Visualizza - Comitato 8 Ottobre 2001
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34 VENERDÌ 20 OTTOBRE 2006 Sezione il Cittadino Cultura&Spettacoli A lato l’attore Giulio Cavalli durante le prove dello spettacolo alle Vigne; sopra, da sinistra, le cinque vittime “lodigiane”: Attilio Lazzarini, Sandro Carlin, Luigi Mussida, Carlo Venturini e Fabio Mangiagalli; a destra i resti della fusoliera del Boeing D alle aule di un tribunale al pal coscenico di un teatro. Per non dimenticare quelle 118 vittime innocenti e per denunciare a voce alta, con la forza drammaturgica della parola recitata, l’incredibile serie di errori, omissioni, superficialità, che quella mattina di ottobre di 5 anni fa provocarono una delle stragi più gravi della storia dell’aviazione civile italia na. La più grave per l’aeroporto milane se di Linate, dove quella terribile matti na complici la nebbia e le disfunzioni ai sistemi radar e di controllo un Bo eing della Scandivanian Airlines si scontrò in fase di decollo con un piccolo Cesna Citation, concludendo la sua cor sa, in fiamme, contro il capannone del lo smistamento bagagli e divorandosi le vite di tutte le persone che aveva a bordo oltre a quelle di 4 operai della Sea impegnati a terra. È la sfida di Linate, 8 ottobre 2001: la strage, lo spettacolo prodotto da comune di Lodi, Bottega dei mestieri teatrali e Comitato 8 otto bre con l’apporto del nostro quotidiano che debutterà a dicembre sulla presti giosa ribalta del teatro Strehler di Mila no dopo una gestazione durata alcuni mesi. Gestazione illustrata ieri dai principali protagonisti di questa sfida: il cronista e scrittore lodigiano Fabri zio Tummolillo, che ha curato la parte di ricostruzione giornalistica della pié ce; l’attore Giulio Cavalli, fondatore e anima della “Bottega”, sulle cui spalle graverà la messa in scena, in forma di monologo, del copione (cui pure ha for nito un prezioso contributo) e l’assesso re alla cultura del comune di Lodi, An drea Ferrari, al quale va il merito di avere creduto nella proposta lanciata, alcuni mesi fa, dallo stesso Tummolillo e di averne permesso la realizzazione, coinvolgendo nell’impresa i comuni che in quella strage hanno visto morire un proprio cittadino. «Siamo molto sod disfatti spiega Ferrari in quanto per la prima volta il comune di Lodi ha av viato una produzione teatrale in pro prio, affrontando una questione di tale portata e a così alto livello. Ci auguria mo che possa essere solo l’inizio di una presenza da protagonista del Broletto È PRONTO LO SPETTACOLO ALLESTITO DA GIULIO CAVALLI E FABRIZIO TUMMOLILLO n Da domani a Melegnano una settimana di mostre, incontri, di battiti per riflettere sulla vicenda dell’eccidio di Cefalonia e la sua attualità. Sessantatre anni fa, dal 14 al 24 settembre 1943, sull’isola greca di Cefalonia si svolgeva uno degli episodi più tragici ed insie me eroici della seconda guerra mondiale, episodio il cui ricordo è conservato da tante vie e piazze: la battaglia fra la divisione Acqui, di stanza sull’isola, e il battaglio ne tedesco passato da alleato ad ostile dopo l’armistizio dell’8 set tembre e lo sbandamento delle no stre forze armate. Gli italiani, cir ca diecimila uomini impossibili tati a ricevere rifornimenti, rifiu tarono di consegnare le armi, in terpretarono in modo ferreo l’in vito del proclama di Badoglio, emesso appunto l’8 settembre, a «reagire agli attacchi di qualsiasi provenienza diversa da quella al leata» e resistettero per dieci gior ni all’accerchiamento condotto anche con mezzi pesanti e avia zione. A fine mese si contarono più di cinquemila morti o fucilati nell’esercito regio, cui si dovran no aggiungere altre tremila vitti me nell’affondamento delle navi da trasporto o una volta arrivate in un campo di concentramento in Germania. I pochi superstiti passarono in gran parte alla lotta partigiana greca. Eppure, nono stante l’apparente esito tragico, G La strage di Linate sul palcoscenico, un monologo per non dimenticare Giulio Cavalli e Fabrizio Tummolillo Il presidente del Comitato 8 ottobre Paolo Pettinaroli (a sinistra) con Andrea Ferrari nella produzione di eventi culturali». Per coprire le spese di produzione è sta to chiesto anche il contributo dei comu ni in cui vivevano le vittime dell’inci dente: oltre 40 località, dalle grandi cit tà come Milano e Roma a capoluoghi di provincia come la stessa Lodi e Como, sino a piccole comunità