ZIPFLUID tecnologia e qualità emiliana nel mondo

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ZIPFLUID tecnologia e qualità emiliana nel mondo
L’azienda ha sede
a Calderara di Reno
ed è specializzata
nella progettazione
e produzione
di sistemi
per il trasferimento
di fluidi
in ambito industriale
Ritratti d’impresa | Zipfluid
L’idea è nata dall’amicizia di quattro
imprenditori di lungo corso
che condividono la volontà
di rimettersi in gioco: Roberto Iseppi,
Francesco Paolini, i fratelli Carlo
e Marcello Zanetti. Il risultato
è un’azienda che si sta facendo strada
in una nicchia di mercato,
con importanti commesse all’estero,
nel settore oil&gas ma anche
in quello chimico e alimentare.
Ma le radici sono qui, perché «nessuna
realtà come il distretto emiliano
può offrire le competenze altamente
specializzate necessarie»
di Arianna De Micheli
Foto Elisabetta Baracchi
58 OUTLOOK - MARZO/APRILE 2016
ZIPFLUID
tecnologia
e qualità
emiliana
nel mondo
Qualità come forma mentis. In una parola
Zipfluid, impresa giovane con sede a Calderara di Reno che, operativa da gennaio
2014, è subito diventata punto di riferimento nel settore della progettazione e
produzione di sistemi per il trasferimento
di fluidi in ambito industriale. Un debutto
sul mercato davvero inebriante. Soprattutto se si considera che l’azienda bolognese è
germogliata tra le strette maglie di
un’amicizia. Correva l’anno 2013. «Eravamo quattro amici al bar», l’omaggio a Gino
Paoli resta sospeso in un istante di silenzio
interrogativo. Poi Roberto Iseppi accenna
un sorriso da istrione e completa il quadro
con un ulteriore tocco di disinvolta leggerezza: «Tutti appassionati di rugby. Zipfluid è nata quasi per gioco». Iseppi,
appunto, attuale presidente; Francesco
Paolini, amministratore delegato; i fratelli
Zanetti, ovvero Carlo e Marcello, responsabile della ricerca e sviluppo il primo, direttore di produzione il secondo. Quattro
amici che, insieme all’affetto, alla stima
reciproca e alle chiacchiere da bar sulla
I fondatori
di Zipfluid:
da sinistra,
i fratelli Marcello
e Carlo Zanetti,
Francesco Paolini
e Roberto Iseppi
OUTLOOK 59
ZIPFLUID
2013
Viene fondata nel
e diventa operativa
nel
. L’azienda è a Calderara di Reno
e ha sede legale a Modena.
Zipfluid propone soluzioni innovative pensate
ad hoc per il trasferimento di fluidi, comprendendo
la misurazione delle quantità
e la metodologia di scarico.
Opera nel settori oil&gas, chimico e alimentare
Nel
ha avuto un giro d’affari
di
milioni di euro.
Ha
dipendenti, in buona parte ingegneri,
con un’età media sulla trentina
2014
22
2015
2,5
I soci sono Roberto Iseppi, che ricopre la carica
di presidente, Francesco Paolini, amministratore delegato,
i fratelli Carlo e Marcello Zanetti,
il primo responsabile della ricerca e sviluppo,
il secondo direttore di produzione.
Il nome Zipfluid nasce dall’acronimo «zip»
delle iniziali dei cognomi dei soci, ma racchiude
anche il concetto di velocità del meccanismo
di una cerniera (zip, appunto) che, legato al termine
«fluid», vuole sottolineare la rapidità e la velocità
nello spostamento di fluidi
I numeri
Mercato di nicchia in espansione
I
l primo obiettivo per il 2016? «Raggiungere
i cinque milioni di euro di fatturato. Durante
il prossimo lustro contiamo di crescere in
modo rapido sia dal punto di vista economico
sia in termini professionali. In modo da arrivare a un fatturato di importante valore, grazie anche e soprattutto alla condivisione di
numerosi progetti internazionali del calibro
della Città dei fosfati in Arabia Saudita, a cui
stiamo lavorando».
Parola di Roberto Iseppi, presidente di
Zipfluid, azienda di Calderara di Reno
(Bologna) che oggi conta 22 dipendenti per lo
60 OUTLOOK - MARZO/APRILE 2016
più giovani (l’età media non supera infatti la
trentina).
