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L’ametista di Traversella Quaderno n. 1 / 2009 Questo fascicolo è stato realizzato dai Soci del Gruppo mineralogico Valchiusella. La riproduzione degli articoli e delle immagini, anche parziali sono soggette al consenso del gruppo mineralogico stesso. GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV In seguito al ritrovamento di alcuni campioni di quarzo ametista nelle gallerie di Cava Grande Nuova il 16 agosto 2008, alcuni Soci del Gruppo Mineralogico Valchiusella hanno relazionato le fasi del rinvenimento. Raccogliendo altre note relative a questo raro minerale, si è potuto realizzare questo fascicolo monografico. Buona lettura a tutti… Ringraziamenti: Per realizzare questo fascicolo, sono state utilizzate alcune immagini, provenienti da altre pubblicazioni. La fonte è citata su ogni didascalia. Pertanto si vuole ringraziare Roberto Appiani che ha reso disponibili alcune delle sue foto. Inoltre desideriamo anche ringraziare Massimo Merlo per alcune notizie e l’immagine relativa al quarzo “ametista” di Oropa. QUADERNI DEL GRUPPO MINERALOGICO VALCHIUSELLA – 1/2009 -1- GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV Che cos’è l’ametista… Caratteristiche: • • • • • • Il quarzo di colore violetto più o meno intenso, viene chiamato “ametista”. Il colore è dovuto alla presenza di ossido di ferro. Siccome si tratta di una varietà di quarzo, il termine “ametista” andrebbe sempre scritto tra virgolette. Le caratteristiche fisiche e le forme sono le stesse del quarzo. Inoltre la parte colorata di violetto del quarzo, può risultare soltanto nella parte terminale del cristallo, o esserne il “fantasma”, oppure formare una sorta di “cappuccio” o “scettro”. Quando il colore è molto intenso, viene usata come gemma in gioielleria e montata su anelli, pendenti e spille d’ogni genere. Ambiente di formazione: • Come qualunque altro quarzo. Curiosità: • • • • • -2- Conosciuta già all’epoca degli egizi, si dice che la regina Cleopatra possedesse anello con ametista a cui erano attribuiti grandi poteri. Sembra che la regina d’Egitto prediligesse per questo il colore viola. Pertanto il nome “ametista” ha origini antichissime e significherebbe “sobrietà”. Secondo i greci serviva a disintossicare e a preservare dagli eccessi dell’alcool, ma anche per curare le malattie mentali. Gli ebrei la chiamavano “akhlamah”, la “pietra del sogno”, che assicurava sonni tranquilli liberi da incubi, ed è associata ad Adnachiel, l’angelo dell’indipendenza (il cui pensiero non era influenzato da nessuno). Anche Leonardo Da Vinci fu influenzato dal colore del quarzo ametista, egli sosteneva che aiutasse a dominare gli istinti più bassi e che fosse quindi portatore di serenità ed equilibrio. Il più grande cristallo di “ametista” delle Alpi è lungo 78 centimetri ed è stato rinvenuto al Saurüssel, nella Zillertal in Austria, nel 1985. QUADERNI DEL GRUPPO MINERALOGICO VALCHIUSELLA – 1/2009 GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV Il quarzo “ametista” delle Alpi. Il quarzo “ametista” è considerato raro su tutto l’Arco Alpino perché si rinviene sporadicamente e in quantitativi sempre modesti, nonostante ciò è segnalato un po’ ovunque, dalle Alpi Marittime al Trentino. Prima di trattare approfonditamente l’argomento relativo alla miniera di Traversella, oggetto principale del testo, si vuole dare qualche cenno su alcune tra le più significative segnalazioni riportate in bibliografia che ben rappresenta la diffusione di questa varietà di quarzo, partendo dalla Valchiusella, e poi procedendo da Ovest verso Est su tutto l’Arco Alpino. Valchiusella: Principalmente sono conosciuti i quarzi “ametista”, provenienti dal famoso geode del 1959 rinvenuti nella miniera di Traversella, dei quali esiste una consistente bibliografia prodotta in passato anche dal Gruppo Mineralogico 1 2 Valchiusella [ ], [ ]. Meno conosciuti, ma segnalati per la prima volta, sul libro “Minerali del Piemonte e della Valle 3 d’Aosta” [ ], sono tre esemplari ametistini provenienti dalle cave di quarzo del Monte Cavallaria presso il comune di Brosso. Questi, facevano parte della collezione dell’Ingegner Vola Gera (ex Direttore della miniera di Brosso), e non c’è alcun riferimento sul periodo nel quale furono rinvenuti. Il colore, molto pallido, impreziosisce degli individui torbidi che altrimenti sarebbero stati lattei. Le dimensioni, sono di tutto rispetto: 20, 16 e 7 