SS101_La sicurezza stradale come obiettivo di salute
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SS101_La sicurezza stradale come obiettivo di salute
La sicurezza stradale come obiettivo di salute. Il contributo dei Servizi di prevenzione ambientale e sanitaria. “Prevenire gli incidenti stradali conviene”, questo potrebbe essere il titolo di un progetto che troverebbe ampio consenso nella nostra società, sempre molto attenta agli aspetti economici dei problemi. Noi preferiamo affermare un diverso punto di vista, non necessariamente in contrasto con quello, e cioè che, prevenendo gli incidenti stradali, si tutela la salute che è uno dei diritti fondamentali della persona. I Servizi di prevenzione ambientale e sanitaria infatti dovrebbero occuparsi proprio di questo: tutelare e promuovere la salute, valutando i relativi rischi ed agendo concretamente per contrastarli e, poiché la salute è un diritto fondamentale della persona, la sua tutela non va delegata agli esperti ma deve dipendere dall’azione congiunta di questi con i singoli cittadini e con le collettività sociali. Gli incidenti stradali rappresentano un evento particolarmente lesivo di quel diritto fondamentale, perché sono prevenibili e privano della vita prevalentemente giovani persone in buona salute o procurano loro danni permanenti che ne modificano drammaticamente la qualità della vita, enorme è anche il danno alla salute che subiscono le famiglie delle vittime. Mettendo assieme i danni materiali, quelli biologici e morali, i costi dell’assistenza e la diminuita capacità lavorativa si evidenziano anche forti motivazioni economiche che sostengono la necessità di occuparsi del problema. Il notevole impatto sociale del fenomeno e la tendenza nel nostro Paese a non migliorare nel tempo lo rendono uno dei temi critici nel rapporto tra gli amministratori ed i loro elettori, spesso ampiamente strumentalizzato in sede di scontro politico anche a livello locale. I Servizi di prevenzione giungono sul campo d’azione della sicurezza stradale con notevole ritardo e lo trovano già occupato da diversi attori che, nella maggior parte dei casi, agiscono autonomamente spinti da motivazioni diverse e solitamente ignorandosi a vicenda. Espressione esemplare di questa situazione è la cosiddetta attività di educazione alla sicurezza stradale, dove si esprime il massimo della fantasia ed il minimo della integrazione professionale e della valutazione di efficacia. Un altro scenario dove si esprime molta fantasia e viene dato poco spazio alla valutazione di efficacia è quello della messa in sicurezza delle strade e dei quartieri urbani. Nascono gruppi spontanei di cittadini che richiedono la messa in sicurezza di determinati tratti stradali, i politici si scontrano sulle scelte di priorità, i tecnici non hanno gli strumenti di conoscenza necessari per sostenere le opzioni più utili. In questa situazione noi, cioè gli ultimi arrivati, dovremmo aver chiaro quale può essere il nostro contributo per non correre il rischio di peggiorare la confusione. Le nostre azioni dovrebbero essere finalizzate ad un obiettivo preciso, che è quello richiesto dai cittadini e dichiarato anche da chi ha responsabilità politiche, e cioè la diminuzione degli incidenti, in particolare di quelli mortali, e la riduzione degli eventi che comportano conseguenze gravi ed invalidanti. Per raggiungere questo obiettivo, la cui responsabilità va condivisa con gli altri attori diversamente competenti, possiamo concentrare i nostri sforzi su obiettivi intermedi di comprovata efficacia, sviluppando ad es. azioni per modificare i comportamenti a rischio, incrementare l’utilizzo dei mezzi di protezione individuale, promuovere la messa in sicurezza dei tratti stradali pericolosi. Infatti, se è vero che i comportamenti individuali sono un fattore importante di causalità dell’infortunio stradale e delle sue conseguenze, non è casuale che gli incidenti più gravi avvengano con maggiore frequenza in determinati tratti stradali, che vanno quindi considerati a rischio e messi in sicurezza. Procedendo con ordine, e considerando un ambito di intervento per il territorio di competenza della nostra Azienda Sanitaria Locale, dovremmo