PROG_Vicini di tana_peli piume squame e aculei

Transcript

PROG_Vicini di tana_peli piume squame e aculei
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
PROVINCIA DI CUNE0
2) Codice di accreditamento:
NZ00443
3) Albo e classe di iscrizione:
ALBO REGIONE PIEMONTE – I CLASSE
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
Vicini di Tana – Peli, piume, squame & aculei
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
C – 04
AMBIENTE - SALVAGUARDIA E TUTELA DI PARCHI E OASI NATURALISTICHE
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili;
identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
1. Presentazione dell’ente
Il progetto si realizza presso il Centro Recupero Animali Selvatici (di seguito C.R.A.S.), sia nella sede
principale in Bernezzo alla Via Alpi, 25 (CAP 12010), che nella nuova sede distaccata sita in Novello alla Via
Regina Margherita n. 1 (CAP 12060), specializzata nella cura degli erinaceidi (ricci).
Il C.R.A.S. è un’associazione ONLUS operativa dal 2001, le cui finalità sono la cura e riabilitazione delle specie
animali selvatiche autoctone ed esotiche rinvenute sul territorio o sequestrate dopo segnalazione di illecita
detenzione, unitamente all’attività di ricerca scientifica ed alla didattica ambientale.
L’ambito territoriale di riferimento è il territorio della Provincia di Cuneo, nonostante il Centro raccolga animali
provenienti da tutto il Piemonte e dalle regioni limitrofe.
E’ l’unico Ente senza finalità commerciali in provincia di Cuneo autorizzato dal Ministero dell’Ambiente alla
detenzione di fauna esotica e in via di estinzione, secondo la legge del 7 febbraio 1992 n. 150. L’associazione
consta di circa 250 soci iscritti, oltre ad un crescente numero di attivisti, sostenitori e volontari. Il C.R.A.S.
collabora attivamente sia con i cittadini che con gli organi istituzionali (Polizia, Carabinieri, Corpo Forestale,
Unità Sanitarie Locali, provinciali e comunali, servizi pubblici di vigilanza faunistica – ambientale).
Vengono accolti in media ogni anno 1000 soggetti, tra anfibi, mammiferi, uccelli e rettili provenienti dalla
Provincia di Cuneo, e vengono eseguiti circa 50 interventi di recupero fauna su tutto il territorio provinciale. Il
numero degli esemplari che arrivano al C.R.A.S., dal 2001 ad oggi, è in costante crescita, con ben 1.043 unità
nel solo 2014. Il rinvenimento dell'animale ferito avviene di solito in maniera casuale, ad opera di privati
cittadini che lo segnalano alle forze dell'ordine o alle associazioni. Il Centro Recupero Animali Selvatici è
chiamato spesso ad intervenire con personale e attrezzature specializzate anche per il recupero di animali
esotici, prevalentemente felini e rettili, ma anche primati, che vengono segnalati vaganti nelle campagne e
nelle città della Provincia. Il centralino del C.R.A.S. risponde in media a 1500 chiamate all'anno con quesiti e
segnalazioni. La centrale operativa, che funziona anche per gli interventi di coordinamento su tutta l'area
cuneese, è attiva 24 ore su 24 per tutto l'anno.
Tutto questo è affiancato da una costante attività didattica e di educazione ambientale nel mondo della
scuola: l'affluenza è notecole e conta, durante il periodo di apertura del centro al pubblico che va da aprile a
novembre, circa 600 studenti e insegnanti all'anno a cui si aggiungono i visitatori della struttura che sono circa
600 all'anno. Anche grazie al progetto denominato “El Viasseul”, l’offerta didattica (le cui strutture
comprendono un sentiero nei pressi del centro con paline informative, capanni per l’osservazione della fauna,
aula didattica outdoor) è stata recentemente ampliata da un’aula indoor allestita per presentazioni e proiezioni
audio/video.
Gli animali recuperati nella maggior parte dei casi vengono rimessi in libertà. Il C.R.A.S. organizza numerose
liberazioni pubbliche, in collaborazione con i vari Comuni della Provincia di Cuneo nell’ambito di diverse
manifestazioni. Questo tipo di eventi, cui partecipano circa 10.000 spettatori ogni anno, hanno come scopo
principale quello di portare a contatto le persone con la fauna selvatica, ed allo stesso tempo di sensibilizzare i
fruitori alle tematiche della salvaguardia degli animali e di far conoscere le attività del centro. Gli eventi
organizzati hanno attirato l’attenzione di giornali e TV nazionali e locali (Geo & Geo Rai 3, Linea Verde Rai 2,
Cani Gatti & Co. Telegranda). Il Centro ha stipulato convenzioni con numerosi Comuni (oltre al capoluogo
provinciale, l’elenco attualmente comprende altri 37 Comuni, fra cui i centri urbani di Borgo San Dalmazzo,
Boves, Bra, Fossano e Savigliano), i quali si rivolgono alla struttura nel caso di ritrovamento di animali feriti,
oppure di recupero di animali selvatici rimasti imprigionati in strutture private o comunali sul territorio di
competenza. Il C.R.A.S. è anche convenzionato con gli enti preposti alla gestione ed alla tutela del territorio, sia
di diritto pubblico (Parco delle Alpi Marittime, Parco fluviale Gesso & Stura, Parco del Marguareis e Parco del
Monviso), che di costituzione privata (Oasi naturalistica La Madonnina ed i Parchi faunistici di Chevrere Mont
Avici ed Introd); è convenzionato inoltre con la Provincia di Cuneo (Settore Tutela faunistico-ambientale) e la
Regione Piemonte, con la quale è stata recentemente rinnovata l’adesione alla rete dei centri regionali di
recupero della fauna selvatica. Nella sua attività il Centro opera a stretto contatto con il Corpo Forestale dello
Stato, il Presidio Veterinario Multizonale dell’A.S.L. CN1 ed il Dipartimento di Cuneo dell’Agenzia Regionale per
la Protezione dell’Ambiente – A.R.P.A. Collabora infine con enti culturali (Club U.N.E.S.C.O., Museo Civico
Craveri di Storia Naturale, Museo Naturalistico del Roero ed i Dipartimenti di Medicina Veterinaria e di Scienze
Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università degli Studi di Torino) e numerose associazioni ambientaliste ed
animaliste presenti sul territorio (Associazione cinofila Monviso, Associazione Ecologica Zoofila Ambientale –
A.E.Z.A., Ente Nazionale Protezione Animali – E.N.P.A., Lega Anti-Caccia – L.A.C., Lega Italiana Diritti Animali –
L.I.D.A.).
Nel corso dell’ultimo anno è stato costituito e reso operativo a Novello un centro di accoglienza e cura per
erinaceidi (ricci) denominato Gli Amici della Ninna (polo distaccato della sede principale del C.R.A.S.), sotto la
supervisione del medico veterinario Dott. Massimo Vacchetta. Oltre alla sua vocazione quale centro d’eccellenza
per il soccorso e la riabilitazione dei ricci, svolge anche la funzione di punto di transito e primo soccorso per gli
altri animali provenienti dalla zona delle Langhe, che, per le ferite riportate, non possono essere trasportati in
modo immediato a Bernezzo.
2. Il contesto di riferimento (territorio, settore, servizi)
La Provincia di Cuneo è dal punto di vista faunistico, una delle zone a più alto tasso di biodiversità del
mondo: ospita numerosissime specie di mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e insetti. Il grafico sotto riportato
indica il numero, esponenzialmente crescente, di animali annualmente ricoverati al C.R.A.S. di Bernezzo sin
dagli albori della sua attività.
Di seguito indichiamo gli animali ricoverati presso la nostra struttura nel 2014, suddividendoli in:
A. Mammiferi (Ungulati ed Altri)
B. Uccelli
C. Rettili e Anfibi
A.
Mammiferi Ungulati
I mammiferi appartenenti al gruppo degli ungulati sono gli animali più caratteristici del territorio e sono
rappresentati dalla famiglia bovidae con il camoscio alpino (Rupicapra rupicapra), l’ungulato maggiormente
diffuso e più rappresentativo del territorio montano; lo stambecco (Capra ibex), che vive a quote più elevate del
camoscio ed è stato reintrodotto con successo fin dagli anni ’20 del secolo scorso, ed il muflone (Ovis musimon),
specie originaria della Sardegna e Corsica ed introdotta in Francia a scopo venatorio negli anni '50-'60, che
colonizzato, a partire dal 1983, nuovi territori nella zona italiana. La famiglia Cervidae è rappresentata dal
cervo (Cervus elaphus), reintrodotto a scopo venatorio nella Valle Stura di Demonte a partire dal 1990, il daino
(Dama damae) ed il capriolo (Capreolus capreolus), il quale, anch’esso precedentemente estinto, dagli anni '60 è
tornato a far parte della fauna selvatica piemontese. Infine, della famiglia Suidae è omogeneamente diffuso sul
territorio il cinghiale (Sus scrofa).
Altri Mammiferi
Oltre agli ungulati, numerosi altri mammiferi popolano il territorio. Al gruppo dei carnivori appartengono: la
volpe (Vulpes vulpes), caratteristica per la sua versatilità e adattabilità a qualsiasi ambiente, l’elusivo gatto
selvatico (Felis silvestris) ed il lupo (Canis lupus), che recentemente ha fatto ritorno sulle Alpi Marittime e la cui
presenza è stata sporadicamente osservata all'interno del parco delle Alpi Marittime, e nel parco del Marguareis;
i mustelidi sono invece rappresentati dal tasso (Meles meles), dalle abitudini terricole, dalla martora (Martes
martes), dalla faina (Martes foina), dalla donnola (Mustela nivalis) e dall'ermellino (Mustela erminea), nonché
dalla puzzola europea (Mustela putorius), con una esigua popolazione in costante diminuzione a causa di
modifiche degli ambienti rurali. Fra i roditori ricordiamo: la marmotta (Marmota marmota), animale sociale, di
abitudini terricole e molto facile da osservare, la lepre (Lepus europaeus), lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), il
ghiro (Glis glis), il quercino (Eliomys quercinus), le arvicole (generi Clethrionomys e Pitymys) e i topi selvatici
(gen. Apodemus) e la nutria (Myocastor coypus), animale alloctono che si è espanso enormemente sul nostro
territorio ed è per questo che presso il C.R.A.S. da parte della Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino esiste un
progetto non cruento di contenimento della specie. Vi sono poi alcuni rappresentanti del gruppo degli Insettivori
come il riccio (Erinaceus europaeus), la talpa (Talpa europaea) e i toporagni (gen. Sorex). Sono inoltre presenti
nelle aree montane le principali specie italiane di chirotteri (pipistrelli).
MAMMIFERI CONSEGNATI NEL 2014
MAMMIFERI
Camoscio
Capriolo
Cinghiale
Furetto (albino)
Gatto selvatico
Ghiro
Lepre europea
Nutria
Pipistrello nano
Procione
Riccio
Scoiattolo comune
Serotino Comune
Silvilago
Tasso
Topo selvatico alpino
Volpe
NOME SCIENTIFICO
Rupicapra rupicapra
Capreolus capreolus
Sus scrofa
Mustela putorius furo
Felis silvestris
Glis glis
Lepus europeus
Myocastor coypus
Pipistrellus pipistrellus
Procyon lotor
Erinaceus europaeus
Sciurus vulgaris
Eptesicus serotinus
Sylvilagus floridanus
Meles meles
Apodemus alpicola
Vulpes vulpes
QUANTITÀ
5
127
6
1
2
15
1
6
1
1
58
2
20
6
7
1
15
B. Uccelli
Sebbene nel corso degli anni siano state segnalate ben 336 specie di uccelli nel territorio della Provincia di
Cuneo, di cui 158 nidificanti regolari o irregolari, le più comunemente contattabili sono circa un'ottantina.
Le specie nidificanti annoverano numerosi rapaci diurni, suddivisi nelle famiglie dei falconidi, con il falco
pellegrino (Falco peregrinus), e degli accipitridi, con il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), il biancone (Circaetus
gallicus), l'astore (Accipiter gentilis), lo sparviere (Accipiter nisus), la poiana (Buteo buteo) e l'aquila reale
(Aquila chrysaetos). I rapaci notturni, o strigidi, sono invece ben rappresentati dall'assiolo (Otus scops), dal gufo
reale (Bubo bubo), dall'allocco (Strix aluco), dalla civetta (Athene noctua) e dal gufo comune (Asio otus).
Di particolare pregio ed interesse conservazionistico sono i galliformi, ripartiti tra tetraonidi, con la pernice
bianca (Lagopus mutus) ed il fagiano di monte o gallo forcello (Tetrao tetrix), e fasianidi, con la coturnice
(Alectoris graeca) e la quaglia (Coturnix coturnix). Non mancano i columbidi con il colombaccio (Columba
palumbus) e la tortora dal collare orientale (Streptopelia decaocto), diffusi perlopiù nei centri urbani e negli
ambienti periurbani. Piuttosto numerosi e diversificati sono le specie di corvidi, con il gracchio alpino
(Pyrrhocorax graculus), il gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax), la cornacchia nera (Corvus corone
corone), il corvo imperiale (Corvus corax), tutti frequentatori delle pareti rocciose, e la ghiandaia (Garrulus
glandarius), chiassoso abitante dei boschi. Tra i picidi, possiamo citare il picchio rosso maggiore (Dendrocopos
major), il picchio rosso minore (Dendrocopos minor), il rarissimo picchio nero (Dryocopus martius) ed il ben più
diffuso picchio verde (Picus viridis). È infine presente sul territorio una vasta gamma di passeriformi, fra cui
meritano menzione l'allodola (Alauda arvensis), l'averla piccola (Lanius collurio), la cincia mora (Parus ater), il
fringuello alpino (Montifringilla nivalis), il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus), il pettirosso (Erithacus rubecola), il
picchio muraiolo (Tichodroma muraria), il rampichino (Certhia brachydactyla), il rigogolo (Oriolus oriolus), lo
scricciolo (Troglodytes troglodytes), e le famiglie degli emberizidi, dei fringillidi, degli irundinidi, dei motacillidi,
dei prunellidi, dei silvidi e dei turdidi. Fra le altre specie di uccelli non appartenenti ai suindicati gruppi si
ricordano infine la beccaccia (Scolopax rusticola), il cuculo (Cuculus canorus), gli aironi (ardeidi), gli anatidi ed i
rondoni comune (Apus apus), maggiore (Tachymarptis melba) e pallido (Apus pallidus).