centimetri. Sul libro vengono definiti “ematoidi”, ma occorrerebbero ulteriori indagini analitiche per meglio definire le loro caratteristiche e l’origine del colore. Descritti su un breve articolo tratto dal 4 “Notiziario del Gruppo Mineralogico Ligure” [ ], sono stati segnalati quarzi “ametista”, rinvenuti in un filoncello evidenziato nel corso di lavori stradali nei pressi di Trausella. Cristalli fino a 2 centimetri di colore viola tenue, bande di colore sovrapposte che fanno pensare a fasi successive di accrescimento con toni di colore a simulare il “fantasma”. Sopra: q. ametista, cristallo di 17 cm., cave di quarzo del M.te Cavallaria, Brosso. Coll. V. Pecora. Sotto: q. ametistino, cava Tomaino di Traversella,rinvenuto nel filone ad ortoclasio il 8 marzo 2008.Coll. Museo Civico dei minerali e delle attrezzature della miniera di Traversella. Del tutto inedito invece, è la segnalazione di cristalli di quarzo con cuspide debolmente violetta rinvenuti presso la cava Tomaino di Traversella. Questi cristalli fanno parte di un recente ritrovamento presso la cava in un filoncello pegmatitici con prevalenza di feldspato. Si tratta di cristalli di quarzo con dimensioni fino a circa 2,5 centimetri con forma a scettro sulla cui cuspide si presenta un “alone” interno di colore violetto appena percettibile. QUADERNI DEL GRUPPO MINERALOGICO VALCHIUSELLA – 1/2009 -3- GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV Arco Alpino: Sopra: q. ametista, Cima del Piano della Casa, Massiccio dell’Argentera, Valle Gesso, (CN). Coll. L. Ballesio, foto S. Bianco. A sinistra: q. ametista, Oropa, (BI), cristallo di 15 mm. Coll. e foto M. Merlo Sotto: q. ametista, versante francese del Monte Bianco (4 cm circa). Coll. E. Asselborn, foto R. Appiani (da [6] ). Valle Gesso (CN) Partendo dall’estremità Sud-occidentale del Piemonte, in Provincia di Cuneo, è localizzata la Valle Gesso, sita nelle Alpi Marittime, dove da molto tempo si conosce l’unico vero e proprio giacimento di quarzo “ametista”. Il luogo preciso è conosciuto col nome di Cima del Piano della Casa (2480 m.s.l.m.). In questo sito c’e un esteso fronte di vene cristallizzate a quarzo che tagliano il granito bianco (Massiccio Cristallino dell’Argentera). Il quarzo, che si presenta prevalentemente in cristalli tozzi di cui si vedono le facce del romboedro, quasi prive del prisma, poco o per nulla sviluppato, ha colori che passano dallo jalino, al violetto tenue, dal viola scuro all’affumicato con tutte le tonalità intermedie. La forma particolare, ricorda i quarzi “ametista” brasiliani, dai quali si distinguono con facilità osservandone la matrice in granito 5 bianco [ ]. Oropa (BI). Scoperto da pochi anni, ma oramai sito integrato nel “Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte di Oropa” (Istituito nel 2005), sulla china di un rilievo, bastava scavare in terra per rinvenire piccoli gruppi e cristalli spiantati, spesso con terminazione a scettro, con colore che dal fumè per varie gradazioni passavano al viola intenso. Una caratteristica che rende quasi inconfondibili questi cristalli è la presenza di corrosioni superficiali su tre lati dei cristalli. Monte Bianco. Nel “Gruppo del Monte Bianco”, il quarzo “ametista” è considerato molto raro ed è stato rinvenuto sul versante francese. Si presenta con cristalli molto scuri con un “cappuccio” di colore viola intenso. In occasione della mostra tematica presso la manifestazione mineralogica bolognese del 2006 si sono potuti ammirate alcuni esemplari appartenenti ad una collezione 6 privata [ ]. Adamello. Nei filoni pegmatitici del massiccio dell’Adamello, e precisamente presso il Monte Foppa, sono stati rinvenuti alcuni anni fa degli ottimi cristalli di quarzo “ametista”, le dimensioni sono fino a 4-5 centimetri e il colore non molto intenso. Le fasi del ritrovamento, che acquistò grande importanza per la scoperta di tormaline policrome, sono descritte in un articolo sulla 7 Rivista Mineralogica Italiana [ ]. Cima dei Covoni Val Aurina. Nel Trentino, il quarzo “ametista” è stato trovato in diverse località. Una tra le più rinomate è senz’altro presso la Cima dei Covoni in Valle Aurina, dove sono stati rinvenuti cristalli con -4- QUADERNI DEL GRUPPO MINERALOGICO VALCHIUSELLA – 1/2009 GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV dimensioni considerevoli (fino a 25 centimetri), 8 prevalentemente di forma “tramoggia” [ ]. Il colore da tenue passa al viola intenso ed è