Adempimenti al Regolamento (CE)1139/2003: piano di
Transcript
Adempimenti al Regolamento (CE)1139/2003: piano di
11-10-2007 12:58 Pagina 461 Adempimenti al Regolamento (CE)1139/2003: piano di campionamento per il monitoraggio della contaminazione delle carni di spolpo delle teste bovine da sistema nervoso centrale Cristiana Maurella Raffaella Nappi Alice Zaira Perazzini Giuseppe Ru Elena Bozzetta CEA IZS del Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta Mauro Negro ASL 16 Mondovì (CN) Elena Pavoletti ASL 11, Vercelli Il campionamento statistico per l’adempimento del Regolamento (CE) 1139/03 1. Sorveglianza Il Regolamento 1139/2003, allo scopo di escludere “il rischio BSE” durante la raccolta di carne proveniente dalla testa e dalla lingua di bovini destinati al consumo umano, prevede l’attivazione di una serie di accorgimenti per contenere il livello di contaminazione delle carni con tessuti derivanti da SNC. Inoltre per verificare l’efficacia delle azioni descritte impone che siano avviati controlli di laboratorio e sancisce la responsabilità del produttore nel prevenire tale contaminazione. Tale responsabilità è da porsi in atto attraverso la strutturazione di un piano di autocontrollo. Da parte delle autorità sanitarie sono stati avviati controlli sul territorio per verificare la reale efficacia delle precauzioni richieste al settore produttivo. La strategia di intervento studiata ha previsto l’avvio di una fase preliminare di sorveglianza (da ripetersi con periodicità annuale), accompagnata da una fase di vigilanza, che sulla base dell’analisi del rischio, sarà in grado di operare controlli mirati. E’ stato attivato un sistema di sorveglianza in grado di rivelare, con un livello di efficacia geograficamente omogeneo, situazioni di allarme a livello delle singole Regioni. Le situazioni di allarme corrispondono al superamento di una soglia prefissata di prevalenza di campioni positivi. È stato previsto che, nel caso il campionamento indicasse il superamento di tale soglia, le Regioni avviino interventi mirati sugli impianti in modo da ricondurre i problemi di contaminazione a livelli inferiori. Sulla base dei risultati ottenuti in Piemonte, attraverso l’attivazione di un progetto pilota, per l’anno 2006 la soglia è stata fissata quindi al 10% la percentuale di contaminazione accettabile, in termini di numero di campioni positivi sul totale dei campioni testati, per tutte le Regioni del Paese. Distinguendo tre diverse tipologie di impianto in base al volume di macellazione, macelli piccoli (fino a 2.000 capi macellati/anno), medi (da 2.000 fino a 20.000) e grandi (oltre i 20.000), tale soglia serve a fissare un obiettivo di sicurezza per ciascuna delle tipologie. 10 / 461 Contributi pratici 10_ottobre_2007_DEF.qxp 10_ottobre_2007_DEF.qxp 11-10-2007 12:58 Pagina 462 Contributi pratici In termini statistici, in generale, per svelare prevalenze superiori ad una soglia percentuale pari al 10% occorre un campione di numerosità campionaria pari almeno a 29 unità. I risultati ottenuti da un campione di questa numerosità hanno le seguenti possibili interpretazioni: nel caso in cui tutte le 29 unità campionarie risultino negative, con una sicurezza del 95%, si può escludere che la contaminazione coinvolga più del 10% di tutti i capi macellati; viceversa, con il medesimo grado di sicurezza, nel caso in cui almeno 1 dei campioni risulti positivo, la prevalenza di contaminazione tra i macellati dovrà essere considerata pari o superiore al 10%. Da ciò ne è derivato che le Regioni abbiano considerato, nel corso dell’ anno 2006, di procedere al prelievo di 29 campioni in ciascuna delle tipologie di impianto precedentemente indicate. Nel caso di riscontro di anche solo 1 positività, ciò circoscriverebbe il problema alla tipologia di impianto da essa interessata. 