Intimo percorso Copertina:“Ricordi, rimpianto, preghiera
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Intimo percorso Copertina:“Ricordi, rimpianto, preghiera
Intimo percorso Manuppelli Lucia,(autrice). Professoressa di Lettere ,nata a Panni (Fg) il 22 settembre 1942,vive a Foggia dal 1969.“ …Lucia,nelle tue calde,appassionate liriche si coglie la vita, la vita vera, intessuta di attese, trepidazioni, dolori, speranze, nostalgie. I tuoi sogni di ieri infranti nella realtà più bruciante ed imprevedibile si sono ricomposti alla luce della Fede…” Prof.ssa Pia Colabella Copertina:“Ricordi, rimpianto, preghiera.” -Sanguigna- dell’artista Imperia Pontone. 1 Intimo percorso A mio figlio Antonio perché il suo ricordo duri nel tempo. Mastrangelo Antonio Studente universitario ,nato a Foggia il 1° marzo 1973 , morto a Pesaro il 18 luglio 1998 2 Intimo percorso INDICE Prefazione Solitudine Desiderio Ninna-nanna Borderline Ricerca Paese natio Scazzematjedde Alberone Pensieri Mamma Mio padre Nonna Saveria La mia maestra Inquietudine Silenzio Vivere Emozione L’oasi Sogno? Celeste visione Teoria Rimpianto Nostalgia Depressione Nevicata Capri Piccola casa montana Donna Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. 3 5 8 9 10 11 12 13 14 15 16 18 19 20 22 23 24 25 26 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 39 Intimo percorso Speranza Riflessi Bontà Conforto Il Tempo Modernità Panni antica Mezzana Precarietà Notte Caparbietà 1° Marzo Marco Amore Passato presente 2 Novembre Pregare Luce divina Prodigio Le due parti Gabbiano Penso Dolce sensazione Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. 4 40 41 42 43 44 46 47 49 51 52 53 54 55 58 59 61 62 63 64 65 67 68 70 Intimo percorso PREFAZIONE Questa raccolta di poesie nasce e si struttura a margine di un evento non felice della storia esistenziale dell’Autrice, anche se ha molto poco dell’occasione. Si avverte subito una ben definita qualità letteraria su un nucleo-contenuto che esplicita come i sogni che si coltivano si possono realizzare,” affrontando con dignità e coraggio la vita, senza farsi tentare da inutili illusioni” : tuttavia, spesso, non si fanno i conti con il destino, imprevedibile, che ha falciato un “fiore”, grande sogno della vita, che si rimpiangerà per sempre. Il volume è, infatti, dedicato dall’Autrice al figlio Antonio, rapito al mondo nel fiore degli anni, perché il suo ricordo duri nel tempo nella simbiosi affettiva madre-figlio. Dolore, solitudine,vissuti, profilati nei luoghi della memoria, in cui l’amore di madre, immerso nel dolore della separazione, vuole trovare momenti di disincanto e di sublimazione nella poesia, la cui musa (Calliope) è invocata in apertura, perché il proprio “affanno” almeno si lenisca. Nel volgere lo sguardo verso la valle del proprio luogo natio e nello individuare il cimitero in essa collocato, Ella si interroga sul martirio del figlio ed auspica di poter sciogliere il gelo della morte col pensiero che l’attraversa:tanta è l’emozione al ricordo della ninna-nanna con cui, piccolo, lo cullava. In tale stato l’amore materno vive in una sospensione tra la terra e l’immensità, tra il passato ed il presente che deve gestire in “out – in ; in-out”, misurando passi concitati e stanchi nel percorso della vita che continua. Sullo sfondo, si stagliano i ricordi dell’infanzia e della giovinezza, suggestioni, emozioni, figure familiari che hanno determinato l’evoluzione della sua persona. Dal Castello di Panni, paese natio, simile ad un indice proteso verso il cielo, all’Alberone, i cui fiori carnosi fungevano da pietanze, nei piatti di terracotta, per le pupe di pezza confezionate dalla nonna: tempi della ingenua e gioiosa fanciullezza! In sintesi e 5 Intimo percorso con affetto sono tracciati i profili parentali che hanno inciso nella sua vita: la mamma dalla fossetta profonda sul mento e dalla parlata vivace, che le ha insegnato a provare emozioni per un fiore che sboccia e per la dolcezza di un bimbo che dorme. Il padre dagli occhi chiari e penetranti l’animo, che dava consigli con rigore e tenerezza e che negli ultimi tempi, curvo per gli anni, diventava bello nel momento in cui invitava la figlia ad appoggiarsi al suo braccio. Altra figura, nonna Saveria , vivente enciclopedia di saggezza popolare, che durante il Carnevale raccontava ai nipoti ogni sera una fiaba stimolandone la fantasia. Anche la maestra Maria è nei ricordi dell’Autrice: l’ha guidata nei primi passi verso il mondo della cultura e le ha insegnato i valori importanti della vita. Nella memoria della spensierata giovinezza la gita in vespa a Monte Faito si carica di significati forti: il rimpianto è annullato, mentre il ricordo dell’evento è denso di emozioni ( l’incanto suggestivo della chiesetta, la decisione di ivi sposarsi, quasi un segno augurale per il velo da sposa). Il passato stempera il dolore dell’oggi, ma la paura della propria fragilità la sollecita all’ invocazione “…Signore, fa’ ch’io non mi perda…”, anche se l’inquietudine permane, allorché si interroga “…perché non posso vederti, parlarti, abbracciarti…”, rivolta al figlio, “…vivere perché, per chi?