L`energia idroelettrica è stata la prima fonte rinnovabile ad essere
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L`energia idroelettrica è stata la prima fonte rinnovabile ad essere
Mini idroelettrico Indice 1. Mini idroelettrico......................................................................................................................... 3 1.1. Mini-idroelettrico e micro-idroelettrico ................................................................................ 4 1.2. Sviluppo mondiale del mini idroelettrico ............................................................................ 4 1.3. Tipi di impianto idroelettrici .................................................................................................. 4 1.3.1. Centrali ad acqua fluente ................................................................................................. 5 1.3.2. Centrali a caduta ............................................................................................................... 5 1.3.3. Leggi .................................................................................................................................... 5 2. Vantaggi delle centrali idroelettriche ...................................................................................... 5 3. Svantaggi delle centrali idroelettriche .................................................................................... 5 4. Terminologia............................................................................................................................... 6 4.1. Bacino idroelettrico................................................................................................................ 6 4.2. Classificazione ....................................................................................................................... 6 4.3. Portata ..................................................................................................................................... 6 4.4. Potenza ................................................................................................................................... 7 4.5. Turbine .................................................................................................................................... 7 4.5.1. Turbina "Pelton" ................................................................................................................. 7 4.5.2. Turbina "Francis" e "Kaplan" ........................................................................................... 8 4.5.3. Mini Turbina........................................................................................................................ 9 5. Esempio di impianto mini idroelettrico a caduta ................................................................. 10 5.1.1. Descrizione delle opere dell‟impianto........................................................................... 10 5.1.2. Specifica dell‟Impianto da concessione ....................................................................... 12 I dati caratteristici dell‟impianto sono i seguenti: ........................................................................ 12 5.1.3. Collegamento dell‟impianto alla Rete Elettrica. .......................................................... 12 5.1.4. Autorizzazioni principali necessarie ............................................................................. 12 5.1.5. Denuncia di officina elettrica .......................................................................................... 12 5.1.6. Produzione storica........................................................................................................... 13 Mini idroelettrico 1. Mini idroelettrico Il termine mini idroelettrico (dall'inglese small hydro) si riferisce a centrali elettriche, che sfruttano l'energia idroelettrica, ed è caratterizzato dal fatto di avere una potenza installata ridotta. La definizione quantitativa di un progetto mini-idroelettrico varia molto, ma di solito, per convenzione, una capacità di generazione che arriva fino ai 10 megawatt (10 MW di potenza installata) é generalmente accettata come il limite superiore di quello che si definisce mini idroelettrico. In nazioni abituate ai grandi impianti ed ad alti consumi elettrici, come il Canada o gli Stati Uniti, si arriva a definire mini-idrolettrici, impianti di potenza fino a 30 MW. Il mini-hydro, oltre ai vantaggi della produzione di energia rinnovabile, ha altre peculiarità rispetto alle centrali idroelettriche di grande taglia e di seguito si riportano le più interessanti Investimenti