In questo numero La Pace per la Democrazia Impegno di Prodi per

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In questo numero La Pace per la Democrazia Impegno di Prodi per
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Bimestrale a cura dell’AICCRE - anno 2 n° 2 - febbraio 2002
In questo numero
La Pace per la Democrazia
Nuove strategie dei Poteri Locali
Marrakech: adottate le risoluzioni
Turchia e valle del Belice nel progetto CITSER
Intervista a Keith Withmore, consigliere comunale
di Manchester
Poste Italiane - Spedizione in A.P. - 70% - D.C.I. Sicilia Prov. Pa
Impegno di Prodi per rilanciare i rapporti
euromediterranei
R
L’Editoriale
di Piero Fagone
COPPEM
news
bimestrale del Comitato Permanente per il
Partenariato Euromediterraneo
edito dalla Federazione Siciliana dell’AICCRE
registrazione Tribunale di Palermo
n° 22 del 23/12/1986
Poste Italiane - Spedizione in A.P. - 70% D.C.I. Sicilia Prov. Pa
Redazione AICCRE
Via Emerico Amari, 162- 90139 Palermo
tel. 091.580.410 - 091.325.344
www.coppem.org
numero 2 - febbraio 2002
direttore:
Fabio Pellegrini
vice direttore:
omano Prodi, nel saluto indirizzato all’Assemblea generale del
Coppem, convocata a Marrakech,
ha dato anche una risposta a quanti lamentano che l’Unione Europea, dopo le solenni conclusioni della Conferenza di
Barcellona, con le quali nasceva il partenariato euromediterraneo, ha manifestato
nei confronti del processo di cooperazione allora avviato, se non proprio un palese disinteresse, sicuramente una qual certa
tiepidezza.
“L’Unione Europea – questo il messaggio
che Prodi ha voluto far giungere agli
amministratori locali dei 27 Paesi del partenariato – intende imprimere nuovo slancio ai rapporti con i Paesi del
Mediterraneo e promuovere un politica
più attiva in questa regione”. E per rendere più esplicito questo impegno ha ricordato che il rilancio è stato avviato attraverso tutta una serie di scadenze contenute nell’agenda europea, quali, ad esempio,
il Consiglio Europeo di Gand e la riunione ministeriale euromediterranea di
Bruxelles.
Dai lavori di Marrakech è emerso, quale
dato di fondo, la determinazione delle
città e delle regioni di lavorare una accanto all’altra, d’intraprendere iniziative
comuni sulla base di una solidale collaborazione in modo da rendere più efficace e tempestivo il processo di cooperazione e d’integrazione in campo sociale,
culturale, economico. E già, guardando ai
documenti approvati, è stato delineato
anche il terreno sul quale potrà svilupparsi, in questa fase, il processo di
Barcellona.
Un’ulteriore prova a trovare proficui
punti d’incontro è venuta dalla sottoscrizione delle intese per il gemellaggio tra
Catania e Rabat. Gli accordi intervenuti
spaziano nei settori più diversi ed hanno il
loro punto di forza nell’innovazione.
Ma se città e regioni dell’area mediterranea, animate, appunto, da una forte determinazione, intendono percorrere la non
facile strada di uno sviluppo solidale, è
l’Unione Europea che deve recitare la sua
parte sino in fondo rendendo più agili gli
strumenti individuati e facilitando la nascita di capaci strutture di sostegno finanziario, come nel caso di quell’Agenzia di
Sviluppo e del Fondo Euromediterraneo di
cui è stata prevista la costituzione sotto l’egida del Coppem. Ma in tutti è viva la consapevolezza che non può esservi uno sviluppo duraturo senza la pace che resta la
frontiera più avanzata di un impegno
comune e di un’operante solidarietà. In
quest’ottica va letto il progetto di far nascere un Simposio internazionale contro il terrorismo e, in pari tempo, di far crescere,
insieme con i rapporti intergovernativi, le
relazioni e le intese fra le Municipalità, le
province e le Regioni. A guardar bene sono
i temi del dibattito che il Coppem ha promosso e che si è andato arricchendo dei
contributi offerti dalle comunità presso le
quali, di volta in volta, sono state tenute le
più importanti assise. A questo dibattito, fin
dalla costituzione del Comitato, ha partecipato con intelligenza e passione il sindaco
di Gaza Aown Shawa che, venuto a mancare nella scorse settimane, Coppem News
oggi ricorda con affetto e con immutata
considerazione.
Lino Motta
direttore responsabile:
Piero Fagone
redazione:
Roberta Puglisi
hanno collaborato:
Natale Giordano, Francesco
Sammaritano
Il COPPEM ringrazia
pubblicato in 4 lingue
le traduzioni sono curate da:
italiano; francese (Maria Flavia
Marzialetti); Inglese (Giovanna Cirino);
Arabo (Muhammad Aldaire)
progetto grafico, impaginazione:
Luigi Mennella
stampa:
Officine Grafiche Riunite
Il presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, il presidente della Repubblica
Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, il presidente della Repubblica Tunisina Mohammed Ben Ali, Sua
Maestà il Re del Marocco Mohammed VI, per i messaggi inviati e per l’alto patronato concesso in occasione dell’insediamento del Coppem a Palermo il 27-28 Novembre 2000, per il
Congresso internazionale su “La questione migratoria” a Tunisi il 26-30 Settembre 2001 e
per l’Assemblea Plenaria a Marrakech il 10-13 Novembre 2001.
Interventi
interventi
COPPEM news
La pace per dare forza alla democrazia
È questa la condizione per rendere più efficace il Partenariato Euromediterraneo
di Fabio Pellegrini
Da sinistra: Elisabeth Gateau, Fabio Pellegrini, Mohamed Hassad
... bisogna coltivare la cultura e la pratica dell’interdipendenza planetaria e
della cooperazione pacifica
S
iamo, senza retorica, in una parte
della terra che ha dato molto, un
contributo molto alto, alla civilizzazione umana.
Il Mediterraneo, da diversi millenni
significa esperienza comune di una
parte dell’umanità. Oggi si parla molto
di globalizzazione, ma ogni epoca della
civilizzazione umana ha avuto una sua
forma di globalizzazione.
Alcuni gruppi, nei secoli, possono essere rimasti più o meno isolati ed avere
perduto contatti con altri, che invece
hanno continuato ad averli, ma nelle
nostre tradizioni e nel nostro modo di
essere ritroviamo le origini e le caratteristiche comuni che sono o erano anche
nelle loro tradizioni.
Quale straordinaria vicinanza c’è tra
certi graffiti delle caverne di migliaia di
anni fa e alcune espressioni dell’arte
pittorica di oggi, che chiamiamo
moderna!
Oggi la mobilità e soprattutto la rivoluzione tecnologica, in primo luogo
quella informatica, nei trasporti, nelle
telecomunicazioni, ha dato un’accelerazione alla crescita economica e
sociale ed alla integrazione mondiale
così come lo furono altre precedenti
rivoluzioni tecnologiche: dal fuoco,
alla ruota, dalla polvere da sparo alla
macchina a vapore, dalla stampa all’elettricità, dal nucleare, appunto, all’informatica. In questo schematico percorso scientifico e tecnologico ci rendiamo conto che i tempi, da una rivoluzione (o innovazione) all’altra, sono
sempre più ravvicinati e siccome
ognuna porta un certo sconvolgimento
nell’organizzazione precedente, abbiamo meno tempo per assorbire tali
sconvolgimenti: uno dei problemi che
abbiamo di fronte è proprio quello di
far evolvere la nostra cultura del cambiamento con la velocità – sarebbe
auspicabile addirittura una preparazione culturale anticipata a livello diffuso
– delle innovazioni tecnologiche.
Questi processi creano – come sempre
hanno creato, almeno agli inizi – degli
squilibri economici, sociali, territoriali
che oggi, per una globalizzazione della
comunicazione e direi anche per una
globalizzazione della coscienza di
appartenenza ad un unico genere
umano, vengono vissuti dalle persone
(dai cittadini) sempre più come ingiustizie e viene accettato sempre meno che
della globalizzazione ne traggano vantaggio solo in pochi a scapito dei più.
Ciò mette in discussione i vecchi squilibri mondiali, fa apparire insufficienti
ed inadeguate le grandi organizzazioni
mondiali a partire dall’ONU, così come
il Fondo Monetario Internazionale,
l’Organizzazione mondiale per il commercio (ed è un fatto positivo l’ingresso in essa dalla Cina), la Banca
Mondiale, ecc..
Tutto ciò impone un cambiamento radicale nei rapporti tra gli Stati, una democratizzazione dei rapporti mondiali tra
gli Stati. Ma ciò richiede anche una
semplificazione di tali rapporti nelle
diverse aree continentali e tra di esse.
Ecco l’importanza storica dell’Unione
europea, della necessità di una sua crescente integrazione ed unità politica ed
economica, così come sono positive
tutte le iniziative in tale senso che
nascono nell’area del Sud del
Mediterraneo (accordo di Agadir) e una
cooperazione euromediterranea sempre
più stretta.
Questo è il senso del nostro lavoro, questo è il senso profondo del nostro essere
stati a Marrakech.
Con la caduta del muro di Berlino nel
1989 si è aperta una diversa prospettiva
mondiale, non solo europea. La fine
della divisione del mondo in due blocchi contrapposti, ha liberato potenzialità enormi per costruire la pace attraverso la cooperazione internazionale. Si è
passati, è vero, dall’equilibrio del terrore, al rischio di un mondo nel caos del
terrore senza equilibrio. Per questo
bisogna coltivare la cultura e la pratica
dell’interdipendenza planetaria e della
cooperazione pacifica.