…”. Oggi la vita è gestita dietro una maschera, un velo di riservatezza, per non dare i propri sentimenti in pasto agli altri. Nelle ricorrenze festive il vuoto è avvertito in modo doloroso: è il vuoto del sogno infranto, che le fa dire a proposito della vacanza a Capri che il destino travolge e sconvolge la vita, per cui la visita nell’isola magica in cui le affettività sentimentali sembrano avere un incanto di lunga durata,si muta all’indomani in un prezzo troppo alto da pagare. Ciò che colpisce di questa raccolta è che il vissuto personale è esternato in modo semplice, immediato, senza retorica e ridondanze con una visione dell’esistenza colma di speranza e non di passiva rassegnazione. Il prendere atto di 6 Intimo percorso chi si ama e più non c’è, diventa comunque un progetto di vita, anche se diverso da quello immaginato e \ o programmato. Ogni componimento si carica di intensa concretezza di sentimenti ed è espresso con il linguaggio dell’animo che soffre. La speranza di rivedere un giorno il figlio nell’al di là è il connotato di una persona cui il tragico evento non ha annullato la Fede. dott. LUIGI MANCINO docente universitario 7 Intimo percorso Solitudine Quando il cuore si fa colmo d’affanno che più non tiene, tu, dolce Calliope, l’aiuti. Amica in questa solitudine ricevi le sue confidenze e stemperi l’ansia che l’assale. Esternare i propri sentimenti non sempre conviene: porta angoscia a chi ami. Ma tu lo ascolti ed il suo sfogo permetti così l’ affanno si addolcisce, il peso si alleggerisce e il cuore riprende pian piano il suo ritmo normale. 8 Intimo percorso Desiderio Ampio è l’orizzonte, mille luci abbagliano ma i miei occhi vedono solo, in lontananza, il profilo dei miei monti; le luci della passeggiata sono quasi impercettibili attutite da quelle vicine; per me sono le più vivide, perché le più desiderate. Velocemente lo sguardo scivola verso la valle, oltrepassa il cubo freddo e moderno del municipio, giunge agli alti cipressi alla cui ombra tu giaci e si posa in adorazione. Il dolore si trasforma in tacita solenne preghiera umida di pianto. “Perché, Signore, perché lui giovane, sano, bello; perché tanto martirio?” La mente, l’anima mia, tutto di me vibra, vola a te col desiderio, la certezza di sciogliere il gelo della morte con la ninna-nanna con cui ti cullavo piccino. 9 Intimo percorso Ninna-nanna Gli angeli dal ciel verranno ti porteranno le stelline d’oro: su quella scia ti addormenterai. Dormi amore dormi, dormi tesor. Nel regno della dolce melodia tu troverai gli arcangeli beati che canteran per te le dolci ninne. Dormi amore, dormi, dormi tesor. Tu dormirai sui petali dei fiori e, quando il sonno gli occhi lascerà, ritroverai il sorriso della mamma. Dormi amore, dormi, dormi tesor. 10 Intimo percorso Borderline La mia lucida pazzia credere mi fa che il desiderio di te diventi realtà. Vivo così sospesa tra terra e immensità. Out-in ; in-out; Out-in ; in-out? Vado alla ricerca di un atto liberatorio da una carcassa inutile che ormai non amo più. Ma il mio viaggio ancor non è segnato e, come animale recluso, misuro a passi concitati o stanchi la mia infinita borderline. L’anima si disperde in pensieri di vita e morte, di precarietà ed eternità. In questo fluttuare m’appago e mi avvicino a te. 11 Intimo percorso Ricerca Nel dolore l’anima si tende, diventa più vigile, più attenta e bisognosa di veri sentimenti. Ti guardi intorno e … non trovi quasi mai corrispondenza. Spontanea sorge una preghiera: “Signore fa’ch’io non mi perda!” “Conforto alla tua fragilità in te soltanto cerca!”. L’anima allora s’acquieta, si piega su sé stessa e pensa. Penso al mio paese natio, alla semplicità dei tempi andati, a nonna Saveria, dignitosa, regale; alle mille favole che raccontava nel dolce tepore del focolare. Il dolore si stempera, dolcemente s’attenua… . Inusitata ricchezza del cuore, insostituibile risorsa umana, negletta forse, ma ben conservata, nello scrigno della memoria!. 12 Intimo percorso Paese natio Panni, il tuo Castello -indice proteso verso l’altoeleva i pensieri umani, additando il tuo cielo che, eterno abile pittore, regala splendidi tramonti e nelle notti primaverili si fa coltre stellata, che avvolge tutto il creato. E’ facile, inevitabile, sentirsi più vicini a Dio, più spiritualmente vividi alla ricerca dell’Eterno: la riposante bellezza della valle circostante ne è naturale risposta. In essa, l’anima inquieta trova ristoro al suo dolore e certezza di futura pace … 13 Intimo percorso Scazzematjédde Piccolo gnomo dal lungo cappello sonante, quante volte ti ho sognato un po’ timorosa, un po’ divertita: tutti i miei sogni si sarebbero realizzati se solo avessi scosso il tuo argenteo sonaglio. Tu, profano, frutto di ataviche credenze ti sei, nel collettivo locale, col sacro innocentemente sposato diventando spirito amico che anima e vivifica la rocca antica. Confidente sei di chi schiacciato si sente da mille dilemmi, maestro bonario e sorridente allevi l’aspro cammino della vita. 14 Intimo percorso Alberone Ti guardo dalla finestra: la tua verde chioma è ancora imponente, ma il tronco manifesta l’ingiuria del tempo. Anche tu, ahimè, segui la sorte dell’umana gente!? Com’eri bello e possente quando io, bambina, raccoglievo ai tuoi piedi i dolci fiori carnosi che diventavano pietanze nei piatti di terracotta, per le pupe di pezza che la nonna confezionava. Tempi belli, trascorsi con dolce ingenuità e gioiosa semplicità! L’ombra tua ampia nelle calde giornate estive, era punto d’incontro per noi fanciulle prima dell’escursione sulle Murge… ove assaporavamo il gusto del proibito, della Libertà. 