Forte di un know-how frutto della felice unione di esperienze e competenze diverse,
Zipfluid sta guadagnando velocemente terreno nel suo mercato, che è di nicchia ma di
grande rilevanza: non solo il settore oil&gas,
ma anche quelli chimico e alimentare. Si
occupa infatti della progettazione e produzione di sistemi per il trasferimento dei fluidi,
come prodotti petroliferi, combustibili, prodotti chimici o alimentari che devono essere
trasferiti da siti di stoccaggio a mezzi di tra-
sporto come, per esempio, autocisterne o
vagoni ferroviari; mezzi di collegamento,
quindi, che permettono, tramite appositi
bracci meccanici, di trasferire fluidi, e in più,
grazie a sistemi più complessi, di misurarne
la quantità e di determinarne anche la metodologia di scarico. L’azienda ha archiviato il
2015 con un fatturato di due milioni e mezzo
di euro con una quota export che sfiora il 90
per cento. In partnership con l’impresa
inglese Loadtec sta partecipando al progetto
saudita «Phosphates City Project», del valore
di sette miliardi di dollari.
palla ovale condividono la volontà di rimettersi sempre in gioco. Quattro imprenditori di lungo corso che
guardano al giorno dopo con ottimismo.
«Proponiamo soluzioni innovative nel settore della
progettazione e produzione di sistemi per il trasferimento di fluidi industriali, come prodotti petroliferi,
combustibili, prodotti chimici o alimentari che devono
essere trasferiti da siti di stoccaggio a mezzi di trasporto come, ad esempio, autocisterne o vagoni ferroviari. Mezzi di collegamento quindi che permettono,
tramite appositi bracci meccanici, di trasferire fluidi, e
in più, grazie a sistemi più complessi, di misurarne la
quantità e di determinarne anche la metodologia di
scarico. Battezzata con l’acronimo dei nostri cognomi
che suggerisce la rapidità con cui si chiude la cerniera
lampo nota ovunque come zip», sottolinea il presiden-
«La capacità
di personalizzare
i prodotti
e l’elevata qualità
sono i pilastri
su cui Zipfluid
costruisce ogni
giorno la propria
credibilità»,
conferma l’ad
Francesco
Paolini. «Sono
i punti fermi
che permettono
di tenere testa
a competitor
dalle spalle
ben più larghe
delle nostre»
te. «Zipfluid nasce da un’idea imprenditoriale dei “due
Zeta”, al secolo i fratelli Zanetti, che vantano una lunga esperienza nel settore oil&gas. Di fatto, abbiamo
iniziato dal nulla sulla base di uno stabilimento costruito cinque anni fa e poi affittato per un breve periodo a una casa di abbigliamento. Un bel pavimento, uno
spazio vuoto come un campo da rugby, una grande dedizione e una buona dose di divertimento: da qui
siamo partiti. L’asso nella manica di Zipfluid? I nostri
giovani dipendenti, ventidue in tutto, che per noi sono
motivo di orgoglio. Sei sono ingegneri neolaureati di
cui abbiamo seguito la formazione. Nonostante gli inevitabili ostacoli sempre in attesa dietro l’angolo, ogni
giorno in azienda si respira un sincero entusiasmo che
premia la fatica».
Convinto che sia fondamentale «inserire momenti di
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Ritratti d’impresa | Zipfluid
cultura anche nell’ambito lavorativo» e devoto a Gabriele D’Annunzio, profeta dell’Italia umbertina cui dedica scampoli quotidiani di pensiero, Iseppi non manca mai di evidenziare il profilo divertente, quasi ludico
di Zipfluid. Lo tratteggia con una fanciullesca esuberanza che, seppure spontanea, non inganna chi del nostro ospite conosce l’articolato percorso professionale.
Un percorso che, tra l’altro, lo ha visto numero uno del
gruppo Interpump Hydraulics, leader mondiale nel
settore delle prese di forza per i veicoli industriali. Ecco dunque la carta vincente messa sul piatto dai quattro temerari, ma affatto sprovveduti, amici di antica
data: lungimirante saggezza a braccetto con elasticità
e velocità di pensiero dei più giovani. E se il buon giorno si vede dal mattino, non resta che seguire le avventure di Zipfluid.
Archiviato il 2015 con un fatturato di due milioni e
mezzo di euro, per il 90 per cento realizzato grazie all’export, e con una previsione di raddoppiarlo quest’anno, Zipfluid segna una meta da applauso. Succede
nella culla dell’Islam per antonomasia, l’Arabia Saudita, Paese che grazie alla sua enorme disponibilità di
petrolio e forte di una notevole riserva di gas naturale
(sesta nella top ten mondiale) non teme rivali in termini di ricchezza. «Nata per sostenere lo sviluppo delle
risorse minerarie del Paese», spiega Paolini, 25 anni di
militanza ai vertici del colosso Gambro, nome di punta
del distretto biomedicale nostrano, e ora ad di Zipfluid,
«la società governativa saudita Ma’aden ha commissionato alla multinazionale olandese Jacobs Engineering la realizzazione del “Phosphates City”, del valore
di sette miliardi di dollari. Ossia una vera e propria
città che sarà costruita nel nord della penisola arabica,
a 40 chilometri dal confine con la Giordania e a un tiro
di schioppo dalla miniera di fosfati di Umm Wu’al, e
che a regime conterà oltre centomila abitanti. Noi entriamo in gioco all’ultimo miglio. Una volta estratto, il
fosfato reso liquido deve infatti essere spostato: Zipfluid garantisce la fornitura di 15 stazioni di carico e di
misura. Soluzioni all’avanguardia, emblema del nostro know-how, progettate e realizzate per trasferire il
fosfato in cisterne che ogni giorno viaggiano su rotaia
verso il porto di Ras al Khair nel Golfo Persico. Un tragitto di 1.200 chilometri».