L’allargamento dell’Unione europea
all’Europa centrale ed orientale e ad
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Interventi
interventi
alcuni Paesi mediterranei è un impegno
politico obbligatorio per rafforzare il
processo di democratizzazione nei
Paesi candidati e per realizzare una
reale sicurezza in Europa.
La cooperazione in alcune aree anche
più ristrette, vedi Baltico e
Mediterraneo, sicuramente favorisce i
processi di partenariato e di cooperazione. Ma non possiamo neppure tacere sul
fatto che in poco più di un anno dalla
nostra riunione di Gaza (del 1° luglio
2000) la situazione mediorientale è
completamente cambiata. Svolgemmo
la nostra riunione in un’atmosfera
costruttiva nella quale la prospettiva di
una pace stabile fosse quasi consolidata. Due-tre mesi dopo, di nuovo,
riesplose la violenza e probabilmente,
in quelle circostanze, anche la nostra
riunione sarebbe stata compromessa.
Oggi, la situazione ha raggiunto una
pericolosità molto alta e le notizie
drammatiche di morti e feriti, delle
violenze e delle ritorsioni, non fanno
sperare niente di positivo, innescando
un circolo vizioso senza via d’uscita.
L’unica via da perseguire è quella delle
trattative e della pace come unica
risposta vincente al terrorismo, altrimenti viene concesso, di fatto, un
grande potere di veto ai terroristi. La
ripresa del dialogo pacifico è un’esigenza urgente per favorire lo sviluppo
del partenariato e della cooperazione
euromediterranea. Noi avvertiamo il
peso di un macigno, come senza pace
non può esserci lo spiegamento completo delle risorse e delle potenzialità
per una più ampia crescita della cooperazione e come non può esserci pace,
senza che si arrivi presto alla costituzione di uno Stato palestinese indipendente non per dare identità, perché non
difetta loro, ma per dare loro una
Patria quale condizione per avere una
speranza nel loro futuro. Una fiducia
nel futuro, nella sicurezza loro e di
tutti gli altri Stati dell’area, compreso
Israele.
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COPPEM news
Non sarà fatto mai abbastanza, nessuno
farà abbastanza, fin quando questo
risultato non sarà raggiunto e noi, sono
certo, siamo d’accordo nel ritenere che
di tempo ne sia passato già troppo. Noi
possiamo contribuire a rafforzare la
cooperazione euromediterranea e, attraverso essa, anche a creare le condizioni
per la pace, ma contribuiremo così
anche alla diffusione di una cultura dell’interdipendenza per la costruzione
della democrazia – non solo all’interno
degli Stati - ma condizione per la crescita economica e sociale, anche tra gli
Stati.
È questa una condizione per avere una
pace e una sicurezza stabile nel mondo
ed una globalizzazione, direi democratica, ossia a beneficio di tutti o almeno
dei più, e non di pochi. Ma dobbiamo
anche denunciare un dato preoccupante,
che viene fatto poco per sostenere e rafforzare la cooperazione decentrata.
Sulla carta ci viene riconosciuto un
ruolo importante, lo si legge nella
Dichiarazione di Barcellona del 1995 e
nei documenti delle successive conferenze dei Ministri degli Esteri dei 27
Paesi aderenti, ma sia i governi, sia la
Commissione di Bruxelles, non dimostrano una volontà adeguata per farci
svolgere questi compiti. Anche questo,
il rafforzamento del ruolo dei poteri
noi possiamo contribuire a
rafforzare la cooperazione
euromediterranea e, attraverso essa, anche a creare le
condizioni per la pace...
locali e regionali, per sviluppare la
cooperazione decentrata dev’essere uno
degli obiettivi prioritari.
Ci siamo assunti impegni molto importanti e gravosi. Dovremmo lavorare in
diverse direzioni, ma soprattutto lo
dovremmo fare con serietà, costanza,
senza lasciarci scoraggiare dalle difficoltà, con competenza e larga visione
politica. Abbiamo sollecitato già molte
volontà ed energie, ma esistono delle
grandi potenzialità latenti che vanno
fatte emergere e dispiegarsi per fare dei
rapporti euromediterranei un esempio
di proficuo e mutualistico partenariato
tra le nostre comunità.
Presidente del Coppem
Interventi
COPPEM news
Interventi
Impegno di Prodi per rilanciare i rapporti Euromediterranei
Annunciata una politica più attiva nella regione
... promuovere lo sviluppo
del Mediterraneo, accrescendo ed approfondendo i
nostri legami politici, culturali ed economici
I
l presidente della Commissione
Europea Romano Prodi, in occasione della sessione plenaria del
Coppem, svoltasi a Marrakech lo scorso novembre, ha inviato un caloroso
messaggio agli 86 rappresentanti istituzionali dei 27 Stati che aderiscono al
Partenariato.
Prodi, in particolare, manifesta l’impegno a promuovere e sviluppare una politica più attiva nella Regione ed ha ribadito l’interesse della Commissione per
l’attività del Coppem. Ecco il testo:
L’Unione Europea intende imprimere
nuovo slancio ai rapporti con i Paesi del
Mediterraneo e promuovere una politica
più attiva in questa regione. Il Consiglio
Europeo di Gand ha recentemente richiamato la necessità di rafforzare le nostre
relazioni con i partner del Mediterraneo
per favorire la stabilità e lo sviluppo economico e sociale. Io stesso ho posto tale
politica al centro dell’attività internazionale della Commissione.
L’Unione Europea rifiuta fermamente
ogni identificazione tra terrorismo e
mondo arabo e islamico ed è impegnata a
promuovere lo sviluppo del Mediterraneo,
accrescendo ed approfondendo i nostri
legami politici, culturali ed economici.
Per quanto riguarda il processo di pace in
Medioriente, assistiamo ancora quotidianamente a episodi di violenza.
Dobbiamo insistere sull’immediata attuazione della relazione Mitchell e sulla
necessità di offrire una prospettiva politica
più a lungo termine attraverso la ripresa
dei negoziati. L’Unione Europea è impegnata direttamente a sostegno della pace, a
fianco degli Stati Uniti, della Russia, e
delle Nazioni Unite. Io stesso mi recherò
nella regione nei prossimi giorni.
La recente riunione ministeriale euromediterranea di Bruxelles ha impresso
un nuovo slancio al processo di
Barcellona, in particolare in aree quali
la democratizzazione, la giustizia sociale, la creazione di istituzioni e la governance, che sono particolarmente importanti nell’attuale contesto. Ciò contribuirà ad accelerare ad approfondire le
riforme volte a promuovere lo sviluppo
e la democrazia.
Ho sempre manifestato grande interesse
per il lavoro e le attività del Comitato
Permanente per il Partenariato
Euromediterraneo dei Poteri locali e
regionali e desidero salutare la riunione
del vostro comitato a Marrakech, città a
me cara e nella quale sono stato di
recente ospite di Sua Maestà
Mohammed VI.
COPPEM
Nuove tematiche all’esame
del Coppem
A Roma, il 13 gennaio scorso, presso la
sede dell’AICCRE (Sezione Italiana del
Consiglio dei Comuni e delle Regioni
d’Europa CCRE) si è svolta la riunione
dell’Ufficio di Presidenza del Coppem.
L’Ufficio di Presidenza ha sottolineato il
rilievo politico assunto in ragione della
numerosa partecipazione registratasi
all’Assemblea Plenaria di Marrakech,
dalla quale è venuta la conferma dell’interesse per le attività del Coppem.
Nel corso della riunione, si è deciso di
organizzare un nuovo incontro
dell’Ufficio di Presidenza a Valencia il 12
Aprile prossimo, in occasione della
Conferenza del Comitato dei Ministri
degli Esteri dei 27 Paesi firmatari della
Dichiarazione di Barcellona (22 – 24
Aprile 2002 ).
Nel calendario delle iniziative politico –
programmatiche del Coppem è prevista una riunione a Bruxelles, tra la fine
di Giugno e i primi giorni di Luglio, per
affrontare il tema su: “L’area di libero
scambio euromediterranea e le conseguenze sui Poteri territoriali” (Regioni,
Comuni ed Enti Locali).
Sono stati, inoltre, individuati i temi di
lavoro affidati dal Coppem alle quattro
Commissioni:
- Area di libero scambio e conseguenze
sugli Enti territoriali
- Innovazione e trasferimento di nuove
tecnologie nei poteri territoriali
- Agenzia di sviluppo e/o Fondo di sviluppo del Mediterraneo
- Nuove tecnologie ed ambiente.
All’inizio della riunione dell’Ufficio di
Presidenza è stato ricordato il collega
Aown Shawa, sindaco di Gaza, deceduto
a seguito di una grave malattia. Shawa, ha
lasciato nel Coppem un vuoto umano e
politico.
news
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Commissioni
COPPEM
Commissioni
news
Il Coppem entra nella fase operativa
La svolta impressa dall’Assemblea Plenaria di Marrakech
di Roberta Puglisi
C
he si parli di nuova era nelle relazioni internazionali, soprattutto
nell’area mediterranea, non è
una novità. Questo rinnovato scenario
internazionale, sembra essere una logica
conseguenza della “sfida”, iniziata negli
anni ‘70 con gli accordi bilaterali basati
su protocolli commerciali e finanziari tra
i Paesi europei e quelli delle due sponde
del Mediterraneo. Nel 1995, con la
Dichiarazione di Barcellona, quindi, gli
accordi mondiali hanno una svolta decisiva. I rappresentanti istituzionali dei 27
Stati, europei e mediterranei, in quella
sede, sottolineata l’importanza strategica
del Mediterraneo, nella convinzione che
la pace, la stabilità e la sicurezza della
regione mediterranea sono un bene comune, riconoscono nel partenariato lo sviluppo socio-economico sostenibile e
bilanciato. A rafforzare i contenuti dell’importante documento, che sancisce la
nuova forma di cooperazione internazionale, sono gli 86 rappresentanti dei 27
Stati che aderiscono al Coppem. Il
Comitato Permanente, che si muove sulla
base di un indirizzo comune per la realizzazione di una più avanzata frontiera nei
processi d’integrazione e di sviluppo, ha
giudicato opportuno costituire quattro
Commissioni di lavoro affidando loro il
compito di raccogliere proposte, analiz-
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zarle e realizzarle. Superata la prima fase,
quella progettuale, si è passati a quella
successiva caratterizzata da una forte
valenza operativa. Con la prima sessione
di lavori del Comitato Permanente, tenutasi a Marrakech quindi, si è dato il via
alla fase operativa attraverso l’esame
delle diverse e articolate proposte formulate dalle Commissioni. La sessione plenaria in Marocco ha ottenuto l’alto patrocinio di sua Maestà il Re del Marocco
Mohamed VI e del presidente della
Repubblica italiana Carlo Azeglio
Ciampi e ha visto il pieno coinvolgimento dei rappresentanti dei 27 Paesi membri.