UCCELLI CONSEGNATI NEL 2014
UCCELLI
Airone Cenerino
Allocco (fase grigia)
Allocco (fase rossa)
Aquila minore
Aquila reale
Assiolo
Astore
Balestruccio
Ballerina bianca
Ballerina gialla
Beccaccia
Biancone
Capinera
Cardellino
Cincia bigia
Cinciallegra
Cinciarella
Ciuffolotto
Civetta comune
Codirosso comune
Codirosso spazzacamino
Colombaccio
Colombo comune
Colombo viaggiatore
Cormorano
Cornacchia grigia
Cornacchia (ibrido grigia x nera)
Cornacchia nera
Cuculo
Falco pecchiaiolo
Falco pellegrino
Falco sacro
Fiorrancino
Fringuello
Gabbiano reale
Gallinella d’acqua
Gazza ladra
Germano reale
Gheppio
Ghiandaia
Gracchio comune
Gruccione
Gufo comune
Gufo Reale
Lodolaio
Lucherino
Luì piccolo
Merlo comune
Oca indiana
Pappagallo cenerino
Passera mattugia
NOME SCIENTIFICO
Ardea cinerea
Strix aluco
Strix aluco
Hieraaetus pennatus
Aquila chrysaetos
Otus scops
Accipiter gentilis
Delichon urbica
Motacilla alba
Motacilla cinerea
Scolopax rusticola
Circaetus gallicus
Sylvia atricapilla
Carduelis carduelis
Poecile palustris
Parus major
Cyanistes caeruleus
Pyrrhula pyrrhula
Athene noctua
Phoenicurus phoenicurus
Phoenicurus ochruros
Columba palumbus
Columba livia domestica
Columba livia
Phalacrocorax carbo
Corvus corone cornix
Corvus corone
Corvus corone corone
Cuculus canorus
Pernis apivorus
Falco peregrinus
Falco cherrug
Regulus ignicapillus
Fringilla coelebs
Larus argentatus
Gallinual chloropus
Pica pica
Anas platyrhyncos
Falco tinnunculus
Gàrulus glandarius
Pyrrhocorax graculus
Merops apiaster
Asio otus
Bubo bubo
Falco subbuteo
Spinus spinus
Phylloscopus collybita
Turdus merula
Anser indicus
Psittacus erithacus
Passer montanus
QUANTITÀ
4
9
4
1
1
27
6
17
2
3
2
1
5
3
1
3
3
1
36
6
12
9
45
1
1
13
2
2
1
3
3
1
1
4
2
1
32
20
15
12
4
1
11
5
3
1
1
28
1
1
4
Passero d'Italia
Picchio rosso maggiore
Picchio verde
Pigliamosche
Poiana
Porciglione
Quaglia
Regolo
Rigogolo
Rondine comune
Rondine montana
Rondone comune
Rondone maggiore
Rondone pallido
Sparviere
Starna
Storno comune
Taccola
Tarabusino
Tarabuso
Tordo bottaccio
Tortora dal collare
Tortora selvatica
Upupa
Usignolo
Passer italiae
Dendrecopus major
Picus viridis
Muscicapa striata
Buteo buteo
Rallus acquaticus
Coturnix coturnix
Regulus regulus
Oriolus oriolus
Hirundo rustica
Ptyonoprogne rupestris
Apus apus
Anthus pratensis
Apus pallidus
Accipiter nisus
Perdix perdix
Sturnus vulgaris
Corvus monedula
Ixobrychus minutus
Botaurus stellaris
Turdus philomelos
Streptopelia decaocto
Streptopelia turtur
Upupa epops
Luscinia megarhynchos
26
3
4
1
12
1
3
2
1
4
1
48
5
8
17
1
16
1
1
1
4
22
1
2
1
C. Rettili ed Anfibi
Il sottobosco e gli ambienti palustri sono poi ricchi di microfauna: fra i rettili ricordiamo in particolare
l'orbettino (Anguis fragilis), il ramarro (Lacerta viridis), la vipera (Vipera aspis), la biscia dal collare (Natrix
natrix) ed il biacco (Coluber viridiflavus); fra gli anfibi la rana temporaria (Rana temporaria), la raganella (Hyla
arborea) e la salamandra nera (Salamandra atra).
RETTILI CONSEGNATI NEL 2014
RETTILI
Biacco
Colubro liscio
Tartaruga greca
Tartaruga di Hermann
Tartaruga palustre americana
Testuggine palustre europea
Vipera
NOME SCIENTIFICO
Hierophis viridiflavus
Coronella austrica
Testudo graeca
Testudo hermanni
Trachemys scripta
Emys orbicularis
Vipera aspis
QUANTITÀ
3
1
199
11
16
1
1
Il temi dell’ambiente urbano, nonché dello sviluppo sostenibile delle città e della qualità della vita dei
cittadini, sono di importanza fondamentale ormai per la maggior parte delle istituzioni nazionali e
internazionali. L’Unione Europea ha adottato una strategia tematica sull’ambiente urbano includendola come
parte integrante del Sesto programma di azione comunitario in materia di ambiente “Ambiente 2010. La città
come ecosistema e la sua biodiversità sono uno dei temi promossi dall’Unità per l’Ambiente Urbano (Urban
Environment Unit) del Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (United Nation Environment Programme –
U.N.E.P.). A livello nazionale, l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici – A.P.A.T. coordina
un progetto incentrato sulle aree urbane in cui uno dei temi chiave è rappresentato dalla ‘Natura e Reti
Ecologiche’. Anche l'ultima enciclica del Papa Francesco richiama l'attenzione alla cura delle risorse ambientali,
comprese quelle urbane.
Ecologicamente, la città è un ambiente molto dinamico, ovvero presenta un’elevata eterogeneità e la
disponibilità in tempi molto rapidi di nuove nicchie ecologiche (ovvero di ruoli di una specie in un dato
ecosistema), con mutamenti di condizioni fisiche, chimiche e biologiche che ne permettano l’esistenza in
quell’ambiente. Uno dei fenomeni più significativi di questa inusuale disponibilità di spazi e ‘stili di vita’ è
proprio costituito dall’inurbamento delle specie animali, in particolare della fauna selvatica. Gli ecosistemi
urbani sono caratterizzati da una serie di fattori che facilitano la presenza di popolazioni animali:
• condizioni climatiche relativamente migliori rispetto ad aree extraurbane, con temperature mediamente
più elevate, oltre che una minore ventosità ed umidità;
• elevata disponibilità trofica, costituita in larga parte da rifiuti e cibo offerto dall’uomo;
•
•
•
assenza di attività venatoria ed inquinamento prodotto da pesticidi;
minor numero di specie predatorie e competitive;
elevato numero di siti idonei alla riproduzione.
La presenza di animali all’interno delle città è nota a tutti, almeno per quanto riguarda le specie più
comuni, quali piccioni, gabbiani, merli, storni, cornacchie, ratti e topi. Meno diffusa è invece la conoscenza
dell’effettiva ricchezza della fauna che frequenta giardini pubblici, parchi urbani e tratti cittadini di fiumi,
nonché i molteplici spazi verdi privati. Eppure, le indagini condotte sulla presenza di animali all’interno delle
aree urbane hanno dato risultati spesso sorprendenti: basti pensare che delle circa 500 specie di uccelli presenti
in Italia, ben 356 sono state osservate in modo più o meno regolare nelle città, e 193 di queste vi nidificano.
Anche per quanto concerne i chirotteri (pipistrelli), il numero delle specie che frequentano le città quale sito di
rifugio o di caccia è molto elevato: delle oltre 30 specie presenti sul territorio nazionale, quasi la totalità
frequenta i centri urbani o le sue periferie. Gli ambienti urbani possono quindi ospitare specie e comunità
importanti, offrendo rifugio ad elementi faunistici anche di spiccato interesse conservazionistico.
La scoperta di un’elevata biodiversità in un ambiente in gran parte artificiale e ritenuto povero di risorse
ha sollecitato numerosi studi e ricerche volte a descrivere le comunità animali urbane, tenendo in
considerazione il ruolo della presenza umana ed in particolare le conseguenze che tale diversità biologica ha
sulla qualità di vita dei cittadini. È infatti provato e noto che preservare e valorizzare le ricchezze naturali
presenti nelle aree urbane contribuisca ad incrementare l’interesse e la consapevolezza dei cittadini nei
confronti della natura e dei problemi ambientali. Se da un lato si è iniziato a prendere coscienza dell’esistenza
di una biodiversità urbana, dall’altro rimane ancora poco conosciuto il modo di gestire correttamente questa
ricchezza, affinché non solo si conservi, ma possa anche migliorare. È evidente che misure di gestione efficaci
per il mantenimento della biodiversità e la conservazione della natura richiedono innanzitutto delle buone basi
conoscitive, concernenti la necessità di identificare dei validi bioindicatori in grado di monitorare la qualità
dell’ambiente in cui viviamo. Inoltre, dato che la maggior parte della popolazione vive ormai in città, lo studio e
la conservazione della biodiversità negli ambienti più antropizzati diviene importante anche al fine di migliorare
la qualità di vita. La fauna urbana è infatti più accessibile rispetto a quella dimorante in aree naturali e
permette quindi alle persone un contatto più facile e rapido. La presenza degli animali può rappresentare
un’occasione educativa ed istruttiva che procura benessere nel contatto con la natura.
Per quanto concerne l’ambito territoriale di riferimento, su 852 arrivi al C.R.A.S. nel corso dell’anno 2014
(per un totale di 1.043 animali), ben 514 provenivano dal capoluogo e dagli altri principali centri urbani
provinciali, costituenti oltre il 60% delle consegne totali. Nella stragrande maggioranza di tali casi, la causa
d’ingresso al C.R.A.S. è costituita dal cosiddetto trauma da urto, ovvero un violento impatto derivante da
coinvolgimento in incidente automobilistico o da scontro con strutture artificiali, quali vetrate o cavi elettrici;
Proprio su questa tematica era stata impostato il precedente progetto di Servizio Civile Nazionale Animali Sotto
Stress attualmente in fase di avvio. Con la presente progettazione s’intende dare continuità ai risultati ottenuti
in tale ambito, focalizzando la questione su un ulteriore punto di vista. Il progetto Animali Sotto Stress,
promosso col bando relativo all’anno 2014, aveva posto l’attenzione sullo studio e la divulgazione delle
problematiche comportamentali legate al disagio della cattività durante il periodo di degenza degli animali
traumatizzati. Il tema dell’attuale progetto si pone invece ‘a monte’ del precedente, concentrandosi sul
rapporto di stretta vicinanza che lega la popolazione cittadina e la fauna selvatica urbanizzata, e la misura in
cui le attività umane possano impattare negativamente su di essa. Similmente ai progetti delle passate edizioni
(Alieno a Chi? ed Animali Sotto Stress), il valore aggiunto dei volontari sarà rappresentato dalla capacità di
potenziare il servizio offerto dal C.R.A.S., nonché la possibilità, tramite lo studio dei relativi dati, di proporre
corsi e campagne di sensibilizzazione sulla condizione della fauna selvatica dimorante in ambienti urbani, per
mitigare l’impatto negativo rappresentato dalle attività umane e promuovere pacifici rapporti di coesistenza
tra la specie umana e le specie animali selvatiche.
A questo proposito si rivelano determinanti un’ampia e corretta informazione ed educazione ambientale,
votata in particolar modo alla conoscenza da parte della popolazione della diffusione e della distribuzione delle
specie di animali selvatici che più spesso entrano in contatto con l’uomo, in modo da ridurre il più possibile
eventi traumatici o prelievi incauti da un lato, e da evitare dall'altro inutili rischi per la salute umana in caso di
soccorsi improvvisati. Non è da dimenticare inoltre la possibilità di trasporre tali buone prassi di condotta in
ambiente casalingo, così da comunicare alla cittadinanza notizie veritiere sul ruolo svolto dagli animali selvatici,
rinvenibili tanto nei giardini privati quanto nei parchi pubblici, per prevenire fenomeni di maltrattamento e di
repressione indiscriminata o basata su di un’asserita nocività delle specie, migliorando la qualità dell’ambiente
urbano e promuovendo una relazione sana e proficua.
Si riportano gli indicatori riferiti alle attività, secondo i dati aggiornati e riferiti all’anno 2014:
INDICATORE
Recupero, cura, riadattamento e rimessa in
libertà della fauna selvatica
Tempo dedicato alla cura di ogni esemplare
Assistenza e consulenza in materia faunistica
Numero esemplari curati e rimessi in libertà
annualmente
Progettazione
di
nuove
strutture
e
miglioramento di quelle preesistenti atte al
contenimento degli esemplari di lunga degenza
custoditi dal Centro in collaborazione con la
ditta Impresa Costruzioni Edili Chiabò Livio
Eventi organizzati nell’anno 2014
SITUAZIONE DI PARTENZA
Numero interventi: 800
Numero visitatori nell’anno 2014
Numero visitatori: 1.800 circa di cui numero studenti in
visita: 700 circa
Materiale divulgativo esistente
Brochure:
• Manuale di Pronto Soccorso (ristampa): guida al
primo soccorso degli animali selvatici realizzata dagli
operatori del C.R.A.S.
• La Tassonomia: brochure dedicata alla classificazione
della fauna presente sul territorio
• Animali del Bosco (ristampa): presentazione illustrata
a scopo didattico dei più comuni animali selvatici
• Sito internet dedicato: presenza di articoli divulgativi
sulle norme di buon comportamento da osservare in
caso di soccorso di animali selvatici in difficoltà
• Pagine del C.R.A.S. presenti sui social networks:
presenza di due spazi su Facebook gestiti e curati
dalla sede di Bernezzo e dal polo distaccato di
Novello per la promozione e la divulgazione delle
relative attività
• Schede Conoscitive su Passeriformi & Rapaci: cenni di
morfologia e comportamento, con consigli pratici per
il primo soccorso e l’alimentazione
• Tavole a fumetti del personaggio Ricciolino, in corso
di pubblicazione
• Laboratori didattici nel centro n° 5
• Laboratori didattici presso le scuole n° 25 (realizzati
in collaborazione con numerosi istituti e comprensori
scolastici d’istruzione primaria e secondaria della
provincia di Cuneo)
• Oasi naturalistica ‘La Madonnina’ di Sant’Albano
Stura
• Parco fluviale Gesso & Stura (Comune di Cune)
• Parco regionale del Marguareis
Coinvolgimento Scuole
Collaborazione con altri Enti
Minuti 20 (all’arrivo presso il C.R.A.S.)
Numero di chiamate evase al giorno: 5
402 (pari a quasi il 38% del totale degli animai arrivati nel
solo 2014)
3 strutture presso la sede del C.R.A.S. in Bernezzo alla Via
Alpi n. 25
2 strutture presso la sede distaccata la Gli Amici della Ninna
in Novello alla Via Regina Margherita n. 1
Liberazioni pubbliche: N° 30 (presso la suindicata sede del
C.R.A.S., il parco fluviale Gesso & Stura, l’oasi naturalistica
‘La Madonnina’ di Sant’Albano Stura, i parchi regionali del
Marguareis e delle Alpi Marittime e numerosi comuni
all’interno del territorio provinciale)
Visite guidate:
N° 25 (presso la suindicata sede del
C.R.A.S. ed il confinante sentiero naturalistico Ël Viasseul)
Convegni
N° 7 (presso la suindicata sede del C.R.A.S., il
Museo naturalistico di Valgrana, il Museo civico Craveri di Bra
ed il centro di educazione ambientale del parco fluviale
Gesso & Stura)
Corsi N° 5 (presso la suindicata sede del C.R.A.S. e le sedi
delle sezioni L.I.D.A. di Ceva, Cuneo, Mondovì e Pollenzo)
Eventi di Beneficenza N° 2 (Riccio Day e Riccio Party presso il
B&B San Stefanetto di Treiso per promuovere la sede
distaccata Gli Amici della Ninna).
•
Operazioni di Ricerca Scientifica, analisi dei
dati relativi agli ingressi al C.R.A.S. delle
popolazione di animali selvatici presenti sul
territorio e relative cause d’uscita
A.E.Z.A. – Associazione di vigilanza zoofila ed
ambientale
• E.N.P.A. – Sezione di Savona
• L.I.D.A. – Sezioni di Cuneo, Ceva, Carrù, Mondovì e
Pollenzo
• L.I.P.U. – Sezione di Cuneo
• CE.RI.GE.FA.S (Università)
• Rete Regionale dei Centri di Recupero (Regione
Piemonte)
Dati estratti dal registro di carico/scarico tenuto dal C.R.A.S.
e vidimato dalla Provincia di Cuneo e riferiti all’anno 2014.
