Multilinguismo, CLIL e Innovazione didattica
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Multilinguismo, CLIL e Innovazione didattica
n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 - EDITORIALE di Maurizio Gotti, Presidente AICLU Cari soci, cari amici, l’uscita di questo numero del Newsletter segue di pochi giorni il nostro VII Convegno Nazionale, che si è tenuto a Bressanone (BZ) dal 7 al 9 luglio 2011. (continua a pag. 2) In questo numero: Editoriale.................................pag. 1 di Maurizio Gotti “Multilinguismo, CLIL e Innovazione didattica” 7-9 luglio 2011 Libera Università di Bolzano Facoltà di Scienze della Formazione Bressanone Report Convegni e Seminari …………….. …………….3 - Il VII Convegno AICLU ………………………………..3 - Journées d'étude «Le français dans le contexte plurilingue» …………….8 Segnalazioni dai Centri linguistici……………….....12 - La “Voce” del CILA…………….12 - Scuola di formazione Italiano L2/LS: competenze d’uso e integrazione………………………..13 Prossimi eventi………………….14 A pochi giorni dalla conclusione di uno degli eventi più importanti per l’Associazione Italiana dei Centri Linguistici Universitari, il VII Convegno AICLU, pubblichiamo il n° 18 della newsletter dell’Associazione. Augurandovi una piacevole lettura e un’ottima pausa estiva, vi invitiamo ad inviare notizie e report dai vostri Centri Linguistici in modo da rendere partecipi tutti i soci delle iniziative che si sono svolte o che avranno luogo. La redazione Newsletter AICLU Progettazione, sviluppo e grafica a cura di Ilenia PERNA (Università degli Studi del Molise) [email protected] 1 n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 EDITORIALE di Maurizio Gotti, Presidente AICLU (dalla copertina) il X Seminario AICLU, svoltosi il 20 e 21 febbraio 2006, sul tema ““Q Quuaall èè iill rruuoolloo ddeeii C CLLA A nneellllee ddiiddaattttiiccaa ddeeii lliinngguuaaggggii ssppeecciiaalliissttiiccii??”” e, più recentemente, la III Conferenza dei Direttori e Presidenti dei Centri Linguistici dell’AICLU, il 27 e 28 marzo 2009. Anche l’evento di questi giorni è stato particolarmente importante per la vita dell’AICLU. Infatti, il tema del Convegno, ““M Muullttiilliinngguuiissm moo,, C CLLIILL ee iinnnnoovvaazziioonnee ddiiddaattttiiccaa””, ha focalizzato l’attenzione e la discussione dei partecipanti su tre temi chiave per i Centri Linguistici: A. il multilinguismo: un tema che vede ogni giorno i CLA impegnati nella difesa e nella didattica delle varie lingue, ormai universalmente considerate strumenti indispensabili di comunicazione e di istruzione sia nell’ambito della formazione che del mondo del lavoro. Il crescente fenomeno dell’internazionalizzazione sia a livello accademico che professionale ha imposto ormai da anni una formazione plurilingue dei nostri laureati. B. Il CLIL è un’importante innovazione didattica che coniuga l’acquisizione delle competenze disciplinari con il rafforzamento delle competenze linguistiche. Anche in questo caso l’AICLU è del tutto attrezzata nella promozione di questa pratica didattica, che è stata già ampiamente sperimentata in diversi dei nostri centri. Ora un programma ministeriale vede coinvolti i CLA nell’accertamento e nella formazione linguistica dei docenti di materie non-linguistiche affinché possano poi essere impegnati in corsi CLIL. Sia nel campo dell’accertamento che dell’insegnamento delle competenze linguistiche l’esperienza dell’AICLU e dei suoi soci è ormai consolidata e potrà quindi essere di valido supporto per la diffusione della metodologia CLIL. C. L’innovazione didattica è una costante dell’attività dei soci dell’AICLU, che hanno sempre dedicato sforzi e risorse alla sperimentazione di nuove tecniche didattiche e di metodi d’insegnamento innovativi. Nei vari statuti dei CLA, infatti, è enfatizzata l’importanza della sperimentazione nella ricerca didattica. Tale principio è stato alla base del successo dei CLA, che per primi hanno sperimentato e adottato nuove tecnologie e tecniche innovative per migliorare e rendere più efficace l’acquisizione delle lingue. Siamo quindi grati al CLA di Bolzano di avere scelto questi argomenti – così importanti e vitali per i CLA – come tematica di base per il nostro Convegno. Il nutrito dibattito e la presentazione di interessanti relazioni in quel consesso è la prova sia della rilevanza che dell’attualità di questi temi. Di tutto ciò vogliamo ringraziare i soci che hanno partecipato al Convegno, ma in particolare i colleghi del CLA di Bolzano che hanno organizzato così bene l’evento, che si è dimostrato un vero successo sia dal punto di vista accademico che sociale. [email protected] 2 n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 - REPORT CONVEGNI E SEMINARI VII Convegno AICLU “Multilinguismo, CLIL e innovaizone didattica”, 7-9 luglio (di Eugenia MASCHERPA e Ian ROBINSON, CLA, Università della Calabria) -------------Il VII Convegno AICLU, organizzato dalla Libera Università di Bolzano, si è tenuto nella Facoltà di Scienze della formazione con sede a Bressanone nei giorni 7, 8 e 9 luglio. Non poteva essere scelto scenario migliore: un posto ideale per un convegno sul tema “Multilinguismo, CLIL e innovazione didattica”, non soltanto per la bellezza naturale, ma anche per la tradizione multilinguistica del luogo. Il convegno, molto ben organizzato, è stato di notevole interesse: tutti gli interventi in programma sono stati pertinenti e hanno stimolato la discussione dei temi oggetto del Convegno, mostrando un’ampia rete di ricerca e di sperimentazione didattica portata avanti dai CLA. Gli interventi sono stati suddivisi in sei aree tematiche: - Testing - CLIL - Multilinguismo e internazionalizzazione - Español come lengua extranjera - Italiano L2 - Innovazione didattica. Ad aprire i lavori del Convegno nell’Aula Magna è stato il Presidente dell’Associazione Italiana dei Centri Linguistici