Down: ricette sul web Bianca, cheerleader in carrozzina
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Down: ricette sul web Bianca, cheerleader in carrozzina
food Down: ricette sul web rriva ChefDown ed è il primo canale web di cucina in cui cuochi con Trisomia 21 danno ricette e preparano piatti prelibati. Nato in Spagna dalla collaborazione tra Eroski e Down España, il sito Chefdown.es contiene video-menù in cui i ragazzi con questa disabilità intellettiva si mettono ai fornelli e spiegano A mission possible Bianca, cheerleader in carrozzina come realizzare diverse pietanze. Con grembiule, bilancia e attrezzi del mestiere, danno consigli su come abbinare gli alimenti in modo bilanciato. Un’iniziativa per favorire l’autonomia e migliorare le abitudini alimentari di chi ha la sindrome di Down, spesso obeso e celiaco, pianificando il menù settimanale. [L.B.] foto di Giulio Busi ivisa d’ordinanza: completino bianco e azzurro, fiocco in testa e pon pon coordinati. Così scendono in campo le cheerleader dei Warriors Bologna, squadra di football americano di serie A. Tra le ragazze, anche Bianca Maria Cocchi, 23enne bolognese con una rara forma di disautonomia familiare: malattia rara ed ereditaria, è caratterizzata da disfunzione del sistema nervoso autonomo. In pratica, non si avverte il dolore, non si sentono le fonti di calore, non si soffre se ci si ferisce. Centro delle coreografie delle compagne, partecipa seduta su una sedia a ruote. Capelli castani, occhi chiari, unghie smaltate e, ai piedi, stivaletti con le borchie, si è inserita nel gruppo oltre un anno fa: prima l’esperienza con le più piccole (il cheerleading è uno sport che richiede una grande preparazione, riconosciuto dal Coni), poi il passaggio alle senior. «Abbiamo cominciato gli allenamenti, anche se il campionato di serie A partirà a marzo», riferisce. D I loro corpi “diversi” hanno fatto da modello per la realizzazione dei manichini: uno ha la colonna vertebrale storta o gli arti deformati o una gamba sola... La loro comparsa accanto agli altri «vuole essere un richiamo forte all’inclusione delle persona con disabilità. Per questo abbiamo scelto persone con handicap fisici ben visibili», spiega Mark Zumbühl, membro della direzione di Pro Infirmis. La lavorazione è stata ripresa e documentata in un cortometraggio dal regista Alain Gsponer. Pubblicato su YouTube e condiviso sui social network, il video (nella foto, un frame) ha totalizzato in una settimana oltre quattro milioni di visualizzazioni. E, naturalmente, ha varcato i confini svizzeri. [Chiara Ludovisi] 41 Prima lo stretching, poi le coreografie e il cheer, l’incitamento. «Amo il football, molto meglio del calcio. Il momento che preferisco è l’halftime, la pausa a metà partita, quando ci esibiamo. La mia filosofia? Non giudicare mai. E se hai una testa, usala: perché, in qualsiasi condizione ti possa trovare, sei uguale a tutti gli altri», dice Bianca. Il suo atteggiamento “zen”, diplomatico e positivo, ha contagiato le compagne: «È molto meglio essere in una squadra: puoi condividere tutto, nel bene e nel male. I traguardi e le sconfitte, le sgridate e i complimenti. Soprattutto, è una questione di responsabilità: se sbagli tu, ne risentono tutti, e non vuoi che accada. Perciò resto concentrata al massimo ogni istante perché tutto riesca al meglio». Bianca lavora alla Mediateca di San Lazzaro (Bologna). Fino a qualche anno fa tirava di scherma, poi ha smesso: «Non volevo che diventasse la mia priorità. E poi lo sport individuale mi stava un po’ stretto». [Ambra Notari]