
Tale attivita’ ha un duplice scopo: da un lato la predisposizione ed erogazione di servizi finanziari e
brevettuali, dall’altro l’attuazione di azioni di trasferimento tecnologico.
I servizi finanziari e brevettuali, hanno lo scopo di:
informare sulle fonti di finanziamento per l’innovazione a livello regionale, nazionale e
comunitario, in modo da individuare la fonte finanziaria più adeguate per le diverse idee progettuali
che scaturiranno all’interno del CRdC e/o dall’interazione del CRdC con l’ambiente esterno;
79
Trim
12
informare sullo stato dell’arte delle diverse tecnologie, utilizzando sia la banca dati dell’E.P.O.
(European Patent Office), con cui Technapoli è convenzionata, nonché altre banche dati
specializzate;
monitoraggio di eventuali invenzioni già messe a punto nel settore di interesse.
Tali servizi, da erogare in modalità remota e/o locale e su opuscoli, sono i seguenti:
Servizio di Informazione Finanziamenti S.I.F. che fornisce agli utenti un rapido orientamento tra
i finanziamenti a supporto delle attività di ricerca, di innovazione nonché di assistenza alla
presentazione di domande di finanziamento. Esso è rivolto sia ai soggetti che fanno parte del CRdC
che alle imprese e PP.AA. presenti sul territorio. Tramite il SIF si intende sviluppare, da una parte
uno strumento per orientarsi tra i finanziamenti regionali, nazionali e comunitari per l’attività di
ricerca e di innovazione e, dall’altro, fornire l’assistenza necessaria per la presentazione della
domanda di finanziamento.
Servizio di Monitoraggio Brevettuale che offre aggiornamenti sullo “stato dell’arte” di una
determinata tecnologia e il monitoraggio di eventuali invenzioni già messe a punto nel settore di
interesse Il servizio copre sia le domande di brevetti europei EP e mondiali PCT che i brevetti
nazionali dei principali Paesi industrializzati. Ad integrazione dei dati brevettuali è possibile avere
un quadro dettagliato su una tecnologia grazie al Servizio di Informazione Tecnologica.
L’attività di marketing della ricerca e di trasferimento tecnologico ha il fine di interagire con
l’ambiente esterno per fornire alle aziende ed alle PP.AA. un costante aggiornamento sulle
innovazioni tecnologiche (nuovi prodotti, processi e metodi di lavorazione) sviluppate dal CRdC ed
accompagnare le stesse fino all’acquisizione ed integrazione delle tecnologie di interesse.
Organizzazione, Metodologia e Tempistica
Elenco delle attività
Servizi finanziari e brevettuali
progettazione e sviluppo dei servizi di informazione e monitoraggio
acquisizione ed installazione dell’hardware
sperimentazione dei servizi
messa a regime del sistema
definizione tariffe
progettazione azioni di marketing
erogazione del servizio a terzi ed a soggetti aderenti al CRdC
Marketing della ricerca e trasferimento tecnologico
Le azioni previste sono:
definizione ed individuazione del target (imprese e PPAA), tramite realizzazione di un database
relazionale;
definizione di un questionario per l’individuazione delle esigenze del target;
raccolta ed elaborazione dati;
realizzazione opuscoli informativi sulle tecnologie disponibili presso il CRdC e relativo invio ai
soggetti target;
organizzazione n.5 meeting pubblici con aziende e PPAA di riferimento;
inserimento del CRdC in reti tematiche nazionali ed europee;
affiancamento ad aziende interessate a tecnologie/metodologie sviluppate dal CRdC;
redazione piani di trasferimento tecnologico.
80
Attività
Trim 1 Trim 2 Trim 3 Trim 4 Trim 5 Trim 6 Trim 7 Trim 8 Trim 9 Trim
10
Trim
11
Progettazione e sviluppo
dei
servizi
di
informazione
e
monitoraggio
Acquisizione
ed
installazione
dell’hardware
Sperimentazione
dei
servizi
messa a regime del
sistema
Definizione tariffe
Progettazione azioni di
marketing
Erogazione del servizio a
terzi ed a soggetti
aderenti al CRdC
definizione
ed
individuazione del target
(imprese
e
PPAA),
tramite realizzazione di
un database relazionale
definizione
di
un
questionario
per
l’individuazione
delle
esigenze del target
raccolta ed elaborazione
dati
Realizzazione opuscoli
informativi
sulle
tecnologie
disponibili
presso il CRdC e relativo
invio ai soggetti target
Organizzazione
n.5
meeting pubblici con
aziende e PPAA di
rifferimento
Inserimento del CRdC
Benecon in reti tematiche
nazionali ed europee
Affiancamento
ad
aziende interessate a
tecnologie/metodologie
sviluppate dal CRdC
Redazione
piani
di
trasferimento tecnologico
Criteri per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi
1. Identificare gli indicatori per il monitoraggio e la valutazione dei risultati attesi e determinazione minima delle
soglie di accettabilita’ per la definizione del successo dell’azione intrapresa.