Studio e divulgazione dati della situazione territoriale
attuale, in collaborazione con la Facoltà di Scienze Naturali,
A.S.L., Corpo Forestale dello Stato ed Istituto Zooprofilattico
3. Analisi dei bisogni
Il problema principale su cui vuole incidere il progetto è la difficoltà di integrazione fra gli animali selvatici e
l'ambiente urbano che causa numerosi incidenti provocando lesioni, traumi e morti degli animali. Oltre a un
ambiente non idoneo all'inclusione degli animali selvatici, esiste una non conoscenza o mala conoscenza fra le
persone delle opportune modalità di relazione con gli animali.
I problemi che maggiormente si riscontrano sul territorio dal punto di vista della conservazione e protezione
della fauna sono dovuti a incidenti automobilistici e alle lesioni inferte dalle macchine agricole, assieme
all’indiscriminata attività venatoria, che continua a far registrare numerosi fenomeni di bracconaggio. Non
mancano cause indirette ma sempre legate all’opera dell’uomo, come intossicazioni e avvelenamenti da
pesticidi e ratticidi, traumi contro cavi elettrici o manufatti, nonché la progressiva alterazione dell’habitat
naturale. Alcuni esemplari vengono ricoverati presso il C.R.A.S. per traumi di origine naturale o per aver
contratto parassitosi e malattie, che a volte degenerano in vere e proprie epidemie. Non ultimo, le specie
autoctone presenti sul territorio spesso vengono ulteriormente indebolite dal proliferare di specie aliene che ivi
si insediano.
Le principali cause di ingresso nel centro di animali selvatici derivano da tre motivazioni principali:
- traumi da impatto / urto: occorsi a seguito di incidenti stradali automobilistici su strade extraurbane ad
elevata percorrenza, o su strade secondarie disposte trasversalmente su tracciati seguiti da animali selvatici;
- immaturità / non autosufficienza: a seguito dell’abbandono forzato dalle cure parentali e dal nido o dalla
tana, gli animali non autosufficienti sono ricoverati ed allevati sino allo svezzamento.
- aggressioni / predazioni: causate dall’attacco di animali domestici o da cortile, o da specie selvatiche in
competizione.
Nel primo e nel terzo caso, la fauna selvatica giunge in contatto violento con le attività umane, sia in misura
diretta in conseguenza dell’elevato traffico veicolare in entrata o in uscita dai principali centri urbani e sulle
strade di scorrimento veloce, sia in misura indiretta a causa della diffusa presenza dei più comuni animali
domestici quali cani e gatti, che nondimeno costituiscono uno dei maggiori pericoli per uccelli e mammiferi di
piccola taglia dimoranti in città.
Nel secondo caso, l’uomo entra in contatto con la fauna selvatica in modo pacifico, sebbene talvolta ugualmente
dannoso. La mancanza d’informazione o una certa disinformazione sull’etologia ed il comportamento delle
specie animali conduce infatti ad incauti prelievi e manipolazioni di piccoli e neonati, reputati in un presunto
stato d’abbandono genitoriale e quindi bisognosi di soccorso.
Sebbene molti cittadini siano oggigiorno fortemente impegnati nella tutela dell’ambiente, dimostrando rilevanti
cambiamenti nel proprio comportamento personale e familiare, non sono ancora a conoscenza di quanto la città
costituisca un ecosistema e del fatto che esista una biodiversità urbana, regolantesi con meccanismi analoghi a
quelli che si innescano nei tipi di ecosistemi ‘naturali’.
L’approccio scientifico, teso alla conoscenza della biodiversità nelle aree urbane, è aumentato soprattutto negli
ultimi vent’anni. In Italia, i primi studi risalgono agli inizi degli anni ’80 del secolo scorso quando la maggior
parte degli animali delle città era considerata quale ospite occasionale. Inizialmente gli studi hanno riguardato
soprattutto le specie infestanti o d’interesse igienico – sanitario; solamente verso l’inizio degli anni ’90
l’ambiente urbano è stato definito come un vero e proprio ecosistema nel quale vivono molte specie selvatiche.
Parallelamente, nell’ultimo ventennio sono generalmente accresciuti sia l’interesse che la sensibilità della
cittadinanza nei riguardi degli animali e della fauna selvatica in particolare. Tale maggiore presa di coscienza
comporta che un numero sempre crescente di persone si rivolga al C.R.A.S. sia per consegnare animali in
difficoltà ritrovati sull’uscio di casa, sia per richiedere assistenza e consulenza in caso di ritrovamenti
accidentali, infestazioni, intrappolamenti o altre problematiche di coesistenza con specie appartenenti alla
fauna selvatica.
La costituzione della sede distaccata di Novello “Gli Amici della Ninna”, specializzata nella cura e soccorso degli
erinaceidi (ricci) ha evidenziato in modo netto tale trend incrementale: mentre nel corso del primo anno di
attività il centro aveva ricevuto 18 esemplari di riccio comune, nei primi otto mesi del 2015 ne è già stata
consegnata oltre una quarantina, cui si aggiunge una coppia di ricci africani. Diventa quindi essenziale da un lato
potenziare l’offerta del servizio svolto dal C.R.A.S., sia presso la sede principale che presso il suddetto centro di
accoglienza, dall’altro elaborare e proporre strategie comunicative e campagne di sensibilizzazione per meglio
informare la popolazione sulla diffusione della fauna selvatica in ambiente urbano.
4. Domanda di servizi analoghi e relativa offerta
Il CRAS di Cuneo, unico Ente presente sul territorio che, garantendo una reperibilità di 24 ore ogni giorno della
settimana, si occupa di ospitare, curare e riabilitare animali selvatici di ogni specie e taglia, è diventato un
punto di riferimento anche per la Liguria, che richiede asilo presso la sede di Bernezzo per gli animali selvatici
feriti rilevati sul proprio territorio. Una realtà analoga è costituita dall’Associazione Centro Anatidi e Cicogne di
Racconigi, che però si occupa esclusivamente di alcune specie di volatili.
Dal 2007, il Centro Recupero Animali Selvatici è parte integrante della Rete Regionale dei Centri di
Recupero per la Fauna Selvatica, istituita dalla Regione Piemonte con deliberazione della Giunta n. 62-64448.
Oltre al C.R.A.S. di Bernezzo, tale network annovera attualmente il Centro Cicogne ed Anatidi di Racconigi (CN),
il C.R.A.S. di Avigliana (TO) ed il C.R.AS. L.I.P.U. di Tigliole d’Asti (AT). L’adesione alla rete, recentemente
rinnovata con la stipula della relativa convenzione lo scorso 6 maggio 2014, ha comportato l’adeguamento ed il
miglioramento delle strutture del C.R.A.S., secondo quanto previsto dalle linee guida emanate in materia dalla
Regione Piemonte: in particolare, sono state realizzate due voliere a tunnel lunghe 20 e 25 metri per la
riabilitazione dei rapaci, nonché un recinto per ungulati finanziato col contributo della UniCalce S.p.a. Tali
strutture hanno consentito un più attento monitoraggio della fase riabilitativa, e vengono tutt’ora messe a
disposizione di altri centri di recupero extra – regione per il miglior recupero dei volatili più grandi. La Rete
Regionale si propone inoltre di “curare l’interscambio di informazioni utili tra i vari CRAS della rete regionale
anche attraverso l’organizzazione di workshop periodici”: tali momenti aggregativi possono costituire la
premessa per l’elaborazione e la condivisione dei dati sulla diffusione e la distribuzione delle specie selvatiche
nei centri urbani presenti sui territori di competenza dei singoli Centri.
Dal 2014 è operativa a Novello una sede distaccata del C.R.A.S. specializzata nella cura e soccorso degli
erinaceidi (ricci): Gli Amici della Ninna. Oltre alla sua vocazione quale centro d’eccellenza per la salvaguardia di
tali piccoli mammiferi, svolge anche la funzione di punto di transito e primo soccorso per gli altri animali
provenienti dalla zona delle Langhe, che, per le ferite riportate, non possono essere trasportati con sollecitudine
a Bernezzo.
In base all’articolo 3 del proprio statuto associativo, il Centro Recupero Animali Selvatici svolge le seguenti
attività ordinarie:
1. Recupero di animali selvatici feriti, debilitati o comunque inabili alla vita libera.
2. Attività e terapie di recupero degli animali, vincolata a costante controllo veterinario di professionisti
abilitati, che escludono parimenti l'accanimento terapeutico e la soppressione per la semplice inabilità alla vita
libera.
3. Monitoraggio costante delle degenze con raccolta dati finalizzata alla divulgazione ed alla formazione di
personale veterinario.
4. Custodia di animali esotici, già degenti all'atto della costituzione o provenienti da sequestri giudiziari. Sono
supportate iniziative che ne prevedano la re-immissione nel loro ambiente naturale. E' esclusa ogni forma di
immissione tramite acquisto.
5. Attività divulgative finalizzate a promuovere la tutela ambientale negli ambiti scolastici e sociali ed a
diffondere, nell'ambito della cittadinanza e degli Enti, l'interesse per gli animali non convenzionali e selvatici al
fine di aumentare e supportare le iniziative per la loro tutela.
6. Attività formative per operatori di vigilanza o di gestione ambientale.
Dal 2001 ad oggi sono stati presi in custodia dal Centro ben 6.014 animali, di cui 3.187 provenienti da
centri urbani o aree ad essi periferiche, pari al 52% del totale. Finora ne sono stati liberati 2.779, pari al 46% del
totale. Da quando il C.R.A.S. è stato costituito, sempre più persone, provenienti non solo dalla Provincia di
Cuneo, ma anche dal resto del Piemonte, dalle regioni limitrofe e dal resto del territorio nazionale, si rivolgono
al Centro per consegnare animali ritrovati in difficoltà o per richiedere consulenza ed assistenza in materia di
fauna selvatica. Il grafico sotto riportato illustra il numero dei consegnatari nell’anno 2014.
Il numero dei privati cittadini è nettamente preponderante rispetto a qualsiasi altro soggetto, anche di tipo
istituzionale, operante sul territorio: almeno un animale su due giunge al C.R.A.S. per opera della popolazione
comune. Tale dato testimonia da un lato una crescente sensibilità, da parte del cittadino, sulle tematiche
faunistiche e sul servizio reso dall’associazione, dall’altro è altresì indice di quanto frequentemente la fauna
selvatica giunga a contatto con l’uomo e le sue attività.
5. Cosa intende realizzare il progetto
Accanto alla consueta attività di recupero, cura, riabilitazione e successiva liberazione della fauna
selvatica portata avanti dal C.R.A.S, si intende avviare un nuovo progetto di studio, di intervento e di
educazione relativo all’analisi delle cause d’ingresso al Centro degli animali selvatici derivanti da fattori
antropici, per poter focalizzare l’attenzione su campagne di sensibilizzazione volte a promuovere una
pacifica e proficua coesistenza tra la popolazione del territorio e le varie specie animali insediatesi in
ambienti urbani e periurbani, migliorando in definiva i rapporti interspecifici uomo/animale.
Il progetto intende realizzare interventi di cura e riabilitazione degli esemplari faunistici rinvenuti in
condizioni di bisogno grazie al potenziamento, sviluppo e ampliamento delle attività svolte dal Centro Recupero
Animali Selvatici, al fine di ricostituire importanti anelli della catena trofica ed ecologica dell'ambiente.
Accanto alla ordinaria attività di intervento, salvaguardia e cura degli esemplari ritrovati, si intende dare
particolare rilievo allo studio e alla divulgazione delle problematiche legate all’interazione della fauna selvatica
in contesti urbanizzati, quale processo di apprendimento che aiuti le persone di ogni età a comprendere
l’importanza della salvaguardia del territorio in cui viviamo, il miglioramento della qualità dell’ambiente urbano
e periurbano e l’instaurazione di rapporti di convivenza interspecifica in un’ottica non violenta e
vicendevolmente mutualistica, sino a coglierne la complessità e l'interconnessione tra problemi economici,
ambientali e sociali. I volontari saranno coinvolti nella vita dell'associazione, a stretto contatto con gli animali
anche se il loro ruolo verrà giocato nella raccolta dei dati relativi ai luoghi di ritrovamento e dei fattori antropici
impattanti negativamente sugli animali consegnati presso le strutture del C.R.A.S., nello studio di questi e dei
dati già presenti in archivio. Saranno realizzati dei dossier con i risultati raccolti e verrà realizzata una
campagna informativa relativa alla divulgazione dell’etologia e della biologia delle specie di fauna selvatica
dimoranti in contesti urbanizzati ed alla sensibilizzazione della popolazione sulle problematiche di coesistenza
interspecifica. Saranno ugualmente valorizzati gli aspetti relativi alla legislazione in materia di protezione e
ritrovamento di fauna selvatica, in particolar modo se coinvolta in incidente stradale.
6. Descrizione destinatari e beneficiari
Destinatari: Il patrimonio faunistico autoctono ed alloctono presente sul territorio, nello specifico gli
esemplari che ogni anno vengono recuperati, curati e reintrodotti in natura oppure ospitati permanentemente
dal C.R.A.S. Il dato è sempre stato in crescendo: dai 41 esemplari nell’anno di apertura, nel 2001, per arrivare ai
1.043 animali raccolti nel solo 2014.
Poiché, ai sensi delle vigenti leggi in materia, la fauna selvatica è considerata patrimonio indisponibile
dello Stato, ogni attività riguardante la medesima interessa e coinvolge potenzialmente tutti i cittadini della
repubblica. Parimenti, la cura ed il soccorso degli animali selvatici interessano necessariamente l’ambiente ove
dimorano, che, con particolare riferimento ai centri urbani, è lo stesso in cui si concentra la vita della maggior
parte della popolazione umana. Si auspica che lo studio e la successiva divulgazione dei luoghi di ritrovamento e
dei fattori antropici impattanti negativamente sugli animali selvatici recuperati possa portare risultati positivi,
attraverso l’individuazione della distribuzione e della diffusione delle popolazioni animali volta all’elaborazione
di un mappa contestuale dei punti più critici, che possa fungere da atlante operativo per le istituzioni pubbliche
operanti in loco.
Beneficiari: La provincia di Cuneo è la seconda provincia per popolazione del Piemonte, dietro solo a
quella di Torino, ed è in Italia la prima per numero di comuni (250) e la terza per superficie (quasi 7.000 km2). La
popolazione consta attualmente di circa 600.000 abitanti; di questi, oltre 200.000, pari al 35% del totale, vivono
nelle sette città principali: Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Savigliano e Saluzzo. Attraverso le attività
didattiche proposte ai visitatori, atte a sensibilizzare le persone sui temi ambientali e del primo soccorso in
natura, la popolazione acquisirà una maggior coscienza per quanto riguarda il rispetto della natura, l’approccio
all’animale selvatico ritrovato in difficoltà e la quotidiana gestione di animali domestici, da cortile e/o esotici
(non presenti sul territorio). Con la diffusione degli studi scientifici portati avanti dal C.R.A.S., riguardanti i dati
sulle cause di impatti traumatici provocati da sinistri stradali, delle malattie e dei decessi, nonché sul
monitoraggio di specie a alto rischio di estinzione, si auspica un’ulteriore ricaduta sul territorio e sul patrimonio
faunistico. A questo proposito il C.R.A.S. collabora a stretto contatto e fornisce dati essenziale alle seguenti
Istituzioni: Settore Tutela Fauna e Flora della Provincia, Corpo Forestale dello Stato, Servizio Veterinario A.S.L.