La prima giornata dei lavori, è stata aperta dal presidente del Coppem, Fabio
Pellegrini il quale, ha tracciato un bilancio della riunione delle Commissioni
svoltasi a Tunisi, nel mese di Settembre
scorso, sul tema dell’immigrazione e ha
sottolineato l’importanza del partenariato
euromediterraneo per la pace e la cooperazione. Il benvenuto a tutti i partecipanti,
è stato dato dal sindaco di Marrakech,
Omar Eljazouli, presente anche il sindaco di MenaraGueliz, Abdellatif
Abdouh. «Il Marocco, è un partner tradizionale dell’Unione Europea - ha detto
questi - ma la delicatezza del contesto
internazionale, in questo momento,
richiede un rafforzamento del dialogo tra
i partner europei e mediterranei per una
profittevole cooperazione». Con la lettura
del messaggio inviato dal presidente della
Commissione Europea Romano Prodi (il
testo a pagina 3) si è entrati nel vivo dei
lavori, sotto la presidenza di Louis Le
Pensec, l’Assemblea ha discusso sulla
relazione presentata dalla prima
Commissione sul tema: Il ruolo dei poteri e delle istituzioni regionali per il raggiungimento degli obiettivi della
Dichiarazione di Barcellona. Su questa
prima iniziativa progettuale, che riguarda
la crescita della formazione dei funzionari degli enti territoriali delle due sponde
del Mediterraneo, volta soprattutto al
reciproco scambio di conoscenze delle
pratiche amministrative e delle normative
dei vari Paesi è intervenuto Adly
Hussein, sindaco della città egiziana
Qailobiyah. «Malgrado le differenze culturali e istituzionali - ha sottolineato
Hussein - vi è lo spazio per liberalizzare i
servizi e valorizzare le risorse umane per
favorire gli investimenti. E’ necessario
anche che ci sia un’uniformità nella realizzazione di una democrazia compiuta
nel settore dei diritti umani». Sulla validità dell’iniziativa progettuale, si sono
espressi, favorevolmente, anche l’assessore del Comune spagnolo di Burgos,
Josè Moral Jimenez, Andrès Bassols
della direzione Relex della Commissione
Europea, il sindaco di Belfort (Francia),
Etienne Butzbach ed il funzionario della
Commissione
Europea,
Jacques
Giraudon il quale, ha sottolineato che la
decentralizzazione a livello legislativo
significa una profonda riforma nelle strutture normative degli Stati.
La discussione sulla relazione presentata
dalla seconda Commissione sul tema: La
cooperazione decentrata: i trasporti, il
risparmio energetico, l’ambiente, è stata
aperta dal vicepresidente del Coppem
Omar Bharaoui il quale, ha precisato
che il ruolo dei trasporti è fondamentale
per un corretto e sostenibile sviluppo di
tutti i territori e dell’area mediterranea.
L’importanza della tematica della seconda commissione, è stata evidenziata dal
Commissioni
COPPEM
Commissioni
relatore della commissione del Coppem
Manuel Sanchez Fernandez, assessore
di Valladolid, attraverso l’illustrazione
del “PIMUVA” , il Piano sulla viabilità
urbana della città di Valladolid. Il Piano,
si articola in quattro fasi: studio della
mobilità, redazione del progetto, miglioramento del trasporto privato e proposta
di gestione della mobilità. Fernandez ha
proposto, inoltre, di istituire un network
di città mediterranee, quelle aderenti al
Coppem ed altre, che presenti agli Enti
finanziatori internazionali, prima tra tutti
la Commissione Europea, un progetto
che preveda lo studio e la ricerca per la
predisposizione di Piani di mobilità
urbana. I lavori della seconda
Commissione sono stati chiusi dall’ex
funzionario
della
Commissione
Europea, oggi Relex, Jacques
Giraudon il quale, ha ricordato i programmi Med, dedicati settorialmente
alla cooperazione decentrata e la loro
scarsa efficacia rispetto all’intervento
finanziario che portò la Corte dei Conti
Europea ad aprire un procedimento nei
confronti di alcuni progettisti.
«Mediante un uso corretto dei RIP
(Programmi di Intervento Regionale - ha
concluso Giraudon - speriamo che si
possa ridare alla cooperazione decentrata il ruolo strategico finalizzato ad una
reale integrazione Nord - Sud e Sud Sud».
Il partenariato economico e finanziario, tema della terza commissione, è stato
introdotto dal sindaco di Nea Halkidona
e vicepresidente del Coppem, Nikos
Papamikroulis. «Dopo gli attentati
dell’11 Settembre, il mondo è cambiato e
nel Mediterraneo ha sostenuto
Papamikroulis - continuano gli scontri in
Palestina. Bisogna rispondere alla violenza internazionale costruendo la pace e
come Sindaco della città che nel 2004
ospiterà i giochi olimpionici, simbolo
storico di un momento di tregua, voglio
mandare un messaggio di pace».
L’argomento della terza Commissione è
stato discusso dal sindaco di Biserta
Abdel Karim Mosbah il quale, primo
dei due relatori della Commissione, ha
posto l’accento sull’importanza che riveste l’estensione dell’iniziativa di cooperazione e partenariato a tutti i paesi europei e mediterranei che ancora non prendono parte all’iniziativa, affinché il progetto del Coppem diventi realmente di
tutti i paesi.
Alberto Botta, secondo relatore della
Commissione, considerata la sua esperienza attuale di Sindaco di Como, ha
sottolineato l’importanza dell’ attuazione
di una di una Banca Euromediterranea di
sviluppo e coesione, che attenzioni lo
sviluppo locale e il partenariato tra gli
Enti locali delle due sponde. Il Coppem è
stato indicato, da Alberto Botta, come
l’input per le Banche e gli Stati a coordinarsi per realizzare tale Istituto di credito
euromediterraneo.
Il segretario generale dell’Organizzazione
delle Città Arabe, Wadad AlSuwayeh, ha
illustrato l’attività svolta, dal 1976,
dall’OCA e soprattutto la costituzione
delle cinque fondazioni che hanno permesso all’Organizzazione di operare a
favore delle città arabe e del loro sviluppo. L’esperienza della Fondazione del
Fondo dello sviluppo delle città arabe è
stata messo a disposizione del Comitato
permanente, dal vicepresidente del
Coppem AlSuwayeh.
news
Fitti gli interventi su “Lo sviluppo sostenibile nel rispetto della storia e del
patrimonio culturale delle città”, tema
della quarta Commissione, tra questi:
Lea Tolonen, sindaco di Altari
(Finlandia), facendo riferimento al rapporto prodotto dalla Commissione del
Coppem, ha sottolineato l’importanza di
una specifica strategia euromediterranea
che
enfatizzi
il
ruolo
delle
Amministrazioni locali quali attori di primario rilievo nel processo di cooperazione
verso uno sviluppo sostenibile dell’area.
Ziad Rihani, direttore del dipartimento
per la concessione delle licenze edilizie
della città do Amman, ha introdotto un’analitica rassegna delle località della
Giordania in cui il patrimonio artistico,
storico e culturale rappresenta una rilevante fonte di attrazione del turismo per
il quale, è in atto una strategia di recupero e valorizzazione promossa dalle
Amministrazioni locali.
Claudio Basso, assessore del Comune di
Genova, ha richiamato all’attenzione, nel
suo intervento, i numerosi progetti che,
grazie alla Commissione Europea, stanno
progressivamente rivitalizzando il tessuto urbano della sua città, ed in particolare nel centro storico, dando testimonianza delle potenzialità di cooperazione che
è possibile attuare e quindi estendere alle
città del Sud e del Medioriente.
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AssembleeCOPPEM
Assemblee
news
Comuni e Regioni al centro del Partenariato
Definite dal Coppem le strategie per un rinnovato impegno dei Poteri Locali
di Michele Raimondi
... un quadro molto articolato
e variegato di situazioni e proposte e soprattutto di suggerimenti per percorsi operativi di
concreto interesse per tutte le
Amministrazioni presenti
Da sinistra: Lino Motta, Adbellatif Abdouh,Wadad AlSuwayeh, Elisabeth Gateau
F
ra gli scopi istituzionali del
Coppem vi è quello di promuovere e rafforzare l’inserimento, la
partecipazione e la cooperazione dei
Comuni e delle Regioni dei 27 Paesi del
Partenariato Euro Mediterraneo nel processo avviato nel 1995 con la
Dichiarazione di Barcellona, promuovendo la democrazia, i diritti umani, il
buon governo e lo stato di diritto, per il
consolidamento della pace nella regione
Euromediterranea.
