Allegato 2

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Allegato 2
TRATTO DA http://energierinnovabili.forumcommunity.net/?t=3797620&st=90
Scusate, mi permetto di dare qualche dato lavorando nel settore. Premetto che suggerirei a tutti di
visitare la pagina http://www.qualitas1998.net/ultimissime/20031111.htm dove un esperto di
energia, Sorokin, spiega assai bene perchè usare l'elettricità per usi termici (scladare l'acqua in
uno scaldabagno o cucinare) è un "massacro energetico".
ma cercando di andare con ordine:
a) la cottura a gas ha una efficienza minima del 52% secondo norma EN30.1.1, ho letto nel
forum di efficienze della cottura a gas del 34% o simili, non sono corrette. I bruciatori migliori
offrono efficienze del 65% (esempio cucine LOFRA). Cioè non si può vendere in Europa (non
solo in Italia) un piano cottura a gas dove ogni singolo bruciatore abbia una efficienza inferiore
al 52%. Detto per inciso, nella cottura elettrica tale minimo di efficienza non c'è, per cui è ancora
possibile legalmente vendere piani cottura con le vecchie piastre in ghisa della nonna o i piani
con la resistenza sottovetro che diventa rossa, con efficienze inferiori al 40%, se va bene. Se la
pentola ha una bugna, l'efficienza scende ancora, mentre con la cottura a gas la sensibilità
dell'efficienza alla perfezione del fondo pentola è assai inferiore.
b) l'induzione è, in un paese come l'Italia che brucia combustibili fossili per produrre energia
elettrica, un "massacro energetico" (vedere sopra). Si brucia gas, o olio combustibile, con
rendimenti medi del 38%, nelle centrali, per convertire di nuovo l'energia elettrica prodotta in
energia termica per scaldare la pentola. L'efficienza TOTALE di un piano cottura elettrico quindi
è:
a) nella MIGLIORE delle ipotesi, ovvero bruciando gas in una centrale a ciclo combinato
(efficienza 50%) e un piano ad induzione (efficienza 85%), e tenendo conto di un 10% circa di
perdite durante il trasporto dell'energia elettrica (ovvero la trasformazione in calore che avviene
lungo i tralicci dell'alta tensione, le perdite nelle cabine di trasformazione da alta in media e poi
da media in bassa tensione, fino alla presa di casa), si arriva a circa un 32/33% di efficienza.
b) facendo una ipotesi MEDIA, ovvero piano ad induzione e efficienza media centrali (38%) e
perdite di trasporto, si scende al (85% x (38%-10%))= 24% circa
c) con i piani in vetroceramica "classici", ovvero non a induzione, ovvero con le resistenze
sottovetro, siamo a un 60% di efficienza, moltiplicato 38% media centrali meno perdite di
trasporto = 16,8%
d) l'ipotesi MINIMA è 60% efficienza vetroceramica standard (resistenze sottovetro) e centrale a
oli combustibili (30% circa) che porta a una efficienza totale pari a circa 12%
Inoltre:
a) perdite di stand-by induzione: 10 watt/ora x 8760 ore/anno = 87,6 kWh persi per stand-by. Nei
piani cottura a gas non c'è.
b) consumo medio effettivo rilevato statisticamente in paesi dove l'induzioneè un po' più diffusa
che da noi: circa 500 kWh /anno (compresi consumi per stand-by). Il consumo medio di una
famiglia italiana è di 2500kWh, e un frigo in classe A++ consuma (per dire) 250 kWh /anno.
Quindi stiamo parlando di consumi circa DOPPI rispetto a un frigorifero. Inutile star lì a
comprare un frigo A++ per risparmiare qualche kWh sentendosi ecologisti se poi si buttano via
500kWh per cucinare con l'induzione, quando c'è una alternativa (gas) molto più efficiente. Ah, a
proposito, 500kWh in soldoni fanno circa 75 euro (a 0,15€/kWh). Per cucinare con il gas
secondo lo stesso "schema d'uso" ne bastano (a 0,60€/m3) circa 16 (due utilizzi/giorno, consumo
37 litri /ciclo, = 37*2*365= 26mila litri = 26m3 = 15,6€. Cioè cucinare con un piano a induzione
costa circa 5 volte tanto. Non so come si possa anche solo ipotizzare che costi addirittura
MENO.