CN1, Istituto Zooprofilattico, Facoltà di Medicina e Facoltà di Scienze Naturali dell’Università degli Studi di
Torino.
Attività
Destinatari / Beneficiari
Studio ed elaborazione dati
Enti pubblici ed associazioni private preposte alla
gestione ed alla tutela del territorio e del patrimonio
faunistico
Enti pubblici ed associazioni private preposte alla
gestione ed alla tutela del territorio e del patrimonio
faunistico.
Abitanti della provincia di Cuneo
Istituti scolastici di ogni grado presenti in provincia di
Cuneo.
Alunni frequentanti i predetti istituti e loro famiglie
Diffusione dei dati raccolti e elaborati.
Organizzazione di corsi e conferenze dedicati agli
addetti al settore ed alla popolazione
Preparazione di un calendario di incontri e
conferenze.
Organizzazione di laboratori didatti dedicati agli
studenti di tutti i gradi di scuole, sia tramite lezioni
frontali in classe, sia presso le aree attrezzate del
C.R.A.S.
Promozione
Realizzazione eventi
Ricerca di eventuali enti collaboratori presenti sul
territorio provinciale e regionale
Stesura di una lettera di presentazione del Centro e
delle sue attività
Affiancamento dei volontari al personale in servizio
presso il C.R.A.S.
Attività di front office
Recupero di esemplari
- Interventi di recupero e raccolta di esemplari feriti
in collaborazione con l’Ente Nazionale Protezione
Animali (E.N.P.A.)
- Accoglienza dell’esemplare.
Cura degli ospiti del C.R.A.S.:
-Nutrizione
-Somministrazione di farmaci
-Rilievi sullo stato generale di salute
Manutenzione delle vecchie strutture e progettazione
di nuove
- Pulizia delle strutture
- Individuazione delle strutture che necessitano di
manutenzione
- Reperimento materiali
-Progettazione nuove strutture contenitive per
favorire la riabilitazione degli esemplari custoditi
Enti pubblici ed associazioni private preposte alla
gestione ed alla tutela del territorio e del patrimonio
faunistico.
Privati cittadini sostenitori ed interessati alle
tematiche faunistico – ambientali.
Abitanti della provincia di Cuneo
Abitanti della provincia di Cuneo
Enti pubblici ed associazioni private preposte alla
gestione ed alla tutela del territorio e del patrimonio
faunistico.
Enti pubblici ed associazioni private preposte alla
gestione ed alla tutela del territorio e del patrimonio
faunistico.
Patrimonio faunistico autoctono ed alloctono.
Enti pubblici preposti alla gestione della fauna selvatica
e del territorio.
Pubblico interessato e coinvolto nelle attività del
C.R.A.S.
Patrimonio faunistico autoctono ed alloctono.
Patrimonio faunistico autoctono ed alloctono.
Enti pubblici ed associazioni private preposti alla
gestione della fauna selvatica e del territorio.
Patrimonio faunistico autoctono ed alloctono.
Enti pubblici ed associazioni private preposti alla
gestione della fauna selvatica e del territorio.
Patrimonio faunistico autoctono ed alloctono.
Enti pubblici ed associazioni private preposti alla
gestione della fauna selvatica e del territorio.
-Ideazione e creazione di habitat per migliorare il
benessere degli esemplari esotici e/o di lunga degenza
Verifica stato di aggiornamento della documentazione
posseduta
Verifica dello stato di aggiornamento dei dati
scientifici e divulgazione degli stessi presso gli organi
competenti
Aggiornamento indirizzari dei partner, collaboratori e
soci
Aggiornamento del materiale divulgativo prodotto e in
uso dal C.R.A.S.
Soci iscritti all’associazione (circa 250).
Attivisti, collaboratori e sostenitori dell’associazione.
Organi di studio interessati (Università, A.S.L. CN1,
Servizio Tutela Faunistico-Ambientale della Provincia,
Guardia Forestale, centri di recupero della Rete
Regionale)
Soci iscritti all’associazione (circa 250).
Attivisti, collaboratori e sostenitori dell’associazione.
Pubblico interessato e coinvolto nelle attività del
C.R.A.S.
7) Obiettivi del progetto:
OBIETTIVO GENERALE
Il progetto ha il principale scopo di ampliare le attività ordinarie di salvaguardia dell’ambiente, e nello
specifico della fauna selvatica, attraverso le cura di esemplari di animali che frequentemente vengono
rinvenuti in condizioni di bisogno, al fine di ricostituire importanti anelli della catena trofica ed ecologica
dell'ambiente.
Accanto alla ordinaria attività di intervento, di riabilitazione degli esemplari ritrovati, si intende dare
particolare rilievo al tema della cosiddetta fauna urbana, attraverso un primo percorso di ricerca dati ed
elaborazioni degli stessi, e la conseguente divulgazione dei dati elaborati alle Istituzioni, al fine di fornire una
panoramica sui luoghi e le attività antropiche maggiormente impattanti sulle specie selvatiche e magari anche
qualche spunto per lo sviluppo di un atlante operativo condiviso dai soggetti istituzionali preposti alla tutela ed
alla gestione del territorio.
Si intende intraprendere un percorso di educazione ambientale rivolto alla cittadinanza, il cui scopo è
divulgare le problematiche della stretta vicinanza con animali selvatici e le conseguenti ricadute dello stato
qualitativo dell’ambiente condiviso, sia per quanto riguarda il benessere della fauna che quello delle persone
dimoranti in città. Si utilizzeranno metodi didattici innovativi, rifiutando l'approccio nozionistico in favore di uno
stile scientificamente rigoroso ma contestualmente ludico ed emozionale, privilegiando la pratica e l'operatività
e favorendo le esperienze dirette, affinché si impari facendo. I fruitori saranno invitati ad una azione concreta,
per passare dalla lettura e comprensione della realtà all'adozione di atteggiamenti e comportamenti più attenti
e consapevoli nei confronti dell'ambiente e del territorio.
L’obiettivo generale si può declinare nei seguenti obiettivi specifici:
A. Ampliare la ricerca con la raccolta di dati derivati dallo studio dei luoghi di ritrovamento e delle cause
d’ingresso degli esemplari ricoverati e divulgazione dei dati acquisiti ed elaborati con in particolare
riferimento ai “vicini di tana”;
B. Potenziare le iniziative ed eventi in coerenza con le attività dell'associazione per aumentare il numero di
visitatori e la sensibilizzazione in particolare all' ospitalità dei “vicini di tana”;
C. Incrementare le attività di gestione del C.R.A.S. e di recupero e cura della fauna degente.
In relazione agli obiettivi precedentemente indicati, si individuano i seguenti risultati attesi:
potenziare i servizi ordinari svolti dal C.R.A.S.;
potenziare il servizio di assistenza e consulenza in materia faunistica;
potenziare il servizio informativo di catalogazione e raccolta dati;
promuovere le attività del C.R.A.S.;
potenziare il servizio di visita guidata attraverso del C.R.A.S.;
promuovere iniziative di sensibilizzazione e educazione ambientale sul tema del rapporto di
stretta vicinanza che lega la popolazione cittadina e la fauna selvatica urbanizzata;
realizzare di lezioni speciali sul tema delle specie selvatiche protette;
attivare una ricerca scientifica e elaborare i dati acquisiti;
divulgare i dossier prodotti alle Istituzioni (Corpo Forestale dello Stato, Università di Medicina e
Scienze Naturali, A.S.L. CN1, Servizio di Vigilanza Faunistico-Ambientale della Provincia di
Cuneo).
OBIETTIVI SPECIFICI
SITUAZIONE DI
PARTENZA
OBIETTIVI SPECIFICI
AZIONI
INDICATORI
A. Ampliare la ricerca con la
raccolta di dati derivati dallo
studio dei luoghi di
ritrovamento e delle cause
d’ingresso degli esemplari
ricoverati e divulgazione dei
dati acquisiti ed elaborati
con in particolare
riferimento ai “vicini di
tana”
1) Attivare una ricerca
scientifica ed
elaborare i dati
relativi ai fattori
antropici rilevati ed
alle problematiche ad
essi correlati
2) Divulgare i dati
acquisiti
1) Completezza e
rigore nella
scrittura della
ricerca
scientifica.
2) Numero di
iniziative e di
persone e enti
coinvolti nella
divulgazione
Elaborazione e
divulgazione di
dati relativi al
progetto in
oggetto:
inesistenti
Realizzazione di un
documento scritto (Ricerca)
con tutti i dati necessari
per la mappatura e la
lettura globale della
situazione; Divulgazione
della ricerca in oggetto alle
istituzioni competenti e
relativa diffusione alla
cittadinanza provinciale
1) Promuovere
iniziative di
sensibilizzazione e
educazione ambientale
legate alle
problematiche della
fauna selvatica
urbanizzata
2)Coinvolgere nelle
attività del C.R.A.S.
altre realtà presenti
sul territorio.
Liberazioni
pubbliche;
Visite guidate;
Convegni;
Corsi
Liberazioni
pubbliche: N°30
Visite guidate: 25
Convegni: N°7
Corsi: N° 5
Liberazioni
pubbliche: N°35
Visite guidate: N°30
Convegni: N°10
Corsi: N° 7
Occasioni di
incontro tra le
diverse realtà di
protezione
faunisticoambientale
Scambi di
esperienze e
promozioni
N° 10
Realizzazione di una rete di
collaborazioni atte alla
realizzazione di eventi di
richiamo sul grande
pubblico
3) Promuovere le
attività del C.R.A.S.
Campagna
promozionale
mirata ai diversi
bacini di utenza
N.1 brochure
illustrativa delle
attività del centro
4) Potenziare il
servizio di visita
guidata attraverso il
C.R.A.S.
Laboratori
didattici
realizzati
Laboratori
didattici
realizzati: 6
Progettazione,
realizzazione e divulgazione
di
-1 nuova brochure
informativa
-Realizzazione di 1
campagna stampa
Organizzazione di almeno 8
attività laboratoriali per
scolaresche durante il
periodo primaverile
Tempo dedicato
alla cura
Oggi tempo
dedicato 20’ al
giorno ad
esemplare
Incremento del 10% il
tempo dedicato
giornalmente a ogni
esemplare
Numero esemplari
curati e rimessi in
libertà
Numero di
chiamate evase al
giorno
Frequenza
riunioni di
coordinamento tra
la sede principale
e la sede
distaccata
Frequenza
aggiornamento dei
degli archivi
relativi alle
attività del
C.R.A.S.
Numero di dossier
sulle attività del
C.R.A.S. presenti
Numero di dossier
divulgati
Oggi 402
425
Oggi 5
10
Semestrale
Ogni quadrimestre
Quadrimestrale
Ogni trimestre
4 dossier annuali
6 dossier annuali
B. Potenziare le iniziative e
gli eventi in coerenza con le
attività dell'associazione per
aumentare il numero di
visitatori e la
sensibilizzazione in
particolare all' ospitalità dei
“vicini di tana”
C. Incrementare le attività di 1) Potenziare i servizi
gestione del C.R.A.S. e di
ordinari svolti
recupero e cura della fauna
degente.
2) Potenziare il
servizio informativo di
consulenza ed
assistenza in materia
faunistica
3) Potenziare il
servizio informativo di
catalogazione e
raccolta dati
RISULTATI ATTESI
2 dossier elaborati 3 dossier elaborati e
e divulgati a scopi divulgati a scopi scientifici
scientifici
8)
Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività
previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile
nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
8.1
Avvio del progetto
Per garantire lo start-up del progetto, vi è una prima fase di lavoro legata allo svolgimento delle
attività formative e di “addestramento”. In questa fase vengono realizzate attività di formazione a
carattere generale in collaborazione con le altre sedi di progetto e con il coordinamento della
Provincia di Cuneo, ed attività formative più specifiche relative alle diverse aree di lavoro di cui tratta
il progetto. In questa fase si realizzerà anche la Formazione relativa ai rischi connessi alle attività di
cui si occuperanno i volontari nel progetto.
Infine particolare attenzione viene posta alle azioni di avvio del progetto, dalla costruzione del gruppo
di lavoro – in cui vengono inseriti i volontari del servizio civile – alla conoscenza del contesto e dei
destinatari delle attività.
Per presidiare poi l’avvio e la realizzazione delle diverse attività previste dal progetto ed il
raggiungimento degli obiettivi prefissati, in fase di attuazione verrà realizzato un percorso di
monitoraggio – come da sistema accreditato – che consentirà, attraverso la realizzazione di incontri
con i referenti del progetto e la rilevazione e raccolta di dati, di seguire lo svolgimento delle attività,
verificare l’efficacia delle azioni messe in campo, ed il livello di soddisfazione dei destinatari, e
consentirà eventualmente di procedere ad un “ri-orientamento” qualora ci si discostasse in parte,
nella realizzazione, da quanto previsto in fase di progettazione.
Ed ora si descrive, per ogni obiettivo specifico individuato al punto 7, l’impianto di realizzazione del
progetto, con descrizione dettagliata del complesso delle attività previste per il raggiungimento degli
obiettivi individuati.
Segue a questa descrizione una tabella temporale che riassume i tempi di attuazione delle diverse
attività, collocandole in ordine temporale dal I al XII mese.
OBIETTIVO A . Ampliare la ricerca con la raccolta di dati derivati dallo studio dei luoghi di ritrovamento e
delle cause d’ingresso degli esemplari ricoverati e divulgazione dei dati acquisiti ed elaborati con in
particolare riferimento ai “vicini di tana
Azioni/
Dettaglio attività/
Area d'intervento
Azioni
1) Attivare una ricerca scientifica ed
A1 - Raccolta e studio dei dati in collaborazione con E.N.P.A.,
elaborare i dati relativi ai fattori
Università, A.S.L. CN1, Corpo Forestale dello Stato, Servizio Vigilanza
antropici rilevati ed alle problematiche Faunistico –Ambientale Provincia di Cuneo, corpi di Polizia Locale,
ad essi correlati
associazioni di vigilanza zoofila, successiva elaborazione dati
2) Divulgare i dati acquisiti
A2 - Diffusione dei dati raccolti e elaborati con organizzazione di corsi
e conferenze dedicati agli addetti al settore ed alla popolazione
Ipotizzando un avio del progetto nel mese di OTTOBRE 2016, questo è il crono programma di
attuazione delle attività previste:
CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELL'OBIETTIVO A
Azioni
1
2
3
4
5
6
A1
A2
7
8
9
10
11
12
OBIETTIVO B. Potenziare le iniziative ed eventi in coerenza con le attività dell'associazione per aumentare
il numero di visitatori e la sensibilizzazione in particolare all' ospitalità dei “vicini di tana”
Azioni/
Dettaglio attività/
Area d'intervento
Azioni
1) Promuovere
B1 - Preparazione di un calendario di incontri e conferenze, organizzazione di
iniziative di
laboratori didattici dedicati agli studenti di tutti i gradi di scuole, sia tramite lezioni
sensibilizzazione e
frontali in classe, sia presso le aree attrezzate del C.R.A.S.
educazione ambientale B2 - Ricerca di eventuali enti collaboratori presenti sul territorio provinciale e
legate alle
regionale
problematiche della
B3.1 - Promozione attraverso:
fauna selvatica
Elaborazione della campagna pubblicitaria
urbanizzata
Elaborazione della campagna stampa
2)Coinvolgere nelle
Diffusione del materiale prodotto
attività del C.R.A.S.
