Calabria - Integrazione Migranti
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Calabria - Integrazione Migranti
Regione CALABRIA – dati sulla presenza di migranti Gli stranieri residenti al 1° gennaio 2015 ammontano dunque 91.354, con un incremento del 5,6% rispetto all’anno precedente e con un’incidenza del 4,6% sulla popolazione residente in Regione. Incidono, inoltre, per l’1,8 % sulla totalità degli stranieri residenti in Italia. Sono concentrati, prevalentemente, nella provincia di Cosenza – 30.275 cittadini (33% della popolazione straniera a livello regionale) cui seguono Reggio Calabria – 29.129 (32 %), Catanzaro - 16.175 (17,7 %), Crotone – 9.063 cittadini (10 %) e Vibo Valentia – 6.712 (7,3 %). Tra le nazionalità più rappresentate la Romania è al primo posto (con 31.508 presenze), seguita da Marocco (14.067), Ucraina (6.197) e Bulgaria (6.122). La presenza di cittadini stranieri rispetto alla popolazione complessiva per provincia, incide per il 4,2% a Cosenza, per il 4,5% a Catanzaro, per il 4,1% a Vibo Valentia e per il 5,2% sia a Crotone che a Reggio Calabria rappresentando, queste ultime due Province, quelle con una più alta concentrazione rispetto alla popolazione residente. La sola componente non comunitaria è costituita da 47.583 persone. La distribuzione su base provinciale vede il primato di Reggio Calabria, con circa il 33,3% di presenze extra comunitarie a livello regionale, seguita da Cosenza (25,5%), Catanzaro (19,9%), Crotone (16,2%) e Vibo Valentia (5%). La presenza di cittadini non comunitari rispetto alla popolazione residente per provincia, incide per il 1,7% a Cosenza, per il 2,6% a Catanzaro, per il 1,5% a Vibo Valentia, il 2,8% a Reggio Calabria e per il 4,4% a Crotone che rappresenta la provincia con la più forte incidenza di cittadini non comunitari rispetto alla popolazione residente. La presenza delle donne si attesta sul 44%, mentre i minorenni (8.412) rappresentano il 17,7% della popolazione non comunitaria. La classe di età tra i 18 e i 29 anni è la più numerosa, con 11.604 presenze a livello regionale (24,4%), di cui la componente prevalente è maschile (65,7%). Il 60,8% dei cittadini non comunitari è, inoltre, celibe/nubile. Tra la popolazione non comunitaria, la comunità più numerosa è quella marocchina, che rappresenta il 28,5% del totale con 13.581 presenze, cui seguono quella ucraina, che incide per il 12% sul totale dei non comunitari, e quella indiana che incide, invece, per il 10%. Le nazionalità caratterizzate da una maggiore incidenza di popolazione di genere femminile sono l’ucraina (21%) e la filippina (7,2%), mentre le comunità marocchina, indiana, pakistana, cinese e albanese sono connotate da una maggiore presenza maschile (ben oltre il 57% di presenza maschile). In generale, il 24,7% dei non comunitari presenti in Calabria proviene dall’Africa con il 42%, dall’Europa dell’Est il 23%; il 31% dall’Asia e il 3,5% dal continente americano. Analizzando i dati dei permessi di soggiorno si evince che il 58,8% è titolare di un permesso di soggiorno a scadenza, mentre il restante 41 % ha un permesso di soggiorno per lungo soggiornanti o per familiare di cittadino UE residente in Italia. Tra i cittadini non comunitari con permesso di soggiorno a scadenza il 47% ha un permesso per motivi di lavoro, il 22% per motivi familiari, il 26% ha un permesso riconducibile alla categoria asilo/umanitari e il 2,4% per studio. Nell’ultimo triennio rilevabile (2012-2014) gli ingressi di cittadini non comunitari sono diminuiti di quasi 2mila unità, attestandosi nel 2014 a 5.727, con un aumento di 658 unità rispetto al 2013 (5.069), mentre il picco più alto si è registrato nel 2010 (9.667 ingressi). Nell’anno 2014 sono entrati in prevalenza cittadini (il 73% uomini) di nazionalità marocchina, indiana e pakistana. Minori e seconde generazioni Sono 1035 i nuovi nati stranieri in Calabria nel 2014, di cui 554 non