ISTRUZIONE E FORMAZIONE IN UNA SOCIETA` LIQUIDA

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ISTRUZIONE E FORMAZIONE IN UNA SOCIETA` LIQUIDA
ABSTRACT “ISTRUZIONE E FORMAZIONE IN UNA SOCIETA’ LIQUIDA”
“La vita liquida è una successione di nuovi inizi.”
Il sociologo Bauman definisce “liquida” la condizione che l’essere umano sta vivendo durante
quest’ultimo ventennio. La condizione liquida è caratterizzata da uno stato di precarietà in cui le
situazioni mutano prima che l’essere umano possa consolidare conoscenze. La società liquida non
riesce a mantenere e rafforzare una propria forma. La condizione peculiare dello stato liquido è il
continuo cambiamento, la trasformazione, l’essere sempre a tempo per non rimanere mai indietro.
Una società liquida genera precarietà e si avvale di essa per sviluppare ansia di rinnovamento e
aspettative che mai verranno esaudite. La logica del profitto che genera nuovi bisogni e immette
nel mercato nuovi beni di consumo, condiziona fortemente lo sviluppo e l’andamento del mercato
del lavoro. L’istruzione e la formazione assumono sempre più il ruolo di ancelle rispetto
all’individuazione di necessità e priorità formative. E’ necessario arginare questa deriva culturale e
sociale.
Istruzione e Formazione in una società liquida.
“La vita liquida è una successione di nuovi inizi.”
Il sociologo Bauman definisce “liquida” la condizione che l’essere umano sta vivendo durante
quest’ultimo ventennio. La condizione liquida è caratterizzata da uno stato di precarietà in cui le
situazioni mutano prima che l’essere umano possa consolidare conoscenze. La società liquida non
riesce a mantenere e rafforzare una propria forma. La condizione peculiare dello stato liquido è il
continuo cambiamento, la trasformazione, l’essere sempre a tempo per non rimanere mai indietro.
Conseguenza è la precarietà del mondo in cui viviamo. Precarietà degli affetti, precarietà delle
situazioni in cui si ripone fiducia, precarietà delle nostre stesse identità. Paradossalmente è più
adatto a vivere in uno stato liquido chi riesce meglio a cambiare ed adattarsi, chi sviluppa certezze
momentanee e provvisorie, chi non approfondisce nessuna conoscenza specifica. Una società
liquida genera precarietà e si avvale di essa per sviluppare ansia di rinnovamento e aspettative che
mai verranno esaudite. La logica del profitto che genera nuovi bisogni e immette nel mercato nuovi
beni di consumo, condiziona fortemente lo sviluppo e l’andamento del mercato del lavoro. La
necessità di ottenere tutto e subito, di poter vivere in un tempo limitato e contingente infinite
esperienze e sensazioni, modifica psicologicamente e socialmente gli individui, ma quel che è
peggio impone esigenze e priorità di mercato su scala globale. L’istruzione e la formazione
assumono sempre più il ruolo di ancelle rispetto all’individuazione di necessità e priorità formative.
Dagli appunti del National Consulation Conference on Lifelong Learning, Malta 2001, la
Commissione Europea individuava come unica strategia di contrasto alla disoccupazione giovanile
e alla dispersione scolastica riforme atte a sviluppare ed individuare percorsi e cicli formativi che
incontrino le continue e multiformi richieste del mercato del lavoro. Il momento di impasse è
evidente: da una parte gli obiettivi della Lifelong Learning si propongono di offrire (ed inseguire)
preparazione spendibile nel mondo del lavoro, dall’altra esso per sua necessaria e sufficiente
condizione è un sistema imprevedibile, cangiante, non coerente. Le abilità acquisite attraverso la
formazione si dimostrano ciclicamente “non più adatte” e “poco spendibili”.
E’ necessario
arginare questa deriva culturale e sociale. Educare (da latino e-ducere) rimanda al significato di
mettere fuori, modellare la materia grezza dai difetti della rozza natura,
inclinazioni dell’animo e della mente. Obiettivi quali
declinare le buone
sviluppo della coscienza critica, della
conoscenza della storia e del mondo, della cittadinanza attiva, suonano come obsoleti e sempre più
sconosciuti alle nuove generazioni. La scuola perde la funzione di palestra della mente e dello
spirito a scapito di corsi formativi sempre più tecnici, pratici e specifici maggiormente spendibili
nel mercato del lavoro globale; mentre così Henry A. Giroux descrive la funzione della pedagogia
critica: “in opposizione alla mercificazione, alla privatizzazione e alla commercializzazione di tutto
ciò che ha a che vedere con l’educazione, gli educatori devono definire la istruzione superiore come
risorsa vitale per la vita democratica”. E ancora sulla questione Bauman: “essere empowered
significa essere in grado di fare scelte e di agire efficacemente in base alla scelte fatte. Per dirla
francamente un autentico empowerment richiede che si acquisiscano non solo le abilità necessarie
per giocare con successo un gioco progettato da altri, ma anche dei poteri per influenzare gli
obiettivi e le regole del gioco”. I percorsi di istruzione e formazione oltre a trasmettere delle
competenze, devono necessariamente occuparsi dello sviluppo mentale, culturale e sociale della
persona nella sua interezza. Le nuove generazioni prima che essere competitive nel mondo del
lavoro, devono possedere uno spazio e un tempo per la riflessione, la speculazione, il confronto.
Prima che imparare un tecnica e un lavoro è importante abituare la mente a ragionare, sviluppare
connessioni, acquisire schemi generali di apprendimento. L’applicazione della singola tecnica verrà
poi da sé.
“Agisci sempre in modo da accrescere il numero delle possibilità di scelta” così recita l’imperativo
etico teorizzato negli anni 80 dal grande pensatore ed epistemologo Heinz Von Foerster.
Heinz Von Foerster; Sistemi che osservano, Astrolabio, 1987 pag. 233
Zygmunt Bauman, Vita Liquida, Laterza 2011, pag. VIII e pag. 142
Henry A. Giroux e Susan Searls Giroux, Take back Higher Education, Palgrave Macmillan, New
York 1999, pp. 119-120
Il dott. Nicola Patanè è laureato in Psicologia ad indirizzo evolutivo, è specializzato in psicoterapia
ad orientamento breve strategico. Dal 2001 collabora con diversi istituti di Catania e provincia,
realizzando laboratori di formazione per alunni, genitori ed insegnanti. E-mail: [email protected]