contenuti: la realizzazione di un tale impianto generalmente avviene su acqua fluente che non richiede la costruzione di opere particolarmente costose (come le grosse dighe). Questo permette un veloce ritorno dell'investimento. Consente un miglioramento delle condizioni idrogeologiche del territorio; Contribuisce alla riduzione dell'effetto serra, e quindi beneficia dei certificati verdi per la produzione di energia da fonti rinnovabili Come ogni centrale idroelettrica, la realizzazione di un mini-hydro richiede naturalmente un opportuno studio di fattibilità. Uno dei dati più rilevanti è la curva di durata del flusso d'acqua riportata nel seguente grafico n. 1: Curva di durata Portata 3000 2500 2000 1500 1000 500 Grafico n. 1: Curva di durata del flusso d'acqua 7921 7041 6161 5281 4401 3521 2641 1761 881 1 0 Ore 1.1. Mini-idroelettrico e micro-idroelettrico Il Mini idroelettrico può essere ulteriormente suddiviso in sub classificazioni: mini-idroelettrico, per impianti di meno di 10 MW di potenza; micro-idroelettrico che comprende impianti di potenza inferiore ai 100 kW. Il microidroelettrico consente abitualmente la produzione di una potenza idroelettrica adeguata alle necessità di piccole comunità, fattorie, singole famiglie, o piccole imprese. Le piccole centrali idroelettriche possono anche essere connesse alla distribuzione elettrica convenzionale come sorgenti di energia rinnovabile a basso costo per l'immissione in griglia. Alternativamente, piccoli progetti idroelettrici possono essere costruiti in aree isolate ove potrebbe essere antieconomico servire con una linea elettrica ad alta tensione, oppure in aree dove non esiste una rete di distribuzione elettrica nazionale. Dal momento che i piccoli progetti idro-elettrici abitualmente hanno dei bacini d'acqua minimi e poche ed economiche opere civili di costruzione, sono percepiti dalle popolazioni come progetti a basso impatto ambientale e paesagistico, e si dimostrano particolarmente adatte a paesi poveri senza grandi risorse economiche, senza grande capacità produttiva di cemento o di tondini di acciaio. 1.2. Sviluppo mondiale del mini idroelettrico Negli ultimi 10 anni il numero di piccole istallazioni small-hydro sono cresciute del 30% portando la capacità di "piccolo idroelettrico" mondiale a circa 70 Gigawatt. Tale potenza è localizzata: in Cina con impianti per una potenza pari a circa 42 GW; in Giappone con impianti per una potenza pari a circa 4 GW; negli Stati Uniti con impianti per una potenza pari a circa 4 GW; nel resto del mondo con impianti per una potenza pari a circa 20 GW. La Cina, nell'ambito del China Village Electrification Program, ha piani per fornire, nel prossimo quinquennio, elettricità a ulteriori 10.000 villaggi, utilizzando energia rinnovabile, con investimenti nello "small hydro" e nel fotovoltaico. 1.3. Tipi di impianto idroelettrici Gli impianti possono essere: ad acqua fluente: impianti idroelettrici posizionati sul corso d'acqua; a bacino: l'acqua è raccolta in un bacino grazie a un'opera di sbarramento o diga; ad accumulo: l'acqua viene portata in quota per mezzo di pompe 1.3.1. Centrali ad acqua fluente Tali centrali sfruttano l'energia cinetica delle acque fluviali (energia idroelettrica), convogliate in particolari turbine idrauliche messe in rotazione dal flusso dell'acqua. Collegate all'albero rotante delle turbine vi sono gli alternatori che trasformano l'energia meccanica di rotazione in energia elettrica. 1.3.2. Centrali a caduta Tali centrali sfruttano l'energia potenziale di notevoli masse d'acque poste ad altezza maggiore rispetto a quella di presa (si parla in tal caso di 'invaso', o naturale o artificiale creato tramite dighe). L'energia potenziale dell'acqua viene trasformata in energia cinetica facendo confluire l'acqua in condotte forzate nelle quali l'acqua raggiunge notevoli velocità. L'acqua viene poi fatta confluire come nel caso precedente in turbine collegate ad alternatori producendo così energia. 1.3.3. Leggi La legge vigente in Italia, Il Testo Unico sulle acque R:D: 1775 del 1933, che regola la complessa materia delle concessioni delle acque pubbliche divide le centrali, sotto l‟aspetto idraulico, in piccole derivazioni, quelle con potenza inferiore ai 3.000 kW e le grandi derivazioni, di potenza media superiore. 