Al fine di identificare con chiarezza esigenze e aspettative prioritarie degli 86
Membri del Coppem, che potessero
essere di riferimento per la messa a
punto
di
specifiche
strategie
Euromediterranee dei poteri locali, in
consultazione con la Commissione
Europea e con il suo sostegno, il
Coppem
ha
istituito
quattro
Commissioni, incaricandole di focalizzare l’attenzione su altrettanti temi.
Una sintesi di questi ultimi, della composizione delle Commissioni e delle riunioni di lavoro organizzate per lo scopo, è
stata riportata nel precedente numero di
Novembre 2001 del «Coppem News».
Come conseguenza, sono state prodotte,
con il contributo del Segretariato, quattro relazioni, che sono state recentemente presentate e discusse in occasione
della Prima Assemblea Plenaria dei
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Membri del Coppem, riunita a
Marrakech lo scorso 11-12 Novembre
2001.
La vivacità degli interventi e del dibattito, che hanno accompagnato i lavori
dell’Assemblea, ha ampiamente testimoniato l’importanza dei temi e l’attenzione con cui le Amministrazioni locali
rappresentate hanno partecipato.
Molti dei Membri del Coppem convenuti hanno anche presentato casi specifici
attinenti a realtà locali dei loro paesi di
provenienza e le esperienze maturate.
Ne è risultato un quadro molto articolato e variegato di situazioni e proposte, e
soprattutto di suggerimenti per percorsi
operativi di concreto interesse per tutte
le Amministrazioni presenti.
Come conclusione, sono state adottate
numerose risoluzioni sia di carattere
generale e strategico che specifiche per i
singoli temi presentat.
Come primo commento, si può rilevare
con soddisfazione che la metodologia
sperimentata sin qui dal Coppem ha dato
positivi risultati e rappresenta un valido
criterio da seguire per lo svolgimento dei
lavori del Comitato, infatti, sono state
elaborate precise proposte su quattro
temi, sulle quali tutti i Membri sono stati
chiamati ad esprimere il consenso. Si è
dunque creata una piattaforma che servirà da riferimento e guida per i futuri sviluppi operativi del Coppem.
Come secondo commento, si può osservare che dopo Marrakech il Coppem
MARRAKECH
Intervenendo ai lavori della Sessione Plenaria, Giuseppe Castiglione, vicepresidente della Regione Siciliana, ha detto che:
“I limitati successi della politica euromediterranea non sminuiscono la validità del
disegno politico del partenariato che non è stato frenato, oltre misura, né dalle difficoltà derivanti dall’applicazione del programma Meda, né dall’interscambio economico sbilanciato, in atto esistente, tra le due rive del Mediterraneo. Siamo in presenza quindi, di un’azione politica intrinsecamente valida che per alimentarsi ha
bisogno di un contributo del territorio nei termini di una sentita e positiva percezione da parte, almeno, delle popolazioni più attente alle relazioni sopranazionali e
delle pubbliche istituzioni più vicine alle necessità dei cittadini. In questo contesto,
deve essere enfatizzata e valorizzata la cooperazione mediterranea decentralizzata,
in tale contesto si è mossa, si muove e continuerà a muoversi la Regione Sicilia…”.
AssembleeCOPPEM
Assemblee
news
... ulteriore impulso dai risultati di Marrakech - che
segnano il passaggio da
una fase strategica ad una
fase più strettamente progettuale ed operativa...
trova ulteriore vigore ed autorevolezza
nelle risoluzioni adottate, che rappresentano istanze e proposte certe e condivise da portare alla attenzione del
Partenariato Euromediterraneo, affinchè
il processo di Barcellona possa essere
orientato verso forme di cooperazione
non soltanto fra Paesi, ma anche fra
Amministrazioni Locali dell’area
Euromediterranea.
Come terzo punto, si può rilevare che le
risoluzioni adottate a Marrakech confermano le generali linee di azione fin qui
seguite dal Segretariato del Coppem, che
dovrà, peraltro, rafforzare sempre più il
suo ruolo di organizzatore e facilitatore
di cooperazioni e scambi fra Enti Locali.
Infatti, fra i concreti risultati già raggiunti
è possibile menzionare l’imminente avvio
del Progetto triennale “Euromed Cultural
Heritage”, finanziato dalla Commissione
Europoea, in cui il Segretariato del
Coppem ha il ruolo di partner per attivare
i rapporti con Enti Locali di Paesi
Mediterranei, al fine di creare una banca
dati che raccolga i siti di interesse artistico-monumentale, le legislazioni in tema
di beni culturali e le procedure amministrative per interventi di restauro.
Ciò in piena coerenza con le risoluzioni
adottate a Marrakech sullo sviluppo
sostenibile nel rispetto della storia e del
patrimonio culturale delle città.
Inoltre, è stato presentata la proposta di
progetto “Sistema Sicilia e cooperazione Euromediterranea” finalizzato alla
analisi degli strumenti normativi in tema
Mohamed Hassad
di cooperazione, la formazione di esperti in cooperazione, il trasferimento ad
Amministrazioni Locali di Paesi
Mediterranei dei risultati del progetto in
vista di una sua ripetibilità in altre aree.
Ciò in coerenza con le risoluzioni adottate a Marrakech sul partenariato economico e finanziario.
Ed ancora, è allo studio da parte del
Segretariato la presentazione di una proposta in risposta ad una gara lanciata
dall’OCSE sullo scambio di funzionari
di Amministrazioni, in coerenza con le
risoluzioni sul ruolo dei poteri locali e
delle istituzioni regionali, che richiede
un programma di formazione di funzionari di Enti Locali delle due sponde del
Mediterraneo con l’obiettivo di creare
servizi più efficenti ed assicurare uno
sviluppo durevole.
Un’ulteriore iniziativa del Segretariato
riguarda la preparazione di un progetto,
in risposta ad un bando europeo, per il
gemellaggio di città europee con città
turche sul tema della riabilitazione delle
condizioni socio-economiche e culturali
a seguito di distruzioni provocate da terremoti.
Il Segretariato del Coppem ha inoltre
prestato la sua assistenza in occasione
del gemellaggio fra le città di Rabat e di
Catania, proponendo anche alcuni protocolli di intesa fra operatori.
Altre azioni in corso, in collaborazione
con organismi quali Università, Centri
di ricerca e operatori pubblici e privati,
riguardano la predisposizione di un
sistema di bilancio ambientale a livello
di città, l’organizzazione di seminari
rivolti ad Amministrazioni locali sul
Programma MEDA e su altri sostegni da
parte della Commissione Europea, la
pubblicazione di un sito Internet in tre
lingue che, oltre a costituire un veicolo
di informazione sulle attività del
Coppem, è finalizzato a facilitare gli
scambi e il coordinamento fra i Membri
stessi del Comitato ed il Segretariato.
Queste ed altre iniziative troveranno
ulteriore impulso dai risultati di
Marrakech - che segnano il passaggio da
una fase strategica ad una fase più strettamente progettuale ed operativa – mentre il compito del Segretariato del
Coppem sarà quello di svolgere funzione di catalizzatore per il loro avvio nel
breve, medio e lungo periodo, attivando
appropriate collaborazioni fra le
Amministrazioni interessate.
coordinatore esperti delle commissioni
Coppem
7
RisoluzioniCOPPEM
Risoluzioni
news
Un progetto organico per la crescita comune dei 27 Paesi
L’Assemblea di Marrakech traccia la carta di navigazione del Coppem
A conclusione della Sessione Plenaria di
Marrakech, i rappresentanti delle
Collettività Locali dei 27 Paesi firmatari della Dichiarazione di Barcellona,
aderenti al Coppem, hanno adottato le
seguenti risoluzioni:
1. Ritengono indispensabile un impegno
forte e costante al fine di consolidare, non
soltanto le relazioni intergovernative, ma
anche quelle tra le reti delle Autonomie
locali
e
regionali
dei
Paesi
Euromediterranei, tendenti a supportare
rapporti di amicizia, collaborazione, che
sono le necessarie premesse per la realizzazione di un’area di pace, sicurezza e stabilità, nel rispetto dei diritti umani e civili.
2. Auspicano fortemente che cessi ogni
forma di violenza, che riprenda il dialogo
e si aprano i negoziati per una pace globale, giusta a duratura nell’area
Mediorientale, che passa per la creazione
di uno Stato Palestinese, Indipendente e
Sovrano, nella garanzia delle frontiere
riconosciute, per tutti gli Stati della
Regione, compreso lo Stato di Israele.
3. Esprimono la volontà di costituire un
Simposio Internazionale di Collettività
Locali contro il terrorismo.
4. Ribadiscono l’esigenza di rafforzare le
azioni a sostegno dell’integrazione e del
rispetto delle culture, delle tradizioni e
delle religioni dei Popoli del Mediterraneo,
quale presupposto indefettibile e insostituibile del Partenariato Euromediterraneo.
5. Riaffermano l’importanza della cooperazione decentrata tra Amministrazioni
locali e regionali dei 27 Paesi per un concreto ed efficace contributo allo sviluppo
del Partenariato Euromediterraneo.
6. Auspicano che siano sviluppati con
autorevolezza piani, programmi e progetti, orientati alla realizzazione delle attività
proposte dalle quattro Commissioni del
Coppem, che vengono interamente approvate e per le quali si dovranno ricercare i
necessari sostegni finanziari.