considerato tra i migliori quarzi “ametista” delle Alpi. Tiso (BZ) Vale la pena di citare anche il quarzo “ametista” rinvenuto a Tiso, una frazione di Funes (BZ), In questa località del sud Tirolo, si rinvengono geodi di forma arrotondata prevalentemente riempiti di 9 calcedonio [ ]. Talvolta i geodi sono vuoti all’interno e le pareti sono rivestite da cristalli di quarzo con colorazione fino all’ametista. I geodi sono contenuti in una dura roccia. Nel 1700 se ne tentò anche lo sfruttamento minerario per l’estrazione di agate e “pietre semi-dure” per la produzione di oggetti ornamentali. Morchnerkar Zillertal Austria. Pochi anni fa è stato fatto un eccezionale ritrovamento di quarzi “ametista“ nella regione 10 della Zillertal (Tirolo austriaco) [ ], su adularia e accompagnato da ematite a “rosa di ferro”. La zona era già conosciuta per il rinvenimento occasionale di “ametiste” di buona qualità nel passato, ma quest’ultimo è subito stato considerato tra i migliori dell’Arco Alpino. I cristalli, lunghi fino a 15 cm. di un intenso colore viola, si presentano in individui singoli, a gruppi e anche con l’accrescimento a scettro, con “roselline” di ematite fino a 4 cm. Sopra: q. ametista, (13x15 cm.), con rose di ferro, Mörchnerkal, Zillertal, Austria. Coll. A. Kugler, foto R, Appiani (da [10] ). A destra: q. ametista, geodi di Tiso (BZ). Foto L. Fischnaller (fonte vedi [9] ). Bibliografia: 1 [ ] GMV (2004): “Il quarzo ametista trovato il 29 marzo 2003.” – Not. del Gr. Min. Valchiusella n. 1 gen. 2004, Traversella (TO), p. 3. 2 [ ] Pecora, V. (2006): “Cristalli viola – la vera storia del ritrovamento dell’ametista di Traversella del ’59.” – Not. del Gr. Min. Valchiusella n. 3 gen. 2006, Traversella (TO), p. 25. 3 [ ] Piccoli, G. C., Maletto, G., Bosio, P., Lombardo, B., (207): “Minerali del Piemonte e della Valle d’Aosta.” – Ass. Amici del Museo”F, Eusebio”, Alba, Alba (CN), 607 pp. 4 [ ] Carone, A., (1983): “Cenni sul ritrovamento di piccoli xx di quarzo ametista in Valchiusella.” – Not. Ligure di mineralogia, Gr. Min. Ligure, n. 1 gen-febb 1983, pp 15-17. 5 [ ] Piccoli, G. C. (2001): “Minerali delle Alpi Marittime e delle Alpi Cozie.” – Provincia di Cuneo, Ass. Amici del Museo “F. Eusebio”, Alba, Alba (CN), 366 pp. 6 [ ] Appiani, R. (2006): “Immagini dal mercato mineralogico internazionale – Bologna Mineral Show, Bologna 10-12 marzo 2006” – Rivista Mineralogica Italiana, n. 2/2006, p. 114. 7 [ ] Pezzotta, F., Guastoni, A. (2002): “Ricerche alpine – Adamello la pegmatite miarolitica LCT della valle Adamè – Brescia”. – Rivista Mineralogica Italiana, n. 3/2002, pp. 126-142. 8 [ ] Exel, R. (1987): Guida mineralogica del Trentino e del Sudtirolo. Athesia, Bolzano, 204 pp. 9 [ ] Wachtler, M. (2001): “Le geodi di Tiso.” – Associazione turistica di Tiso - Fotolitho Varesco, Ora, San Candido (Bolzano), 96 pp. 10 [ ] Kugler, A., Appiani, R. (2004): “Quarzo ametista – Un eccezionale ritrovamento in Zillertal” – Rivista Mineralogica Italiana, n.4/2004, pp 186-193. QUADERNI DEL GRUPPO MINERALOGICO VALCHIUSELLA – 1/2009 -5- GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV Sintesi storica dei rinvenimenti di quarzo “ametista” nella miniera di Traversella. Tra i minerali presenti nelle miniere di Traversella, il quarzo “ametista” occupa un posto d’onore. Il famosissimo rinvenimento del geode (o meglio dire, della serie di geodi), presso la 3a Massa Ferriere del livello 826, effettuato nel 1959 e ampiamente descritto in innumerevoli articoli, rese ancor più famosa questa miniera, della quale si conoscevano bene già molti altri minerali come la magnetite, la pirite, la dolomite, la calcite e la “mesitina”. Fino a poco tempo fa, vista la particolare rarità del quarzo viola in questa miniera, si pensava che quel ritrovamento potesse rimanere unico nella storia di Traversella, ma con un’attenta analisi delle vaghe notizie di ritrovamenti precedenti e una determinante ricerca specifica nei più accessibili luoghi della miniera, negli ultimi anni si è potuto trovare altri punti in cui filoncelli di quarzite, contenevano l’ “ametista”. Sopra: q. ametista, di 14 cm. con q. ialino e magnesite, proveniente dal geode del 1959. Coll. V. Pecora, foto R. Appiani, (da R.M.I., n. 4/2008 ). Sotto: alcuni cristalli q. ametista rinvenuto nel geode schiacciato della gall. Cava Grande Nuova, nel 2003. Coll. Museo Civico Min. di Traversella. Foto scattata in occasione dell’esposizione G.M.V. alla “Euromineralexpo” Torino 2003. -6- La prima notizia pubblicata in relazione all’ “ametista” di Traversella, è attribuita a Pelloux (1908), che descrivendo i minerali del Gruppo del Gran Paradiso (includendovi anche la Valchiusella), segnalava la presenza di quarzi “qualche volta colorati di viola”. Durante il riordino e la catalogazione della collezione dell’Università di Torino, ora in comodato d’uso presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, sono stati individuati quattro reperti di un antica campionatura di cui non si conosce l’esatto periodo di rinvenimento. L’unica certezza è che erano stai raccolti proprio a Traversella. I cristalli con forma a scettro, di colore ametistino sono piuttosto piccoli e tozzi, accompagnati da calcite bianca, su dolomite. In base al cartellino originale che riporta il numero #493 (ora con num di catalogo M/U490), e il confronto con i cataloghi redatti dal Borson del 1830 e il primo manoscritto con numerazione progressiva di Sismonda del 1832, si stima la catalogazione negli anni 1830-1840, il ritrovamento è da considerarsi sicuramente precedente a quegli anni. Nell’inverno del 2002, nel corso di una intervista a due anziani ex minatori: Stefano Beratto e Giulio Giachetto, il primo ci disse che da bambino (quindi pressappoco nel primo dopoguerra), sentì parlare di ametiste rinvenute nelle gallerie “Bracco Giorgio”. Non potè essere più preciso e non ci fornì alcuna descrizione. Purtroppo non potendo avere riferimenti più precisi accantonammo la notizia. QUADERNI DEL GRUPPO MINERALOGICO VALCHIUSELLA – 1/2009 GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV Nel 1959, lavorando all’abbattimento di un diaframma che divideva due magazzini, presso la 3a Massa Ferriere del livello 826, fu rinvenuto il famoso geode che diede alla luce i più significativi cristalli di quarzo “ametista” della miniera di Traversella. Per le dettagliate descrizioni dei cristalli e la loro paragenesi, si rimanda alla notevole quantità di trattazioni ed articoli prodotti fino ad oggi (vedi bibliografia). Per le fortuite fasi del ritrovamento, dopo una serie di versioni differenti tramandate e riportate in passato, solo recentemente è stata raccolta una testimonianza diretta ed attendibile (Pecora, 2006), e si è potuto ricostruire l’episodio dettagliatamente grazie al Sig. Giuseppe Alfredo Grosso, che proprio quella sera sostituiva il caposervizio Edoardo Rey. Nell’anno 2000 venne fondato il Gruppo Mineralogico Valchiusella con le prerogative che ora non stiamo ad elencare. Uno degli obbiettivi principali è sempre stato quello di raccogliere e determinare la maggiore quantità possibile di mineralizzazioni e la riscoperta di siti all’interno della miniera che in passato hanno dato alcuni tra i campioni più strepitosi di Traversella. Ovviamente la ricerca del punto esatto in cui si rinvenne il quarzo “ametista” del 1959 è stata una questione di massima importanza, anche perché adiacente un “pozzo” nel quale venne riversato parecchio materiale proveniente dal famoso geode. La speranza era quella di poter rinvenire altri campioni, anche se certamente non paragonabili a quelli più conosciuti. All’occorrenza siamo stati pure accompagnati da un ex minatore che conosceva bene il sito, il “pozzo” è stato individuato, e in futuro verranno effettuati i relativi lavori di scavo e ricerca. Il 29 marzo 2003, presso le gallerie e i vuoti di coltivazione di Cava Grande Nuova, è stato rinvenuto un piccolo geode schiacciato dalle enormi pressioni provocate da antiche “mine”, nel quale vi erano diversi piccoli cristalli e schegge di quarzo con colore debolmente ametistino. Pur essendo di qualità assai modesta è stata la prova più concreta della tesi che il quarzo “ametista” è presente anche in altri punti della miniera. L’ultimo rinvenimento di quarzo “ametista” nella miniera di Traversella, è avvenuto sempre presso la gallerie di Cava Grande Nuova. La scoperta è stata effettuata il 16 agosto 2008, e nei prossimi capitoli presentiamo due brani inediti che ne ricalcano in dettaglio le fasi. Rispetto il precedente sito, del rinvenimento del geode schiacciato effettuato nel 2003, quest’al- Sopra: q. ametista, cristalli fino a 15 mm. Ritrovamento 2008. A destra: q. ametista, gruppo di tre cristalli in associazione parallela. Ritrovamento 2008. A destra: q. ametista, splendido cristallo con terminazione a scettro di circa un centimetro. Ritrovamento 2008. Sotto: q. ametista curiosa