Organizzazione di una conferenza stampa
altre realtà presenti sul B3.2 - Realizzazione eventi
territorio.
- Contatti con enti partner
3) Promuovere le
- Gestione eventi
attività del C.R.A.S.
- Rilevazione del Feed-back
4) Potenziare il servizio B3.3 - Stesura di una lettera di presentazione del Centro e delle sue attività e
di visita guidata
registrazione contatti telefonici e aggiornamento del materiale divulgativo prodotto e
attraverso il C.R.A.S.
in uso dal C.R.A.S.
B4 – Aumentare le visite guidate e i laboratori didattici
Ipotizzando un avio del progetto nel mese di OTTOBRE 2016, questo è il crono programma di
attuazione delle attività previste:
CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELL'OBIETTIVO B
Azioni
B1
B2
B3
B4
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
C. Incrementare le attività di gestione del C.R.A.S. e di recupero e cura della fauna degente.
Azioni/
Dettaglio attività/
Area d'intervento
Azioni
1) Potenziare i servizi ordinari svolti C1 - Affiancamento dei volontari al personale in servizio presso
il C.R.A.S.
2) Potenziare il servizio informativo
a) Conoscenza degli Uffici e dei Servizi svolti dal Centro.
di consulenza ed assistenza in
b) Partecipazione alle attività di front-office: accoglienza
materia faunistica
degli utenti.
c) partecipazione alle attività di back-office:
3) Potenziare il servizio informativo
aggiornamento archivio materiale informativo, banca
di catalogazione e raccolta dati
dati relativi agli arrivi.
Conoscenza delle strutture e delle specie ospitate.
C2 - Recupero di esemplari
- Interventi di recupero e raccolta di esemplari feriti in
collaborazione con l’Ente Nazionale Protezione Animali
(E.N.P.A.)
- Accoglienza degli esemplari
C3 - Cura degli ospiti del C.R.A.S.
-Nutrizione
-Somministrazione di farmaci
-Rilievi sullo stato generale di salute
C4-Manutenzione delle vecchie strutture e progettazione di
nuove
- Pulizia delle strutture
- Individuazione delle strutture che necessitano di
manutenzione
- Reperimento materiali
- Progettazione nuove strutture contenitive per favorire la
riabilitazione degli esemplari custoditi
- Ideazione e creazione di habitat per migliorare il benessere
degli esemplari selvatici di lunga degenza e prevenire fenomeni
di ‘domesticazione’ da cattività
C5 - Attività di centralino e consulenza a distanza
C6 - Coordinamento tra la sede principale del C.R.A.S. La sede
“La Ninna” di Novello
C7 - Verifica stato di aggiornamento della documentazione
posseduta
Analisi degli archivi in dotazione relativi agli arrivi dal 2001.
Eliminazione documentazione non aggiornata.
- Informatizzazione dei dati cartacei
C8 - Aggiornamento indirizzari dei partner, collaboratori e soci
Aggiornamento indirizzi, numeri di telefono e fax tramite
ricerca su internet
Stesura nuovi indirizzari
Ipotizzando un avio del progetto nel mese di OTTOBRE 2016, questo è il crono programma di
attuazione delle attività previste:
CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELL'OBIETTIVO C
Azioni
C1
C2
C3
C4
C5
C6
C7
C8
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
8.2
Area d’intervento/
Azioni
Numero
A. Ampliare la ricerca
7
con la raccolta di dati
derivati dallo studio dei
luoghi di ritrovamento e
delle cause d’ingresso
degli esemplari
7
ricoverati e
divulgazione dei dati
acquisiti ed elaborati
con in particolare
riferimento ai “vicini di
tana”
Profilo – Competenze – esperienza
Responsabili del C.R.A.S.
Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura degli
animali
Volontari addetti alle strutture
Operatori E.N.P.A.
Responsabili del C.R.A.S.
Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura degli
animali
Addetto stampa
Operatori Volontari
B. Potenziare le
iniziative e gli eventi in
coerenza con le attività
dell'associazione per
aumentare il numero di
visitatori e la
sensibilizzazione in
particolare all' ospitalità
dei “vicini di tana”
4
5
7
7
9
C. Incrementare le
attività di gestione del
C.R.A.S. e di recupero e
cura della fauna
degente.
4
12
7
12
4
3
4
2
Responsabili del C.R.A.S.
Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura
degli animali
Operatore E.N.P.A.
Responsabili del C.R.A.S.
Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura
degli animali
Addetto stampa
Operatore E.N.P.A.
Responsabili del C.R.A.S.
Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura
degli animali
Addetto stampa
Operatori Volontari con mansioni di didattica
Responsabili del C.R.A.S.
Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura
degli animali
2 Responsabili del C.R.A.S.
1 Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura
degli animali
6 Volontari, veterinari e addetti alla accoglienza pubblico
2 Responsabili del C.R.A.S.
1 Dipendente addetto alla gestione manutenzione delle
strutture e cura degli animali
1 volontario addetto attività di front office
2 Responsabili del C.R.A.S.
1 Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura
degli animali
3 Operatori Volontari
2 veterinari volontari
1 psicologo comportamentale
2 Operatori E.N.P.A. specializzati nel recupero di fauna
selvatica
2 Responsabili del C.R.A.S.
1 Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura
degli animali
3 Operatori Volontari
1 Veterinario Volontario
2 Responsabili del C.R.A.S.
1 Dipendente addetto alla manutenzione delle strutture e
cura degli animali
3 Operatori Volontari addetti alle strutture
3 Operatori della ditta Chiabò Livio
2 veterinari volontari
1 psicologo comportamentale
2 Responsabili del C.R.A.S.
1 Veterinario Volontario
1 volontario addetto all’accoglienza del pubblico
2 Responsabili del C.R.A.S.
1 Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura
degli animali
2 Responsabili del C.R.A.S.
1 Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura
degli animali
1 volontario addetto attività back-office
1 Dipendente addetto alla gestione delle strutture e cura
degli animali
1 volontario addetto attività back-office
8.3
Avvio del progetto
Per garantire lo start-up del progetto, i volontari parteciperanno alle attività di formazione di
carattere generale realizzate secondo la normativa vigente in collaborazione con le altre sedi di
progetto e con il coordinamento della Provincia di Cuneo, per un monte ore minimo di 42 ore. ed
attività formative più specifiche relative alle diverse aree di lavoro di cui tratta il progetto; inoltre
particolare attenzione viene posta alle azioni di avvio del progetto, dalla costruzione del gruppo di
lavoro – in cui vengono inseriti i volontari del servizio civile – alla conoscenza del contesto e dei
destinatari delle attività.
Per presidiare poi l’avvio e la realizzazione delle diverse attività previste dal progetto ed il
raggiungimento degli obiettivi prefissati, in fase di attuazione verrà realizzato un percorso di
monitoraggio – come da sistema accreditato – che consentirà, attraverso la realizzazione di
incontri con i referenti del progetto e la rilevazione e raccolta di dati, di seguire lo svolgimento
delle attività, verificare l’efficacia delle azioni messe in campo, ed il livello di soddisfazione dei
destinatari, e consentirà eventualmente di procedere ad un “riorientamento” qualora ci si
discostasse in parte, nella realizzazione, da quanto previsto in fase di progettazione.
Il percorso dei volontari
Per supportare i volontari in servizio civile nell’assunzione del loro ruolo e accompagnarli nella
realizzazione delle attività previste, verrà avviato un percorso di tutoraggio che, a partire da una
fase iniziale e poi per tutto il corso del progetto, coinvolgerà i giovani; i volontari parteciperanno
a 5 incontri nell’arco dei 12 mesi di servizio nei quali si lavorerà per:
• monitorare l’andamento dell’esperienza ed il livello di soddisfazione dei volontari;
• verificare la realizzazione delle attività previste dal progetto;
• valutare l’efficacia delle azioni messe in campo e la ricaduta sul territorio;
• valutare il livello di soddisfazione dei destinatari;
• aprire uno spazio di confronto e rielaborazione sull’esperienza.
Inoltre uno spazio specifico verrà dedicato a presidiare la valenza formativa del servizio, non solo
valutando l’efficacia e l’utilità delle attività formative di carattere generale e specifico realizzate,
ma anche attraverso l’opportunità di partecipare ad un percorso di bilancio dell’esperienza, che
offrirà a ciascun giovane la possibilità di capitalizzare l’esperienza e formalizzare gli
apprendimenti maturati nel corso dell’esperienza di servizio civile.
Area d’intervento/ Azioni
Ruolo previsto nel progetto
A. Ampliare la ricerca con la
raccolta di dati derivati dallo
studio dei luoghi di ritrovamento
e delle cause d’ingresso degli
esemplari ricoverati e
divulgazione dei dati acquisiti
ed elaborati con in particolare
riferimento ai “vicini di tana”
Il volontario/a parteciperà alle operazioni di estrazione e rilevamento dati
relativi all’argomento in oggetto
Il volontario/a parteciperà alle operazioni di organizzazione di corsi e convegni
indirizzati a esperti del settore e non, per la divulgazione dei dati rilevati
• realizzazione di un dossier
• realizzazione di una campagna stampa rivolta alle riviste di settore
• realizzazione di un campagna stampa rivolta alla popolazione
realizzazione di un convegno per addetti al settore e non
-Il volontario/a parteciperà alle riunioni di incontro tra gli operatori del
C.R.A.S., i soci e enti partner
- si metterà in contatto con le scuole per la presentazione delle attività
- si occuperà della stesura del calendario
- Il volontario parteciperà alle riunioni per la pianificazione del piano di
promozione pubblicitaria e della campagna stampa
- assieme all’addetto stampa si occuperà della stesura dei testi, della
progettazione della veste grafica e seguirà i contatti con i fornitori
- realizzerà comunicati stampa tramite e-mail e social networks
si occuperà dell’organizzazione della conferenza stampa
- Il volontario si occuperà dei contatti coi vari enti partner delle iniziative
- parteciperà agli eventi con attività di accoglienza del pubblico, distribuzione
di materiale informativo, assistenza tecnica etc.
- rileverà i riscontri alle iniziative tramite realizzazione di una rassegna
B. Potenziare le iniziative e gli
eventi in coerenza con le
attività dell'associazione per
aumentare il numero di
visitatori e la sensibilizzazione
in particolare all' ospitalità dei
“vicini di tana”
stampa
C. Incrementare le attività di
gestione del C.R.A.S. e di
recupero e cura della fauna
degente.
-Il volontario ricercherà contatti utilizzando canali multimediali su internet e
visionando il materiale in possesso dal centro
Il volontario affiancherà gli operatori nelle attività di front e back-office e
acquisirà le nozioni di base relative alla gestione di un Centro Recupero:
Accoglienza del pubblico, gestione del centralino per le segnalazioni e
richieste di informazioni, gestione degli archivi, contabilità, aggiornamento
del materiale informatico, reperimento e produzione della banca dati
informatizzata, conoscenza delle specie animali ospitate (caratteristiche,
bisogni, cure, cause degenza etc.)
Il volontario parteciperà alle mansione di accoglienza del pubblico, al quale
fornirà le informazioni relative alle attività del C.R.A.S. e sulle strutture.
Il volontario/a parteciperà assieme agli operatori specializzati del centro nelle
operazioni di recupero di soggetti feriti, sia su segnalazione che recapitati
direttamente presso il centro.
Si occuperà di raccogliere i dati relativi all’esemplare, cause del ricovero,
terapie, rilievi fotografici e di redigere il dossier sull’intervento.
Il volontario/a parteciperà alle attività di nutrizione degli esemplari ospiti in
particolar modo nello svezzamento dei cuccioli e nella somministrazione di
medicinale per via orale.
Il volontario/a si occuperà di segnalare agli operatori le problematiche relative
a gabbie, infermeria e strutture e coadiuverà gli stessi nelle operazioni di
pulizia e di piccola manutenzione.
Si progetteranno, in collaborazione con la ditta Chiabò Livio e su indicazione e
supervisione del biologo ricercatore e dei veterinari, numero 3 strutture
contenenti habitat di arricchimento ambientale per migliorare le condizioni di
benessere degli esemplari di lunga degenza, atte a mitigare le conseguenze
degli impatti traumatici ed a prevenire fenomeni di ‘domesticazione’ da
cattività.
Il volontario/a parteciperà in prima persona a periodiche riunioni di
aggiornamento e condivisione esperienziale tra le due sedi del C.R.A.S.
Il volontario/a esaminerà i dossier e gli archivi relativi all’attività svolta
segnalando la necessità di aggiornamento del materiale; eliminando il
materiale non aggiornato.
Il volontario/a aggiornerà i dati e rielaborerà gli stessi.
Si occuperà di divulgare i dati tramite la stesura di dossier, la cura delle
pagine del C.R.A.S. presenti sui social networks e l’invio telematico agli enti
interessati ed altri centri di recupero aderenti alla Rete Regionale.
Il volontario/a si occuperà di aggiornare l’elenco delle fonti informative
tramite ricerca su internet.
Il volontario/a si occuperà di inoltrare le richieste di materiale informativo
tramite e-mail e tramite invio postale e segnalerà la necessità di stampare le
vecchie edizioni esaurite.
Il volontario affiancherà gli operatori nelle attività di front e back-office e
acquisirà le nozioni di base relative alla gestione di un Centro Recupero:
Accoglienza del pubblico, gestione del centralino per le segnalazioni e
richieste di informazioni, gestione degli archivi, contabilità, aggiornamento
del materiale informatico, reperimento e produzione della banca dati
informatizzata, conoscenza delle specie animali ospitate (caratteristiche,
bisogni, cure, cause degenza etc.)
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
5 (CINQUE)
Nome sede
CENTRO
RECUPERO
ANIMALI
SELVATICI BERNEZZO
Indirizzo
Via Alpi n. 25 –
Bernezzo (CN)
Codice Sede
92741
N. volontari
4
CRAS
BERNEZZO
SEDE NINNA
Via Regina
Margherita n. 1 –
Novello (CN)
124084
1
10) Numero posti con vitto e alloggio:
1 (uno)
Nome sede
CRAS
BERNEZZO
SEDE NINNA
Indirizzo
Via Regina
Margherita
n. 1 –
Novello
(CN)
Codice
Sede
124084
N.
volontari
1
Locale ad uso del volontario dotato di cucina e posto letto.
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
0 (NESSUNO)
12) Numero posti con solo vitto: 4(quattro)
Nome sede
Indirizzo
CENTRO
RECUPERO
ANIMALI
SELVATICI BERNEZZO
Via Alpi n.
25 –
Bernezzo
(CN)
Codice
Sede
92741
N.
volontari
4
I volontari potranno utilizzare in modo autonomo la cucina e la zona attrezzata per il pranzo presso la sede del
C.R.A.S. di Bernezzo. Saranno inoltre forniti i viveri a carico delle struttura.
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
monte ore annuo – 1.400 ore, con un minimo di 20 ore settimanali.