con poche mi gliaia o centinaia di abitanti. A oggi so no state raccolte oltre 20 adesioni, fra cui quelle di quattro dei cinque centri di Lodigiano e Sudmilano che hanno pianto una vittima: oltre a Lodi (ove vi veva il dirgente farmaceutico Attilio Lazzarini), Casale (città di cui era origi nario l’imprenditore Luigi Mussida), Castiglione d’Adda (terra natale del tec nico Eni Carlo Venturini) e San Donato (dove abitava l’agente di commercio Fa bio Mangiagalli). Soltanto il comune di Cerro (ove risiedeva il tecnico dell’Eni Sandro Carlin) ha, almeno sin qui, ne gato il proprio impegno economico. Le prove dello spettacolo sono iniziate alla presenza di alcuni familiari delle vittime qualche settimana fa presso il teatro alle Vigne di Lodi, dove lo spetta colo giungerà il prossimo anno. La I O R N A T E D E L L messa in scena sarà accompagnata dal le musiche originali del compositore lo digiano Davide Savarè. Nel racconto della messa in opera di un aeroporto pionieristico in un immaginario paese dei balocchi, s’innesta la ricostruzione documentaria in un secondo piano narrativo della tragedia, attraverso stralci di registrazioni, atti giudiziari, indagini giornalistiche. Alcuni elemen ti della fiaba, per prima l’ambientazio ne nella rabelesiana città di Bengodi, rimandano a personaggi, luoghi e si tuazioni utili a raccontare la dinamica ’ E U R O P A Cefalonia, l’importanza della memoria Emanuele Dolcini gli uomini della Divisione Acqui furono i primi italiani veramente liberi dal fascismo e dalle folli e inadeguate prospettive militari delle dittature. Ma ancora oggi la Storia ha reso loro una ragione parziale: secondo la magistratura militare tedesca del 2006 (non del 1936), tuttora la condizione dei componenti della Divisione Ac qui attaccata e trucidata a Cefalo nia e Corfù è qualificata come «di serzione dall’esercito tedesco». Sui fatti di Cefalonia si aprirà do mani a Melegnano una vasta ini ziativa collegata al percorso delle «Giornate dell’Europa», avviato ormai da alcuni anni. L’insieme di proposte ha l’appoggio di molti enti fra cui l’Associazione nazio nale Divisione Acqui, Regione Lombardia e Provincia di Milano, Aiccre (Associazione comuni e re gioni europee), istituto grafico Al be Steiner di Torino, Centro Euro peo di ricerca e formazione Mila no, comune di Mele gnano più molte associazioni melegnanesi. Principale coordinatore dell’in tenso programma, tutto collocato presso il castello Mediceo, è Co A Cefalonia si è consumato uno degli episodi più tragici della Seconda guerra stantino Ruscigno, presidente provinciale dell’Associazione Ac qui e figlio di un superstite del l’eccidio di Cefalonia. Il fulcro della settimana di iniziative è rap presentato dalla mostra fotografi codocumentaria La scelta della Divisione Acqui, inaugurata do mani mattina (alle 10) presso il ca stello. Il gior no della chiusura (martedi 31 ottobre alle 17) impor tante vetrina con la presentazione del Premio Divisione Acqui per la dignità e l’onore di tutte le patrie. L’edizione 2007 va a Carlo Azeglio Ciampi: il pomeriggio vedrà l’in tervento di Alberto Mattioli, vice presidente della Provincia di Mi dell’incidente. Al contesto reale e alla sua ricostruzione è dedicato l’altro pia no narrativo, d’impronta giornalistica, che non trascura neppure gli aspetti processuali della tragedia (l’iter è arri vato in Appello e aspetta di approdare in Cassazione). Nell’alternanza dei due registri si deli nea una chiara lettura dei fatti. La favo la e il documento si bilanciano sulla scena attraverso l’allestimento di due spazi distinti ma interdipendenti: la sa la d’attesa e la torre di controllo. «Partecipare in un ruolo di primo pia no alla produzione di questo spettacolo commenta Paolo Pettinaroli, presi dente del Comitato e della Fondazione 8 Ottobre significa essere allineati agli obbiettivi che con tenacia stiamo inse guendo da cinque anni: fare chiarezza sulle responsabilità, ottenere giustizia e fare in modo che possa non accadere mai più. Con altre 50 persone prese dalla strada, che di Linate sapevano molto poco, ho assistito ad una prova dello spettacolo. È stato per me un gros so colpo al cuore, ma la standing ova tion che gli spettatori improvvisati, con gli occhi lucidi, hanno rivolto all’attore mi ha dato la convinzione che lo spetta colo di Giulio Cavalli sarà un sicuro successo a livello nazionale. Un teatro di alto livello e di profonda