In questo numero La Pace per la Democrazia Impegno di Prodi per
Transcript
In questo numero La Pace per la Democrazia Impegno di Prodi per
P AR TE NA RIA TO E UR OT ER I LO CAL IE REGIONALI C M TE EN AN news COMITATO PERM COPPEM P OP E RA N OMEDITER EO DE IP Bimestrale a cura dell’AICCRE - anno 2 n° 2 - febbraio 2002 In questo numero La Pace per la Democrazia Nuove strategie dei Poteri Locali Marrakech: adottate le risoluzioni Turchia e valle del Belice nel progetto CITSER Intervista a Keith Withmore, consigliere comunale di Manchester Poste Italiane - Spedizione in A.P. - 70% - D.C.I. Sicilia Prov. Pa Impegno di Prodi per rilanciare i rapporti euromediterranei R L’Editoriale di Piero Fagone COPPEM news bimestrale del Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo edito dalla Federazione Siciliana dell’AICCRE registrazione Tribunale di Palermo n° 22 del 23/12/1986 Poste Italiane - Spedizione in A.P. - 70% D.C.I. Sicilia Prov. Pa Redazione AICCRE Via Emerico Amari, 162- 90139 Palermo tel. 091.580.410 - 091.325.344 www.coppem.org numero 2 - febbraio 2002 direttore: Fabio Pellegrini vice direttore: omano Prodi, nel saluto indirizzato all’Assemblea generale del Coppem, convocata a Marrakech, ha dato anche una risposta a quanti lamentano che l’Unione Europea, dopo le solenni conclusioni della Conferenza di Barcellona, con le quali nasceva il partenariato euromediterraneo, ha manifestato nei confronti del processo di cooperazione allora avviato, se non proprio un palese disinteresse, sicuramente una qual certa tiepidezza. “L’Unione Europea – questo il messaggio che Prodi ha voluto far giungere agli amministratori locali dei 27 Paesi del partenariato – intende imprimere nuovo slancio ai rapporti con i Paesi del Mediterraneo e promuovere un politica più attiva in questa regione”. E per rendere più esplicito questo impegno ha ricordato che il rilancio è stato avviato attraverso tutta una serie di scadenze contenute nell’agenda europea, quali, ad esempio, il Consiglio Europeo di Gand e la riunione ministeriale euromediterranea di Bruxelles. Dai lavori di Marrakech è emerso, quale dato di fondo, la determinazione delle città e delle regioni di lavorare una accanto all’altra, d’intraprendere iniziative comuni sulla base di una solidale collaborazione in modo da rendere più efficace e tempestivo il processo di cooperazione e d’integrazione in campo sociale, culturale, economico. E già, guardando ai documenti approvati, è stato delineato anche il terreno sul quale potrà svilupparsi, in questa fase, il processo di Barcellona. Un’ulteriore prova a trovare proficui punti d’incontro è venuta dalla sottoscrizione delle intese per il gemellaggio tra Catania e Rabat. Gli accordi intervenuti spaziano nei settori più diversi ed hanno il loro punto di forza nell’innovazione. Ma se città e regioni dell’area mediterranea, animate, appunto, da una forte determinazione, intendono percorrere la non facile strada di uno sviluppo solidale, è l’Unione Europea che deve recitare la sua parte sino in fondo rendendo più agili gli strumenti individuati e facilitando la nascita di capaci strutture di sostegno finanziario, come nel caso di quell’Agenzia di Sviluppo e del Fondo Euromediterraneo di cui è stata prevista la costituzione sotto l’egida del Coppem. Ma in tutti è viva la consapevolezza che non può esservi uno sviluppo duraturo senza la pace che resta la frontiera più avanzata di un impegno comune e di un’operante solidarietà. In quest’ottica va letto il progetto di far nascere un Simposio internazionale contro il terrorismo e, in pari tempo, di far crescere, insieme con i rapporti intergovernativi, le relazioni e le intese fra le Municipalità, le province e le Regioni. A guardar bene sono i temi del dibattito che il Coppem ha promosso e che si è andato arricchendo dei contributi offerti dalle comunità presso le quali, di volta in volta, sono state tenute le più importanti assise. A questo dibattito, fin dalla costituzione del Comitato, ha partecipato con intelligenza e passione il sindaco di Gaza Aown Shawa che, venuto a mancare nella scorse settimane, Coppem News oggi ricorda con affetto e con immutata considerazione. Lino Motta direttore responsabile: Piero Fagone redazione: Roberta Puglisi hanno collaborato: Natale Giordano, Francesco Sammaritano Il COPPEM ringrazia pubblicato in 4 lingue le traduzioni sono curate da: italiano; francese (Maria Flavia Marzialetti); Inglese (Giovanna Cirino); Arabo (Muhammad Aldaire) progetto grafico, impaginazione: Luigi Mennella stampa: Officine Grafiche Riunite Il presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, il presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, il presidente della Repubblica Tunisina Mohammed Ben Ali, Sua Maestà il Re del Marocco Mohammed VI, per i messaggi inviati e per l’alto patronato concesso in occasione dell’insediamento del Coppem a Palermo il 27-28 Novembre 2000, per il Congresso internazionale su “La questione migratoria” a Tunisi il 26-30 Settembre 2001 e per l’Assemblea Plenaria a Marrakech il 10-13 Novembre 2001. Interventi interventi COPPEM news La pace per dare forza alla democrazia È questa la condizione per rendere più efficace il Partenariato Euromediterraneo di Fabio Pellegrini Da sinistra: Elisabeth Gateau, Fabio Pellegrini, Mohamed Hassad ... bisogna coltivare la cultura e la pratica dell’interdipendenza planetaria e della cooperazione pacifica S iamo, senza retorica, in una parte della terra che ha dato molto, un contributo molto alto, alla civilizzazione umana. Il Mediterraneo, da diversi millenni significa esperienza comune di una parte dell’umanità. Oggi si parla molto di globalizzazione, ma ogni epoca della civilizzazione umana ha avuto una sua forma di globalizzazione. Alcuni gruppi, nei secoli, possono essere rimasti più o meno isolati ed avere perduto contatti con altri, che invece hanno continuato ad averli, ma nelle nostre tradizioni e nel nostro modo di essere ritroviamo le origini e le caratteristiche comuni che sono o erano anche nelle loro tradizioni. Quale straordinaria vicinanza c’è tra certi graffiti delle caverne di migliaia di anni fa e alcune espressioni dell’arte pittorica di oggi, che chiamiamo moderna! Oggi la mobilità e soprattutto la rivoluzione tecnologica, in primo luogo quella informatica, nei trasporti, nelle telecomunicazioni, ha dato un’accelerazione alla crescita economica e sociale ed alla integrazione mondiale così come lo furono altre precedenti rivoluzioni tecnologiche: dal fuoco, alla ruota, dalla polvere da sparo alla macchina a vapore, dalla stampa all’elettricità, dal nucleare, appunto, all’informatica. In questo schematico percorso scientifico e tecnologico ci rendiamo conto che i tempi, da una rivoluzione (o innovazione) all’altra, sono sempre più ravvicinati e siccome ognuna porta un certo sconvolgimento nell’organizzazione precedente, abbiamo meno tempo per assorbire tali sconvolgimenti: uno dei problemi che abbiamo di fronte è proprio quello di far evolvere la nostra cultura del cambiamento con la velocità – sarebbe auspicabile addirittura una preparazione culturale anticipata a livello diffuso – delle innovazioni tecnologiche. Questi processi creano – come sempre hanno creato, almeno agli inizi – degli squilibri economici, sociali, territoriali che oggi, per una globalizzazione della comunicazione e direi anche per una globalizzazione della coscienza di appartenenza ad un unico genere umano, vengono vissuti dalle persone (dai cittadini) sempre più come ingiustizie e viene accettato sempre meno che della globalizzazione ne traggano vantaggio solo in pochi a scapito dei più. Ciò mette in discussione i vecchi squilibri mondiali, fa apparire insufficienti ed inadeguate le grandi organizzazioni mondiali a partire dall’ONU, così come il Fondo Monetario Internazionale, l’Organizzazione mondiale per il commercio (ed è un fatto positivo l’ingresso in essa dalla Cina), la Banca Mondiale, ecc.. Tutto ciò impone un cambiamento radicale nei rapporti tra gli Stati, una democratizzazione dei rapporti mondiali tra gli Stati. Ma ciò richiede anche una semplificazione di tali rapporti nelle diverse aree continentali e tra di esse. Ecco l’importanza storica dell’Unione europea, della necessità di una sua crescente integrazione ed unità politica ed economica, così come sono positive tutte le iniziative in tale senso che nascono nell’area del Sud del Mediterraneo (accordo di Agadir) e una cooperazione euromediterranea sempre più stretta. Questo è il senso del nostro lavoro, questo è il senso profondo del nostro essere stati a Marrakech. Con la caduta del muro di Berlino nel 1989 si è aperta una diversa prospettiva mondiale, non solo europea. La fine della divisione del mondo in due blocchi contrapposti, ha liberato potenzialità enormi per costruire la pace attraverso la cooperazione internazionale. Si è passati, è vero, dall’equilibrio del terrore, al rischio di un mondo nel caos del terrore senza equilibrio. Per questo bisogna coltivare la cultura e la pratica dell’interdipendenza planetaria e della cooperazione pacifica. L’allargamento dell’Unione europea all’Europa