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Liscio
Genere
Regia Distribuzione Età Durata
Audio Anno Commedia drammatica
Claudio Antonini
Stardust
Da 13 anni 80 min. - colore
Italiano
2006
Sinossi
Liscio è la storia di Monica e Raul, madre e figlio, soli al mondo. Monica è una cantante di liscio, piacente e tormentata, che decide di tentare una nuova strada nella musica lasciando la banda ed esibendosi come cantautrice. Costantemente accompagnata dall’uomo sbagliato che cambia con molta
disinvoltura, cerca di costruire un dialogo col piccolo Raul. Il bambino vive con ansia la ricerca di un
compagno da parte della madre e decide di occuparsene personalmente. Individuato nel proprio insegnante di musica il potenziale spasimante, farà di tutto per far incontrare i due, ma dovrà accorgersi
che la vita è più complicata di quel che sembra.
Analisi della struttura
Il regista Claudio Antonini, con “Liscio”, suo secondo film, ha vinto alla Festa del Cinema di Roma il
premio “Alice nella Città”, sezione riservata al cinema per ragazzi. “La musica è facile, sono le parole
a essere difficili. Non si sa mai bene cosa vogliano dire”, commenta Raul, un ragazzino di 12 anni, il
cui nonno musicista morto gli lascia come eredità il compito di accudire la madre Monica, cantante in
un’orchestrina di liscio, inquieta perché incapace di trovare stabilità professionale e sentimentale. Tratto da un soggetto di Marco Cambogiani, il film è una commedia agro-dolce sul rapporto filiale e sulla
realtà sociale d’oggi. Accompagnato dal pensiero di Raul come voce fuori campo, i vari momenti di vita
vissuta sono filtrati attraverso il punto di vista del ragazzino. I toni non scadono mai nel drammatico,
anche quando Raul si confronta con le depressioni della madre o con le delusioni subite dai compagni
di scuola. I tormenti della madre restano sullo sfondo, perché è il piccolo protagonista a dominare la
scena con una limpidezza comunicativa che rende arioso il racconto fino a suscitare divertite risate in
più di un’occasione. Gli episodi in classe, i giochi con gli amici, i primi innamoramenti e i commenti da
ragazzini consentono di guardare al mondo adulto con una criticità meno spietata del dovuto.
Liscio non vuole essere il pretesto per parlare di musica, ma semplicemente il giusto riconoscimento di
un perfetto amalgama tra immagini e note. L’allegria e il ritmo della fisarmonica infatti corrispondono
a tempi e situazioni meno complicati e confusi di quelli in cui si trova immerso il ragazzino: le balere,
dove coppie anziane di nostalgici ballano polke e mazurche, conservano il ricordo di un’Emilia Romagna culturalmente e socialmente lontana anni luce dall’Italia di oggi. L’evoluzione rapida dei costumi
e della mentalità ha generato un universo conflittuale e problematico, di cui i rapporti genitori-prole
sono le prime vittime. Raul vive nel culto nostalgico di un’armonia perduta incarnata dal nonno fisarmonicista di liscio, che non c’è più ma con il quale continua a dialogare. È incerto se essere orgoglioso
di una madre coraggiosa e originale o se disapprovarla e vergognarsi delle sue eccentricità. Divertente
la scena in cui racconta dei fidanzati della madre, seduto al tavolo della colazione al quale di volta in
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volta siede un diverso individuo, sempre più assurdo. Adulti ridicoli agli occhi dei bambini: intellettuali,
rockettari, impresari musicali, ufologi, coltivatori di marijuana che rappresentano la precarietà della
sbrindellata società attuale. Il tentativo di Raul di riportare indietro le lancette dell’orologio ricorrendo all’autorevolezza di un docente della sua scuola fallisce, perché neppure i “professori”, rimpiccioliti
negli schermi dei cellulari, non vogliono sapere di rappresentare un punto fermo per gli allievi disagiati.
Le riprese video che spiano gli insegnanti, che rubano le penne ai colleghi, si mettono le dita nel naso,
fumano nei bagni della scuola, ricordano gli attuali ‘furti’ di immagini scolastiche con i cellulari, raccontati quotidianamente dai media.
Nei panni di Raul il bravissimo Umberto Morelli; tanti riccioli neri su una faccia seria-seria che rende
credibile qualunque teoria, anche la più fantasiosa. Il suo personaggio non è un sognatore, ma un bambino maturato in fretta che conserva ancora l’innocenza della sua età.. Monica interpretata da Laura
Morante, è una donna che lotta ma è soprattutto una madre che accetta il giudizio a volte spietato del
figlio, ora ribellandosi, ora rimanendo in silenzio. È una donna che cerca di affrancarsi dopo anni in cui
le è stato detto cosa fare e che condivide con Raul la voglia di cambiare le cose; quasi una bambina,
perché prova per la prima volta a seguire la sua strada.
Proposte didattiche
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Quale significato ha il titolo del film?
Come inizia il film?
Perché il regista usa la voce fuori campo?
Sapresti descrivere Raul?
Perché pensa che il professore di musica possa essere un ottimo fidanzato per la madre?
Quale importanza ha lo sguardo di Raul all’interno del racconto filmico?
Perché è importante il nonno per Raul?
Descrivi Monica, la madre di Raul
Come reagisce ai rimproveri del figlio?
Quale importanza hanno i due compagni nella vita di Raul?
Che rapporto ha Raul con Manuela?
Come sono descritti i professori?
Come è descritta la scuola in questo film?
Quale funzione ha la musica?
Quale rapporto esiste tra la musica e le immagini?
Che cosa rappresentano le canzoni?
Come sono rappresentate le località in cui si svolge il racconto?
Quale significato assumono all’interno del film?
Sapresti descrivere alcuni movimenti di macchina particolarmente funzionali alla descrizione dei
movimenti dei personaggi?
• Qual è il messaggio del film?
• Esprimi il tuo giudizio su questo film
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