2. Vantaggi delle centrali idroelettriche Il principale vantaggio delle centrali idroelettriche è che, una volta costruite, offrono energia a costi molto competitivi e non richiedono combustibili o materie prime; sono una fonte di energia totalmente rinnovabile e di fatto illimitata. Inoltre, con una manovra chiamata pompaggio (che consiste nel ripompare l'acqua dai bacini inferiori negli invasi durante le ore notturne, quando la richiesta di energia è minore) si può accumulare energia prodotta dalle altre centrali della rete, per restituirla di giorno nelle ore in cui la domanda di energia raggiunge il massimo. Un ulteriore vantaggio è legato al fatto che la variazione della produzione di energia può avvenire in maniera molto più rapida rispetto ad una centrale termoelettrica o nucleare, variando la quantità di acqua che viene convogliata alla turbina. Il loro impiego è, infatti, generalmente massimo durante le ore di maggiore consumo energetico. 3. Svantaggi delle centrali idroelettriche Soprattutto le centrali a caduta, che richiedono un intervento edilizio di elevate proporzioni per la realizzazione di laghi artificiali per fungere da invasi, hanno un notevole impatto ambientale, sia nella fase costruttiva delle opere, sia a posteriori nell'impatto visivo ed estetico. Inoltre, il fatto di alterare la portata e la distribuzione delle acque fluviali porta ad un cambiamento del microclima locale, per la maggiore umidità ed evaporazione portata dal lago che funge anche da serbatoio di calore, livellando le temperature fra giorno e notte. Altro svantaggio è dovuto alla naturale sedimentazione, che tende a riempire lentamente l'invaso, e richiede dragaggi periodici: il terriccio di risulta può essere usato a fini edilizi, per riporti e terrapieni. Naturalmente quando si tratta di piccole centrali, come quella descritta al paragrafo 5, l‟impatto ambientale è molto limitato e spesso si può ritenere trascurabile. 4. Terminologia e grandezze 4.1. Bacino idroelettrico Il bacino idroelettrico ha lo scopo di raccogliere le acque di un fiume per poterne poi utilizzare l'energia potenziale per produrre energia elettrica. Il bacino idroelettrico è costituito da una diga che ha il doppio scopo di creare una riserva d'acqua e di creare un dislivello. Tra il punto di presa e la centrale elettrica l'acqua è trasportata mediante una condotta che prende il nome di condotta forzata. Nella centrale è presente la turbina che ha lo scopo di trasformare l'energia cinetica dell'acqua in energia meccanica. Un alternatore è accoppiato alla turbina per trasformare l'energia meccanica in energia elettrica. 4.2. Classificazione I bacini idroelettrici si posso suddividere in base a: portata d'acqua dislivello la potenza nominale del generatore elettrico 4.3. Portata La portata è la quantità di fluido che attraversa una sezione di area A nell'unità di tempo. Data una sezione si può definire una portata ponderale se riferita al peso (massa moltiplicata per l'accelerazione gravitazionale pari a 9,80665 m/s²), di massa (o massica) se riferita alla massa di fluido e una portata volumetrica se riferita al volume. La portata di massa, nel Sistema Internazionale si misura in kg/s, mentre quella volumetrica in metri cubi al secondo (m3/s). In questo secondo caso, la portata V di fluido che transita in un tubo la cui sezione ha un'area A, sarà: dove v indica la velocità del fluido, considerata uniforme e con un certo angolo rispetto alla perpendicolare della sezione. Nel caso particolare di flusso perpendicolare all'area sarà: Per passare da questa alla portata ponderale, tale formulazione deve essere moltiplicata per la densità ρ del fluido. La portata massica, o flusso massico, è data dalla formula: in cui ρ è la densità volumica (kg/m³) del fluido. Nel caso di velocità o densità non uniformi sulla sezione, bisogna inserire nell'equazione i loro valori medi. Per calcolarli si può ricorrere al calcolo integrale sulla superficie. In una tubazione in cui si abbiano due sezioni di diversa area, per la legge di conservazione della massa, la portata uscente deve eguagliare la portata entrante e quindi accadrà che ove ci fosse un restringimento aumenterà la velocità del fluido: [1] essendo: ρ1, ρ2, v1, v2 rispettivamente le densità le velocità del fluido in corrispondenza alle sezioni A1 e A2. Se il fluido è incomprimibile (densità costante ρ1 = ρ2 ), la relazione precedente diventa: che è l'equazione della portata del condotto costante. L'impatto ambientale delle centrali idroelettriche è molto minore di quello delle centrali termoelettriche, per via dell'assenza di fumi, e riguarda soprattutto il diverso regime delle acque da esse sfruttate: l'estrazione di energia cinetica rallenta il corso d'acqua, aumentando la velocità di sedimentazione; nel caso di centrali a caduta è necessario mettere in conto le opere idrauliche necessarie (dighe e condotte). La parte maggiore dell'impatto ambientale si verifica durante la costruzione, a causa degli sbancamenti e delle grandi opere necessarie per realizzare gli invasi ed il sistema di condotte forzate. Le centrali idroelettriche possono avere potenze che vanno da alcuni MW (centrali fluviali) alle decine o centinaia di MW per le grandi centrali a caduta. 