Indicatore
Breve descrizione
Soglia di accettabilità
Utilizzo dei servizi da
parte del CRdC e di soggetti
esterni
Rapporto tra la quantità di
contatti e richieste dei servizi
sviluppati nell’arco di un anno
e la potenzialità massima di
fornitura di servizi
60 %
Trasferimento
tecnologie/metodologie
imprese
Rapporto
tra
aziende
affiancate
e
piani
di
trasferimento
tecnologico
portati a termine
60%
di
ad
81
Trim
12
Benefici attesi
Il principale beneficio riguarda la possibilità di trasferire al tessuto produttivo (locale in primis) il
know-how e le tecnologie disponibili presso il CRdC, in modo da avviare e rafforzare l’interazione
tra mondo della ricerca e della produzione. L’obiettivo è di creare un circolo virtuoso che consenta
alle imprese locali di beneficiare delle innovazioni prodotte dal CRdC per rafforzare la propria
competitività sul mercato globale.
Altro beneficio riguarda la possibilità del Centro di erogare servizi relativi a finanza innovativa e
brevetti, di particolare interesse per il tessuto imprenditoriale locale. Si ritiene, infatti, che tali
servizi possano contribuire a rafforzare il rapporto/legame tra le imprese del territorio ed il CRdC.
Azione trasversale 3 : Gestione amministrativa del Progetto
Tale azione riguarda esclusivamente il Soggetto Capofila ed e’ relativa alla gestione di tutti gli
aspetti strettamente amministratvi del progetto, descritti nella Convenzione e nei documenti di
riferimento sottoscritti dalla Regione Campania e l’Universita’ di Napoli Federico II, Soggetto
Capofila del Progetto.
Tabella finanziaria riassuntiva
S.A.
Technapoli
Parthenope
Ente capofila
Totale
Attrezzature Personale Spese Generali Totale
(Keuro)
(Keuro)
(Keuro)
(KEuro)
0
188
113
300
0
125
75
200
0
625
375
1000
0
938
563
1500
82
8.4 Costi ed impegni complessivi in anni/uomo per il Progetto Dimostratore
wp1a
wp1b
wp1c
wp3
wp4
Azioni di supporto
Ente capofila
Totale
Attrezzature Personale Spese Generali Totale anni uomo
(Keuro)
(Keuro)
(Keuro)
(Keuro)
1.833
878
527
3.238
22
1399
678
407
2483
17
1125
574
346
2046
14
4465
1.992
1.196
7653
49
4805
1.807
1.084
7696
48
313
188
500
4
625
375
1000
7
13.626
6.867
4.123
24.615
161
83
9) “Check-point” del 18° mese
Al “Check-point” previsto al 18° mese il Centro ed i suoi organi e strutture (Consiglio Direttivo e
suo Presidente, Comitato di Valutazione esterno, Direzione Esecutiva e Project Manager, Servizi
Comuni, Unita’ operative) dovranno aver dimostrato piena funzionalita’ dell’organizzazione
interna, efficienza di spesa e capacita’ e raggiungimento puntuale degli obiettivi tecnico-scientifici
previsti.
Si fornisce di seguito Il riepilogo degli elementi di verifica più significativi da effettuare al 18°
mese
Il raggiungimento degli obiettivi critici previsti, potra’ essere verificato sulla base di rapporti tecnici
interni esaustivi, nonche’, dove applicabile, attraverso la disponibilita’ manuali operativi, protocolli,
software, semilavorati o prototipi.
9.1
Riepilogo degli elementi di verifica più significativi
Work Package 1a “Innovazione nei materiali e tecnologie per le calzature”
Azione 1:
Materiali e Tecnologie Innovative per tomaia, intersuola, inserti, suola :
Avvenuta individuazione delle strutture polimeriche, degli elastometri e degli
adesivi e valutazione delle rispettive proprieta’ meccaniche e termiche
Azione 2.
Materiali e tecnologie innovative per lo sviluppo di plantari biofunzionali.:
Avvenuta individuazione dei materiali superassorbenti e relativa
caratterizzazione chimico-fisica. Rapporto esaustivo sulla cinetica di rilascio
di antibatterici.
Azione 3.