intensità emotiva. Bellissimo!». Marco Ostoni lano. Domani si apre anche uno spazio allestito dall’associazione Filatelico numismatica melegna nese: francobolli e documenti ri costruiscono la storia d’Italia dal 1943 al ‘45. Da domenica a martedi 31, invece, il castello ospiterà una serie di eventi e tavole rotonde che porteranno in città ospiti illu stri. Si inizia domenica (alle 20.45) riflettendo sul tema L’Italia verso una compiuta democrazia governante?: ne discutono l’euro parlamentare Josè Luiz Del Roio e gli onorevoli Maurizio Lupi (For za Italia) con Pierluigi Mantini ed Erminio Quartiani (Ulivo). Saba to 28 ottobre, alle 10, Quale idea di Europa per il futuro dei nostri gio vani?, dibattito con Roberto San taniello (delegato a Milano della Commissione europea), gli euro parlamentari Patrizia Toia e An tonio Panzeri, l’assessore provin ciale alle politiche giovanili Irma Dioli. Lunedi 30 ottobre (ore 20.45) Mai più la guerraLa strada di Ka rol Wojtyla, con un intervento di Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea e fondatore di Pax Christi, insieme a Giovanni Bianchi, ex presidente Acli. Ultima tavola ro tonda martedi 31 ottobre alle 17 con Voci poetiche in Europa, per corso a cura di Guido Oldani, se guito dallo spettacolo Libertà, pa ce e patria in concerto con la so prano Anna Canzoneri Urso e il suo ensemble. F I E R A D E L L ’E S T Adriatico, immagini dall’altra riva n Saranno due tra i maggiori esperti del mon do dei Balcani ad intervenire que sta sera per la rassegna cultu rale “Alla fiera dell’Est”. Alla sa la S. Paolo (via Fanfulla, 3), alle Matvejevic ore 21, l’appunta mento è con Nicole Janigro e Fatos Lubonja che si confronteranno su “La letteratura della diaspora e la sua influenza sull’Italia. Metissage culturale oppure letteratura nel proprio Paese?”. Per il pubblico l’occasione potrà essere propizia per conoscere la testimonianza e il pensiero di due degli osservatori più attenti dei cambiamenti che stanno avvenendo sull’altra sponda dell’Adriatico. Nicole Janigro è una giornalista e saggista croata, che ora vive a Milano, e che è conosciu ta in Italia per aver pubblicato di versi testi sull’ex Jugoslavia: tra cui L’esplosione delle nazioni (Feltri nelli 1993, 1999), il Dizionario di un paese che scompare. Narrativa dalla ex Jugoslavia (manifestolibri 1994), l’antologia Accadde a Sarajevo (Edi zioni Scolastiche B. Mondadori 1996), Vivere altrimenti. Guida alle comunità alternative in Italia e nel mondo (con G. Ciuffreda, Pratiche 1997) e l’antologia di narrativa Non troppo uguali. Storie di identità e differenze (con R. Cacciatori, Edi zioni Scolastiche Bruno Mondadori 1999). Piuttosto note sono le sue tesi sulla necessità di fare i conti con il passato, d’iniziare a ragionare a carte scoperte sul conflitto balcani co, che ancora oggi in molti vorreb bero cancellare dalla memoria. In più, ha lanciato un appello per usci re dalla logica malsana dell’appar tenenza etnica, della divisione dei cittadini su base nazionale che ha arrecato già tanti danni. E di que sto dovrebbero in primo luogo con vincersi le autorità internazionali. Con Fatos Lubonja invece si entre rà nel merito delle difficoltà che sta attraversando la vicina Albania. Delle contraddizioni del potere e dei tanti problemi che soffocano la capitale albanese, alla prese con un aria molto inquinata, con l’assenza di spazi verdi, con il mancato ap provvigionamento idrico ed elettri co e con uno scarso recicaggio dei rifiuti. Per l’intellettuale originario di Tirana, già famoso per aver paga to con la prigione e i lavori forzati la sua opposizione al regime comuni sta, oltre ad aver guadagnato popo larità grazie a Il diario di un intel lettuale in un gulag albanese (Mar co, 1994) e Intervista sull’Albania (Il Ponte, 2004), la colpa è dell’attuale classe politica che ha accettato un compromesso al ribasso con alcune discusse forze economiche del Pae se, senza onorare le promesse fatte ai propri elettori. Una linea del dis senso che “Alla fiera dell’Est” ha già avuto un grande interprete in Predrag Matvejevic, che nella sera ta di mercoledì di fronte a una nu trita cornice di pubblico ha illustra to le difficoltà di una coscienza cri tica al di là dell’Adriatico. Matteo Brunello VENERDÌ - SABATO e MARTEDÌ 20,15 - 22,30 DOMENICA 16,00 - 18,10 20,15 - 22,30 • Martedì ingresso € 4.00 • Mercoledì cineforum ore 16 e ore 21 • Giovedì riposo