abstract - Rete Città Sane
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abstract - Rete Città Sane
LO SPRECO ALIMENTARE L'importanza di non sprecare Lo spreco alimentare è uno scandaloso paradosso del nostro tempo considerando che ancora oggi nel mondo più di 800 milioni di persone soffrono di denutrizione, quando contemporaneamente vengono gettati via più di 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, ossia circa un terzo della produzione complessiva. In Italia il 58,1% degli sprechi alimentari viene generato dagli attori economici della filiera contro il 41,9% imputabile ai consumatori. Escluso il consumo domestico, l’eccedenza va imputata alla produzione per il 66,5%, alla distribuzione per il 22,3%, alla ristorazione per il 6%, alla trasformazione per il 5,2%. I prodotti più sprecati sono quelli freschi (36%) e il pane (18%). Ogni anno, il cibo che viene prodotto, ma non consumato, sperpera un volume di acqua pari al flusso annuo di un fiume come il Volga; utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno - quasi il 30 per cento della superficie agricola mondiale - ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. L’alimento la cui produzione determina un consumo maggiore di risorse ambientali è la produzione di carne bovina che determina il consumo di 15 kg di anidride carbonica per ogni chilo di carne prodotto. In Italia finiscono tra i rifiuti dai 10 ai 20 milioni di tonnellate di prodotti alimentari, per un valore di circa 37 miliardi di euro che determina un costo di 450 euro all’anno per famiglia, pari a 7,06 euro settimanali per nucleo famigliare. La riduzione dello spreco alimentare è in cima all’agenda delle Istituzioni dell’UE. Il Parlamento Europeo ha richiesto un’azione collettiva immediata per dimezzare lo spreco alimentare entro il 2025 e la Commissione Europea lavora per questa riduzione entro il 2020. Alcuni esempi di azioni contro lo spreco Il nostro paese è ricco di iniziative, progetti, imprese e amministrazioni che operano sul tema dello spreco alimentare. Alcuni esempi vengono di seguito elencati: Carta per una rete di enti territoriali a spreco zero Questa carta prevede l’impegno delle regioni, delle province e dei comuni per la riduzione degli sprechi alimentari e delle perdite alimentari, promuovendo campagne di sensibilizzazione e sostenendo tutte le iniziative per ridistribuire gratuitamente i prodotti rimasti invenduti. Progetti di prevenzione dello spreco e riduzione dei rifiuti (es. Last Minute Market dell'Università di Bologna, Progetto “Good Food Bag” di Modena, Progetto di raccolta dell'invenduto di Torino, Progetto “Animaimpresa” della Regione Friuli Venezia Giulia, iniziative della grande distribuzione, es. Progetto “Brutti ma buoni” di Coop Nordest – Brutti ma buoni, progetto antispreco di Despar Eurospar Interspar del Nordest in collaborazione con Fondazione Banco Alimentare e Last Minute Market) Si tratta di progetti di riduzione dello spreco e dei rifiuti attraverso il riutilizzo a fini sociali di prodotti invenduti/non consumati che vengono recuperati nella massima sicurezza e massima efficienza da reti locali costituite dalle imprese, dal terzo settore e dalle istituzioni, per essere distribuiti a organizzazioni no profit. Nella città di Modena per esempio viene realizzato in collaborazione con Legambiente il progetto “Good food bag”, iniziativa volta a sensibilizzare i bambini delle scuole primarie sul contrasto allo spreco attraverso l’utilizzo di una borsa per gli alimenti in eccesso. Il Comune di Torino implementa invece un progetto di raccolta dell’invenduto del mercato rionale di Corso Brunelleschi e di redistribuzione alle fasce deboli della popolazione, segnalate dai servizi sociali o dagli abitanti del quartiere o dalle associazioni. Molto viene fatto dai supermercati della grande distribuzione che recuperano l’invenduto ridistribuendolo alle associazioni di volontariato del territorio comunale; per esempio nel 2014 ben l’85% dei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar del Triveneto e dell’Emilia Romagna in collaborazione con Fondazione Banco Alimentare e Last Minute Market ha recuperato e donato attraverso 184 enti beneficiari del territorio oltre 389 tonnellate di alimenti per un valore complessivo di 2.459.390 euro corrispondenti a mille persone aiutate ogni giorno (elaborazione dati Last Minute Market). Progetti di promozione di sane abitudini alimentari nelle scuole e interventi di sensibilizzazione/raccomandazione per la gestione della ristorazione scolatica e della distribuzione automatica (es. Progetto “Contratto della Merenda” di Udine, linee guida della Regione Friuli Venezia Giulia) Di grande utilità per la lotta allo spreco sono anche i progetti e le iniziative di promozione di corretti stili di vita e