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
5 (cinque)
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
- Disponibilità a collaborare su turni nei giorni festivi e in orario serale in occasione degli avvenimenti
organizzati (liberazioni, visite guidate, convegni e corsi).
- Disponibilità a guidare l’automezzo in dotazione al Centro.
16) Sedi di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
Indirizzo
Cod.
ident.
sede
N. vol.
per
sede
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Cognome e
nome
1
2
CENTRO RECUPERO
ANIMALI SELVATICI BERNEZZO
BERNEZZO
VIA ALPI, 25
CRAS BERNEZZO SEDE
VIA REGINA
BERNEZZO
NINNA
MARGHERITA, 1
Data di
nascita
C.F.
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome e
nome
Data di nascita
C.F.
92741
4
Remigio
Luciano
25/12/1937 LCNRMG37T25D205B
VIETTO
GERMANA
05/08/1958
VTTGMN58M45A805M
124084
1
Vacchetta
Massimo
06/10/1967 VCCMSM67R06D742X
VIETTO
GERMANA
05/08/1958
VTTGMN58M45A805M
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
La comunicazione in materia di servizio civile ha l’obiettivo di promuovere la cultura del servizio
civile e di sensibilizzare in materia di politiche a favore dei giovani, di partecipazione attiva e di
educazione alla pace, ed è così strutturata:
- Predisposizione di strumenti informativi multimediali (pagina web dedicata al Servizio Civile
Nazionale) finalizzati a diffondere tra i giovani l’informazione sulle opportunità legate al
Servizio Civile Nazionale. Notevole risalto è dato anche alle opportunità formative legate a
quest’esperienza, e quindi ai riferimenti legislativi, utile per inquadrare l’esperienza
nell’immediato. Nella pagina web sono contenuti anche i riferimenti fisici e informatici dove i
giovani possano approfondire l’argomento (indicativamente 4 ore al mese di aggiornamento).
- Partecipazione all’Associazione T.E.S.C. (Tavolo Enti Servizio Civile), a cui aderiscono numerosi
Enti di Servizio Civile del territorio regionale, che si riunisce periodicamente con gli obiettivi di
promuovere la cultura del Servizio Civile attraverso incontri e seminari sul territorio di
riferimento nonché di realizzare iniziative di informazione e ricerca (indicativamente 4 ore di
partecipazione di un operatore al mese).
- Disponibilità di uno sportello informativo (situato nel Settore Politiche Sociali, Ufficio Servizio
Civile Nazionale) a cui i giovani possono rivolgersi per approfondimenti o chiarimenti eventuali
(indicativamente 15 ore di lavoro al mese).
In collaborazione con le realtà aderenti al Protocollo di Intesa per la promozione, l’elaborazione e
la gestione dei progetti di Servizio Civile Volontario Nazionale, in occasione dei bandi per la
selezione dei volontari, saranno inoltre attivate campagne di promozione territoriale, con gli
obiettivi di:
- Promuovere il significato e le opportunità legate al servizio civile
- Promuovere le peculiarità del servizio civile presso la Provincia di Cuneo
- Promuovere i progetti a bando e stimolare i giovani alla presentazione delle candidature
In particolare, sono previste campagne stampa (comunicati stampa, interviste tv, articoli),
spedizione di newsletters e di materiale informativo, coordinamento delle attività di pubblicità con
depliants e manifesti all’interno dei diversi punti informativi del territorio: Centri Informagiovani,
Centro Servizi per il Volontariato, Consulte dei giovani… (per un totale di almeno 22 ore di lavoro,
suddivise tra ideazione e preparazione grafica del materiale, invio e coordinamento tra enti).
Si prevede inoltre la partecipazione ad alcuni incontri e/o manifestazioni da realizzarsi nei territori
coinvolti dalla realizzazione del progetto, coinvolgendo direttamente le sedi coinvolte. Gli incontri
saranno rivolti espressamente al mondo giovanile e saranno svolti in luoghi di ritrovo giovanile
(associazioni, scuole, gruppi informali, parrocchie…) o durante manifestazioni (fiere, concerti…),
per una durata di almeno 2 ore ciascuno. Si prevede quindi, tra l’ideazione, l’organizzazione e la
realizzazione degli incontri, un impegno totale di 30 ore.
In sintesi, si prevede di dedicare alle attività di promozione e sensibilizzazione almeno 52 ore di
lavoro totale, più 23 ore di lavoro mensile per la sensibilizzazione e la comunicazione sul territorio.
18) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:
Criteri autonomi di selezione verificati in fase di accreditamento
19)Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI’
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
Si rinvia al sistema di Monitoraggio accreditato.
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI’
22) Eventuali requisiti richiesti ai candidati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti
dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
requisito preferenziale:
Patente B
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
AREA D'INTERVENTO
DESCRIZIONE
Tutoraggio
Costi a copertura del personale coinvolto
Bilancio dell’esperienza Costi a copertura del personale coinvolto
Tutte le Attività del
progetto
Tutte le Attività del
progetto
Attività collegate alla
sede di Novello
RISORSE ECONOMICHE
DESTINATE
€ 1.200,00
€ 600,00
Risorse e materiale informativo dedicato
(libri, riviste e documenti presenti nelle
strutture e nei Comuni coinvolti nel
progetto complessivo
aggiornamento del sito internet dedicato
www.centrorecuperoselvatici.it
delle
relative pagine ospitate su Facebook ed
altri social networks (compilazione dei
testi, programmazione in rete, messa in
rete)
per l’ampliamento e la messa in opera del
centro di accoglienza, cura e soccorso e
dell’area di lunga degenza e disabili per lo
svolgimento dei moduli di formazione
specifica, in particolare quello relativo ai
‘Casi Pratici di Fauna Urbana: i Ricci in
Giardino’
€ 600,00
€ 400,00
€ 3.000,00
€ 5.800
Totale risorse economiche destinate
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Partner
E.N.P.A
Nazionale
Protezione
Animali)
(Ente
Ambito/ Azione
Apporto alla realizzazione del progetto
A, B, C
La collaborazione nell’ambito del progetto
interesserà i seguenti punti, per un totale di 6
ore mensili:
- Raccolta e fruizione di materiale informativo
(libri, riviste, pubblicazioni, DVD)
- Ricerca, elaborazione e divulgazione dei dati
scientifici rilevati sul territorio
- Segnalazione, raccolta e consegna al C.R.A.S.
di soggetti feriti ritrovati nei centri urbani
grazie della rete dei soci E.N.P.A. residenti sul
territorio provinciale
- Ri-immissione in libertà degli animali alla
fine della degenza presso il Centro
- Organizzazione di eventi atti a sensibilizzare
il pubblico alle tematiche dell’ambiente e
della protezione degli animali, in particolare
ai rapporti di vicinanza della fauna selvatica in
ambiente urbano
La persona preposta alla collaborazione col
C.R.A.S è Marco Bravi, responsabile E.N.P.A.
regionale.
Ditta Costruzioni
Edili Chiabò Livio
c5
Progettazione, rilevazione dello stato e
manutenzione delle strutture per un totale di
30 ore annuali.
La consulenza e collaborazione verterà sulla
progettazione di una nuova struttura di
miglioramento degli spazi di ricovero interni
ed in esterno con la realizzazione di elementi
di
arricchimento
ambientale
studiati
appositamente per migliorare le condizioni di
benessere degli esemplari di lunga degenza,
atte a mitigare le conseguenze degli impatti
traumatici ed a prevenire fenomeni di
‘domesticazione’ da cattività.
La persona preposta alla collaborazione è il
legale rappresentante della Ditta Costruzioni
Edili Chiabò Livio Piermario Faccia
Istituto d’Istruzione
Superiore ‘Virginio –
Donadio’
Istituto Tecnico
settore tecnologico
Indirizzo ‘Agraria,
agrolimentare ed
agroindustria’
‘Vincenzo Virginio’
A, B
La collaborazione nell’ambito del progetto
interesserà i seguenti punti, per un totale di 6
ore mensili:
- Accompagnamento alla visite guidate
realizzate in ambito scolastico presso il
C.R.A.S.
- Tutoraggio negli stage formativi svolti dagli
alunni presso il C.R.A.S.
- Lezioni in classe sul tema della presenza
della fauna selvatica negli ambienti urbani
- Presentazione del progetto agli alunni e sua
relativa diffusione alle famiglie
- Riscontro ed analisi delle esperienze
segnalate dagli alunni in merito alla presenza
ed ai rapporti di vicinanza con animali selvatici
in ambiente urbano
La persona preposta alla collaborazione è il
Dirigente Scolastico dell’Istituto d’Istruzione
Superiore ‘Virginio – Donadio’ Prof. Claudio
Dutto
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
SEDE DI BERNEZZO
Attrezzature
N° 2 telefoni
N° 1 fotocopiatrice
N° 3 computer con connessione a
internet
N° 1 fax
Area d’intervento
C1, C2, C5, C6, B1, B2, B3, B4, B5
C1, C2, B1, B2, B3, B4, B5
C1, C2, C5, C6, C8, C9, B1, B2, B3, B4, B5
C1
N° 1 archivio dati
N° 1 proiettore audio-video
A1, A2, C1, C6, C7, C8, C9, C10, C11
A2, B4, C1
Locali
N° 1 Ufficio
Area d’intervento
A1, A2, B1, B2, B3, B4, B5, C1, C2, C5,
C6, C8, C9, C10, C11
C1, C2
A1, A2, B2
A disposizione
A disposizione
C1, C3, C4, C5
N° 1 Area accoglienza pubblico
N° 1 Locale polivalente
N° 1 Cucina
N° 1 servizi igienici (bagno)
N° 5 strutture di accoglimento degli
animali interne
N° 20 strutture di accoglimento degli
animali esterne, per 8.000 metri quadrati
N ° 1 Infermeria
C1, C3, C4, C5
C1, C3, C4, C5
Materiali
N° 3 paia di guanti protettivi
N ° 3 paia di scarpe anti-infortunistica
specializzata;
N° 2 paia di para-gambe in cuoio
Area d’intervento
C3, C4, C5
C3, C4, C5
N ° 3 caschi protettivi
C3, C4, C5
N ° 2 scudi in compensato anti-urto
C3, C4, C5
strumenti generici d’uso infermieristico –
veterinario
C3, C4, C5
SEDE DI NOVELLO
Attrezzature
N° 1 computer con connessione ad internet
N° 1 stampante
N° 1 fotocopiatrice
N° 1 telefono
N° 1 archivio dati
N° 1 microscopio
C3, C4, C5
Area d’intervento
C1, C2, C5, C6, C8, C9, B1, B2, B3, B4, B5
C1, C2, B1, B2, B3, B4, B5
C1, C2, B1, B2, B3, B4, B5
C1, C2, C5, C6, B1, B2, B3, B4, B5
A1, A2, C1, C6, C7, C8, C9, C10, C11
A1, C1, C4
Locali
N° 1 locale degenza interno
N° 1 centro di accoglienza, cura e soccorso
(reception, triage e prima degenza)
N° 1 area di lunga degenza e disabili (35 mq)
strutture di accoglimento degli animali
esterne per un totale di circa 55 mq
N° 1 cucina
N° 1 servizi igienici (bagno & doccia)
N° 1 area volontari con posto letto, cucina e
postazione telematica
Area d’intervento
C1, C3, C4, C5
C1, C3, C4, C5
Materiali
1 paio di guanti protettivi
Area d’intervento
C3, C4, C5
C1, C3, C4, C5
C1, C3, C4, C5
A disposizione
A disposizione
A disposizione
strumenti generici d’uso infermieristico –
veterinario
C3, C4, C5
I dispositivi di sicurezza sono forniti a titolo precauzionale, in quanto le attività di natura pericolosa
(catture, recuperi ed accudimento animali potenzialmente aggressivi) saranno svolte esclusivamente
dal personale dipendente del C.R.A.S.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISITE
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Nessuno
27) Eventuali tirocini riconosciuti:
Nessuno
28)Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
CERTIFICAZIONE
Nell’ambito del presente progetto, è previsto il rilascio delle seguenti dichiarazioni valide ai fini del
curriculum vitae:
- Attestato di partecipazione al progetto di Servizio Civile rilasciato dall’ente proponente
Provincia di Cuneo
- Dichiarazione delle capacità e competenze acquisite rilasciato dall’ente Cooperativa Sociale
O.R.So. (ente terzo certificatore, accreditato presso la regione Piemonte per i servizi
formativi ed orientativi) a seguito della partecipazione dei volontari al percorso di “Bilancio
dell’esperienza”. Nello specifico, con riferimento a quanto indicato al punto 8.3 “Ruolo ed
attività previste per i volontari nell’ambito del progetto”, la dichiarazione riguarderà le
seguenti capacità e competenze sociali, organizzative e tecniche acquisite e/o sviluppate dai
volontari attraverso la partecipazione al progetto:
Capacità e competenze
sociali
Cooperazione
Autocontrollo
Flessibilità
Capacità e competenze
organizzative
Pensiero analitico
Ricerca informazioni
Iniziativa
Capacità e conoscenze
tecniche
Capacità di adattamento
Breve descrizione della competenza
Inclinazione a collaborare e sostenere con il proprio contributo il
lavoro del gruppo
Attitudine ad autogovernarsi padroneggiando e contendo il proprio
comportamento
Carattere privo di rigidità, versatile che sa occuparsi con abilità e
competenza di cose differenti
Breve descrizione della competenza
Capacità di ponderare attraverso una attenta analisi problemi e
situazioni
Propensione ad investigare, indagare, approfondire la raccolta di
informazioni
Intraprendenza, operosità, dinamismo nell’affrontare le situazioni
Breve descrizione della competenza
Capacità di destreggiare le proprie azioni in situazioni diverse e
inaspettate in modo creativo e divertente
Nozioni di primo soccorso
animali
Il volontario sarà in grado di operare i più comuni interventi di primo
soccorso e recupero di animali in sicurezza
RICONOSCIMENTO:
La partecipazione al presente progetto e le capacità e competenze acquisite sono riconosciute valide
ai fini curriculari in virtù del Protocollo d‘Intesa “GIOVANI PER IL SOCIALE”.
Nell’ambito dell’accordo, l’ente promotore Cooperativa O.R.So. si impegna a:
• favorire l'incontro degli interessi, delle disponibilità e delle competenze acquisite dai giovani
con le opportunità lavorative e/o di volontariato offerte dagli enti sottoscrittori dell’accordo. A
tal fine la Cooperativa predispone, realizza ed implementa uno specifico database, offrendo
agli enti aderenti un servizio di preselezione dei potenziali candidati in funzione dei profili
ricercati;
Sottoscrivendo il Protocollo, gli enti aderenti si impegnano invece a:
b) coinvolgere attivamente i giovani nella propria organizzazione e nei propri progetti attraverso
prestazioni di carattere lavorativo e/o volontaristico;
c) riconoscere, nell'ambito del proprio percorso di ricerca/selezione del personale, la validità di
quanto rilevato dalla Cooperativa Sociale O.R.So. attraverso il percorso di “Bilancio
dell’esperienza”.
Si allega al progetto dichiarazione dell’ente Cooperativa Sociale O.R.So. con:
• impegno a gestire il percorso finalizzato al rilascio a tutti i volontari coinvolti nel progetto
della “Dichiarazione delle capacità e competenze acquisite”
• elenco degli enti sottoscrittori del Protocollo d’Intesa “GIOVANI PER IL SOCIALE”
Si allega all’istanza:
• copia del Protocollo d’Intesa “GIOVANI PER IL SOCIALE” promosso dall’ente Cooperativa Sociale
O.R.So.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Per incontri e percorsi di formazione: Provincia di Cuneo - sede centrale - Corso Nizza, 21 – 12100
CUNEO.