formazione a “ventaglio”. Ritrovamento 2008. Coll. Museo Civico Min. di Traversella. QUADERNI DEL GRUPPO MINERALOGICO VALCHIUSELLA – 1/2009 -7- GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV Sopra: q. ametista,cristallo biterminato di circa un cm. Ritrovamento 2008. A sinistra: q. ametista quasi limpido di circa un cm. Ritrovamento 2008. tro punto dista un paio di centinaia di metri e si trova esattamente sul raccordo che mette in comunicazione il piano inclinato più ripido, con i vuoti di coltivazione (sullo stesso piano), posti dietro di esso. Non si tratta di un unico geode ma di una formazione di diversi geodi di piccole dimensioni concatenati in un filoncello di quarzite e calcite. I cristalli generalmente sono tozzi, poco allungati e spesso possiedono la terminazione a scettro. Le dimensioni, raramente raggiungono i due centimetri. La colorazione, è diffusa principalmente verso la terminazione del cristallo, risultando ben evidente nelle cristallizzazioni a scettro. Il colore passa da tonalità debolmente violette fino al viola intenso. Si sono osservate inclusioni interne riferibili ad ossidi di ferro (probabile goethite). Sono presenti cristalli di quarzo quasi limpidi, lattei ed altri di colore verde (soprattutto alla base), per inclusioni di clorite. I minerali che accompagnano il quarzo “ametista” in questa formazione sono: principalmente calcite in piccoli cristalli scalenoedrici e clorite, in subordine si sono osservati piccolissimi cristalli di pirite cubica. Alcuni campioni di quest’ultimo rinvenimento è stato presentato ufficialmente per la prima volta presso la mostra “Euromineralexpo” Torino 2008, e successivamente presso la mostra “Preziosa” di Novegro 2008, suscitando interesse e apprezzamenti da parte del pubblico. Inoltre, grazie alla preziosissima collaborazione di Antonello Barresi, è stato prodotto un articolo pubblicato sul num. 4/2008 della Rivista Mineralogica Italiana nel quale, oltre alla presentazione dell’ultimo nostro ritrovamento, viene tracciata la storia del quarzo “ametista” della miniera di Traversella. Bibliografia: Borson, E. (1830): “Catalogne raisonné de la collection minéralogique du Musée d’Histoire naturelle, par l’abbé Étienne Borson. Imprim. Royale, Turin. G.M.V. (2003): “Il quarzo ametista trovato il 29 marzo 2003.” – Not. Gruppo Mineralogico Valchiusella, Traversella, nr. 1, pag. 3. G.M.V., Pagano, R., Barresi, A. (2005): “La miniera di Traversella: passato, presente e futuro.” – Rivista Mineralogica Italiana, n. 1/2005, pp. 8-26. G.M.V., Barresi, A. (2008): “L’ametista di Traversella – un nuovo ritrovamento.” – Rivista Mineralogica Italiana, n. 4/2008, pp 254-261. Pecora, V. (2007): “Il quarzo ametista di Traversella: storia di un ritrovamento.” – in “Traversella Storie di polvere, di minerali e di cristalli. (a cura di L.M. Gallo)”, Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, Torino, pp. 29-32. Pelloux, A. (1908): “I minerali del Gruppo del Gran Paradiso.” Boll. C.A.I., 39, nr. 72, pp. 157-188. Peretti, L. (1962): “I – Fluorite di Brosso. II – Quarzo ametista di Traversella.” Rend. Soc. Miner. Ital., 18, pp. 131-135. Torti, R. (1973): La miniera di Traversella e i suoi minerali.” Quaderno n. 10, G. M. Lombardo, Museo Civico di Storia Naturale, Milano, 54 pag. -8- QUADERNI DEL GRUPPO MINERALOGICO VALCHIUSELLA – 1/2009 GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV Cronistoria di un ritrovamento mancato. E’ il tardo pomeriggio di Ferragosto, un Ferragosto grigio , freddo e piovoso da parer quasi di essere in autunno inoltrato, la giornata alle miniere è trascorsa pigra nell’avvicendarsi tra impegni con i famigliari e le scarse attività presentatosi ai soci GMV presenti. Nel loro rifugio, seduti attorno al tavolo con il crepitio della legna che arde nella stufa, ed è Ferragosto, sono rimasti gli irriducibili per le solite quattro chiacchiere di fine giornata, ci sono il saggio Grigio, il Cecato, il Trivella, il simpatico Obelix ed il piccolo Davide. Il Cecato, ad un certo punto, propone un non troppo convinto ‹‹ Allora ragazzi, domani si fa un giro?