comunitari, l’1,4% di quelli nati in Italia. Erano 1.152 nel 2013, con variazione del -10% rispetto all’anno precedente. Nell’anno scolastico 2013/2014 risultano 12.922 alunni stranieri (dei quali il 20,7% nati in Italia), che incidono per il 4% sul totale degli studenti calabresi. La ripartizione per grado di istruzione vede i ragazzi stranieri distribuiti per il 16,9% nelle scuole dell’infanzia, per il 31,2% nelle primarie, per il 22,8% nelle secondarie di I grado e per il 29,1% in quelle di II grado. Gli studenti stranieri delle scuole secondarie di II grado scelgono in larga maggioranza (oltre il 73,9%) istituti tecnici e professionali che avviano immediatamente al lavoro. Gli studenti non italiani sono originari prevalentemente dell’area europea: sul totale di 12.922, 8.501 sono di origine europea (di cui 6.506 comunitari). In particolare spiccano la Romania (34,8%) e il Marocco (16,5%). La componente africana è composta da 2.752 studenti, pari al 21,3% del totale. Il 35,3% degli alunni con cittadinanza non italiana è concentrato nella provincia di Cosenza e il 32,2% in quella di Reggio Calabria. Gli studenti stranieri iscritti alle Università nell’anno accademico 2013/2014 sono complessivamente 700, pari all’1% del totale degli iscritti stranieri nelle Università italiane. Di questi, 515 stranieri sono iscritti all’Università della Calabria (ne rappresentano l’1,8% del totale), 77 all’Università degli Studi "Magna Graecia" di Catanzaro (0,8%), 53 all’Università Mediterranea di Reggio Calabria (0,73%) e 26 nell’Università per Stranieri "Dante Alighieri" di Reggio Calabria. Le studentesse straniere iscritte all’università sono il 55,9% (391 iscritte sui 700 stranieri iscritti). Rispetto all’a.a. precedente, gli iscritti stranieri sono aumentati di 30 unità. Sono 4.365 (sui 133.499 regionali, il 3,3%) i giovani tra i 15 ed i 29 anni non comunitari che non studiano né lavorano; la percentuale dei NEET stranieri comunitari in rapporto alla popolazione non comunitaria 1529 si attesta, invece, al 51%, rispetto a quella comunitaria che scende al 42% (dato maggiormente in linea con il 38% del complessivo regionale). Rispetto alla distribuzione di genere, i NEET di origine non comunitaria sono prevalentemente uomini (il 55,4%), in linea con il complessivo regionale (51,5%) e con la popolazione italiana (52%); mentre per quanto riguarda la popolazione comunitaria il rapporto si inverte: il 75% sono donne. Per quanto riguarda la distribuzione per età, i NEET non comunitari sono presenti prevalentemente nella fascia di età 25-29 (il 46,5%), in linea con i dati complessivi regionali (45,3%) e con quelli relativi alla popolazione comunitaria (63%). Il mercato del lavoro Secondo i dati Istat (Rcfl, media annuale 2014), il tasso di occupazione della popolazione non comunitaria (15-64 anni) è il 49,1%; un valore di circa 10 punti percentuali superiore a quello regionale complessivo (39%). Gli occupati non comunitari sono 18.753, di cui il 67% rappresentati da uomini, sostanzialmente in linea con il valore regionale, mentre per i comunitari il rapporto si inverte (64,2% degli occupati comunitari sono donne). Il tasso di disoccupazione (15 anni e oltre) dei non comunitari è sensibilmente inferiore a quello relativo al complesso regionale (15,8 % a fronte del 23,4 %), più basso anche rispetto agli stranieri comunitari (21,5%). Nell’anno 2014 il bacino degli inattivi stranieri (15–64 anni) è costituito da quasi 30.893 individui, su cui i non comunitari incidono per il 51% mentre i comunitari per il 49%. Le persone in cerca (15 anni e oltre), infine, sono circa 8mila, considerando sia i cittadini comunitari (4.537) sia quelli non comunitari (3.527). Rispetto al totale degli occupati (15 anni e oltre), la coorte di età prevalente sia tra i cittadini comunitari che tra i non comunitari è 30-44 anni (rispettivamente il 50% e il 49,1%), mentre nel dato relativo agli italiani e al