c) la cottura ad induzione cucina più velocemente del gas, dicono. Sì, ma solo una pentola per
volta. Se si ha il contratto da 3kW, il software interno all'apparecchio "distribuirà" la potenza
sulle due o tre unità ad induzione attivate, prolungando all'infinito i tempi di cottura. Con il gas,
ovviamente, non ci sono limitazioni: con un piano a 5 fuochi, si hanno a disposizione,
contemporaneamente e senza limitazioni di sorta, 1 kw sul bruciatore piccolo, 1,75kW su
ciascuno dei due medi, 3kW sul grande e 3,8kW sul tripla corona. Totale = 11,3 kW.
d) Anche volendo ammettere che un piano ad induzione funzioni con il contatore da 3kW, vuole
comunque dire che non si può far da mangiare se c'è la lavatrice, il ferro da stiro, il phon, la
lavapiatti, un condizionatore accesi. Non insieme, anche solo uno di questi apparecchi accesi
porta via kw e quindi il piano ad induzione o farà saltare l'impianto, oppure si accontenterà della
potenza che trova e si allungheranno i tempi di cottura.
e) con la nuova normativa di installazione 7129, appena approvata, i piani cottura a gas dotati di
termocoppia associati a una cappa evitano l'obbligatorietà dell'odiato foro nel vetro.
f) infine, da un punto di vista di nuovo "ecologista", l'utilizzo diffuso di piani cottura ad
induzione comporterebbe un carico aggiuntivo di energia CONCENTRATO IN PICCHI, dato
che la gente mangia alle stesse ore (il problema è inferiore per gli altri utilizzi domestici, più
distribuiti). In particolare, già oggi in Italia il picco è intorno a mezzogiorno, sopratutto d'estate.
Se qualche milione di famiglie italiane accendesse a mezzogiorno anche piani cottura elettric,
saremmo in black-out ancora prima di dire "acc". Ma sopratutto sarebbe un'ottimo motivo fornito
su un piatto d'argento per dire che servono nuove centrali elettriche, che bisogna ripensare al
nucleare, eccetera. Peccato che chi dice queste cose sottintenda sempre che serve il nucleare, ma
che sarà costruito ben lontano dalla sua villa in campagna o in collina.
Mi permetto quindi di affermare con tutta l'energia (!) possibile che l'induzione è ottima SOLO
per sostituire la cottura elettrica "classica" (=quella delle vecchie piastre in ghisa o delle
resistenze sottovetro) in quei paesi dove per tradizione, per culutra, o più spesso per imposizione
degli attori del mercato, si è affermata negli anni la cottura elettrica (USA, UK, Germania,
Austria, Francia, etc). Casostrano, sono gli stessi paesi dove c'è stata, in passato, una
sovrabbondante produzione di energia elettrica da fonti nucleari, che "doveva" essere consumata
in qualche modo.
Ma è un MASSACRO ENERGETICO (citando Sorokin) in un paese come l'Italia dove l'energia
elettrica è poca, cara, prodotta con combustibili fossili al 70% e quindi da preservare
assolutamente per quegli utilizzi che non hanno alternative (lavapiatti, condizionatore - anche se
esisterebbe anche a gas con tecnologia ad assorbimento - frigo - idem - etc).
Infine, un semplice dato ufficiale: in un paese come il regno Unito, dove la cottura è circa 50%
elettrica e 50% gas, e dove l'energia proviene per buona parte da fonte atomica, una istutuazione
governativa, il "Market transformation Programme", nata per promuovere politiche di risparmio
energetico, suggerisce, a proposito della cottura elettrica e a gas:
"11.3 Electric vs gas
There are savings to be made in terms of carbon emissions by using gas
appliances instead of electric."
http://www.mtprog.com/ApprovedBriefingNote...007October2.pdf, pagina 12)
Caro Marcos e caro Immediostat,
so solo che lavorando nel settore non ho potuto non notare alcuni dati che non mi risultano
proprio corretti e chiarire che usare energia elettrica per usi termici è sempre e comunque un
massacro energetico quando c'è l'alternativa dell'utilizzo diretto dell'energia termica. Cioè è
considerato universalmente un obbrobrio bruciare gas in centrale con rendimenti del 38% medi
per poi trasportare energia (perdite 10%) e utilizzarla a casa pur con efficienza 90%.
Uno studio olandese, nazione dove c'è sia cottura elettrica che cottura a gas, ha dimostrato che
cucinare ad induzione costa , in termini di energia primaria, circa il triplo che cucinare a gas.
Ovvero: un piano ad induzione (secondo il ciclo di prova adottato in questo studio) consuma
546,90kWh/anno (385 utilizzi/anno e 8760 ore/anno di stand-by). Gas: (stesso ciclo): 64,40m3.
