ISTITUTO DI TERAPIA FAMILIARE DI BOLOGNA “IMMAGINE E
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ISTITUTO DI TERAPIA FAMILIARE DI BOLOGNA “IMMAGINE E
ISTITUTO DI TERAPIA FAMILIARE DI BOLOGNA Direttore: Tullia Toscani e.mail: [email protected] - sito internet: www.itfb.it SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN PSICOTERAPIA FAMILIARE E RELAZIONALE RICONOSCIUTA DAL M.I.U.R. - D.M. 6 /02/06 – G.U. N° 39 – 16/02/06 Bologna, Venerdì 18 Ottobre 2013 9,00-18,00 Savoia Hotel Regency -Via del Pilastro, 2 Bologna “IMMAGINE E IMPLICITO IN PSICOTERAPIA” Relatore Rodolfo de Bernart “Medico Psichiatra, Direttore ITFF di Firenze; Past President : SITF, AIMS, FIAP, EAP; Board : EFTA,; Charter Member AFTA; Ordinario SIPPR; Fondatore : AFTA, EFTA, AIMS Docente Università di Firenze ,Scuola Spec. Psichiatria e Master PsicoGiuridico; Autore di più di 200 lavori, 2 libri; Membro del Board di numerose riviste Italiane e straniere Direttore di MFS (Mediazione Familiare Sistemica ) rivista dell'AIMS. Il Seminario verte sulla Immagine della famiglia e sull'uso dell'immagine nei diversi settings di Psicoterapia e nella formazione. Saranno forniti esempi di casi trattati ed utilizzati videonastri di sedute e altro materiale iconografico per dimostrare il modello di trattamento. SCALETTA IMMAGINE-FAMIGLIA Per un terapista familiare vedere è importante quanto sentire, se non di più. Solo il confronto fra ciò che vede e ciò che ascolta gli permette, infatti, una lettura più complessa della comunicazione familiare. Fin dalla formazione gli allievi vengono allenati a leggere il linguaggio non verbale insieme a quello verbale e vengono stimolati ad osservare le differenze e le incongruenze. Sulla base di queste è poi possibile costruire ipotesi relazionali di lavoro da verificare in seduta. Sarà perciò chiaro il motivo per cui fin dall'inizio della Terapia Familiare gli audiovisivi hanno avuto un posto significativo nello strumento del terapista con conseguenze importanti anche sullo sviluppo della stessa tecnica terapeutica. L'idea di fare un Seminario sull'immagine della famiglia è legata a questa operatività non verbale e all'importanza delle tecniche audiovisive nel lavoro clinico e formativo in terapia familiare. Ci sembrava però impossibile far riferimento all' "immagine esterna" della famiglia senza considerare la "famiglia interna". Da un dialogo con Katia Giacometti é così nata l'idea di collegare i due temi e precisamente di cercare di descrivere il processo attraverso il quale si può accedere alla conoscenza ed alla elaborazione della famiglia interna attaverso lo studio di quella esterna. INTRODUZIONE CENTRO DI RICERCA E FORMAZIONE RELAZIONALE Via Milazzo, 5 - 40121 Bologna - Tel/Fax: 051/6390890 – 338/5036130 ISTITUTO DI TERAPIA FAMILIARE DI BOLOGNA Direttore: Tullia Toscani e.mail: [email protected] - sito internet: www.itfb.it SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN PSICOTERAPIA FAMILIARE E RELAZIONALE RICONOSCIUTA DAL M.I.U.R. - D.M. 6 /02/06 – G.U. N° 39 – 16/02/06 Dalla famiglia esterna alla famiglia interna Il lavoro con le immagini tende a privilegiare il lavoro di costruzione e ricostruzione dell'esperienza attraverso la riattualizzazione e drammatizzazione dell'incontro tra mondi interni nell'area della relazione. L'immagine tende a proporre un primo livello di rappresentabilità , stabilendo tra i soggetti e la loro storia relazionale una distanza che favorisce l'ascolto reciproco , la pensabilità ed il dialogo. L'immagine infatti é già un modo di dare rappresentabilità a qualcosa che nella famiglia si manifesta a livello di vissuti