15 Intimo percorso Pensieri Oggi mi sono persa … mi sono persa nei miei pensieri. Vecchi ricordi e nuove sensazioni, luoghi noti ma anche sconosciuti mi hanno avvolta e allontanata dal mio consueto andare . Volti amati e bramati, bramati almeno in sogno , mi hanno fatto compagnia oggi. Sentimenti di gioia profonda, d’amore e d’angoscia intensa: dolce ombra d’un ciliegio in fiore, testimone discreto della certezza del mio amore fanciullo; candore di un abito da sposa , gioia intensa della maternità e la ricerca … la ricerca del figlio mio perduto. Ti cercavo, senza trovarti, sulla riva del mare rivivendo l’ansia di quando ti smarristi bambino; e sul greto d’un fiume sconosciuto. Arduo era l’andare e mi guidava il fischio di un treno lontano che impauriva il cuore. 16 Intimo percorso Andavo, andavo con ansia sempre crescente e speranza quasi vana… ma il cuor sobbalza ; eccoti alfine, eccoti sull’altra sponda del fiume. Mi salutavi felice: avevi in mano il fiore che deposi nella tua bara. 17 Intimo percorso Mamma La tua fossetta profonda nel mento rotondo, il naso piccolo a patata, la tua parlantina vivace ed il sorriso schietto destavano simpatia e davano la misura del tuo gran cuore . Sembravi fragile ma… se qualcosa non andava, se qualcuno faceva il furbo, i tuoi modi diventavano bruschi, non usavi diplomazia : ti facevi rispettare ! Mi hai lasciato in eredità il pollice verde e la capacità d’emozionarmi di fronte allo sbocciare di un fiore, alla bellezza d’un cielo stellato, alla dolcezza d’un bimbo addormentato! Con determinatezza eri moderna , sempre al passo coi tempi ; non temevi la mischia, accettavi distacchi e cambiamenti se portavano a miglioramenti . Eri sempre leale, a te devo sia la mia laurea che la mia vita attuale . 18 Intimo percorso Mio padre Lineamenti delicati ma volitivi, occhi chiari, piccoli, ma penetranti e sinceri; mio padre era una miniera di valori umani. Discreto e rispettoso era per me porto sicuro : mi leggeva nel cuore. Ascoltava senza giudicare e, quando dava consigli mescolava rigore a tenerezza per non creare disagi. Era facile, costruttivo confrontarsi con lui . A volte, negl’ultimi tempi, curvava un po’ la schiena ed io, sorridendo, gli dicevo: “Papà, guarda il cielo!” Egli, drizzandosi altero, ammiccava divertito porgendomi il braccio, perch’io m’appoggiassi a lui. Era bello, troppo bello averlo accanto!. 19 Intimo percorso Nonna Saveria La tua gonna ampia e lunga, col corpetto stretto da mille ganci, i tuoi capelli grigi e folti pettinati in lunghe trecce raccolte sulla nuca con grosse forcine d’osso erano uso di moda antica. Tu, che riuscivi a malapena a scrivere il tuo nome più a memoria che per cultura eri, per noi nipoti, sapiente, un’enciclopedia vivente! Amavamo il carnevale perché tu sapevi, ogni sera, raccontarci una nuova fiaba. Qual era la fonte orale della tua sorprendente memoria? Mi chiamavi “ Reginella vezzosa” ed io reagivo rabbiosa; ritenevo offensivo quell’aggettivo e tu ne sorridevi divertita. Troppo tardi conobbi il suo vero significato. Ero in seconda media, leggevamo una fiaba in classe, quando quel termine nitido e familiare mi colpì…; balzai letteralmente in piedi chiedendone con foga il significato. L’insegnante mi accontentò, ma mi punì per l’irruenza. Piansi a lungo…; tutti credettero per la nota: 20 Intimo percorso non potevano cogliere come fosse diversa l’apparenza dalla realtà. Io capivo finalmente, rivivevo in una nuova luce la mia passata esperienza. Apprezzavo per la prima volta la dolcezza di quel nomignolo; avrei voluto abbracciare la nonna, ringraziarla per il suo affetto ma lei non c’era più…! Quante volte ti ho rimpianto Nonna dolcissima, capace di stimolare la mia fantasia, di rispondere ai miei perché in modo esauriente, sicuro. La tua saggezza popolare valeva molto più di cento titoli nobiliari! 21 Intimo percorso La mia maestra Un giorno, giunta inattesa a salutarti, signorina Maria, ti trovai china su un pacco di missive, unico ricordo del tuo amore caduto in guerra. Piangevi… ed io, senza saper perché, muta, piansi insieme a te. Si creò tra noi un’intesa, un profondo legame affettivo. Tu, che hai insegnato alla mia mano a muoversi sul foglio bianco, che hai guidato con dolce fermezza i miei primi passi nel mondo della cultura, che hai rafforzato e reso sempre più consapevoli i valori importanti della vita, sei stata sempre un punto di riferimento nel mio cammino. Ancor oggi, ti sono grata per la sicurezza e la forza che hai, con semplicità, inculcato nel mio carattere. 