2. Vigilanza L’attività di vigilanza prevista ha lo scopo di monitorare le situazioni più critiche riscontrate in fase di sorveglianza; perde cioè lo scopo meramente conoscitivo ed acquista un significato di controllo. Ma deve comunque protrarsi lungo tutto l’anno solare coinvolgendo in una prima fase gli impianti ritenuti più a rischio in base (1) alle modalità di lavorazione e (2) al livello di presumibile efficacia delle misure inserite nei piani di autocontrollo, tenendo conto di fasi e punti critici. In un secondo momento l’attività si concentrerà laddove la fase di sorveglianza avrà riscontrato maggior rischio. I piani di vigilanza in generale dovrebbero prevedere nel corso dell’anno solare un numero minimo di controlli, numero concordato di anno in anno tra le amministrazioni regionali e il Ministero della Salute, tenendo comunque conto delle risorse disponibili e delle potenzialità diagnostiche dei laboratori coinvolti. Il progetto pilota sulla rivelazione della presenza di SNC nelle carni Il Reg. 1139/2003 sancisce anche che vengano validati e introdotti sistemi diagnostici in grado di identificare suddetta contaminazione. Al fine di valutare la validità dei test diagnostici disponibili sul mercato, è stato realizzato da parte del Centro di Referenza Encefalopatie Animali (CEA) dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, del Ministero della Salute e della Regione Piemonte, un progetto pilota volto a monitorare la presenza di tessuto nervoso negli ambienti di macellazione. Tale progetto è stato suddiviso in due fasi: - Fase I: ha avuto come obiettivi la validazione del test sulle carni di spolpo e l’elaborazione statistica dei dati ottenuti per la scelta del test più idoneo per l’esecuzione della Fase II; - Fase II: è stata effettuata la messa a punto di un protocollo operativo per l’organizzazione di metodi di prelievo e dell’analisi dei campioni; è stata verificata l’effettiva contaminazione da MSR delle carni di spolpo e infine è stato determinato il valore di prevalenza al di sopra del quale la contaminazione doveva essere considerata un problema. Relativamente alla fase I, l’unica precedente valutazione è quella effettuata dall’Ispra applicando i test riportati di seguito per la ricerca del sistema nervoso centrale su matrici di prodotti carnei: - Schebo Brainostic Test, western blot (Meridian Dignostic); - Ridacreen Risk Material, ELISA (R-Biopharm); - Metodo per la determinazione di un isomero dell’acido nevonico (Gascromatografia). Tuttavia lo studio dell’Ispra presenta il limite di essere stato effettuato con un numero limitato di campioni e inoltre solo su prodotto carneo e non sulle carni di spolpo e si rendeva pertanto necessario un ulteriore studio di valutazione. Tra i test disponibili per la ricerca del SNC nelle carni è stato valutato il test Ridascreen Risk Material 10/5 (R-Biopharm AG, Gemany), commercializzato in Italia dalla Ditta 10 / 462 Prionics Italia che, in seguito alla richiesta del Ministero, ha dato disponibilità per effettuare gratuitamente lo studio di validazione. Il primo passo del progetto pilota ha comportato l’individuazione dei punti di rischio al macello e nei laboratori di sezionamento. A tale scopo sono stati visitati 5 macelli del territorio piemontese, valutando e documentando fotograficamente la presenza dei punti a rischio di contaminazione lungo la catena di macellazione. Nel corso dei sopralluoghi effettuati negli impianti di macellazione sono stati individuati i seguenti luoghi o fasi di lavorazione a rischio: - stordimento con proiettile: carni adiacenti al foro frontale; - il piano di lavoro nell’esecuzione delle procedure di prelievo dell’obex e apposizione del tappo nel foramen magnum (Fig. 1a); - la mancata o errata apposizione dei tappi; - il piano di lavoro nel corso dell’asportazione delle corna e dell’apposizione del gancio (Fig. 1 b); - il trasporto su carrello nel caso si verifichi il distacco dei tappi; - le operazioni per la separazione dei masseteri (disosso). Figura 1 Esempi di punti di rischio al macello Prelievo dell’obex e apposizione del tappo nel foramen magnum Asportazione delle corna e apposizione del gancio Una volta individuati i punti critici, si è andati a verificare l’ipotesi che la contaminazione con SNC potesse incrementare nell’arco della giornata con il progredire delle macellazioni. 