PROG_Vicini di tana_peli piume squame e aculei
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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: PROVINCIA DI CUNE0 2) Codice di accreditamento: NZ00443 3) Albo e classe di iscrizione: ALBO REGIONE PIEMONTE – I CLASSE CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Vicini di Tana – Peli, piume, squame & aculei 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): C – 04 AMBIENTE - SALVAGUARDIA E TUTELA DI PARCHI E OASI NATURALISTICHE 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: 1. Presentazione dell’ente Il progetto si realizza presso il Centro Recupero Animali Selvatici (di seguito C.R.A.S.), sia nella sede principale in Bernezzo alla Via Alpi, 25 (CAP 12010), che nella nuova sede distaccata sita in Novello alla Via Regina Margherita n. 1 (CAP 12060), specializzata nella cura degli erinaceidi (ricci). Il C.R.A.S. è un’associazione ONLUS operativa dal 2001, le cui finalità sono la cura e riabilitazione delle specie animali selvatiche autoctone ed esotiche rinvenute sul territorio o sequestrate dopo segnalazione di illecita detenzione, unitamente all’attività di ricerca scientifica ed alla didattica ambientale. L’ambito territoriale di riferimento è il territorio della Provincia di Cuneo, nonostante il Centro raccolga animali provenienti da tutto il Piemonte e dalle regioni limitrofe. E’ l’unico Ente senza finalità commerciali in provincia di Cuneo autorizzato dal Ministero dell’Ambiente alla detenzione di fauna esotica e in via di estinzione, secondo la legge del 7 febbraio 1992 n. 150. L’associazione consta di circa 250 soci iscritti, oltre ad un crescente numero di attivisti, sostenitori e volontari. Il C.R.A.S. collabora attivamente sia con i cittadini che con gli organi istituzionali (Polizia, Carabinieri, Corpo Forestale, Unità Sanitarie Locali, provinciali e comunali, servizi pubblici di vigilanza faunistica – ambientale). Vengono accolti in media ogni anno 1000 soggetti, tra anfibi, mammiferi, uccelli e rettili provenienti dalla Provincia di Cuneo, e vengono eseguiti circa 50 interventi di recupero fauna su tutto il territorio provinciale. Il numero degli esemplari che arrivano al C.R.A.S., dal 2001 ad oggi, è in costante crescita, con ben 1.043 unità nel solo 2014. Il rinvenimento dell'animale ferito avviene di solito in maniera casuale, ad opera di privati cittadini che lo segnalano alle forze dell'ordine o alle associazioni. Il Centro Recupero Animali Selvatici è chiamato spesso ad intervenire con personale e attrezzature specializzate anche per il recupero di animali esotici, prevalentemente felini e rettili, ma anche primati, che vengono segnalati vaganti nelle campagne e nelle città della Provincia. Il centralino del C.R.A.S. risponde in media a 1500 chiamate all'anno con quesiti e segnalazioni. La centrale operativa, che funziona anche per gli interventi di coordinamento su tutta l'area cuneese, è attiva 24 ore su 24 per tutto l'anno. Tutto questo è affiancato da una costante attività didattica e di educazione ambientale nel mondo della scuola: l'affluenza è notecole e conta, durante il periodo di apertura del centro al pubblico che va da aprile a novembre, circa 600 studenti e insegnanti all'anno a cui si aggiungono i visitatori della struttura che sono circa 600 all'anno. Anche grazie al progetto denominato “El Viasseul”, l’offerta didattica (le cui strutture comprendono un sentiero nei pressi del centro con paline informative, capanni per l’osservazione della fauna, aula didattica outdoor) è stata recentemente ampliata da un’aula indoor allestita per presentazioni e proiezioni audio/video. Gli animali recuperati nella maggior parte dei casi vengono rimessi in libertà. Il C.R.A.S. organizza numerose liberazioni pubbliche, in collaborazione con i vari Comuni della Provincia di Cuneo nell’ambito di diverse manifestazioni. Questo tipo di eventi, cui partecipano circa 10.000 spettatori ogni anno, hanno come scopo principale quello di portare a contatto le persone con la fauna selvatica, ed allo stesso tempo di sensibilizzare i fruitori alle tematiche della salvaguardia degli animali e di far conoscere le attività del centro. Gli eventi organizzati hanno attirato l’attenzione di giornali e TV nazionali e locali (Geo & Geo Rai 3, Linea Verde Rai 2, Cani Gatti & Co. Telegranda). Il Centro ha stipulato convenzioni con numerosi Comuni (oltre al capoluogo provinciale, l’elenco attualmente comprende altri 37 Comuni, fra cui i centri urbani di Borgo San Dalmazzo, Boves, Bra, Fossano e Savigliano), i quali si rivolgono alla struttura nel caso di ritrovamento di animali feriti, oppure di recupero di animali selvatici rimasti imprigionati in strutture private o comunali sul territorio di competenza. Il C.R.A.S. è anche convenzionato con gli enti preposti alla gestione ed alla tutela del territorio, sia di diritto pubblico (Parco delle Alpi Marittime, Parco fluviale Gesso & Stura, Parco del Marguareis e Parco del Monviso), che di costituzione privata (Oasi naturalistica La Madonnina ed i Parchi faunistici di Chevrere Mont Avici ed Introd); è convenzionato inoltre con la Provincia di Cuneo (Settore Tutela faunistico-ambientale) e la Regione Piemonte, con la quale è stata recentemente rinnovata l’adesione alla rete dei centri regionali di recupero della fauna selvatica. Nella sua attività il Centro opera a stretto contatto con il Corpo Forestale dello Stato, il Presidio Veterinario Multizonale dell’A.S.L. CN1 ed il Dipartimento di Cuneo dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente – A.R.P.A. Collabora infine con enti culturali (Club U.N.E.S.C.O., Museo Civico Craveri di Storia Naturale, Museo Naturalistico del Roero ed i Dipartimenti di Medicina Veterinaria e di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università degli Studi di Torino) e numerose associazioni ambientaliste ed animaliste presenti sul territorio (Associazione cinofila Monviso, Associazione Ecologica Zoofila Ambientale – A.E.Z.A., Ente Nazionale Protezione Animali – E.N.P.A., Lega Anti-Caccia – L.A.C., Lega Italiana Diritti Animali – L.I.D.A.). Nel corso dell’ultimo anno è stato costituito e reso operativo a Novello un centro di accoglienza e cura per erinaceidi (ricci) denominato Gli Amici della Ninna (polo distaccato della sede principale del C.R.A.S.), sotto la supervisione del medico veterinario Dott. Massimo Vacchetta. Oltre alla sua vocazione quale centro d’eccellenza per il soccorso e la riabilitazione dei ricci, svolge anche la funzione di punto di transito e primo soccorso per gli altri animali provenienti dalla zona delle Langhe, che, per le ferite riportate, non possono essere trasportati in modo immediato a Bernezzo. 2. Il contesto di riferimento (territorio, settore, servizi) La Provincia di Cuneo è dal punto di vista faunistico, una delle zone a più alto tasso di biodiversità del mondo: ospita numerosissime specie di mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e insetti. Il grafico sotto riportato indica il numero, esponenzialmente crescente, di animali annualmente ricoverati al C.R.A.S. di Bernezzo sin dagli albori della sua attività. Di seguito indichiamo gli animali ricoverati presso la nostra struttura nel 2014, suddividendoli in: A. Mammiferi (Ungulati ed Altri) B. Uccelli C. Rettili e Anfibi A. Mammiferi Ungulati I mammiferi appartenenti al gruppo degli ungulati sono gli animali più caratteristici del territorio e sono rappresentati dalla famiglia bovidae con il camoscio alpino (Rupicapra rupicapra), l’ungulato maggiormente diffuso e più rappresentativo del territorio montano; lo stambecco (Capra ibex), che vive a quote più elevate del camoscio ed è stato reintrodotto con successo fin dagli anni ’20 del secolo scorso, ed il muflone (Ovis musimon), specie originaria della Sardegna e Corsica ed introdotta in Francia a scopo venatorio negli anni '50-'60, che colonizzato, a partire dal 1983, nuovi territori nella zona italiana. La famiglia Cervidae è rappresentata dal cervo (Cervus elaphus), reintrodotto a scopo venatorio nella Valle Stura di Demonte a partire dal 1990, il daino (Dama damae) ed il capriolo (Capreolus capreolus), il quale, anch’esso precedentemente estinto, dagli anni '60 è tornato a far parte della fauna selvatica piemontese. Infine, della famiglia Suidae è omogeneamente diffuso sul territorio il cinghiale (Sus scrofa). Altri Mammiferi Oltre agli ungulati, numerosi altri mammiferi popolano il territorio. Al gruppo dei carnivori appartengono: la volpe (Vulpes vulpes), caratteristica per la sua versatilità e adattabilità a qualsiasi ambiente, l’elusivo gatto selvatico (Felis silvestris) ed il lupo (Canis lupus), che recentemente ha fatto ritorno sulle Alpi Marittime e la cui presenza è stata sporadicamente osservata all'interno del parco delle Alpi Marittime, e nel parco del Marguareis; i mustelidi sono invece rappresentati dal tasso (Meles meles), dalle abitudini terricole, dalla martora (Martes martes), dalla faina (Martes foina), dalla donnola (Mustela nivalis) e dall'ermellino (Mustela erminea), nonché dalla puzzola europea (Mustela putorius), con una esigua popolazione in costante diminuzione a causa di modifiche degli ambienti rurali. Fra i roditori ricordiamo: la marmotta (Marmota marmota), animale sociale, di abitudini terricole e molto facile da osservare, la lepre (Lepus europaeus), lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), il ghiro (Glis glis), il quercino (Eliomys quercinus), le arvicole (generi Clethrionomys e Pitymys) e i topi selvatici (gen. Apodemus) e la nutria (Myocastor coypus), animale alloctono che si è espanso enormemente sul nostro territorio ed è per questo che presso il C.R.A.S. da parte della Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino esiste un progetto non cruento di contenimento della specie. Vi sono poi alcuni rappresentanti del gruppo degli Insettivori come il riccio (Erinaceus europaeus), la talpa (Talpa europaea) e i toporagni (gen. Sorex). Sono inoltre presenti nelle aree montane le principali specie italiane di chirotteri (pipistrelli). MAMMIFERI CONSEGNATI NEL 2014 MAMMIFERI Camoscio Capriolo Cinghiale Furetto (albino) Gatto selvatico Ghiro Lepre europea Nutria Pipistrello nano Procione Riccio Scoiattolo comune Serotino Comune Silvilago Tasso Topo selvatico alpino Volpe NOME SCIENTIFICO Rupicapra rupicapra Capreolus capreolus Sus scrofa Mustela putorius furo Felis silvestris Glis glis Lepus europeus Myocastor coypus Pipistrellus pipistrellus Procyon lotor Erinaceus europaeus Sciurus vulgaris Eptesicus serotinus Sylvilagus floridanus Meles meles Apodemus alpicola Vulpes vulpes QUANTITÀ 5 127 6 1 2 15 1 6 1 1 58 2 20 6 7 1 15 B. Uccelli Sebbene nel corso degli anni siano state segnalate ben 336 specie di uccelli nel territorio della Provincia di Cuneo, di cui 158 nidificanti regolari o irregolari, le più comunemente contattabili sono circa un'ottantina. Le specie nidificanti annoverano numerosi rapaci diurni, suddivisi nelle famiglie dei falconidi, con il falco pellegrino (Falco peregrinus), e degli accipitridi, con il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), il biancone (Circaetus gallicus), l'astore (Accipiter gentilis), lo sparviere (Accipiter nisus), la poiana (Buteo buteo) e l'aquila reale (Aquila chrysaetos). I rapaci notturni, o strigidi, sono invece ben rappresentati dall'assiolo (Otus scops), dal gufo reale (Bubo bubo), dall'allocco (Strix aluco), dalla civetta (Athene noctua) e dal gufo comune (Asio otus). Di particolare pregio ed interesse conservazionistico sono i galliformi, ripartiti tra tetraonidi, con la pernice bianca (Lagopus mutus) ed il fagiano di monte o gallo forcello (Tetrao tetrix), e fasianidi, con la coturnice (Alectoris graeca) e la quaglia (Coturnix coturnix). Non mancano i columbidi con il colombaccio (Columba palumbus) e la tortora dal collare orientale (Streptopelia decaocto), diffusi perlopiù nei centri urbani e negli ambienti periurbani. Piuttosto numerosi e diversificati sono le specie di corvidi, con il gracchio alpino (Pyrrhocorax graculus), il gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax), la cornacchia nera (Corvus corone corone), il corvo imperiale (Corvus corax), tutti frequentatori delle pareti rocciose, e la ghiandaia (Garrulus glandarius), chiassoso abitante dei boschi. Tra i picidi, possiamo citare il picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), il picchio rosso minore (Dendrocopos minor), il rarissimo picchio nero (Dryocopus martius) ed il ben più diffuso picchio verde (Picus viridis). È infine presente sul territorio una vasta gamma di passeriformi, fra cui meritano menzione l'allodola (Alauda arvensis), l'averla piccola (Lanius collurio), la cincia mora (Parus ater), il fringuello alpino (Montifringilla nivalis), il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus), il pettirosso (Erithacus rubecola), il picchio muraiolo (Tichodroma muraria), il rampichino (Certhia brachydactyla), il rigogolo (Oriolus oriolus), lo scricciolo (Troglodytes troglodytes), e le famiglie degli emberizidi, dei fringillidi, degli irundinidi, dei motacillidi, dei prunellidi, dei silvidi e dei turdidi. Fra le altre specie di uccelli non appartenenti ai suindicati gruppi si ricordano infine la beccaccia (Scolopax rusticola), il cuculo (Cuculus canorus), gli aironi (ardeidi), gli anatidi ed i rondoni comune (Apus apus), maggiore (Tachymarptis melba) e pallido (Apus pallidus). UCCELLI CONSEGNATI NEL 2014 UCCELLI Airone Cenerino Allocco (fase grigia) Allocco (fase rossa) Aquila minore Aquila reale Assiolo Astore Balestruccio Ballerina bianca Ballerina gialla Beccaccia Biancone Capinera Cardellino Cincia bigia Cinciallegra Cinciarella Ciuffolotto Civetta comune Codirosso comune Codirosso spazzacamino Colombaccio Colombo comune Colombo viaggiatore Cormorano Cornacchia grigia Cornacchia (ibrido grigia x nera) Cornacchia nera Cuculo Falco pecchiaiolo Falco pellegrino Falco sacro Fiorrancino Fringuello Gabbiano reale Gallinella d’acqua Gazza ladra Germano reale Gheppio Ghiandaia Gracchio comune Gruccione Gufo comune Gufo Reale Lodolaio Lucherino Luì piccolo Merlo comune Oca indiana Pappagallo cenerino Passera mattugia NOME SCIENTIFICO Ardea cinerea Strix aluco Strix aluco Hieraaetus pennatus Aquila chrysaetos Otus scops Accipiter gentilis Delichon urbica Motacilla alba Motacilla cinerea Scolopax rusticola Circaetus gallicus Sylvia