7. Esprimono la volontà che vengano
intraprese ulteriori e decise azioni per diffondere
rapidamente
nell’area
Euromediterranea una sempre maggiore
informazione sul Coppem e sugli obiettivi
perseguiti, a questo proposito oltre alla
pubblicazione del bollettino Coppem
News, intendono preparare e costituire un
database di informazione come guida per i
Poteri locali e regionali che contenga le
seguenti informazioni:
Marrakech - Il segretario generale del Coppem, Lino Motta ed il presidente della
Comunità di Menara Gueliz, Abdellatif Abdouh, con una stretta di mano e la consegna
ufficiale della bandiera del Coppem, suggellano l’amicizia tra i popoli e la collaborazione
reciproca per lo sviluppo economico, sociale e culturale dei Paesi euromediterranei.
8
- Best Practise di progetti di sviluppo
- Lista delle città gemellate e di partenariati
- Lista delle Agenzie Internazionali e
regionali relazionate alle Collettività
Locali
- Guida dei finanziamenti europei e delle
loro modalità d’accesso.
- Raccolta di progetti diretti e coordinati
dalla Collettività Territoriali
- Ricerca di partners per la realizzazione
delle attività progettuali.
8. Richiedono alla Commissione Europea
di voler considerare il Coppem un
Organismo utile al perseguimento degli
obiettivi della Dichiarazione di
Barcellona.
9. Ritengono che il ruolo svolto dal
Coppem risponde a precise istanze ripetutamente
ribadite
da
Organismi
Internazionali, Sovranazionali, che auspicano lo sviluppo di maggiori relazioni di
cooperazione tra Enti Locali e Regionali,
per una solidale crescita nell’area
Euromediterranea.
Il ruolo dei Poteri Locali e delle
Istituzioni Regionali per il raggiungimento
degli
obiettivi
della
Dichiarazione di Barcellona
proposte di risoluzione
1. Rilevano la necessità di rafforzare la
determinazione politica volta a rendere
sempre più efficace l’attività delle
Autonomie locali e regionali nel contesto
del Partenariato Euromediterraneo.
2. Considerano insostituibile il ruolo delle
Collettività Territoriali per lo sviluppo
delle società civili, quale condizione dello
sviluppo dei processi democratici, al fine
di rilanciare i programmi di cooperazione
decentrata dell’Unione Europea sull’esempio dei principi ispiratori dei programmi
Med Campus, Med Media, Med Urbs.
3. Ritengono opportuno operare per mantenere vivo e sviluppare il coinvolgimento
diretto delle società civili, nel rispetto
delle legislazioni nazionali, anche attra-
RisoluzioniCOPPEM
Risoluzioni
verso la realizzazione di reti di collegamento con organizzazioni di Enti locali e
regionali.
4. Concordano che si dia impulso a iniziative progettuali che mirino all’acquisizione di una maggiore conoscenza reciproca sulle strutture legislative, amministrative, burocratiche e di gestione del
sistema dei poteri locali nei paesi membri.
5. Ritengono importante dare piena realizzazione ad un programma teso ad un
programma di formazione di funzionari
delle due sponde del Mediterraneo, che
abbia l’obiettivo di creare servizi più efficienti, che miri ad una sana e trasparente
gestione delle risorse locali, e che attraverso una graduale valorizzazione del territorio, assicuri uno sviluppo economico
sociale e culturale durevole e condiviso.
La cooperazione decentrata: i trasporti,
il risparmio energetico e l’ambiente
proposte di risoluzione
1. Ritengono prioritari i temi del risparmio
energetico e della tutela dell’ambiente.
2. Ritengono opportuno attuare, per quanto di competenza degli Enti locali e regionali, politiche e riforme proattive verso le
definizione, sia di misure di prevenzione
che minimizzino l’impatto diretto dei trasporti sull’ambiente, che di azioni di rafforzamento di benefici ambientali
mediante l’utilizzo di mezzi di trasporto a
basso impatto ambientale.
3. Convengono di perseguire un impegno
politico ed amministrativo e di ricercare
modi e mezzi di trasporto urbano efficaci,
con bassi costi, affinché le riforme in qtto
abbiano una sostenibilità di lunga durata.
4. Auspicano di rafforzare le capacità
delle Collettività territoriali nel settore dei
trasporti, richiedendo una maggiore disponibilità in termini di risorse finanziarie ed
umane per adempiere alle proprie responsabilità, anche attuando politiche di scambi intraregionali e transnazionali, volti ad
accrescere le competenze ed il know how
delle risorse umane impiegate.
5. Ritengono necessario incentivare l’intermodalità per l’utilizzo efficiente e redditizio delle infrastrutture di trasporto,
anche alla luce dei risultati della ricerca e
dell’auspicabile utilizzo di adeguate ed
efficienti tecnologie.
6. Ritengono necessario che, tra gli obiettivi prioritari del Processo di Barcellona, il
settore dei trasporti tenga conto del carattere anche dei trasporti urbani e della
mobilità locale.
La cooperazione
finanziaria
economica
news
4. Concordano che siano avviate le iniziative progettuali, in particolare per la
identificazione e mappatura delle aree di
insediamento delle piccole e medie
imprese, dei nuclei di presenza degli
immigrati, delle coerenze territoriali di
sviluppo congiunto.
5. Auspicano che venga promossa la
costituzione di incubatori di impresa,
volti a sostenere la creazione d’impresa
finanziata con programmi di sviluppo o
nata come indotto di delocalizzazioni
guidate.
e
proposte di risoluzione
1. Ritengono importante focalizzare l’attenzione sulle problematiche dello sviluppo locale, anche in connessione con i flussi migratori, nel quadro delle prospettive
di liberalizzazione degli scambi nell’area
Euromediterranea.
2. Auspicano che vengano perseguite
forme di partenariato tra Enti locali e
regionali per promuovere e facilitare la
creazione di sistemi di impresa e di forme
di cosviluppo.
3. Ritengono necessaria la creazione
dell’Agenzia
di
Sviluppo
Euromediterraneo e di un Fondo EuroMediterraneo sotto l’ombrello del
Coppem:
- Per ricercare finanziamenti
Euromediterranei, quali ad esempio il
Programma Meda;
- Per valutare e sviluppare progetti nei
settori della tecnologia e dell’economia
nelle città Euromediterranee;
e, per questo auspicano la creazione di
un Comitato (i cui componenti dovrebbero essere esperti legali, finanziari, ed
internazionali e di altri settori) per ulteriormente studiare la risoluzione e definire i regolamenti e gli statuti, sia
dell’Agenzia che del Fondo, e sottoporre il risultato alla prossima riunione di
Presidenza del Coppem, per l’approvazione finale.
Lo sviluppo sostenibile nel rispetto
della storia e del patrimonio sostenibile
proposte di risoluzione
1. Convengono di considerare strategici i
temi dello sviluppo sostenibile, con particolare riguardo alla storia ed al patrimonio
delle città, per il raggiungimento di una
armonica cooperazione tra i Poteri locali e
regionali nel quadro dei principi della
Dichiarazione di Barcellona.
2. Auspicano che venga svolta un’azione
di monitoraggio continuato su politiche
adottate da Amministrazioni locali e
regionali decentrate e su metodologie
seguite per l’attuazione di tali politiche.
3. Ritengono importante promuovere il
trasferimento alla Amministrazioni locali
e regionali delle esperienze positive maturate nel contesto Euromediterraneo e di
attuare appropriate attività formative.
4. Concordano di avviare iniziative progettuali, riguardanti principalmente lo sviluppo sostenibile del turismo, la gestione
del patrimonio storico-culturale, la gestione integrata delle aree costiere.
5. Concordano di avviare, nell’ambito di
tali temi, ampie e fattive forme di cooperazione e scambi tra gli Enti locali e regionali, anche attraverso sinergie con soggetti esterni, ove ritenuto opportuno.
Marrakech, 11 – 12 novembre 2001
9
Interviste
Interviste
COPPEM news
Tétouan risponde col suo fascino all’input del Coppem
Il Sindaco chiede sostegno progettuale per il futuro della città
di Roberta Puglisi
I
l Marocco, nell’ambito delle relazioni
internazionali, è chiamato a svolgere
un ruolo sempre più importante.
Radicato nell’universo arabo ma vicino
all’Europa, il Marocco è un ponte naturale tra Occidente e Oriente, con una storia
antichissima, e le dinastie che lo hanno
governato hanno lasciato tracce indelebili
così come testimoniano le “quattro città
imperiali”: Rabat, Fès, Marrakech e
Meknès. Quello che colpisce maggiormente del Marocco sono i suoi contrasti:
dal silenzio dell’immenso deserto all’animazione delle medine e dei souk, dal mare
cristallino alle catene montuose innevate,
dalle distese brulle al verde lussureggiante. Il Marocco, fortemente legato alle tradizioni ma attento alle innovazioni, apre le
porte alla cooperazione euromediterranea,
al partenariato, agli scambi in campo
sociale, culturale ed economico. Omar
Bahraoui, sindaco di Rabat e vice presidente del Coppem, ha già dato un grande
impulso al processo di collaborazione e,
ora, anche a Tétouan, giunge l’input del
Comitato permanente: progettare insieme
per il rilancio di questa affascinante città
in piena fase di espansione economica.
Tétouan, con i suoi 400 mila abitanti,
detiene il primato, rispetto alle altre città
del Marocco, nell’avvio di rapporti con
altre città europee all’interno dei progetti
di cooperazione euromediterranea. Tra
questi, assume particolare rilievo “EcosOverture, sottoprogetto Propart” sviluppato in collaborazione con la Regione
Toscana, Mazara del Vallo, Andalusia e
10
Sousse, e finalizzato al rilancio dell’imprenditoria turistica commerciale.
