Murdoch non è Berlusca

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Murdoch non è Berlusca
31 Luglio 2003
SKY 2. PERCHÉ I DS GUARDANO CON FAVORE ALLA NUOVA TV
«Murdoch non è Berlusca» La sinistra apre allo Squalo
In un incontro riservato Fassino ha chiesto equilibrio anglosassone
A scommettere al buio sulla qualità dei rapporti tra la sinistra italiana e Rupert Murdoch, detto lo Squalo,
patron di Sky oggi all'esordio, magnate australiano delle telecomunicazioni, editore dell'ultradestra
repubblicana negli States (Fox News), amico e socio di Berlusconi, ci sono ottime probabilità di perdere la
puntata. Si potrebbe scoprire infatti che la sinistra attende l'arrivo non di un colonizzatore al servizio
dell'amico premier, ma di una potenziale risorsa contro la sclerosi del sistema italiano. Certo, nessuno
compra a scatola chiusa e le attese sono alte: «Ci aspettiamo - spiega Roberto Cuillo, portavoce di Piero
Fassino - che Sky si dimostri voce indipendente e rispettosa del pluralismo, affrontando l'informazione
politica con piglio anglosassone. Non potremmo tollerare la presenza di un clone di Mediaset su un mercato
come quello italiano». Non è poco, ma non è neanche chiedere la luna. Questo è in fondo quanto Tom
Mockbridge, amministratore delegato di Sky News e braccio destro di Murdoch, assicurò a Fassino nel corso
di un incontro riservato avvenuto a ridosso dell'ultima visita italiana del tycoon, nel febbraio scorso. Nel
corso di quel colloquio, presenti anche il responsabile Comunicazione della Quercia Fabrizio Morri e l'allora
capo di Stream News Tullio Camiglieri, Mockbridge garantì al segretario ds che i rapporti tra Berlusconi e
Murdoch non avrebbero influito sulla linea editoriale del canale all news e degli altri spazi di informazione.
L'ex giornalista neozelandese assicurò anche la volontà di fare vera concorrenza investendo su prodotti
realizzati in Italia. Lì si sono poste le basi per un rapporto inaspettato: «Verso Murdoch - dicono al
Botteghino - non abbiamo alcun pregiudizio. Sarebbe un grave errore pensare che arrivi in Italia come
braccio armato di Berlusconi. E' una previsione che non riflette la realtà. Al contrario: Sky può sbloccare il
duopolio e dare un grosso dispiacere al Cavaliere». Secondo le fonti di via Nazionale, le relazioni personali o
gli orientamenti politici del magnate significano poco o nulla: «Murdoch - si dice - è senz'altro editore di
destra, ma capace ovunque vada di sentire se e quando il vento sta per cambiare. In Inghilterra, dopo aver
spalleggiato per un decennio le politiche della signora Thathcer, nel 1996 non esitò a passare dalla parte di
Tony Blair. Murdoch non incollerà le proprie sorti a quelle di Berlusconi. Sa che non può permettersi di
rinunciare a un rapporto con l'altra metà della classe dirigente del paese». Tantomeno Murdoch vuol
rinunciare alla metà del pubblico. La spiegazione è sin troppo semplice: «Tutte le indagini di mercato dicono
che l'elettorato di centrosinistra, ceto medio e laureati, è il target privilegiato delle aziende che investono in
pubblicità». C'è di più: i rapporti sono così orientati al bello che i Ds non escludono addirittura delle forme di
collaborazione con Sky. La Quercia ha infatti necessità di dare seguito al progetto di canale satellitare che
esordirà coprendo la Festa nazionale dell'Unità di Bologna. Spiega una autorevole fonte del Botteghino:
«Non abbiamo ancora deciso come proseguire le trasmissioni. Ma un'idea porrebbe essere quella di sfruttare
il know-how e la disponibilità di accesso di Sky per offrire sulla loro piattaforma i nostri contenuti».
Insomma, più pubblico e meno problemi tecnici: «Piuttosto che costringere gli utenti a cercare la nostra
banda di trasmissione, potremmo appoggiarci a uno dei loro canali offrendo la copertura di eventi come
convegni, manifestazioni, congressi».