atricapilla Carduelis carduelis Poecile palustris Parus major Cyanistes caeruleus Pyrrhula pyrrhula Athene noctua Phoenicurus phoenicurus Phoenicurus ochruros Columba palumbus Columba livia domestica Columba livia Phalacrocorax carbo Corvus corone cornix Corvus corone Corvus corone corone Cuculus canorus Pernis apivorus Falco peregrinus Falco cherrug Regulus ignicapillus Fringilla coelebs Larus argentatus Gallinual chloropus Pica pica Anas platyrhyncos Falco tinnunculus Gàrulus glandarius Pyrrhocorax graculus Merops apiaster Asio otus Bubo bubo Falco subbuteo Spinus spinus Phylloscopus collybita Turdus merula Anser indicus Psittacus erithacus Passer montanus QUANTITÀ 4 9 4 1 1 27 6 17 2 3 2 1 5 3 1 3 3 1 36 6 12 9 45 1 1 13 2 2 1 3 3 1 1 4 2 1 32 20 15 12 4 1 11 5 3 1 1 28 1 1 4 Passero d'Italia Picchio rosso maggiore Picchio verde Pigliamosche Poiana Porciglione Quaglia Regolo Rigogolo Rondine comune Rondine montana Rondone comune Rondone maggiore Rondone pallido Sparviere Starna Storno comune Taccola Tarabusino Tarabuso Tordo bottaccio Tortora dal collare Tortora selvatica Upupa Usignolo Passer italiae Dendrecopus major Picus viridis Muscicapa striata Buteo buteo Rallus acquaticus Coturnix coturnix Regulus regulus Oriolus oriolus Hirundo rustica Ptyonoprogne rupestris Apus apus Anthus pratensis Apus pallidus Accipiter nisus Perdix perdix Sturnus vulgaris Corvus monedula Ixobrychus minutus Botaurus stellaris Turdus philomelos Streptopelia decaocto Streptopelia turtur Upupa epops Luscinia megarhynchos 26 3 4 1 12 1 3 2 1 4 1 48 5 8 17 1 16 1 1 1 4 22 1 2 1 C. Rettili ed Anfibi Il sottobosco e gli ambienti palustri sono poi ricchi di microfauna: fra i rettili ricordiamo in particolare l'orbettino (Anguis fragilis), il ramarro (Lacerta viridis), la vipera (Vipera aspis), la biscia dal collare (Natrix natrix) ed il biacco (Coluber viridiflavus); fra gli anfibi la rana temporaria (Rana temporaria), la raganella (Hyla arborea) e la salamandra nera (Salamandra atra). RETTILI CONSEGNATI NEL 2014 RETTILI Biacco Colubro liscio Tartaruga greca Tartaruga di Hermann Tartaruga palustre americana Testuggine palustre europea Vipera NOME SCIENTIFICO Hierophis viridiflavus Coronella austrica Testudo graeca Testudo hermanni Trachemys scripta Emys orbicularis Vipera aspis QUANTITÀ 3 1 199 11 16 1 1 Il temi dell’ambiente urbano, nonché dello sviluppo sostenibile delle città e della qualità della vita dei cittadini, sono di importanza fondamentale ormai per la maggior parte delle istituzioni nazionali e internazionali. L’Unione Europea ha adottato una strategia tematica sull’ambiente urbano includendola come parte integrante del Sesto programma di azione comunitario in materia di ambiente “Ambiente 2010. La città come ecosistema e la sua biodiversità sono uno dei temi promossi dall’Unità per l’Ambiente Urbano (Urban Environment Unit) del Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (United Nation Environment Programme – U.N.E.P.). A livello nazionale, l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici – A.P.A.T. coordina un progetto incentrato sulle aree urbane in cui uno dei temi chiave è rappresentato dalla ‘Natura e Reti Ecologiche’. Anche l'ultima enciclica del Papa Francesco richiama l'attenzione alla cura delle risorse ambientali, comprese quelle urbane. Ecologicamente, la città è un ambiente molto dinamico, ovvero presenta un’elevata eterogeneità e la disponibilità in tempi molto rapidi di nuove nicchie ecologiche (ovvero di ruoli di una specie in un dato ecosistema), con mutamenti di condizioni fisiche, chimiche e biologiche che ne permettano l’esistenza in quell’ambiente. Uno dei fenomeni più significativi di questa inusuale disponibilità di spazi e ‘stili di vita’ è proprio costituito dall’inurbamento delle specie animali, in particolare della fauna selvatica. Gli ecosistemi urbani sono caratterizzati da una serie di fattori che facilitano la presenza di popolazioni animali: • condizioni climatiche relativamente migliori rispetto ad aree extraurbane, con temperature mediamente più elevate, oltre che una minore ventosità ed umidità; • elevata disponibilità trofica, costituita in larga parte da rifiuti e cibo offerto dall’uomo; • • • assenza di attività venatoria ed inquinamento prodotto da pesticidi; minor numero di specie predatorie e competitive; elevato numero di siti idonei alla riproduzione. La presenza di animali all’interno delle città è nota a tutti, almeno per quanto riguarda le specie più comuni, quali piccioni, gabbiani, merli, storni, cornacchie, ratti e topi. Meno diffusa è invece la conoscenza dell’effettiva ricchezza della fauna che frequenta giardini pubblici, parchi urbani e tratti cittadini di fiumi, nonché i molteplici spazi verdi privati. Eppure, le indagini condotte sulla presenza di animali all’interno delle aree urbane hanno dato risultati spesso sorprendenti: basti pensare che delle circa 500 specie di uccelli presenti in Italia, ben 356 sono state osservate in modo più o meno regolare nelle città, e 193 di queste vi nidificano. Anche per quanto concerne i chirotteri (pipistrelli), il numero delle specie che frequentano le città quale sito di rifugio o di caccia è molto elevato: delle oltre 30 specie presenti sul territorio nazionale, quasi la totalità frequenta i centri urbani o le sue periferie. Gli ambienti urbani possono quindi ospitare specie e comunità importanti, offrendo rifugio ad elementi faunistici anche di spiccato interesse conservazionistico. La scoperta di un’elevata biodiversità in un ambiente in gran parte artificiale e ritenuto povero di risorse ha sollecitato numerosi studi e ricerche volte a descrivere le comunità animali urbane, tenendo in considerazione il ruolo della presenza umana ed in particolare le conseguenze che tale diversità biologica ha sulla qualità di vita dei cittadini. È infatti provato e noto che preservare e valorizzare le ricchezze naturali presenti nelle aree urbane contribuisca ad incrementare l’interesse e la consapevolezza dei cittadini nei confronti della natura e dei problemi ambientali. Se da un lato si è iniziato a prendere coscienza dell’esistenza di una biodiversità urbana, dall’altro rimane ancora poco conosciuto il modo di gestire correttamente questa ricchezza, affinché non solo si conservi, ma possa anche migliorare. È evidente che misure di gestione efficaci per il mantenimento della biodiversità e la conservazione della natura richiedono innanzitutto delle buone basi conoscitive, concernenti la necessità di identificare dei validi bioindicatori in grado di monitorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo. Inoltre, dato che la maggior parte della popolazione vive ormai in città, lo studio e la conservazione della biodiversità negli ambienti più antropizzati diviene importante anche al fine di migliorare la qualità di vita. La fauna urbana è infatti più accessibile rispetto a quella dimorante in aree naturali e permette quindi alle persone un contatto più facile e rapido. La presenza degli animali può rappresentare un’occasione educativa ed istruttiva che procura benessere nel contatto con la natura. Per quanto concerne l’ambito territoriale di riferimento, su 852 arrivi al C.R.A.S. nel corso dell’anno 2014 (per un totale di 1.043 animali), ben 514 provenivano dal capoluogo e dagli altri principali centri urbani provinciali, costituenti oltre il 60% delle consegne totali. Nella stragrande maggioranza di tali casi, la causa d’ingresso al C.R.A.S. è costituita dal cosiddetto trauma da urto, ovvero un violento impatto derivante da coinvolgimento in incidente automobilistico o da scontro con strutture artificiali, quali vetrate o cavi elettrici; Proprio su questa tematica era stata impostato il precedente progetto di Servizio Civile Nazionale Animali Sotto Stress attualmente in fase di avvio. Con la presente progettazione s’intende dare continuità ai risultati ottenuti in tale ambito, focalizzando la questione su un ulteriore punto di vista. Il progetto Animali Sotto Stress, promosso col bando relativo all’anno 2014, aveva posto l’attenzione sullo studio e la divulgazione delle problematiche comportamentali legate al disagio della cattività durante il periodo di degenza degli animali traumatizzati. Il tema dell’attuale progetto si pone invece ‘a monte’ del precedente, concentrandosi sul rapporto di stretta vicinanza che lega la popolazione cittadina e la fauna selvatica urbanizzata, e la misura in cui le attività umane possano impattare negativamente su di essa. Similmente ai progetti delle passate edizioni (Alieno a Chi? ed Animali Sotto Stress), il valore aggiunto dei volontari sarà rappresentato dalla capacità di potenziare il servizio offerto dal C.R.A.S., nonché la possibilità, tramite lo studio dei relativi dati, di proporre corsi e campagne di sensibilizzazione sulla condizione della fauna selvatica dimorante in ambienti urbani, per mitigare l’impatto negativo rappresentato dalle attività umane e promuovere pacifici rapporti di coesistenza tra la specie umana e le specie animali selvatiche. A questo proposito si rivelano determinanti un’ampia e corretta informazione ed educazione ambientale, votata in particolar modo alla conoscenza da parte della popolazione della diffusione e della distribuzione delle specie di animali selvatici che più spesso entrano in contatto con l’uomo, in modo da ridurre il più possibile eventi traumatici o prelievi incauti da un lato, e da evitare dall'altro inutili rischi per la salute umana in caso di soccorsi improvvisati. Non è da dimenticare inoltre la possibilità di trasporre tali buone prassi di condotta in ambiente casalingo, così da comunicare alla cittadinanza notizie veritiere sul ruolo svolto dagli animali selvatici, rinvenibili tanto nei giardini privati quanto nei parchi pubblici, per prevenire fenomeni di maltrattamento e di repressione indiscriminata o basata su di un’asserita nocività delle specie, migliorando la qualità dell’ambiente urbano e promuovendo una relazione sana e proficua. Si riportano gli indicatori riferiti alle attività, secondo i dati aggiornati e riferiti all’anno 2014: INDICATORE Recupero, cura, riadattamento e rimessa in libertà della fauna selvatica Tempo dedicato alla cura di ogni esemplare Assistenza e consulenza in materia faunistica Numero esemplari curati e rimessi in libertà annualmente Progettazione di nuove strutture e miglioramento di quelle preesistenti atte al contenimento degli esemplari di lunga degenza custoditi dal Centro in collaborazione con la ditta Impresa Costruzioni Edili Chiabò Livio Eventi organizzati nell’anno 2014 SITUAZIONE DI PARTENZA Numero interventi: 800 Numero visitatori nell’anno 2014 Numero visitatori: 1.800 circa di cui numero studenti in visita: 700 circa Materiale divulgativo esistente Brochure: • Manuale di Pronto Soccorso (ristampa): guida al primo soccorso degli animali selvatici realizzata dagli operatori del C.R.A.S. • La Tassonomia: brochure dedicata alla classificazione della fauna presente sul territorio • Animali del Bosco (ristampa): presentazione illustrata a scopo didattico dei più comuni animali selvatici • Sito internet dedicato: presenza di articoli divulgativi sulle norme di buon comportamento da osservare in caso di soccorso di animali selvatici in difficoltà • Pagine del C.R.A.S. presenti sui social networks: presenza di due spazi su Facebook gestiti e curati dalla sede di Bernezzo e dal polo distaccato di Novello per la promozione e la divulgazione delle relative attività • Schede Conoscitive su Passeriformi & Rapaci: cenni di morfologia e comportamento, con consigli pratici per il primo soccorso e l’alimentazione • Tavole a fumetti del personaggio Ricciolino, in corso di pubblicazione • Laboratori didattici nel centro n° 5 • Laboratori didattici presso le scuole n° 25 (realizzati in collaborazione con numerosi istituti e comprensori scolastici d’istruzione primaria e secondaria della provincia di Cuneo) • Oasi naturalistica ‘La Madonnina’ di Sant’Albano Stura • Parco fluviale Gesso & Stura (Comune di Cune) • Parco regionale del Marguareis Coinvolgimento Scuole Collaborazione con altri Enti Minuti 20 (all’arrivo presso il C.R.A.S.) Numero di chiamate evase al giorno: 5 402 (pari a quasi il 38% del totale degli animai arrivati nel solo 2014) 3 strutture presso la sede del C.R.A.S. in Bernezzo alla Via Alpi n. 25 2 strutture presso la sede distaccata la Gli Amici della Ninna in Novello alla Via Regina Margherita n. 1 Liberazioni pubbliche: N° 30 (presso la suindicata sede del C.R.A.S., il parco fluviale Gesso & Stura, l’oasi naturalistica ‘La Madonnina’ di Sant’Albano Stura, i parchi regionali del Marguareis e delle Alpi Marittime e numerosi comuni all’interno del territorio provinciale) Visite guidate: N° 25 (presso la suindicata sede del C.R.A.S. ed il confinante sentiero naturalistico Ël Viasseul) Convegni N° 7 (presso la suindicata sede del C.R.A.S., il Museo naturalistico di Valgrana, il Museo civico Craveri di Bra ed il centro di educazione ambientale del parco fluviale Gesso & Stura) Corsi N° 5 (presso la suindicata sede del C.R.A.S. e le sedi delle sezioni L.I.D.A. di Ceva, Cuneo, Mondovì e Pollenzo) Eventi di Beneficenza N° 2 (Riccio Day e Riccio Party presso il B&B San Stefanetto di Treiso per promuovere la sede distaccata Gli Amici della Ninna). • Operazioni di Ricerca Scientifica, analisi dei dati relativi agli ingressi al C.R.A.S. delle popolazione di animali selvatici presenti sul territorio e relative cause d’uscita A.E.Z.A. – Associazione di vigilanza zoofila ed ambientale • E.N.P.A. – Sezione di Savona • L.I.D.A. – Sezioni di Cuneo, Ceva, Carrù, Mondovì e Pollenzo • L.I.P.U. – Sezione di Cuneo • CE.RI.GE.FA.S (Università) • Rete Regionale dei Centri di Recupero (Regione Piemonte) Dati estratti dal registro di carico/scarico tenuto dal C.R.A.S. e vidimato dalla Provincia di Cuneo e riferiti all’anno 2014. Studio e divulgazione dati della situazione territoriale attuale, in collaborazione con la Facoltà di Scienze Naturali, A.S.L., Corpo Forestale dello Stato ed Istituto Zooprofilattico 3. Analisi dei bisogni Il problema principale su cui vuole incidere il progetto è la difficoltà di integrazione fra gli animali selvatici e l'ambiente urbano che causa numerosi incidenti provocando lesioni, traumi e morti degli animali. Oltre a un ambiente non idoneo all'inclusione degli animali selvatici, esiste una non conoscenza o mala conoscenza fra