22 Intimo percorso Inquietudine Notti insonni a pensare, a ricordare te; giorni inquieti ad immaginare la mia vita ancora accanto a te. La tua voce sempre mi suona allegra nelle orecchie com’è possibile che non ci sei? Se nel mio cuore è vivo, paradossalmente più forte, l’amore per te perché non posso vederti, parlarti, abbracciarti ancora figlio amato e perduto? Cos’è questa vita e la morte cos’è? Vorrei poter vivere a ritroso, fino ad annullarmi quietamente nel sicuro grembo materno! 23 Intimo percorso Silenzio Freddi sono i colori del silenzio, taglienti come lame di vento; come cristalli di sale ti avvolgono e delimitano il tuo spazio. Intorno è silenzio: muta è questa mia casa, muto lo stereo ed il piano a cui tu solo davi voce. Fuori il mondo è pieno di suoni, di sole, di vita: in quest’inverno ancora mite l’erba è nuovamente verde, i passeri gioiosi beccano sul terrazzo cercando cibo. Tutto, però, mi è indifferente, estraneo, quasi nemico… ed ancor più m’avviluppo in questo mio mondo silente chiedendomi il perché dell’umana esistenza. 24 Intimo percorso Vivere Vivere perché, per chi? Forse solo per quest’amore che sento in me. Nacque come un fiore precoce sbocciato ai primi zefiri quasi inconsapevolmente, cullato dalle note dell’”Edera” malvisto, oltraggiato, tradito. Arditamente ha affrontato le tempeste della vita ; ha cercato in sé la forza per esistere, crescere, imporsi. Imporsi a che, a chi? Forse solo a me stessa. Ora è la mia spinta vitale, l’unica luce in tanto buio. “Signore, Tu che l’hai santificato, proteggi questo mio sentimento, conservami l’emozione, la sicurezza della sua forza. Fa’ che il profumo del fiore precoce rimanga sempre intenso, forte, capace di farmi ancora volare in cieli limpidi, gioiosi!” 25 Intimo percorso Emozione Ventenni eravamo, monte Faito, con la vespa giungemmo e in cima alla tua vetta trovammo, semplice come il disegno di un bimbo, una chiesetta; unico ornamento la croce che si stagliava nitida nel grande cielo limpido. Entrammo, pregammo: eravamo contenti, appagati. Fuori la nostra gioia diventò incantesimo, la sacra soglia non c’era più, il mondo era sparito: un manto soffice di nubi avvolgeva la tua montagna. Eravamo unici abitatori di un mondo irreale. Rapiti, emozionati tra le candide nubi rimanemmo abbracciati, stupefatti da quell’esperienza unica, inusitata . Dov’era il mondo e noi cos’eravamo? Come una grande ala angelica, una brezza leggera scoprì il mare all’orizzonte , poi, lentamente , la splendida costa ridente ed infine, il verde prepotente delle tue falde profumate. 26 Intimo percorso Decidemmo allora che, in quel Paradiso ci saremmo sposati : il velo da sposa diventava lieve, dolce propaggine del segno augurale che Dio ci donava. 27 Intimo percorso L’oasi Galoppi, povero cuore mio, galoppi come un cavallo impaurito, in una landa sperduta. Dove tende il tuo andare? Cosa vorresti trovare? Non il leopardiano baratro che tutto inghiotte e annulla; in questo deserto tu cerchi un’oasi, un’oasi dove sostare , ove dissetarti ad acqua di sorgente. Galoppa, allora, ancora più forte, sii più agile, più veloce -alla fine di ogni corsa c’è sempre un premioe se l’affanno ti opprime scaccialo, se il dolore è grande stringi i denti e vola, diventa Pegaso! Lascia la povertà, la meschinità di questa terra e cerca oltre le nubi, negli spazi infiniti, la tua spiritualità , la tua oasi di fede, l’acqua fresca e pura che annulli l’arsura e acquieti l’anima. 28 Intimo percorso Sogno? E’ Morfeo che porta il sonno ma i sogni chi ce li dona?; forse solo il bisogno di appagare i nostri desideri. Tu eri là, avvolta solo di rete dorata, salivi una scala danzando; ti libravi in una rarefatta, infinita spirale di luce e volavi felice… Tutto era purezza anche la nostra nudità. Volavi con movenze aggraziate, in una danza inebriante seguendo il ritmo dolce ed avvolgente di una musica celestiale che tutto sublimava, anche la nostra sensualità. E’sogno o forse bisogno di profonda spiritualità che esalta l’amore in un anelito d’ascesa? 29 Intimo percorso Celeste visione Tu dormi e i pugnetti stretti t’incorniciano il volto. Nata bruna, ora sei bionda e gli occhi neri mandano bagliori d’erba novella. Giulia, nipotina mia , come sei bella! Tu dormi e la boccuccia schiusa in lieve, soave sorriso rimanda a vision di Paradiso. Vorrei stringerti al petto ma… non oso sciupar questa magia. Possa, nel tuo cammino, la vita esserti sempre amica! 30 Intimo percorso Teoria “Come state signora? Sono contenta, vi trovo in forma splendida!” “Grazie fanciulla superficiale, - spero solo per età mi hai dato la riprova che la mia teoria funziona. Celarsi conviene dietro una maschera per non dare in pasto il proprio sentire ad altri. Gli occhi miei, però, non hai guardato; con loro non c’è maschera non c’è maschera che tenga : ad ogni sguardo il mio dolor traspare”. 31 Intimo percorso Rimpianto Mi manchi tanto sai… Il Natale è qui, c’è festa intorno a me ma nel mio cuore c’è un vuoto troppo grande. Ti cerco in ogni cosa, ti sento in ogni voce, perché non sei con me? Le allegre ciaramelle intonano per me funereo canto, solo mi è compagno, irrefrenabile, il pianto… Dolce sogno mio infranto mi manchi, mi manchi tanto. 