centrale ed orientale e ad 1 Interventi interventi alcuni Paesi mediterranei è un impegno politico obbligatorio per rafforzare il processo di democratizzazione nei Paesi candidati e per realizzare una reale sicurezza in Europa. La cooperazione in alcune aree anche più ristrette, vedi Baltico e Mediterraneo, sicuramente favorisce i processi di partenariato e di cooperazione. Ma non possiamo neppure tacere sul fatto che in poco più di un anno dalla nostra riunione di Gaza (del 1° luglio 2000) la situazione mediorientale è completamente cambiata. Svolgemmo la nostra riunione in un’atmosfera costruttiva nella quale la prospettiva di una pace stabile fosse quasi consolidata. Due-tre mesi dopo, di nuovo, riesplose la violenza e probabilmente, in quelle circostanze, anche la nostra riunione sarebbe stata compromessa. Oggi, la situazione ha raggiunto una pericolosità molto alta e le notizie drammatiche di morti e feriti, delle violenze e delle ritorsioni, non fanno sperare niente di positivo, innescando un circolo vizioso senza via d’uscita. L’unica via da perseguire è quella delle trattative e della pace come unica risposta vincente al terrorismo, altrimenti viene concesso, di fatto, un grande potere di veto ai terroristi. La ripresa del dialogo pacifico è un’esigenza urgente per favorire lo sviluppo del partenariato e della cooperazione euromediterranea. Noi avvertiamo il peso di un macigno, come senza pace non può esserci lo spiegamento completo delle risorse e delle potenzialità per una più ampia crescita della cooperazione e come non può esserci pace, senza che si arrivi presto alla costituzione di uno Stato palestinese indipendente non per dare identità, perché non difetta loro, ma per dare loro una Patria quale condizione per avere una speranza nel loro futuro. Una fiducia nel futuro, nella sicurezza loro e di tutti gli altri Stati dell’area, compreso Israele. 2 COPPEM news Non sarà fatto mai abbastanza, nessuno farà abbastanza, fin quando questo risultato non sarà raggiunto e noi, sono certo, siamo d’accordo nel ritenere che di tempo ne sia passato già troppo. Noi possiamo contribuire a rafforzare la cooperazione euromediterranea e, attraverso essa, anche a creare le condizioni per la pace, ma contribuiremo così anche alla diffusione di una cultura dell’interdipendenza per la costruzione della democrazia – non solo all’interno degli Stati - ma condizione per la crescita economica e sociale, anche tra gli Stati. È questa una condizione per avere una pace e una sicurezza stabile nel mondo ed una globalizzazione, direi democratica, ossia a beneficio di tutti o almeno dei più, e non di pochi. Ma dobbiamo anche denunciare un dato preoccupante, che viene fatto poco per sostenere e rafforzare la cooperazione decentrata. Sulla carta ci viene riconosciuto un ruolo importante, lo si legge nella Dichiarazione di Barcellona del 1995 e nei documenti delle successive conferenze dei Ministri degli Esteri dei 27 Paesi aderenti, ma sia i governi, sia la Commissione di Bruxelles, non dimostrano una volontà adeguata per farci svolgere questi compiti. Anche questo, il rafforzamento del ruolo dei poteri noi possiamo contribuire a rafforzare la cooperazione euromediterranea e, attraverso essa, anche a creare le condizioni per la pace... locali e regionali, per sviluppare la cooperazione decentrata dev’essere uno degli obiettivi prioritari. Ci siamo assunti impegni molto importanti e gravosi. Dovremmo lavorare in diverse direzioni, ma soprattutto lo dovremmo fare con serietà, costanza, senza lasciarci scoraggiare dalle difficoltà, con competenza e larga visione politica. Abbiamo sollecitato già molte volontà ed energie, ma esistono delle grandi potenzialità latenti che vanno fatte emergere e dispiegarsi per fare dei rapporti euromediterranei un esempio di proficuo e mutualistico partenariato tra le nostre comunità. Presidente del Coppem Interventi COPPEM news Interventi Impegno di Prodi per rilanciare i rapporti Euromediterranei Annunciata una politica più attiva nella regione ... promuovere lo sviluppo del Mediterraneo, accrescendo ed approfondendo i nostri legami politici, culturali ed economici I l presidente della Commissione Europea Romano Prodi, in occasione della sessione plenaria del Coppem, svoltasi a Marrakech lo scorso novembre, ha inviato un caloroso messaggio agli 86 rappresentanti istituzionali dei 27 Stati che aderiscono al Partenariato. Prodi, in particolare, manifesta l’impegno a promuovere e sviluppare una politica più attiva nella Regione ed ha ribadito l’interesse della Commissione per l’attività del Coppem. Ecco il testo: L’Unione Europea intende imprimere nuovo slancio ai rapporti con i Paesi del Mediterraneo e promuovere una politica più attiva in questa regione. Il Consiglio Europeo di Gand ha recentemente richiamato la necessità di rafforzare le nostre relazioni con i partner del Mediterraneo per favorire la stabilità e lo sviluppo economico e sociale. Io stesso ho posto tale politica al centro dell’attività internazionale della Commissione. L’Unione Europea rifiuta fermamente ogni identificazione tra terrorismo e mondo arabo e islamico ed è impegnata a promuovere lo sviluppo del Mediterraneo, accrescendo ed approfondendo i nostri legami politici, culturali ed economici. Per quanto riguarda il processo di pace in Medioriente, assistiamo ancora quotidianamente a episodi di violenza. Dobbiamo insistere sull’immediata attuazione della relazione Mitchell e sulla necessità di offrire una prospettiva politica più a lungo termine attraverso la ripresa dei negoziati. L’Unione Europea è impegnata direttamente a sostegno della pace, a fianco degli Stati Uniti, della Russia, e delle Nazioni Unite. Io stesso mi recherò nella regione nei prossimi giorni. La recente riunione ministeriale euromediterranea di Bruxelles ha impresso un nuovo slancio al processo di Barcellona, in particolare in aree quali la democratizzazione, la giustizia sociale, la creazione di istituzioni e la governance, che sono particolarmente importanti nell’attuale contesto. Ciò contribuirà ad accelerare ad approfondire le riforme volte a promuovere lo sviluppo e la democrazia. Ho sempre manifestato grande interesse per il lavoro e le attività del Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo dei Poteri locali e regionali e desidero salutare la riunione del vostro comitato a Marrakech, città a me cara e nella quale sono stato di recente ospite di Sua Maestà Mohammed VI. COPPEM Nuove tematiche all’esame del Coppem A Roma, il 13 gennaio scorso, presso la sede dell’AICCRE (Sezione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa CCRE) si è svolta la riunione dell’Ufficio di Presidenza del Coppem. L’Ufficio di Presidenza ha sottolineato il rilievo politico assunto in ragione della numerosa partecipazione registratasi all’Assemblea Plenaria di Marrakech, dalla quale è venuta la conferma dell’interesse per le attività del Coppem. Nel corso della riunione, si è deciso di organizzare un nuovo incontro dell’Ufficio di Presidenza a Valencia il 12 Aprile prossimo, in occasione della Conferenza del Comitato dei Ministri degli Esteri dei 27 Paesi firmatari della Dichiarazione di Barcellona (22 – 24 Aprile 2002 ). Nel calendario delle iniziative politico – programmatiche del Coppem è prevista una riunione a Bruxelles, tra la fine di Giugno e i primi giorni di Luglio, per affrontare il tema su: “L’area di libero scambio euromediterranea e le conseguenze sui Poteri territoriali” (Regioni, Comuni ed Enti Locali). Sono stati, inoltre, individuati i temi di lavoro affidati dal Coppem alle quattro Commissioni: - Area di libero scambio e conseguenze sugli Enti territoriali - Innovazione e trasferimento di nuove tecnologie nei poteri territoriali - Agenzia di sviluppo e/o Fondo di sviluppo del Mediterraneo - Nuove tecnologie ed ambiente. All’inizio della riunione dell’Ufficio di Presidenza è stato ricordato il collega Aown Shawa, sindaco di Gaza, deceduto a seguito di una grave malattia. Shawa, ha lasciato nel Coppem un vuoto umano e politico. news 3 Commissioni COPPEM Commissioni news Il Coppem entra nella fase operativa La svolta impressa dall’Assemblea Plenaria di Marrakech di Roberta Puglisi C he si parli di nuova era nelle relazioni internazionali, soprattutto nell’area mediterranea, non è una novità. Questo rinnovato scenario internazionale, sembra essere una logica conseguenza della “sfida”, iniziata negli anni ‘70 con gli accordi bilaterali basati su protocolli commerciali e finanziari tra i Paesi europei e quelli delle due sponde del Mediterraneo. Nel 1995, con la Dichiarazione di Barcellona, quindi, gli accordi mondiali hanno una svolta decisiva. I rappresentanti istituzionali dei 27 Stati, europei e mediterranei, in quella sede, sottolineata l’importanza strategica del Mediterraneo, nella convinzione che la pace, la stabilità e la sicurezza della regione mediterranea sono un bene comune, riconoscono nel partenariato lo sviluppo socio-economico sostenibile e bilanciato. A rafforzare i contenuti dell’importante documento, che sancisce la nuova forma di cooperazione internazionale, sono gli 86 rappresentanti