le persone delle opportune modalità di relazione con gli animali. I problemi che maggiormente si riscontrano sul territorio dal punto di vista della conservazione e protezione della fauna sono dovuti a incidenti automobilistici e alle lesioni inferte dalle macchine agricole, assieme all’indiscriminata attività venatoria, che continua a far registrare numerosi fenomeni di bracconaggio. Non mancano cause indirette ma sempre legate all’opera dell’uomo, come intossicazioni e avvelenamenti da pesticidi e ratticidi, traumi contro cavi elettrici o manufatti, nonché la progressiva alterazione dell’habitat naturale. Alcuni esemplari vengono ricoverati presso il C.R.A.S. per traumi di origine naturale o per aver contratto parassitosi e malattie, che a volte degenerano in vere e proprie epidemie. Non ultimo, le specie autoctone presenti sul territorio spesso vengono ulteriormente indebolite dal proliferare di specie aliene che ivi si insediano. Le principali cause di ingresso nel centro di animali selvatici derivano da tre motivazioni principali: - traumi da impatto / urto: occorsi a seguito di incidenti stradali automobilistici su strade extraurbane ad elevata percorrenza, o su strade secondarie disposte trasversalmente su tracciati seguiti da animali selvatici; - immaturità / non autosufficienza: a seguito dell’abbandono forzato dalle cure parentali e dal nido o dalla tana, gli animali non autosufficienti sono ricoverati ed allevati sino allo svezzamento. - aggressioni / predazioni: causate dall’attacco di animali domestici o da cortile, o da specie selvatiche in competizione. Nel primo e nel terzo caso, la fauna selvatica giunge in contatto violento con le attività umane, sia in misura diretta in conseguenza dell’elevato traffico veicolare in entrata o in uscita dai principali centri urbani e sulle strade di scorrimento veloce, sia in misura indiretta a causa della diffusa presenza dei più comuni animali domestici quali cani e gatti, che nondimeno costituiscono uno dei maggiori pericoli per uccelli e mammiferi di piccola taglia dimoranti in città. Nel secondo caso, l’uomo entra in contatto con la fauna selvatica in modo pacifico, sebbene talvolta ugualmente dannoso. La mancanza d’informazione o una certa disinformazione sull’etologia ed il comportamento delle specie animali conduce infatti ad incauti prelievi e manipolazioni di piccoli e neonati, reputati in un presunto stato d’abbandono genitoriale e quindi bisognosi di soccorso. Sebbene molti cittadini siano oggigiorno fortemente impegnati nella tutela dell’ambiente, dimostrando rilevanti cambiamenti nel proprio comportamento personale e familiare, non sono ancora a conoscenza di quanto la città costituisca un ecosistema e del fatto che esista una biodiversità urbana, regolantesi con meccanismi analoghi a quelli che si innescano nei tipi di ecosistemi ‘naturali’. L’approccio scientifico, teso alla conoscenza della biodiversità nelle aree urbane, è aumentato soprattutto negli ultimi vent’anni. In Italia, i primi studi risalgono agli inizi degli anni ’80 del secolo scorso quando la maggior parte degli animali delle città era considerata quale ospite occasionale. Inizialmente gli studi hanno riguardato soprattutto le specie infestanti o d’interesse igienico – sanitario; solamente verso l’inizio degli anni ’90 l’ambiente urbano è stato definito come un vero e proprio ecosistema nel quale vivono molte specie selvatiche. Parallelamente, nell’ultimo ventennio sono generalmente accresciuti sia l’interesse che la sensibilità della cittadinanza nei riguardi degli animali e della fauna selvatica in particolare. Tale maggiore presa di coscienza comporta che un numero sempre crescente di persone si rivolga al C.R.A.S. sia per consegnare animali in difficoltà ritrovati sull’uscio di casa, sia per richiedere assistenza e consulenza in caso di ritrovamenti accidentali, infestazioni, intrappolamenti o altre problematiche di coesistenza con specie appartenenti alla fauna selvatica. La costituzione della sede distaccata di Novello “Gli Amici della Ninna”, specializzata nella cura e soccorso degli erinaceidi (ricci) ha evidenziato in modo netto tale trend incrementale: mentre nel corso del primo anno di attività il centro aveva ricevuto 18 esemplari di riccio comune, nei primi otto mesi del 2015 ne è già stata consegnata oltre una quarantina, cui si aggiunge una coppia di ricci africani. Diventa quindi essenziale da un lato potenziare l’offerta del servizio svolto dal C.R.A.S., sia presso la sede principale che presso il suddetto centro di accoglienza, dall’altro elaborare e proporre strategie comunicative e campagne di sensibilizzazione per meglio informare la popolazione sulla diffusione della fauna selvatica in ambiente urbano. 4. Domanda di servizi analoghi e relativa offerta Il CRAS di Cuneo, unico Ente presente sul territorio che, garantendo una reperibilità di 24 ore ogni giorno della settimana, si occupa di ospitare, curare e riabilitare animali selvatici di ogni specie e taglia, è diventato un punto di riferimento anche per la Liguria, che richiede asilo presso la sede di Bernezzo per gli animali selvatici feriti rilevati sul proprio territorio. Una realtà analoga è costituita dall’Associazione Centro Anatidi e Cicogne di Racconigi, che però si occupa esclusivamente di alcune specie di volatili. Dal 2007, il Centro Recupero Animali Selvatici è parte integrante della Rete Regionale dei Centri di Recupero per la Fauna Selvatica, istituita dalla Regione Piemonte con deliberazione della Giunta n. 62-64448. Oltre al C.R.A.S. di Bernezzo, tale network annovera attualmente il Centro Cicogne ed Anatidi di Racconigi (CN), il C.R.A.S. di Avigliana (TO) ed il C.R.AS. L.I.P.U. di Tigliole d’Asti (AT). L’adesione alla rete, recentemente rinnovata con la stipula della relativa convenzione lo scorso 6 maggio 2014, ha comportato l’adeguamento ed il miglioramento delle strutture del C.R.A.S., secondo quanto previsto dalle linee guida emanate in materia dalla Regione Piemonte: in particolare, sono state realizzate due voliere a tunnel lunghe 20 e 25 metri per la riabilitazione dei rapaci, nonché un recinto per ungulati finanziato col contributo della UniCalce S.p.a. Tali strutture hanno consentito un più attento monitoraggio della fase riabilitativa, e vengono tutt’ora messe a disposizione di altri centri di recupero extra – regione per il miglior recupero dei volatili più grandi. La Rete Regionale si propone inoltre di “curare l’interscambio di informazioni utili tra i vari CRAS della rete regionale anche attraverso l’organizzazione di workshop periodici”: tali momenti aggregativi possono costituire la premessa per l’elaborazione e la condivisione dei dati sulla diffusione e la distribuzione delle specie selvatiche nei centri urbani presenti sui territori di competenza dei singoli Centri. Dal 2014 è operativa a Novello una sede distaccata del C.R.A.S. specializzata nella cura e soccorso degli erinaceidi (ricci): Gli Amici della Ninna. Oltre alla sua vocazione quale centro d’eccellenza per la salvaguardia di tali piccoli mammiferi, svolge anche la funzione di punto di transito e primo soccorso per gli altri animali provenienti dalla zona delle Langhe, che, per le ferite riportate, non possono essere trasportati con sollecitudine a Bernezzo. In base all’articolo 3 del proprio statuto associativo, il Centro Recupero Animali Selvatici svolge le seguenti attività ordinarie: 1. Recupero di animali selvatici feriti, debilitati o comunque inabili alla vita libera. 2. Attività e terapie di recupero degli animali, vincolata a costante controllo veterinario di professionisti abilitati, che escludono parimenti l'accanimento terapeutico e la soppressione per la semplice inabilità alla vita libera. 3. Monitoraggio costante delle degenze con raccolta dati finalizzata alla divulgazione ed alla formazione di personale veterinario. 4. Custodia di animali esotici, già degenti all'atto della costituzione o provenienti da sequestri giudiziari. Sono supportate iniziative che ne prevedano la re-immissione nel loro ambiente naturale. E' esclusa ogni forma di immissione tramite acquisto. 5. Attività divulgative finalizzate a promuovere la tutela ambientale negli ambiti scolastici e sociali ed a diffondere, nell'ambito della cittadinanza e degli Enti, l'interesse per gli animali non convenzionali e selvatici al fine di aumentare e supportare le iniziative per la loro tutela. 6. Attività formative per operatori di vigilanza o di gestione ambientale. Dal 2001 ad oggi sono stati presi in custodia dal Centro ben 6.014 animali, di cui 3.187 provenienti da centri urbani o aree ad essi periferiche, pari al 52% del totale. Finora ne sono stati liberati 2.779, pari al 46% del totale. Da quando il C.R.A.S. è stato costituito, sempre più persone, provenienti non solo dalla Provincia di Cuneo, ma anche dal resto del Piemonte, dalle regioni limitrofe e dal resto del territorio nazionale, si rivolgono al Centro per consegnare animali ritrovati in difficoltà o per richiedere consulenza ed assistenza in materia di fauna selvatica. Il grafico sotto riportato illustra il numero dei consegnatari nell’anno 2014. Il numero dei privati cittadini è nettamente preponderante rispetto a qualsiasi altro soggetto, anche di tipo istituzionale, operante sul territorio: almeno un animale su due giunge al C.R.A.S. per opera della popolazione comune. Tale dato testimonia da un lato una crescente sensibilità, da parte del cittadino, sulle tematiche faunistiche e sul servizio reso dall’associazione, dall’altro è altresì indice di quanto frequentemente la fauna selvatica giunga a contatto con l’uomo e le sue attività. 5. Cosa intende realizzare il progetto Accanto alla consueta attività di recupero, cura, riabilitazione e successiva liberazione della fauna selvatica portata avanti dal C.R.A.S, si intende avviare un nuovo progetto di studio, di intervento e di educazione relativo all’analisi delle cause d’ingresso al Centro degli animali selvatici derivanti da fattori antropici, per poter focalizzare l’attenzione su campagne di sensibilizzazione volte a promuovere una pacifica e proficua coesistenza tra la popolazione del territorio e le varie specie animali insediatesi in ambienti urbani e periurbani, migliorando in definiva i rapporti interspecifici uomo/animale. Il progetto intende realizzare interventi di cura e riabilitazione degli esemplari faunistici rinvenuti in condizioni di bisogno grazie al potenziamento, sviluppo e ampliamento delle attività svolte dal Centro Recupero Animali Selvatici, al fine di ricostituire importanti anelli della catena trofica ed ecologica dell'ambiente. Accanto alla ordinaria attività di intervento, salvaguardia e cura degli esemplari ritrovati, si intende dare particolare rilievo allo studio e alla divulgazione delle problematiche legate all’interazione della fauna selvatica in contesti urbanizzati, quale processo di apprendimento che aiuti le persone di ogni età a comprendere l’importanza della salvaguardia del territorio in cui viviamo, il miglioramento della qualità dell’ambiente urbano e periurbano e l’instaurazione di rapporti di convivenza interspecifica in un’ottica non violenta e vicendevolmente mutualistica, sino a coglierne la complessità e l'interconnessione tra problemi economici, ambientali e sociali. I volontari saranno coinvolti nella vita dell'associazione, a stretto contatto con gli animali anche se il loro ruolo verrà giocato nella raccolta dei dati relativi ai luoghi di ritrovamento e dei fattori antropici impattanti negativamente sugli animali consegnati presso le strutture del C.R.A.S., nello studio di questi e dei dati già presenti in archivio. Saranno realizzati dei dossier con i risultati raccolti e verrà realizzata una campagna informativa relativa alla divulgazione dell’etologia e della biologia delle specie di fauna selvatica dimoranti in contesti urbanizzati ed alla sensibilizzazione della popolazione sulle problematiche di coesistenza interspecifica. Saranno ugualmente valorizzati gli aspetti relativi alla legislazione in materia di protezione e ritrovamento di fauna selvatica, in particolar modo se coinvolta in incidente stradale. 6. Descrizione destinatari e beneficiari Destinatari: Il patrimonio faunistico autoctono ed alloctono presente sul territorio, nello specifico gli esemplari che ogni anno vengono recuperati, curati e reintrodotti in natura oppure ospitati permanentemente dal C.R.A.S. Il dato è sempre stato in crescendo: dai 41 esemplari nell’anno di apertura, nel 2001, per arrivare ai 1.043 animali raccolti nel solo 2014. Poiché, ai sensi delle vigenti leggi in materia, la fauna selvatica è considerata patrimonio indisponibile dello Stato, ogni attività riguardante la medesima interessa e coinvolge potenzialmente tutti i cittadini della repubblica. Parimenti, la cura ed il soccorso degli animali selvatici interessano necessariamente l’ambiente ove dimorano, che, con particolare riferimento ai centri urbani, è lo stesso in cui si concentra la vita della maggior parte della popolazione umana. Si auspica che lo studio e la successiva divulgazione dei luoghi di ritrovamento e dei fattori antropici impattanti negativamente sugli animali selvatici recuperati possa portare risultati positivi, attraverso l’individuazione della distribuzione e della diffusione delle popolazioni animali volta all’elaborazione di un mappa contestuale dei punti più critici, che possa fungere da atlante operativo per le istituzioni pubbliche operanti in loco. Beneficiari: La provincia di Cuneo è la seconda provincia per popolazione del Piemonte, dietro solo a quella di Torino, ed è in Italia la prima per numero di comuni (250) e la terza per superficie (quasi 7.000 km2). La popolazione consta attualmente di circa 600.000 abitanti; di questi, oltre 200.000, pari al 35% del totale, vivono nelle sette città principali: Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Savigliano e Saluzzo. Attraverso le attività didattiche proposte ai visitatori, atte a sensibilizzare le persone sui temi ambientali e del primo soccorso in natura, la popolazione acquisirà una maggior coscienza per quanto riguarda il rispetto della natura, l’approccio all’animale selvatico ritrovato in difficoltà e la quotidiana gestione di animali domestici, da cortile e/o esotici (non presenti sul territorio). Con la diffusione degli studi scientifici portati avanti dal C.R.A.S., riguardanti