4.4. Potenza La potenza realizzabile dipende dalla portata d‟acqua (l/s – m3/s), dal salto che l‟acqua subisce (m) e dal fattore (accelerazione di gravità m/s2) 9,81 . La potenza ottenuta è espressa in kW: P (kW) = m3/s*Δh/102 P (kW) = l/s*Δh*9,81 4.5. Turbine 4.5.1. Turbina "Pelton" Le turbine „Pelton“ sono adatte per grandi dislivelli e relativamente piccole quantità d’acqua. Il loro vantaggio si manifesta in un rendimento regolare avendo come base una quantità d’acqua fortemente variabile. Principalmente si può dire: in relazione all’aumento della pressione sale la percentuale del rendimento (da 80 % a 90%). Sono stati realizzati impianti di media e piccola misura (3 KW – 100 KW) da 20 metri a 500 metri di dislivello. La quantità d’acqua a disposizione: da 3 a 300 l/sec. La seguente figura n. 1 evidenzia la forma costruttiva della ruota Pelton: Figura n. 1: Turbina tipo Pelton 4.5.2. Turbina "Francis" e "Kaplan" La zona di operazione delle turbine “Francis e Kaplan” è locata in posti con dislivelli bassi (ca. 4 – 30 m) e grandi quantità d’acqua. La tecnica di queste turbine permette l’ utilizzo in luoghi con quantità d’acqua fortemente variabile. Il vantaggio delle turbine “Francis e Kaplan” si dimostra in un rendimento uniforme disponendo di una quantità d’acqua fortemente variabile. Il rendimento rimane quasi invariato nel momento in cui si opera con il 25% - 100% della quantità d’acqua intera. Le seguenti figure n. 2 e 3 evidenziano la forma costruttiva delle turbine ruota Francis e Kaplan: Figura n. 2: Turbina tipo Kaplan Figura n. 3: Girante Francis: si nota dall'esterno, la chiocciola, il distributore (in verde) e la girante all'interno. Il flusso di liquido è rappresentato in azzurro. 4.5.3. Mini Turbina Le miniturbine sono dotate di una ruota „Pelton“ molto piccola. Vengono usate prevalentemente per il funzionamento ad isola con accumulatori o per sistemi che vanno in parallelo con la rete. Il vantaggio delle piccole turbine „Pelton“ consiste nel loro rendimento costante con una quantità d’acqua molto variabile. In relazione all’aumento della pressione sale la percentuale del rendimento (da 80 % a 90% ). Le miniturbine (100 W – 1500 W) vanno posizionate in luoghi con 10 metri - 100 metri di dislivello. Le quantità d’acqua variano da 0,7 l/sec a 8 l/sec. Vengono costruite con uno o max. quattro ugelli fissi o rispettivamente ugelli regolabili 5. Esempio di impianto mini idroelettrico a caduta Nel seguito si descrive una piccola centrale idroelettrica con potenza nominale di 1.000 kW in esercizio nella Valle d‟Aosta. 5.1.1. Descrizione delle opere dell’impianto L‟impianto idroelettrico è così composto: a. Opera di presa: è realizzata in cemento armato e pietre a vista; è principalmente costituita da un canale in ca sormontato da una griglia che permette il solo ingresso dell‟acqua da derivare, eliminando altri elementi presenti quali sabbia, foglie, rami e detriti vari. La quota di sfioro della griglia risulta essere 1.380 m.s.l.m. b. Canale di adduzione alla vasca di carico: è costituito da una tubazione in Fe 510 DN 1.000 di lunghezza mt. 26 ca, completamente interrata, riceve l‟acqua in ingresso dall‟opera di presa e la trasporta nella vasca di carico. All‟ingresso della tubazione si trova installata una paratoia a strisciamento atta a permettere l‟interruzione dell‟ingresso dell‟acqua verso la vasca di carico. c. Vasca di carico: è realizzata in cls armato ed ha la volumetria di circa 250 m3 (10 x 10 x 2,5 mt); e‟ completamente interrata e una botola posta sulla parte superiore permette l‟accesso per le operazioni di manutenzione. La vasca di carico è dotata di una tubazione da DN 300 avente il compito di sfioratore; accanto al tubo di sfioro parte la condotta forzata avente diametro iniziale di mm. 600 che va ad alimentare la turbina idroelettrica. La vasca e‟ realizzata in pendenza con uno scarico di fondo mediante tubazione da DN 300. Lo scarico di fondo si congiunge dopo la valvola manuale con la tubazione dello sfioratore e completamente in interrato scarica nel torrente. In prossimità della vasca di carico esiste un locale tecnico. In tale locale tecnico trovano posto: o una valvola manuale per l„apertura/chiusura dello scarico di fondo; o la valvola a farfalla di guardia alla condotta forzata avente diametro mm. 600, completa di cilindro attuatore per la fase di apertura e