10_ottobre_2007_DEF.qxp 11-10-2007 12:58 I risultati del piano pilota hanno dimostrato che non vi è una contaminazione crescente nell’arco della giornata; pertanto l’attività di prelievo è potuta avvenire casualmente nel corso dello spolpo. Nel corso del progetto pilota condotto in Piemonte nel 2005, sono stati analizzati 498 campioni prelevati da macelli con differente mole di attività: - 3 macelli con meno di 2000 UGB/anno; - 3 macelli tra i 2000 e meno di 20000 UGB/anno; - 3 macelli con oltre 20000 UGB/anno. 73 campioni su 498 sono risultati positivi, pertanto la prevalenza grezza di contaminazione è risultata essere del 14,7%. La tabella 1 mostra le prevalenze grezze ripartite per categoria di impianto di macellazione. Pagina 463 no lungo la gancinaia il prelievo viene eseguito con la testa appesa al gancio, mentre avverrà nei laboratori di sezionamento per quegli impianti che lì trasferiscono le teste da trasformare. Infine per gli impianti che forniscono la testina, il prelievo dovrà essere fatto alla fine delle operazioni (Fig.2b). I campioni (Fig. 2c) vanno conservati in condizioni di refrigerazione e inviati al laboratorio preferibilmente entro le 24 ore il successive al prelievo, considerando che potranno essere analizzati entro un massimo di sette giorni. gua e massetere esterno. Le procedure operative devono comunque garantire il rispetto dei requisiti igienico sanitari per limitare la contaminazione delle carni, in particolare si deve evitare di appendere più teste allo stesso supporto o di sovrapporle. Tali operazioni devono essere svolte nello stabilimento di macellazione e vige il divieto di commercializzare lingue connesse anatomicamente alla testa qualunque sia l’età dell’animale da cui provengono. Figura 2 - Campionamento per il test Ridascreen Risk Material 10/5 a) Inumidire il tampone nella soluzione di diluizione del campione contenuta nelle provette e quindi strofinarlo sulla superficie di massetere corrispondente ad un’area rappresentativa di 10 x 10 cm di lato. c) Dopo aver eseguito il campionamento, stemperare il tampone nella soluzione di diluizione del campione fino ad ottenere l’intorbidimento della soluzione. Tabella 1 Prevalenze in base ai volumi di macellazione. Macelli Testati Grandi Medi Piccoli 309 99 90 Positivi Prevalenza% 27 38 8 8,7* 38,4 8,9 * In uno dei tre impianti medi circa 80% dei testati erano positivi, pertanto considerando solo gli altri due la prevalenza era 13,3%. L’esito della valutazione del test è stato del tutto positivo dal momento che il test Ridascreen Risk Material 10/5 si è rivelato molto preciso ed accurato. Sulla base dei risultati ottenuti dal piano pilota, è stato organizzato il piano di monitoraggio la cui fase preliminare ha previsto la formazione degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IIZZSS). Infatti i vari laboratori hanno partecipato a un percorso formativo per essere abilitati all’utilizzo del test prescelto; ciò ha comportato la distribuzione della POS 10DG076 per l’esecuzione del test in base alla ISO 17025, e l’esecuzione di un ring test di autorizzazione. Inoltre è stata eseguita la formazione per il prelievo al macello attraverso la distribuzione di un CD e di un’istruzione interna sulle modalità di prelievo. In breve il prelievo deve essere effettuato subito dopo il distacco della testa dalla carcassa nel corso delle operazioni di separazione del massetere dalle ossa (Fig.2a). Negli impianti di macellazione in cui le operazioni di spolpo avvengo- a b Procedure operative da seguire nel rispetto del Reg. (CE) 1139/2003 Il Regolamento (CE) 1139/2003 apporta un aggiornamento alla lista del Materiale Specifico a Rischio (MSR), e indica le nuove procedure operative in merito alla raccolta della lingua e della carne della testa. Asportazione della lingua Viene disposto che il distacco delle lingue avvenga esclusivamente nello stabilimento di macellazione tramite resezione trasversale anteriore al processo linguale dello ioide per escludere il tessuto tonsillare (Fig. 3). Dalle teste, staccate dalla carcassa e appese ad apposito supporto senza ulteriore movimentazione, si possono prelevare lin- c Raccolta della carne dalla testa La carne della testa dei bovini di età superiore ai 12 mesi può essere raccolta presso i macelli se vengono rispettate alcune regole: - lo spolpo deve avvenire in un luogo apposito, fisicamente separato dalle altre parti della catena di macellazione. - qualora le teste siano rimosse dalla guidovia o dai ganci prima della raccolta della carne della testa, il foro frontale, risultante dall’abbattimento con