››, Obelix aderisce subito con il solito entusiasmo ed il Trivella annuisce, il Grigio è tentato ma ha un impegno e lascia in sospeso la possibilità di essere presente, ma in cuor suo è contento lo stesso, è orgoglioso dei suoi ragazzi, ai quali ha trasmesso tutti i segreti della sua radicata esperienza, ed è sempre comunque partecipe delle loro escursioni. Il piccolo Davide partecipa ai piani della ricerca e soffre in silenzio, non è ancora mai entrato in miniera e sicuramente avrà mille volte idealizzato e percorso con l’immaginazione le gallerie e i vuoti di coltivazione dei quali sente spesso parlare e da dove provengono tutti i piccoli tesori che da anni può ammirare, toccare ed apprezzare e per i quali ha sviluppato una vera e profonda passione, ma è paziente ed il suo tempo è vicino e tiene duro. Il Cecato, vincendo la riluttanza dei compagni, riesce a convincerli a indirizzare le ricerche su un sito lasciato in sospeso da tempo, nel quale erano stati trovati dei mineraluzzi rari da micro, quelli che piacciono solo a lui, ‹‹Roba piccola!! Blee, purcheria, ma va beh,andiamo pure li›. L’indomani mattina il Cecato e l’inseparabile Trivella si trovano sul posto in netto anticipo, seguiti dopo breve da Obelix in compagnia dell’amico Stefano che puntualmente, pur di evitare la fatica della miniera, ostenta un malessere e si avvia da solo verso il Piano degli Svedesi, il Grigio non si vede, peccato, ma era quasi certo, ‹‹Se non piove, nisba miniera›› aveva commentato il giorno prima, e…… non stava piovendo. Mentre si cambiano per la miniera il rumore di un motocarro conosciuto si avvicina, ‹‹Ma, è l’ape di Fortunello›› commenta con sorpresa il Cecato mentre si districa in una tuta da impro- Sopra e sotto: alcune fasi della ricerca nel sito dell’ametista. A destra: q. ametista, un altro gruppo di tre cristalli in associazione parallela. Ritrovamento 2008. QUADERNI DEL GRUPPO MINERALOGICO VALCHIUSELLA – 1/2009 -9- GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV Sopra: Lorenzo intento nell’estrazione di alcuni campioni con l’ametista. A sinistra: q. ametista, coppia di cristalli con terminazione a scettro di circa un centimetro. Ritrovamento 2008. Sotto: in posa nel sito con tanta soddisfazione. - 10 - babile crescita in larghezza, non lo aspettava ed è contento di vederlo e dopo un consueto ‹‹E alùra !?›› si finiscono i preparativi e via. Arrivati sul luogo di ricerca il Cecato opera unarapida perlustrazione ravvicinata (10cm) alla parete di roccia chiedendo di fare una serie di fori con il “bimbo”, cosa che il Trivella non si fa ripetere due volte. Fortunello da subito segni di impazienza e dopo alcune, poco convinte esplorazioni, nei dintorni, piano piano, come un segugio sulla pista, allarga sempre più i confini di perlustrazione fino a sparire del tutto seguito quasi subito dal Trivella. Rimangono sul posto il Cecato e il buon Obelix che di buona lena comincia ad attaccare la parete di roccia con cunei e punciotti sino a quando i primi luccichii dei minuti cristallini di “booh” cominciano ad apparire sui frammenti che si staccano. Il lavoro prosegue per un po’ ininterrotto fino a quando i passi di qualcuno che si avvicina li distrae. Dal buio appare il Trivella, il quale avvicinandosi ai due farfuglia tra i denti ‹‹Mi guardi sto pezzo che io non ci vedo un c…., a me sembra viola›› e nel frattempo porge il campioncino che teneva in mano al Cecato il quale, accennando un sorrisino ironico e pensando ″ Meno male che chi non ci vede sono io, adesso vedono pure viola”, solleva gli occhiali e lo osserva da vicino e con molta attenzione. Lo gira , lo rigira, lo guarda, lo riguarda e una volta messo bene a fuoco si rivolge al compagno, non più con ironico sorriso ma bensì con evidente stupore, e afferma ‹‹Cavolo, è un quarzo, ed è proprio viola››, e in un lampo sono tutti sul posto della scoperta. Fortunello sta armeggiando attorno ad un buco sopra la sua testa , in un posto dove erano passati cento volte senza mai neanche soffermarsi un attimo, un passaggio stretto tra due camini di aerazione,e usati poi come deposito di riempimento del materiale sterile, il quale aveva formato alla base grossi mucchi di pietre che in quel momento fungevano da rampa di risalita e piattaforma per raggiungere la famigerata cavità, oggetto di tanta attenzione. Inerpicati sul mucchio di pietre, all’imbocco di un inquietante sifone scavato nella roccia, i compagni di avventura si scambiano commenti fantasiosi ed esclamazioni euforiche mentre a turno buttano l’occhio all’interno del geode che presenta delle vistose formazioni di calcite dove, QUADERNI DEL GRUPPO MINERALOGICO VALCHIUSELLA – 1/2009 GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV si suppone, possano celarsi anche i mitici e ricercatissimi cristalli violetti. Il