sistema di contrappesi per la chiusura in emergenza; o il by-pass manuale per il riempimento della condotta forzata; o la centralina oleodinamica a servizio della valvola a farfalla e della paratoia di cui al punto b); o un quadro elettrico dei servizi completo di microprocessore in dialogo continuo con la centrale di produzione per la verifica dei parametri generali di funzionamento e l‟analisi dei livelli presenti nella vasca di carico per il tramite di un sistema a fibre ottiche posate lungo il percorso della condotta forzata. d. Condotta forzata: dalla vasca di carico parte la condotta forzata avente diametro DN 600 mm. e spessori variabili dai 6,3 mm. in partenza dalla vasca di carico ai 13,5 mm. in arrivo alla centrale idroelettrica. La condotta forzata in parte è interrata e in parte a cielo aperto; il tratto fuori terra è protetto con materiale coibentante per temperature comprese tra i - 50°c e i + 200 °C con protezione esterna mediante lamierino di color marrone. Nel tratto esterno di maggior pendenza e‟ inserito un giunto di dilatazione. Lungo il tracciato della condotta forzata è posata un tubazione al cui interno sono alloggiati i cavi a fibra ottica per permettere il dialogo tra il microprocessore presente nella centrale di produzione ed il microprocessore presente nel locale tecnico costruito presso la vasca di carico. e. Centrale idroelettrica di produzione: la turbina Pelton a due getti, la centralina oleodinamica a servizio di detta turbina, la quadristica di gestione ed automazione dell‟impianto sono installate in apposito locale. Il trasformatore dei servizi e tutta la quadristica di MT necessaria alla consegna dell‟energia prodotta al distributore territoriale sono ubicati in una cabina “tipo Enel” adiacente all‟immobile del generatore L‟evacuazione dell‟acqua turbinata al limitrofo torrente è realizzata mediante apposito canale di scarico. f. Controllo remoto: la centrale e tutte le apparecchiature principali sono dotate di telecontrollo 5.1.2. Specifica dell’Impianto da concessione I dati caratteristici dell‟impianto sono i seguenti: Impianto: Idroelettrico a caduta Quota di sfioro vasca di carico: 1.380 m s.l.m. Quota pelo libero canale di scarico: 983 m.s.l.m. Salto utile lordo: 397 m Moduli derivabili: 1,80 (180 l/s) Moduli massimi: 4,5 (450 l/s) Potenza media: 700 KW Potenza nominale dell‟impianto: 1.110 KW Producibilità annua netta attesa: 4.000.000 kWh 5.1.3. Collegamento dell’impianto alla Rete Elettrica. L‟impianto è collegato in MT sulle linee a 15 KV del Distributore Territoriale, presso la cabina di tipo alto adiacente l‟impianto di produzione di energia idroelettrica. 5.1.4. Autorizzazioni principali necessarie Di seguito si riportano le principali autorizzazioni necessarie pere la realizzazione e per la qualificazione IAFR (Impianti Alimentati da Fonti Rinnovabili): - Regione - Autorizzazione ai fini idraulici rilasciata dal Dipartimento territorio Ambiente ai sensi del R.D. 523/1904. - Autorizzazione Forestale e Aree Boscate R.D.L. 30 dicembre 1923. - Autorizzazione Direzione Tutela Beni Paesaggistici ed Architettonici. - Comune – Atto di concessione edilizia - Autorizzazione posa condotta forzata - Direzione Tutela Beni Paesaggistici ed Architettonici. - Autorizzazione posa condotta forzata – variante - Direzione Tutela Beni Paesaggistici ed Architettonici. - DIA – Denuncia di Inizio Attività protocollata al comune. 5.1.5. Denuncia di officina elettrica La centrale idroelettrica per essere esercita necessita di una particolare licenza di esercizio che viene rilasciata dell‟Ufficio delle Dogane competente per territorio. Alla licenza viene attribuito un codice ditta alfanumerico (esempio IT00AOE00667J). 5.1.6. Produzione storica Dall‟entrata in esercizio dell‟impianto si deve tenere costantemente aggiornato il registro di produzione giornaliera. E‟ opportuno avere anche una tabella mensile di sintesi che servirà per le dovute dichiarazioni all‟Ufficio delle Dogane. Nella seguente tabella si riporta un esempio di sintesi delle produzioni Produzione di energia elettrica apr-08 mag-08 giu-08 lug-08 ago-08 set-08 ott-08 nov-08 dic-08 Totale produzione realizzata Note: Moduli in concessione (1,8) Salto Potenza in concessione Ore di funzionamento all'anno Energia elettrica producibile come previsione kWh kWh kWh kWh kWh kWh kWh kWh kWh kWh 77.080 495.650 609.950 593.950 328.450 358.700 2.463.780 l/s m.c.a. kW h/a kWh/a 180 397 700 8.400 4.000.000 Bibliografia o Maurizio Tanzini - Impianti idroelettrici. Progettazione e costruzione: Aspetti geologici e geotecnici - Tecnologie - Dimensionamento – Materiali. o Ricerche su internet.