Tecnologie dell’informazione per l’automazione di impianti, reti e processi
produttivi :
Avvenuto progetto e disponibilita’ di software prototipale per la gestione di
magazzini e merci
Work Package 1b “Innovazione nei materiali e tecnologie dei tessuti ”
Azione 1:
Tessuti ignifughi :
Avvenuta individuazione del prototipo di mescola tra l’additivo antifiamma e
il polimero da filare e realizzazione di prototipi di filati
Azione 2:
Microincapsulazione in fibra :
Avvenuta individuazione della procedura di micro- incapsulazione per il
raggiungimento delle proprietà di termoregolazione desiderate e delle
procedure di microincapsulazione relativamente al rilascio di agenti desiderati
ed individuazione del processo di filatura per entrambe le tipologie di prodotto
Automazione e controllo :
Avvenuto sviluppo di di strategie di controllo dei processi “real time”
nonche’ validazione e testing di sistemi meccatronici attraverso strategie di
simulazione “hardware in the loop”
Azione 3:
Work Package 1c “Biomateriali ”
Azione 1:
Sviluppo di strutture per la sostituzione di tessuti ossei :
84
Identificazione e realizzazione di procedure relative ai prodotti/processi per
la realizzazione di sostituti ossei biocompatibili a base polimerica.
Azione 2.
Metodiche innovative per lo sviluppo di adesivi ed compositi in odontiatria.:
Identificazione e realizzazione di procedure relative ai prodotti/processi per
la caratterizzazione di materiali compositi biocompatibili in odontoiatria..
Work Package 3 “ Dispositivi innovativi per l’industria elettronica ”
Azione 1:
Sintesi di materiali innovativi:
Operativita’ dell’apparato di deposizione per ablazione laser con controllo
atomico della crescita.
Avvenuta sintesi di polimeri conduttori con elevata mobilita’ di portatori.
Avvenuta individuazione del processo chimico e/o elettrochimico per la
produzione di silicio poroso.
Azione 2:
Progettazione e realizzazione di dispositivi :
Operatività del sistema di Electron Beam Lithography a risoluzione
nanometrica e capacità di operare con risoluzione minore di 0.5 micron.
Operativita’ del sistema di microlavorazioni e testing con fascio ionico (FIB)
Azione 3:
Caratterizzazione e testing di dispositivi e circuiti:
Avvenuta messa a punto della strumentazione e della metodica per il testing
dei dispositivi
Avvenuta realizzazione e caratterizzazione delle sonde elettroottiche e del
sistema di controllo.
Avvenuta messa a punto della catena elettronica per la traduzione del segnale
delle sonde.
Work Package 4 “ Analisi di fatibilita’ e trasferimento delle tecnologie per la modellazione e
controllo di una struttura aero-elasto-dinamica”
Azione 1:
Progettazione :
Disponibilita’ del progetto preliminare della struttura, con modellazione e
simulazione numerica.
Azione 2:
Materiali:
Individuazione di opportuni nanocompositi basati su matrici epossidiche o
poliimmidiche e caratterizzazione e testing dei materiali realizzati (prove
meccaniche, di frattura, di trasporto, di stabilità termica e termo-ossidativa).
Azione 3:
Prototipizzazione :
Disponibilita’ di un rapporto preliminare sulla individuazione delle
componenti e delle relative tecnologie di lavorazione e reperibilità del
manufacturing del modello.
Azione 4:
Controllo :
Disponibilita’ di un rapporto preliminare sulla definizione della strategia di
controllo.
Disponibilita’ dell’hardware di controllo e di attuazione.
85
Azione 5:
9.2
Testing :
Disponibilita’ di un rapporto sul controllo, pianificazione delle prove e
reperimento delle attrezzature e dei sistemi di prove
Riformulazione delle modalità di verifica finale del progetto.
Il Centro si impegna, sulla base dell’esprienza maturata, a riformulare al ceck point del18 mese,
le modalita’ di verifica finale del progetto, alla luce dei risultati raggiunti
9.3
Business plan
Il Centro si impegna a formulare , al check point del18 mese, lo schema organizzativo a
regime del Centro ed il “business plan”, secondo l’ articolazione che segue :
•
•
•
•
•
•
•
•
Struttura giuridica del CRdC;
Struttura organizzativa e gestionale;
Personale del CRdC (profili professionali, funzioni, organici);
Dimensionamento finanziario;
Calibrazione dei servizi offerti
Previsione della struttura della domanda a regime;
Previsione dello stato patrimoniale
Previsione del conto economico a medio periodo
10) Pista di Controllo
Di seguito viene riepilogata la tempistica della valutazioni previste:
Stazione di Controllo n.1 (Fine del 3° mese dall'inizio del progetto)
Valutazione sui seguenti elementi:
•
•
•
Reclutamento del Project Manager
Attivazione della Direzione Esecutiva
Start-up complessivo del Progetto
II Project Manager sara’ reclutato tra soggetti di provenienza extra-universitaria con effettiva
esperienza nella gestione di progetti e di strutture dedicate alla ricerca industriale. II Project
Manager, in costante raccordo con il Presidente e con il Consiglio Direttivo, avra’ la responsabilita’
per l'esecuzione del Progetto e per lo sviluppo di tutte le attivita necessarie al buon funzionamento
del CRdC. Al fine di favorire lo sviluppo di competenze interne per il consolidamento e lo sviluppo
del CRdC il Project Manager sara’ affiancato da due giovani collaboratori (uno di area tecnicoscientifica, l’altro economico-amministrativa) che formeranno la Direzione esecutiva).