rivolgere il nostro sforzo iniziale al tentativo di mettere attorno ad un tavolo tutti quelli che si stanno già occupando del problema, ognuno per proprio conto, e che non sono generalmente ben disposti a rinunciare a quella che considerano la propria autonomia e visibilità, che poi corrisponde alla disponibilità di risorse sia materiali che lobbistiche ed alla mancanza di verifiche sul proprio operato. Soggetti di questo tipo li possiamo trovare tra gli amministratori, gli Enti, le Associazioni di volontariato, i vari esperti, dove, peraltro, possiamo trovare anche quello che cerchiamo e cioè interlocutori interessati e competenti. La costruzione delle alleanze è quindi un percorso in salita ma chi ci crede ed opera nei Servizi di prevenzione vi dovrebbe essere ormai allenato, viste le notevoli difficoltà che ancora oggi si trovano per lavorare assieme nel sistema stesso dei Servizi di prevenzione ambientale e sanitaria, che pure nel lavoro integrato dovrebbero avere il proprio punto di forza. Il problema degli incidenti stradali può essere valutato attraverso l’analisi di tre variabili causali principali che sono l’uomo, il mezzo e l’ambiente. Gli studi effettuati sulle cause degli incidenti assegnano all’uomo, solitamente al guidatore del mezzo, le maggiori responsabilità per imprudenza, mancato rispetto delle regole, sopravvalutazione delle proprie capacità, quindi è giusto fare investimenti pubblici per campagne informative sui comportamenti sicuri e controllare che le regole, anche di autotutela, siano rispettate (dispositivi di protezione individuali, alcol, velocità). Le campagne informative collegate ad azioni di controllo e repressione sono più efficaci, come dimostrano gli studi sugli effetti della legge che ha esteso l’obbligo del casco e sul suo rispetto e come sembrano confermare i primi dati sull’introduzione della patente a punti nel nostro Paese. Nei paesi del nord Europa che hanno ottenuto buoni risultati nella prevenzione degli incidenti il rispetto delle regole sulla sicurezza stradale è considerato di fondamentale importanza. Il miglioramento dei comportamenti degli utenti della strada non è però l’unico obiettivo da perseguire, anche la sicurezza dei veicoli è importante, a volte però solo per migliorare l’esito degli incidenti, considerando gli enormi interessi economici che si oppongono ad interventi regolatori delle caratteristiche di velocità dei veicoli o allo sviluppo dei sistemi pubblici di trasporto. I grandi investimenti infine vanno concentrati per il miglioramento del sistema delle infrastrutture, le nostre strade infatti non sono generalmente sicure, oltre che essere inadeguate rispetto al numero dei veicoli circolanti. Gli strumenti di pianificazione urbanistica e le previsioni di nuovi insediamenti non tengono nella dovuta considerazione il problema della sicurezza stradale, non vengono stanziate risorse sufficienti per mettere in sicurezza le strade e per tutelare gli utenti deboli della strada (pedoni e ciclisti, anziani e bambini), non vengono adeguatamente sviluppati sistemi di trasporto collettivi. Ci sono inoltre problemi di inadeguatezza e di mancato coordinamento tra i sistemi informativi nazionali e locali, di scarso raccordo operativo ma anche insufficiente condivisione culturale tra i servizi addetti al soccorso, al controllo ed alla gestione delle strade. C’è una grave sottovalutazione del fenomeno degli incidenti stradali che accadono durante il lavoro, si trascurano di conseguenza l’analisi dei rischi specifici e l’adozione di adeguate misure di protezione. I servizi sanitari si concentrano sul soccorso e sulle cure dei traumatizzati in fase acuta, molto poco viene fatto per prendersi cura degli esiti a lungo termine e per sostenere le famiglie delle vittime della strada. Di fronte alla complessità del fenomeno ed alla molteplicità delle responsabilità coinvolte sarebbe comunque utile riuscire a concordare a livello locale dei programmi di lavoro, delimitando il campo delle azioni in base alle disponibilità verificate, cercando di definire obiettivi chiari, raggiungibili e valutabili, concentrando il nostro sforzo principale in un’azione di miglioramento e sostegno dei