dei 27 Stati che aderiscono al Coppem. Il Comitato Permanente, che si muove sulla base di un indirizzo comune per la realizzazione di una più avanzata frontiera nei processi d’integrazione e di sviluppo, ha giudicato opportuno costituire quattro Commissioni di lavoro affidando loro il compito di raccogliere proposte, analiz- 4 zarle e realizzarle. Superata la prima fase, quella progettuale, si è passati a quella successiva caratterizzata da una forte valenza operativa. Con la prima sessione di lavori del Comitato Permanente, tenutasi a Marrakech quindi, si è dato il via alla fase operativa attraverso l’esame delle diverse e articolate proposte formulate dalle Commissioni. La sessione plenaria in Marocco ha ottenuto l’alto patrocinio di sua Maestà il Re del Marocco Mohamed VI e del presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi e ha visto il pieno coinvolgimento dei rappresentanti dei 27 Paesi membri. La prima giornata dei lavori, è stata aperta dal presidente del Coppem, Fabio Pellegrini il quale, ha tracciato un bilancio della riunione delle Commissioni svoltasi a Tunisi, nel mese di Settembre scorso, sul tema dell’immigrazione e ha sottolineato l’importanza del partenariato euromediterraneo per la pace e la cooperazione. Il benvenuto a tutti i partecipanti, è stato dato dal sindaco di Marrakech, Omar Eljazouli, presente anche il sindaco di MenaraGueliz, Abdellatif Abdouh. «Il Marocco, è un partner tradizionale dell’Unione Europea - ha detto questi - ma la delicatezza del contesto internazionale, in questo momento, richiede un rafforzamento del dialogo tra i partner europei e mediterranei per una profittevole cooperazione». Con la lettura del messaggio inviato dal presidente della Commissione Europea Romano Prodi (il testo a pagina 3) si è entrati nel vivo dei lavori, sotto la presidenza di Louis Le Pensec, l’Assemblea ha discusso sulla relazione presentata dalla prima Commissione sul tema: Il ruolo dei poteri e delle istituzioni regionali per il raggiungimento degli obiettivi della Dichiarazione di Barcellona. Su questa prima iniziativa progettuale, che riguarda la crescita della formazione dei funzionari degli enti territoriali delle due sponde del Mediterraneo, volta soprattutto al reciproco scambio di conoscenze delle pratiche amministrative e delle normative dei vari Paesi è intervenuto Adly Hussein, sindaco della città egiziana Qailobiyah. «Malgrado le differenze culturali e istituzionali - ha sottolineato Hussein - vi è lo spazio per liberalizzare i servizi e valorizzare le risorse umane per favorire gli investimenti. E’ necessario anche che ci sia un’uniformità nella realizzazione di una democrazia compiuta nel settore dei diritti umani». Sulla validità dell’iniziativa progettuale, si sono espressi, favorevolmente, anche l’assessore del Comune spagnolo di Burgos, Josè Moral Jimenez, Andrès Bassols della direzione Relex della Commissione Europea, il sindaco di Belfort (Francia), Etienne Butzbach ed il funzionario della Commissione Europea, Jacques Giraudon il quale, ha sottolineato che la decentralizzazione a livello legislativo significa una profonda riforma nelle strutture normative degli Stati. La discussione sulla relazione presentata dalla seconda Commissione sul tema: La cooperazione decentrata: i trasporti, il risparmio energetico, l’ambiente, è stata aperta dal vicepresidente del Coppem Omar Bharaoui il quale, ha precisato che il ruolo dei trasporti è fondamentale per un corretto e sostenibile sviluppo di tutti i territori e dell’area mediterranea. L’importanza della tematica della seconda commissione, è stata evidenziata dal Commissioni COPPEM Commissioni relatore della commissione del Coppem Manuel Sanchez Fernandez, assessore di Valladolid, attraverso l’illustrazione del “PIMUVA” , il Piano sulla viabilità urbana della città di Valladolid. Il Piano, si articola in quattro fasi: studio della mobilità, redazione del progetto, miglioramento del trasporto privato e proposta di gestione della mobilità. Fernandez ha proposto, inoltre, di istituire un network di città mediterranee, quelle aderenti al Coppem ed altre, che presenti agli Enti finanziatori internazionali, prima tra tutti la Commissione Europea, un progetto che preveda lo studio e la ricerca per la predisposizione di Piani di mobilità urbana. I lavori della seconda Commissione sono stati chiusi dall’ex funzionario della Commissione Europea, oggi Relex, Jacques Giraudon il quale, ha ricordato i programmi Med, dedicati settorialmente alla cooperazione decentrata e la loro scarsa efficacia rispetto all’intervento finanziario che portò la Corte dei Conti Europea ad aprire un procedimento nei confronti di alcuni progettisti. «Mediante un uso corretto dei RIP (Programmi di Intervento Regionale - ha concluso Giraudon - speriamo che si possa ridare alla cooperazione decentrata il ruolo strategico finalizzato ad una reale integrazione Nord - Sud e Sud Sud». Il partenariato economico e finanziario, tema della terza commissione, è stato introdotto dal sindaco di Nea Halkidona e vicepresidente del Coppem, Nikos Papamikroulis. «Dopo gli attentati dell’11 Settembre, il mondo è cambiato e nel Mediterraneo ha sostenuto Papamikroulis - continuano gli scontri in Palestina. Bisogna rispondere alla violenza internazionale costruendo la pace e come Sindaco della città che nel 2004 ospiterà i giochi olimpionici, simbolo storico di un momento di tregua, voglio mandare un messaggio di pace». L’argomento della terza Commissione è stato discusso dal sindaco di Biserta Abdel Karim Mosbah il quale, primo dei due relatori della Commissione, ha posto l’accento sull’importanza che riveste l’estensione dell’iniziativa di cooperazione e partenariato a tutti i paesi europei e mediterranei che ancora non prendono parte all’iniziativa, affinché il progetto del Coppem diventi realmente di tutti i paesi. Alberto Botta, secondo relatore della Commissione, considerata la sua esperienza attuale di Sindaco di Como, ha sottolineato l’importanza dell’ attuazione di una di una Banca Euromediterranea di sviluppo e coesione, che attenzioni lo sviluppo locale e il partenariato tra gli Enti locali delle due sponde. Il Coppem è stato indicato, da Alberto Botta, come l’input per le Banche e gli Stati a coordinarsi per realizzare tale Istituto di credito euromediterraneo. Il segretario generale dell’Organizzazione delle Città Arabe, Wadad AlSuwayeh, ha illustrato l’attività svolta, dal 1976, dall’OCA e soprattutto la costituzione delle cinque fondazioni che hanno permesso all’Organizzazione di operare a favore delle città arabe e del loro sviluppo. L’esperienza della Fondazione del Fondo dello sviluppo delle città arabe è stata messo a disposizione del Comitato permanente, dal vicepresidente del Coppem AlSuwayeh. news Fitti gli interventi su “Lo sviluppo sostenibile nel rispetto della storia e del patrimonio culturale delle città”, tema della quarta Commissione, tra questi: Lea Tolonen, sindaco di Altari (Finlandia), facendo riferimento al rapporto prodotto dalla Commissione del Coppem, ha sottolineato l’importanza di una specifica strategia euromediterranea che enfatizzi il ruolo delle Amministrazioni locali quali attori di primario rilievo nel processo di cooperazione verso uno sviluppo sostenibile dell’area. Ziad Rihani, direttore del dipartimento per la concessione delle licenze edilizie della città do Amman, ha introdotto un’analitica rassegna delle località della Giordania in cui il patrimonio artistico, storico e culturale rappresenta una rilevante fonte di attrazione del turismo per il quale, è in atto una strategia di recupero e valorizzazione promossa dalle Amministrazioni locali. Claudio Basso, assessore del Comune di Genova, ha richiamato all’attenzione, nel suo intervento, i numerosi progetti che, grazie alla Commissione Europea, stanno progressivamente rivitalizzando il tessuto urbano della sua città, ed in particolare nel centro storico, dando testimonianza delle potenzialità di cooperazione che è possibile attuare e quindi estendere alle città del Sud e del Medioriente. 