In termini di energia primaria (quindi tenendo conto del gas bruciato in centrale per produrre
quei 546,90kWh), vuole dire per l'induzione 5,97 GigaJoule contro 2,27 GigaJoule per il gas.
Fonte: "A Kitchen Perspective", link a tabella citata:
http://image.forumfree.it/fc/1712637/1192104522.jpg . Link a istituo che ha realizzato lo studio:
https://www.senter.nl/LTA/expansion_themes.../EEPD_links.asp
Alcuni dati dei precedenti calcoli secondo me contenevano alcuni errori:
a) l'efficienza MINIMA prescritta per direttiva europea gas, nel caso dei bruciatori per cottura
domestica, è 52%. Non possono essere messi in commercio apparecchi cottura a gas con
bruciatori con efficienze sotto al 52%. Ho letto di efficienze del 34%, 49%. Impossibile. In
realtà, i migliori bruciatori in commercio oggi hanno rendimenti del 65%, ovvero il 25% in più
rispetto al minimo di legge. (http://www.premioinnovazione.legambiente.o...heda.php?id=108)
b) Il contenuto energetico del metano è 13,3kWh/kg
(http://www.amicidellaterra.com/PRESS/idrogeno2.htm)
c) Riscrivendo il costo di un ciclo cottura con induzione e metano in base a quanto sopra, e
prendendo per buono quanto dihiarato ad esempio da ASMEA Brescia
(http://www.asm.brescia.it/salastampa/voienoi/n68/CUCINEC.HTM ), per portare da 20 C° a 95
C° due litri d'acqua in pentola standard secondo test per certificazione CE apparecchio
(EN30.1.1), servono 0,3575kWh. A 0,15€/kWh fanno 0,053625€. Con il metano, stesso test,
servono 33 litri di metano (con bruciatori 65% efficienza, cioè i migliori, così come si prende
l'induzione come migliore cottura elettrica), cioè 0,033m3. Che moltiplicato 0,60€/m3 fanno
0,0198€. Moltiplicato tutto per 700 cicli/anno (due al giorno) fanno:
METANO = 13,86€
INDUZIONE= 37,5375
cioè circa tre volte tanto. Senza contare che per usare l'induzione devo aggiungere 100€ di costo
fisso per passare a contratto 6kW, mentre per il metano il contratto è quello che è, costa 20
euro/anno e se c'è basta di sicuro quello.
d) Secondo nuova direttiva europea EUP (Energy Using Products), in corso di approvazione, è
opportuno tenere conto dell'energia spesa da un apparecchio che utilizza energia dalla fase di
produzione alla fase ultima del fine vita e quindi del riciclaggio, passando per i consumi nell'arco
dei (supponiamo) 10 anni di utilizzo. E nel caso dell'induzione, l'energia spesa per produrre i vari
kg di vetro ceramico è circa 5 volte quella spesa per i pochi etti di acciaio di un piano cottura a
gas in inox "tipico".
e) Come già forse detto, la cottura implica consumi di picco. Mangiamo tutti a mezzogiorno, e se
10 milioni di famiglie italiane dovessero accendere anzichè piani cottura a gas, piani cottura ad
induzione, servirebbero istantaneamente 1x10^7 x 3kW (zona cottura grande per scaldare
pentola per acqua) = 30.000.000kW = 30.000MW. tenendo conto che una centrale nucleare
grande ha una potenza di circa 1500MW, fanno circa 20 centrali nucleari da accendere a
mezzogiorno e spegnere all'una quando il pranzo è pronto. Ovviamente da pazzi. In Svizzera,
dove hanno tutta cottura elettrica, il picco intorno all'ora dei pasti viene garantito dalle centrali
idroelettriche, mentre le nucleari danno la "baseline". Ma qui stiamo messi in modo molto
diverso e non possiamo certo permetterci di tenere centrali idroelettriche spente per usarle solo a
mezzogiorno (che è comunque uno spreco di risorse bestiale).
f) Certamente se l'energia per un piano cottura proviene da pannelli fotovoltaici è tutto molto
bello, ma... Un piano ad induzione abbiamo visto che succhia 500kWh/anno circa. Un pannello
da 200W 8costo installato: circa 1500€) a 1200 ore/anno di sole secondo tabelle UNI per nord
Italia (in media) produce 240kWh. Quindi servono due pannelli circa per alimentare i consumi
del piano ad induzione, cioè circa 3.000€.
Evito di andare avanti. usare l'energia elettrica, preziosa per molti utilizzi senza alternative, per
cucinare, dove c'è l'alternativa gas, è un "massacro energetico", e non lo dico io.