i dati sulle cause di impatti traumatici provocati da sinistri stradali, delle malattie e dei decessi, nonché sul monitoraggio di specie a alto rischio di estinzione, si auspica un’ulteriore ricaduta sul territorio e sul patrimonio faunistico. A questo proposito il C.R.A.S. collabora a stretto contatto e fornisce dati essenziale alle seguenti Istituzioni: Settore Tutela Fauna e Flora della Provincia, Corpo Forestale dello Stato, Servizio Veterinario A.S.L. CN1, Istituto Zooprofilattico, Facoltà di Medicina e Facoltà di Scienze Naturali dell’Università degli Studi di Torino. Attività Destinatari / Beneficiari Studio ed elaborazione dati Enti pubblici ed associazioni private preposte alla gestione ed alla tutela del territorio e del patrimonio faunistico Enti pubblici ed associazioni private preposte alla gestione ed alla tutela del territorio e del patrimonio faunistico. Abitanti della provincia di Cuneo Istituti scolastici di ogni grado presenti in provincia di Cuneo. Alunni frequentanti i predetti istituti e loro famiglie Diffusione dei dati raccolti e elaborati. Organizzazione di corsi e conferenze dedicati agli addetti al settore ed alla popolazione Preparazione di un calendario di incontri e conferenze. Organizzazione di laboratori didatti dedicati agli studenti di tutti i gradi di scuole, sia tramite lezioni frontali in classe, sia presso le aree attrezzate del C.R.A.S. Promozione Realizzazione eventi Ricerca di eventuali enti collaboratori presenti sul territorio provinciale e regionale Stesura di una lettera di presentazione del Centro e delle sue attività Affiancamento dei volontari al personale in servizio presso il C.R.A.S. Attività di front office Recupero di esemplari - Interventi di recupero e raccolta di esemplari feriti in collaborazione con l’Ente Nazionale Protezione Animali (E.N.P.A.) - Accoglienza dell’esemplare. Cura degli ospiti del C.R.A.S.: -Nutrizione -Somministrazione di farmaci -Rilievi sullo stato generale di salute Manutenzione delle vecchie strutture e progettazione di nuove - Pulizia delle strutture - Individuazione delle strutture che necessitano di manutenzione - Reperimento materiali -Progettazione nuove strutture contenitive per favorire la riabilitazione degli esemplari custoditi Enti pubblici ed associazioni private preposte alla gestione ed alla tutela del territorio e del patrimonio faunistico. Privati cittadini sostenitori ed interessati alle tematiche faunistico – ambientali. Abitanti della provincia di Cuneo Abitanti della provincia di Cuneo Enti pubblici ed associazioni private preposte alla gestione ed alla tutela del territorio e del patrimonio faunistico. Enti pubblici ed associazioni private preposte alla gestione ed alla tutela del territorio e del patrimonio faunistico. Patrimonio faunistico autoctono ed alloctono. Enti pubblici preposti alla gestione della fauna selvatica e del territorio. Pubblico interessato e coinvolto nelle attività del C.R.A.S. Patrimonio faunistico autoctono ed alloctono. Patrimonio faunistico autoctono ed alloctono. Enti pubblici ed associazioni private preposti alla gestione della fauna selvatica e del territorio. Patrimonio faunistico autoctono ed alloctono. Enti pubblici ed associazioni private preposti alla gestione della fauna selvatica e del territorio. Patrimonio faunistico autoctono ed alloctono. Enti pubblici ed associazioni private preposti alla gestione della fauna selvatica e del territorio. -Ideazione e creazione di habitat per migliorare il benessere degli esemplari esotici e/o di lunga degenza Verifica stato di aggiornamento della documentazione posseduta Verifica dello stato di aggiornamento dei dati scientifici e divulgazione degli stessi presso gli organi competenti Aggiornamento indirizzari dei partner, collaboratori e soci Aggiornamento del materiale divulgativo prodotto e in uso dal C.R.A.S. Soci iscritti all’associazione (circa 250). Attivisti, collaboratori e sostenitori dell’associazione. Organi di studio interessati (Università, A.S.L. CN1, Servizio Tutela Faunistico-Ambientale della Provincia, Guardia Forestale, centri di recupero della Rete Regionale) Soci iscritti all’associazione (circa 250). Attivisti, collaboratori e sostenitori dell’associazione. Pubblico interessato e coinvolto nelle attività del C.R.A.S. 7) Obiettivi del progetto: OBIETTIVO GENERALE Il progetto ha il principale scopo di ampliare le attività ordinarie di salvaguardia dell’ambiente, e nello specifico della fauna selvatica, attraverso le cura di esemplari di animali che frequentemente vengono rinvenuti in condizioni di bisogno, al fine di ricostituire importanti anelli della catena trofica ed ecologica dell'ambiente. Accanto alla ordinaria attività di intervento, di riabilitazione degli esemplari ritrovati, si intende dare particolare rilievo al tema della cosiddetta fauna urbana, attraverso un primo percorso di ricerca dati ed elaborazioni degli stessi, e la conseguente divulgazione dei dati elaborati alle Istituzioni, al fine di fornire una panoramica sui luoghi e le attività antropiche maggiormente impattanti sulle specie selvatiche e magari anche qualche spunto per lo sviluppo di un atlante operativo condiviso dai soggetti istituzionali preposti alla tutela ed alla gestione del territorio. Si intende intraprendere un percorso di educazione ambientale rivolto alla cittadinanza, il cui scopo è divulgare le problematiche della stretta vicinanza con animali selvatici e le conseguenti ricadute dello stato qualitativo dell’ambiente condiviso, sia per quanto riguarda il benessere della fauna che quello delle persone dimoranti in città. Si utilizzeranno metodi didattici innovativi, rifiutando l'approccio nozionistico in favore di uno stile scientificamente rigoroso ma contestualmente ludico ed emozionale, privilegiando la pratica e l'operatività e favorendo le esperienze dirette, affinché si impari facendo. I fruitori saranno invitati ad una azione concreta, per passare dalla lettura e comprensione della realtà all'adozione di atteggiamenti e comportamenti più attenti e consapevoli nei confronti dell'ambiente e del territorio. L’obiettivo generale si può declinare nei seguenti obiettivi specifici: A. Ampliare la ricerca con la raccolta di dati derivati dallo studio dei luoghi di ritrovamento e delle cause d’ingresso degli esemplari ricoverati e divulgazione dei dati acquisiti ed elaborati con in particolare riferimento ai “vicini di tana”; B. Potenziare le iniziative ed eventi in coerenza con le attività dell'associazione per aumentare il numero di visitatori e la sensibilizzazione in particolare all' ospitalità dei “vicini di tana”; C. Incrementare le attività di gestione del C.R.A.S. e di recupero e cura della fauna degente. In relazione agli obiettivi precedentemente indicati, si individuano i seguenti risultati attesi: potenziare i servizi ordinari svolti dal C.R.A.S.; potenziare il servizio di assistenza e consulenza in materia faunistica; potenziare il servizio informativo di catalogazione e raccolta dati; promuovere le attività del C.R.A.S.; potenziare il servizio di visita guidata attraverso del C.R.A.S.; promuovere iniziative di sensibilizzazione e educazione ambientale sul tema del rapporto di stretta vicinanza che lega la popolazione cittadina e la fauna selvatica urbanizzata; realizzare di lezioni speciali sul tema delle specie selvatiche protette; attivare una ricerca scientifica e elaborare i dati acquisiti; divulgare i dossier prodotti alle Istituzioni (Corpo Forestale dello Stato, Università di Medicina e Scienze Naturali, A.S.L. CN1, Servizio di Vigilanza Faunistico-Ambientale della Provincia di Cuneo). OBIETTIVI SPECIFICI SITUAZIONE DI PARTENZA OBIETTIVI SPECIFICI AZIONI INDICATORI A. Ampliare la ricerca con la raccolta di dati derivati dallo studio dei luoghi di ritrovamento e delle cause d’ingresso degli esemplari ricoverati e divulgazione dei dati acquisiti ed elaborati con in particolare riferimento ai “vicini di tana” 1) Attivare una ricerca scientifica ed elaborare i dati relativi ai fattori antropici rilevati ed alle problematiche ad essi correlati 2) Divulgare i dati acquisiti 1) Completezza e rigore nella scrittura della ricerca scientifica. 2) Numero di iniziative e di persone e enti coinvolti nella divulgazione Elaborazione e divulgazione di dati relativi al progetto in oggetto: inesistenti Realizzazione di un documento scritto (Ricerca) con tutti i dati necessari per la mappatura e la lettura globale della situazione; Divulgazione della ricerca in oggetto alle istituzioni competenti e relativa diffusione alla cittadinanza provinciale 1) Promuovere iniziative di sensibilizzazione e educazione ambientale legate alle problematiche della fauna selvatica urbanizzata 2)Coinvolgere nelle attività del C.R.A.S. altre realtà presenti sul territorio. Liberazioni pubbliche; Visite guidate; Convegni; Corsi Liberazioni pubbliche: N°30 Visite guidate: 25 Convegni: N°7 Corsi: N° 5 Liberazioni pubbliche: N°35 Visite guidate: N°30 Convegni: N°10 Corsi: N° 7 Occasioni di incontro tra le diverse realtà di protezione faunisticoambientale Scambi di esperienze e promozioni N° 10 Realizzazione di una rete di collaborazioni atte alla realizzazione di eventi di richiamo sul grande pubblico 3) Promuovere le attività del C.R.A.S. Campagna promozionale mirata ai diversi bacini di utenza N.1 brochure illustrativa delle attività del centro 4) Potenziare il servizio di visita guidata attraverso il C.R.A.S. Laboratori didattici realizzati Laboratori didattici realizzati: 6 Progettazione, realizzazione e divulgazione di -1 nuova brochure informativa -Realizzazione di 1 campagna stampa Organizzazione di almeno 8 attività laboratoriali per scolaresche durante il periodo primaverile Tempo dedicato alla cura Oggi tempo dedicato 20’ al giorno ad esemplare Incremento del 10% il tempo dedicato giornalmente a ogni esemplare Numero esemplari curati e rimessi in libertà Numero di chiamate evase al giorno Frequenza riunioni di coordinamento tra la sede principale e la sede distaccata Frequenza aggiornamento dei degli archivi relativi alle attività del C.R.A.S. Numero di dossier sulle attività del C.R.A.S. presenti Numero di dossier divulgati Oggi 402 425 Oggi 5 10 Semestrale Ogni quadrimestre Quadrimestrale Ogni trimestre 4 dossier annuali 6 dossier annuali B. Potenziare le iniziative e gli eventi in coerenza con le attività dell'associazione per aumentare il numero di visitatori e la sensibilizzazione in particolare all' ospitalità dei “vicini di tana” C. Incrementare le attività di 1) Potenziare i servizi gestione del C.R.A.S. e di ordinari svolti recupero e cura della fauna degente. 2) Potenziare il servizio informativo di consulenza ed assistenza in materia faunistica 3) Potenziare il servizio informativo di catalogazione e raccolta dati RISULTATI ATTESI 2 dossier elaborati 3 dossier elaborati e e divulgati a scopi divulgati a scopi scientifici scientifici 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto 8.1 Avvio del progetto Per garantire lo start-up del progetto, vi è una prima fase di lavoro legata allo svolgimento delle attività formative e di “addestramento”. In questa fase vengono realizzate attività di formazione a carattere generale in collaborazione con le altre sedi di progetto e con il coordinamento della Provincia di Cuneo, ed attività formative più specifiche relative alle diverse aree di lavoro di cui tratta il progetto. In questa fase si realizzerà anche la Formazione relativa ai rischi connessi alle attività di cui si occuperanno i volontari nel progetto. Infine particolare attenzione viene posta alle azioni di avvio del progetto, dalla costruzione del gruppo di lavoro – in cui vengono inseriti i volontari del servizio civile – alla conoscenza del contesto e dei destinatari delle attività. Per presidiare poi l’avvio e la realizzazione delle diverse attività previste dal progetto ed il raggiungimento degli obiettivi prefissati, in fase di attuazione verrà realizzato un percorso di monitoraggio – come da sistema accreditato – che consentirà, attraverso la realizzazione di incontri con i referenti del progetto e la rilevazione e raccolta di dati, di seguire lo svolgimento delle attività, verificare l’efficacia delle azioni messe in campo, ed il livello di soddisfazione dei destinatari, e consentirà eventualmente di procedere ad un “ri-orientamento” qualora ci si discostasse in parte, nella realizzazione, da quanto previsto in fase di progettazione. Ed ora si descrive, per ogni obiettivo specifico individuato al punto 7, l’impianto di realizzazione del progetto, con descrizione dettagliata del complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi individuati. Segue a questa descrizione una tabella temporale che riassume i tempi di attuazione delle diverse attività, collocandole in ordine temporale dal I al XII mese. OBIETTIVO A . Ampliare la ricerca con la raccolta di dati derivati dallo studio dei luoghi di ritrovamento e delle cause d’ingresso degli esemplari ricoverati e divulgazione dei dati acquisiti ed elaborati con in particolare riferimento ai “vicini di tana Azioni/ Dettaglio attività/ Area d'intervento Azioni 1) Attivare una ricerca scientifica ed A1 - Raccolta e studio dei dati in collaborazione con E.N.P.A., elaborare i dati relativi ai fattori Università, A.S.L. CN1, Corpo Forestale dello Stato, Servizio Vigilanza antropici rilevati ed alle problematiche Faunistico –Ambientale Provincia di Cuneo, corpi di Polizia Locale, ad essi correlati associazioni di vigilanza zoofila, successiva elaborazione dati 2) Divulgare i dati acquisiti A2 - Diffusione dei dati raccolti e elaborati con organizzazione di corsi e conferenze dedicati agli addetti al settore ed alla popolazione Ipotizzando un avio del progetto nel mese di OTTOBRE 2016, questo è il crono programma di attuazione delle attività previste: CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELL'OBIETTIVO A Azioni 1 2 3 4 5 6 A1 A2 7 8 9 10 11 12 OBIETTIVO B. Potenziare le iniziative ed eventi in coerenza con le attività dell'associazione per aumentare il numero di visitatori e la sensibilizzazione in particolare all' ospitalità dei “vicini di tana” Azioni/ Dettaglio attività/ Area d'intervento Azioni 1) Promuovere B1 - Preparazione di un calendario di incontri e conferenze, organizzazione di iniziative di laboratori didattici dedicati agli studenti di tutti i gradi di scuole, sia tramite lezioni