Stazione di Controllo n. 2 (Fine del 18° mese dall'inizio del progetto)
Controlli generali sull’andamento del progetto :
- Verifica della effettiva installazione e funzionalita’ delle principali attrezzature previste per il
primo anno di Progetto.
- Controllo sull’avanzamento delle procedure di acquisto previste
- Verifica della funzionalita’ della Direzione Esecutiva
86
( archivio di documentazione, disponibilita’ di un manuale per la gestione delle interdipendenze
amministrative tra i diversi soggetti attuatori, corretta predisposizione dei rapporti tecnicoscientifici)
- Verifica iniziale della significativita’ tecnologica ed industriale delle scelte del Progetto
Dimostratore, sulla base dell’ effettivo e documentato interesse delle imprese ai risultati del
progetto.
- Verifica sullo stato di avanzamento verso il raggiungimento degli obiettivi tecnici specifici
riportati in dettaglio nel punto 9.1 del Capitolato Tecnico.
Stazione di Controllo n. 3 (Fine del 18° mese dall'inizio del progetto)
Valutazione (Check point) sull’andamento del Progetto in riferimento a :
• Obiettivi specifici di cui al punto 9.1 del Capitolato Tecnico per ciascun Work Package del
Progetto Dimostratore e delle relative Azioni.
• Riformulazione delle modalita’ di verifica finale di cui al punto 9.2
• Elaborazione del Business Plan di cui al punto 9.3
Stazione di Controllo n. 4 (Fine del 30° mese dall'inizio del progetto)
Controlli generali sull’andamento del progetto :
- Verifica della effettiva installazione e funzionalita’ di tutte le attrezzature previste nel Progetto.
- Verifica della funzionalita’ della Direzione Esecutiva
- Verifica della significativita’ tecnologica ed industriale delle scelte del Progetto Dimostratore,
sulla base dell’ effettivo e documentato interesse delle imprese ai risultati del progetto.
- Verifica sullo stato di avanzamento verso il raggiungimento degli obiettivi tecnici specifici finali
riportati in dettaglio nel punto 11.2 del Capitolato Tecnico.
Stazione di controllo n. 5 (Fine del 36° mese dall'inizio del progetto)
Valutazione finale sui risultati ottenuti dal Progetto in riferimento agli obiettivi specifici di cui al
successivo punto 11.2 per ciascun Work Package del Progetto Dimostratore e delle relative Azioni.
Verra’ verificata inoltre la disponibilita di tutti gli atti preventivi necessari alla costituzione del
“soggetto giuridico” previsto per la fase”di regime”, dopo il triennio di sostegno regionale e la
disponibilita’ di documenti attestanti l'effettivo interesse industriale nei confronti dei risultati del
Progetto Dimostratore.
Verra’ da ultimo valutata un’analisi dei fattori critici di successo e delle opzioni per il
consolidamento del Centro.
11) Criteri per la valutazione del raggiungimento dei risultati del Progetto
Vengono riportati nel seguito i principali elementi per la valutazione dei risultati finali ottenuti dal
Progetto, sia in relazione ad aspetti generali che agli specifici obiettivi tecnico scientifici critici.