lavoro ricomincia febbrile, e da li a poco il fumo sempre più denso ed acre convince il Cecato, che oramai risente dell’avanzata età e dei vari acciacchi, a tornare sul posto iniziale delle ricerche da dove, nei suoi vani accanimenti con mazzetta e punta sulla granatite che non cede di un centimetro, può sentire il trapano lavorare incessantemente. Poi, all’improvviso, il silenzio. Passano circa 15 o 20 minuti al massimo, quando lo scalpiccio nel fango di passi rapidi e cadenzati che si avvicinano mettono all’erta il Cecato che rivolge lo sguardo in direzione del rumore. Il primo ad apparire è Fortunello, seguito immediatamente dai compagni, che, con tono sommesso e visibilmente preoccupato, accenna un perentorio ‹‹ Senti…. forse è meglio che usciamo immediatamente da qui……se non vogliano rimanere in trappola ››,il Cecato non sa cosa è successo ma si fida ciecamente dei suoi amici e raccoglie in fretta e furia le cose sparse in giro riponendole nello zaino insieme ai campioni di minerale trovati ed in un men che non si dica sono sulla via di ritorno mentre viene raccontato a tre voci, in maniera confusa e concitata, ciò che era successo. Il mucchio di pietre sul quale stavano lavorando gli era improvvisamente scivolato da sotto i piedi provocando la conseguente caduta di altro materiale dall’alto del pozzo che, con cupi e poco rassicuranti rimbombi aveva spinto altre pietre all’esterno attraverso l’imbocco. Oltre al fatto che il posto era diventato assolutamente inavvicinabile c’era il rischio che il passaggio potesse venir ostruito da altri movimenti franosi ed era impellente oltrepassarlo il più prudentemente e velocemente possibile. Una volta al sicuro i quattro compagni di avventura ebbero modo di rilassarsi e di tirare le somme della situazione ; la pelle era intatta, le attrezzature, compreso il trapano che nel momento cruciale era rimasto piantato nella roccia solo soletto, pure, le mutande nonostante lo spavento erano rimaste pulite, forse, e l’unico rammarico rimaneva quello di non aver potuto recuperare nessun campione da portare come trofeo all’esterno, tranne le prime piccole schegge che avrebbero fatto da testimone dell’accaduto. Dopo un’ultima controllata del posto e una rapida valutazione di eventuali interventi da farsi in seguito, il gruppo di amici si avvia verso Sopra: “Jeffy” e Giuliano indicano il punto migliore… A destra: formazione “a cappuccio” di ametista su quarzo latteo di circa un centimetro. Ritrovamento 2008. Sotto: la ricerca continua… QUADERNI DEL GRUPPO MINERALOGICO VALCHIUSELLA – 1/2009 - 11 - GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV Sopra: un lavoro certosino: uno fa leva e l’altro, delicatamente, raccoglie i pezzi… Sotto: in posa davanti al “piano inclinato” di Cava Grande Nuova, accanto il sito dell’ametista. - 12 - l’uscita con l’amaro in bocca ma la consapevolezza che per quel giorno non si poteva azzardare nulla di più che non ripromettersi che la cosa non finiva lì e che con il Grigio si sarebbe sicuramente messo in atto un piano di avvicinamento al geode, per un recupero sicuro dei “violetti” che stavano dimostrando una insolita e nefasta opposizione. Oramai vi siete fatti vedere, e dove scappate più !!!! Il pomeriggio stesso era previsto che il Grigio raggiungesse i suoi “bocia” al rifugio, e i reduci dell’avventura, conoscendo i suoi conti ancora aperti con il “violetto” di Traversella, pregustavano già la reazione che avrebbe avuto quando gli avrebbero raccontato il fatto e gli avessero mostrato il colore di quel piccolo trofeo che erano riusciti a preservare. Ma il resto è un’altra puntata è sarà proprio il saggio Grigio a narrare il resto dell’avventura, per il quale, come era prevedibile, da quel giorno, in compagnia degli irriducibili del GMV , iniziò una sfida imprevedibile e faticosa ma allo stesso tempo entusiasmante. Come finirà? QUADERNI DEL GRUPPO MINERALOGICO VALCHIUSELLA – 1/2009 GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV Sul rinvenimento dell’ “ametista” in Cava Grande Nuova. Me lo sentivo che prima o poi mi avrebbero fatto lo scherzetto. Detto e fatto! La classe non è acqua e contro il cul ragion non vale! Così il Grigio pensava dopo aver visto spuntare due occhietti viola da un pezzo di calcite che con sospettosi sorrisi maliziosi quel trio di furbacchioni gli stava mostrando dicendo: co ca l’è susì ?! Siamo a domenica, il giorno successivo l’avvistamento della mitica la squadra disponibile