Tétouan, fondata nel 1307 sotto il regno
dei Merinidi, è situata a 60 km a sud- est
di Tangeri. Questa città domina la valle
dell’uadi Martil. Tétouan è stata capitale
del protettorato spagnolo sotto il regime
coloniale nel 1913, come testimoniano i
bastioni in stile Andaluso che circondano
la vecchia medina. Tétouan, città del
Mediterraneo legata storicamente alla
Spagna, fa venire in mente alcune atmosfere dei romanzi dello scrittore marocchino Ben Jelloun: «Il vento dell’Est, in
una città dove si incontrano l’Atlantico e
il Mediterraneo…». Tétouan, ha imboccato la strada dello sviluppo economico,
sociale e culturale. Il sindaco Mohamed
Larbi Zekari Amrani è convinto che il
processo di sviluppo passi, anche e
soprattutto, attraverso il Partenariato
euromediterraneo.
In vista dell’area di libero scambio, prevista per il 2010, però Tétouan è alle prese
con difficili problemi per fare fronte a
questo evento. Ad illustrarli, in questa
intervista, è lo stesso primo cittadino:
Come affrontate la prospettiva della
creazione di un’area di libero scambio
euromediterraneo?
Questa prospettiva è politicamente interessante però Tétouan, città del terzo
mondo, ancora oggi, non è preparata a
questo evento, il problema legato all’arrivo dei prodotti da tutto il mondo è diffici-
BREVI
DAL
le da gestire. La competizione conseguente sarà pressante: a fronte di un basso
costo della manodopera, i prodotti, tuttora,
vengono immessi sul mercato con prezzi
molto alti.
Che esperienze avete maturato in tema
di cooperazione e che progetti avete in
cantiere da sottoporre all’esame del
Comitato permanente?
Stiamo lavorando per creare e concretizzare un progetto che prevede il risanamento dei trasporti urbani. In questa prospettiva ci siamo affidati alla consulenza
di una società francese. Ci auguriamo che
in tempi relativamente brevi, il piano di
lavoro sia ultimato. Per quello che concerne le altre carenze, soprattutto strutturali, abbiamo chiesto l’intervento del
Coppem. Presenteremo al Comitato
Permanente, infatti, una documentazione
relativa ai problemi di Tétouan che vanno
dall’alto tasso di disoccupazione, quindi
alla crescente povertà, ai problemi sociali,
culturali e ambientali. Manca ancora tanto
e le lacune sono tangibili ma ci stiamo
movendo verso la rotta dello sviluppo ad
esempio, abbiamo iniziato con la privatizzazione del servizio dei trasporti pubblici, rendendolo funzionante, ma abbiamo ancora grosse difficoltà nei collegamenti stradali e questo, per noi, costituisce
un grande limite. Abbiamo infatti, grandi
impedimenti per raggiungere i paesi limitrofi e soprattutto quelli interni.
COPPEM
Il Senatore Louis Le Pensec, già Ministro francese, presidente dell’AFCCRE
(Associazione Francese del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa), vicepresidente del Coppem, è stato ricevuto l’11 febbraio scorso ad Amman, dal Re di
Giordania, Abdullah II e dal Ministro degli Esteri, Shaher Bak.
Il Senatore Le Pensec ha sottolineato l’impegno del Governo francese per la pace in
Medioriente ed ha esposto le linee politche del Coppem sul Partenariato
Euromediterraneo.
A Valencia, il 12 aprile prossimo, sarà approvato, dall’Ufficio di Presidenza del Coppem,
un’importante documento politico. Alla riunione parteciperà, tra gli altri il sindaco di
Amman, Nidal Al Hadeed, presidente della IV commissione del Coppem.
Aown Shawa
COPPEM
Aown Shawa
news
Scomparso il Sindaco di Gaza assertore del Partenariato
Di lui rimane viva la testimonianza del suo impegno per la sovranità del Popolo Palestinese
di Fabio Pellegrini
Da sinistra: Fabio Pellegrini, Aown Shawa
E’ stato uno dei promotori
più convinti ed attivi del
Coppem e ne ha condiviso
le scelte per la pace e la
sicurezza nel Mediterraneo
razione decentrata euromediterranea.
Era convinto dell’utilità del partenariato tra poteri territoriali nell’interesse della sua città e dei suoi abitanti,
era convinto di agire nell’interesse
della pace e della sicurezza nel
Mediterraneo, per l’intero popolo
palestinese, per tutti i popoli dell’area,
nell’interesse della pace in Europa e
nel mondo.
Ci ha lasciato proprio quando il
Coppem, superata la prima fase organizzativa, ha preso a camminare. A
Valencia, nel settembre successivo, fu
l’ultima volta che siamo stati insieme.
La malattia ed i limiti postigli alla libertà di spostamento non ci hanno offerto
altre occasioni.
A luglio del 2000 sembrava che la difficile strada della pace fosse stata definitivamente imboccata ed avrebbe dato
presto i suoi frutti. L’aria che si respirò
a Gaza, nel nostro breve soggiorno, fu
quella della fiducia. Dopo pochi mesi fu
come se tutto venisse messo in discussione ed esplose anche il suo terribile
male. La violenza del terrore e delle
ritorsioni sempre più dure e quella del
suo male si sono come intrecciate: la
seconda lo ha piegato e vinto; la prima
Era convinto dell’utilità del
partenariato tra Poteri
Locali nell’interesse della
sua città e dei suoi abitanti
speriamo presto venga sconfitta con la
ripresa del dialogo e l’avvio di un processo pacifico.
Il male lo ha sconfitto fisicamente, ma
siamo certi che non aveva piegato la sua
volontà e la fiducia che un giorno,
comunque, il suo popolo avrebbe raggiunto (e raggiungerà) l’obiettivo di un
proprio Stato indipendente, sovrano e
libero.
Quel giorno, nelle condizioni di sicurezza per tutti, compreso il popolo
d’Israele, sarà un gran giorno anche per
noi, per il Mediterraneo, per l’Europa,
per la pace e la cooperazione pacifica tra
tutti i Paesi ed i popoli del mondo.
Grazie Aown.
A
ddio Aown. Ci ha lasciato un
collega, un amico. Le sue condizioni di salute ci preoccupavano da tempo, ma non credevamo,
forse non volevamo nemmeno pensare,
che potesse lasciarci.
Aown Shawa, Sindaco di Gaza, è stato
uno dei promotori più convinti ed attivi
del Coppem.
Non a caso la riunione di Gaza del 1°
luglio 2000 può essere considerata la
data
costitutiva
del
Comitato
Permanente. Infatti fu a Gaza che venne
approvato il Regolamento e poté partire
la nostra avventura organizzativamente
ed anche operativamente.
Fin dall’inizio credette all’importanza
di dare impulso e allargare le condizioni favorevoli per un’ampia coopeDa sinistra: Franco Providenti, Lino Motta, Francesco Romeo, Aown Shawa, Fabio Pellegrini
11
GemellaggiCOPPEM
Gemellaggi
news
Turchia e valle del Belice affiancate nel progetto Citser
Promossa dal Coppem la collaborazione per la rinascita delle aree terremotate
U
na collaborazione concreta e di
ampia prospettiva è stata avviata
fra città della Turchia e città della
Comunità Europea, italiane in particolare,
su iniziativa del Segretariato del Coppem.
Quest’ultimo infatti, nel quadro del programma di riabilitazione dal terremoto
della Regione di Marmara, gestito dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri della
Turchia e cofinanziato dalla Commissione
Europea, ha promosso la proposta di un
articolato progetto cui è stato dato il nome
di “CITSER – Gemellaggio fra Città per la
Ripresa Sociale ed Economica”.
Per tale progetto, su invito del Segretariato
del Coppem, è stato costituito un partenariato fra le città di Duzce e di Golcuk in
Turchia, vittime del terremoto di Marmara
del 1999, e le città di Gibellina, Partanna,
Vita e Santa Ninfa in Italia, che hanno
attraversato un lungo periodo di ricostruzione dopo il terremoto del 1968 che ha
colpito la valle del Belice.
Il ruolo di proponente di CITSER è stato
assunto dal Comune di Gibellina, ammissibile in quanto appartenente ad un paese
della Comunità Europea, mentre, oltre al
Segretariato Coppem, hanno aderito altre
organizzazioni quali la sede di Istanbul
della Blue Crescent International Relief
and Development Foundation, la
Fondazione Orestiadi di Gibellina,
l’Associazione UNIMED fra Università
del Mediterraneo con sede a Roma, l’organizzazione per la formazione CERISDI
con sede a Palermo, nonché la Protezione
Civile della Regione Siciliana ed i Corpi
dei Vigili del Fuoco della provincia di
Trapani e delle città Turche Partner.
Nell’ambito di un gemellaggio, che sarà
realizzato fra le città Partner, il progetto
CITSER si pone come obiettivo il sostegno alla ripresa di processi sociali ed economici, nel quadro di un ben delineato
quadro normativo a livello locale che agevoli la gestione della ricostruzione.
Per questo è previsto un nutrito programma di scambi fra i funzionari dei Comuni e
la partecipazione di numerosi specialisti
multidisciplinari, nell’ottica di facilitare il
trasferimento alle città di Marmara delle
esperienze fatte dalle città del Belice.
Un’intensiva assistenza verrà fornita ai
comuni di Duzce e Golcuk per la definizione di norme, regolamenti e disposizioni
di legge più idonei per gestire le diversificate fasi del ritorno dell’area di Marmara
ad una produttiva e normale vita sociale.
Alia - Città giardino
“Alia è un fresco, quieto e ridentissimo paese di montagna. È tagliato in disordine. Le sue strade sono quasi tutte ripide, a zig-zag e tortuose, che s'intrecciano, sfuggono, si tagliano in ogni
senso e scompaiono come in un labirinto".