11.1 Aspetti generali del Centro
aspetti direzionali e manageriali:
• efficacia della azione gestionale e manageriale
• capacità di coordinamento tra i vari soggetti partecipanti al progetto
87
•
capacità di rappresentanza esterna e di marketing del Centro presso il mercato esterno
aspetti tecnico-scientifici:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Raggiungimento degli obiettivi finali previsti dal Progetto Dimostratore valutati secondo gli
indicatori descritti in dettaglio, per ogni work ed azione, nel punto successivo
congruenza delle attività svolte con quelle programmate nei diversi Work Package
capacità di individuazione delle esigenze del sistema territoriale d’impresa e di
progettazione della risposta tecnico-organizzativa a tali esigenze
livello di integrazione delle attività di ricerca di base con quelle pre-competitive e
promozione di processi di partnership ricerca-impresa
capacità di coinvolgimento delle imprese nel processo di realizzazione e di progettazione
dell'innovazione
quantità e qualità delle ricadute tecnologiche e/o applicative delle azioni effettuate nel
Progetto dimostratore
qualità dei sistemi informativi interni al Centro e dei flussi informativi verso l’esterno
attività di alta formazione, anche in sinergia con altri Enti di formazione
effettiva cooperazione degli Enti partecipanti e capacità di promuovere masse critiche di
competenze e di risorse umane sugli obbiettivi del Centro
aspetti tecnico-amministrativi:
• congruenza degli acquisti effettuati con la tempistica prevista
• effettivo e completo utilizzo delle risorse messe a disposizione del progetto da parte dei
Soggetti Attuatori;
• effettiva partecipazione del personale impegnato nel CRdC alle attività di ricerca
• qualità e tempestività delle rendicontazioni
11.2 Obiettivi tecnico- scientifici critici del Progetto Dimostratore
Si riassumono di seguito gli obiettivi critici finali previsti, che potranno essere verificati sulla base
di rapporti tecnici interni esaustivi, nonche’, dove applicabile, attraverso la disponibilita’ manuali
operativi, protocolli, software, semilavorati o prototipi.
Work Package 1a “Innovazione nei materiali e tecnologie per le calzature”
Azione 1:
Materiali e Tecnologie Innovative per tomaia, intersuola, inserti, suola :
Definizione dei prodotti/processi per la realizzazione delle diversi componenti
di una scarpa con migliorate proprietà antiusura e ottimizzazione della
funzionalità degli adesivi con riduzione dell’impatto ambientale.
Disponibilita’ di prototipi.
Azione 2.
Materiali e tecnologie innovative per lo sviluppo di plantari biofunzionali.:
Definizione delle tecnologie per la realizzazione di plantare funzionale dotato
di proprietà di assorbimento di vapor acqueo e rilascio di sostanze protettive
atte a garantire un alto confort termo-fisiologico. Disponibilita’ di prototipi.
Azione 3.
Tecnologie dell’informazione per l’automazione di impianti, reti e processi
produttivi :
Definizione delle metodologie di gestione e controllo automatico specifiche
per il settore calzaturiero. Trasferimento della strategia di controllo
sintetizzata su centraline elettroniche (ECU).
88
Work Package 1b “Innovazione nei materiali e tecnologie dei tessuti ”
Azione 1:
Tessuti ignifughi :
Disponibilita’ di prototipi di filati dalle caratteristiche antifiamma avanzate.
Azione 2:
Microincapsulazione in fibra :
Definizione del processo di filatura per le micro-incapsulazioni relative alla
termoregolazione ed al rilascio di agenti protettivi. Disponibilita’ di
protocolli.
Azione 3:
Automazione e controllo :
Definizione delle metodologie di gestione e controllo automatico specifiche
per il settore tessile. Trasferimento della strategia di controllo sintetizzata su
centraline elettroniche (ECU).
Work Package 1c “Biomateriali ”
Azione 1:
Sviluppo di strutture per la sostituzione di tessuti ossei :
Definizione dei prodotti/processi per la realizzazione di sostituti ossei
biofunzionali e biocompatibili. Disponibilita’ di prototipi.
Azione 2.
Metodiche innovative per lo sviluppo di adesivi ed compositi in odontiatria.:
Definizione delle metodologie per la caratterizzazione e realizzazione di
adesivi e compositi biocompatibili in odontoiatria conservativa.
Disponibilita’ di prototipi.
Work Package 3 “ Dispositivi innovativi per l’industria elettronica ”
Azione 1:
Sintesi di materiali innovativi:
Operatività completa dell’apparato di deposizione laser con implementazione
di tecniche diagnostiche per il monitoraggio “in situ” della crescita e per
l’analisi delle superfici. Disponibilita’ del manuale completo di utilizzo.
Realizzazione di multistrati epitassiali per dispositivi ad effetto di campo e/o
a controllo di spin. Disponibilita’ di semilavorati.
Sintesi del materiale policristallino ottimale per la realizzazione di TFETs su
polimero e di silicio poroso con proprieta’ ottiche ottimizzate. Disponibilita’
di semilavorati.
Azione 2:
Progettazione e realizzazione di dispositivi :
Operatività completa dell’apparato di Electron Beam Lithography a
risoluzione nanometrica e capacità di operare con risoluzione minore di 0.2
micron. Disponibilita’ di dimostratori relativi.
