Marsiglia salone delle feste

Transcript

Marsiglia salone delle feste
attualità
VENERDÌ
24 OTTOBRE
2008
9
LA SPEDIZIONE
Sulla “Bianca C”
in fondo al mare
NEW YORK
L’ultimo
viaggio
della “regina”
Il transatlantico
“Queen Elizabeth 2”
raggiungerà Dubai
dove diventerà
un albergo di lusso
Un gruppo di sub guidati da un genovese
ha deposto una targa dedicata a Bianca Costa
I sub attorno allo scafo della “Bianca C”: ecco l’ancora del transatlantico
LA “BIANCA C” riposa da 47 anni
sul fondale a un miglio dalla costa
dell’isola di Grenada, nei Caraibi.
Giace a 50 metri di profondità, affon­
data, dopo una lunga agonia, per un
incendio scoppiato all’alba del 22 ot­
tobre 1961. Il transatlantico, orgoglio
della famiglia Costa, viaggiava sulla
linea per il Venezuela. Un’esplo­
sione,partitadallasalamacchine,uc­
ciseisecondiufficialiNataleRodizza,
genovese, e Antonio Belcastro, napo­
letano, il fuochista spezzino Um­
berto Ferrari. Le fiamme, attraverso
la ciminiera, avvolsero l’intera nave
ma l’equipaggio, dimostrando
grande coraggio e spirito di abnega­
zione, riuscì a portare in salvo tutti i
580 passeggeri. Determinante fu
anche l’aiuto della popolazione lo­
cale, che, sentita l’esplosione, inter­
venne con le proprie imbarcazioni
per facilitare le operazioni di salva­
taggio. Per ringraziamento l’azienda
donò agli isolani la statua del Cristo
degli Abissi su cui venne posta una
targa a ricordo di quella tragedia e
della loro «fraternal christian hospi­
tality shown».
All’iniziodiottobreunaspedizione
di sub, guidata dal genovese Lorenzo
Del Veneziano, è tornata nelle acque
davanti alla spiaggia di Grand Anse
per una spedizione, patrocinata dal
Consiglio regionale ligure, dal du­
plice obiettivo: visitare in maniera
approfondita la nave per girare un
documentario e posare un’altra targa
dell’illustre famiglia genovese, que­
sta volta dedicata a Bianca Costa
Bozzo, morta il 15 dicembre 2006
dopo una vita dedicata agli emargi­
nati e alle persone in difficoltà e di cui
La “Bianca C” ormai distrutta dall’incendio: era il 1961
il transatlantico prese il nome. La
scritta «Con le sue grandi virtù, con
tanto amore e con totale fede nel Si­
gnore, tanto bene ha fatto per gli altri
e per i suoi cari. Ora dal cielo ci pro­
tegge. Fede, Nicoletta, Enrico,
Beppe, Luigi» campeggia ora sull’ar­
gano di prora.
«Abbiamo voluto ricordare in que­
stomodonostramamma­spiegailfi­
glio Luigi ­ una donna di cui siamo
straorgogliosi. Era stata la prima non
appartenente alla famiglia ad avere
l’onore di una nave con il suo nome».
La spedizione subacquea è stata
interessante anche dal punto di vista
storico. «La “Bianca C”, bisogna am­
metterlo,nonèinbuonostatodicon­
servazione. Le conseguenze dell’in­
cendio ­ racconta Lorenzo Del Vene­
ziano, a capo di un gruppo composto
da cinque sub e da Leandro Astolfi,
anestesista del San Martino ­ sono
state particolarmente pesanti: prima
di affondare crollarono addirittura
due ponti. Siamo riusciti ad entrare
all’interno fino alla sala macchine da
cui partì l’incendio. Abbiamo ritro­
vato la cassaforte, con il portellone
aperto ma con alcuni cassetti chiusi.
Nelle cabine ci sono ancora i letti, i
bagagli e i vestiti all’interno degli ar­
madi, nella stiva bauli e vasellame.
Fisicamente è stata un’impresa
molto faticosa con due immersioni
(da due ore) al giorno per cinque
giorni: in questo modo abbiamo po­
tuto mappare in maniera completa il
relitto e girare un lungo documenta­
rio».
ANDREA SCHIAPPAPIETRA
[email protected]
Una lampada ancora al suo posto in un salone e, a destra, la sala macchine
>> LA STORIA
AFFONDÒ NEI CARAIBI DOPO UN INCENDIO
••• COSTRUITA durante la Se­
conda guerra mondiale presso il
cantiere navale di La Ciotat,
nella Francia meridionale, fu lan­
ciata nel giugno del 1944 con il
nome di Marechal Petain. Ad
agosto venne silurata e affon­
data vicino a Marsiglia. Lo scafo
fu poi recuperato, portato di
nuovo nei cantieri di La Ciotat e
riequipaggiato come nave da
crociera. Salpò poi nel 1949 per
Yokohama. Acquistata dalla Pa­
nama’s Arosa Line, fu ceduta nel
1957 alla Costa Line. Prese il
nome di Bianca Costa Bozzo,
onore mai concesso prima a una
donna non appartenente alla fa­
miglia. Faceva servizio di linea
sulla rotta da Genova per il Ve­
nezuela con sosta nei Caraibi. Il
22 ottobre 1961, all’alba, scoppiò
un’incendio a bordo: partito
dalla sala macchine, si diffuse ra­
pidamente dalla ciminiera per
tutta la nave. Tre membri
dell’equipaggio morirono. Por­
tati in salvo i passeggeri, la
“Bianca C” agonizzò a lungo
prima di affondare.
NEW YORK. L’ultimo dei
grandi transatlantici ha mollato
gliormeggi:lacelebre“QueenEli­
sabeth 2”, il gigante dell’acqua
della Cunard Line, ha salutato per
la 710.ma e ultima volta il porto di
New York.
La “Queen Elisabeth 2” ha una
capienza di 1.800 passeggeri e un
equipaggio composto da più di
mille unità. Gli ospiti che per anni
l’hanno utilizzata come nave per
le crociere, hanno a disposizione
un campo da tennis, un campo da
golf, una filiale dei grandi magaz­
zini londinesi Harrods e ­ per le
donne non accompagnate ­ dieci
uomini addetti all’accoglienza.
Nel futuro della nave ora c’è
Dubai, negli Emirati Arabi, dove il
grande transatlantico si trasfor­
merà in uno dei più lussuosi al­
berghi del pianeta.
La nave è stata venduta agli sce­
icchi per 100 milioni di dollari.
Quello di New York è stato il mo­
mento del congedo definitivo. La
“Queen Elisabeth 2” ha intra­
preso l’ultima traversata ocea­
nica della sua storia quaranten­
nale.
«Conoscelastradaamemoria»,
ha commentato con un velo di no­
stalgia il presidente della Cunard,
Carol Marlow, principale finan­
ziatore della festa d’addio della
nave. Durante la traversata, che si
concluderàaSouthampton,inIn­
ghilterra, il transatlantico sarà af­
fiancato da un’altra regina, la più
piccola “Queen Mary 2”, sempre
della Cunard Line.
La “Queen Elisabeth 2” è sal­
pata dal molo 90, tra fuochi d’arti­
ficio, suoni di cornamuse, e tre
brevi, lugubri fischi con cui è stata
salutata la Statua della Libertà.