L`ultimo quadro di Diego Velázquez, 1968
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L`ultimo quadro di Diego Velázquez, 1968
L’ultimo quadro di Diego Velázquez, 1968 Fotografia su tela emulsionata 93 x 62 cm Firmato, titolato e datato al verso, sul telaio in alto a sinistra: “Giulio Paolini / L’ultimo quadro di Diego Velazquez [sic] / 1968” Collezione Paolo Consolandi, Milano La tela fotografica riproduce un ingrandimento rovesciato dell’immagine riflessa nello specchio in fondo alla stanza, alle spalle del pittore, nelle Meninas (1656) di Velázquez: la coppia reale è vista cioè dalla posizione del pittore intento a raffigurarli (l’ingrandimento corrisponde alle dimensioni al vero delle due figure, viste a una certa distanza). A commento dell’opera, Paolini cita una frase, riferita allo specchio, dall’interpretazione delle Meninas proposta da Michel Foucault: “L’invisibilità che esso supera non è quella di ciò che è occultato: non aggira un ostacolo, non svia una prospettiva, si rivolge a quanto è reso invisibile sia dalla struttura del quadro sia 1 dalla sua esistenza come dipinto” . L’opera fa parte di un gruppo di lavori realizzati nel 1968, costituiti da un particolare di un dipinto antico, ingrandito nelle dimensioni corrispondenti alla grandezza naturale del soggetto. L’attenzione è rivolta a un “certo tipo di immagine che non si presenta per quale è culturalmente, ma, insieme a questo, per qualcosa 2 di più compiuto, di più relativo all’immagine stessa” . “Il rimando, la sovrapposizione nel tempo o nello spazio delle immagini nei loro rapporti mentali con la visione sono lasciati in una prospettiva che tocca allo 3 spettatore individuare” . 1 L’artista in Giulio Paolini. 2121969, catalogo della mostra, Galleria De Nieubourg, Milano 1969. L’intero passaggio recita: “Anziché indugiare presso gli oggetti visibili lo specchio traversa l’intero campo della rappresentazione trascurando ciò che potrebbe captarne e restituisce la visibilità a ciò che si mantiene fuori da ogni sguardo. L’invisibilità che esse.” (M. Foucault, Le parole e le cose,1967, Rizzoli, Milano 1996, p. 22). 2 L’artista in C. Lonzi, Autoritratto, De Donato Editore, Bari 1969, p. 327. 3 L’artista nell’intervista di M. Bandini, in “prospects. Note d’arte contemporanea redatte da Luciano Inga-Pin”, n. 1, Milano, marzo-aprile 1972, s.p. (ripubblicato in Giulio Paolini. La voce del pittore - Scritti e interviste 1965-1995, a cura di M. Disch, ADV Publishing House, Lugano 1995, p. 160). Esposizioni e bibliografia cfr. M. Disch, Giulio Paolini. Catalogo ragionato 1960-1999, Skira editore, Milano 2008, vol. 2, pp. 911-912, cat. n. 155. © Maddalena Disch