sensibilizzazione e frontali in classe, sia presso le aree attrezzate del C.R.A.S. educazione ambientale B2 - Ricerca di eventuali enti collaboratori presenti sul territorio provinciale e legate alle regionale problematiche della B3.1 - Promozione attraverso: fauna selvatica Elaborazione della campagna pubblicitaria urbanizzata Elaborazione della campagna stampa 2)Coinvolgere nelle Diffusione del materiale prodotto attività del C.R.A.S. Organizzazione di una conferenza stampa altre realtà presenti sul B3.2 - Realizzazione eventi territorio. - Contatti con enti partner 3) Promuovere le - Gestione eventi attività del C.R.A.S. - Rilevazione del Feed-back 4) Potenziare il servizio B3.3 - Stesura di una lettera di presentazione del Centro e delle sue attività e di visita guidata registrazione contatti telefonici e aggiornamento del materiale divulgativo prodotto e attraverso il C.R.A.S. in uso dal C.R.A.S. B4 – Aumentare le visite guidate e i laboratori didattici Ipotizzando un avio del progetto nel mese di OTTOBRE 2016, questo è il crono programma di attuazione delle attività previste: CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELL'OBIETTIVO B Azioni B1 B2 B3 B4 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 C. Incrementare le attività di gestione del C.R.A.S. e di recupero e cura della fauna degente. Azioni/ Dettaglio attività/ Area d'intervento Azioni 1) Potenziare i servizi ordinari svolti C1 - Affiancamento dei volontari al personale in servizio presso il C.R.A.S. 2) Potenziare il servizio informativo a) Conoscenza degli Uffici e dei Servizi svolti dal Centro. di consulenza ed assistenza in b) Partecipazione alle attività di front-office: accoglienza materia faunistica degli utenti. c) partecipazione alle attività di back-office: 3) Potenziare il servizio informativo aggiornamento archivio materiale informativo, banca di catalogazione e raccolta dati dati relativi agli arrivi. Conoscenza delle strutture e delle specie ospitate. C2 - Recupero di esemplari - Interventi di recupero e raccolta di esemplari feriti in collaborazione con l’Ente Nazionale Protezione Animali (E.N.P.A.) - Accoglienza degli esemplari C3 - Cura degli ospiti del C.R.A.S. -Nutrizione -Somministrazione di farmaci -Rilievi sullo stato generale di salute C4-Manutenzione delle vecchie strutture e progettazione di nuove - Pulizia delle strutture - Individuazione delle strutture che necessitano di manutenzione - Reperimento materiali - Progettazione nuove strutture contenitive per favorire la riabilitazione degli esemplari custoditi - Ideazione e creazione di habitat per migliorare il benessere degli esemplari selvatici di lunga degenza e prevenire fenomeni di ‘domesticazione’ da cattività C5 - Attività di centralino e consulenza a distanza C6 - Coordinamento tra la sede principale del C.R.A.S. La sede “La Ninna” di Novello C7 - Verifica stato di aggiornamento della documentazione posseduta Analisi degli archivi in dotazione relativi agli arrivi dal 2001. Eliminazione documentazione non aggiornata. - Informatizzazione dei dati cartacei C8 - Aggiornamento indirizzari dei partner, collaboratori e soci Aggiornamento indirizzi, numeri di telefono e fax tramite ricerca su internet Stesura nuovi indirizzari Ipotizzando un avio del progetto nel mese di OTTOBRE 2016, questo è il crono programma di attuazione delle attività previste: CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELL'OBIETTIVO C Azioni C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 8.2 Area d’intervento/ Azioni Numero A. Ampliare la ricerca 7 con la raccolta di dati derivati dallo studio dei luoghi di ritrovamento e delle cause d’ingresso degli esemplari 7 ricoverati e divulgazione dei dati acquisiti ed elaborati con in particolare riferimento ai “vicini di tana” Profilo – Competenze – esperienza Responsabili del C.R.A.S. Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura degli animali Volontari addetti alle strutture Operatori E.N.P.A. Responsabili del C.R.A.S. Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura degli animali Addetto stampa Operatori Volontari B. Potenziare le iniziative e gli eventi in coerenza con le attività dell'associazione per aumentare il numero di visitatori e la sensibilizzazione in particolare all' ospitalità dei “vicini di tana” 4 5 7 7 9 C. Incrementare le attività di gestione del C.R.A.S. e di recupero e cura della fauna degente. 4 12 7 12 4 3 4 2 Responsabili del C.R.A.S. Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura degli animali Operatore E.N.P.A. Responsabili del C.R.A.S. Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura degli animali Addetto stampa Operatore E.N.P.A. Responsabili del C.R.A.S. Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura degli animali Addetto stampa Operatori Volontari con mansioni di didattica Responsabili del C.R.A.S. Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura degli animali 2 Responsabili del C.R.A.S. 1 Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura degli animali 6 Volontari, veterinari e addetti alla accoglienza pubblico 2 Responsabili del C.R.A.S. 1 Dipendente addetto alla gestione manutenzione delle strutture e cura degli animali 1 volontario addetto attività di front office 2 Responsabili del C.R.A.S. 1 Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura degli animali 3 Operatori Volontari 2 veterinari volontari 1 psicologo comportamentale 2 Operatori E.N.P.A. specializzati nel recupero di fauna selvatica 2 Responsabili del C.R.A.S. 1 Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura degli animali 3 Operatori Volontari 1 Veterinario Volontario 2 Responsabili del C.R.A.S. 1 Dipendente addetto alla manutenzione delle strutture e cura degli animali 3 Operatori Volontari addetti alle strutture 3 Operatori della ditta Chiabò Livio 2 veterinari volontari 1 psicologo comportamentale 2 Responsabili del C.R.A.S. 1 Veterinario Volontario 1 volontario addetto all’accoglienza del pubblico 2 Responsabili del C.R.A.S. 1 Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura degli animali 2 Responsabili del C.R.A.S. 1 Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura degli animali 1 volontario addetto attività back-office 1 Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura degli animali 1 volontario addetto attività back-office 8.3 Avvio del progetto Per garantire lo start-up del progetto, i volontari parteciperanno alle attività di formazione di carattere generale realizzate secondo la normativa vigente in collaborazione con le altre sedi di progetto e con il coordinamento della Provincia di Cuneo, per un monte ore minimo di 42 ore. ed attività formative più specifiche relative alle diverse aree di lavoro di cui tratta il progetto; inoltre particolare attenzione viene posta alle azioni di avvio del progetto, dalla costruzione del gruppo di lavoro – in cui vengono inseriti i volontari del servizio civile – alla conoscenza del contesto e dei destinatari delle attività. Per presidiare poi l’avvio e la realizzazione delle diverse attività previste dal progetto ed il raggiungimento degli obiettivi prefissati, in fase di attuazione verrà realizzato un percorso di monitoraggio – come da sistema accreditato – che consentirà, attraverso la realizzazione di incontri con i referenti del progetto e la rilevazione e raccolta di dati, di seguire lo svolgimento delle attività, verificare l’efficacia delle azioni messe in campo, ed il livello di soddisfazione dei destinatari, e consentirà eventualmente di procedere ad un “riorientamento” qualora ci si discostasse in parte, nella realizzazione, da quanto previsto in fase di progettazione. Il percorso dei volontari Per supportare i volontari in servizio civile nell’assunzione del loro ruolo e accompagnarli nella realizzazione delle attività previste, verrà avviato un percorso di tutoraggio che, a partire da una fase iniziale e poi per tutto il corso del progetto, coinvolgerà i giovani; i volontari parteciperanno a 5 incontri nell’arco dei 12 mesi di servizio nei quali si lavorerà per: • monitorare l’andamento dell’esperienza ed il livello di soddisfazione dei volontari; • verificare la realizzazione delle attività previste dal progetto; • valutare l’efficacia delle azioni messe in campo e la ricaduta sul territorio; • valutare il livello di soddisfazione dei destinatari; • aprire uno spazio di confronto e rielaborazione sull’esperienza. Inoltre uno spazio specifico verrà dedicato a presidiare la valenza formativa del servizio, non solo valutando l’efficacia e l’utilità delle attività formative di carattere generale e specifico realizzate, ma anche attraverso l’opportunità di partecipare ad un percorso di bilancio dell’esperienza, che offrirà a ciascun giovane la possibilità di capitalizzare l’esperienza e formalizzare gli apprendimenti maturati nel corso dell’esperienza di servizio civile. Area d’intervento/ Azioni Ruolo previsto nel progetto A. Ampliare la ricerca con la raccolta di dati derivati dallo studio dei luoghi di ritrovamento e delle cause d’ingresso degli esemplari ricoverati e divulgazione dei dati acquisiti ed elaborati con in particolare riferimento ai “vicini di tana” Il volontario/a parteciperà alle operazioni di estrazione e rilevamento dati relativi all’argomento in oggetto Il volontario/a parteciperà alle operazioni di organizzazione di corsi e convegni indirizzati a esperti del settore e non, per la divulgazione dei dati rilevati • realizzazione di un dossier • realizzazione di una campagna stampa rivolta alle riviste di settore • realizzazione di un campagna stampa rivolta alla popolazione realizzazione di un convegno per addetti al settore e non -Il volontario/a parteciperà alle riunioni di incontro tra gli operatori del C.R.A.S., i soci e enti partner - si metterà in contatto con le scuole per la presentazione delle attività - si occuperà della stesura del calendario - Il volontario parteciperà alle riunioni per la pianificazione del piano di promozione pubblicitaria e della campagna stampa - assieme all’addetto stampa si occuperà della stesura dei testi, della progettazione della veste grafica e seguirà i contatti con i fornitori - realizzerà comunicati stampa tramite e-mail e social networks si occuperà dell’organizzazione della conferenza stampa - Il volontario si occuperà dei contatti coi vari enti partner delle iniziative - parteciperà agli eventi con attività di accoglienza del pubblico, distribuzione di materiale informativo, assistenza tecnica etc. - rileverà i riscontri alle iniziative tramite realizzazione di una rassegna B. Potenziare le iniziative e gli eventi in coerenza con le attività dell'associazione per aumentare il numero di visitatori e la sensibilizzazione in particolare all' ospitalità dei “vicini di tana” stampa C. Incrementare le attività di gestione del C.R.A.S. e di recupero e cura della fauna degente. -Il volontario ricercherà contatti utilizzando canali multimediali su internet e visionando il materiale in possesso dal centro Il volontario affiancherà gli operatori nelle attività di front e back-office e acquisirà le nozioni di base relative alla gestione di un Centro Recupero: Accoglienza del pubblico, gestione del centralino per le segnalazioni e richieste di informazioni, gestione degli archivi, contabilità, aggiornamento del materiale informatico, reperimento e produzione della banca dati informatizzata, conoscenza delle specie animali ospitate (caratteristiche, bisogni, cure, cause degenza etc.) Il volontario parteciperà alle mansione di accoglienza del pubblico, al quale fornirà le informazioni relative alle attività del C.R.A.S. e sulle strutture. Il volontario/a parteciperà assieme agli operatori specializzati del centro nelle operazioni di recupero di soggetti feriti, sia su segnalazione che recapitati direttamente presso il centro. Si occuperà di raccogliere i dati relativi all’esemplare, cause del ricovero, terapie, rilievi fotografici e di redigere il dossier sull’intervento. Il volontario/a parteciperà alle attività di nutrizione degli esemplari ospiti in particolar modo nello svezzamento dei cuccioli e nella somministrazione di medicinale per via orale. Il volontario/a si occuperà di segnalare agli operatori le problematiche relative a gabbie, infermeria e strutture e coadiuverà gli stessi nelle operazioni di pulizia e di piccola manutenzione. Si progetteranno, in collaborazione con la ditta Chiabò Livio e su indicazione e supervisione del biologo ricercatore e dei veterinari, numero 3 strutture contenenti habitat di arricchimento ambientale per migliorare le condizioni di benessere degli esemplari di lunga degenza, atte a mitigare le conseguenze degli impatti traumatici ed a prevenire fenomeni di ‘domesticazione’ da cattività. Il volontario/a parteciperà in prima persona a periodiche riunioni di aggiornamento e condivisione esperienziale tra le due sedi del C.R.A.S. Il volontario/a esaminerà i dossier e gli archivi relativi all’attività svolta segnalando la necessità di aggiornamento del materiale; eliminando il materiale non aggiornato. Il volontario/a aggiornerà i dati e rielaborerà gli stessi. Si occuperà di divulgare i dati tramite la stesura di dossier, la cura delle pagine del C.R.A.S. presenti sui social networks e l’invio telematico agli enti interessati ed altri centri di recupero aderenti alla Rete Regionale. Il volontario/a si occuperà di aggiornare l’elenco delle fonti informative tramite ricerca su internet. Il volontario/a si occuperà di inoltrare le richieste di materiale informativo tramite e-mail e tramite invio postale e segnalerà la necessità di stampare le vecchie edizioni esaurite. Il volontario affiancherà gli operatori nelle attività di front e back-office e acquisirà le nozioni di base relative alla gestione di un Centro Recupero: Accoglienza del pubblico, gestione del centralino per le segnalazioni e richieste di informazioni, gestione degli archivi, contabilità, aggiornamento del materiale informatico, reperimento e produzione della banca dati informatizzata, conoscenza delle specie animali ospitate (caratteristiche, bisogni, cure, cause degenza etc.) 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 5 (CINQUE) Nome sede CENTRO RECUPERO ANIMALI SELVATICI BERNEZZO Indirizzo Via Alpi n. 25 – Bernezzo (CN) Codice Sede 92741 N. volontari 4 CRAS BERNEZZO SEDE NINNA Via Regina Margherita n. 1 – Novello (CN) 124084 1 10) Numero posti con vitto e alloggio: 1 (uno) Nome sede CRAS BERNEZZO SEDE NINNA Indirizzo Via Regina Margherita n. 1 – Novello (CN) Codice Sede 124084 N. volontari 1 Locale ad uso del volontario dotato di cucina e posto letto. 