18 recensioni 2/06 - Assistenza Infermieristica e Ricerca

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18 recensioni 2/06 - Assistenza Infermieristica e Ricerca
Recensioni
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Caro Dio ti racconto Nonna Rosa
Questo è il titolo di un articolo pubblicato in Io Donna del 13 marzo 2004 sul libro e la successiva rappresentazione teatrale di “Oscar e la dama in rosa” (edizioni Rizzoli) di Eric-Emanuel
Schmitt, drammaturgo, romanziere e saggista francese.
Il sottotitolo recita: “Al piccolo Oscar, malato di leucemia, un’anziana infermiera suggerisce un
gioco: scrivere ogni giorno una lettera immaginando di essere cresciuto dieci anni”.
Ho letto con vivo interesse questa recensione del libro di Schimtt e da infermiera non credevo che un articolo descrivesse, anzi, dipingesse così bene Nonna Rosa, “anziana infermiera,
l’unica adulta che non cerca di indorargli la pillola con tutte le insulsaggini che si inventano
per i bambini: Babbo Natale porta i doni, la tua vita sarà lunga e bella… Nonna Rosa suggerisce a Oscar di scrivere a Dio una lettera al giorno. Ma con un piccolo trucco, un artificio che
lo farà crescere e diventare adulto nella fantasia… Nel gioco, Oscar, riuscirà a capire che ci sono sofferenze che si subiscono e sofferenze che si scelgono. E che è possibile non avere paura della morte”.
Nonna Rosa, l’anziana infermiera, ha trovato un canale di comunicazione con il piccolo Oscar
e ha saputo comunicare al piccolo paziente la bellezza della vita, la paura della sofferenza e della morte.
Io, infermiera incredula ho letto il libro e non ho provato rabbia nello scoprire che il giornalista o la giornalista ha confuso l’anziana volontaria, Nonna Rosa, con un’infermiera.
Ho solo provato un senso di amarezza e ho constatato come l’opinione pubblica non conosce
noi infermieri, non sanno chi siamo e cosa facciamo.
Al giornalista o alla giornalista vorrei dire grazie perché ha visto oltre… a quello che noi infermieri dovremmo essere e saper fare.
Maria Pigaiani
Cosa sognano i pesci rossi
Romanzo di Marco Venturino.
Milano: Mondadori.
Pagine 245. Euro 16,50
Titolo originale per un libro con due protagonisti concreti e reali per la nostra comune esperienza quotidiana: un paziente e un medico.
L’autore immerge il lettore nella realtà ospedaliera con un linguaggio semplice ed incisivo,
tanto reale che leggendo sembra di essere presenti ai fatti raccontati, soprattutto per un addetto ai lavori.
Ci si trova faccia a faccia con una persona bisognosa di tutto, incapace di parlare, di dare sfogo al dolore che sente, ma nell’impossibilità di esprimerlo. Il paziente così si descrive: da uomo rispettato e potente a “pesce rosso”.
Il medico, protagonista, racchiude in sé tutto l’universo ospedaliero di “facce verdi” che indistinte, inadeguate, indifferenti, si chinano sul dolore altrui, sul dolore del “pesce rosso”.
Assistenza infermieristica e ricerca, 2006, 25, 2
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Questo libro nasce nella routine quotidiana difficile e mediocre di una corsia d’ospedale e racconta questa verità, ma riesce anche a raccontare la solidarietà profonda delle persone, l’eroismo dei piccoli grandi gesti quotidiani e la forza di continuare, nonostante tutto, delle persone
che vi lavorano.
È un libro duro e nello stesso tempo ricco di pietas, vitale ed emozionante nonostante il
dolore e l’angoscia, forte e potente come un inno alla vita che guarda in faccia la morte
per urlare a tutti che le persone hanno bisogno di essere ascoltate tanto più se sono “pesci rossi”.
È un libro che interroga tutti noi e ci mette con le spalle al muro ricordandoci che il “pesce rosso”, l’ammalato, è una persona con il bisogno prepotente di essere ascoltato e che non basta il
solo senso dell’udito. Perché non sempre le parole ci aiutano a capire.
Oggi questo romanzo di Marco Venturino, direttore della Divisione di anestesia e terapia
intensiva all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano diventa un monito e contemporaneamente un augurio per tutti noi affinché diventiamo capaci di ascoltare la vita e tutto quanto ha in sé.
Maria Pigaiani
Infermiera
Azienda ospedaliera Borgo Trento
Verona
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Assistenza infermieristica e ricerca, 2006, 25, 2