(Ciro Leone Cardinale)
http://www.comune.alia.pa.it - [email protected]
Prodotti tipici
Arte
Archeologia
Natura
Verrano dati aiuti, comprendenti anche
piani di formazione, contributi per l’acquisto di attrezzature, assistenza per l’avvio
di iniziative, a selezionati operatori prevalentemente del settore della micro impresa,
dell’artigianato, nonché delle attività culturali che possano riqualificare il territorio e
incentivare la popolazione alla normalità,
dopo il trauma subito.
È previsto l’allestimento di una mostra
sulle attività sostenute dal progetto e sulle
produzioni riavviate nell’ambito di esso.
Sarà lanciata una vasta campagna, rivolta
ai cittadini delle due città turche, di preparazione e risposta ad eventuali ulteriori
drammatici eventi.
Verrà, infine, realizzato un incontro internazionale
fra
città
dell’area
EuroMediterranea soggette a rischio di
terremoto, per illustrare gli obiettivi ed i
risultati del progetto.
La valutazione da parte delle Autorità
Turche del progetto CITSER, per la concessione dei finanziamenti comunitari (il
costo previsto del progetto è di circa 1,750
Milioni di Euro), è prevista entro la metà
di quest’anno.
Al di là dei possibili esiti, è già da registrare, come fattore di ampio e positivo
successo, l’ attiva e convinta collaborazione di tutti i soggetti partecipanti, in particolare dei Sindaci e dei funzionari dei
comuni aderenti, che il Segretariato del
Coppem ha avuto modo di motivare e
avviare verso prospettive di concreta
cooperazione, in completa aderenza con le
finalità istituzionali del Comitato stesso.
L’ attivazione della proposta CITSER ha
inoltre avuto, come immediata ricaduta,
l’inserimento, su richiesta del Comune di
Golcuk, in un ulteriore progetto nel quadro del medesimo programma per la riabilitazione del terremoto nell’area di
Marmara, sia del Segretariato del Coppem,
sia dei Comuni di Alcamo e di Salaparuta
(entrambi in Sicilia), proposti e contattati
dallo stesso Segretariato. Il progetto, New
Duzce Development Plan è finalizzato allo
scambio di expertise per la ricostruzione
fisica della città di Duzce.
(m.r.)
Gemellaggi COPPEM
Gemellaggi
news
Rabat e Catania disegnano una comune prospettiva
Siglato il protocollo d’intesa tra la capitale del Marocco e la città etnea
C
ultura, commercio, turismo, trasporti e sviluppo: ecco i settori
in cui gli scambi reciproci possono portare alla crescita degli Enti
Locali. Catania, che vanta una spiccata
vocazione mediterranea, ne è ben consapevole. E con tale consapevolezza il
sindaco Umberto Scapagnini, il 18
Dicembre scorso, a Palazzo degli
Elefanti, ha ospitato una delegazione
marocchina, guidata da Omar Bahraoui,
presidente della Comunità Urbana della
capitale Rabat, per siglare un accordo
che apre prospettive assai interessanti.
L’intesa ha come base un’alleanza strategica tra città affini per clima e cultura
ed anche per la dimensione economica.
Il protocollo sottoscritto ha costituito il
primo passo verso il gemellaggio, che
sarà stipulato in primavera con il comune obiettivo di dare piena attuazione del
Partenariato euromediterraneo.
La delegazione marocchina comprendeva, oltre al sindaco Baharoui, il presidente della Provincia di Rabat Abdelhak
Mentrach, il primo consigliere
dell’Ambasciata Haddon Essadi, il
direttore del Ministero della Ricerca
Said Belcadi e alcuni imprenditori.
Durante la cerimonia ufficiale, alla presenza di Lino Motta, segretario generale
del Coppem, il cui primo vicepresidente
è lo stesso Omar Bahraoui, i rappresentanti delle due città hanno dichiarato che
la cooperazione tra Rabat e Catania
abbraccerà diversi settori: quello
imprenditoriale, nell’ambito dello sviluppo delle relazioni economiche; quello turistico, sul duplice versante della
messa a profitto delle esperienze maturate e della formazione degli operatori,
presupposto indispensabile per creare
una vera e propria rete di soggetti impegnati nella crescita del settore terziario
dei servizi; ed ancora, la ricerca scientifica, la formazione professionale e la
specializzazione, le ricerche archeologiche, le attività culturali e sociali.
Per l’occasione, il Segretariato del
Coppem ha predisposto la bozza di alcuni protocolli d’intesa riguardanti il comparto agroalimentare, l’industria farmaceutica l’attività edilizia e quella turistica.
Tali documenti sono stati sottoposti all’attenzione delle delegazioni imprenditoriali
delle due città, che si sono riunite nella
sede della Camera di Commercio. Nelle
diverse ipotesi d’accordo fanno da filo
conduttore l’individuazione di linee
comuni progettuali e la ricerca di fonti di
finanziamento comunitarie e di altre organizzazioni internazionali finalizzate alla
realizzazione dei progetti.
Lieto di avviare ufficialmente la coope-
razione con la città di Rabat, il sindaco
Scapagnini ha dichiarato di sentire la
Sicilia assai vicina al Marocco per tradizioni, cultura e obiettivi comuni: «Il rapporto che abbiamo avviato lo scorso
anno, in occasione della nostra visita in
terra marocchina - ha detto Scapagnini grazie alla volontà del sindaco Bahraoui,
permette di gettare le basi per un solidale e duraturo sviluppo. Guardo al mondo
della cultura, a utili esperienze commerciali secondo la vocazione del nostro territorio, sapendo che il Marocco può
favorire l’apertura della strada verso più
ampie partnership con il mondo arabo».
Il Sindaco di Catania ha voluto dare un
significato concreto alle sue parole e
durante la cerimonia, svoltasi nel salone
delle feste intitolato al musicista
Vincenzo Bellini, con un gesto che va
oltre gli accordi formali, ha offerto alla
città di Rabat un parco giochi destinato ai
bambini. La nuova struttura sarà inaugurata il prossimo mese di Marzo, in coincidenza con la visita che sarà compiuta in
Marocco da una delegazione catanese. «È
un momento molto emozionante per noi ha commentato il Presidente della
Comunità Urbana di Rabat - e sono sicuro che tutti assieme andremo molto avanti perché condividiamo i valori di libertà,
democrazia, sicurezza e di pace». (r.p.)
13
Interventi
Interventi
COPPEM news
Messina rivendica un ruolo primario nel Mediterraneo
Trasporti, turismo e alta formazione le carte da giocare
di Franco Providenti
Ogni progetto va però sviluppato in un’ottica d’integrazione e nel pieno rispetto delle diversità
L
a Sicilia, per la sua posizione
centrale nel Mediterraneo, è di
fatto punto di incontro e porta
dell’Europa dove si confrontano usi,
costumi e tradizioni diverse.
Da tempo l’AICCRE siciliana chiede
all’Unione Europea ed al Governo italiano una maggiore attenzione mirata
allo
sviluppo
dei
Paesi
del
Mediterraneo, nella convinzione che se
non vi è cooperazione, fra le risorse siciliane e quelle arabe, si finisce con il trasformare una grande opportunità in una
crescente conflittualità.
Essendo stato, nel recente passato,
Sindaco della città di Messina, mi è agevole sottolineare alcune potenzialità
concrete nel campo dei trasporti merci e
passeggeri e in quello universitario.
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Per quel che concerne i trasporti, ad
esempio, il porto di Messina potrebbe
diventare un punto di smistamento per
altri paesi del Mediterraneo, inoltre, per
la sua forte caratterizzazione sul piano
dell’imprenditoria cantieristica, con
importanti attività di costruzioni e di
riparazioni navali (Cantieri Rodriquez,
cantiere SMEB, Arsenale militare ed
altri), potrebbe assolvere anche una funzione centrale in questo campo, con
scambi e nuove forme di cooperazioni
con analoghe strutture della Tunisia e
della Grecia.
L’ apporto delle Università ha un ruolo
fondamentale per l’interazione e lo sviluppo delle culture e, soprattutto, per
l’arricchimento conoscitivo. Per questa
ragione Messina, con il suo Ateneo, ha
tutti i requisiti per candidarsi ad un
ruolo primario nella cooperazione e nell’alta formazione degli universitari dei
paesi arabi e non solo di questi. In questo campo, si registrano valide esperienze maturate da un gruppo di medici
dell’Università di Messina che, da
volontari (con l’associazione Chirone),
si sono recati più volte nei paesi
dell’Africa. Qui hanno prestato assistenza medica e creato presidii e, in alcuni
casi, addirittura vere e proprie scuole
per infermieri, appoggiandosi a realtà
esistenti in loco, promosse dalla Chiesa
o dagli stessi governi locali.
Scambio, progettazione, avvio di sviluppo comune. Potrei citare le potenzialità del turismo, con le grandi possibilità di incontro e confronto fra le antiche
civiltà del Mediterraneo, con iniziative
che conservino e rendano fruibili gli
immensi patrimoni culturali esistenti.
Come la possibile progettualità nel
campo della pesca e della conservazione
del pesce. La pesca nel Mediterraneo è
l’attività più diffusa, che comporta maggiore cooperazione e che, se opportunamente integrata e modernizzata, può
offrire grandi risorse a vari paesi.
Potrei continuare, indicando le possibilità di incontro che offre il mondo dello
spettacolo, o quello dei servizi alle persone. Ogni progetto va però sviluppato
in un’ottica d’integrazione e nel pieno
rispetto delle diversità.