ed agiti , ed insieme un modo di articolare parti di sé e dell'altro che mette in primo piano il ruolo dell'elaborazione soggettiva nella costruzione dell'area condivisa. Attraverso l’immagine si può aver e dare accesso a mondi interni non facilmente accessibili e spesso difesi dall’uso del canale verbale, che in questi casi appare svuotato da qualsiasi colorazione emotiva. Dunque l’uso dell’immagine riporta in primo piano il nesso tra i tre registro pre-verbale, verbale e non -verbale. Parte specifica: La Formazione "Se vogliamo che un terapista sia capace di utilizzare correttamente l'analisi del linguaggio non verbale dobbiamo abituarlo a confrontarsi con esso fin dall'inizio della formazione" (Bodin, 1978). Se un terapista deve essere capace di trovare un'altra immagine da proporre alla famiglia al posto di quella "ufficiale" con la quale essa si presenta in seduta, egli deve abituarsi a cercare quello che non viene mostrato. Deve anche conoscere molto bene almeno alcune immagini della propria famiglia per essere sicuro di non cercare-trovare sempre quelle nella famiglia in trattamento (de Bernart, 1978). Questo mi ha portato ad utilizzare due tecniche audiovisive nel primo livello (non clinico) di formazione allo scopo di fornire all'allievo molte immagini della famiglia "normale" perchè fosse poi capace di accettare con la dovuta flessibilità tutto ciò che poteva incontrare in futuro. Troppo spesso infatti il concetto di famiglia normale è confinato nell'allievo nell'immagine della propria famiglia o nel contrario di essa. Inoltre è importante che il terapeuta impari a porsi il problema della storia-modello attraverso cui è mediato l’incontro con la famiglia in terapia. Parte specifica: Le Tecniche (nella clinica e nella formazione) Il Genogramma Familiare Le Foto di Famiglia CENTRO DI RICERCA E FORMAZIONE RELAZIONALE Via Milazzo, 5 - 40121 Bologna - Tel/Fax: 051/6390890 – 338/5036130 ISTITUTO DI TERAPIA FAMILIARE DI BOLOGNA Direttore: Tullia Toscani e.mail: [email protected] - sito internet: www.itfb.it SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN PSICOTERAPIA FAMILIARE E RELAZIONALE RICONOSCIUTA DAL M.I.U.R. - D.M. 6 /02/06 – G.U. N° 39 – 16/02/06 La Scultura Familiare Il Disegno Simbolico della Famiglia Il Disegno Cinetico della Famiglia Il Disegno “narrativo” del senso familiare Il collage geometrico ed il collage di immagini L'uso degli audiovisivi e delle tecniche speciali L'uso dei film L'intervista Geografico-Storica Metafora e Oggetto Metaforico Parte Specifica : La Clinica Terapia Individuale relazionale Terapia di coppia Terapia Familiare Terapia di Gruppo CONCLUSIONI Gli audiovisivi nelle loro varie forme sono sicuramente divenuti strumenti insostituibili in terapia familiare e nella formazione del terapista. Assieme ad aspetti sicuramente positivi compaiono talvolta distorsioni. La più importante mi sembra l'aver accentuato certi aspetti spettacolari ed eclatanti già presenti nelle terapie sistemico-strategiche. Troppo spesso nei convegni e nella formazione sono mostrati brani spettacolari o prime sedute significative, mentre raramente viene dato spazio alla noia ed alla difficoltà di un intero processo terapeutico. Questo può generare negli allievi, ed in particolare nei neofiti, la convinzione che si tratti di interventi facili e brevi, e, soprattutto può stimolare pericolose tendenze imitative. Appendici L'immagine della famiglia nell'arte L'immagine della famiglia nel cinema L'immagine della famiglia nella Pubblicità CENTRO DI RICERCA E FORMAZIONE RELAZIONALE Via Milazzo, 5 - 40121 Bologna - Tel/Fax: 051/6390890 – 338/5036130