Produzione di prototipi di magnetometri SQUID per impieghi in ambiente
non schermato, di filtri superconduttori innovativi per telefonia cellulare con
caratteristiche superiori rispetto ai componenti tradizionali.
Produzione di prototipi di dispositivi planari ad effetto di campo basati su
polimeri conduttori, cluster metallici o sistemi ibridi organico-inorganico
Messa a punto e realizzazione di prototipi di silicon array
89
Azione 3:
Caratterizzazione e testing di dispositivi e circuiti:
Funzionalita’ completa del sistema di testing veloce non invasivo ed
indicazione della banda di frequenza massima. Disponibilita’ del manuale
completo di utilizzo.
Avvenuto test dei dispositivi realizzati nell’Azione 2, e disponibilita’ di
Rapporti operativi.
Work Package 4 “ Analisi di fatibilita’ e trasferimento delle tecnologie per la modellazione e
controllo di una struttura aero-elasto-dinamica”
Azione 1:
Progettazione :
Disponibilita’ del progetto definitivo della struttura, con modellazione e
simulazione numerica.
Azione 2:
Materiali:
Disponibilita’ del rapporto definitivo sulla individuazione, sviluppo,
caratterizzazione e reperibilità dei materiali da utilizzare.
Azione 3:
Prototipizzazione :
Disponibilita’ del prototipo integrato di sensori ed attuatori e con collaudi
operativi.
Azione 4:
Controllo :
Disponibilita’ del rapporto definitivo sulla definizione della strategia di
controllo.
Fornitura del software operativo
Azione 5:
Testing :
Disponibilita’ del rapporto sul test finale del prototipo.
90
12) TABELLA RIASSUNTIVA DEI COSTI PER VOCI DI SPESA
TABELLA RIASSUNTIVA DEI COSTI PER VOCI DI SPESA
Imponibile(Keuro)
Personale Dipendente*
Personale non dipendente
Spese generali di ricerca e sviluppo*
Attrezzature scientifiche
Opere edili ed infrastrutturali
Consulenze**
Beni immateriali**
Materiali***
Totale
11355
IVA(Keuro)
2271
Totale(Keuro)
6.421
445
4.123
13.626
0
0
0
0
24.615
*inclusi 1000 KEu di spese specifiche del Ente Capofila
**laddove nel corso di esecuzione del progetto matureranno costi di tale voce, essi sarano indicati nei rendiconti contabili a
decurtaziuone dei costi del personale e connesse spese generali
*** I materiali necessario al progetto saranno, di norma , messi a disposizione dai soggetti attuatori. Laddove nel corso di esecuzione
del progetto matureranno costi di tale voce, essi sarano indicati nei rendiconti contabili a decurtaziuone dei costi del personale e
connesse spese generali.
91
Appendici
Tabella riassuntiva dei costi per S.A.
S.O
Attrezzature Personale
(Keuro) (Keuro)
FII-DIMP
1.541
835
FII-DISF
515
214
FII-Dip.CHIM
602
284
FII-DIC
FII-DIET
FII-DIS
Spese Generali
Totale
(Keuro) (Keuro)
502
2.878
129
857
170
1.056
230
750
396
80
328
186
48
197
112
358
1.275
695
IIUNI-DIAM
IIUNI-DII
IIUNI-DIMPC
1.200
470
375
506
223
192
304
134
115
2.010
828
682
UNISA-DIIIE
477
216
130
822
1.041
693
366
327
219
196
1.627
1.216
UNI Sannio
659
172
103
934
CNR-ITMC
CNR-IRTEMP
CNR-CIB
800
392
610
291
184
307
176
111
183
1268
686
1.100
250
150
1.100
731
158
79
188
125
625
6.867
438
95
48
113
75
375
4.123
2.669
702
352
300
200
1.000
24.615
UNISA-DIMEC
UNISA-DICHIM
ENEA-MAT
INFM
INFN
ASI-MARS
Technapoli
Parthenope
Ente capofila
Totale
700
1.500
450
225
0
0
0
13.626
Tabella riassuntiva dei costi per ENTE
S.O
Attrezzature Personale Spese Generali
(Keuro)
(Keuro)
(Keuro)
FII
4.034
1.927
1.158
IIUNI
2.045
921
553
UNISA
2.211
909
545
UNI. Sannio
659
172
103
CNR
1.802
782
470
ENEA-MAT
700
250
150
INFM
1.500
731
438
INFN
450
158
95
ASI-MARS
225
79
48
Technapoli
188
113
Parthenope
125
75
Ente capofila
625
375
Totale complessivo
13.626
6.867
4.123
Totale
(Keuro)
7.119
3.519
3.665
934
3.054
1.100
2.669
702
352
300
200
1000
24.615
92
Pianificazione dei costi del progetto per S.A.