Un progetto che dimostra come la neonata azienda bolognese con sede legale a Modena, città che per Iseppi
è da tempo immemore «luogo privilegiato di lavoro»,
non abbia timori nel cercare lavoro fuori dai confini
locali, raccogliendo un guanto di sfida extra large.
Sfida che Zipfluid ha pensato bene di non affrontare in
totale solitudine. «Partecipiamo al progetto in tandem
62 OUTLOOK - MARZO/APRILE 2016
«Insieme
con Loadtec,
società inglese
da anni attiva
nel nostro
stesso
settore»,
spiega
Francesco
Paolini,
«partecipiamo
al progetto
“Phosphates
City”, una vera
e propria città
in Arabia
Saudita,
nei pressi
della miniera
di fosfati
di Umm Wu’al».
Zipfluid
garantisce
la fornitura
di 15 stazioni
di carico
e di misura
per spostare
il fosfato,
reso liquido,
all’interno
di cisterne,
che ogni giorno
compiono 1.200
chilometri
su rotaia
verso il porto
di Ras al Khair
nel Golfo
PersicoPersico
»
Nelle foto,
i componenti
della commessa
saudita pronti
per essere
spediti.
Nella pagina
a fianco,
Roberto Iseppi
con Loadtec, società inglese da anni attiva nel settore
del trasferimento di fluidi con cui abbiamo stretto
un’alleanza sugellata dal marchio Zip-Load. Frutto
della profonda fiducia che, peraltro ricambiati, nutriamo nei confronti dei coniugi Sue e Alec Keeler, anima e
cuore di Loadtec, questo nuovo brand rappresenta per
la nostra azienda l’opportunità di raggiungere ogni
angolo del globo. Zipfluid si occuperà soprattutto di
ricerca e sviluppo, mentre sarà compito del nostro partner anglosassone, in passato distributore di riferimento per un importante gruppo americano, diffondere i nostri prodotti sul mercato internazionale».
Al giovane ingegnere Alessandro De Sabato spettano i
panni di project manager della commessa «città dei fosfati», responsabile del sistema gestione qualità è invece il collega Andrea Maisto, anche per lui i trent’an-
Il personaggio | Roberto Iseppi, imprenditore
meccanico con la passione per D’Annunzio
R
oberto Iseppi, attuale presidente di
Zipfluid è uomo eclettico sempre pronto
a mettersi in gioco con rinnovato entusiasmo. Nel 1978 fonda in quel di Nonantola
Hydrocar, azienda attiva nell’ambito delle
prese di forza: ovvero sistemi meccanicioleodinamici che, a detta di Iseppi, sono in
grado di trasformare un autocarro in un business. Agli inizi degli anni Duemila Hydrocar, insieme all’impresa bolognese Pzb
e alla statunitense Muncie Power Products,
entra nel gruppo Interpump, e a seguire in
Interpump Hydraulics, holding che grazie
all’unione dei tre marchi conquista la leadership mondiale nel settore delle prese di
forza per veicoli industriali. Iseppi per alcuni
anni mantiene la presidenza di IPH, vivendo
una brillante ed entusiasmante esperienza.
È un imprenditore appassionato di meccanica tanto quanto di sport (rugby in primis),
arte, poesia, letteratura. Insomma di cultura
in senso lato. Il suo mito? Il Vate, quel
Gabriele D’Annunzio di cui da quasi vent’anni colleziona capolavori noti o desueti.
Meglio se pezzi unici. L’aneddotica vuole che
l’inizio di questa passione sia figlia del caso.
«Nel 1997 entrai in una libreria antiquaria di
Modena a caccia di un regalo per mia figlia»,
raccontava l’attuale numero uno di Zipfluid
al «Resto del Carlino» qualche anno fa. «Il
proprietario mi consigliò una copia stampata nel 1921 del “Notturno” di D’Annunzio. Un
pezzo davvero particolare con la rilegatura
in pergamena, i legacci a mo’ di chiusura e,
valore aggiunto inestimabile, una splendida
dedica del poeta a Lina Carrara Toti». Per
Iseppi, sensibile al bello, fu un vero e proprio colpo di fulmine.