32 Intimo percorso Nostalgia La nostalgia ha il tuo nome da quando non ci sei, da quando lasciasti il nido splendido airone impaurito! Ho nostalgia di te, della tua vitalità, del tuo sorriso aperto dolce figlio mio diletto. La vita è diventata un continuo rimpianto, negli occhi non c’è posto se non per il pianto. Ho nostalgia di te , della tua ilarità, del tuo gran sognare con l’intento di realizzare. Un messaggio m’hai dato: “Esiste l’aldilà”. Mi hai dato la speranza che un giorno ti sarò accanto. Ho nostalgia di te, la tua spiritualità mi sia guida sicura in questo mondo di falsità. La nostalgia ha il tuo nome da quando non ci sei da quando lasciasti il nido splendido airone impaurito. 33 Intimo percorso Depressione In un pozzo senza fondo sono attratta da una mano invisibile cui resistere non so . Se mi sforzo di restare a galla nella nebbia fastidiosa, più stretto diventa il vortice angosciante che m’inghiotte in una fitta oscurità . Lanciami una corda , accendimi un lume che mi dia la forza per combattere, che mi indichi la via per riemergere da questa nullità. 34 Intimo percorso Nevicata Nevica …, dolce, tranquilla scende la neve e d’un velo candido da sposa copre tutto il creato. Gioisce il mondo ovattato ed accoglie questo candore come un momento di pace; ogni azione è rallentata e l’ozio, quasi legge, nel calore delle coltri. All’improvviso, però, una folata di vento gelido sconquassa il cielo e le falde vaporose simili a farfalle impaurite, si agitano, salgono, si scontrano, vorticosamente cadono; come i miei pensieri si rincorrono in un turbinio di vita e morte ed impauriscono il cuore . Sempre caro è, nella vita umana, il prezzo di un attimo di serenità ! 35 Intimo percorso Capri Capri, isola magica, profumata di mille essenze, sfavillante di colori, verde smeraldo incastonato nello zaffiro del tuo mare terso, i Faraglioni ti fanno da sentinella temendo che qualcuno possa rapirti. Nella tua aria fatata ci siamo ritrovati, mano nella mano, giovani, innamorati, felici. Abbiamo rapito la tua magia nascondendola nel cuore: volevamo durasse nel tempo, per sempre…! Ma l’imprevedibile, avverso destino ha travolto e sconvolto la nostra vita . Oh dolce Capri, non t’avessi mai visitata: troppo alto è stato il prezzo per la felicità che ci avevi donato! 36 Intimo percorso Piccola casa montana Sulla cima della montagna piccola casa sfidi i venti: la Bora, fredda e tagliente ti sollecita da levante , mentre Favonio fa sentire la sua furiosa voce alle tue spalle, da ponente . Ma tu, tranquilla, quasi sorridi alle loro minacce: ti senti forte perché, nata all’ombra dell’antico Castello, poggi le tua fondamenta sulla solida roccia, che egli ti ha gentilmente allungato quale àncora sicura. Tanto simile a me sei, piccola casa montana: niente mi è stato risparmiato. Avversioni immotivate, menzogne inspiegabili, cattiverie immeritate, difficoltà, gravi ostacoli ho sempre affrontato con fronte altera perché mi sentivo forte : avevo fondato la mia vita su valori sicuri, sperimentati, su sentimenti sinceri profondamente accettati . 37 Intimo percorso Ma ora non è bufera di vento, di pioggia o neve: un terremoto terribile si è abbattuto sulla mia vita, una sciagura immane che tutto può travolgere . Tu cosa faresti piccola casa? Abbracceresti con più forza la tua roccia sicura , non molleresti la tua àncora!? Anch’io cerco di non mollare, anch’io cerco di aggrapparmi con maggior forza alla mia roccia, al gran sentimento che ha improntato di sé la mia esistenza. 38 Intimo percorso Donna -Donna invisibile com'è duro il tuo ruolo!, sempre un passo indietro per non invadere il campo. Quante qualità ti si chiedono: vista acuta, a cui non sfugga nulla, ma discreta...; intelligenza intuitiva, vivace che dia consigli validi , poco importa se non apprezzati; sentimenti profondi ma mai ostentati anzi gelosamente custoditi; colonna portante ma scontata, quasi dimenticata...! Ma se quella colonna vacilla, se quegl'occhi vogliono chiudersi sopraffatti dall'amarezza della vita, dalla noncuranza di chi ami, allora, solo allora ti si vede... Diventi visibile perché più non basti. La perfezione, dolce signora, è rimanere invisibile per sostenere chi ti è caro 39 Intimo percorso Speranza Faville siamo, faville sempre inquiete alla ricerca del grande fuoco che ci ha generato. Schegge d'amore che viviamo in mille modi diversi, originali. Siamo madri, figlie, mogli, donne che amano, soffrono e nel dolore crescono alla ricerca della perfezione che ci congiungerà all'Amore infinito che tutto avvolge, che tutto vivifica, in cui ogni favilla diventa fiamma, fuoco che splenderà in eterno. 40 Intimo percorso Riflessi Lo sguardo verde e pensoso un gran dolore ha ascoso, la fronte spaziosa e alta fra mille idee si esalta. Le labbra, fatte a cuore, denotano grande capacità d'amore e, se si schiudono in un sorriso, dipingono sul volto il Paradiso. Sereno, pacato è il suo andare, tra la gente si confonde: in vetrina non ama stare. Affronta la vita con dignità, esalta il coraggio, esplode contro l'egoismo e la falsità. 