S.A.
Mese 3
6
9
FII-DIMP
435,42 671,42 111,42 111,42 768,42 111,42 111,42 111,42 111,42 111,42 111,42 111,42 2878,00
FII-DISF
154,30 214,30
34,30
12
15
34,30 249,30
18
21
24
27
33
36 Totale
34,30
34,30
34,30
34,30
34,30
37,83 37,83 37,83 1056,00
FII-Dip.CHIM
639,83
37,83
37,83
37,83
37,83
37,83
37,83
37,83
37,83
FII-DIC
127,00
18,00
18,00
18,00 133,00
12,00
6,00
6,00
6,00
FII-DIET
459,78
24,44
53,77
58,66 280,66
39,11
34,22
45,95 122,88
FII-DIS
249,83
24,83
24,83 195,83
24,83
24,83
6,00
858,00
6,00
0,00
356,00
53,77 48,88 48,88 1271,00
24,83
24,83
24,83 24,83 24,83
IIUNI-DIAM
57,00 397,76 206,76 116,76 291,76 116,76 482,20 229,20
28,20
28,20 28,20 28,20 2011,02
IIUNI-DII
29,75 222,75
IIUNI-DIMPC
0,00 188,00
79,75 174,75
34,11
24,83
30
694,00
29,75
29,75
29,75 111,75
29,75
29,75 29,75 29,75
827,00
34,11 222,11
34,11
34,11
34,11
34,11 34,11
0,00
683,00
28,83 100,83 133,83
28,83 28,83 28,83
823,00
34,11
UNISA-DIIIE
28,83 328,83
28,83
28,83
28,83
28,83
UNISADIMEC
48,75
48,75
48,75
48,75
48,75
93,75 273,75 210,75 156,75 477,75 120,75 48,75 1626,00
UNISADICHIM
43,58 430,58
43,58
43,58
UNI Sannio
22,92 482,92
22,92 222,92
CNR-ITMC
153,92 263,92
38,92
43,58 205,58
97,58
43,58
88,58
88,58 43,58 43,58 1216,00
22,92
22,92
22,92
22,92
22,92
22,92 22,92 22,92
38,92 498,92
38,92
38,92
38,92
38,92
38,92 38,92 38,92 1267,00
935,00
CNR-IRTEMP
84,58 124,58
24,58
76,58 134,58
24,58
94,58
24,58
24,58
24,58 24,58 24,58
CNR-CIB
40,83 650,83
40,83
40,83
40,83
40,83
40,83
40,83
40,83
40,83 40,83 40,83 1100,00
ENEA-MAT
33,33 733,33
33,33
33,33
33,33
33,33
33,33
33,33
33,33
33,33 33,33 33,33 1100,00
INFM
97,42 997,42
97,42
97,42
97,42
97,42 697,42
97,42
97,42
97,42 97,42 97,42 2669,00
INFN
21,08 303,08
21,08
21,08 188,08
21,08
21,08
21,08
21,08 21,08 21,08
ASI-MARS
21,17
21,17
21,17
21,17
21,17
21,17 122,00 104,00
0,00
Technapoli
25,08
25,08
25,08
25,08
25,08
25,08
25,08
25,08
0,00
20,00
20,00
20,00
20,00
20,00
20,00
83,33
83,33
83,33
83,33
83,33
83,33
83,33
Parthenope
Ente capofila
Totale
21,08
0,00
0,00
687,00
702,00
0,00
353,00
25,08
25,08 25,08 25,08
301,00
20,00
20,00
20,00 20,00
200,00
83,33
83,33
83,33 83,33 83,33 1000,00
0,00
2857,74 6313,17 1150,61 1583,50 3324,50 1196,95 2394,33 1502,06 1216,00 1362,88 921,70 789,58 24615,00
S.A.
