Gestione del rischio di cambio

Transcript

Gestione del rischio di cambio
Nessuna parte di questo testo può essere riprodotta o trasmessa senza autorizzazione scritta dei proprietari del copyright. Le informazioni pubblicate
sono state controllate il più scrupolosamente possibile, ma non possiamo
escludere errori né cambiamenti avvenuti dopo la data di pubblicazione.
Per ottenere informazioni più dettagliate contattare i consulenti Diacron.
2011 © Diacron Press
87c St. Augustine’s Road,
London NW1 9RR, United Kingdom
Redazione: Claudia Finiguerra
Autore: Federico Podestani
Editor: Tommy Cappellini
Prima edizione: giugno 2011
ISBN 978-1-908346-05-6
EMIRATI
ARABI UNITI
Gestione del rischio di cambio
Piccole Guide Pratiche
5
Indice dei contenuti
05. Introduzione
05. Rischi di cambio
08. Metodi di copertura
11. Hedge Accounting (IAS 39)
13. Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere (IAS 21)
16. Cenni fiscali
17. Basilea 2
Il fine di questa breve analisi è fornire uno spunto sugli elementi rilevanti da considerare ogni
qualvolta un’impresa si trovi a dover gestire una
o più valute diverse da quella nazionale, a seguito di operazioni commerciali o investimenti in
gestioni estere. L’ambizione è quella di illustrare,
rinviando alla letteratura specialistica i doverosi approfondimenti, quanto numerose e intricate
siano le implicazioni di carattere economico, contabile, finanziario e fiscale che il rischio su cambi
può comportare: per l’impresa non rileva soltanto
la perdita «economica» del possibile indebolimento/rafforzamento dell’euro, ma anche l’eventuale
adozione di coperture e le diverse scelte di rappresentazione contabile (principi domestici o internazionali), il trattamento fiscale e gli effetti di
questi sugli indici di bilancio (liquidità e solidità
patrimoniale); infine come tutti questi elementi
concorrano a migliorare la posizione finanziaria e
la capacità di finanziamento da parte del sistema
bancario.
Tutte le imprese che operano con valute diverse
da quella funzionale sono necessariamente esposte
non solo al rischio imprenditoriale/commerciale
dell’operazione, ma anche all’oscillazione dei tassi
di cambio.
Le ragioni per cui un’impresa vuole coprirsi dai
rischi di prezzo (tasso di cambio, ma anche tassi
d’interesse e prezzo delle commodities) sono certamente legate alle possibili perdite di valore e più
in generale alla volatilità che, positiva o negativa
che sia, rende instabile l’andamento degli utili nel
tempo, trasferendo di fatto tale volatilità sulla performance economica del soggetto. Un aumento
del rischio associato all’impresa si può tradurre in
aumento del costo del capitale e dunque una maggiore onerosità del debito; a questo si aggiunge
che una buona pianificazione finanziaria e un’ottima gestione della tesoreria sono fattori molto ap-
Introduzione
5
Rischi di
cambio
prezzati dal sistema bancario in un’ottica di merito
creditizio secondo le indicazioni dell’Accordo di
Basilea 2.
Nello specifico, è possibile distinguere quattro
rischi associati alla volatilità dei tassi di cambio
6
1. Il rischio transattivo/contabile si manifesta
come differenza tra il tasso di cambio al momento
della fatturazione e quello al momento dell’incasso/pagamento, in tutte le operazioni di acquisto e
vendita in valuta estera.
2. Il rischio economico si manifesta come minor/maggiore valore in euro rispetto al valore atteso utilizzando un tasso di cambio «pianificato»,
ovvero da budget. Questo può essere determinato
dalla differenza tra cambio di budget e cambio di
fatturazione.
3. Il rischio competitivo determina un impatto
negativo sull’operating free cash flow e sul margine
operativo, peggiorando la competitività dell’impresa sul mercato rispetto ai diretti competitori
che, operando con una valuta stabile o più forte,
riescono ad approvvigionarsi a costi inferiori.
4. Infine, il rischio traslativo inerisce i gruppi
internazionali e specificamente la valorizzazione
delle partecipate estere, siano esse controllate e
dunque consolidate oppure valutate con l’Equity
Method1.
Il rischio di tasso di cambio si estende su entrambe le direttrici – rafforzamento o indeboli1 L’Equity Method, o metodo del Patrimonio Netto (ex IAS 28), viene applicato per tutte
le partecipazioni collegate le entità, anche senza personalità giuridica, in cui la partecipante
detiene una influenza notevole e che non è né una controllata né una partecipazione a controllo congiunto. Non essendovi controllo, il consolidato non includerà le attività e passività
dell’incorporata, ma una frazione del PN aggiustato, di esercizio in esercizio, per la quota parte
di utile/perdita e per ogni elemento che ne modifichi il valore.
mento della propria valuta funzionale (euro) rispetto a quella estera (per esempio dirham) – a
seconda della situazione considerata: l’impresa
europea può svolgere un ruolo commerciale (importatrice o esportatrice) oppure essere una società controllata (ex art. 2359 comma 1 c.c. – IAS 27
par. 13), collegata (ex art. 2359 comma 3 – IAS 28
parr. 6 e 7) mediante la detenzione di una partecipazione in una società estera, o una branch.
Nel primo caso, è chiaro come un’impresa esportatrice benefici dell’indebolimento della propria
valuta rispetto a quella del mercato di sbocco, divenendo i propri prodotti relativamente più convenienti per i clienti esteri: mantenendo inalterati
i prezzi di listino in euro, il loro controvalore in
valuta straniera sarà minore. Ne consegue che il
rischio di cambio (contabile, economico e competitivo) si manifesta quando la valuta domestica
si rafforza. Al contrario un importatore ha convenienza nel rafforzamento della propria valuta,
potendo ugualmente approvvigionarsi con un minore esborso, mentre teme il suo indebolimento,
perché si tradurrebbe in un incremento del costo
del venduto. In generale si può dunque affermare
che il rischio di cambio si traduce, quando la sua
volatilità determina un effetto negativo, in una diminuzione delle vendite, sia come unità sia come
fatturato, un incremento dei costi e una contrazione dei margini (a scendere: Ebitda, Ebit, Nopat,
Net Income). Le differenze tra cambio al momento della fatturazione e cambio all’incasso saranno
rappresentate da un utile/perdita su cambi.
Le considerazioni in merito alla seconda situazione – società controllata, collegata o branch
– differiscono in parte soprattutto per quanto
concerne l’effetto contabile per la partecipante/
casa madre e dunque subentra anche il rischio di
cambio traslativo. A fianco degli effetti di cui so-
7
pra, infatti, bisogna considerare le variazioni sulla
valorizzazione della partecipazione ex IAS 21.
Sebbene soltanto il rischio contabile/transattivo venga correttamente rappresentato in bilancio
come utile o perdita su cambi, anche il rischio
economico è a tutti gli effetti una perdita sopportata dall’impresa ogni volta che i valori a budget
vengono disattesi, ai fini della determinazione del
fabbisogno finanziario periodico. Non essendo
l’impresa in grado di prevedere con ragionevole
precisione l’entità del futuro inflow, rischia di disporre di una minore liquidità rispetto a quanto
preventivato o di dover ricorrere a prestiti/scoperti
nel breve e brevissimo periodo.