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 0 (NESSUNO) 12) Numero posti con solo vitto: 4(quattro) Nome sede Indirizzo CENTRO RECUPERO ANIMALI SELVATICI BERNEZZO Via Alpi n. 25 – Bernezzo (CN) Codice Sede 92741 N. volontari 4 I volontari potranno utilizzare in modo autonomo la cucina e la zona attrezzata per il pranzo presso la sede del C.R.A.S. di Bernezzo. Saranno inoltre forniti i viveri a carico delle struttura. 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: monte ore annuo – 1.400 ore, con un minimo di 20 ore settimanali. 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 (cinque) 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: - Disponibilità a collaborare su turni nei giorni festivi e in orario serale in occasione degli avvenimenti organizzati (liberazioni, visite guidate, convegni e corsi). - Disponibilità a guidare l’automezzo in dotazione al Centro. 16) Sedi di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome 1 2 CENTRO RECUPERO ANIMALI SELVATICI BERNEZZO BERNEZZO VIA ALPI, 25 CRAS BERNEZZO SEDE VIA REGINA BERNEZZO NINNA MARGHERITA, 1 Data di nascita C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e nome Data di nascita C.F. 92741 4 Remigio Luciano 25/12/1937 LCNRMG37T25D205B VIETTO GERMANA 05/08/1958 VTTGMN58M45A805M 124084 1 Vacchetta Massimo 06/10/1967 VCCMSM67R06D742X VIETTO GERMANA 05/08/1958 VTTGMN58M45A805M 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: La comunicazione in materia di servizio civile ha l’obiettivo di promuovere la cultura del servizio civile e di sensibilizzare in materia di politiche a favore dei giovani, di partecipazione attiva e di educazione alla pace, ed è così strutturata: - Predisposizione di strumenti informativi multimediali (pagina web dedicata al Servizio Civile Nazionale) finalizzati a diffondere tra i giovani l’informazione sulle opportunità legate al Servizio Civile Nazionale. Notevole risalto è dato anche alle opportunità formative legate a quest’esperienza, e quindi ai riferimenti legislativi, utile per inquadrare l’esperienza nell’immediato. Nella pagina web sono contenuti anche i riferimenti fisici e informatici dove i giovani possano approfondire l’argomento (indicativamente 4 ore al mese di aggiornamento). - Partecipazione all’Associazione T.E.S.C. (Tavolo Enti Servizio Civile), a cui aderiscono numerosi Enti di Servizio Civile del territorio regionale, che si riunisce periodicamente con gli obiettivi di promuovere la cultura del Servizio Civile attraverso incontri e seminari sul territorio di riferimento nonché di realizzare iniziative di informazione e ricerca (indicativamente 4 ore di partecipazione di un operatore al mese). - Disponibilità di uno sportello informativo (situato nel Settore Politiche Sociali, Ufficio Servizio Civile Nazionale) a cui i giovani possono rivolgersi per approfondimenti o chiarimenti eventuali (indicativamente 15 ore di lavoro al mese). In collaborazione con le realtà aderenti al Protocollo di Intesa per la promozione, l’elaborazione e la gestione dei progetti di Servizio Civile Volontario Nazionale, in occasione dei bandi per la selezione dei volontari, saranno inoltre attivate campagne di promozione territoriale, con gli obiettivi di: - Promuovere il significato e le opportunità legate al servizio civile - Promuovere le peculiarità del servizio civile presso la Provincia di Cuneo - Promuovere i progetti a bando e stimolare i giovani alla presentazione delle candidature In particolare, sono previste campagne stampa (comunicati stampa, interviste tv, articoli), spedizione di newsletters e di materiale informativo, coordinamento delle attività di pubblicità con depliants e manifesti all’interno dei diversi punti informativi del territorio: Centri Informagiovani, Centro Servizi per il Volontariato, Consulte dei giovani… (per un totale di almeno 22 ore di lavoro, suddivise tra ideazione e preparazione grafica del materiale, invio e coordinamento tra enti). Si prevede inoltre la partecipazione ad alcuni incontri e/o manifestazioni da realizzarsi nei territori coinvolti dalla realizzazione del progetto, coinvolgendo direttamente le sedi coinvolte. Gli incontri saranno rivolti espressamente al mondo giovanile e saranno svolti in luoghi di ritrovo giovanile (associazioni, scuole, gruppi informali, parrocchie…) o durante manifestazioni (fiere, concerti…), per una durata di almeno 2 ore ciascuno. Si prevede quindi, tra l’ideazione, l’organizzazione e la realizzazione degli incontri, un impegno totale di 30 ore. In sintesi, si prevede di dedicare alle attività di promozione e sensibilizzazione almeno 52 ore di lavoro totale, più 23 ore di lavoro mensile per la sensibilizzazione e la comunicazione sul territorio. 18) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari: Criteri autonomi di selezione verificati in fase di accreditamento 19)Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI’ 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rinvia al sistema di Monitoraggio accreditato. 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI’ 22) Eventuali requisiti richiesti ai candidati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: requisito preferenziale: Patente B 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: AREA D'INTERVENTO DESCRIZIONE Tutoraggio Costi a copertura del personale coinvolto Bilancio dell’esperienza Costi a copertura del personale coinvolto Tutte le Attività del progetto Tutte le Attività del progetto Attività collegate alla sede di Novello RISORSE ECONOMICHE DESTINATE € 1.200,00 € 600,00 Risorse e materiale informativo dedicato (libri, riviste e documenti presenti nelle strutture e nei Comuni coinvolti nel progetto complessivo aggiornamento del sito internet dedicato www.centrorecuperoselvatici.it delle relative pagine ospitate su Facebook ed altri social networks (compilazione dei testi, programmazione in rete, messa in rete) per l’ampliamento e la messa in opera del centro di accoglienza, cura e soccorso e dell’area di lunga degenza e disabili per lo svolgimento dei moduli di formazione specifica, in particolare quello relativo ai ‘Casi Pratici di Fauna Urbana: i Ricci in Giardino’ € 600,00 € 400,00 € 3.000,00 € 5.800 Totale risorse economiche destinate 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Partner E.N.P.A Nazionale Protezione Animali) (Ente Ambito/ Azione Apporto alla realizzazione del progetto A, B, C La collaborazione nell’ambito del progetto interesserà i seguenti punti, per un totale di 6 ore mensili: - Raccolta e fruizione di materiale informativo (libri, riviste, pubblicazioni, DVD) - Ricerca, elaborazione e divulgazione dei dati scientifici rilevati sul territorio - Segnalazione, raccolta e consegna al C.R.A.S. di soggetti feriti ritrovati nei centri urbani grazie della rete dei soci E.N.P.A. residenti sul territorio provinciale - Ri-immissione in libertà degli animali alla fine della degenza presso il Centro - Organizzazione di eventi atti a sensibilizzare il pubblico alle tematiche dell’ambiente e della protezione degli animali, in particolare ai rapporti di vicinanza della fauna selvatica in ambiente urbano La persona preposta alla collaborazione col C.R.A.S è Marco Bravi, responsabile E.N.P.A. regionale. Ditta Costruzioni Edili Chiabò Livio c5 Progettazione, rilevazione dello stato e manutenzione delle strutture per un totale di 30 ore annuali. La consulenza e collaborazione verterà sulla progettazione di una nuova struttura di miglioramento degli spazi di ricovero interni ed in esterno con la realizzazione di elementi di arricchimento ambientale studiati appositamente per migliorare le condizioni di benessere degli esemplari di lunga degenza, atte a mitigare le conseguenze degli impatti traumatici ed a prevenire fenomeni di ‘domesticazione’ da cattività. La persona preposta alla collaborazione è il legale rappresentante della Ditta Costruzioni Edili Chiabò Livio Piermario Faccia Istituto d’Istruzione Superiore ‘Virginio – Donadio’ Istituto Tecnico settore tecnologico Indirizzo ‘Agraria, agrolimentare ed agroindustria’ ‘Vincenzo Virginio’ A, B La collaborazione nell’ambito del progetto interesserà i seguenti punti, per un totale di 6 ore mensili: - Accompagnamento alla visite guidate realizzate in ambito scolastico presso il C.R.A.S. - Tutoraggio negli stage formativi svolti dagli alunni presso il C.R.A.S. - Lezioni in classe sul tema della presenza della fauna selvatica negli ambienti urbani - Presentazione del progetto agli alunni e sua relativa diffusione alle famiglie - Riscontro ed analisi delle esperienze segnalate dagli alunni in merito alla presenza ed ai rapporti di vicinanza con animali selvatici in ambiente urbano La persona preposta alla collaborazione è il Dirigente Scolastico dell’Istituto d’Istruzione Superiore ‘Virginio – Donadio’ Prof. Claudio Dutto 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: SEDE DI BERNEZZO Attrezzature N° 2 telefoni N° 1 fotocopiatrice N° 3 computer con connessione a internet N° 1 fax Area d’intervento C1, C2, C5, C6, B1, B2, B3, B4, B5 C1, C2, B1, B2, B3, B4, B5 C1, C2, C5, C6, C8, C9, B1, B2, B3, B4, B5 C1 N° 1 archivio dati N° 1 proiettore audio-video A1, A2, C1, C6, C7, C8, C9, C10, C11 A2, B4, C1 Locali N° 1 Ufficio Area d’intervento A1, A2, B1, B2, B3, B4, B5, C1, C2, C5, C6, C8, C9, C10, C11 C1, C2 A1, A2, B2 A disposizione A disposizione C1, C3, C4, C5 N° 1 Area accoglienza pubblico N° 1 Locale polivalente N° 1 Cucina N° 1 servizi igienici (bagno) N° 5 strutture di accoglimento degli animali interne N° 20 strutture di accoglimento degli animali esterne, per 8.000 metri quadrati N ° 1 Infermeria C1, C3, C4, C5 C1, C3, C4, C5 Materiali N° 3 paia di guanti protettivi N ° 3 paia di scarpe anti-infortunistica specializzata; N° 2 paia di para-gambe in cuoio Area d’intervento C3, C4, C5 C3, C4, C5 N ° 3 caschi protettivi C3, C4, C5 N ° 2 scudi in compensato anti-urto C3, C4, C5 strumenti generici d’uso infermieristico – veterinario C3, C4, C5 SEDE DI NOVELLO Attrezzature N° 1 computer con connessione ad internet N° 1 stampante N° 1 fotocopiatrice N° 1 telefono N° 1 archivio dati N° 1 microscopio C3, C4, C5 Area d’intervento C1, C2, C5, C6, C8, C9, B1, B2, B3, B4, B5 C1, C2, B1, B2, B3, B4, B5 C1, C2, B1, B2, B3, B4, B5 C1, C2, C5, C6, B1, B2, B3, B4, B5 A1, A2, C1, C6, C7, C8, C9, C10, C11 A1, C1, C4 Locali N° 1 locale degenza interno N° 1 centro di accoglienza, cura e soccorso (reception, triage e prima degenza) N° 1 area di lunga degenza e disabili (35 mq) strutture di accoglimento degli animali esterne per un totale di circa 55 mq N° 1 cucina N° 1 servizi igienici (bagno & doccia) N° 1 area volontari con posto letto, cucina e postazione telematica Area d’intervento C1, C3, C4, C5 C1, C3, C4, C5 Materiali 1 paio di guanti protettivi Area d’intervento C3, C4, C5 C1, C3, C4, C5 C1, C3, C4, C5 A disposizione A disposizione A disposizione strumenti generici d’uso infermieristico – veterinario C3, C4, C5 I dispositivi di sicurezza sono forniti a titolo precauzionale, in quanto le attività di natura pericolosa (catture, recuperi ed accudimento animali potenzialmente aggressivi) saranno svolte esclusivamente dal personale dipendente del C.R.A.S. CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISITE 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Nessuno 27) Eventuali tirocini riconosciuti: Nessuno 28)Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: CERTIFICAZIONE Nell’ambito del presente progetto, è previsto il rilascio delle seguenti dichiarazioni valide ai fini del curriculum vitae: - Attestato di partecipazione al progetto di Servizio Civile rilasciato dall’ente proponente Provincia di Cuneo - Dichiarazione delle capacità e competenze acquisite rilasciato dall’ente Cooperativa Sociale O.R.So. (ente terzo certificatore, accreditato presso la regione Piemonte per i servizi formativi ed orientativi) a seguito della partecipazione dei volontari al percorso di “Bilancio dell’esperienza”. Nello specifico, con riferimento a quanto indicato al punto 8.3 “Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto”, la dichiarazione riguarderà le seguenti capacità e competenze sociali, organizzative e tecniche acquisite e/o sviluppate dai volontari attraverso la partecipazione al progetto: Capacità e competenze sociali Cooperazione Autocontrollo Flessibilità Capacità e competenze organizzative Pensiero analitico Ricerca informazioni Iniziativa Capacità e conoscenze tecniche Capacità di adattamento Breve descrizione della competenza Inclinazione a collaborare e sostenere con il proprio contributo il lavoro del gruppo Attitudine ad autogovernarsi padroneggiando e contendo il proprio comportamento Carattere privo di rigidità, versatile che sa occuparsi con abilità e competenza di cose differenti Breve descrizione della competenza Capacità di ponderare attraverso una attenta analisi problemi e situazioni Propensione ad investigare, indagare, approfondire la raccolta di informazioni Intraprendenza, operosità, dinamismo nell’affrontare le situazioni Breve descrizione della competenza Capacità di destreggiare le proprie azioni in situazioni diverse e inaspettate in modo creativo e divertente Nozioni di primo soccorso animali Il volontario sarà in grado di operare i più comuni interventi di primo soccorso e recupero di animali in sicurezza RICONOSCIMENTO: La partecipazione al presente progetto e le capacità e competenze acquisite sono riconosciute valide ai fini curriculari in virtù del Protocollo d‘Intesa “GIOVANI PER IL SOCIALE”. Nell’ambito dell’accordo, l’ente promotore Cooperativa O.R.So. si impegna a: • favorire l'incontro degli interessi, delle disponibilità e delle competenze acquisite dai giovani con le opportunità lavorative e/o di volontariato offerte dagli enti sottoscrittori dell’accordo. A tal fine la Cooperativa predispone, realizza ed implementa uno specifico database, offrendo agli enti aderenti un servizio di preselezione dei potenziali candidati in funzione dei profili ricercati; Sottoscrivendo il Protocollo, gli enti aderenti si impegnano invece a: b) coinvolgere attivamente i giovani nella propria organizzazione e nei propri progetti attraverso prestazioni di carattere lavorativo e/o volontaristico; c) riconoscere, nell'ambito del proprio percorso di ricerca/selezione del personale, la validità di quanto rilevato dalla Cooperativa Sociale O.R.So. attraverso il percorso di “Bilancio dell’esperienza”. Si allega al progetto dichiarazione dell’ente Cooperativa Sociale O.R.So. con: • impegno a gestire il percorso finalizzato al rilascio a tutti i volontari coinvolti nel progetto della “Dichiarazione delle capacità e competenze acquisite” • elenco degli enti sottoscrittori del Protocollo d’Intesa “GIOVANI PER IL SOCIALE” Si allega all’istanza: • copia del Protocollo d’Intesa “GIOVANI PER IL SOCIALE” promosso dall’ente Cooperativa Sociale O.R.So. Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: Per incontri e percorsi di formazione: Provincia di Cuneo - sede centrale - Corso Nizza, 21 – 12100 CUNEO. 30)Modalità di attuazione: La formazione è realizzata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente. Per lo svolgimento di alcuni moduli formativi, l’ente si avvarrà della collaborazione di esperti, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in Servizio Civile” (Decreto 160/2013). Nel caso di utilizzo di esperti si garantisce comunque la compresenza in aula dei formatori di formazione generale, come previsto dalla normativa di riferimento. 31)Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI’ 32)Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione generale dei volontari in servizio civile nazionale consiste in: - 2 moduli di formazione iniziale, a inizio e fine percorso; - 1 mezza giornata di formazione tecnica; - un percorso di 4 giornate di formazione: il corso si articola in 2 tranche di 2 giornate di formazione, suddivise in moduli tematici; in aula è prevista la presenza di un Tutor d'aula che si occupa di favorire il clima di scambio e di apprendimento, di aiutare la rielaborazione dei contenuti trattati, di introdurre e accompagnare il lavoro dei formatori. Tutti i moduli si rivolgono ad un numero di volontari non superiori alle 25 unità; solo nel caso di alcune lezioni frontali si prevede di aumentare il numero di partecipanti fino alle 28 unità. La formazione è condotta da formatori accreditati, in alcuni casi con la compresenza di esperti delle metodologie o delle tematiche trattate. Si utilizzano diverse metodologie: • lezione frontale, per trattare contenuti complessi e aiutare la sistematizzazione di alcune tematiche affrontate; • dinamiche non formali, nella maggior parte dei casi: lavoro di gruppo, esercitazioni, role-play, confronto e dibattito in plenaria, analisi di testi e documenti, tecniche animative e partecipative, studio e analisi di casi. 33)Contenuti della formazione: Finalità generale della formazione iniziale è quella di introdurre i volontari all’esperienza di servizio civile, fornendo loro stimoli, spunti di riflessione, informazioni, strumenti concettuali e metodologici utili a vivere correttamente l’esperienza. Nello specifico s’intende: • illustrare il contesto teorico di riferimento (storia, legislazione, istituzioni) ed il contesto pratico del servizio (normativa vigente, diritti e doveri del volontario); • fornire elementi di conoscenza del contesto in cui si svolgerà il servizio (enti, organizzazioni, servizi; • aprire uno spazio di esplicitazione, confronto, dialogo, sui significati dell’esperienza di servizio civile; • approfondire il significato del concetto di difesa della patria, con accenni alla legislazione e a diverse esperienze (istituzionali, di movimento e della società civile); • fornire elementi di conoscenza sulla progettazione e sulla valutazione, utili a leggere la propria esperienza e valutare esiti del progetto ed apprendimenti personali. La formazione ha come contenuto generale l’elaborazione e la contestualizzazione del significato dell’esperienza di servizio civile e dell’identità sociale del volontario, in relazione ai principi normativi ed ai progetti da realizzare. Nello specifico, secondo quanto indicato nel documento “Linee guida per la formazione generale dei giovani in Servizio Civile” (Decreto 160/2013), la formazione verterà sui seguenti temi: 1. l’identità del gruppo in formazione: motivazioni, aspettative, obiettivi individuali. Confronto ed elaborazione sui significati dell’esperienza di servizio civile a partire dalle parole che usiamo; 2. dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: come si è arrivati all’obiezione di coscienza, e poi dall’obiezione di coscienza al servizio civile volontario; 3. il dovere di difesa della Patria: il concetto di Patria e di difesa civile della Patria, partendo dai principi costituzionali di solidarietà, uguaglianza, promozione della cultura e del patrimonio storico, artistico e promozione della pace tra i popoli; 4. il dovere di difesa della Patria - la difesa civile non armata e non violenta: cenni storici sulla difesa popolare e forme attuali di difesa alternativa, anche in merito ai movimenti e alla società civile. Cenni alla tutela dei diritti umani e alla gestione non violenta dei conflitti. 5. la normativa vigente e la carta d’impegno etico: il quadro di riferimento normativo e culturale all’interno del quale si sviluppa il servizio civile nazionale, i principi che lo ispirano 6. la formazione civica: dall’educazione civica alla “cittadinanza attiva”. Come collegare i principi teorici (principi, valori, regole che costituiscono la base della convivenza civile; funzione e ruolo degli organi costituzionali) alle azioni pratiche. 7. forme di cittadinanza: forme concrete di partecipazione individuali e collettive in un’ottica di cittadinanza attiva. Volontariato, cooperazione sociale, promozione sociale, impegno civile. 8. la protezione civile: la difesa della Patria intesa come difesa dell’ambiente e del territorio, nonché elemento di educazione e crescita di cittadinanza attiva. Prevenzione dei rischi, emergenze, ricostruzioni. Dalla prevenzione e tutela ambientale alla legalità. 9. la rappresentanza dei volontari in servizio civile: le elezioni dei rappresentanti come possibilità concreta di partecipare attivamente e assumere un comportamento responsabile. 10. presentazione dell’ente: cosa significa inserirsi in una organizzazione; caratteristiche, modalità organizzative e operative dell’ente in cui si presta servizio civile 11. il lavoro per progetti: quali elementi caratterizzano un progetto, cosa significa lavorare per progetti, l’importanza del lavoro di squadra; 12. l’organizzazione del servizio civile e le sue figure: come funziona il servizio civile, ruoli e figure del sistema SCN (enti, UNSC, regioni, olp, rlea, altri volontari, ente accreditato e ente sede di progetto, il Protocollo della Provincia di Cuneo). 13. disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale: diritti e doveri del volontario: presentazione del “Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale” - informazioni pratiche sulla gestione e sullo svolgimento del servizio, diritti e doveri dei volontari. 14. comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti: la comunicazione come elemento essenziale dell’esperienza quotidiana; elementi costitutivi della comunicazione; la comunicazione nel gruppo; conflitti e soluzioni. 15. definizione degli obiettivi personali e formativi: cosa ci si aspetta di ottenere da questo anno di servizio civile, quali competenze si vorrebbero consolidare e ampliare. 34) Durata: La durata della formazione generale sarà complessivamente di 42 ore totali. Tutte le ore previste saranno realizzate entro il 180° giorno dall'avvio del progetto. Formazione specifica dei volontari 35) Sede di realizzazione: La formazione viene realizzata presso la sede di realizzazione del progetto ed in altre sedi idonee, messe a disposizione dall’ente che realizza il progetto. In particolare, presso la sede di Bernezzo la formazione verrà svolta presso il locale polivalente, allestito con proiettore audio-video ed una capienza massima di cinquanta posti a sedere ed un ivi installato. Ulteriori eventi formativi saranno tenuti in occasione di specifici incontri presso gli Enti Parco e gli Istituti Scolastici che già collaborano con il C.R.A.S., nonché durante le liberazioni pubbliche. Presso la sede di Novello, il Dott. Massimo Vacchetta curerà la formazione specifica riguardante l’etologia ed il primo soccorso delle specie selvatiche dimoranti in ambiente urbano, con particolare riferimento agli erinaceidi (ricci). 36)Modalità di attuazione: La formazione è effettuata: -in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente; -affidata a soggetti terzi. 37)Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: BELTRAMO, ROSALBA – DRONERO 11/06/1966 CONOSCENTE, MATIAS – CUNEO 15/04/1981 ESPOSITO, SIMONA – TORINO 14/04/1981 FERRERO, MARIANGELA – PINEROLO 26/08/1971 LUCIANO, REMIGIO – CUNEO 25/12/1937 MONTI, FEDERICO – CUNEO 29/05/1958 OLIVERO, GIACOMO – SOMMARIVA DEL BOSCO 24/01/1957 VACCHETTA, MASSIMO – FOSSANO 06/10/1967 VERRA, MARCO – CUNEO 09/09/1960 38)Competenze specifiche del/i formatore/i: AREE DI INTERVENTO/ AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO Inserimento del volontario MODULO FORMATIVO NOMINATIVO DEL FORMATORE TITOLO DI STUDIO COMPETENZE/ ESPERIENZE Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile Sicurezza generale dei luoghi di lavoro e specifica dell’ambiente operativo dei volontari del C.R.A.S. MONTI, FEDERICO Diplomato in Ragioneria. Ragioniere Commercialista con studio in Cuneo. Socio fondatore e presidente dell’Associazione Centro Recupero Animali Selvatici, di cui si occupa della gestione amministrativa e Ricerca scientifica e elaborazione dati relativi ai fattori antropici rilevati ed alle problematiche ad essi correlati Promuovere iniziative di sensibilizzazione e educazione ambientale e problematiche della fauna selvatica urbanizzata - Definizione di ‘Fauna Urbana’ - Problematiche connesse alla presenza ed alla diffusione di animali selvatici in ambienti urbanizzati La fauna urbana sul territorio provinciale: selvatica e domestica - Primo soccorso per animali selvatici e domestici: cattura in sicurezza, elementi di veterinaria base, cure e caratteristiche della degenza ESPOSITO, SIMONA - Problematiche connesse alla presenza ed alla diffusione degli animali selvatici in ambienti urbanizzati - La fauna urbana sul territorio provinciale: selvatica e domestica - Primo soccorso per animali selvatici e domestici: cattura in sicurezza, elementi di veterinaria base, cure e caratteristiche della degenza - Casi pratici di fauna urbana: i ricci in giardino VACCHETTA, MASSIMO - Definizione di ‘Fauna Urbana’ - Problematiche connesse alla presenza ed alla diffusione degli animali selvatici in ambienti urbanizzati Elementi di ricerca scientifica - Elementi di didattica, organizzazione e gestione di lezioni didattiche per bambini e adulti Organizzazione e marketing degli eventi culturali a sfondo naturalistico FERRERO, MARIANGELA Elementi di didattica, organizzazione e gestione di lezioni didattiche per bambini e adulti OLIVERO, GIACOMO contabile. Laureata in Medicina Veterinaria presso l’Università degli Studi di Torino. Libera professionista con ambulatorio associato Garabello Esposito in località Tagliaferro a Moncalieri, dove opera sugli animali da compagnia, animali selvatici e non convenzionali. Ha all’attivo numerose pubblicazioni. Collabora con il Centro a titolo volontario nelle mansioni di cura degli animali e ricerca scientifica. Laureato in Medicina Veterinaria. Libero professionista con studio in Novello. Dal 2014 è fondatore e responsabile della sede distaccata del C.R.A.S. denominata ‘Gli Amici della Ninna’ in Novello, dedicata alla cura ed al primo soccorso degli erinaceidi (ricci). Ha all’attivo numerose pubblicazioni. Laureata in Psicologia presso l’Università degli Studi di Torino. Specialista ambulatoriale ASL TO 3 servizio psicologia di Orbassano; complemento alla didattica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Torino, nell’ASO S. Luigi Gonzaga di Orbassano. Collaboratrice a titolo volontario per le mansioni di cura e degenza della fauna e consulente scientifica in materia di etologia e psicologia comportamentale. Ha all’attivo progetti di arricchimento ambientale e conoscitivo tesi al miglioramento del benessere animale sia in Italia che in Uganda. Laureato in Scienze agrarie presso l’Università degli Studi di Torino. Insegnante di Scienze - Metodologie applicative di educazione ambientale - Tecniche di comunicazione ed informazione scientifica Potenziare i servizi ordinari svolti -Primo soccorso per animali selvatici e domestici: cattura in sicurezza, elementi di veterinaria base, cure e caratteristiche della degenza VERRA, MARCO - La fauna urbana sul territorio provinciale: selvatica e domestica - Primo soccorso per animali selvatici e domestici: cattura in sicurezza, elementi di veterinaria base, cure e caratteristiche della degenza - Definizione di ‘Fauna Urbana’ - Problematiche connesse alla presenza ed alla diffusione di animali selvatici in ambienti urbanizzati LUCIANO, REMIGIO Naturali, Fitopatologia, Entomologia agraria e Microbiologia. Docente di Scienze Naturali, chimica e microbiologia presso il Liceo Scientifico ‘G. Peano’ di Cuneo. Socio fondatore della società cooperativa E.R.I.C.A. in Alba. Ha all’attivo numerose pubblicazioni. Collabora con il Centro a titolo volontario. Laureato in Medicina Veterinaria. Libero professionista con studio ambulatoriale in Boves. Collabora a titolo gratuito con il Centro per le attività di cura della fauna degente e per l’organizzazione amministrativa Responsabile dell’associazione O.N.L.U.S. Centro Recupero Animali Selvatici. Dal 2001, ha ottenuto da parte del Ministero Dell’ Ambiente Servizio Conservazione della Natura l’idoneità alla detenzione di animali pericolosi ai sensi dell’art. 6, co. 6 L. 150/1992, n. 150 e successive modificazioni. Ha gestito il Parco Faunistico di Bernezzo dal 1985 al 2000 in qualità di titolare e il piccolo zoo Cuneese dal 1970 al 1984 in qualità di gestore responsabile. Fa parte del direttivo del Comprensorio Alpino CACN3 Valli Grana e Maira in qualità di consigliere e organizza e partecipa in qualità di consulente a corsi e convegni sul tema faunisticonaturalistico. Relatore di corsi informativi riguardanti il pronto intervento sul primo soccorso della fauna selvatica ritrovata in difficoltà e la legislazione su animali selvatici autoctoni ed alloctoni, normative CITES e convenzione di Berna, destinati alla formazione dei rappresentanti delle stazioni del C.F.S. presenti nei principali centri del Potenziare il servizio informativo di catalogazione e raccolta dati -Elementi di ricerca scientifica -Elaborazione ed analisi dei dati in forma grafica e statistica - Cenni pratici di utilizzo di sistemi e strumenti informatici BELTRAMO, ROSALBA Potenziare il servizio informativo di consulenza ed assistenza in materia faunistica - Elementi di diritto - Legislazione del patrimonio naturalistico, legislazione per la tutela delle specie protette, legislazione sulla detenzione di animali non convenzionali - Cenni sui diritti degli animali - Buone prassi di educazione civica concernenti il rapporto della cittadinanza con la fauna urbana CONOSCENTE, MATIAS Piemonte, degli agenti di Vigilanza Faunistico Ambientale della Provincia di Cuneo, degli operatori del Servizio Multizonale dell’ A.S.L. CN1 di Cuneo e di svariate associazioni di vigilanza zoofila e venatoria. Svolge attività di Consulente Tecnico di Ufficio presso il tribunale di Cuneo in materia di tutela degli animali. Laureata in Fisica presso l’Università degli Studio di Torino. Insegnante di Matematica e Fisica al Liceo ScientificoClassico Peano-Pellico di Cuneo. Collabora attivamente con il Centro a titolo volontario. Laureato in Giurisprudenza. Avvocato libero professionista con studio in Cuneo. Segue a titolo volontario le operazioni in ambito legislativo per il Centro (sequestri, formazione, didattica, etc.) Esperto di legislazione del patrimonio naturalistico, legislazione per la tutela delle specie protette, legislazione della detenzione di animali non convenzionali. 