41 Intimo percorso Bontà Ognuno interpreta il mondo e lo misura col suo metro. Il "buono" cerca e trova il bene intorno a sé ed è profondamente ferito se s'accorge di sbagliare. Perdona ma, ma cerca di proteggersi creandosi un "mondo suo". perdona ma, ma non riesce a dimenticare le offese immeritate. Continua a trattare tutti con garbo e gentilezza: non rende pan per focaccia, ma s'immalinconisce e la vita perde di smalto, d'attrattiva... Egli sa d'essere da molti considerato un po' "tonto", facile da abbindolare, ma vive in coscienza: fa del proprio meglio in ogni circostanza. Non s'arrende facilmente e continua a cercare, a cercare per trovare, il bene che, egli sa, vive intorno a sé in mille forme diverse. 42 Intimo percorso Conforto Profonda è la notte e senza sonno…! L’ululato struggente di un cane lontano fa eco alla mia angoscia. -Perché piangi animale ferito? Hai, forse, anche tu perduto il cucciolo che tanto amavi! Uguale sentire ci unisce in questa notte buia e le note della tua voce hanno lo stesso ritmo del mio cuore dolente. Uguale è, dunque, il dolore nell’universo, uguale la sofferenza! Dove sono i nostri cuccioli, giocano felici insieme o piangono come noi?All’orizzonte, lievemente, una timida alba dorata rischiara la notte…, forse a confortare il cuore di due madri affrante. 43 Intimo percorso Il Tempo Tu vai senza voltarti mai. Con lo stesso metro misuri ogni vicenda umana: gioie e dolori, ire e passioni, amori e violenze scandisci con lo stesso ritmo monotono, sempre uguale. Di nient’altro ti importa che del tuo fatale “andare”: unico tuo dovere. Fermarsi un attimo, consolare chi piange, sorridere con chi ride non è da te. Inesorabile vai senza voltarti mai. Da te ha origine l’indifferenza umana: ognuno va verso il suo scopo senza vedere altro che la propria mèta, il proprio interesse. Va’, inesorabile Tempo, va’ non voltarti mai…! 44 Intimo percorso Il tuo dovere è che le lancette del tuo orologio non si fermino mai e la carica te la danno le ansie, le tristezze, le angosce umane che ti corrono dietro senza raggiungerti mai. 45 Intimo percorso Modernità Una macchina rumorosa e sola taglia il bel campo di grano, di qua la paglia, di là i chicchi lascia; efficiente e veloce è il lavoro,ma triste. Dov'è il vociar dei mietitori, dove l'allegria dei ragazzi che, sacco in spalla, raccoglievano le spighe sfuggite alla falce ed alla mano alacre? Dov'è la massaia rubiconda che, al suono della campana, giungeva maestosa e fiera, a chiamar, a gran voce, tutti intorno all'ampio piatto fumante? Quanti amori sbocciavano in quelle allegre giornate, forse anche tradimenti ma erano pur sempre sentimenti, manifestazione di calore umano. All'odierno mietitore non è compagna l'antica aria festosa nella campagna ma solo l' ansia di un altro campo perché più lauto sia il guadagno. 46 Intimo percorso Panni antica Piove e nel ricordo ritorni canora cascata che scivolavi rapida sul corso fatto a scale. La tua musicalità diveniva colonna sonora alla mia giovanile fantasia. I ciottoli che accarezzavi nella tua veloce discesa, davanti ai miei occhi vogliosi, si animavano ed il naso sempre più si schiacciava contro i vetri per cogliere le liquide storie che, solo per me, raccontavano. Come in un film vedevo Pan con i suoi satiri chiassosi ed irriverenti, che nel suo vagabondare diede nome al piccolo villaggio; il rustico e forte popolo di pastori che, seguendo il dio, scelsero di stabilire qui la loro primitiva fissa dimora. I sassi bianchi e levigati dal tuo scorrere nei secoli mi presentavano personaggi di vari popoli antichi che qui hanno lottato, vissuto, amato ed io mi perdevo felice in quei mondi passati… Ora, dolce cascata 47 Intimo percorso che mi facevi amare la pioggia, non hai niente da svegliare in queste pietre dure e scure che hanno sostituito i bei ciottoli; ora è triste il tuo scivolare perché sei acqua, solo acqua che scorre su questi sampietrini che non hanno memoria antica. 48 Intimo percorso Mezzana Dolce, verde contrada ad un passo dal piccolo paese ove era facile arrivare all'uscita da scuola, ove la domenica, dopo messa, mi piaceva correre tra gli anemoni selvatici, mi piaceva respirare il profumo di mille essenze. Ora una strada, utile forse, che io non ho mai percorsa, ha inghiottito ogni cosa: l'imponente gelso rosso dalla chioma tondeggiante come un ombrellone da spiaggia, il pero, gli albicocchi, i susini e i peschi dai frutti vellutati. Anche tu sei caduto, sotto la ruspa rumorosa, antico maestoso castagno dal grande tronco cavo in cui, credevo, gli gnomi nascondessero i loro tesori ed a cui tacitamente, in punta di piedi, m'avvicinavo sempre sperando di vederne uno intento a lucidarli. Le tue foglie palmate avvolgevano a primavera le umili violette odorose che mamma ammazzava ed, in autunno, erano manto 49 Intimo percorso sonante sotto i piedi vivaci. Neanche tu sei stato risparmiato generoso ciliegio, sempre carico di splendidi fiori bianchi o penduli dolci frutti; ospitavi un lucido cervo volante che io, terrorizzata, ammiravo. Alla tua ombra profumata di resina ambrata ho, per la prima volta, ascoltato parole tenere d'amore. Era il mio Paradiso e così voglio ricordarlo con il suo lillà in fiore, i suoi celesti settembrini che rallegravano l'autunno, le rose e la minuscola casa col tetto di travi e paglia. No, non permetterò alla ruspa di annientare anche i miei ricordi! 