Universitari, prof. Maurizio GOTTI. Nella sua prolusione ha parlato della necessità di pensare a corsi di formazione per docenti CLIL erogati direttamente nei CLA. Il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca lo ha chiesto espressamente, nonostante i tagli sui fondi destinati alle Università. [email protected] Un paradosso o una sfida? Secondo Gotti, si tratta certamente di una sfida che i CLA devono affrontare perché il progetto possa avere la qualità garantita dall’esperienza della ricerca e della didattica dei CLA. Ogni giornata è stata aperta da un intervento plenario. La prima relazione plenaria, CLIL universitario: una risposta europea per l’inclusione della diversità linguistica, è stata presentata da Rita FRANCESCHINI, ex-rettore della Libera Università di Bolzano. Nel suo intervento ha ripercorso la storia del CLIL a livello universitario, presentando l’esperienza della Libera Università di Bolzano. Molti sono stati gli aspetti e i problemi toccati nel suo contributo, ripresi nelle relazioni successive. Anche lei ha chiuso in accordo con Gotti, affermando che i CLA devono farsi carico della formazione dei futuri docenti CLIL. I futuri insegnanti devono essere ben preparati, dal momento che il CLIL non è soltanto un metodo, ma è un cambiamento del sistema di istruzione, perlomeno italiano. Chris TAYLOR, Università degli Studi di Trieste, ha tenuto la seconda relazione ‘CLIL twixt plenaria dal titolo multingualism and innovation’. Nel suo intervento ha chiesto, in maniera provocatoria, se la crisi economica stia travolgendo il sogno europeo del multilinguismo. Dopo un breve excursus sulle cose che sono state realizzate in favore del multilinguismo e le tante che ancora rimangono da fare, ha analizzato la situazione frammentaria in Italia. Taylor ha terminato la sua relazione presentando una proposta CLIL che fa uso dei sottotitoli in filmati scientifici. L’u ultimo intervento plenario è stato quello ne, 3 n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 di Nick BYRNE, London School of Economics, che, con il suo modo energico e divertente, ha esplorato la realtà del multilinguismo in diversi contesti, specialmente quello britannico. Nel suo contributo, ‘The Multi-lingual Mirage – reality or reality check?’, ha sostenuto l’argomento per una ‘language policy’ (una politica delle lingue) da avviare nei centri linguistici che tenga conto anche del lato economico e non solo pedagogico. Le aree tematiche sono state distribuite in ben 14 sessioni. Per ragioni di spazio e, perché no, di suspense – così sarà più desiderata l’uscita degli atti – ne riportiamo una breve sintesi raggruppata per aree tematiche. Iniziamo con il Testing. Daniela FORAPANI e Greta BERTOLOTTI, Università degli studi di Parma, con il loro contributo ‘Ricerche nella progettazione di un test di piazzamento in lingua italiana per gli studenti Erasmus di madrelingua romanza’, hanno presentato uno studio longitudinale condotto assieme all’Università di Bolzano su studenti Erasmus di diversa provenienza che devono imparare l’italiano. Lo studio ha prodotto un testing adatto ad apprendenti di area germanica, slava e romanza. Il merito è di aver eliminato il problema dei falsi posizionamenti degli apprendenti di lingue romanze nei livelli del CEFR. Nell’ambito del testing non poteva mancare una presentazione della Certificazione di Lingua italiana dell’Università per stranieri di Siena. Con ‘Gli esami della Certificazione di Italiano come Lingua Straniera – CILS entro i Centri Linguistici italiani e stranieri: risultati e proposte’, Laura SPRUGNOLI, Anna BANDINI, Beatrice STRAMBI e Carla BAGNA, Università per stranieri di Siena, hanno presentato un’analisi dettagliata in diacronia degli esami CILS nei centri linguistici universitari. Il contributo si è soffermato sulla validità scientifica e sulla lunga esperienza nel testing del Centro CILS di Siena, qualità che ne hanno permesso una crescente diffusione a livello [email protected] nazionale e internazionale. Numerosi sono stati i contributi presentati sul CLIL, in sintonia con la politica comunitaria e, finalmente, anche italiana, pur nei suoi limiti legislativi. Alcuni relatori hanno presentato esperienze dirette di apprendimento CLIL evidenziandone alcune caratteristiche, come ad esempio la necessità di infrangere il tabù di non poter usare la lingua madre in una classe CLIL. Rita KUPETZ, Università Leibniz, Hannover, ha presentato la sua esperienza in Germania in cui ha usato entrambe le lingue L1 e L2, differenziandone i contesti d’uso: la L1 serviva a negoziare i significati di un testo nella L2, mentre la L2 era usata per gestire la lezione. I risultati dell’esperienza incoraggiano a introdurre in una parte della lezione la lingua madre degli apprendenti. Anna DE MEO e Giuseppina VITALE, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, hanno illustrato un’originale proposta CLIL attraverso l’uso della piattaforma Moodle. Il corso online è progettato per studenti sinofoni come rinforzo del corso di Glottodidattica. Le attività prevedono, oltre ai consueti esercizi sul lessico specialistico, anche pratica sugli atti linguistici, in particolare la cortesia, attraverso l’analisi di sequenze filmiche. Ivana MARENZI, Leibniz University Hannover, ha presentato due corsi CLIL tenuti in Germania e in Italia in cui gli studenti hanno usato il LearnWeb2.0. La modalità offerta dal web ha reso l’apprendimento attivo e creativo tanto da suggerirne l’utilizzo in progetti futuri. Nella sua presentazione Edward BESSAN, Oxford Brookes University, UK, ha dimostrato come sia possibile rendere gli studenti più attivi nel ruolo di ‘esperti’. Un gruppo internazionale di studenti ha lavorato insieme in inglese in modo intra-dipendente nell’ambito di studi di economia. I risultati sono stati ottimi grazie alla motivazione 4 n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 