5 AssembleeCOPPEM Assemblee news Comuni e Regioni al centro del Partenariato Definite dal Coppem le strategie per un rinnovato impegno dei Poteri Locali di Michele Raimondi ... un quadro molto articolato e variegato di situazioni e proposte e soprattutto di suggerimenti per percorsi operativi di concreto interesse per tutte le Amministrazioni presenti Da sinistra: Lino Motta, Adbellatif Abdouh,Wadad AlSuwayeh, Elisabeth Gateau F ra gli scopi istituzionali del Coppem vi è quello di promuovere e rafforzare l’inserimento, la partecipazione e la cooperazione dei Comuni e delle Regioni dei 27 Paesi del Partenariato Euro Mediterraneo nel processo avviato nel 1995 con la Dichiarazione di Barcellona, promuovendo la democrazia, i diritti umani, il buon governo e lo stato di diritto, per il consolidamento della pace nella regione Euromediterranea. Al fine di identificare con chiarezza esigenze e aspettative prioritarie degli 86 Membri del Coppem, che potessero essere di riferimento per la messa a punto di specifiche strategie Euromediterranee dei poteri locali, in consultazione con la Commissione Europea e con il suo sostegno, il Coppem ha istituito quattro Commissioni, incaricandole di focalizzare l’attenzione su altrettanti temi. Una sintesi di questi ultimi, della composizione delle Commissioni e delle riunioni di lavoro organizzate per lo scopo, è stata riportata nel precedente numero di Novembre 2001 del «Coppem News». Come conseguenza, sono state prodotte, con il contributo del Segretariato, quattro relazioni, che sono state recentemente presentate e discusse in occasione della Prima Assemblea Plenaria dei 6 Membri del Coppem, riunita a Marrakech lo scorso 11-12 Novembre 2001. La vivacità degli interventi e del dibattito, che hanno accompagnato i lavori dell’Assemblea, ha ampiamente testimoniato l’importanza dei temi e l’attenzione con cui le Amministrazioni locali rappresentate hanno partecipato. Molti dei Membri del Coppem convenuti hanno anche presentato casi specifici attinenti a realtà locali dei loro paesi di provenienza e le esperienze maturate. Ne è risultato un quadro molto articolato e variegato di situazioni e proposte, e soprattutto di suggerimenti per percorsi operativi di concreto interesse per tutte le Amministrazioni presenti. Come conclusione, sono state adottate numerose risoluzioni sia di carattere generale e strategico che specifiche per i singoli temi presentat. Come primo commento, si può rilevare con soddisfazione che la metodologia sperimentata sin qui dal Coppem ha dato positivi risultati e rappresenta un valido criterio da seguire per lo svolgimento dei lavori del Comitato, infatti, sono state elaborate precise proposte su quattro temi, sulle quali tutti i Membri sono stati chiamati ad esprimere il consenso. Si è dunque creata una piattaforma che servirà da riferimento e guida per i futuri sviluppi operativi del Coppem. Come secondo commento, si può osservare che dopo Marrakech il Coppem MARRAKECH Intervenendo ai lavori della Sessione Plenaria, Giuseppe Castiglione, vicepresidente della Regione Siciliana, ha detto che: “I limitati successi della politica euromediterranea non sminuiscono la validità del disegno politico del partenariato che non è stato frenato, oltre misura, né dalle difficoltà derivanti dall’applicazione del programma Meda, né dall’interscambio economico sbilanciato, in atto esistente, tra le due rive del Mediterraneo. Siamo in presenza quindi, di un’azione politica intrinsecamente valida che per alimentarsi ha bisogno di un contributo del territorio nei termini di una sentita e positiva percezione da parte, almeno, delle popolazioni più attente alle relazioni sopranazionali e delle pubbliche istituzioni più vicine alle necessità dei cittadini. In questo contesto, deve essere enfatizzata e valorizzata la cooperazione mediterranea decentralizzata, in tale contesto si è mossa, si muove e continuerà a muoversi la Regione Sicilia…”. AssembleeCOPPEM Assemblee news ... ulteriore impulso dai risultati di Marrakech - che segnano il passaggio da una fase strategica ad una fase più strettamente progettuale ed operativa... trova ulteriore vigore ed autorevolezza nelle risoluzioni adottate, che rappresentano istanze e proposte certe e condivise da portare alla attenzione del Partenariato Euromediterraneo, affinchè il processo di Barcellona possa essere orientato verso forme di cooperazione non soltanto fra Paesi, ma anche fra Amministrazioni Locali dell’area Euromediterranea. Come terzo punto, si può rilevare che le risoluzioni adottate a Marrakech confermano le generali linee di azione fin qui seguite dal Segretariato del Coppem, che dovrà, peraltro, rafforzare sempre più il suo ruolo di organizzatore e facilitatore di cooperazioni e scambi fra Enti Locali. Infatti, fra i concreti risultati già raggiunti è possibile menzionare l’imminente avvio del Progetto triennale “Euromed Cultural Heritage”, finanziato dalla Commissione Europoea, in cui il Segretariato del Coppem ha il ruolo di partner per attivare i rapporti con Enti Locali di Paesi Mediterranei, al fine di creare una banca dati che raccolga i siti di interesse artistico-monumentale, le legislazioni in tema di beni culturali e le procedure amministrative per interventi di restauro. Ciò in piena coerenza con le risoluzioni adottate a Marrakech sullo sviluppo sostenibile nel rispetto della storia e del patrimonio culturale delle città. Inoltre, è stato presentata la proposta di progetto “Sistema Sicilia e cooperazione Euromediterranea” finalizzato alla analisi degli strumenti normativi in tema Mohamed Hassad di cooperazione, la formazione di esperti in cooperazione, il trasferimento ad Amministrazioni Locali di Paesi Mediterranei dei risultati del progetto in vista di una sua ripetibilità in altre aree. Ciò in coerenza con le risoluzioni adottate a Marrakech sul partenariato economico e finanziario. Ed ancora, è allo studio da parte del Segretariato la presentazione di una proposta in risposta ad una gara lanciata dall’OCSE sullo scambio di funzionari di Amministrazioni, in coerenza con le risoluzioni sul ruolo dei poteri locali e delle istituzioni regionali, che richiede un programma di formazione di funzionari di Enti Locali delle due sponde del Mediterraneo con l’obiettivo di creare servizi più efficenti ed assicurare uno sviluppo durevole. Un’ulteriore iniziativa del Segretariato riguarda la preparazione di un progetto, in risposta ad un bando europeo, per il gemellaggio di città europee con città turche sul tema della riabilitazione delle condizioni socio-economiche e culturali a seguito di distruzioni provocate da terremoti. Il Segretariato del Coppem ha inoltre prestato la sua assistenza in occasione del gemellaggio fra le città di Rabat e di Catania, proponendo anche alcuni protocolli di intesa fra operatori. Altre azioni in corso, in collaborazione con organismi quali Università, Centri di ricerca e operatori pubblici e privati, riguardano la predisposizione di un sistema di bilancio ambientale a livello di città, l’organizzazione di seminari rivolti ad Amministrazioni locali sul Programma MEDA e su altri sostegni da parte della Commissione Europea, la pubblicazione di un sito Internet in tre lingue che, oltre a costituire un veicolo di informazione sulle attività del Coppem, è finalizzato a facilitare gli scambi e il coordinamento fra i Membri stessi del Comitato ed il Segretariato. Queste ed altre iniziative troveranno ulteriore impulso dai risultati di Marrakech - che segnano il passaggio da una fase strategica ad una fase più strettamente progettuale ed operativa – mentre il compito del Segretariato del Coppem sarà quello di svolgere funzione di catalizzatore per il loro avvio nel breve, medio e lungo periodo, attivando appropriate collaborazioni fra le Amministrazioni interessate. coordinatore esperti delle commissioni Coppem 7 RisoluzioniCOPPEM Risoluzioni news Un progetto organico per la crescita comune dei 27 Paesi L’Assemblea di Marrakech traccia la carta di navigazione del Coppem A conclusione della Sessione Plenaria di Marrakech, i rappresentanti delle Collettività Locali dei 27 Paesi firmatari della Dichiarazione di Barcellona, aderenti al Coppem, hanno adottato le seguenti risoluzioni: 1. Ritengono indispensabile un impegno forte e costante al fine di consolidare, non soltanto le relazioni intergovernative, ma anche quelle tra le reti delle Autonomie locali e regionali dei Paesi Euromediterranei, tendenti a supportare rapporti di amicizia, collaborazione, che sono le necessarie premesse per la realizzazione di un’area di pace, sicurezza e stabilità, nel rispetto dei diritti umani e civili. 2. Auspicano fortemente che cessi ogni forma di violenza, che riprenda il dialogo e si aprano i negoziati per una pace globale, giusta a duratura nell’area Mediorientale, che passa per la creazione di uno Stato Palestinese, Indipendente e Sovrano, nella garanzia delle frontiere riconosciute, per tutti gli Stati della Regione, compreso lo Stato di Israele. 3. Esprimono la volontà di costituire un Simposio Internazionale di Collettività Locali contro il terrorismo. 4. Ribadiscono l’esigenza di rafforzare le azioni a sostegno dell’integrazione e del rispetto delle culture, delle tradizioni e delle religioni dei Popoli del Mediterraneo, quale presupposto indefettibile e insostituibile del Partenariato Euromediterraneo. 5. Riaffermano l’importanza della cooperazione decentrata tra Amministrazioni locali e regionali dei 27 Paesi per un concreto ed efficace contributo allo sviluppo del Partenariato Euromediterraneo. 6. Auspicano che siano sviluppati con autorevolezza piani, programmi e progetti, orientati alla realizzazione delle attività proposte dalle quattro Commissioni del Coppem, che vengono interamente approvate e per le quali si dovranno ricercare i necessari sostegni finanziari. 