50 Intimo percorso Precarietà Vite spezzate, atrocemente spezzate sul bordo di una strada. Giovinezze distrutte tra lamiere contorte simbolo di progresso e di precoce morte. Anime perse che aleggiano ancora sull'asfalto cocente incredule, forse incerte della via che le aspetta. Sogni infranti, infranti ancora in boccio. Dolore devastante nasce improvviso nel cuore di chi le ha amate, dolore profondo si rinnova nel cuore di chi ha già vissuto lo stesso atroce dramma. Inutili lacrime amare versate sull'incertezza di questa vita umana, unico possibile sfogo che impedisca al dolore di divenire una mina ingovernabile, distruttiva. 51 Intimo percorso Notte Notte buia, profonda che l’acuto dolore rende ancora più greve, nel tuo fitto mistero brancolo come cieco cercando chi non troverò. Tu, come la Morte, annulli ogni cosa e ciò che ci è caro nascondi quasi per celia; la mia mente si perde in questo gioco macabro, in questo rimpiattino che mai non finirà. Oh Luna, eterno lume del viandante smarrito, accenditi per me, rischiara questo novilunio, riportami quel sorriso che mai più rivedrò. 52 Intimo percorso Caparbietà E' legge umana cercare di dimenticare per poter continuare a vivere; io voglio, invece, ricordare, anche a costo di sofferenza, per far continuare a vivere te. Se sei nei miei pensieri tu sei in mezzo a noi, come se fossi ancora nella stanza accanto. E' pazzia, incapacità di accettare la realtà? Forse, ma non m'importa. Tu così sei presente: vivi nei miei ricordi, nei miei sospiri, nel mio dolore. Finché c'è chi ti pensa così intensamente, tu non potrai dirti morto anche se non ci sei. E' caparbietà patologica? No, è solo amore l'amore di una mamma che non può rassegnarsi alla perdita di un pezzo di sé, del suo cuore! 53 Intimo percorso 1° Marzo Coriandoli di neve, di neve colorata per la lontana nascita oggi ci hai donato. Il tuo sorriso splendido, come raggio di sole, giocando con quei fiocchi ha dato loro colore. Una forte emozione, il tuo abbraccio amoroso, oggi ci ha uniti nella cappella fiorita. Coriandoli d'amore, d'amore inusitato per la festa lontana oggi ci hai donato. 54 Intimo percorso Marco “Complimenti Costanzo, ci voleva questo maschietto!” “Si, Lucia ma non così!”. Allora ti vidi e mi tremò il cuore… Una corsa in ospedale sperando, sperando di sbagliare e la conferma: eri down.. Attorno a te ci stringemmo in cerchio, un cerchio compatto d’amore,sollecitudini e cure. Le angosce divennero impegno, le ansie idee, per offrirti il meglio. Fioristi a nuova vita, crescesti forte e vigoroso ed, insieme a te, miracolo sociale, nacque e crebbe l’AS.SO.RI.Ogni giorno era un passo avanti, piccolo forse, ma tale da dare nuovo vigore all’impegno e speranza al futuro. Diventasti “campione” nello sport: le coppe e le medaglie erano il tuo e il nostro orgoglio! Era meraviglioso vederti felice… Dentro avevi un universo tutto da manifestare e, l’hai tirato fuori: ci hai svelato il tuo “altrove” fatto di colori e sensazioni suscitando emozioni profonde 55 Intimo percorso in chi ti vuole bene. Grati c’inchiniamo al cospetto del divino progetto che con te si va realizzando. 56 Intimo percorso “Anton grande” tempera su tela del pittore Marco Mastrangelo per ricordare il cugino scomparso. 57 Intimo percorso Amore Dolce tepore di un raggio di sole tra nuvole minacciose, questo sia l’Amore per ognuno di noi! Insperato sorriso che illumina un viso gravemente segnato dal dolore, questo porti l’Amore ad ognuno di noi! Luce vivida che indica la via smarrita nell’oscurità profonda della notte, questo doni l’Amore ad ognuno di noi! Forza sicura contro il costante disagio del nostro umano cammino, questo rappresenti l’Amore per ognuno di noi! 58 Intimo percorso Passato presente Dove sei dolce fanciulla dagli occhi di prato? Il ricordo è vivo, palpita forte il cuore. Le gambe snelle e belle, gambo esile ma sicuro sotto l’abito vaporoso con margherite madreperlate, facevano di te un fiore, un fiore mobile, seducente. Ti seguivo con lo sguardo senza stancarmi mai. Le movenze aggraziate, il passo quasi danzante, la voce allegra, sonante tutto in te mi attraeva. Con lo sguardo ti avvolgevo fino ad accarezzare il lungo collo nudo, fino a perdermi tra i morbidi capelli raccolti sulla nuca. Nasceva così in me l’amore, l’amore che scalda il cuore. Il suo calore è tuttora in me vivo, prepotente e tu sei qui, come sempre, amabile come allora. Il verde del tuo sguardo mi dona la serenità, la gioiosa tranquillità di un prato a primavera e la forza di andare, 59 Intimo percorso di affrontare le prove che la vita ci ha riservato. Anche il tuo vestito, stretto ormai da indossare, è qui, ben conservato, puro simbolo sentimentale di giovinezza lontana, di sentimento sempre attuale! 