30)Modalità di attuazione:
La formazione è realizzata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente.
Per lo svolgimento di alcuni moduli formativi, l’ente si avvarrà della collaborazione di esperti,
secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle “Linee guida per la formazione generale dei
giovani in Servizio Civile” (Decreto 160/2013). Nel caso di utilizzo di esperti si garantisce
comunque la compresenza in aula dei formatori di formazione generale, come previsto dalla
normativa di riferimento.
31)Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI’
32)Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione generale dei volontari in servizio civile nazionale consiste in:
- 2 moduli di formazione iniziale, a inizio e fine percorso;
- 1 mezza giornata di formazione tecnica;
- un percorso di 4 giornate di formazione: il corso si articola in 2 tranche di 2 giornate di
formazione, suddivise in moduli tematici; in aula è prevista la presenza di un Tutor d'aula che
si occupa di favorire il clima di scambio e di apprendimento, di aiutare la rielaborazione dei
contenuti trattati, di introdurre e accompagnare il lavoro dei formatori.
Tutti i moduli si rivolgono ad un numero di volontari non superiori alle 25 unità; solo nel caso di
alcune lezioni frontali si prevede di aumentare il numero di partecipanti fino alle 28 unità.
La formazione è condotta da formatori accreditati, in alcuni casi con la compresenza di esperti
delle metodologie o delle tematiche trattate.
Si utilizzano diverse metodologie:
• lezione frontale, per trattare contenuti complessi e aiutare la sistematizzazione di alcune
tematiche affrontate;
• dinamiche non formali, nella maggior parte dei casi: lavoro di gruppo, esercitazioni, role-play,
confronto e dibattito in plenaria, analisi di testi e documenti, tecniche animative e
partecipative, studio e analisi di casi.
33)Contenuti della formazione:
Finalità generale della formazione iniziale è quella di introdurre i volontari all’esperienza di
servizio civile, fornendo loro stimoli, spunti di riflessione, informazioni, strumenti concettuali e
metodologici utili a vivere correttamente l’esperienza. Nello specifico s’intende:
• illustrare il contesto teorico di riferimento (storia, legislazione, istituzioni) ed il contesto
pratico del servizio (normativa vigente, diritti e doveri del volontario);
• fornire elementi di conoscenza del contesto in cui si svolgerà il servizio (enti,
organizzazioni, servizi;
• aprire uno spazio di esplicitazione, confronto, dialogo, sui significati dell’esperienza di
servizio civile;
• approfondire il significato del concetto di difesa della patria, con accenni alla legislazione
e a diverse esperienze (istituzionali, di movimento e della società civile);
• fornire elementi di conoscenza sulla progettazione e sulla valutazione, utili a leggere la
propria esperienza e valutare esiti del progetto ed apprendimenti personali.
La formazione ha come contenuto generale l’elaborazione e la contestualizzazione del significato
dell’esperienza di servizio civile e dell’identità sociale del volontario, in relazione ai principi
normativi ed ai progetti da realizzare. Nello specifico, secondo quanto indicato nel documento
“Linee guida per la formazione generale dei giovani in Servizio Civile” (Decreto 160/2013), la
formazione verterà sui seguenti temi:
1. l’identità del gruppo in formazione: motivazioni, aspettative, obiettivi individuali. Confronto
ed elaborazione sui significati dell’esperienza di servizio civile a partire dalle parole che
usiamo;
2. dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: come si è arrivati all’obiezione di
coscienza, e poi dall’obiezione di coscienza al servizio civile volontario;
3. il dovere di difesa della Patria: il concetto di Patria e di difesa civile della Patria, partendo
dai principi costituzionali di solidarietà, uguaglianza, promozione della cultura e del
patrimonio storico, artistico e promozione della pace tra i popoli;
4. il dovere di difesa della Patria - la difesa civile non armata e non violenta: cenni storici sulla
difesa popolare e forme attuali di difesa alternativa, anche in merito ai movimenti e alla
società civile. Cenni alla tutela dei diritti umani e alla gestione non violenta dei conflitti.
5. la normativa vigente e la carta d’impegno etico: il quadro di riferimento normativo e
culturale all’interno del quale si sviluppa il servizio civile nazionale, i principi che lo ispirano
6. la formazione civica: dall’educazione civica alla “cittadinanza attiva”. Come collegare i
principi teorici (principi, valori, regole che costituiscono la base della convivenza civile;
funzione e ruolo degli organi costituzionali) alle azioni pratiche.
7. forme di cittadinanza: forme concrete di partecipazione individuali e collettive in un’ottica
di cittadinanza attiva. Volontariato, cooperazione sociale, promozione sociale, impegno civile.
8. la protezione civile: la difesa della Patria intesa come difesa dell’ambiente e del territorio,
nonché elemento di educazione e crescita di cittadinanza attiva. Prevenzione dei rischi,
emergenze, ricostruzioni. Dalla prevenzione e tutela ambientale alla legalità.
9. la rappresentanza dei volontari in servizio civile: le elezioni dei rappresentanti come
possibilità concreta di partecipare attivamente e assumere un comportamento responsabile.
10. presentazione dell’ente: cosa significa inserirsi in una organizzazione; caratteristiche,
modalità organizzative e operative dell’ente in cui si presta servizio civile
11. il lavoro per progetti: quali elementi caratterizzano un progetto, cosa significa lavorare per
progetti, l’importanza del lavoro di squadra;
12. l’organizzazione del servizio civile e le sue figure: come funziona il servizio civile, ruoli e
figure del sistema SCN (enti, UNSC, regioni, olp, rlea, altri volontari, ente accreditato e ente
sede di progetto, il Protocollo della Provincia di Cuneo).
13. disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale: diritti e doveri del
volontario: presentazione del “Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e
volontari del servizio civile nazionale” - informazioni pratiche sulla gestione e sullo
svolgimento del servizio, diritti e doveri dei volontari.
14. comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti: la comunicazione come elemento
essenziale dell’esperienza quotidiana; elementi costitutivi della comunicazione; la
comunicazione nel gruppo; conflitti e soluzioni.
15. definizione degli obiettivi personali e formativi: cosa ci si aspetta di ottenere da questo anno
di servizio civile, quali competenze si vorrebbero consolidare e ampliare.
34) Durata:
La durata della formazione generale sarà complessivamente di 42 ore totali.
Tutte le ore previste saranno realizzate entro il 180° giorno dall'avvio del progetto.
Formazione specifica dei volontari
35) Sede di realizzazione:
La formazione viene realizzata presso la sede di realizzazione del progetto ed in altre sedi idonee,
messe a disposizione dall’ente che realizza il progetto. In particolare, presso la sede di Bernezzo
la formazione verrà svolta presso il locale polivalente, allestito con proiettore audio-video ed una
capienza massima di cinquanta posti a sedere ed un ivi installato. Ulteriori eventi formativi
saranno tenuti in occasione di specifici incontri presso gli Enti Parco e gli Istituti Scolastici che già
collaborano con il C.R.A.S., nonché durante le liberazioni pubbliche.
Presso la sede di Novello, il Dott. Massimo Vacchetta curerà la formazione specifica riguardante
l’etologia ed il primo soccorso delle specie selvatiche dimoranti in ambiente urbano, con
particolare riferimento agli erinaceidi (ricci).
36)Modalità di attuazione:
La formazione è effettuata:
-in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente;
-affidata a soggetti terzi.
37)Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
BELTRAMO, ROSALBA – DRONERO 11/06/1966
CONOSCENTE, MATIAS – CUNEO 15/04/1981
ESPOSITO, SIMONA – TORINO 14/04/1981
FERRERO, MARIANGELA – PINEROLO 26/08/1971
LUCIANO, REMIGIO – CUNEO 25/12/1937
MONTI, FEDERICO – CUNEO 29/05/1958
OLIVERO, GIACOMO – SOMMARIVA DEL BOSCO 24/01/1957
VACCHETTA, MASSIMO – FOSSANO 06/10/1967
VERRA, MARCO – CUNEO 09/09/1960
38)Competenze specifiche del/i formatore/i:
AREE DI INTERVENTO/
AZIONI PREVISTE DAL
PROGETTO
Inserimento del
volontario
MODULO FORMATIVO
NOMINATIVO DEL
FORMATORE
TITOLO DI STUDIO COMPETENZE/ ESPERIENZE
Formazione e informazione
sui
rischi
connessi
all’impiego dei volontari in
progetti di servizio civile
Sicurezza
generale
dei
luoghi di lavoro e specifica
dell’ambiente operativo dei
volontari del C.R.A.S.
MONTI, FEDERICO
Diplomato in Ragioneria.
Ragioniere
Commercialista
con studio in Cuneo.
Socio fondatore e presidente
dell’Associazione Centro
Recupero Animali Selvatici,
di cui si occupa della
gestione amministrativa e
Ricerca scientifica e
elaborazione dati
relativi ai fattori
antropici rilevati ed
alle problematiche ad
essi correlati
Promuovere iniziative
di sensibilizzazione e
educazione ambientale
e problematiche della
fauna selvatica
urbanizzata
- Definizione di ‘Fauna
Urbana’
- Problematiche connesse
alla
presenza
ed
alla
diffusione
di
animali
selvatici
in
ambienti
urbanizzati
La fauna urbana sul
territorio
provinciale:
selvatica e domestica
- Primo soccorso per animali
selvatici
e
domestici:
cattura
in
sicurezza,
elementi
di
veterinaria
base, cure e caratteristiche
della degenza
ESPOSITO, SIMONA
- Problematiche connesse
alla
presenza
ed
alla
diffusione degli animali
selvatici
in
ambienti
urbanizzati
- La fauna urbana sul
territorio
provinciale:
selvatica e domestica
- Primo soccorso per
animali
selvatici
e
domestici:
cattura
in
sicurezza,
elementi
di
veterinaria base, cure e
caratteristiche
della
degenza
- Casi pratici di fauna
urbana: i ricci in giardino
VACCHETTA, MASSIMO
- Definizione di ‘Fauna
Urbana’
- Problematiche connesse
alla
presenza
ed
alla
diffusione degli animali
selvatici
in
ambienti
urbanizzati
Elementi
di
ricerca
scientifica
- Elementi di didattica,
organizzazione e gestione di
lezioni
didattiche
per
bambini e adulti
Organizzazione
e
marketing
degli
eventi
culturali
a
sfondo
naturalistico
FERRERO, MARIANGELA
Elementi di didattica,
organizzazione e gestione di
lezioni
didattiche
per
bambini e adulti
OLIVERO, GIACOMO
contabile.
Laureata
in
Medicina
Veterinaria
presso
l’Università degli Studi di
Torino.
Libera professionista con
ambulatorio
associato
Garabello Esposito in località
Tagliaferro a Moncalieri,
dove opera sugli animali da
compagnia, animali selvatici
e non convenzionali.
Ha
all’attivo
numerose
pubblicazioni.
Collabora con il Centro a
titolo volontario nelle
mansioni di cura degli
animali e ricerca scientifica.
Laureato
in
Medicina
Veterinaria.
Libero
professionista con studio in
Novello.
Dal
2014
è
fondatore e responsabile
della sede distaccata del
C.R.A.S. denominata ‘Gli
Amici
della
Ninna’
in
Novello, dedicata alla cura
ed al primo soccorso degli
erinaceidi (ricci).
Ha
all’attivo
numerose
pubblicazioni.
Laureata in Psicologia presso
l’Università degli Studi di
Torino.
Specialista ambulatoriale ASL
TO 3 servizio psicologia di
Orbassano;
complemento
alla didattica presso la
facoltà
di
Medicina
e
Chirurgia
dell’Università
degli
Studi
di
Torino,
nell’ASO S. Luigi Gonzaga di
Orbassano.
Collaboratrice
a
titolo
volontario per le mansioni di
cura e degenza della fauna e
consulente
scientifica in
materia
di
etologia
e
psicologia comportamentale.
Ha all’attivo progetti di
arricchimento ambientale e
conoscitivo tesi al
miglioramento del benessere
animale sia in Italia che in
Uganda.
Laureato in Scienze agrarie
presso
l’Università
degli
Studi di Torino.
Insegnante
di
Scienze
- Metodologie applicative di
educazione ambientale
- Tecniche di comunicazione
ed informazione scientifica
Potenziare i servizi
ordinari svolti
-Primo soccorso per animali
selvatici
e
domestici:
cattura
in
sicurezza,
elementi
di
veterinaria
base, cure e caratteristiche
della degenza
VERRA, MARCO
- La fauna urbana sul
territorio
provinciale:
selvatica e domestica
- Primo soccorso per animali
selvatici
e
domestici:
cattura
in
sicurezza,
elementi
di
veterinaria
base, cure e caratteristiche
della degenza
- Definizione di ‘Fauna
Urbana’
- Problematiche connesse
alla
presenza
ed
alla
diffusione
di
animali
selvatici
in
ambienti
urbanizzati
LUCIANO, REMIGIO
Naturali,
Fitopatologia,
Entomologia
agraria
e
Microbiologia.
Docente di Scienze Naturali,
chimica
e
microbiologia
presso il Liceo Scientifico ‘G.
Peano’ di Cuneo.
Socio fondatore della società
cooperativa E.R.I.C.A. in
Alba.
Ha
all’attivo
numerose
pubblicazioni.
Collabora con il Centro a
titolo volontario.
Laureato
in
Medicina
Veterinaria.
Libero professionista con
studio
ambulatoriale
in
Boves. Collabora a titolo
gratuito con il Centro per le
attività di cura della fauna
degente
e
per
l’organizzazione
amministrativa
Responsabile
dell’associazione O.N.L.U.S.
Centro Recupero Animali
Selvatici. Dal 2001, ha
ottenuto da parte del
Ministero Dell’ Ambiente
Servizio Conservazione della
Natura
l’idoneità
alla
detenzione
di
animali
pericolosi ai sensi dell’art. 6,
co. 6 L. 150/1992, n. 150 e
successive modificazioni.
Ha gestito il Parco Faunistico
di Bernezzo dal 1985 al 2000
in qualità di titolare e il
piccolo zoo Cuneese dal 1970
al 1984 in qualità di gestore
responsabile.
Fa parte del direttivo del
Comprensorio Alpino CACN3
Valli Grana e Maira in qualità
di consigliere e organizza e
partecipa in qualità di
consulente a corsi e convegni
sul
tema
faunisticonaturalistico.
Relatore di corsi informativi
riguardanti il pronto
intervento sul primo
soccorso della fauna
selvatica ritrovata in
difficoltà e la legislazione su
animali selvatici autoctoni
ed alloctoni, normative
CITES e convenzione di
Berna, destinati alla
formazione dei
rappresentanti delle stazioni
del C.F.S. presenti nei
principali centri del
Potenziare il servizio
informativo di
catalogazione e
raccolta dati
-Elementi
di
ricerca
scientifica
-Elaborazione ed analisi dei
dati in forma grafica e
statistica
- Cenni pratici di utilizzo di
sistemi
e
strumenti
informatici
BELTRAMO, ROSALBA
Potenziare il servizio
informativo di
consulenza ed
assistenza in materia
faunistica
- Elementi di diritto
- Legislazione del
patrimonio naturalistico,
legislazione per la tutela
delle specie protette,
legislazione sulla detenzione
di animali non convenzionali
- Cenni sui diritti degli
animali
- Buone prassi di educazione
civica concernenti il
rapporto della cittadinanza
con la fauna urbana
CONOSCENTE, MATIAS
Piemonte, degli agenti di
Vigilanza Faunistico
Ambientale della Provincia di
Cuneo, degli operatori del
Servizio Multizonale dell’
A.S.L. CN1 di Cuneo e di
svariate associazioni di
vigilanza zoofila e venatoria.
