MF - Milano Finanza
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Mercati Martedì 28 Ottobre 2014 19 GLI ACCORDI CON STATE GRID PREVEDONO CHE CI SARANNO AZIONI DI CATEGORIA A, B ED C Tre classi di soci per Cdp Reti I cinesi avranno diritto di veto su trasferimenti, cedole e debito Per Cassa dividendo straordinario di 1,5 mld. Ok al passaggio del 29% di Terna nel veicolo, con un aumento da 1,3 miliardi di Luisa Leone S i chiude il cerchio attorno a Cdp Reti. Il veicolo creato dalla Cassa Depositi e Prestiti nel 2012 per l’acquisto del 30% di Snam da Eni, da ieri possiede ufficialmente anche il 29,85% di Terna in mano alla spa del Tesoro, come previsto fin dal momento della sua nascita. Un destino che si è compiuto, però, solo dopo l’accordo tra Cdp e State Grid Corporation of China per la cessione a quest’ultima del 35% di Cdp Reti per 2,1 miliardi, e dopo il via libera del governo, che non ha esercitato i poteri previsti dal golden power. Il conferimento della partecipazione è avvenuto ai valori di carico delle azioni Terna nel bilancio Cdp del 30 giugno 2014, cioè 1,3 miliardi, sotto il prezzo medio ponderato degli ultimi sei mesi, che indica un valore di 2,3 miliardi. Il che ha permesso, in base a quanto previsto dal codice civile, di by-passare operazioni come la perizia degli esperti, che avrebbero portato via diverso tempo, rendendo difficile chiudere l’operazione con i cinesi entro il 30 novembre prossimo, come previsto. E in occasione del passaggio della quota Terna a Cdp Reti, annunciato ieri da Cassa, emergono alcuni dettagli sul patto parasociale sottoscritto con il partner cinese. Tra le novità, innanzitutto, la previsione di tre categorie di azioni: quelle A in capo a Cassa Depositi e Prestiti, quelle B per State Grid e quelle C per gli investitori finanziari che acquisteranno il 14% circa di titoli che Cassa ha messo in vendita e per i quali è in trattativa con fondazioni bancarie e altri investitori istituzionali. I patti tra la spa del Tesoro e i cinesi prevedono infatti, tra le altre cose, che Cassa ceda il 14% che ha intenzione di dismettere (rimanendo al 51%) solo a partner finanziari, che non avranno diritti di governance. Le azioni di tipo C però non saranno soggette ai vincoli previsti per le alte due categorie, come per esempio il divieto di cedere la loro quota prima di due anni dopo l’accordo o di quattro anni se l’acquirente interessato è un concorrente di Terna o Snam. Ancora, State Grid potrà contare sul diritto di veto riguardo alcune operazioni particolarmente delicate per Cdp Reti, come il trasferimento, anche parziale, o l’acquisto di quote Snam e Terna, se ciò dovesse far scattare l’obbligo d’opa. Ma i cinesi dovranno dare il loro assenso nel board anche per l’incremento dell’esposizione debitoria e la distribuzione di dividendi e/o riserve. E anche in assemblea non si potrà fare a meno dell’assenso del socio asiatico per aumenti di capitale senza diritto d’opzione agli azionisti, scissioni non proporzionali, fusioni e modifiche statuarie a protezione degli azionisti di minoranza. In tutti questi casi sarà richiesto infatti una maggioranza qualificata di almeno l’80%. Infine, a breve, Cdp Reti dovrebbe sottoscrivere con un pool di banche un finanziamento da 1,5 miliardi, che permetterà di distribuire un pari importo all’azionista Cdp come cedola straordinaria. Il tutto avverrà prima del closing con State Grid. (riproduzione riservata) Via a piattaforma e-commerce CCIGMall lass Editori e la sua controllata CCeC (Class China eComC merce) hanno comunicato che ieri ha preso avvio la fase operativa della piattaforma e-commerce B2B cinese CCIGMall, di cui le due società sono agenti esclusivi e fornitori principali. Sul sito della piattaforma sono stati presentati i primi 50 prodotti italiani del settore food. A inizio dicembre questi prodotti e molti altri saranno resi disponibili alle centinaia di migliaia di retailer collegati con la piattaforma e sarà presentata la piattaforma nelle principali città cinesi.