Gennaio-Febbraio Suppl.1 N° 1-2 - 2006

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Gennaio-Febbraio Suppl.1 N° 1-2 - 2006
stesura tosse
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Anno 9 - Gennaio-Febbraio/Suppl. 1
Cough : the number one reason
why patients seek medical attention
“The new ACCP guidelines define how physicians
should diagnose and manage cough associated with
everything from the common cold to chronic lung conditions. The guidelines also are the most comprehensive evidence-based recommendations for treating
cough in children.”
Additional recommendations address the most common
causes of chronic cough, including upper airway cough
syndrome (previously named postnasal drip syndrome),
asthma, and gastroesophageal reflux disease (GERD).
Chronic cough also may be a result of smoking or
taking angiotensin-converting enzyme (ACE) inhibitors.
An acute cough is generally caused by a “common
cold”; a subacute cough can linger after a cold or may
persist due to a respiratory tract infection, such as whooping cough or other postinfectious cough.
The new ACCP guidelines provide clinicians with proven methods of identifying and treating the underlying
causes of chronic cough, ultimately, leading to more
effective management of chronic cough and better quality of life for patients.”
Pediatric Recommendations
The ACCP guidelines are the first to provide comprehensive, specific, evidence-based recommendations for the diagnosis and management of cough in
children. Although the guidelines address all types of
pediatric cough, they make a strong recommendation
against the use of OTC cough and cold medications
for children age 14 years and younger.
Endorsed by the American Thoracic Society and the
Canadian Thoracic Society, the new ACCP cough guidelines were developed by an international committee of
individuals with expertise and research experience related to cough from the fields of adult and pediatric pulmonology and respirology, pharmacology, neurology,
speech and swallowing, and anatomy and physiology.
Direttore Responsabile
Pietro Cazzola
Registrazione
Tribunale di Milano n.383 del 28/05/1998
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Redazione e Amministrazione
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Presentate le nuove linee
guida per la tosse dell'ACCP:
riserve sugli anti-tosse OTC,
via libera agli antistaminici
di prima generazione
Il Dottor Richard S. Irwin della University of Massachusetts Medical
School, e responsabile dell'Esecutivo che ha stilato le nuove linee
guida sulla tosse dell'American College of Chest Physicians
(ACCP), ha sottolineato che "in questo documento l'ACCP definisce
come i medici dovrebbero diagnosticare e trattare la tosse nelle più
disparate condizioni cliniche, dalle comuni infezioni virali delle prime
vie aeree alle pneumopatie croniche".
Vengono infatti prese in considerazione le differenti cause di tosse
(vedi Tabella), ciascuna delle quali richiede un approccio diagnostico mirato ed un trattamento specifico
Le nuove linee guida racchiudono anche le più importanti raccomandazioni basate sull'evidenza per trattare la tosse nei bambini.
Nuove linee guida per la tosse
dell'ACCP:
cosa prescrivere in corso
delle comuni infezioni virali
delle prime vie aeree
Chest 2006; 129:1S-23S
I pazienti con tosse acuta (o nella tosse da gocciolamento retronasale) associata alle comuni infezioni
delle vie aeree superiori possono essere trattati con una preparazione a base di un antistaminico di prima generazione/decongestionante (bromofeniramina e pseudoefedrina a
rilascio prolungato).
Nei pazienti con raffreddore, i nuovi antistaminici privi di attività sedativa sono inefficaci nel ridurre la tosse e non
dovrebbero essere utilizzati.
Tosse acuta
Infettiva
Infezioni alte vie respiratorie
Infezioni basse vie respiratorie
Esacerbazione di pre-esistenti affezioni
Tosse sindromica delle alte vie respiratorie
Asma
Bronchiectasie
Broncopneumopatia cronica ostruttiva
Tosse subacuta
Postinfettiva
Pertosse
Bonchite
Esacerbazione di precedenti affezioni
Tosse sindromica delle alte vie respiratorie
Asma
Reflusso gastro-esofageo
Bronchite
Tosse cronica
Ace-inibitori
Fumo
Tosse sindromica delle alte vie respiratorie
Asma
Reflusso gastro-esofageo
Bronchite eosinofila non asmatica
Broncopneumopatia cronica ostruttiva
Brochiectasie
Bronchioliti
Tumori polmonari
Tosse psicogena
A questo proposito il Dottor Irwin ha ricordato che non esistono
prove che i comuni prodotti anti-tosse OTC possano sedare la tosse,
ma che al contrario le più datate molecole con proprietà antistaminiche hanno mostrato di poter ridurre questo fastidioso sintomo.