Svolge attività di Consulente
Tecnico di Ufficio presso il
tribunale
di
Cuneo
in
materia di tutela degli
animali.
Laureata in Fisica presso
l’Università degli Studio di
Torino.
Insegnante di Matematica e
Fisica al Liceo ScientificoClassico Peano-Pellico di
Cuneo.
Collabora attivamente con il
Centro a titolo volontario.
Laureato in Giurisprudenza.
Avvocato
libero
professionista con studio in
Cuneo.
Segue a titolo volontario le
operazioni
in
ambito
legislativo per il Centro
(sequestri,
formazione,
didattica, etc.)
Esperto di legislazione del
patrimonio
naturalistico,
legislazione per la tutela
delle
specie
protette,
legislazione della detenzione
di animali non convenzionali.
39)Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Oltre all’apprendimento della consueta attività di recupero, soccorso, cura e riadattamento della
fauna selvatica autoctona ed esotica, il progetto si pone l'obiettivo principale di formare e
sensibilizzare i volontari alla tematica della fauna urbana e delle problematiche derivanti dalla
diffusione di popolazioni di specie selvatiche in contesti urbanizzati. Tutta l'attività dei volontari
sarà diretta allo svolgimento di esperienze sul campo affiancati dal personale esperto, con la
conseguente acquisizione di conoscenze nell'uso di procedure, mezzi e attrezzature specifiche,
mediante esperienze sul campo che portino ad una crescita delle conoscenze e delle capacità di
intervento.
Nello specifico il progetto intende coinvolgere i volontari nella globalità dell'attività dell'ente
partendo dalla conoscenza, dalla comprensione e dalla condivisione delle finalità che motivi i
volontari nello svolgimento delle mansioni. La formazione sarà volta all'acquisizione di specifiche
conoscenze di tipo biologico - etologico delle diverse specie e la conoscenza degli aspetti
legislativi inerenti la protezione e la detenzione della fauna selvatica autoctona ed esotica.
Un fondamentale traguardo del progetto è l'acquisizione da parte dei volontari di nozioni base di
primo soccorso veterinario e di manipolazione degli animali selvatici, al fine di partecipare
attivamente agli interventi di recupero sul territorio e alla gestione degli animali feriti ricoverati
presso il C.R.A.S.
Il volontario, oltre a partecipare alle attività di cura degli animali, prenderà parte a tutte le
attività connesse al piano di sviluppo del C.R.A.S. I volontari saranno inoltre coinvolti nello studio
di dati rilevati dalla Provincia di Cuneo, Forze dell’Ordine e Autorità sui più comuni luoghi di
ritrovamento di animali selvatici in difficoltà e sulle attivià antropiche maggiormente impattanti
su di essi. I dati elaborati serviranno per mappare la situazione a livello provinciale e creare un
sistema informativo mirato in relazione alla zona, in vista della realizzazione di linee – guida e
buone prassi adottabili dagli enti pubblici preposti alla gestione ed alla tutela del territorio e della
qualità ambientale.
Le conoscenze acquisite saranno riversate anche a studenti e visitatori in quanto i volontari,
saranno direttamente coinvolti nell'attività didattica e di educazione ambientale.
Tutta l'attività sarà svolta in stretta connessione con il personale dell'Ente e con i volontari
dell'Associazione che già operano all'interno della struttura, sviluppando positivi rapporti
interpersonali, con reciproco arricchimento di esperienze.
40)Contenuti della formazione:
La formazione specifica consiste in un percorso finalizzato a fornire ai volontari il bagaglio di
conoscenze, competenze e capacità necessarie per la realizzazione delle specifiche attività previste
dal progetto e descritte al punto 8.3.
Nello specifico si prevede la realizzazione dei seguenti moduli formativi:
AREE DI INTERVENTO/
AZIONI PREVISTE DAL
PROGETTO
A, B, C
MODULO
FORMATIVO
CONTENUTI TRATTATI
Formazione
e Il modulo tratterà l’informativa sui rischi connessi
informazione sui rischi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile.
connessi
all’impiego
dei
volontari
in
progetti di servizio
civile
MONTI, FEDERICO
DURATA 8 ORE
A, B, C
a1, B, c1, c2
A, c1, c2, c4
A, b2, c3
Sicurezza generale e Il modulo tratterà le norme in materia di sicurezza nei
specifica
luoghi d’impiego dei volontari.
Il volontario sarà adeguatamente informato in modo tale
MONTI, FEDERICO
da svolgere le mansioni attribuite in condizioni di
DURATA 4 ORE
assoluta sicurezza.
Definizione di ‘Fauna
Il modulo illustrerà in linea scientifico – teorica che cosa
Urbana’
si intenda per fauna urbana.
• Il volontario apprenderà numero, qualità e natura
ESPOSITO, SIMONA
delle specie selvatiche urbanizzate e loro principali
FERRERO, MARIANGELA caratteristiche etologiche.
DURATA 4 ORE
La fauna urbana sul
Il modulo illustrerà quali e quante siano le specie
territorio provinciale:
selvatiche più comunemente rinvenibili nei centri urbani
selvatica e domestica
della Provincia.
• Il volontario imparerà a conoscere e riconoscere le
ESPOSITO, SIMONA
specie selvatiche che più frequentemente giungono in
LUCIANO, REMIGIO
contatto con l’uomo.
VACCHETTA, MASSIMO
DURATA 20 ORE
Problematiche
Il modulo illustrerà quali e quante siano le specie
connesse alla presenza selvatiche più comunemente rinvenibili nei centri urbani
ed alla diffusione di della Provincia.
animali selvatici in • Il volontario imparerà a conoscere e riconoscere le
ambienti urbanizzati
specie selvatiche che più frequentemente giungono in
contatto con l’uomo.
ESPOSITO, SIMONA
A, b1, c8, c9, c10, c11
c3, c4, c5
a1, c1, c3, c4, c5, c7
A, b1, b2, c1, c8, c10, c11
a2, B, c2, c6, c9
B, c2
a2, b1, b2, b3, b4, c11
FERRERO, MARIANGELA
LUCIANO, REMIGIO
VACCHETTA, MASSIMO
DURATA 4 ORE
Elementi di ricerca
Il modulo illustrerà metodi procedure per condurre
scientifica
ricerche ritenute scientificamente valide.
• Il volontario imparerà ad estrarre i dati presenti
BELTRAMO, ROSALBA
negli archivi del C.R.A.S., selezionandoli ed
FERRERO, MARIANGELA analizzandoli in maniera coerente e scientificamente
DURATA 12 ORE
valida ai fini del progetto.
Primo soccorso per Il modulo illustrerà le procedure di attuazione del primo
animali
selvatici
e soccorso della fauna selvatica in difficoltà, con
domestici: cattura in particolare riferimento alle specie comunemente
sicurezza, elementi di rinvenbili in ambienti urbanizzati.
veterinaria base, cure • Il volontario imparerà le nozioni veterinarie di base
e caratteristiche della ed una corretta manipolazione dei soggetti, in modo da
degenza
condurre le operazioni di primo soccorso e
contenimento in condizioni di sicurezza.
ESPOSITO, SIMONA
LUCIANO, REMIGIO
VACCHETTA, MASSIMO
VERRA, MARCO
DURATA 20 ORE
Casi pratici di fauna Il modulo illustrerà le caratteristiche etologiche,
urbana: i ricci in biologiche e comportamentali del riccio, con particolare
giardino
riferimento alla presenza ed alla diffusione di tale specie
negli ambienti urbanizzati.
VACCHETTA, MASSIMO
•
Il volontario apprenderà le nozioni di base
DURATA 4 ORE
concernenti la cura ed il primo soccorso dei ricci,
nonché i più comuni casi di ritrovamento della specie in
ambiente urbanizzato e le principali problematiche
connesse alla sua presenza.
Elaborazione ed analisi
dei dati in forma
grafica e statistica
Cenni pratici di utilizzo
di sistemi e strumenti
informatici
BELTRAMO, ROSALBA
DURATA 2 ORE
Metodologie
applicative
di
educazione ambientale
Tecniche
di
comunicazione
ed
informazione
scientifica
OLIVERO, GIACOMO
DURATA 2 ORE
Elementi di didattica,
organizzazione
e
gestione
di
lezioni
didattiche per bambini
e adulti
Il modulo illustrerà le metodologie e le tecniche di
grafica e statistica da applicare alle attività del
progetto.
•
Il
volontario
apprenderà
l’utilizzo
della
strumentazione hardware e software in dotazione al
C.R.A.S. per l’ideazione e la realizzazione di documenti
di ricerca scientifica e materiali divulgativi.
Il modulo illustrerà la tematica dell’educazione
ambientale, con alcuni brevi cenni sull’approccio
divulgativo in ambito scientifico.
•
Il volontario apprenderà le tecniche per una
corretta informazione e divulgazione scientifica dei dati
raccolti ed elaborati nell’ambito del progetto.
Il modulo illustrerà i programmi didattici svolti dal
C.R.A.S. in collaborazione con gli istituti scolastici
presenti sul territorio e la presentazione dei dati in
chiave didattico – educativa.
•
Il volontario imparerà il corretto approccio per la
gestione e la conduzione delle visite guidate, delle
lezioni interattive e degli altri momenti aggregativi a
partecipazione pubblica svolti dal C.R.A.S.
OLIVERO, GIACOMO
FERRERO MARIANGELA
DURATA 8 ORE
Organizzazione
e Il modulo illustrerà le principali tecniche e prassi per la
marketing degli eventi preparazione, l’organizzazione e la gestione degli eventi
culturali
a
naturalistico
c1, c2, c6, c7
sfondo promossi dal C.R.A.S. in via autonoma o in
collaborazione con enti ed autorità presenti sul
territorio.
FERRERO, MARIANGELA •
Il volontario sarà portato a conoscenza dei metodi
DURATA 4 ORE
di marketing utilizzati per la fruizione di eventi
naturalistici.
Elementi di diritto
Il modulo tratterà la materia dei diritti degli animali e la
Legislazione
del normativa concernente gli stessi, con particolare
patrimonio
riferimento alle principali problematiche ed istituti
naturalistico,
giuridici relativi ai rapporti tra la fauna selvatica e gli
legislazione
per
la ambienti antropizzati.
tutela delle specie •
Il volontario sarà portato a conoscenza delle norme
protette, legislazione internazionali, comunitarie, nazionali, regionali e locali
sulla detenzione di concernenti la tutela e la gestione della fauna selvatica,
animali
non con una panoramica sui casi giuridici più comuni e
convenzionali
frequenti.
Cenni sui diritti degli
animali
Buone
prassi
di
educazione
civica
concernenti il rapporto
della cittadinanza con
la fauna urbana
CONOSCENTE, MATIAS
DURATA 4 ORE
MODULO FORMATIVO
ORE
Formazione e informazione sui rischi
connessi all’impiego dei volontari in
progetti di servizio civile
Sicurezza generale e specifica
Definizione di ‘Fauna Urbana’
8
La fauna urbana sul territorio provinciale:
selvatica e domestica
20
Problematiche connesse alla presenza ed
alla diffusione di animali selvatici in
ambienti urbanizzati
4
Elementi di ricerca scientifica
12
Primo soccorso per animali selvatici e
domestici: cattura in sicurezza, elementi
di veterinaria base, cure e caratteristiche
della degenza
Casi pratici di fauna urbana: i ricci in
giardino
Elaborazione ed analisi dei dati in forma
grafica e statistica
Cenni pratici di utilizzo di sistemi e
strumenti informatici
Metodologie applicative di educazione
ambientale
Tecniche
di
comunicazione
ed
informazione scientifica
Elementi di didattica, organizzazione e
gestione di lezioni didattiche per bambini
e adulti
Organizzazione e marketing degli eventi
20
4
4
NOMINATIVO
FORMATORE - DOCENTE
MONTI, FEDERICO
4
MONTI, FEDERICO
ESPOSITO, SIMONA
FERRERO, MARIANGELA
ESPOSITO, SIMONA
LUCIANO, REMIGIO
VACCHETTA, MASSIMO
ESPOSITO, SIMONA
FERRERO, MARIANGELA
LUCIANO, REMIGIO
VACCHETTA, MASSIMO
BELTRAMO, ROSALBA
FERRERO, MARIANGELA
ESPOSITO, SIMONA
LUCIANO, REMIGIO
VACCHETTA, MASSIMO
VERRA, MARCO
VACCHETTA, MASSIMO
2
BELTRAMO, ROSALBA
2
OLIVERO, GIACOMO
8
OLIVERO, GIACOMO
FERRERO MARIANGELA
4
FERRERO, MARIANGELA
culturali a sfondo naturalistico
Elementi di diritto
Legislazione del patrimonio naturalistico,
legislazione per la tutela delle specie
protette, legislazione sulla detenzione di
animali non convenzionali
Cenni sui diritti degli animali
Buone prassi di educazione civica
concernenti il rapporto della cittadinanza
con la fauna urbana
4
CONOSCENTE, MATIAS
41) Durata:
La durata totale della formazione specifica sarà di 96 ore, così come dettagliato nella tabella
riportata al punto 40.
La formazione specifica sarà erogata come di seguito descritto, in conformità con quanto previsto
dalle “Linee guida per la formazione dei giovani in servizio civile” (Decreto 160/2013):
• il 70% delle ore entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto; in questa parte rientra
obbligatoriamente il modulo relativo alla formazione e informazione sui rischi connessi
all’impiego dei volontari in progetti di servizio civile”;
• il restante 30% delle ore entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto.
Si precisa che la richiesta di utilizzare questa tempistica per l'erogazione della formazione specifica,
deriva dal fatto che:
• si ritiene utile ed indispensabile offrire ai volontari nell'arco dei primi 3 mesi dall'avvio del
progetto la maggior parte delle informazioni tecniche e dei contenuti specifici necessari allo
svolgimento delle attività stesse e alla conoscenze dello specifico contesto di riferimento;
• si ritiene altresì utile e necessario mantenere la possibilità di riprendere e approfondire alcuni
temi e contenuti della formazione specifica anche dopo il primo trimestre; ciò consente – dopo
la fase di inserimento e di avvio delle attività – di riprendere alcuni contenuti alla luce dei
bisogni formativi manifestati dai volontari, a seguito dell'avvio del progetto e di una maggior
conoscenza del servizio e dei destinatari. In alcuni casi poi, ciò consente anche di
accompagnare lo svolgersi di tutte le attività che a volte, come previsto dal cronoprogramma
di attuazione, prendono avvio non dal primo mese di servizio.
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifico) predisposto:
Si rinvia al sistema di Monitoraggio accreditato.
Cuneo, li 13 ottobre 2015
La Responsabile del Servizio civile nazionale
della Provincia di Cuneo
Dott.ssa Maria Maddalena Mondino