degli studenti coinvolti. L’aspetto della valutazione è stato esplorato da tre contributi, di cui due presentati dallo stesso relatore per un’imprevista assenza. Fabrizio MAGGI, Università di Pavia, ha infatti svolto un doppio lavoro unendo la sua presentazione e quella di Anthony BALDRY, Università di Messina. I due contributi trattavano lo stesso tema: valutazione e CLIL. Maggi ha esordito con la rassegna di vari progetti europei dalla prospettiva della valutazione. Dopo una riflessione sulla tassonomia di Bloom, la presentazione è proseguita con il suggerimento che usare l’autovalutazione e la valutazione fra pari rende lo scaffolding uno strumento non più necessario nell’aula CLIL. L’aspetto della discussa competenza del CLIL – docente di lingua o docente della disciplina - è stato energicamente introdotto da Y.L. Teresa TING, Università della Calabria, che ha dimostrato come l’insegnante CLIL non di lingua possa sfruttare i metodi di insegnamento di una L2 in un’aula CLIL. Il cuore del contributo, ‘CLIL, much more than the sum of its parts: an exam ple from CLIL-Science’, si racchiude nell’osservazione, documentata da molti esempi, che lo scaffolding usato da un insegnante di lingua nella praxis potrebbe aiutare a progettare la lezione di un insegnante di materia in un ambiente CLIL. Katherine ACKERLY, Università di Padova, nella sua presentazione di un’esperienza CLIL nella facoltà di Ingegneria del suo Ateneo, si chiede se c’è bisogno di un supporto linguistico maggiore per gli studenti e, naturalmente, per i docenti non di lingua che devono insegnare in una L2. I risultati soddisfacenti del corso indirizzano verso soluzioni che mettono l’accento sulla collaborazione con i centri linguistici. [email protected] Lauretta D’ANGELO, Università di Saragozza, ha presentato un contributo sull’iidentità del docente CLIL di disciplina non linguistica. La ricerca dottorale mira a tracciare un profilo del docente CLIL che possa tener conto del suo vissuto quotidiano e della sua esperienza, perché dalle analisi dei questionari le epifanie sono delle variabili importanti nella scelta di diventare docente CLIL pur non insegnando lingua. Adriana Teresa DAMASCELLI, Università degli Studi di Torino, ha chiuso l’area tematica dedicata al CLIL con una relazione dal titolo ‘Scuola e Università in sinergia: insegnamento e apprendimento in ambiente CLIL’. Il contributo ha illustrato il ruolo del Centro Linguistico di Torino nella formazione degli insegnanti CLIL. Per finire non poteva mancare una disamina della situazione delle Università italiane sul tema del CLIL. Ci hanno pensato Francesca COSTA e Jim COLEMAN, Faculty of Education and Language Studies, The Open University, UK. Costa ha presentato una rassegna dei programmi ILCHE realizzati negli ultimi dieci anni nelle Università italiane. I risultati dell’indagine mostrano quanto sia eterogenea ancora la situazione italiana e, soprattutto, pur nella crescita rilevante di corsi CLIL, come non si rifletta ancora abbastanza sul binomio lingua e contenuto. In genere la lezione CLIL è intesa come un trasferimento di contenuto della lezione da una lingua all’altra. Molto accesa è stata la discussione su quale docente abbia le competenze per insegnare in ambiente CLIL: docente di lingua o docente della disciplina? La soluzione ottimale proposta da tanti in sede di discussione è sempre per il lavoro di tandem, ma se così non potrà essere, allora forse è meglio optare per un docente della disciplina con una solida formazione anche in glottodidattica. L’area del Multilinguismo e Internazionalizzazione ha visto cinque interventi. Ha iniziato Christoph NICKENIG, Libera Università di Bolzano, presentando un contributo dal titolo ‘L’implementazione di un modello 5 n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 nuovo modello trilingue presso la Libera Università di Bolzano’. Il modello prevede il livello B2 in due delle tre lingue d’insegnamento come soglia per accedere ai corsi di laurea trilingue. In uscita è richiesta la certificazione delle competenze linguistiche, presupposto per l’ammissione alla laurea. Daniela FORAPANI, Università degli studi di Parma, e Vera NIGRISOLI Wärnhejelm, Università di Falun (Svezia), con una relazione dal titolo ‘Esperienze didattiche e internazionalizzazione nell’apprendimento online delle lingue straniere a livello universitario’, hanno presentato il materiale e i metodi didattici usati nei corsi d’italiano standard e di italiano per scopi specifici online dell’Università di Falun. Sile O’HORA, Università di Trento, dopo un’interessante discussione in cui ha spiegato come sono strutturati i corsi nella Facoltà di Sociologia, ha presentato l’incremento per la forte richiesta di internazionalizzazione di corsi di inglese per scopi specifici (ESP) e corsi di inglese per scopi accademici (EAP). Ha rilevato, inoltre, come corsi di questo tipo dovrebbero essere sempre più importanti per le università in modo da permettere l’accesso ai Master in lingua inglese agli studenti. ‘Academic English in L’intervento internationalisation program s’ di Cristina MARIOTTI, Università di Pavia, ci ha fatto riflettere sull’uso del termine ‘English as a lingua Franca’, e ha suggerito che spesso potrebbe essere meglio espresso come ‘English as a Medium of Instruction’ per i corsi all’università. Durante l’intervento ha sottolineato la necessità per i docenti che offrono un corso in una lingua che per loro è una L2 di avere un adeguato addestramento. Elisabeth WIPPEI, Università di Napoli – Federico II, ha parlato del ‘Modello di multilinguismo: Erasmus Mundus’, un programma di mobilità nel quale studenti provenienti da vari paesi studiano insieme in quattro lingue. La passione con cui ha illustrato il suo contributo ha trasmesso la gioia da lei [email protected] provata nell’essere stata coinvolta in un’esperienza