60 Intimo percorso 2 Novembre Fasci di fiori dai vivaci colori che illuminano anche il dolore, piante, rossi lumini accesi, preghiere recitate a fil di voce, confidenze sommesse a chi non c’è. Ci sono cari questi nostri morti ed oggi ancor più lo manifestiamo. Siamo tutti qui, anche chi vive lontano; il richiamo è forte e suscita ricordi, rimpianto e commozione. C’è un senso palpabile d’angoscia ma anche d’intima serenità; cogli il dolore in ogni viso, respiri la desiata speranza di futura, eterna pace. 61 Intimo percorso Pregare Pregare alla mia età è come ritornare bambina quando ti affidavi sicura alla mano forte di papà, alla dolcezza del sorriso materno, alle premure della nonna; quando anche la vicina di casa era chiamata “zia” dal tuo parlare incerto… Tutto il mondo ti era amico o almeno tu così lo vedevi. Ora che tutto ti sembra diverso, che hai conosciuto il mal di vivere, ora che senti imperioso il bisogno di credere e sperare ti rivolgi all’Assoluto… A Lui ti affidi con la stessa fanciullesca certezza che il Padre non può tradire, che il tuo chiedere avrà risposta che il tuo desiderio d’armonia sarà esaudito… 62 Intimo percorso Luce divina Un raggio di sole colpisce il portafiori di cristallo e manda sul foglio in cui scrivo, sprazzi di luce. Mille tonalità di colori, un’ iride di magia trasforma il foglio bianco in tavolozza variopinta, viva, palpitante. Così la Fede colora il grigiore della vita umana, accendendo in noi la speranza di un mondo diverso, migliore, a cui tendere. 63 Intimo percorso Prodigio Un graffio di luna e qualche flebile lume nel cielo ormai scuro sono compagni ai miei pensieri che spaziano in questa profondità fingendosi varie realtà “Cosa c’è al di là di questa oscurità? Dove, figlio, sei tu approdato fuori della nostra realtà? Nuovi orizzonti hai scoperto che appagano il tuo”io” o soffri per la tua vita così precocemente spenta? Rispondimi, figlio amato e perduto, dammi un segno in questa notte oscura che grava sul cuore e non mi lascia dormire. Dove posso immaginarti ancora ridente e sognante il futuro che mai vivrai? Profonda è la mia ansia, cocente, struggente il dolore aiutami a sopportarli…” Improvvisa, una fulgida stella cadente disegna un arco di luce tra cielo e terra!!! 64 Intimo percorso Le due parti Avevi ragione tu dotto professore Florio! In un compito in classe avevi diviso la vita in due distinte parti; una fatta per sognare l’altra per rimpiangere le cose invano sognate. Io contestai la traccia: vivevo la mia giovinezza e volevo affrontare il futuro con ottimismo, con gioiosa fiducia di realizzare i miei sogni. Temevo un po’il tuo giudizio ma tu non solo apprezzasti il mio lavoro,anzi… lo commentasti con un sorriso; tu sempre rigoroso e severo non ne sprecavi molti, specie in classe. Tra trenta elaborati tristi avevi accolto il mio con bonarietà paterna: io ti chiedevo di sorridere per scrollarmi di dosso la malinconia della traccia e tu me lo permettevi… La vita, eri certo, poi, avrebbe fatto le tue veci. I sogni che allora coltivavo li ho tutti realizzati: con serena determinatezza 65 Intimo percorso ho scelto la mia strada senza farmi tentare da inutili illusioni. Ho affrontato la vita con dignità e coraggio e nelle cupe avversità ho valorizzato la positiva faccia della medaglia. Pensavo di avere la ricetta per evitare l’arrivo di quella seconda parte. Il Fato, però, non si elude; la Morte che falcia sia l’erba secca che i fiori, ha reciso come un fiore, il sogno mio più grande che rimpiangerò per sempre! 66 Intimo percorso Gabbiano Solo, tutto il giorno appollaiato sullo scoglio simile ad un panciuto gnomo addormentato, grigio gabbiano triste cosa c’è? Le piume un po’ arruffate l’aria strana, desolata danno l’idea che a malapena sei scampato dal rogo che ieri ha imbrunito la candida scogliera del Gargano. Sembri una sentinella che protegge l’umido sonno del suo immobile amico ma egli tacito non ti vede; non bada certo a te ma ti ospita sereno. Tu ami il suo silenzio, cerchi la solitudine e sei grato alla tua roccia per l’asilo discreto che ti permette indisturbato di pensare… 67 Intimo percorso Penso Vola il pensiero annullando le distanze, spazia la mente, senza ostacoli o divieti tra passato e presente. Tutto diventa possibile: posso abbracciarti piccino, cullarti, coccolarti, asciugarti le lacrime del primo distacco, guidarti con amore, spianare gli ostacoli alle tue nuove esperienze. Sento viva l’ansia per i primi ritardi, per la lontananza da casa. Ti ammiro diventare uomo, lottare per le cose che ami, tremo per le insofferenze, le inevitabili incomprensioni. Un tempo… sorridevo per i mille sogni che ogni mattino rinnovavi; ora dove è finita la valanga delle tue idee? Come può una vita essere e non essere nel volgere di un attimo, e che resta di essa? 68 Intimo percorso Su questa terra il ricordo, solo il ricordo… Il ricordo che ti porta ancora in vita, che non permette al Tempo di stendere, inesorabile, la sua patina d’oblio sulla tua giovinezza! 69 Intimo percorso Dolce sensazione Un lieve fruscio ovattato, soave sento accanto a me; sei tu, figlio mio che, silenzioso, m’aiuti ad accettare ancora questa mia vita troppo triste senza te, a colmare il gran vuoto della tua repentina assenza? Se chiudo gli occhi rivedo il tuo sorriso, risento la tua voce, la tua risata argentina. Se piango, se piango perché mi manchi tanto, diventa più forte il fruscio ed un soffio gentile sfiora dolcemente la mia nuca e lievemente le spalle. E’ una carezza che riesce a calmarmi, la tua carezza che mi ridona serenità. Vorrei tanto voltarmi ma temo di perderti come Orfeo la sua Euridice; so che non potrei vederti e godo della tua carezza come di un dono divino. 70