complessivo regionale pesa maggiormente (41,1%) la fascia di età 45-59. Tra i cittadini non comunitari occupati il 56,6% possiede un titolo di istruzione basso: scuola primaria (17,1%) e secondaria di I grado (39,5%); mentre, tra i cittadini comunitari occupati prevale il titolo di istruzione secondaria di II grado (il 52,3%). Significativo il numero di coloro che tra gli occupati non comunitari risultano senza titolo (15,9%); dato molto più alto rispetto a quello degli occupati comunitari (4%) e al totale degli occupati nella Regione (1,2%). Il 6% degli occupati non comunitari ha, inoltre, un titolo di istruzione terziario, a fronte del 4,2% dei cittadini occupati comunitari e al 20,4% del totale regionale degli occupati. Il settore di impiego prevalente tra gli occupati non comunitari è quello del Commercio (38,2%) (dato che si discosta nettamente dagli occupati comunitari nel settore in questione, 8%), seguito da Servizi collettivi e personali (29,6%) e da Agricoltura (9,5%). Il 28,3% dei cittadini non comunitari occupati appartiene alla categoria professionale delle professioni qualificate nelle attivita' commerciali e nei servizi mentre il 67,6% svolge professioni non qualificate. Poco rilevante (0,3%) il numero di Dirigenti, professioni intellettuali e tecniche tra gli occupati non comunitari. Sono l’1,2% i lavoratori dipendenti non comunitari che percepiscono un reddito mensile superiore ai 1200 euro, mentre il 70% resta sotto i 1200 euro. Le classi di reddito tra stranieri comunitari e non comunitari sono sostanzialmente in linea. Interessante notare come non esistano tra i non comunitari e i comunitari redditi superiori ai 1601 euro mensili, a fronte di un 9% del complessivo regionale. Sono, secondo i dati Inps, 5.801 i lavoratori dipendenti non comunitari nel 2013, di cui 4.339 a tempo indeterminato (69% uomini); l’ultimo dato disponibile Inps per l’annualità 2014 registra un lieve aumento dei lavoratori dipendenti (5.867 unità) ed insieme una flessione di quelli a tempo indeterminato (4.270 individui). Tra i 7.113 lavoratori domestici non comunitari rilevati in Regione nel 2013 il 71,5% sono donne. La quota di coloro che sono impegnati nel lavoro domestico registra un lieve calo rispetto all’ultimo dato disponibile per l’annualità 2014: 6.031 unità. Dai dati delle Comunicazioni Obbligatorie si rileva che, nel corso del 2014, i rapporti di lavoro attivati per cittadini non comunitari sono stati 15.240 (il 4,4% del totale dei rapporti di lavoro attivati in Calabria). Il 68,6% dei contratti è a tempo determinato, mentre quelli a tempo indeterminato sono il 29%. La maggioranza dei contratti è attiva nel settore dell’Agricoltura (51,4%), cui segue quello dei Servizi (33,6%). I rapporti di lavoro cessati nel 2014 sono sostanzialmente analoghi alle attivazioni: 15.009, il 67,6% di quelli a tempo determinato e il 52% nel settore agricolo. Secondo i dati Unioncamere-InfoCamere 2014 i titolari di imprese individuali nati in uno Stato estero all'interno della Regione sono 9.875, pari all’8,2% del totale delle imprese individuali presenti in Regione e al 2,9% sul totale nazionale degli imprenditori non comunitari. Per quanto riguarda il lavoro stagionale, dal 2011 si registra una contrazione del numero di quote assegnate (dalle 767 del 2010, alle 135 del 2013); tuttavia, nel 2013, il tasso dei nulla osta rilasciati sulle quote assegnate è aumentato rispetto al 2011 (dal 50% al 29%). Nell’ambito del decreto flussi stagionali del 15.02.2013 sono state presentate 1.064 domande di nulla osta per lavoro stagionale, sono stati rilasciati 68 nulla osta e sono stati rilasciati 9 permesso di soggiorno. Il numero dei lavoratori dipendenti stagionali, secondo i dati Inps 2013 e 2014 (provvisorio), è passato da 225 a 305, in maggioranza uomini (intorno al 60%). Infine, relativamente alla procedura di emersione (anno 2012), su 3.052 domande presentate in Calabria, il 