7. Esprimono la volontà che vengano intraprese ulteriori e decise azioni per diffondere rapidamente nell’area Euromediterranea una sempre maggiore informazione sul Coppem e sugli obiettivi perseguiti, a questo proposito oltre alla pubblicazione del bollettino Coppem News, intendono preparare e costituire un database di informazione come guida per i Poteri locali e regionali che contenga le seguenti informazioni: Marrakech - Il segretario generale del Coppem, Lino Motta ed il presidente della Comunità di Menara Gueliz, Abdellatif Abdouh, con una stretta di mano e la consegna ufficiale della bandiera del Coppem, suggellano l’amicizia tra i popoli e la collaborazione reciproca per lo sviluppo economico, sociale e culturale dei Paesi euromediterranei. 8 - Best Practise di progetti di sviluppo - Lista delle città gemellate e di partenariati - Lista delle Agenzie Internazionali e regionali relazionate alle Collettività Locali - Guida dei finanziamenti europei e delle loro modalità d’accesso. - Raccolta di progetti diretti e coordinati dalla Collettività Territoriali - Ricerca di partners per la realizzazione delle attività progettuali. 8. Richiedono alla Commissione Europea di voler considerare il Coppem un Organismo utile al perseguimento degli obiettivi della Dichiarazione di Barcellona. 9. Ritengono che il ruolo svolto dal Coppem risponde a precise istanze ripetutamente ribadite da Organismi Internazionali, Sovranazionali, che auspicano lo sviluppo di maggiori relazioni di cooperazione tra Enti Locali e Regionali, per una solidale crescita nell’area Euromediterranea. Il ruolo dei Poteri Locali e delle Istituzioni Regionali per il raggiungimento degli obiettivi della Dichiarazione di Barcellona proposte di risoluzione 1. Rilevano la necessità di rafforzare la determinazione politica volta a rendere sempre più efficace l’attività delle Autonomie locali e regionali nel contesto del Partenariato Euromediterraneo. 2. Considerano insostituibile il ruolo delle Collettività Territoriali per lo sviluppo delle società civili, quale condizione dello sviluppo dei processi democratici, al fine di rilanciare i programmi di cooperazione decentrata dell’Unione Europea sull’esempio dei principi ispiratori dei programmi Med Campus, Med Media, Med Urbs. 3. Ritengono opportuno operare per mantenere vivo e sviluppare il coinvolgimento diretto delle società civili, nel rispetto delle legislazioni nazionali, anche attra- RisoluzioniCOPPEM Risoluzioni verso la realizzazione di reti di collegamento con organizzazioni di Enti locali e regionali. 4. Concordano che si dia impulso a iniziative progettuali che mirino all’acquisizione di una maggiore conoscenza reciproca sulle strutture legislative, amministrative, burocratiche e di gestione del sistema dei poteri locali nei paesi membri. 5. Ritengono importante dare piena realizzazione ad un programma teso ad un programma di formazione di funzionari delle due sponde del Mediterraneo, che abbia l’obiettivo di creare servizi più efficienti, che miri ad una sana e trasparente gestione delle risorse locali, e che attraverso una graduale valorizzazione del territorio, assicuri uno sviluppo economico sociale e culturale durevole e condiviso. La cooperazione decentrata: i trasporti, il risparmio energetico e l’ambiente proposte di risoluzione 1. Ritengono prioritari i temi del risparmio energetico e della tutela dell’ambiente. 2. Ritengono opportuno attuare, per quanto di competenza degli Enti locali e regionali, politiche e riforme proattive verso le definizione, sia di misure di prevenzione che minimizzino l’impatto diretto dei trasporti sull’ambiente, che di azioni di rafforzamento di benefici ambientali mediante l’utilizzo di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale. 3. Convengono di perseguire un impegno politico ed amministrativo e di ricercare modi e mezzi di trasporto urbano efficaci, con bassi costi, affinché le riforme in qtto abbiano una sostenibilità di lunga durata. 4. Auspicano di rafforzare le capacità delle Collettività territoriali nel settore dei trasporti, richiedendo una maggiore disponibilità in termini di risorse finanziarie ed umane per adempiere alle proprie responsabilità, anche attuando politiche di scambi intraregionali e transnazionali, volti ad accrescere le competenze ed il know how delle risorse umane impiegate. 5. Ritengono necessario incentivare l’intermodalità per l’utilizzo efficiente e redditizio delle infrastrutture di trasporto, anche alla luce dei risultati della ricerca e dell’auspicabile utilizzo di adeguate ed efficienti tecnologie. 6. Ritengono necessario che, tra gli obiettivi prioritari del Processo di Barcellona, il settore dei trasporti tenga conto del carattere anche dei trasporti urbani e della mobilità locale. La cooperazione finanziaria economica news 4. Concordano che siano avviate le iniziative progettuali, in particolare per la identificazione e mappatura delle aree di insediamento delle piccole e medie imprese, dei nuclei di presenza degli immigrati, delle coerenze territoriali di sviluppo congiunto. 5. Auspicano che venga promossa la costituzione di incubatori di impresa, volti a sostenere la creazione d’impresa finanziata con programmi di sviluppo o nata come indotto di delocalizzazioni guidate. e proposte di risoluzione 1. Ritengono importante focalizzare l’attenzione sulle problematiche dello sviluppo locale, anche in connessione con i flussi migratori, nel quadro delle prospettive di liberalizzazione degli scambi nell’area Euromediterranea. 2. Auspicano che vengano perseguite forme di partenariato tra Enti locali e regionali per promuovere e facilitare la creazione di sistemi di impresa e di forme di cosviluppo. 3. Ritengono necessaria la creazione dell’Agenzia di Sviluppo Euromediterraneo e di un Fondo EuroMediterraneo sotto l’ombrello del Coppem: - Per ricercare finanziamenti Euromediterranei, quali ad esempio il Programma Meda; - Per valutare e sviluppare progetti nei settori della tecnologia e dell’economia nelle città Euromediterranee; e, per questo auspicano la creazione di un Comitato (i cui componenti dovrebbero essere esperti legali, finanziari, ed internazionali e di altri settori) per ulteriormente studiare la risoluzione e definire i regolamenti e gli statuti, sia dell’Agenzia che del Fondo, e sottoporre il risultato alla prossima riunione di Presidenza del Coppem, per l’approvazione finale. Lo sviluppo sostenibile nel rispetto della storia e del patrimonio sostenibile proposte di risoluzione 1. Convengono di considerare strategici i temi dello sviluppo sostenibile, con particolare riguardo alla storia ed al patrimonio delle città, per il raggiungimento di una armonica cooperazione tra i Poteri locali e regionali nel quadro dei principi della Dichiarazione di Barcellona. 2. Auspicano che venga svolta un’azione di monitoraggio continuato su politiche adottate da Amministrazioni locali e regionali decentrate e su metodologie seguite per l’attuazione di tali politiche. 3. Ritengono importante promuovere il trasferimento alla Amministrazioni locali e regionali delle esperienze positive maturate nel contesto Euromediterraneo e di attuare appropriate attività formative. 4. Concordano di avviare iniziative progettuali, riguardanti principalmente lo sviluppo sostenibile del turismo, la gestione del patrimonio storico-culturale, la gestione integrata delle aree costiere. 5. Concordano di avviare, nell’ambito di tali temi, ampie e fattive forme di cooperazione e scambi tra gli Enti locali e regionali, anche attraverso sinergie con soggetti esterni, ove ritenuto opportuno. Marrakech, 11 – 12 novembre 2001 9 Interviste Interviste COPPEM news Tétouan risponde col suo fascino all’input del Coppem Il Sindaco chiede sostegno progettuale per il futuro della città di Roberta Puglisi I l Marocco, nell’ambito delle relazioni internazionali, è chiamato a svolgere un ruolo sempre più importante. Radicato nell’universo arabo ma vicino all’Europa, il Marocco è un ponte naturale tra Occidente e Oriente, con una storia antichissima, e le dinastie che lo hanno governato hanno lasciato tracce indelebili così come testimoniano le “quattro città imperiali”: Rabat, Fès, Marrakech e Meknès. Quello che colpisce maggiormente del Marocco sono i suoi contrasti: dal silenzio dell’immenso deserto all’animazione delle medine e dei souk, dal mare cristallino alle catene montuose innevate, dalle distese brulle al verde lussureggiante. Il Marocco, fortemente legato alle tradizioni ma attento alle innovazioni, apre le porte alla cooperazione euromediterranea, al partenariato, agli scambi in campo sociale, culturale ed economico. Omar Bahraoui, sindaco di Rabat e vice presidente del Coppem, ha già dato un grande impulso al processo di collaborazione e, ora, anche a Tétouan, giunge l’input del Comitato permanente: progettare insieme per il rilancio di questa affascinante città in piena fase di espansione economica. Tétouan, con i suoi 400 mila abitanti, detiene il primato, rispetto alle altre città del Marocco, nell’avvio di rapporti con altre città europee all’interno dei progetti di cooperazione euromediterranea. Tra questi, assume particolare rilievo “EcosOverture, sottoprogetto Propart” sviluppato in collaborazione con la Regione Toscana, Mazara del Vallo, Andalusia e 10 Sousse, e finalizzato al rilancio dell’imprenditoria turistica commerciale. Tétouan, fondata nel 1307 sotto il regno dei Merinidi, è situata a 60 km a sud- est di Tangeri. Questa città