1° anno 2° anno 3° anno Totale
FII-DIMP
1329,67 1102,67 445,67 2878,00
FII-DISF
437,20 352,20
68,60
858,00
FII-Dip.CHIM
753,33 151,33 151,33 1056,00
FII-DIC
181,00 157,00
18,00
356,00
FII-DIET
596,65 399,93 274,42 1271,00
FII-DIS
495,33
99,33
99,33
694,00
IIUNI-DIAM
778,29 1119,93 112,81 2011,02
IIUNI-DII
507,00 201,00 119,00
827,00
IIUNI-DIMPC
256,22 324,44 102,33
683,00
UNISA-DIIIE
415,33 187,33 220,33
823,00
UNISA-DIMEC
195,00 627,00 804,00 1626,00
UNISADICHIM
561,33 390,33 264,33 1216,00
UNI Sannio
751,67
91,67
91,67
935,00
CNR-ITMC
495,67 615,67 155,67 1267,00
CNR-IRTEMP
310,33 278,33
98,33
687,00
CNR-CIB
773,33 163,33 163,33 1100,00
ENEA-MAT
833,33 133,33 133,33 1100,00
INFM
1289,67 989,67 389,67 2669,00
INFN
366,33 251,33
84,33
702,00
ASI-MARS
84,67 268,33
0,00
353,00
Technapoli
100,33 100,33 100,33
301,00
Parthenope
60,00
80,00
60,00
200,00
Ente capofila
333,33 333,33 333,33 1000,00
11905,02 8417,84 4290,16 24615,00
Totale
93
94
Codice
Esperimento
CRDC
Rapp. Naz.: Paolo Russo
ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA
NUCLEARE
Preventivo per l'anno 2004
Gruppo
5
PREVENTIVO GLOBALE DI SPESA PER L'ANNO 2004
In KEuro
A CARICO DELL' I.N.F.N.
Struttura
Miss. interno Miss. estero.
di cui SJ
di cui SJ
Materiale
di cons.
di cui SJ
Trasp.
e Facch.
di cui SJ
Spese Calc.
di cui SJ
Affitti e
Manut.
Appar.
di cui SJ
Mater.
inventar.
di cui SJ
Costr. appar.
di cui SJ
TOTALE
Compet.
A
carico
di altri
Enti
di cui SJ
TOTALI
NB. La colonna A carico di altri enti deve essere compilata obbligatoriamente
Note:
Mod EC./EN. 4
(a cura del responsabile nazionale)
ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE
Preventivo per l'anno 2004
Nuovo esperimento Gruppo
CRDC
5
PROPOSTA DI NUOVO ESPERIMENTO
Mod EN5
Codice
Esperimento
CRDC
Rapp. Naz.: Paolo Russo
ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA
NUCLEARE
Preventivo per l'anno 2004
Gruppo
5
PREVISIONE DI SPESA
Piano finanziario globale di spesa
In KEuro
ANNI
Miss.
FINANZIARI interno
2004
TOTALI
Mod EC./EN. 6
0
Miss. Materiale di Trasp. e Spese
estero.
cons.
Facch.
Calc.
0
0
0
0
Affitti e
Manut.
Appar.
0
Mater. Costr.
inventar appar.
0
0
TOTALE
Compet.
0.0
0,0
(a cura del responsabile nazionale)
ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE
Preventivo per l'anno 2004
Struttura
NA
Codice
Esperimento
CRDC
Resp. loc.: Paolo Russo
Gruppo
5
COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI RICERCA
RICERCATORE
Cognome e Nome
N
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Qualifica
Dipendenti
Incarichi
Affer.
al
%
gruppo
.
Art.
23
Ruolo
Ricerca Assoc
P.A.
P.O.
Fedele Renato
Gialanella Giancarlo
Gialanella Lucio
Ric.
Masullo Maria Rosaria Ric.
Perillo Eugenio
Roca Vincenzo
Romano Mario
Russo Paolo
Vaccaro Vittorio
P.O.
R.U.
P.A.
P.S.
P.O.
Numero totale dei ricercatori
Ricercatori Full Time Equivalent
5
5
3
5
5
3
3
5
5
Cognome e Nome
Qualifica
Incarichi
Ass.
Ruolo Art. 23
Tecnol.
T.L.
Dipendenti
10 1 Campajola Luigi
10
10
Numero totale dei Tecnologi
10
10 Tecnologi Full Time Equivalent
Qualifica
10
TECNICI
10 N
Dipendenti
Incarichi
Cognome e Nome
Collab.
Assoc.
20
Ruolo Art. 15
tecnica
tecnica
10
9 Numero totale dei Tecnici
1 Tecnici Full Time Equivalent
Annotazioni:
SERVIZI TECNICI
Denominazione
N
TECNOLOGI
mesi−uomo
Osservazioni del direttore della struttura in merito alla
disponibilità di personale e attrezzature
Mod EC./EN. 7
(a cura del responsabile locale)
%
10
1
0.1
%
0
0
Codice
Esperimento
CRDC
Rapp. Naz.: Paolo Russo
ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA
NUCLEARE
Preventivo per l'anno 2004
Gruppo
5
MILESTONES PROPOSTE PER IL 2004
Data
completamento
Mod EC./EN. 8
Descrizione
(a cura del responsabile nazionale)