sane abitudini alimentari nelle scuole. A Udine per esempio viene sviluppato da oltre 10 anni il progetto “Contratto della Merenda” che mira a sensibilizzare bambini, genitori e insegnanti sull’importanza di una merenda sana e corretta dal punto di vista nutrizionale. Quest’abitudine ha come risvolto non solo che i bambini si sentano meno appesantiti dalla merenda di metà mattina ma anche che arrivino più affamati all’ora di pranzo e si riducano di conseguenza gli avanzi nella mensa scolastica. Un’altra azione che si è rivelata efficace è stata in Friuli Venezia Giulia la produzione di Linee Guida per la ristorazione scolastica e la distribuzione automatica che riprendono le linee indicate dal programma ministeriale Guadagnare Salute e sono volte allo sviluppo di iniziative congiunte e intersettoriali per la promozione di comportamenti salutari nell’ambito dei servizi di refezione collettiva scolastica. Ciò che è stato realizzato: il Progetto R.I.U.S.A. Il progetto RI.U.S.A. (Riduzione Udine Spreco Alimentare) è nato con l’intenzione di promuovere una riflessione sul tema dello spreco alimentare e del consumo consapevole in accordo con quanto stabilito dal "Milan Food Policy Pact" che anche il Comune di Udine ha sottoscritto lo scorso 15 ottobre 2015 in occasione dell'Expo di Milano. I destinatari principali sono stati gli alunni delle scuole cittadine che sono diventati testimoni e sentinelle del risparmio in famiglia e a scuola, nella convinzione che le azioni contro lo spreco alimentare siano efficaci qualora passino attraverso l’educazione scolastica, capace di stimolare e promuovere un reale cambiamento culturale. Obiettivi generali. ‐ Sensibilizzare gli alunni sul tema degli sprechi alimentari, del loro impatto sull'ambiente e sulle risorse naturali. ‐ Riconoscere il corretto valore del cibo, come risorsa non illimitata e la necessità della sua gestione responsabile. ‐ Promuovere buone pratiche di cittadinanza attiva. Contenuti. ‐ Alimentazione corretta e sostenibile per promuovere uno stile di vita sano. ‐ Lo spreco alimentare in famiglia e nelle mense scolastiche. Il cibo come valore e diritto per tutti. ‐ Il consumo critico: come e dove si produce, il trasporto, l’imballo e lo smaltimento, le etichette. Le azioni. ‐ Formazione per insegnanti ed educatori. Temi trattati: spreco alimentare, dimensione del fenomeno, cause e consigli per ridurlo. Presentazione e introduzione ai laboratori in classe. ‐ Formazione studenti scuola secondaria di primo grado. Temi trattati: la filiera alimentare, la sicurezza degli alimenti, gli impatti dello spreco alimentare in ambito economico e ambientale. A conclusione degli interventi formativi le classi sono state invitate a progettare un’attività di laboratorio da realizzare, con il metodo della peer education, per gli alunni delle scuole primarie e sec. di primo grado partecipanti ai forum e a ideare e progettare strumenti di divulgazione delle regole e dei buoni consigli per ridurre gli sprechi alimentari. ‐ Laboratori con le classi scuola primaria e secondaria di primo grado. Temi trattati: quanto, dove e perché si spreca, come ridurre lo spreco domestico. Impatti ambientali degli alimenti ( quante risorse naturali servono per produrre un alimento, dare il giusto valore al cibo); la filiera alimentare (capire come il cibo arriva sulle nostre tavole). Attraverso attività pratiche si è approfondito il tema dello spreco alimentare riportandolo alla realtà quotidiana vissuta dai bambini a casa e a scuola. In seguito gli alunni hanno realizzato alcune indagini sugli sprechi a scuola e a casa tramite un questionario di monitoraggio e di rilevazione per un periodo di 1 mese dello spreco domestico e scolastico; i risultati sono stati il punto di partenza per i lavori successivi dei forum. ‐ Organizzazione e gestione forum. Attraverso il confronto fra più classi si è stimolata la riflessione per facilitare la scelta di comportamenti responsabili e sostenibili. Si sono formulate proposte progettuali e buone pratiche per facilitare l’assunzione di responsabilità da parte dei giovani cittadini. ‐ Laboratorio con il Consiglio Comunale dei Ragazzi. Il Consiglio Comunale dei Ragazzi è stato il raccordo e collante con le attività (laboratori e forum) rivolte alle sc. primarie e sec. di primo grado. L’obiettivo è stato quello di raccolta di tutte le istanze e proposte per sintetizzarle in una “proposta di legge anti-spreco” per tutti i cittadini. ‐ Evento finale di valenza cittadina. Presentazione alla cittadinanza dei risultati del progetto, con il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti, per un’azione diffusa di sensibilizzazione e come punto di partenza per consolidare concrete azioni volte a ridurre lo spreco. Pubblicazione del manuale antispreco redatto dai ragazzi.