domenica del figliol prodigo. - Comunità Ellenica di Firenze

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domenica del figliol prodigo. - Comunità Ellenica di Firenze
+CHIESA ORTODOSSA RUSSA
DI FIRENZE
DOMENICA DEL FIGLIOL PRODIGO.
INGRESSO AL TEMPIO DEL NOSTRO SIGNORE GESU CRISTO.
Questa Domenica è dedicata alla parabola del figliol Pròdigo. Tutte le letture e gli inni si riferiscono
al figliol Prodigo, il quale vivendo da peccatore,ha avuto la forza di pentirsi ed è stato perdonato da
Dio.
Nella lettura del Vangelo sentiremo la stessa parabola:un padre aveva due figli e un giorno, il più
piccolo gli disse: ''Padre,dammi la mia parte.Voglio partire.Andare in terra straniera''. Il Padre
gli dette la sua parte,che lui tradusse im denaro,e partì per un paese lontano dove ha dissipato tutti i
denari conducendo una vita dissoluta. Alla fine non gli rimase nemmeno un centesimo per comprare
un pezzo di pane per sfamarsi. Diventò allora pastore di maiali e si mutriva con carrube il cibo dei
maiali.
Un giorno pensando disse a se stesso: Quante persone nella casa di mio padre si nutrono di pane che
gli avanza mentre io soffro la fame? Tornerò da mio padre e gli dirò: ''Padre mio, ho peccato,
perdonami e fami uno dei tuoi servi''. Con umiltà e pentimento tornò da suo padre,il quale appena
lo ha visto ritornare in uno stato pietoso, cencioso, sporco, a piedi scalzi, magrissimo da una vita di
stenti, con gli occhi rivolti in giù dall'umiliazione e dal pentimento, si è commosso e gli va
incontro. Lo abbraccia e lo bacia con calore. Lui invece versa lacrime di pentimento e lo prega:
''Padre mio ho peccato verso Dio e verso te. Non sono degno di essere tuo figlio,fammi un tuo
servo''. Il Padre lo portò a casa e ha chiamato i servi ordinando:''Portate il migliore abito nuovo e
vestitelo. Mettetelo alla mano un anello e dategli scarpe nuove. Ammazzate il vitello più grasso,
per mangiare e divertirsi, perchè mio figlio era morto ed è risorto. Era perduto e si è ritrovato''.
Il figliol pròdigo trovò la felicità e la gioia. Si è seduto a tavola insieme con il padre, la madre e tutti
gli invitati e la festa è cominciata con canzoni e balli. Quel momento arrivava dal campo il figlio più
grande. Ha udito canti e balli e ha chiesto a un servo che succedeva. Il servo gli rispose:''E' ritornato
tuo fratello e tuo padre dalla gioia ha macellato il vitello grasso''. Il figlio maggiore si è arrabbiato
e non voleva entrare in casa. Quanto lo seppe suo padre,uscì e lo pregò di entrare a casa. Lui gli
risponde con sconforto:''Io per tanti anni lavoro per te,e a me non hai dato nemmeno un capretto
per divertirmi con i miei amici. Ora invece che è ritornato tuo figlio che ha dissipato le sue
sostanze, per lui hai macellato addiritura il vitelo grasso''. Allora il padre gli rispose:''figlio mio,
tu sei sempre con me e quello che possiedo è tutto tuo. Devi gioire per il ritorno di tuo fratello,
perchè per noi era morto e ha ritrovato la vita, era perduto e lo abbiamo trovato''.
Con la parabola dell' Figliol Pròdigo (Lc. 15,11-32) vediamo la miserevole condizione del
peccatore e la grandezza dell'amore divino.
L'ingresso al Tempio del Nostro Signore Gesù Cristo: Il quarantesimo (40) giorno dalla nascita,
Giuseppe e Maria portano Gesù a Gerusalemme al Tempio di Salomone per essere benedetto.
Portarono anche una coppia di tortore da offrire in sacrificio,secondo le usanze ebraiche. Lo accolse
con commozione il vecchio Simeòne, che venne nel Tempio illuminato dallo Spirito Santo. A lui
aveva detto Dio che prima di morire vedrài Cristo. Quando Simeòne prese il bambino nelle sue
braccia disse: ''Ora posso morire. Sono felice di aver visto con i miei occhi il Salvatore del
mondo''.
A cura del lettore della Chiesa: Theofilos G. Bazas
Firenze 15 Febbraio 2009
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