Lo dice Sorokin, già citato (http://www.qualitas1998.net/ultimissime/20031111.htm)
Lo dice l'ufficio australiano per le emissioni di gas serra
(http://www.greenhouse.gov.au/gwci/cooking.html)
Lo dice il Market transformation programme inglese: "There are savings to be made in terms of
carbon emissions by using gas
appliances instead of electric." (http://www.mtprog.com/SelectProductStrateg...n=4&intSector=3
- pag 12)
Lo dice l'agenzia Austriaca per l'energia (http://www.energyagency.at/publ/pdf/natgas.pdf),
pagina 8. Nota: l'Austria è storicamente molto "elettirca", e ha 80% di energia idroelettrica. Ma
durante l'inverno, quando l'idroelettrico "scnede", e sale la produzione di energia termoelettrica,
il contenuto in grammi di carbonio per kWh consegnato sale. Morale, in media come emissioni
di gas serra conviene la cottura a gas anche in Austria dove 80% è idroelettrico.
Proprio non so come si possa definire la cottura ad induzione meno costosa e meno inquinante. A
me sembra solo che:
a) ci guadagnino di più le municipalizzate. ASM Brescia pubblicizza da tempo i piani ad
induzione. Motivo? Fornendo teleriscaldamento ad alti margini, e elettricità ad alti margini, non
conviene per nulla allacciare le case al metano per fornire pochi m3 per la cottura (e dando la
possibilità al cliente di passare da teleriscaldamento a riscaldamento autonomo in ogni momento.
Invece mettendo per contratto cheuno rinuncia al gas (come fanno nei quartieri nuovi), si tolgono
di mezzo un concorrente (il riscaldamento autonomo) e guadagnano di più. Vedere anche
articolo di Ambiente&Cucina di Agosto 2003, dove si ponevano precise domande a ASM circa
questa politica scellerata (mai ricevuto risposta), le proteste di Don Scalmana sul Giornale di BS,
e le proteste dei cittadini contro la nuova centrale a turbogas da 400MW che vogliono costruire
praticamente in centro città, spacciandola per un repowering e giustificandola perché serve
energia elettrica (perché ci sono più piani a induzione, anche)
(http://www.daimon.org/ambiente/comitato_co...gas_brescia.htm).
Beh per adesso direi che posso finirla qui, scusate la lunghezza.
Ciao
Luca
Pardon avevo dimenticato il link all'articolo di Ambiente&Cucina, che mi sembra importante per
capire da dove viene tutta questa pubblicità per i piani ad induzione.
Eccolo: http://image.forumfree.it/fc/1712637/1192112974.jpg
Non completamente condivisibile quanto postato da luca24532
Per quanto rigurada il lato 'economico' (meno interessante)
500kWh/anno = circa 75 Euro (induzione) contro 25-30 (metano)
Io che non ho caldaia però devo comunque lasciare aperti due buchi nel muro (diamentro 120 di cui uno a soffitto - calore perso nel ricambi orari non recupeabile come avviene con vmc);
l'energia perduta per i ricambi orari è una quota significativa dell'energia totale utilizzata per il
riscaldamento; buttarla (cioè non poter applicare dispositivi per recuperarla) penso sia poco
conveniente
In ogni caso si sprecano ben più dei 45-50 euro di differenza del piano ad induzione
per quanto riguarda l'aspetto 'etico-ambientale' al quale (spero) siamo tutti un po' più sensibili
CITAZIONE
Certamente se l'energia per un piano cottura proviene da pannelli fotovoltaici è tutto molto bello,
ma... servono due pannelli circa per alimentare i consumi del piano ad induzione, cioè circa
3.000€.
a parte che il costo dell'impianto è generalmente più basso di quanto indicato (io ho speso un po'
meno), bisogno considerare che la produzione dell'energia elettrica da fotovoltaico è alla portata
di chiunque, la produzione di metano non lo è, ed obbliga al consumo di fonti energetiche fossili
NON rinnovabili
Tenendo sempre presente che la maggiore energia utilizzata per riscaldare l'atmosfera attraverso
i fori sul muro (altro metano bruciato inutilmente) non porta particolari benefici all'ambiente
Condivisibile quasi tutto il resto, ma non generalizzabile alla totalità dei casi
Ovviamente esprimo opinioni assolutamente personali. Ringrazio luca24532 e gli altri operatori
del settore che hanno fin qui partecipato per i loro interessanti contributi.
saluti. F.