Ritratti d’impresa
che in quest’ultimo campo, a causa dell’esigenza di trasportare ingenti quantità di
whisky e gin, sia stata l’Inghilterra e non
l’Italia, Paese dalle infinite potenzialità
ma in ritardo su numerosi fronti, ad avere
regalato a Zipfluid le sue prime soddisfazioni».
Nonostante la vocazione internazionale,
Zipfluid resta però una realtà saldamentefedele alle proprie radici. «Con il territorio
non solo abbiamo un debito di riconoscenza, ma un legame profondo fatto di capacità e professionalità», conferma lo stesso Paolini. «La nostra non è una produzione di massa votata ai grandi numeri. Gli impianti
che progettiamo e realizziamo richiedono
competenze diversificate e altamente specifiche, che vanno dalla meccanica di precisione ai controlli automatici, dal project
management alla risk analysis. Non esiste
altro Paese al mondo meglio dell’Italia e,
più specificatamente del distretto emiliano, che possa offrire quelle competenze altamente specializzate di cui noi abbiamo
bisogno. Può sembrare banale, ma per noi
la qualità segna davvero la differenza.
Qualità che si traduce in cultura del lavoro
e che, dunque, contempla anche il rispetto
dei tempi di consegna, tasto su cui batto ogni giorno con testarda insistenza». Il
primo comandamento per Zipfluid? Mantenere sempre gli impegni presi nei tempi
previsti.
Il rapporto con i giovani, come detto, è
essenziale per l’azienda. Lo dimostra il
team che i quattro soci hanno raggruppato
intorno all’idea Zipfluid. «Entusiasmo,
motivazione, ambizione e voglia di crescere sono le prime qualità che ricerchiamo
nei giovani che vogliono entrare a far parte
della nostra azienda», mette in evidenza
l’amministratore delegato. «Naturalmente,
lavorando in un settore di nicchia altamente specializzato è indispensabile avere un
mix davvero ampio di competenze tecniche
e un approccio fortemente multidisciplinare. Da parte nostra, ai giovani offriamo un
ambiente stimolante, di forte crescita professionale con la possibilità di confrontarsi
con progetti lavorativi importanti in ambito internazionale».
•
Immergiti
nel nuovo benessere
Da oggi Aqua Equilibra propone
una nuova esperienza di cura di sé,
basata sulle proprietà dell’acqua salata:
riscaldata a 30° l’acqua salata svolge
tracce.com
ni hanno il contorno sfuocato di una terra
avvistata a stento all’orizzonte. «Entrambi
vantano una professionalità da ingegneri
navigati. Sono il nostro fiore all’occhiello»,
ribadisce il presidente Iseppi, che non lesina mai lodi ai suoi ragazzi, ed è egualmente attento a promuovere una costante collaborazione tra impresa e atenei.
«De Sabato, di cui siamo stati correlatori
della tesi di laurea, ha tutti i numeri per
gestire in modo adeguato il rapporto tra
un’azienda di piccole dimensioni come la
nostra e una multinazionale del calibro
della Jacobs. Il sistema di gestione qualità
è invece nelle mani di Maisto: una patata
davvero bollente. L’ambito in cui operiamo
è infatti regolato da norme stringenti, da
direttive europee molto rigide e soggette a
continuo aggiornamento. Grazie al lavoro
di Maisto abbiamo potuto ottenere la certificazione dei nostri prodotti in anticipo sui
tempi».
Coacervo di competenze, fucina di talenti
riuniti in un dinamico e affiatato team
multidisciplinare, Zipfluid, oltre a puntare
sulle nuove leve, vive il presente e imbastisce il futuro con rigorosa coerenza. È Francesco Paolini a raccontare, come in un manifesto programmatico, che nonostante le
ancora ridotte dimensioni aziendali il vantaggio competitivo offerto dalla loro impresa sta in un’offerta inedita e avanzata dal
punto di vista tecnologico. «Personalizzazione e qualità come cultura di base. Due
solidi pilastri su cui Zipfluid costruisce ogni giorno la propria credibilità: sono questi i punti fermi che ci consentono di tenere
testa a realtà industriali dalle spalle ben
più larghe delle nostre. Il nostro obiettivo è
proporre sistemi chiavi in mano, a misura
di cliente, che integrino tecnologie diverse
non soltanto in ambito meccanico e fluidodinamico ma anche elettronico ed informatico». «In tal senso», puntualizza l’ad, «non
vantare il profilo di una multinazionale è
tutto fuorché penalizzante. Anzi, garantisce maggiore flessibilità e una notevole libertà d’azione. Inoltre, perché rivolgersi al
solo mercato petrolifero trascurando, per
esempio, quello chimico o alimentare? Noi
operiamo a 360 gradi. L’unico rammarico è
!A-32-&'6<8!2ধ'&8'2!2ধT!££'=-!-&3£38e favorisce il rilassamento.
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