Per realizzare questi obiettivi sono però
essenziali due condizioni. La prima è
che il programma europeo Meda vada
semplificato ed affidato direttamente
alle città, per superare le difficoltà che
lo hanno reso poco utilizzabile. Le città,
a loro volta, devono progettare, tenendo
conto delle risorse del loro territorio,
coinvolgendo, gli imprenditori, i lavoratori e le istituzioni maggiormente operative. L’altra condizione, essenziale per
tutte le città della Sicilia, è legata al processo di cambiamento della classe dirigente politica, nel senso che a livello
comunale, provinciale e regionale ci si
deve rendere conto che è finito il tempo
in cui i finanziamenti arrivavano a pioggia, in base alle amicizie ed ai rapporti
politici, mentre oggi le risorse si ottengono solo attraverso i patti territoriali, i
contratti d’area, ed i programmi europei.
L’AICCRE siciliana da cinque anni
svolge un importante compito di consulenza e di collaborazione con i Comuni,
le Province e la Regione, seguendo l’iter
di formazione e di attuazione dei patti e
degli altri strumenti di sviluppo. Oggi, si
avvale anche del Coppem, che con la
sua struttura permanente e rappresentativa delle città d’Europa, dell’Africa e
del vicino Oriente che gravitano sul
Mediterraneo, rende più concreto il dialogo a livello delle comunità ed effettive
le possibilità di cooperazione per la realizzazione di progetti comuni di sviluppo. Assolvendo alle funzioni di segreteria del Coppem, l’AICCRE siciliana
assicura l’operatività dei rapporti fra le
città, facilita lo scambio e s’inserisce nel
cammino di pace costruito dal basso
attraverso l’incontro fra i popoli e l’organizzazione del loro comune progresso
economico, sociale, culturale e politico.
Presidente Aiccre Sicilia
Partenariati
COPPEM
Partenariati
news
Trattative bilateriali fra U.E. e Paesi del Mediterraneo
L’obiettivo è di concludere accordi per sviluppare il Processo di Barcellona
di Hadly Hussein
“L’esigenza delle intese
euro-egiziane volte ad intensificare la cooperazione,
salvaguardando gli interessi
reciproci”
L
’Unione Europea ha avviato trattative bilaterali con i Paesi del SudEst del Mediterraneo per concludere accordi di partenariato che dovrebbero fornire gli strumenti per realizzare gli
obiettivi del processo di Barcellona, negli
aspetti politici, commerciali ed economici.
Questi accordi che includono il partenariato tra le città del Mediterraneo, comprendono anche la cooperazione nel campo
dello sviluppo sociale.
L’art. 39 dell’accordo di partenariato EuroEgiziano, firmato nel giugno 2001, impegna l’Egitto e l’Unione Europea a “intraprendere e intensificare la cooperazione
economica nell’interesse reciproco”, e
delineare gli obiettivi della cooperazione
economica che include i seguenti punti:
- promuovere relazioni economiche equilibrate tra le parti;
- supportare gli sforzi dell’Egitto per raggiungere uno sviluppo economico e
sociale sostenibile.
Nell’art. 71 dell’accordo, Egitto ed
Unione Europea “concordano a promuovere la cooperazione culturale in ambiti di
interesse reciproco e nello spirito del
rispetto reciproco per le culture di
entrambi” e identificare questi interessi
includendo:
- scambi di mostre d’arte, compagnie di
artisti, performances, scrittori, intellettuali e altri eventi culturali;
- formazione di personale da impiegare
nel settore culturale.
Va ricordato che gli accordi di partenariato regolano relazioni tra l’Unione
Europea, come un’istituzione che rappresenta 15 Stati membri, ed ognuno dei suoi
partner mediterranei, per esempio questi
accordi non includono una possibile struttura per relazioni dirette tra gli Enti Locali
delle città mediterranee ed europee.
Anche la Commissione Europea, in quanto istituzione responsabile per la realizzazione dell’accordo di partenariato degli
Stati membri, non può assumere la
responsabilità di concludere gli accordi tra
le città mediterranee ed europee, poiché
questi vanno riferiti alla capacità delle
autorità locali.
Quindi metodi e meccanismi sono necessari per stabilire contatti diretti tra gli Enti
Locali nelle città mediterranee ed europee
impegnate nel concludere gli accordi di
partenariato.
Per quanto riguarda l’Egitto, noi crediamo
che gli accordi di partenariato stabiliscono
una nuova base per le relazioni tra l’Egitto
e l’Unione Europea, che va oltre la base
dell’accordo di cooperazione concluso nel
1977. Mentre il vecchio accordo era basato sulla filosofia di cooperazione in condizione di disparità, l’accordo di partenariato stabilisce relazioni paritetiche impegnate nel rispetto e nelle concessioni reciproche, che permette, quindi, un più ampio
spazio per l’interazione e lo scambio di
esperienze in tutti i settori, compreso, fra
l’altro, cooperazione amministrativa tra
Enti Locali. Questa nuova base di relazione dovrebbe dare impeto e forza a tutte le
iniziative tra l’Egitto e l’Unione Europea.
Sindaco di Qailobiyah
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Chi è...
chi è...
COPPEM news
Europeista convinto votato al Regionalismo
Intervista a Keith Whitmore, consigliere comunale di Manchester
I
l consigliere Keith Whitmore fa
parte del consiglio comunale di
Manchester da oltre 22 anni essendo stato eletto per la prima volta nel
maggio del 1979. Nell’arco di oltre un
ventennio ha ricoperto molti incarichi
incluso la leadership del gruppo consiliare liberal-democratico per 9 anni, dal
1988 al 1997. Precedentemente è stato
anche membro del Greater Manchster
Council fino al suo scioglimento nel
1985 ed è stato a capo del partito liberale per 5 anni nel GM C.
Il suo primo compito, per quanto riguarda gli affari europei è stato la campagna
per il sì (“yes vote”) durante il referendum del 1975 in cui gli inglesi dovevano
decidere se rimanere membri della allora
Comunità Europea, ed è stato uno dei
funzionari della campagna “Keep
Manchester in Europe Campaign”.
Whitmore è, attualmente, membro del
comitato delle Regioni, del comitato del
CEMR, del Congresso delle Autorità
locali e regionali del Consiglio d’Europa
e vice presidente del comitato sulla
sostenibilità. Per il Governo Locale del
Regno Unito, è uno dei membri senior
della Associazione Governo Locale e
Capo del Management Executive. È
Direttore del Royal Exchange Theatre a
Manchester, ed anche direttore del
People’s History Museum. Partecipa
inoltre come membro al comitato consultativo del Manchester Airport ed è
membro del Greater Manchester
Passenger Transport Authority.
Whitmore è vicepresidente della IV
Commissione del Coppem.
Che idea ha del Coppem considerando
anche la sua partecipazione alla
riunione di Palermo lo scorso luglio?
Sono rimasto molto colpito dalla prima
riunione del Coppem cui ho partecipato
in luglio e mi sento particolarmente onorato di essere stato eletto come vicepresidente della IV Commissione di cultura,
tecnologia, turismo e ambiente. Dopo
l’incontro, ho parlato con vari amministratori ed Autorità Locali e con il Local
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Government International Bureau in
quanto co-relatore, seguo i lavori della
Commissione. Spero di potermi rendere
utile al più presto ai lavori del Coppem
riguardo alle tematiche della cultura, tecnologia, turismo ed ambiente.
Per quali ragioni ha aderito ai progetti del Coppem?
È stato Fabio Pellegrini ad invitarmi a
partecipare ai lavori del Coppem. Il presidente Pellegrini è stato mio collega al
Congresso delle Regioni e delle Autorità
Locali al Consiglio d’Europa per un po’
di tempo e la sua convinzione e gli argomenti che ha avanzato mi hanno spinto a
prendere parte ai progetti del Coppem.
Avete avuto programmi di scambi con
altri paesi prima dell’esperienza con il
Coppem? Quali sono i suoi progetti
per il futuro?
Sono stato coinvolto nelle politiche
europee per un po’ di tempo, in quanto
membro del Congresso e membro del
Comitato delle Regioni e del CEMRCCRE. Inoltre, anche nella mia stessa
regione, nel nord-ovest dell’Inghilterra,
sono particolarmente attivo nelle politiche regionali per assicurare che ci sia
una grande consapevolezza, nel Regno
Unito, verso le questioni europee.
Sono anche impegnato nella ricerca di
adesioni di politici locali e regionali
provenienti da diversi paesi, particolarmente dai paesi dell’Europa dell’Est,
oltre a quelli dei paesi del
Mediterraneo.
L’11 Settembre non ha segnato la fine
del mondo ma siamo sicuri che è stato
l’inizio di una nuova epoca per il
mondo. Qual’è la sua opinione sul
Coppem in questo momento di tensione politica internazionale? Quali sono
le sue speranze?
Gli eventi dell’11 Settembre sono
ancora molto vivi nei nostri pensieri e
un’organizzazione come il Coppem è
sia strategicamente che politicamente
l’adeguato strumento per portare pace
ed armonia ai paesi che lavorano insieme. Il punto di forza del Coppem,
infatti, è la sua capacità di unire insieme paesi dell’Europa e del
Mediterraneo. Nessun’altra organizzazione ha la forza politica di mettere
insieme paesi a discutere. I governi
locali e regionali giocano un importante ruolo per unire insieme popoli e
nazioni andando verso un nuovo millennio uniti in un partenariato anziché
divisi come nel passato.
(r.p.)
Marrakech - Il segretario generale del Comitato permanente, Lino Motta ed il presidente
della Federazione siciliana dell’AICCRE, Franco Providenti, consegnano la bandiera del
Coppem alla delegazione greca composta da: Nikos Papamikroulis, sindaco di Nea Halkidona
e vicepresidente del Coppem, Petros Filippou, sindaco di Kalivia, Virvidakis Kiriakos, consigliere comunale di Chanca,Andreas Karavolas, consigliere comunale di Patrasso.