39)Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Oltre all’apprendimento della consueta attività di recupero, soccorso, cura e riadattamento della fauna selvatica autoctona ed esotica, il progetto si pone l'obiettivo principale di formare e sensibilizzare i volontari alla tematica della fauna urbana e delle problematiche derivanti dalla diffusione di popolazioni di specie selvatiche in contesti urbanizzati. Tutta l'attività dei volontari sarà diretta allo svolgimento di esperienze sul campo affiancati dal personale esperto, con la conseguente acquisizione di conoscenze nell'uso di procedure, mezzi e attrezzature specifiche, mediante esperienze sul campo che portino ad una crescita delle conoscenze e delle capacità di intervento. Nello specifico il progetto intende coinvolgere i volontari nella globalità dell'attività dell'ente partendo dalla conoscenza, dalla comprensione e dalla condivisione delle finalità che motivi i volontari nello svolgimento delle mansioni. La formazione sarà volta all'acquisizione di specifiche conoscenze di tipo biologico - etologico delle diverse specie e la conoscenza degli aspetti legislativi inerenti la protezione e la detenzione della fauna selvatica autoctona ed esotica. Un fondamentale traguardo del progetto è l'acquisizione da parte dei volontari di nozioni base di primo soccorso veterinario e di manipolazione degli animali selvatici, al fine di partecipare attivamente agli interventi di recupero sul territorio e alla gestione degli animali feriti ricoverati presso il C.R.A.S. Il volontario, oltre a partecipare alle attività di cura degli animali, prenderà parte a tutte le attività connesse al piano di sviluppo del C.R.A.S. I volontari saranno inoltre coinvolti nello studio di dati rilevati dalla Provincia di Cuneo, Forze dell’Ordine e Autorità sui più comuni luoghi di ritrovamento di animali selvatici in difficoltà e sulle attivià antropiche maggiormente impattanti su di essi. I dati elaborati serviranno per mappare la situazione a livello provinciale e creare un sistema informativo mirato in relazione alla zona, in vista della realizzazione di linee – guida e buone prassi adottabili dagli enti pubblici preposti alla gestione ed alla tutela del territorio e della qualità ambientale. Le conoscenze acquisite saranno riversate anche a studenti e visitatori in quanto i volontari, saranno direttamente coinvolti nell'attività didattica e di educazione ambientale. Tutta l'attività sarà svolta in stretta connessione con il personale dell'Ente e con i volontari dell'Associazione che già operano all'interno della struttura, sviluppando positivi rapporti interpersonali, con reciproco arricchimento di esperienze. 40)Contenuti della formazione: La formazione specifica consiste in un percorso finalizzato a fornire ai volontari il bagaglio di conoscenze, competenze e capacità necessarie per la realizzazione delle specifiche attività previste dal progetto e descritte al punto 8.3. Nello specifico si prevede la realizzazione dei seguenti moduli formativi: AREE DI INTERVENTO/ AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO A, B, C MODULO FORMATIVO CONTENUTI TRATTATI Formazione e Il modulo tratterà l’informativa sui rischi connessi informazione sui rischi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile. connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile MONTI, FEDERICO DURATA 8 ORE A, B, C a1, B, c1, c2 A, c1, c2, c4 A, b2, c3 Sicurezza generale e Il modulo tratterà le norme in materia di sicurezza nei specifica luoghi d’impiego dei volontari. Il volontario sarà adeguatamente informato in modo tale MONTI, FEDERICO da svolgere le mansioni attribuite in condizioni di DURATA 4 ORE assoluta sicurezza. Definizione di ‘Fauna Il modulo illustrerà in linea scientifico – teorica che cosa Urbana’ si intenda per fauna urbana. • Il volontario apprenderà numero, qualità e natura ESPOSITO, SIMONA delle specie selvatiche urbanizzate e loro principali FERRERO, MARIANGELA caratteristiche etologiche. DURATA 4 ORE La fauna urbana sul Il modulo illustrerà quali e quante siano le specie territorio provinciale: selvatiche più comunemente rinvenibili nei centri urbani selvatica e domestica della Provincia. • Il volontario imparerà a conoscere e riconoscere le ESPOSITO, SIMONA specie selvatiche che più frequentemente giungono in LUCIANO, REMIGIO contatto con l’uomo. VACCHETTA, MASSIMO DURATA 20 ORE Problematiche Il modulo illustrerà quali e quante siano le specie connesse alla presenza selvatiche più comunemente rinvenibili nei centri urbani ed alla diffusione di della Provincia. animali selvatici in • Il volontario imparerà a conoscere e riconoscere le ambienti urbanizzati specie selvatiche che più frequentemente giungono in contatto con l’uomo. ESPOSITO, SIMONA A, b1, c8, c9, c10, c11 c3, c4, c5 a1, c1, c3, c4, c5, c7 A, b1, b2, c1, c8, c10, c11 a2, B, c2, c6, c9 B, c2 a2, b1, b2, b3, b4, c11 FERRERO, MARIANGELA LUCIANO, REMIGIO VACCHETTA, MASSIMO DURATA 4 ORE Elementi di ricerca Il modulo illustrerà metodi procedure per condurre scientifica ricerche ritenute scientificamente valide. • Il volontario imparerà ad estrarre i dati presenti BELTRAMO, ROSALBA negli archivi del C.R.A.S., selezionandoli ed FERRERO, MARIANGELA analizzandoli in maniera coerente e scientificamente DURATA 12 ORE valida ai fini del progetto. Primo soccorso per Il modulo illustrerà le procedure di attuazione del primo animali selvatici e soccorso della fauna selvatica in difficoltà, con domestici: cattura in particolare riferimento alle specie comunemente sicurezza, elementi di rinvenbili in ambienti urbanizzati. veterinaria base, cure • Il volontario imparerà le nozioni veterinarie di base e caratteristiche della ed una corretta manipolazione dei soggetti, in modo da degenza condurre le operazioni di primo soccorso e contenimento in condizioni di sicurezza. ESPOSITO, SIMONA LUCIANO, REMIGIO VACCHETTA, MASSIMO VERRA, MARCO DURATA 20 ORE Casi pratici di fauna Il modulo illustrerà le caratteristiche etologiche, urbana: i ricci in biologiche e comportamentali del riccio, con particolare giardino riferimento alla presenza ed alla diffusione di tale specie negli ambienti urbanizzati. VACCHETTA, MASSIMO • Il volontario apprenderà le nozioni di base DURATA 4 ORE concernenti la cura ed il primo soccorso dei ricci, nonché i più comuni casi di ritrovamento della specie in ambiente urbanizzato e le principali problematiche connesse alla sua presenza. Elaborazione ed analisi dei dati in forma grafica e statistica Cenni pratici di utilizzo di sistemi e strumenti informatici BELTRAMO, ROSALBA DURATA 2 ORE Metodologie applicative di educazione ambientale Tecniche di comunicazione ed informazione scientifica OLIVERO, GIACOMO DURATA 2 ORE Elementi di didattica, organizzazione e gestione di lezioni didattiche per bambini e adulti Il modulo illustrerà le metodologie e le tecniche di grafica e statistica da applicare alle attività del progetto. • Il volontario apprenderà l’utilizzo della strumentazione hardware e software in dotazione al C.R.A.S. per l’ideazione e la realizzazione di documenti di ricerca scientifica e materiali divulgativi. Il modulo illustrerà la tematica dell’educazione ambientale, con alcuni brevi cenni sull’approccio divulgativo in ambito scientifico. • Il volontario apprenderà le tecniche per una corretta informazione e divulgazione scientifica dei dati raccolti ed elaborati nell’ambito del progetto. Il modulo illustrerà i programmi didattici svolti dal C.R.A.S. in collaborazione con gli istituti scolastici presenti sul territorio e la presentazione dei dati in chiave didattico – educativa. • Il volontario imparerà il corretto approccio per la gestione e la conduzione delle visite guidate, delle lezioni interattive e degli altri momenti aggregativi a partecipazione pubblica svolti dal C.R.A.S. OLIVERO, GIACOMO FERRERO MARIANGELA DURATA 8 ORE Organizzazione e Il modulo illustrerà le principali tecniche e prassi per la marketing degli eventi preparazione, l’organizzazione e la gestione degli eventi culturali a naturalistico c1, c2, c6, c7 sfondo promossi dal C.R.A.S. in via autonoma o in collaborazione con enti ed autorità presenti sul territorio. FERRERO, MARIANGELA • Il volontario sarà portato a conoscenza dei metodi DURATA 4 ORE di marketing utilizzati per la fruizione di eventi naturalistici. Elementi di diritto Il modulo tratterà la materia dei diritti degli animali e la Legislazione del normativa concernente gli stessi, con particolare patrimonio riferimento alle principali problematiche ed istituti naturalistico, giuridici relativi ai rapporti tra la fauna selvatica e gli legislazione per la ambienti antropizzati. tutela delle specie • Il volontario sarà portato a conoscenza delle norme protette, legislazione internazionali, comunitarie, nazionali, regionali e locali sulla detenzione di concernenti la tutela e la gestione della fauna selvatica, animali non con una panoramica sui casi giuridici più comuni e convenzionali frequenti. Cenni sui diritti degli animali Buone prassi di educazione civica concernenti il rapporto della cittadinanza con la fauna urbana CONOSCENTE, MATIAS DURATA 4 ORE MODULO FORMATIVO ORE Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile Sicurezza generale e specifica Definizione di ‘Fauna Urbana’ 8 La fauna urbana sul territorio provinciale: selvatica e domestica 20 Problematiche connesse alla presenza ed alla diffusione di animali selvatici in ambienti urbanizzati 4 Elementi di ricerca scientifica 12 Primo soccorso per animali selvatici e domestici: cattura in sicurezza, elementi di veterinaria base, cure e caratteristiche della degenza Casi pratici di fauna urbana: i ricci in giardino Elaborazione ed analisi dei dati in forma grafica e statistica Cenni pratici di utilizzo di sistemi e strumenti informatici Metodologie applicative di educazione ambientale Tecniche di comunicazione ed informazione scientifica Elementi di didattica, organizzazione e gestione di lezioni didattiche per bambini e adulti Organizzazione e marketing degli eventi 20 4 4 NOMINATIVO FORMATORE - DOCENTE MONTI, FEDERICO 4 MONTI, FEDERICO ESPOSITO, SIMONA FERRERO, MARIANGELA ESPOSITO, SIMONA LUCIANO, REMIGIO VACCHETTA, MASSIMO ESPOSITO, SIMONA FERRERO, MARIANGELA LUCIANO, REMIGIO VACCHETTA, MASSIMO BELTRAMO, ROSALBA FERRERO, MARIANGELA ESPOSITO, SIMONA LUCIANO, REMIGIO VACCHETTA, MASSIMO VERRA, MARCO VACCHETTA, MASSIMO 2 BELTRAMO, ROSALBA 2 OLIVERO, GIACOMO 8 OLIVERO, GIACOMO FERRERO MARIANGELA 4 FERRERO, MARIANGELA culturali a sfondo naturalistico Elementi di diritto Legislazione del patrimonio naturalistico, legislazione per la tutela delle specie protette, legislazione sulla detenzione di animali non convenzionali Cenni sui diritti degli animali Buone prassi di educazione civica concernenti il rapporto della cittadinanza con la fauna urbana 4 CONOSCENTE, MATIAS 41) Durata: La durata totale della formazione specifica sarà di 96 ore, così come dettagliato nella tabella riportata al punto 40. La formazione specifica sarà erogata come di seguito descritto, in conformità con quanto previsto dalle “Linee guida per la formazione dei giovani in servizio civile” (Decreto 160/2013): • il 70% delle ore entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto; in questa parte rientra obbligatoriamente il modulo relativo alla formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile”; • il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto. Si precisa che la richiesta di utilizzare questa tempistica per l'erogazione della formazione specifica, deriva dal fatto che: • si ritiene utile ed indispensabile offrire ai volontari nell'arco dei primi 3 mesi dall'avvio del progetto la maggior parte delle informazioni tecniche e dei contenuti specifici necessari allo svolgimento delle attività stesse e alla conoscenze dello specifico contesto di riferimento; • si ritiene altresì utile e necessario mantenere la possibilità di riprendere e approfondire alcuni temi e contenuti della formazione specifica anche dopo il primo trimestre; ciò consente – dopo la fase di inserimento e di avvio delle attività – di riprendere alcuni contenuti alla luce dei bisogni formativi manifestati dai volontari, a seguito dell'avvio del progetto e di una maggior conoscenza del servizio e dei destinatari. In alcuni casi poi, ciò consente anche di accompagnare lo svolgersi di tutte le attività che a volte, come previsto dal cronoprogramma di attuazione, prendono avvio non dal primo mese di servizio. Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifico) predisposto: Si rinvia al sistema di Monitoraggio accreditato. Cuneo, li 13 ottobre 2015 La Responsabile del Servizio civile nazionale della Provincia di Cuneo Dott.ssa Maria Maddalena Mondino