domina la valle dell’uadi Martil. Tétouan è stata capitale del protettorato spagnolo sotto il regime coloniale nel 1913, come testimoniano i bastioni in stile Andaluso che circondano la vecchia medina. Tétouan, città del Mediterraneo legata storicamente alla Spagna, fa venire in mente alcune atmosfere dei romanzi dello scrittore marocchino Ben Jelloun: «Il vento dell’Est, in una città dove si incontrano l’Atlantico e il Mediterraneo…». Tétouan, ha imboccato la strada dello sviluppo economico, sociale e culturale. Il sindaco Mohamed Larbi Zekari Amrani è convinto che il processo di sviluppo passi, anche e soprattutto, attraverso il Partenariato euromediterraneo. In vista dell’area di libero scambio, prevista per il 2010, però Tétouan è alle prese con difficili problemi per fare fronte a questo evento. Ad illustrarli, in questa intervista, è lo stesso primo cittadino: Come affrontate la prospettiva della creazione di un’area di libero scambio euromediterraneo? Questa prospettiva è politicamente interessante però Tétouan, città del terzo mondo, ancora oggi, non è preparata a questo evento, il problema legato all’arrivo dei prodotti da tutto il mondo è diffici- BREVI DAL le da gestire. La competizione conseguente sarà pressante: a fronte di un basso costo della manodopera, i prodotti, tuttora, vengono immessi sul mercato con prezzi molto alti. Che esperienze avete maturato in tema di cooperazione e che progetti avete in cantiere da sottoporre all’esame del Comitato permanente? Stiamo lavorando per creare e concretizzare un progetto che prevede il risanamento dei trasporti urbani. In questa prospettiva ci siamo affidati alla consulenza di una società francese. Ci auguriamo che in tempi relativamente brevi, il piano di lavoro sia ultimato. Per quello che concerne le altre carenze, soprattutto strutturali, abbiamo chiesto l’intervento del Coppem. Presenteremo al Comitato Permanente, infatti, una documentazione relativa ai problemi di Tétouan che vanno dall’alto tasso di disoccupazione, quindi alla crescente povertà, ai problemi sociali, culturali e ambientali. Manca ancora tanto e le lacune sono tangibili ma ci stiamo movendo verso la rotta dello sviluppo ad esempio, abbiamo iniziato con la privatizzazione del servizio dei trasporti pubblici, rendendolo funzionante, ma abbiamo ancora grosse difficoltà nei collegamenti stradali e questo, per noi, costituisce un grande limite. Abbiamo infatti, grandi impedimenti per raggiungere i paesi limitrofi e soprattutto quelli interni. COPPEM Il Senatore Louis Le Pensec, già Ministro francese, presidente dell’AFCCRE (Associazione Francese del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa), vicepresidente del Coppem, è stato ricevuto l’11 febbraio scorso ad Amman, dal Re di Giordania, Abdullah II e dal Ministro degli Esteri, Shaher Bak. Il Senatore Le Pensec ha sottolineato l’impegno del Governo francese per la pace in Medioriente ed ha esposto le linee politche del Coppem sul Partenariato Euromediterraneo. A Valencia, il 12 aprile prossimo, sarà approvato, dall’Ufficio di Presidenza del Coppem, un’importante documento politico. Alla riunione parteciperà, tra gli altri il sindaco di Amman, Nidal Al Hadeed, presidente della IV commissione del Coppem. Aown Shawa COPPEM Aown Shawa news Scomparso il Sindaco di Gaza assertore del Partenariato Di lui rimane viva la testimonianza del suo impegno per la sovranità del Popolo Palestinese di Fabio Pellegrini Da sinistra: Fabio Pellegrini, Aown Shawa E’ stato uno dei promotori più convinti ed attivi del Coppem e ne ha condiviso le scelte per la pace e la sicurezza nel Mediterraneo razione decentrata euromediterranea. Era convinto dell’utilità del partenariato tra poteri territoriali nell’interesse della sua città e dei suoi abitanti, era convinto di agire nell’interesse della pace e della sicurezza nel Mediterraneo, per l’intero popolo palestinese, per tutti i popoli dell’area, nell’interesse della pace in Europa e nel mondo. Ci ha lasciato proprio quando il Coppem, superata la prima fase organizzativa, ha preso a camminare. A Valencia, nel settembre successivo, fu l’ultima volta che siamo stati insieme. La malattia ed i limiti postigli alla libertà di spostamento non ci hanno offerto altre occasioni. A luglio del 2000 sembrava che la difficile strada della pace fosse stata definitivamente imboccata ed avrebbe dato presto i suoi frutti. L’aria che si respirò a Gaza, nel nostro breve soggiorno, fu quella della fiducia. Dopo pochi mesi fu come se tutto venisse messo in discussione ed esplose anche il suo terribile male. La violenza del terrore e delle ritorsioni sempre più dure e quella del suo male si sono come intrecciate: la seconda lo ha piegato e vinto; la prima Era convinto dell’utilità del partenariato tra Poteri Locali nell’interesse della sua città e dei suoi abitanti speriamo presto venga sconfitta con la ripresa del dialogo e l’avvio di un processo pacifico. Il male lo ha sconfitto fisicamente, ma siamo certi che non aveva piegato la sua volontà e la fiducia che un giorno, comunque, il suo popolo avrebbe raggiunto (e raggiungerà) l’obiettivo di un proprio Stato indipendente, sovrano e libero. Quel giorno, nelle condizioni di sicurezza per tutti, compreso il popolo d’Israele, sarà un gran giorno anche per noi, per il Mediterraneo, per l’Europa, per la pace e la cooperazione pacifica tra tutti i Paesi ed i popoli del mondo. Grazie Aown. A ddio Aown. Ci ha lasciato un collega, un amico. Le sue condizioni di salute ci preoccupavano da tempo, ma non credevamo, forse non volevamo nemmeno pensare, che potesse lasciarci. Aown Shawa, Sindaco di Gaza, è stato uno dei promotori più convinti ed attivi del Coppem. Non a caso la riunione di Gaza del 1° luglio 2000 può essere considerata la data costitutiva del Comitato Permanente. Infatti fu a Gaza che venne approvato il Regolamento e poté partire la nostra avventura organizzativamente ed anche operativamente. Fin dall’inizio credette all’importanza di dare impulso e allargare le condizioni favorevoli per un’ampia coopeDa sinistra: Franco Providenti, Lino Motta, Francesco Romeo, Aown Shawa, Fabio Pellegrini 11 GemellaggiCOPPEM Gemellaggi news Turchia e valle del Belice affiancate nel progetto Citser Promossa dal Coppem la collaborazione per la rinascita delle aree terremotate U na collaborazione concreta e di ampia prospettiva è stata avviata fra città della Turchia e città della Comunità Europea, italiane in particolare, su iniziativa del Segretariato del Coppem. Quest’ultimo infatti, nel quadro del programma di riabilitazione dal terremoto della Regione di Marmara, gestito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri della Turchia e cofinanziato dalla Commissione Europea, ha promosso la proposta di un articolato progetto cui è stato dato il nome di “CITSER – Gemellaggio fra Città per la Ripresa Sociale ed Economica”. Per tale progetto, su invito del Segretariato del Coppem, è stato costituito un partenariato fra le città di Duzce e di Golcuk in Turchia, vittime del terremoto di Marmara del 1999, e le città di Gibellina, Partanna, Vita e Santa Ninfa in Italia, che hanno attraversato un lungo periodo di ricostruzione dopo il terremoto del 1968 che ha colpito la valle del Belice. Il ruolo di proponente di CITSER è stato assunto dal Comune di Gibellina, ammissibile in quanto appartenente ad un paese della Comunità Europea, mentre, oltre al Segretariato Coppem, hanno aderito altre organizzazioni quali la sede di Istanbul della Blue Crescent International Relief and Development Foundation, la Fondazione Orestiadi di Gibellina, l’Associazione UNIMED fra Università del Mediterraneo con sede a Roma, l’organizzazione per la formazione CERISDI con sede a Palermo, nonché la Protezione Civile della Regione Siciliana ed i Corpi dei Vigili del Fuoco della provincia di Trapani e delle città Turche Partner. Nell’ambito di un gemellaggio, che sarà realizzato fra le città Partner, il progetto CITSER si pone come obiettivo il sostegno alla ripresa di processi sociali ed economici, nel quadro di un ben delineato quadro normativo a livello locale che agevoli la gestione della ricostruzione. Per questo è previsto un nutrito programma di scambi fra i funzionari dei Comuni e la partecipazione di numerosi specialisti multidisciplinari, nell’ottica di facilitare il trasferimento alle città di Marmara delle esperienze fatte dalle città del Belice. Un’intensiva assistenza verrà fornita ai comuni di Duzce e Golcuk per la definizione di norme, regolamenti e disposizioni di legge più idonei per gestire le diversificate fasi del ritorno dell’area di Marmara ad una produttiva e normale vita sociale. Alia - Città giardino “Alia è un fresco, quieto e ridentissimo paese di montagna. È tagliato in disordine. Le sue strade sono quasi tutte ripide, a zig-zag e tortuose, che s'intrecciano, sfuggono, si tagliano in ogni senso e scompaiono come in un labirinto". (Ciro Leone Cardinale) http://www.comune.alia.pa.it - [email protected] Prodotti tipici Arte Archeologia Natura Verrano dati aiuti, comprendenti anche piani di formazione, contributi per l’acquisto di attrezzature, assistenza