programmi dell’Amministrazione Pubblica, di cui siamo organismo di supporto tecnico-scientifico. Espressione di questa strategia sono alcuni Piani per la Salute o altri progetti integrati sulla sicurezza stradale che vengono sinteticamente presentati nei contributi che seguono e si possono consultare nei siti web indicati in allegato. Le nostre competenze, oltre che per aiutare a creare sinergie e promuovere il lavoro interdisciplinare, possono essere utilmente impiegate per: · analizzare, descrivere e valutare il fenomeno degli incidenti stradali e delle loro conseguenze materiali ed immateriali. Questi elementi di conoscenza sono necessari per orientare le scelte anche a livello locale, per pianificare efficacemente gli sviluppi urbanistici, per definire le priorità e gli interventi sulle infrastrutture, per riorientare l’offerta dei servizi di assistenza; · valutare, con l’espressione dei pareri di nostra competenza, rischi ed opportunità per la sicurezza stradale derivanti dalle pianificazioni urbanistiche, dai conseguenti piani particolareggiati e nuovi insediamenti produttivi; · promuovere e controllare, negli ambienti di lavoro che si svolgono per strada, la valutazione dei rischi, verificare l’uso dei dispositivi di protezione individuali (casco e cintura), l’abuso di sostanze e farmaci con effetti secondari a rischio per una guida sicura; · proporre ai diversi soggetti impegnati nelle attività educative di concordare criteri di appropriatezza degli interventi e di valutazione sulla loro efficacia; · sviluppare autonomamente strumenti e programmi di comunicazione, informazione educazione per promuovere la cultura della sicurezza stradale nella popolazione ed indurre il cambiamento degli stili di vita e dei comportamenti a rischio; · contribuire alla diffusione della cultura della sicurezza stradale nella Amministrazione Pubblica e all’aggiornamento sulle azioni efficaci da intraprendere, promuovere iniziative di formazione per il personale dei nostri servizi e di quello degli Enti Locali. Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento della sicurezza stradale ed a cimentarsi in questo nuovo campo di lavoro si riporta di seguito un elenco di siti web dove sono reperibili documenti, esperienze e punti di vista anche divergenti, come diverse sono le motivazioni che spingono ad occuparsi del problema, i diversi punti di vista hanno come denominatore comune l’obiettivo generale della sicurezza stradale. I documenti da conoscere e che dovrebbero fare da riferimento per i programmi di intervento sono: · Piano Nazionale della sicurezza stradale, nel sito del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti; · Programma di azione della Commissione Europea, nel sito dell’Unione Europea; · Statistica degli incidenti stradali 2001-2002, nel sito dell’ISTAT; · Nuovo Codice della Strada e Patente a punti, nel sito della Polizia Stradale; · The Community guide, appropriatezza delle azioni per la sicurezza stradale, nel sito dell’ISS; · Piani per la Salute o altri progetti integrati sulla sicurezza stradale, in alcuni siti dell’Emilia Romagna e del Veneto. Luigi Salizzato Ufficio di Presidenza SNOP ALLEGATO SITI WEB SULLA SICUREZZA STRADALE ISTITUZIONALI European Commission Transport. European road safety action programme. “Halving the number of road accident victims in the European Union by 2010 : A shared responsibility” http://europa.eu.int/comm/transport/road/roadsafety/rsap/index_en.htm National Highway Traffic Safety Administration Sito del dipartimento dei trasporti statunitense dedicato alla sicurezza sulle gradi reti autostradali americane. http://www.nhtsa.dot.gov/ Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Piano nazionale della sicurezza stradale. .Codice della strada. http://www.infrastrutturetrasporti.it/ ISTAT. Statistica degli incidenti stradali 2001-2002. http://www.istat.it/JSP/index_catalogo.htm Titolo “statistica degli incidenti stradali”; anno “2003”; collana “informazioni”; settore “giustizia” Epicentro sito dell’ISS. http://www.epicentro.iss.it/problemi/stradale/stradale.htm#Informazioni%20generali Vedi anche “The community guide”. 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