8
...continua in ebook, acquistabile su www.bookrepublic.it e nelle migliori librerie on-line.
Le collane Diacron Press
Volumi pubblicati
PICCOLE GUIDE PRATICHE
1. Emirati Arabi Uniti
Wage Protection System, analisi e contesto normativo
2. Bulgaria
Casi di triangolazione IVA, descrizione e semplificazione
3. Cina
Oscillazioni del tasso di cambio
4. Bulgaria
Il trasferimento all’estero della sede sociale
5. Emirati Arabi Uniti
Gestione del rischio di cambio
6. Cina
Distribuzione e vendita al dettaglio
7. Bulagria
Il settore energetico: fonti di energia alternative
100x100 BUSINESS
1. Come fare affari in Iran
100 domande e 100 risposte
Fondazione ESS
La Fondazione ESS (European Studies Support) è priva di scopi di lucro.
I mezzi per sostenere le sue attività sono forniti dal reddito del patrimonio conferito dal socio fondatore, nonché da altri contributi, in particolare
quelli dei soci sostenitori.
È desiderio della Fondazione continuare e incrementare l’attività svolta finora, accrescere il sostegno ai giovani per i loro studi, e soprattutto riuscire
a fornire efficaci contributi a promettenti progetti di ricerca. Per tutto questo auspica l’aumento del numero dei soci sostenitori (i quali s’impegnano
a dare un contributo finanziario) che condividano gli scopi e apprezzino
l’attività di questa istituzione privata e indipendente, snella ed efficiente.
La Fondazione attribuisce premi, sussidi e borse di studio destinati a giovani promettenti.
Lo scopo principale della Fondazione è di aiutare qualsiasi persona nella
propria educazione, apprendistato e obiettivi professionali. Lo scopo potrà essere raggiunto non solo attraverso la collaborazione con le strutture
educative e il supporto per l’introduzione delle persone in tali strutture, ma
anche con la stesura di manuali e libri, organizzazione d’incontri, apprendistati, ricerche, propaganda e programmi collaterali nelle aree dell’educazione, delle scienze sociale e umanistica, dei mass media e dell’arte.
www.diacron.eu/ess
Diacron negli Emirati Arabi Uniti
Il gruppo Diacron offre servizi di natura societaria, fiscale, contabile e di
amministrazione. Da oltre 15 anni i clienti di Diacron si affidano all’esperienza di professionisti pronti ad affrontare in modo integrale le loro
esigenze.
Dal 2008 Diacron ha aperto il proprio ufficio a Dubai. Diacron è in grado
di assistere i propri clienti internazionali non solo nei servizi di contabilità
tradizionale, ma, attraverso la sua struttura locale, offre una serie di servizi
specifici e mirati alle esigenze della propria clientela quali il controllo di gestione dell’entità emiratina e la verifica della correttezza civilistica e fiscale.
Contatti:
Lorenzo Bagnoli
[email protected]
Diacron Consultants JLT
Swiss Tower, Office 203
Jumeirah Lakes Towers
P.O. Box 7042
Dubai, UAE
Tel +971 4 4487248
Fax +971 4 4487112
www.diacronpress.com
www.diacron.eu