Il Dottor Irwing ha così concluso: "Perchè, quindi, non assumere ciò
che ha già dimostrato di funzionare?"
FDA: prudenza nell'assunzione di farmaci con destrometorfano
La Food and Drug Administration consiglia di assumere con
prudenza i preparati che contengono destrometorfano.
Infatti, un recente documento ha informato la popolazione sui
rischi che si possono correre con un eccessivo uso di destrometorfano.
Tale misura si è resa necessaria dopo la morte di cinque adolescenti, dovuta molto probabilmente all’abuso di questo principio
attivo che, se assunto in modo improprio, può provocare seri effetti collaterali, come allucinazioni, danni cerebrali e perdita della
coscienza, fino alla morte.
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Cloperastina: quando le proprietà antistaminiche
ottimizzano l’efficacia dell’anti-tosse
Le recenti indicazioni che si possono leggere nelle linee guida
per la terapia della tosse, pubblicate nell’ultimo numero di
CHEST, pongono l’attenzione su alcuni cambiamenti
di impostazione terapeutica che premiano un gruppo di farmaci,
gli antistaminici di prima generazione, da tempo in disuso
e sorpassati nell’uso quotidiano da molecole più recenti.
Gli antistaminici di prima generazione vengono infatti
definiti efficaci e utili nella terapia della tosse acuta che
complica gli episodi infettivi delle alte vie respiratorie,
per la possibilità di sfruttare una loro duplice attività.
Come è noto, questi farmaci a livello centrale deprimono
la reattività del centro della tosse, mentre a livello periferico
contrastano gli effetti dell’istamina, un potente mediatore
dei processi flogistici.
Bromfeniramina
Cloperastina cloridrato
Figura 1
Struttura chimica di bromfeniramina
e cloperastina cloridrato:
la stretta analogia delle due molecole spiega
l’attività antistaminica sedativa
della cloperastiana cloridrato.
La cloperastina, una molecola da tempo impiegata
efficacemente nel trattamento della tosse, e classificata
primariamente come antistaminico, risponde a questi
requisiti, come testimoniato dalle somiglianze strutturali
chimiche con la bromfeniramina
e dalle sue caratteristiche farmacodinamiche (Figura 1).
Grazie alla sua capacità di superare la barriera ematoencefalica, la cloperastina a livello del sistema nervoso
centrale riduce l’iperattività dei neuroni che generano
lo stimolo della tosse e tale azione è ottenuta senza
gli indesiderati effetti narcotici che vengono causati dai farmaci
oppioidi (codeina), considerati poco sicuri soprattutto nei pazienti
in età pediatrica.
La cloperastina, in quanto sedativo non oppioide, possiede quindi
una grande maneggevolezza, e può essere somministrata senza
preoccupazioni anche ai bambini.
Tra le proprietà, una volta ritenute ancillari, della cloperastina spicca
oggi la sua attività antistaminica, evidenziata dall’inibizione, in vitro,
della contrazione istamino-dipendente della muscolatura liscia tracheale
e, in vivo, del broncospasmo indotto da un aerosol di istamina.
La capacità di indurre sedazione, comune a tutti gli antistaminici
di prima generazione, permette di migliorare il funzionamento del
sistema immunitario: infatti la stanchezza per le notti passate insonni,
e lo stress che ne deriva, hanno un effetto negativo sul sistema
naturale di difesa dell’organismo, che rischia di non riuscire ad
eliminare l’infezione primaria, aprendosi così a possibili sovrainfezioni che allungherebbero la durata ed il fastidio legato all’episodio
infettivo iniziale.
Stefano Schieppati
Bibliografia
Irwin RS. Diagnosis and Management of Cough. Executive Summary. ACCP Evidence-Based Clinical Practice Guidelines. Chest 2006; 129:1S–23S.
Mossad SB. Treatment of the common cold. BMJ. 1998; 317 (7150):33–36.
Canti G, et al. Studio sull’attività farmacologica della cloperastina. Boll. Chim. Farm.1983; 122:384-392.
Cazzola P. Terapia della tosse nel bambino e nell’adolescente: efficacia e sicurezza sono condizioni imprescindibili. Scripta Medica 2005; 8:3-7.
Majde JA, Krueger JM. Links between the innate immune system and sleep. Journal of Allergy & Clinical Immunology. 2005; 116:1188-98.
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