per l’avvio di iniziative, a selezionati operatori prevalentemente del settore della micro impresa, dell’artigianato, nonché delle attività culturali che possano riqualificare il territorio e incentivare la popolazione alla normalità, dopo il trauma subito. È previsto l’allestimento di una mostra sulle attività sostenute dal progetto e sulle produzioni riavviate nell’ambito di esso. Sarà lanciata una vasta campagna, rivolta ai cittadini delle due città turche, di preparazione e risposta ad eventuali ulteriori drammatici eventi. Verrà, infine, realizzato un incontro internazionale fra città dell’area EuroMediterranea soggette a rischio di terremoto, per illustrare gli obiettivi ed i risultati del progetto. La valutazione da parte delle Autorità Turche del progetto CITSER, per la concessione dei finanziamenti comunitari (il costo previsto del progetto è di circa 1,750 Milioni di Euro), è prevista entro la metà di quest’anno. Al di là dei possibili esiti, è già da registrare, come fattore di ampio e positivo successo, l’ attiva e convinta collaborazione di tutti i soggetti partecipanti, in particolare dei Sindaci e dei funzionari dei comuni aderenti, che il Segretariato del Coppem ha avuto modo di motivare e avviare verso prospettive di concreta cooperazione, in completa aderenza con le finalità istituzionali del Comitato stesso. L’ attivazione della proposta CITSER ha inoltre avuto, come immediata ricaduta, l’inserimento, su richiesta del Comune di Golcuk, in un ulteriore progetto nel quadro del medesimo programma per la riabilitazione del terremoto nell’area di Marmara, sia del Segretariato del Coppem, sia dei Comuni di Alcamo e di Salaparuta (entrambi in Sicilia), proposti e contattati dallo stesso Segretariato. Il progetto, New Duzce Development Plan è finalizzato allo scambio di expertise per la ricostruzione fisica della città di Duzce. (m.r.) Gemellaggi COPPEM Gemellaggi news Rabat e Catania disegnano una comune prospettiva Siglato il protocollo d’intesa tra la capitale del Marocco e la città etnea C ultura, commercio, turismo, trasporti e sviluppo: ecco i settori in cui gli scambi reciproci possono portare alla crescita degli Enti Locali. Catania, che vanta una spiccata vocazione mediterranea, ne è ben consapevole. E con tale consapevolezza il sindaco Umberto Scapagnini, il 18 Dicembre scorso, a Palazzo degli Elefanti, ha ospitato una delegazione marocchina, guidata da Omar Bahraoui, presidente della Comunità Urbana della capitale Rabat, per siglare un accordo che apre prospettive assai interessanti. L’intesa ha come base un’alleanza strategica tra città affini per clima e cultura ed anche per la dimensione economica. Il protocollo sottoscritto ha costituito il primo passo verso il gemellaggio, che sarà stipulato in primavera con il comune obiettivo di dare piena attuazione del Partenariato euromediterraneo. La delegazione marocchina comprendeva, oltre al sindaco Baharoui, il presidente della Provincia di Rabat Abdelhak Mentrach, il primo consigliere dell’Ambasciata Haddon Essadi, il direttore del Ministero della Ricerca Said Belcadi e alcuni imprenditori. Durante la cerimonia ufficiale, alla presenza di Lino Motta, segretario generale del Coppem, il cui primo vicepresidente è lo stesso Omar Bahraoui, i rappresentanti delle due città hanno dichiarato che la cooperazione tra Rabat e Catania abbraccerà diversi settori: quello imprenditoriale, nell’ambito dello sviluppo delle relazioni economiche; quello turistico, sul duplice versante della messa a profitto delle esperienze maturate e della formazione degli operatori, presupposto indispensabile per creare una vera e propria rete di soggetti impegnati nella crescita del settore terziario dei servizi; ed ancora, la ricerca scientifica, la formazione professionale e la specializzazione, le ricerche archeologiche, le attività culturali e sociali. Per l’occasione, il Segretariato del Coppem ha predisposto la bozza di alcuni protocolli d’intesa riguardanti il comparto agroalimentare, l’industria farmaceutica l’attività edilizia e quella turistica. Tali documenti sono stati sottoposti all’attenzione delle delegazioni imprenditoriali delle due città, che si sono riunite nella sede della Camera di Commercio. Nelle diverse ipotesi d’accordo fanno da filo conduttore l’individuazione di linee comuni progettuali e la ricerca di fonti di finanziamento comunitarie e di altre organizzazioni internazionali finalizzate alla realizzazione dei progetti. Lieto di avviare ufficialmente la coope- razione con la città di Rabat, il sindaco Scapagnini ha dichiarato di sentire la Sicilia assai vicina al Marocco per tradizioni, cultura e obiettivi comuni: «Il rapporto che abbiamo avviato lo scorso anno, in occasione della nostra visita in terra marocchina - ha detto Scapagnini grazie alla volontà del sindaco Bahraoui, permette di gettare le basi per un solidale e duraturo sviluppo. Guardo al mondo della cultura, a utili esperienze commerciali secondo la vocazione del nostro territorio, sapendo che il Marocco può favorire l’apertura della strada verso più ampie partnership con il mondo arabo». Il Sindaco di Catania ha voluto dare un significato concreto alle sue parole e durante la cerimonia, svoltasi nel salone delle feste intitolato al musicista Vincenzo Bellini, con un gesto che va oltre gli accordi formali, ha offerto alla città di Rabat un parco giochi destinato ai bambini. La nuova struttura sarà inaugurata il prossimo mese di Marzo, in coincidenza con la visita che sarà compiuta in Marocco da una delegazione catanese. «È un momento molto emozionante per noi ha commentato il Presidente della Comunità Urbana di Rabat - e sono sicuro che tutti assieme andremo molto avanti perché condividiamo i valori di libertà, democrazia, sicurezza e di pace». (r.p.) 13 Interventi Interventi COPPEM news Messina rivendica un ruolo primario nel Mediterraneo Trasporti, turismo e alta formazione le carte da giocare di Franco Providenti Ogni progetto va però sviluppato in un’ottica d’integrazione e nel pieno rispetto delle diversità L a Sicilia, per la sua posizione centrale nel Mediterraneo, è di fatto punto di incontro e porta dell’Europa dove si confrontano usi, costumi e tradizioni diverse. Da tempo l’AICCRE siciliana chiede all’Unione Europea ed al Governo italiano una maggiore attenzione mirata allo sviluppo dei Paesi del Mediterraneo, nella convinzione che se non vi è cooperazione, fra le risorse siciliane e quelle arabe, si finisce con il trasformare una grande opportunità in una crescente conflittualità. Essendo stato, nel recente passato, Sindaco della città di Messina, mi è agevole sottolineare alcune potenzialità concrete nel campo dei trasporti merci e passeggeri e in quello universitario. 14 Per quel che concerne i trasporti, ad esempio, il porto di Messina potrebbe diventare un punto di smistamento per altri paesi del Mediterraneo, inoltre, per la sua forte caratterizzazione sul piano dell’imprenditoria cantieristica, con importanti attività di costruzioni e di riparazioni navali (Cantieri Rodriquez, cantiere SMEB, Arsenale militare ed altri), potrebbe assolvere anche una funzione centrale in questo campo, con scambi e nuove forme di cooperazioni con analoghe strutture della Tunisia e della Grecia. L’ apporto delle Università ha un ruolo fondamentale per l’interazione e lo sviluppo delle culture e, soprattutto, per l’arricchimento conoscitivo. Per questa ragione Messina, con il suo Ateneo, ha tutti i requisiti per candidarsi ad un ruolo primario nella cooperazione e nell’alta formazione degli universitari dei paesi arabi e non solo di questi. In questo campo, si registrano valide esperienze maturate da un gruppo di medici dell’Università di Messina che, da volontari (con l’associazione Chirone), si sono recati più volte nei paesi dell’Africa. Qui hanno prestato assistenza medica e creato presidii e, in alcuni casi, addirittura vere e proprie scuole per infermieri, appoggiandosi a realtà esistenti in loco, promosse dalla Chiesa o dagli stessi governi locali. Scambio, progettazione, avvio di sviluppo comune. Potrei citare le potenzialità del turismo, con le grandi possibilità di incontro e confronto fra le antiche civiltà del Mediterraneo, con iniziative che conservino e rendano fruibili gli immensi patrimoni culturali esistenti. Come la possibile progettualità nel campo della pesca e della conservazione del pesce. La pesca nel Mediterraneo è l’attività più diffusa, che comporta maggiore cooperazione e che, se opportunamente integrata e modernizzata, può offrire grandi risorse a vari paesi. Potrei continuare, indicando le possibilità di incontro che offre il mondo dello spettacolo, o quello dei servizi alle persone. Ogni progetto va però sviluppato in un’ottica d’integrazione e nel pieno rispetto delle diversità. Per realizzare questi obiettivi sono però essenziali due condizioni. La prima è che il programma europeo Meda vada semplificato ed affidato direttamente alle città, per superare le difficoltà che lo hanno reso poco utilizzabile. Le città, a loro volta, devono progettare, tenendo conto delle risorse del loro territorio, coinvolgendo, gli