Ho conosciuto Lou Reed prima di Nico

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Ho conosciuto Lou Reed prima di Nico
“Ho conosciuto Lou Reed prima di Nico” Ritratto di Maurizio Blatto, gestore del negozio di vinili BackDoor a Torino. Da Back Door, Robert Wyatt funziona da grande saggio. Una sua foto è affissa in alto dietro il bancone e, come la Gioconda, sembra guardarti da qualsiasi angolo del negozio. Secondo Maurizio Blatto, ex avvocato, ora gestore di un negozio di vinili, quella di Wyatt è una storia incredibile. E’ inglese, nasce come batterista e si inserisce fin da subito nella scena musicale del Kent. Oltre che un musicista è anche uno strafatto di lsd. Ad un party ha una visione, crede di volare, e si getta dal terzo piano. Perde le gambe e, quindi, anche la batteria. La carriera di Wyatt però non finisce così. Si reinventa, impara a suonare il piano e scrive un disco, Rock Bottom, uno dei suoi più grandi successi. “Un disco triste ma fantastico” dice Maurizio e mi porge il vinile. Lo tende verso di me ma non vuole mollarlo, lo ritrae e mi invita vicino. Mentre guardiamo quella copertina verde e arancione, quel disegno onirico, il suo volto è soddisfatto. Continua a raccontare della sua vita e dice di sentirsi orgoglioso delle sue scelte. Dice che quando gli venne in mente di abbandonare la carriera da avvocato per dedicarsi professionalmente ai vinili, non pensò a chi gli avrebbe dato del pazzo. Pensò piuttosto a Robert Wyatt e a come aveva raggiunto l’apice del successo semplicemente cambiando strumento. Attraverso il suo linguaggio fatto di dischi e gruppi rock, continua a parlare di musica come di un’esperienza umana collettiva. “Ti modella irrimediabilmente dentro e fuori”. Passa tra le mani altre copertine, la Banana dei Velvet, Queen is dead degli Smiths, si mette in sintonia con il mondo di chi ascolta. “Posso dire di aver visto le stesse cose di Morrisey e di aver conosciuto Lou Reed prima di Nico”. Sicuramente è merito di Robert Wyatt se ha cambiato lavoro. Sofia Beltramo