così avvincente. Due sono stati i contributi sulla lingua spagnola LS. Itziar DÍAZ-TELENTI e Maria Eloína GARCÍA GARCÍA, Università degli studi di Trieste, hanno illustrato l’importanza del supporto delle nuove tecnologie nell’insegnamento delle lingue. La loro proposta didattica si è basata sulla creazione di una webquest indirizzata a studenti italiani che dovevano partire per la Spagna in Erasmus. La novità consiste nel far descrivere agli apprendenti, divisi in gruppo e seguiti dal tutor, aspetti amministrativi, sociali e culturali della Spagna. Fernanda SANTARRONE, Università degli studi di Verona, e Federico SILVAGNI, Universidad Complutense de Madrid, hanno proposto un modello tripartito per l’insegnamento e l’acquisizione dell’uso di ser ed estar da parte di studenti con spagnolo come L2. Il modello parte dalla differenza tra “predicazione di individuo” e “predicazione di stadio” e mira ad un’acquisizione cosciente e formale dell’uso di questi due verbi sin dai primi livelli. L’iitaliano L2 ha visto cinque interventi di cui tre legati al tema delle nuove tecnologie e due alla formazione degli insegnanti di lingua italiana L2 o LS. Eugenia MASCHERPA, Università della Calabria, ha presentato un’esperienza – ancora in corso - di e-learning con apprendenti di italiano L2. Il modello si basa sull’apprendimento informale che mette al centro del processo gli apprendenti, registi del loro sapere. Il contributo esplora le potenzialità del metodo e delle tecnologie del Virtual Learning Enviroment declinandone limiti e pregi e proponendo sviluppi futuri. Alessandra VITALI, Università degli studi di Roma “Foro Italico”, ha presentato un’esperienza di insegnamento L2 attraverso Facebook. 6 n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 I risultati sono stati soddisfacenti per la partecipazione degli apprendenti che hanno effettivamente costituito una comunità di pratica. Il progetto uni-tandem è stato presentato da Claudia PROVENZANO, Libera Università di Bolzano. Il progetto nasce dall’esigenza di migliorare la situazione di bilinguismo imperfetta presente a Bolzano. Il metodo tandem ha dato un grande contributo alla motivazione degli apprendenti, incidendo sulla convivenza, e migliorandone le competenze linguistiche. Giovanna BRESCIANI, Silvia GILARDONI, Luisa SARTIRANA, Università Cattolica del Sacro Cuore, hanno presentato la form azione di insegnanti L2 in scuole d’infanzia tedesche realizzata dal Centro Linguistico dell’Università. Durante la relazione sono stati presentati i materiali elaborati durante il corso di formazione e i risultati in termini di esperienza e gradimento dei corsisti. In ultimo, Wang FUSHENG, Università degli studi di Trieste, nel suo contributo, ha fatto una disamina della situazione linguistica in Cina e del posto occupato dall’italiano rispetto ad altre lingue. Inoltre, ha posto l’accento sul problema dell’apprendimento dell’italiano da parte di studenti sinofoni da superare attraverso la ricerca di modelli pedagogici più confacenti al tipo di apprendente e sulla migliore formazione degli insegnanti di lingua italiana L2 o LS. Infine, l’area Innovazione Didattica ha contato tre contributi, tutti incentrati sull’apprendimento attivo e creativo degli studenti. Fiona DALZIEL e Gillian DAVIES, Università di Padova, hanno discusso del vantaggio di usare un forum virtuale per incoraggiare gli studenti ad interagire sui vari temi tratti dalla versione CercleS dello European Language Portfolio. Ad esempio sul tema del dialetto come lingua di casa gato a una componente di identità e cultura, [email protected] legato a una componente di identità e cultura, gli studenti hanno avuto un’attiva discussione online. Ian ROBINSON, Università della Calabria, ha proposto di “fare lingua” attraverso le presentazioni orali: Presenting Presentations. L’esperienza ha dimostrato che gli apprendenti, concentrati sulla risoluzione del compito “fare una buona presentazione” che tenga conto di diversi fattori quali la cinestesia, la voce, la chiarezza del messaggio e il corretto uso dello strumento tecnologico, raggiungono risultati soddisfacenti. L’area è stata chiusa da Simone TORSANI, Università di Genova, che ha presentato la piattaforma CLiRe, un prototipo realizzato dall’Università di Genova con finanziamenti europei. La piattaforma di apprendimento è un Centro Linguistico virtuale in cui gli apprendenti possono decidere di scegliere la lingua da apprendere e attraverso un test di posizionamento sono inseriti in un livello del CEFR. . Ogni corso è un sistema articolato e strutturato in grado di guidare l’apprendente al recupero e al rinforzo, laddove necessario, oppure al passaggio ad un altro livello. La discussione nell’assemblea finale ha rilevato la bontà degli interventi e la loro varietà, indice di una incessante ricerca didattica nei Centri linguistici italiani. Le potenzialità di ciascun centro potrebbero essere amplificate dal potenziamento della rete per affrontare il futuro con maggiore serenità e sapienza nell’aggirare i problemi di natura economica e legislativa. Un primo aspetto di una rinnovata unione potrebbe essere dato dall’accordo nell’istituire un modello di esame unico per tutte le sedi, in modo da avere validità nazionale ed europea attraverso il riconoscimento del Cercles. L’idea è stata gradita, così si è costituito il gruppo di lavoro che scriverà le linee guida del modello. Il Convegno si è concluso con l’augurio di vedere multilinguismo e CLIL proliferare in futuro, in ambienti tradizionali e tecnologici. Arrivederci al prossimo Convegno AICLU! 