pistola, e il foro occipitale devono essere sigillati con un tappo impermeabile e inamovibile (Fig. 4). Per i bovini di età superio-re ai 30 mesi, per i quali si deve procedere al prelievo del tronco encefalico per l’esecuzione del test rapido per BSE, il foro occipita- Figura 3 - Raccolta della lingua nello stabilimento di macellazione 10 / 463 10_ottobre_2007_DEF.qxp 11-10-2007 12:58 Pagina 464 Contributi pratici Figura 4 Esempi di Tappi da applicare per prevenire la contaminazione delle carni di spolpo da SNC Le caratteristiche peculiari dei tappi sono l’impermeabilità, la resistenza alle sollecitazioni meccaniche esercitate durante le operazioni di scuoiamento, di preparazione e prelievo della carne, la non tossicità per il consumatore. le deve essere sigillato subito dopo il prelievo. I tappi devono essere posti correttamente e controllati; - non si deve procedere alla raccolta della carne dalle teste: • i cui occhi siano stati danneggiati o perduti prima o dopo la macellazione, oppure che abbiano subito danni tali da rendere possibile la contaminazione della testa da tessuti del SNC; • che non siano state debitamente sigillate. In accordo con le norme generali in materia di igiene, si devono fissare criteri di lavoro specifici per prevenire la contaminazione della carne della testa durante la raccolta. Tuttavia, tale condizione è compatibile con le misure igienico sanitarie esclusivamente se è possibile separare le operazioni sporche da quelle pulite, in particolare la scuoiatura dalla preparazione della testa, la visita ispettiva dal recupero delle carni; pertanto è necessario disporre di una guidovia apposita o altro idoneo sistema di supporto mobile. Nel caso in cui la testa del bovino non fosse stata rimossa dalla guidovia o dai ganci, non si può procedere alla fase di spolpo. - è mantenuta l’integrità del bulbo oculare; - sono state adottate tutte le misure previste per il contenimento della contaminazione con tessuto del SNC. Le teste che non sono state debitamente sigillate, i cui occhi siano stati danneggiati o perduti subito prima o dopo la macellazione, o che hanno subito danni tali da rendere possibile la contaminazione della carne della testa da tessuti del SNC, sono escluse dal trasporto al laboratorio di sezionamento. Disposizioni per le teste di bovini destinate ad essere trasportate in laboratori di sezionamento autorizzati ad eseguire l’attività di spolpo. L’invio delle teste ad un laboratorio di sezionamento esterno autorizzato è possibile se: - le teste stesse sono rimaste appese su una rastrelliera durante le fasi di deposito e trasporto, previa chiusura del foro frontale ed occipitale; Modalità di asportazione del neurocranio Non sono accettabili e sono in contrasto con il Regolamento (CE) 1139/2003 le modalità di asportazione del neurocranio, contenute nella nota del Ministero della Salute del 12/01/2004 che consentivano un taglio obliquo a livello delle ossa nasali. A seguito degli esiti dell’ispezione comunitaria dell’8-15 marzo 2006, questa procedura di asportazione del neurocranio è sta- Testine rasate La possibilità di utilizzare delle centrifughe è condizionata dall’utilizzo di tappi resistenti alle sollecitazioni meccaniche sino al termine del processo di rasatura; tale procedimento deve essere cetificato da un veterinario ufficiale. Ulteriori condizioni alla possibilità di tale procedimento sono: l’integrità dei bulbi oculari dopo la centrifugazione; l’avvenuta eliminazione, come MSR, di tutte le teste introdotte nella stessa sezione di centrifugazione nella quale si sia verificata una non conformità; infine la decontaminazione di tutti gli attrezzi e apparecchiature alla fine di ogni ciclo. 10 / 464 ta vietata con nota del Ministero della Salute del 24 marzo 2006, che richiede di adottare modalità di taglio che prevedano la sola asportazione della mandibola. Infine le nuove disposizioni del Regolamento (CE) 1139/2003 impongono che venga programmato all’interno di ogni stabilimento di macellazione un piano di autocontrollo che verifichi con periodicità la sigillatura dei fori, l’integrità degli occhi, le corrette modalità di asportazione del neurocranio. I Servizi Veterinari hanno il compito di visionare il piano e di verificarne la corretta applicazione.