è composta dal Fortunello (non se ne può fare a meno!), il Trivella, Fonzarelli Obelix e il Grigio. Al pomeriggio saranno raggiunti da Cricajon appena libero dal suo lavoro di salumiere. Summit in sede sul da farsi. Opere di disgaggio prima di tutto e di consolidamento della frana sulla quale bisogna lavorare per operare il geode. L’asta di disgaggio che c’è alla Bracco Giorgio è quello che ci vuole, oltre ai muscoli per usarla, ma quelli ci sono in abbondanza. La diretta di Cava Grande è una passeggiata, come fulmini eccoli ai piedi della rimonta nel silenzio totale si ascoltano eventuali rumori di assestamento provenienti dai vuoti sopra di noi. Tutto tranquillo. Solo il rumore dell’acqua che scorre e delle gocce che cadono ci fa compagnia. Smuovi di qui, tira di là, spingi di sotto e tra consigli e forza più brutta che bruta, dal fornello continuano a scendere massi tra fragori un po’ cupi, ma i nostri eroi continuano a lavorare in sicurezza dandosi il cambio e riparandosi ai lati del fornello e poco a poco la grande vasca alla base della discenderia si riempie di pietre ma il fornello continua a vomitarne. Ogni tanto si blocca così tra consigli e forza lo si sblocca e giù un’altra franetta. La vasca è piena, il fornello si è ostruito e la colata di pietre piantandosi contro la parete della galleria ha consolidato il tutto. Si può cominciare, il Grigio non tiene più, la testa infilata nella fessura, la luce illumina occhietti viola che spuntano. Cricajon incolla la faccia alla parete e col suo attrezzo preferito comincia a raspare nella miscela abbastanza morbida alla ricerca di un vuoto consistente. Sopra: un rapido controllo prima di mettere il campione da parte per l’imballo. A destra: q. ametista, cristallo biterminato tra scalenoedri di calcite. Ritrovamento 2008. Sotto: …ancora un foro, e poi… QUADERNI DEL GRUPPO MINERALOGICO VALCHIUSELLA – 1/2009 - 13 - GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV – ametista – GMV La vetrinetta con i campioni più grossi, presentati ufficialmente in anteprima in occasione della “Euromineralexpo” Torino 2008. Settore espositivo promozionale con alcuni campioncini di ametista in vendita presso la mostra “Preziosa” 2008 di Novegro (MI). L’esposizione dei campioni migliori di ametista del ritrovamento del 16 agosto 2008, in mostra a “Preziosa” 2008 di Novegro (MI). - 14 - Dopo un po’ viene staccato a forza, decidendo di procedere con dei fori laterali in modo di asportare tutta la matrice. Il trapano è pronto, varie consultazioni tipo « …un buco qui e un altro a cuneo sopra, allarghiamo piano piano avvicinandoci all’apertura.. ». La squadra manovra il Ryobi come fosse di plastica, la mazza in mano a certe bestie sembra quasi non pesi, l’aria si riempie dell’odore del motore e dei cinghiali che ci lavorano, ma intanto qualche pezzetto della vena vien via, e in mezzo spuntano altri cristallini viola. Il geode è incuneato nel soffitto ma sorride allargando sempre di più la sua bocca di calcite e poco alla volta regala sorrisi sottoforma di campioni che con un passamano arrivano al Grigio che come un’ orsetto lavatore li sciacqua. Ad ogni campione si associa un grido di gioia al quale fanno eco gli altri che si sovrappongono al rumore del trapano. L’acqua scopre che anche la matrice e composta da una miscela di quarzi, taluni viola altri trasparenti con dolomiti e calciti. Ma non basta, la generosità della miniera di Traversella non ha limiti per chi la ama. Guardando con attenzione, qualche quarzo è a scettro, col corpo trasparente e lo scettro viola! È un sogno che si realizza e questi momenti rimarranno impressi per sempre. Tutti ne sono consapevoli e con mille attenzioni incartano i tesori raspando fino all’ultima briciola viola e come i nani carichi di diamanti si avviano all’uscita. Inizia così un’ intenso periodo di escursioni che hanno visto anche la partecipazione di soci fino a quel momento un po’ “desaparechidos” oltre ai fedelissimi che escursione dopo escursione, buco dopo buco hanno trasformato la fessurina iniziale in una caverna. Ma non è tutto, perché se è stato fondamentale trovare i campioni, altrettanto lo è stata l’opera di certosina pulitura del Cecato, che quando vuole ci vede benissimo. Il risultato sono i diversi notevolissimi campioni di quarzo ametista, taluni a scettro di un delizioso color viola intenso e lucente. Se ne parlerà per anni. QUADERNI DEL GRUPPO MINERALOGICO VALCHIUSELLA – 1/2009