7 n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 Journées d'étude ««LLee ffrraannççaaiiss ddaannss llee ccoonntteexxttee pplluurriilliinngguuee»» 18 e 19 febbraio 2011 (di Cristiana CERVINI, CILTA Università degli Studi di Bologna) --------------------------Le giornate di studio «Le français dans le contexte plurilingue» organizzate dal CILTA “Centro Interfacoltà di Linguistica Teorica e Applicata L. Heilmann” in collaborazione con il DO.Ri.F. Università, l'Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari (AICLU), l'Ambasciata di Francia, il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere Moderne, la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Bologna, le Università di Macerata, Perugia, Torino ed i loro Centri Linguistici di Ateneo, sono state un momento fecondo di incontro e scambio costruttivo tra tutti i diversi protagonisti della didattica universitaria: professori, ricercatori, collaboratori esperti linguistici, direttori, personale tecnicoamministrativo e tutor. Questo incontro, pur partendo da motivazioni e problematiche legate all’apprendimento di una specifica disciplina quale è la lingua francese, si è spontaneamente configurato come un momento di riflessione approfondita, plurale e condivisa attorno alla specificità istituzionale dei centri linguistici d’ateneo e al ruolo del personale che in essi opera. È emerso con forza e con evidenza che i centri linguistici, agendo sia in una direzione intra-universitaria per il rapporto che intrattengono con le altre strutture dell’Ateneo, sia extra-universitaria, per le relazioni instaurate con le istituzioni nel territorio, portano avanti un progetto culturale molto forte che spesso rimane tacito ed implicito ma che ha tutta la forza per assumere un ruolo eloquente e pertinente negli attuali processi di riforma e riassetto del sistema universitario. I centri linguistici dimostrano infatti di operare come luoghi di erogazione e somministrazione di servizi rivolti agli studenti, al personale e alle istituzioni del territorio, come centri di ricerca e sperimentazione nell’ambito della linguistica applicata e della didattica della lingua e, infine, [email protected] come centri di risorse linguistiche per l’apprendimento autonomo che, ispirandosi ai CRL “Centres de Ressources o Linguististiques” CAA “Centre d'Apprentissage en Autonomie” radicati tradizionalmente nel tessuto sociale francese/francofono, hanno le potenzialità per promuovere la formazione permanente e, dunque, valorizzare l’educazione e l’apprendimento come veicoli di integrazione e avanzamento sociale. Le due giornate hanno visto sei momenti principali che descriviamo nei loro tratti più salienti. La prima sessione della giornata “Rénover, diversifier la didactique du français, créer, mutualiser les ressources”, coordinata dalla Prof.ssa Anna Mandich e dal Prof. Sergio Poli, ha visto l’intervento delle dott.sse Orsola BRIZIO, Rachel GASSER, Brigitte NOIRHOMME, Cristiana CERVINI, del dott. Simone TORSANI, Yannick HAMON e del Prof. Sergio POLI. Gli interventi della prima sessione sono stati incentrati sulle tecnologie che caratterizzano gli attuali processi di insegnamento ed apprendimento linguistico. Le tecnologie sono state sin dal 2000 funzionali e centrali nel fornire una risposta alle istanze della riforma universitaria del 1999. Al centro della attuale rinnovata riflessione scientifica e didattica sull’uso delle tecnologie nell’apprendimento linguistico, i principi allora innovativi dell’ “anytime, anywhere” sembrano essere oggi dati per scontato. Agiscono invece da forza trainante nella nuova progettazione elearning e blended learning i principi di interazione, centralità del discente, apprendimento collaborativo, cocostruzione ed accessibilità informatica. La scelta della piattaforma di stampo socio-costruttivista Moodle sembra accomunare molti CLA. Nell’epoca in cui nascono centri linguistici virtuali in rete – è il caso ad esempio del CLIRE dell’Università di Genova – e in cui si atti 8 n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 vano dottorati interdisciplinari di Lingue, Culture e Tecnologie, ci si interroga anche sulle competenze e sul ruolo che l’insegnante – tuteur, concepteur, intégrateur, facilitateur ecc. – è chiamato ad assumere nei nuovi modelli didattici. La prima sessione del pomeriggio “Qualifier, certifier les enseignements et les compétences” è presieduta dalla dott.ssa Mathilde ANQUETIL e ha dato spazio agli interventi delle dott.sse Jessica Marie-Thérèse MAURER, THONN, Catherine JAEGER. La relazione sul seminario internazionale “Guidelines for Quality Assessment” promosso da CERCLESAICLU e tenutosi a Frascati lo scorso novembre 2010 ha aperto la riflessione sulla valutazione della qualità nei centri linguistici, in particolare rispetto ai criteri ed ai parametri che si devono adottare in questo contesto. La griglia di autovalutazione “Self-Assessment Checklist” è stata progettata specificamente per i centri linguistici con lo scopo di agevolarli nel valutare in modo esaustivo ed onnicomprensivo la qualità dei processi e dei servizi erogati. Si prosegue con la presentazione del forte impegno in materia di politica linguistica e di valutazione portato avanti dalla Francia nell’elaborazione della certificazione CLES e della Germania con il sistema di accreditamento UNICERT. Queste certificazioni linguistiche per nonspecialisti, frutto di progetti di ricerca e lavoro pluriennali, pur ispirandosi e rifacendosi al “Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue” a garanzia della loro validità ed interoperabilità internazionale, conservano una autonomia statutaria che consente loro di dare risposte puntuali e coerenti con le esigenze formative e valutative interne e di essere riconosciute da tutte le istituzioni educative nazionali. [email protected] La seconda sessione del pomeriggio “Promouvoir les synergies entre acteurs de la diffusion du français” coordinata dalla prof.ssa M. B. Vittoz, ospita gli interventi della prof.ssa Maddalena DE CARLO e del dott. Johannes KURZEDER. Il Centro Linguistico dell’Università di Cassino si propone come laboratorio di ricerca, formazione