46,9% sono situate nella provincia di Reggio Calabria, il 29,9% a Cosenza, l’11,9% a Catanzaro e l’8% a Crotone. Il sistema di welfare Nel 2013, secondo i dati Inps, i beneficiari non comunitari di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) sono 170, pari al 2,2% dei beneficiari nella Regione (e allo 0,2% del totale nazionale dei non comunitari). Sono solamente 2 le donne beneficiarie. L’ultimo dato disponibile al 2014 registra un calo dei beneficiari, 129 individui. Per quanto riguarda la cassa integrazione straordinaria (CIGS), nel corso del 2013, sono 106 i beneficiari, pari allo 0,8% del totale regionale (e allo 0,2% del totale nazionale dei non comunitari). L’85% sono uomini. L’ultimo dato disponibile al 2014 registra un calo dei beneficiari, 62 individui. I beneficiari non comunitari di indennità di mobilità nel 2014 sono 258 (in larga maggioranza uomini, il 73%), 1.229 coloro (in prevalenza donne) che nel 2013 percepiscono la disoccupazione ordinaria (il 5,4% dei beneficiari totali in Calabria, l’1,3% sul totale dei non comunitari in Italia); mentre i beneficiari di ASPI sono 1.320 (dato 2013), rappresentando il 4,5% del totale dei beneficiari regionali. E’ pari, invece, a 459 il numero di beneficiari non comunitari di Mini Aspi (dato 2013). La disoccupazione agricola (dato 2013) riguarda 2.084 cittadini non comunitari, in prevalenza maschi (il 60%), che rappresentano il 2,5% dei beneficiari in Regione. Nel corso del 2014 le pensioni IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) percepite da cittadini non comunitari sono state 347 (erano 295 nel 2012), di cui l’82% donne, pari allo 0,1% dei beneficiari regionali (invariate le incidenze rispetto all’annualità precedente). Tra il 2012 ed il 2014 le pensioni assistenziali erogate a favore di cittadini non comunitari sono aumentate del 30%, passando da 496 a 715. Il numero di beneficiarie di indennità di maternità, nel 2014, è pari a 225, diminuendo dal 2012 del 23%; quello di beneficiari di congedo parentale a 100, quasi totalmente donne, rappresentando l’1,5% del totale dei beneficiari in Regione. Tra il 2012 ed il 2014 il numero di lavoratori non comunitari che ha beneficiato di assegni al nucleo familiare è diminuito, passando da 1.154 ai 1.113 (il 2% del totale dei beneficiari in Regione). Percorsi di integrazione Secondo il censimento 2011, su 13.948 cittadinanze italiane acquisite in Calabria, 9.243 sono di cittadini non comunitari. Per il 51,2% si tratta di cittadini di origine americana, per il 29,2% di europei non comunitari, l’8,3% sono africani e il 5,7% cittadini di origine asiatica. Sono 399 le cittadinanze acquisite nella sola annualità 2012 (lo 0,9% sul totale nazionale), di cui la maggioranza per matrimonio (286) e per la fascia di età 40 anni ed oltre (il 41,6%). Sono 514 i matrimoni misti rilevati in Calabria (2014), in larga maggioranza con la sposa straniera (il 77,4%), prevalentemente romena; il 14,4% sono con sposo straniero, per il 18% marocchino; l’8,2% dei matrimoni in Calabria sono invece tra due stranieri. Secondo i dati della Banca d’Italia, le rimesse destinate oltre lo spazio europeo, si attestano nel 2014 sui 41 milioni di euro (erano 40,5 nel 2013) (9,6% sulla macro-area Sud e il 0,8% sul dato nazionale). Il 17,5% delle rimesse vengono inviate verso l’india. La spesa sostenuta dalla Regione Calabria per interventi e servizi sociali a favore di cittadini immigrati e nomadi nel periodo 2008-2011 è passata da 1.950.936 a 2.469.315 di euro. Le associazioni straniere presenti in Calabria sono 24 (l’1,1% del totale sul territorio nazionale). L’8,3% di esse sono costituite da cittadini senegalesi. Rilevante, inoltre, il peso di quelle pluricomunità (70,8%). Nelle cartine seguenti è possibile visualizzare il dato relativo alla presenza di residenti non comunitari su base comunale (in valori assoluti e in valori % rispetto alla popolazione residente)