imprenditori, i lavoratori e le istituzioni maggiormente operative. L’altra condizione, essenziale per tutte le città della Sicilia, è legata al processo di cambiamento della classe dirigente politica, nel senso che a livello comunale, provinciale e regionale ci si deve rendere conto che è finito il tempo in cui i finanziamenti arrivavano a pioggia, in base alle amicizie ed ai rapporti politici, mentre oggi le risorse si ottengono solo attraverso i patti territoriali, i contratti d’area, ed i programmi europei. L’AICCRE siciliana da cinque anni svolge un importante compito di consulenza e di collaborazione con i Comuni, le Province e la Regione, seguendo l’iter di formazione e di attuazione dei patti e degli altri strumenti di sviluppo. Oggi, si avvale anche del Coppem, che con la sua struttura permanente e rappresentativa delle città d’Europa, dell’Africa e del vicino Oriente che gravitano sul Mediterraneo, rende più concreto il dialogo a livello delle comunità ed effettive le possibilità di cooperazione per la realizzazione di progetti comuni di sviluppo. Assolvendo alle funzioni di segreteria del Coppem, l’AICCRE siciliana assicura l’operatività dei rapporti fra le città, facilita lo scambio e s’inserisce nel cammino di pace costruito dal basso attraverso l’incontro fra i popoli e l’organizzazione del loro comune progresso economico, sociale, culturale e politico. Presidente Aiccre Sicilia Partenariati COPPEM Partenariati news Trattative bilateriali fra U.E. e Paesi del Mediterraneo L’obiettivo è di concludere accordi per sviluppare il Processo di Barcellona di Hadly Hussein “L’esigenza delle intese euro-egiziane volte ad intensificare la cooperazione, salvaguardando gli interessi reciproci” L ’Unione Europea ha avviato trattative bilaterali con i Paesi del SudEst del Mediterraneo per concludere accordi di partenariato che dovrebbero fornire gli strumenti per realizzare gli obiettivi del processo di Barcellona, negli aspetti politici, commerciali ed economici. Questi accordi che includono il partenariato tra le città del Mediterraneo, comprendono anche la cooperazione nel campo dello sviluppo sociale. L’art. 39 dell’accordo di partenariato EuroEgiziano, firmato nel giugno 2001, impegna l’Egitto e l’Unione Europea a “intraprendere e intensificare la cooperazione economica nell’interesse reciproco”, e delineare gli obiettivi della cooperazione economica che include i seguenti punti: - promuovere relazioni economiche equilibrate tra le parti; - supportare gli sforzi dell’Egitto per raggiungere uno sviluppo economico e sociale sostenibile. Nell’art. 71 dell’accordo, Egitto ed Unione Europea “concordano a promuovere la cooperazione culturale in ambiti di interesse reciproco e nello spirito del rispetto reciproco per le culture di entrambi” e identificare questi interessi includendo: - scambi di mostre d’arte, compagnie di artisti, performances, scrittori, intellettuali e altri eventi culturali; - formazione di personale da impiegare nel settore culturale. Va ricordato che gli accordi di partenariato regolano relazioni tra l’Unione Europea, come un’istituzione che rappresenta 15 Stati membri, ed ognuno dei suoi partner mediterranei, per esempio questi accordi non includono una possibile struttura per relazioni dirette tra gli Enti Locali delle città mediterranee ed europee. Anche la Commissione Europea, in quanto istituzione responsabile per la realizzazione dell’accordo di partenariato degli Stati membri, non può assumere la responsabilità di concludere gli accordi tra le città mediterranee ed europee, poiché questi vanno riferiti alla capacità delle autorità locali. Quindi metodi e meccanismi sono necessari per stabilire contatti diretti tra gli Enti Locali nelle città mediterranee ed europee impegnate nel concludere gli accordi di partenariato. Per quanto riguarda l’Egitto, noi crediamo che gli accordi di partenariato stabiliscono una nuova base per le relazioni tra l’Egitto e l’Unione Europea, che va oltre la base dell’accordo di cooperazione concluso nel 1977. Mentre il vecchio accordo era basato sulla filosofia di cooperazione in condizione di disparità, l’accordo di partenariato stabilisce relazioni paritetiche impegnate nel rispetto e nelle concessioni reciproche, che permette, quindi, un più ampio spazio per l’interazione e lo scambio di esperienze in tutti i settori, compreso, fra l’altro, cooperazione amministrativa tra Enti Locali. Questa nuova base di relazione dovrebbe dare impeto e forza a tutte le iniziative tra l’Egitto e l’Unione Europea. Sindaco di Qailobiyah 15 Chi è... chi è... COPPEM news Europeista convinto votato al Regionalismo Intervista a Keith Whitmore, consigliere comunale di Manchester I l consigliere Keith Whitmore fa parte del consiglio comunale di Manchester da oltre 22 anni essendo stato eletto per la prima volta nel maggio del 1979. Nell’arco di oltre un ventennio ha ricoperto molti incarichi incluso la leadership del gruppo consiliare liberal-democratico per 9 anni, dal 1988 al 1997. Precedentemente è stato anche membro del Greater Manchster Council fino al suo scioglimento nel 1985 ed è stato a capo del partito liberale per 5 anni nel GM C. Il suo primo compito, per quanto riguarda gli affari europei è stato la campagna per il sì (“yes vote”) durante il referendum del 1975 in cui gli inglesi dovevano decidere se rimanere membri della allora Comunità Europea, ed è stato uno dei funzionari della campagna “Keep Manchester in Europe Campaign”. Whitmore è, attualmente, membro del comitato delle Regioni, del comitato del CEMR, del Congresso delle Autorità locali e regionali del Consiglio d’Europa e vice presidente del comitato sulla sostenibilità. Per il Governo Locale del Regno Unito, è uno dei membri senior della Associazione Governo Locale e Capo del Management Executive. È Direttore del Royal Exchange Theatre a Manchester, ed anche direttore del People’s History Museum. Partecipa inoltre come membro al comitato consultativo del Manchester Airport ed è membro del Greater Manchester Passenger Transport Authority. Whitmore è vicepresidente della IV Commissione del Coppem. Che idea ha del Coppem considerando anche la sua partecipazione alla riunione di Palermo lo scorso luglio? Sono rimasto molto colpito dalla prima riunione del Coppem cui ho partecipato in luglio e mi sento particolarmente onorato di essere stato eletto come vicepresidente della IV Commissione di cultura, tecnologia, turismo e ambiente. Dopo l’incontro, ho parlato con vari amministratori ed Autorità Locali e con il Local 16 Government International Bureau in quanto co-relatore, seguo i lavori della Commissione. Spero di potermi rendere utile al più presto ai lavori del Coppem riguardo alle tematiche della cultura, tecnologia, turismo ed ambiente. Per quali ragioni ha aderito ai progetti del Coppem? È stato Fabio Pellegrini ad invitarmi a partecipare ai lavori del Coppem. Il presidente Pellegrini è stato mio collega al Congresso delle Regioni e delle Autorità Locali al Consiglio d’Europa per un po’ di tempo e la sua convinzione e gli argomenti che ha avanzato mi hanno spinto a prendere parte ai progetti del Coppem. Avete avuto programmi di scambi con altri paesi prima dell’esperienza con il Coppem? Quali sono i suoi progetti per il futuro? Sono stato coinvolto nelle politiche europee per un po’ di tempo, in quanto membro del Congresso e membro del Comitato delle Regioni e del CEMRCCRE. Inoltre, anche nella mia stessa regione, nel nord-ovest dell’Inghilterra, sono particolarmente attivo nelle politiche regionali per assicurare che ci sia una grande consapevolezza, nel Regno Unito, verso le questioni europee. Sono anche impegnato nella ricerca di adesioni di politici locali e regionali provenienti da diversi paesi, particolarmente dai paesi dell’Europa dell’Est, oltre a quelli dei paesi del Mediterraneo. L’11 Settembre non ha segnato la fine del mondo ma siamo sicuri che è stato l’inizio di una nuova epoca per il mondo. Qual’è la sua opinione sul Coppem in questo momento di tensione politica internazionale? Quali sono le sue speranze? Gli eventi dell’11 Settembre sono ancora molto vivi nei nostri pensieri e un’organizzazione come il Coppem è sia strategicamente che politicamente l’adeguato strumento per portare pace ed armonia ai paesi che lavorano insieme. Il punto di forza del Coppem, infatti, è la sua capacità di unire insieme paesi dell’Europa e del Mediterraneo. Nessun’altra organizzazione ha la forza politica di mettere insieme paesi a discutere. I governi locali e regionali giocano un importante ruolo per unire insieme popoli e nazioni andando verso un nuovo millennio uniti in un partenariato anziché divisi come nel passato. (r.p.) Marrakech - Il segretario generale del Comitato permanente, Lino Motta ed il presidente della Federazione siciliana dell’AICCRE, Franco Providenti, consegnano la bandiera del Coppem alla delegazione greca composta da: Nikos Papamikroulis, sindaco di Nea Halkidona e vicepresidente del Coppem, Petros Filippou, sindaco di Kalivia, Virvidakis Kiriakos, consigliere comunale di Chanca,Andreas Karavolas, consigliere comunale di Patrasso.