e sperimentazione nell’ambito della didattica delle lingue, delle tecnologie educative, dell’analisi linguistica - con particolare attenzione alla linguistica dei corpora - dello sviluppo e della ricerca sui progetti di intercomprensione linguistica (Galatea, Galanet, Galapro), grazie alla cooperazione locale, istituzionale e internazionale. Segue la presentazione da parte del dott. Johannes Kurzeder dell’associazione dei lettori di tedesco in Italia ”DeutschLektorInnen”, del loro sito – http://www.deutschlektoren.it e delle loro attività principali. L’ultima sessione della giornata si intitola “Quelles synergies avec le territoire, les associations culturelles, les agences de certification?” ed è presieduta dalla Prof.ssa Marie-Christine Jamet. Gli interventi sono a cura delle dott.sse Bernadette DUPOUTS, Suzanne FERNANDEZ, Mathilde ANQUETIL e Anne MARIJNEN. L’Università Politecnica delle Marche presenta i servizi e l’organizzazione del proprio C.S.A.L. “Centro Supporto per l’Apprendimento delle Lingue”, luogo in cui gli studenti possono sostenere gli esami per il conseguimento delle certificazioni Delf e Dalf e descrive le tappe e le ragioni che hanno portato ad adottare la certificazione esterna per studenti non-specialisti abbandonando gli esami interni tradizionali. Anche il CLA di Cagliari presenta la propria offerta formativa per la lingua francese finalizzata alla preparazione delle certificazioni DFP e DELF in collaborazione con l’Alliance Française. Il ruolo del lettore di scambio viene valorizzato come trait d’union tra l’Università, l’Alliance Française e le 9 n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 Associazioni LEND, ANSAS e URS. La centralità della formazione linguistico-culturale degli studenti Erasmus e della mobilità in generale trova ampio spazio nella proposta di costituire un gruppo di lavoro per progettare un manuale o un sito che raccolga e consenta di condividere e scambiare risorse pedagogiche digitali e cartacee. L’obiettivo di fare rete, di fare sistema per condividere le esperienze di formazione all’estero emerge anche nel progetto – Campus France-Italia http://italie.campusfrance.org. L’Agence Nationale pour la promotion de l’enseignement supérieur français à l’étranger ha come missione la promozione della formazione superiore francese nel mondo offrendo agli studenti un servizio completo – organizzativo, culturale, formativo, finanziario – dalla richiesta di informazioni, alla progettazione del viaggio fino al ritorno nel paese di origine. La seconda giornata si apre con la tavola rotonda “Le français, acteur d’une dynamique plurilingue dans les CLA?” coordinata dalla Prof.ssa Danielle LÉVY e ricca di interventi sul ruolo politico, sociale e didattico della lingua francese come lingua plurale ed espressione di una complessa pluralità socio-culturale impossibile da disgiungere dalla storia coloniale e post-coloniale dei suoi parlanti e dalla articolata dialettica con tutte le realtà del mondo francofono. Di fronte alla preminenza e pervasività della lingua inglese e alla cosiddetta “crisi” del francese – o forse sarebbe meglio dire della crisi di una visione politica della lingua francese nel periodo post-coloniale - il francese sembra trovare con molta determinazione una forte identità nelle espressioni della pluralità della francofonia, nella nozione di métissage, nelle politiche interculturali e multiculturali, nella sua funzione mediatrice, nel suo essere risorsa plurale e polifonica (prof.ssa LÉVY). [email protected] Fra gli approcci plurali alla formazione linguistica (CLIL, Eveil aux langues…), i progetti di intercomprensione promuovono ed incoraggiano la comunicazione plurilingue in cui ogni cittadino possa esprimersi nella propria lingua riuscendo a comprendere quella degli altri. Questo approccio, tecnico, didattico e politico, sprona a perseguire la volontà del plurilinguismo evitando che un solo idioma assuma una egemonia economica, politica e culturale (Prof.ssa Marie-Christine JAMET). Le varianti e le diversità che caratterizzano la lingua francese nella francofonia costituiscono una grande ricchezza nella didattica del FLE. Perché il francese possa diventare o ridiventare lingua di scambio e lingua della pluralità come auspicato da tutti, la lingua francese deve ripensare il suo rapporto con la storia e liberare la didattica del FLE dal “traumatisme de la décolonisation” come le antiche colonie si sono dovute liberare dal “traumatisme de la colonisation” (Prof.ssa prof. Paola PUCCINI, Jean-François PLAMONDON). La lingua francese, insegnata e parlata in tutto il mondo, ha una forte connotazione geografica esagonale in cui la norma parigina viene presa come unico punto di riferimento ed in cui le varianti diventano deviazione dalla norma standard da segnalare o, peggio, da sanzionare. Rinnovare la didattica del FLE lasciando più spazio e dando più valore alle varietà lessicali, fonetiche, morfologiche può diventare un veicolo di apertura e promozione dell’alterità? Come conciliare un approccio normativo comunque indispensabile all’apprendente inesperto con una visione descrittiva, plurale ed allargata che eviti i particolarismi? (dott. Hugues SHEREEN). L’Università di Torino sta assistendo ad un fenomeno nuovo e recente che vede l’incremento importante di studenti plurilingui francofoni, in particolare presso la Facoltà di Lingue. Questo incremento sprona ad una riflessione accurata e ad un ripensamento delle modalità adottate nell’insegnamento della lingua francese. 10 n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 Il contesto diventa più ricco ma anche più articolato: la disparità nelle competenze fra gli studenti magrebini e gli studenti camerunensi, ivoriani, senegalesi così come il rapporto spesso problematico che questi studenti intrattengono con la lingua francese sprona i docenti ed i decisori ad aprirsi a nuove metodologie e a sperimentare nuove pratiche (dott.ssa Marie-Berthe VITTOZ). Le giornate di studio si concludono con un simposio dei responsabili della didattica del francese nei CLA e con una assemblea dei lettori, CEL e tutor. [email protected] 11 n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 - SEGNALAZIONI dai CENTRI LINGUISTICI Dal CILA dell' Università L’Orientale di NAPOLI LLaa ““VVooccee”” ddeell C Ciillaa (di Anna De Meo, Direttore CILA) Nei mesi di maggio e giugno il Centro Linguistico dell’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”- CILA, in collaborazione con il Gruppo di Studio della Comunicazione Parlata della SLI, ha organizzato due eventi connessi allo studio della “voce”: un convegno internazionale e un corso di formazione. Il convegno “Aspetti ritmico-prosodici nell’italiano L2” si è svolto nei giorni 5-6 maggio e ha visto la partecipazione di studiosi italiani e stranieri, sollecitati a riflettere e confrontarsi su diverse problematiche connesse allo sviluppo della competenza soprasegmentale del parlato in italiano L2, spesso determinante nella corretta interpretazione del significato e della funzione di un enunciato, ma ancora oggetto di scarsa attenzione in Italia. Partendo da un rigoroso approccio sperimentale, il tema è stato affrontato da diverse prospettive: dalle lingue materne degli apprendenti (albanese, arabo, cinese, estone, francese, polacco, rumeno, russo, spagnolo, swahili, wolof, ecc.), alle tipologie di parlato, ai contesti comunicativi, alle funzioni pragmatiche, all’insegnabilità, al parlato sintetizzato, al parlato L2 di sordi stranieri. I lavori del convegno sono stati arricchiti da due eventi satelliti: una mostra fotografica, ‘Terra di lavoro. Volti senza voce’, a cura di Corrado Costetti, e la presentazione dei volumi ‘Numeri per parlare. Da quattro chiacchiere a grazie mille’ (Laterza) di Carla Bazzanella e ‘Spoken Communication’ (Cambridge Scholar) a cura di Massimo Pettorino et al. Dal 27 giugno al 1 luglio 2011 si è svolta, invece, la prima edizione del Corso di Analisi Spettroacustica della Voce (CASV), rivolto a coloro che, pur essendo interessati allo studio della voce, non avessero alcuna esperienza di fonetica applicata e sperimentale, con lo scopo di fornire le necessarie informazioni sulla fisiologia della fonazione, la produzione articolatoria, le caratteristiche acustiche del segnale fonico, i tratti soprasegmentali del parlato e l’analisi spettrografica della voce. Il corso è stato strutturato in modo da potersi aprire a tutti i possibili campi di applicazione della voce, dall'ambito foniatrico e logopedico (identificazione delle diverse patologie del linguaggio e rieducazione) a quello forense (identificazione del parlato e del parlante), dal settore comunicazionale (analisi dei diversi tipi di parlato) a quello linguistico-acquisizionale (supporto per la didattica delle lingue), riuscendo in questo modo a richiamare un'utenza eterogenea per interessi e competenze (medici, logopedisti, docenti, ecc.). La struttura didattica del corso ha alternato lezioni a laboratori e i corsisti hanno avuto la possibilità di approfondire quanto appreso in aula utilizzando le attrezzature e i software messi a disposizione dal CILA. [email protected] 12 n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 Dal CLA dell' Università degli Studi di Napoli “Federico II” Scuola di formazione Italiano L2/LS: competenze d’uso e integrazione, 27 giugno – 1 luglio 2011 a cura della segreteria del Centro Linguistico d’Ateneo dell’Università degli studi di Napoli “Federico II” Il Centro Linguistico di Ateneo dell’Università degli Studi di Napoli ha organizzato dal 27 giugno al 1 luglio 2011 la seconda edizione della Scuola di Formazione di Italiano L2/LS: competenze d’uso e integrazione, che si è avvalsa della partecipazione dei maggiori esperti in questo settore. Nell’ottica di offrire un contributo a coloro che quotidianamente sono impegnati in contesti pluriculturali e multilingue, la scuola è nata per offrire gli strumenti agli operatori scolastici che interagiscono con studenti provenienti da realtà linguistiche e culturali diverse da quella italiana. La complessità delle problematiche inerente tale rapporto è divenuta sempre più evidente ed impone una riarticolazione delle pratiche didattiche che non possono non adeguarsi ad una nuova platea scolastica differenziata ed in molti casi problematica. Le istituzioni preposte alla formazione, scuola ed università, si trovano già da tempo a misurarsi e confrontarsi con un’utenza sempre più variegata, pertanto strutturare percorsi di apprendimento per tanti docenti e per coloro che aspirano a diventarlo, diventa la nuova sfida che le università si trovano ad affrontare; nel caso specifico l’insegnamento dell’italiano L2/LS richiede non solo l’insegnamento delle strutture grammaticali ma implica la padronanza di strumenti molteplici che devono interagire su diversi livelli di analisi. Pertanto la scuola di quest’anno è stata organizzata tenendo conto dell’importanza di tradurre nella pratica didattica i risultati di questa riflessione. Dopo l’interessante introduzione sui vari studi sull’acquisizione dell’italiano L2 proposta da Anna Giacalone Ramat e Marina Chini, i lavori della scuola hanno previsto una serie di lezioni laboratoriali il cui obiettivo è stato quello di fornire ai partecipanti degli strumenti pratici da utilizzare nelle proprie classi come l’organizzazione di schede di ingresso e i primi approcci in classi multilingue (F Fernanda Minuz), l’utilizzo di materiale autentico (P Paolo Balboni), l’uso della canzone (F Fabio Caon e Sabrina Aulitto), l’uso del cinema e della televisione (M Mario Cardona), le varie tecniche di ascolto e di scrittura (G Graziano Serragiotto); altro tema emerso nella sua pregnanza è stato quello dell’intercultura (E Elisabetta Pavan e Anna Maria Curci) e, poiché insegnare e apprendere una lingua straniera implica conoscere anche gli scenari storico-culturali delle lingue in contatto, un ampio spazio è stato dedicato a due tipologie di studenti, quello arabo (F Francesca Della Puppa) e quello cinese ( Barbara D’Annunzio). Partendo poi dall’esperienza del CLA di Napoli nella Casa Circondariale di Pozzuoli, abbiamo voluto dedicare attenzione anche al contesto di applicazione dell’insegnamento dell’italiano L2/LS in carcere (A Antonella Benucci, Giuseppe Caruso). Ulteriore obiettivo di quest’anno è stato anche quello di fornire agli utenti della scuola nuovi spunti di riflessione sulle nuove figure professionali che vanno dall’operatore allo sviluppo in contesti multietnici al docente accogliente (M Maurizio Piscitelli). Un ampio spazio è stato infine dedicato al ruolo della certificazioni di italiano L2/LS (S Serena Ambroso). [email protected] 13 n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 PROSSIMI EVENTI Additional information on website: http://lcconference.webhosting.rug.nl/ CercleS Seminar “Ten years of the CEFR and the ELP. The central role of the learner in using the CEFR and the ELP” 24-26 November 2011,Groningen, Netherland Ten years ago, in 2001, the European Year of Languages was celebrated with much success in 45 different countries. In that memorable year, the Common European Framework of Reference (CEFR) was launched, together with its complement the European Language Portfolio (ELP). This means that 2011 is a historically and internationally significant year for the European language learning and teaching community: a year in which we can look back on the use and the impact of the CEFR and the ELP. It is also a time when we can look forward to new challenges and opportunities. The seminar will address three areas: 1.CEFR-related tools, such as the European Language Portfolio (ELP) or similar portfolios, which enable or empower learners in the autonomous development of language skills. 2.The role and identity of the learner, and the extent to which our use of the CEFR/ELP leads to the promotion of the ‘learner’s whole personality’ during the language learning process. 3.The role of the teacher in relation to the language learner in the context of the CEFR/ELP and other tools currently available for language learning. XVI Seminario AICLU “Didattica delle lingue in piattaforma e verifica delle competenze linguistiche” 17-18 novembre 2011, CLA Università di Perugia Per maggiori informazioni, rivolgersi al Comitato organizzativo: Centro Linguistico d’Ateneo dell’Università di Perugia http://cla.unipg.it oppure rivolgersi al Direttore del CLA, prof. Claudio VINTI, tel. 075/585/6840 – 6809 – 6830 o all’indirizzo e-mail [email protected] Il XVI Seminario AICLU dal titolo “Didattica delle lingue in piattaforma e verifica delle competenze linguistiche” verrà organizzato dal Centro Linguistico di Ateneo dell'Università di Perugia e si svolgerà dal 17 al 18 novembre 2011. Le tematiche principali che saranno affrontate riguarderanno: la didattica delle lingue in piattaforma; l’uso delle tecnologie nella didattica delle lingue; la validazione sia quantitativa che qualitativa dei test; l’allineamento (lavoro di corrispondenza) tra i test e il CEFR; la standardizzazione/uniformità del testing nelle varie lingue accertate; l’importanza della formazione del tester. [email protected] 14 n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 Seminario “Uso didattico delle tecnologie nell’apprendimento delle lingue: presentazione del progetto SiMoLa” Mercoledì 5 ottobre 2011, Università degli Studi del Molise, Campobasso Il giorno 5 ottobre 2011 dalle ore 16 presso il Per maggiori informazioni sul Dipartimento SUSS di Scienze Umane Storiche e seminario e sull’unità di ricerca Sociali dell’Università degli Studi del Molise, in collaborazione col Centro Linguistico di Ateneo, , locale del progetto si terrà un pomeriggio di studio sull'uso didattico è possibile contattare delle tecnologie nell'apprendimento delle lingue e Giuliana FIORENTINO ai seguenti verrà presentato in particolare il software del recapiti: progetto Lingo Bee. e-mail [email protected] Lingo Bee è un software che utilizza i tel. 0874/404288 dispositivi tecnologici portatili per trasformare il processo di apprendimento; in particolare intende influire sull’apprendimento informale di lingue e culture straniere. Il software utilizza lo strumento di comunicazione mobile per un apprendimento di tipo collaborativo, che cattura e condivide elementi del lessico mentre se ne fruisce. La sperimentazione di questo software si sta conducendo in 6 paesi europei ed è sostenuta da un progetto del programma LLP, appunto il progetto SiMoLa (Situated Mobile Language Learning), il cui scopo è quello di testare come l'apprendimento delle lingue fornisca un primo banco di prova per il mobile learning. L'unità di ricerca locale è costituita da Giuliana Fiorentino, docente di Linguistica generale e Annamaria Cacchione, insegnante di italiano L2, presso l’ateneo molisano. Il progetto sta per essere testato con gruppi di studenti stranieri Erasmus in visita presso l'Università del Molise nell'anno accademico 2011-2012. [email protected] 15 n.18/2011 AICLU Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari Newsletter n. 18 - Luglio 2011 - Puoi trovare informazioni sull’Associazione Italiana Centri Linguistici Universitari AICLU sul sito web: www.aiclu.it Ci trovi anche su facebook : diventa nostro amico! Il prossimo numero della newsletter AICLU è previsto per Dicembre 2011. Tutti coloro i quali siano interessati a promuovere eventi, inviarci contributi o report di convegni, seminari, pubblicazioni e qualsiasi altro tipo di informazione possono farlo mandando una mail al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] [email protected] 16